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PENSA E ARRICCHISCI TE STESSO

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Academic year: 2022

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P ENSA E ARRICCHISCI TE STESSO

EDIZIONEORIGINALEDEL 1937

IL LIBROCHEINSEGNA, PERLAPRIMAVOLTA, LA FAMOSAFORMULADI ANDREW CARNEGIE

PERFARESOLDI, FONDATASUI TREDICI COMPROVATI PASSI PER LA RICCHEZZA.

FRUTTODI 25 ANNIDI RICERCA, INCOLLABORAZIONE CONOLTRE 500 ILLUSTRIUOMINI DI

GRANDERICCHEZZA, CHEHANNODIMOSTRATOCONIPROPRIRISULTATI ILVALOREPRATICO DI

QUESTAFILOSOFIA.

SCRITTODA

NAPOLEON HILL

AUTORE

DELLAFILOSOFIA DELLA

LEGGE DEL SUCCESSO

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T HINK AND G ROW R ICH

TEACHING, FORTHEFIRST TIME, THEFAMOUS ANDREW CARNEGIEFORMULAFORMONEY-

MAKING, BASEDUPONTHE THIRTEEN PROVEN STEPS TO RICHES.

ORGANIZEDTHROUGH 25 YEARSOF RESEARCH, INCOLLABORATION WITHMORE THAN 500

DISTINGUISHEDMENOFGREATWEALTH, WHO PROVEDBY THEIROWNACHIEVEMENTS THAT THISPHILOSOPHY IS PRACTICAL.

BY

NAPOLEON HILL

AUTHOROF

THE LAW OF SUCCESS PHILOSOPHY

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© 2014 Area 51 s.r.l., San Lazzaro di Savena (Bologna) Prima edizione ebook Area51 Publishing: settembre 2014 Traduzione e cura: Simone Bedetti

Cover: Valerio Monego

Titolo originale: Think and Grow Rich (edizione del 1937)

La presente traduzione inedita fa riferimento all’edizione di Think and Grow Rich del 1937, originariamente pubblicata dalla Ralston Society e disponibile nel Pubblico Dominio.

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ISBN: 978-88-6574-511-3

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V

Introduzione

i presentiamo questo grandioso testo di Napoleon Hill, tra le opere più famose della storia (si colloca al nono posto dei libri più letti di tutti i tempi), nella sua edizione originale del 1937, pubblicata dalla Ralston Society e oggi disponibile nel Pubblico Dominio.

Vorrei qui evidenziare le caratteristiche distintive dell’edizione del 1937 rispetto a quelle che si sono succedute nei quasi ottant’anni di vita di questo capolavoro, pietra miliare non solo della crescita personale e della motivazione, ma anche dell’organizzazione aziendale, della leadership e più in generale della costruzione di un progetto di vita – di ogni vita – pieno di ricchezza individuale, sociale, economica e spirituale.

A mio parere, le principali caratteristiche distintive sono due.

La prima è la marcata presenza del “lato umano” dell’autore. Questa edizione ci restituisce un Napoleon Hill più “intimo” e prodigo di esempi personali rispetto a quello che emerge dalle edizioni successive, che hanno scelto di filtrare il testo dai riferimenti autobiografici per favorire una lettura più “oggettiva” dei princìpi esposti e una voce d’autore più distaccata e “neutra”, qual è quella propria di un classico universale. Questa edizione presenta invece un Napoleon Hill incline alla digressione, alla confessione e all’esaltazione emotiva, un Napoleon Hill a volte scopertamente polemico e che non esita a rischiare di esporsi a critiche e perfino al ridicolo (cito, a titolo di esempio, la magistrale confessione autobiografica, molto più lunga e articolata di quella presentata nelle edizioni successive, delle riunioni con i “Consiglieri Invisibili”, la spassosa esaltazione del piacere generato dalla frizzante Coca-Cola e l’appassionata difesa della storia d’amore tra Wallis Simpson e Edoardo VIII). Non che le edizioni successive ci abbiano privato della personalità dell’autore, le cui qualità di onestà, tenacia, modestia, passione, intelligenza, capacità di analisi e di previsione, simpatia ed empatia hanno contribuito al successo dell’opera quanto i princìpi in essa esposti; questa edizione ha però il pregio di evidenziare con maggior vigore l’autenticità della personalità e l’appassionata umanità di Napoleon Hill.

La seconda caratteristica distintiva è il riferimento al cruciale momento storico ed economico che l’America (e il mondo intero) stava vivendo nel momento della pubblicazione dell’opera, il periodo della Grande Depressione.

Le successive edizioni hanno rimosso i riferimenti alla Grande Depressione probabilmente, ancora, per scollare da qualsiasi riferimento storico un’opera che aveva assunto la fisionomia di un classico senza tempo. In questa edizione Napoleon Hill sente invece l’esigenza di soffermarsi sul significato del disastroso tracollo economico che seguì al tracollo della borsa di Wall Street nel 1929, per indicare come quell’evento radicale segni il punto di rottura e di svolta del sistema e del pensiero economico dell’epoca e offra l’opportunità storica per mettere in azione i tredici princìpi del successo illustrati in Pensa e arricchisci te stesso e i loro effetti collettivi – economici, sociali e politici.

Napoleon Hill è esplicito in tal senso, quando sottolinea chi è il principale destinatario dell’opera.

Il crollo di Wall Street del ’29 ha gettato milioni di persone dal lato positivo a quello negativo del torrente. Questi milioni di persone sono in difficoltà, e molte di loro vivono nella disperazione e nella paura. Questo libro è stato scritto soprattutto per quei milioni di persone.

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Il radicamento dell’edizione del 1937 al contesto storico mette in luce una dimensione imprescindibile dal pensiero, dalla struttura e dallo spirito di Pensa e arricchisci te stesso: la dimensione collettiva.

Nelle edizioni successive l’opera si porrà quasi esclusivamente come il metodo elettivo per l’arricchimento personale; in questa edizione Hill rimarca anche, con intenso vigore, il significato sociale, economico e politico dell’arricchimento personale, e soprattutto del modo di pensare costruttivo che conduce alla ricchezza. In altri termini ciò che Hill qui propone (non come un economista, ma come un uomo e un imprenditore che ha conosciuto il modo in cui si produce ricchezza “dal basso”, attraverso l’impresa e chi fa impresa, cioè i singoli individui con le loro storie, i loro ardenti desideri, la loro tenacia, la loro fede, la loro immaginazione, i loro sogni, i loro fallimenti e i loro trionfi) è l’autentico spirito dell’economia capitalista.

Oltre a essere una delle opere più straordinarie di crescita personale e costruzione del proprio progetto di vita individuale, l’edizione del 1937 di Think and Grow Rich manifesta perciò apertamente l’intenzione di porsi come un’opera che rifonda il pensiero ed, estensivamente, la civiltà capitalista, su basi completamente differenti da quelle che hanno condotto gli Stati Uniti nel baratro della Grande Depressione.

La passione militante con cui Hill sostiene le sue idee muove da una formidabile spinta che attraversa tutta l’opera: la convinzione – provata da venticinque anni di ricerca sul campo – che l’azione individuale faccia sempre la differenza e che ogni cambiamento individuale abbia sempre come effetto un cambiamento collettivo.

Questo è un punto fondamentale per comprendere la grandezza di Napoleon Hill, una grandezza ancora tutta da scoprire. Il punto è l’interconnessione tra azione costruttiva individuale ed evoluzione collettiva. È un tema che attraversa tutte le sue opere, che innerva il suo stile e modella la struttura del suo pensiero.

A ben guardare, infatti, Pensa e arricchisci te stesso procede sempre attraverso un doppio movimento: interno-esterno e individuale-collettivo.

Il primo aspetto caratterizza l’andamento e il progresso di chi pratica i tredici princìpi per il successo: il lavoro interiore è sempre interconnesso al lavoro esteriore. L’individuo deve operare interiormente (agendo sulla “base spirituale” di cui consiste l’impianto metafisico dei tredici princìpi, l’interconnessione di ogni individuo, attraverso il pensiero, con l’Intelligenza Infinita) lavorando sul suo subconscio, sull’autosuggestione, sull’immaginazione creativa, sulla visualizzazione, sulla comprensione e l’utilizzo dei poteri della mente, sulla continua autoanalisi e sul progressivo miglioramento mentale, emozionale e spirituale – condizioni imprescindibili per chi voglia realizzare la ricchezza attraverso il metodo costruttivo qui illustrato – e allo stesso tempo deve operare esteriormente. Deve cioè accompagnare al lavoro interiore il lavoro esteriore, razionale, di pianificazione, analisi, strategia e azione concreta per la realizzazione del successo.

In questa edizione di Pensa e arricchisci te stesso questo movimento interno-esterno si intreccia al movimento individuale-collettivo. Uno implica sempre l’altro, uno ha sempre effetti sull’altro. Individuale e collettivo sono intrecciati, così come sempre intrecciati sono la sfera individuale e globale, personale e universale, la sfera economica, sociale, morale e spirituale.

Nel pensiero (pragmatico e spirituale) di Napoleon Hill, il piano individuale e il piano collettivo sono sempre interconnessi. Ogni azione individuale ha sempre effetti sulla “rete” collettiva e ogni trasformazione collettiva condiziona l’azione individuale.

Questo aspetto costituisce anche il significato delle due parole-chiave dell’opera: “pensare” e

“arricchirsi”. L’arricchimento individuale può avvenire solo attraverso un cambiamento di pensiero, il cambiamento di pensiero che agisce sull’individuo e lo orienta al modo costruttivo,

“spirituale”, del diventare ricco: il modo cioè di utilizzare la ricchezza per evolvere come individui e per creare ricchezza collettiva, aumentando la ricchezza (materiale e spirituale) dell’intera umanità.

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Da questo cambiamento di pensiero consegue la trasformazione dell’economia e soprattutto del fondamento dell’economia, il lavoro. Scrive Hill in un passo cruciale:

è giunta l’ora che il mondo economico e finanziario si riformi, non sottovalutare mai questo fatto! I metodi del passato, basati sulla combinazione economica di forza e paura, saranno soppiantati dai migliori princìpi della fede e della cooperazione. Tutti i lavoratori riceveranno ben più che un salario, riceveranno i dividendi degli utili, gli stessi dividendi di coloro che finanziano le imprese; ma prima devono dare di più ai loro datori di lavoro: devono guadagnarsi il diritto ai dividendi! Inoltre, e questa è la cosa più importante di tutte, saranno guidati da leader che comprenderanno e applicheranno i princìpi impiegati da Mahatma Gandhi. Solo in questo modo i leader possono ottenere dai loro collaboratori la piena cooperazione che costituisce il potere nella sua forma più alta e duratura.

La relazione tra datore di lavoro e lavoratore, in futuro, sarà di reciproca collaborazione, basata su una divisione equa dei profitti dell’impresa. In futuro, il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore sarà più simile a una partnership di quanto non lo sia mai stato in passato.

E ancora, in un altro passaggio fondamentale presente solo in questa edizione:

Questa stupenda età delle macchine in cui viviamo e da cui stiamo appena emergendo, ha sottratto l’anima agli uomini. I suoi leader hanno guidato gli uomini come se fossero pezzi di fredde macchine; a volte sono stati costretti a farlo a causa dei loro dipendenti che hanno contrattato, a scapito di tutti gli interessati, per avere e non per dare. La parola d’ordine del futuro sarà la felicità e la contentezza umana, e quando questo stato della mente sarà stato ottenuto, la produzione si prenderà cura di se stessa più efficacemente di qualsiasi altra cosa sia mai stata realizzata là dove gli uomini non hanno mescolato, o non potevano mescolare, la fede e l’interesse individuale al loro lavoro.

La “rifondazione capitalista” che Napoleon Hill auspica e persegue si basa su presupposti antitetici rispetto a quelli del “turbocapitalismo” dell’epoca. Si basa sui presupposti di un libero mercato che resta il valore fondante dello spirito capitalista, ma che sostituisce ai conflitti, alle contrapposizioni, agli antagonismi la cooperazione, la partnership, la distribuzione delle risorse, l’alleanza tra imprenditori e lavoratori per la reciproca crescita e ricchezza. E dove il capitale supremo, il capitale spirituale dell’economia capitalista non è il capitale finanziario ma il capitale umano, è l’intelligenza, la tenacia, il desiderio, il genio, la volontà, il lavoro e il pensiero dei milioni di persone che sentono dentro di sé la spinta a migliorare la propria vita, arricchirsi e arricchire – di idee, prodotti, servizi, tecnologie, invenzioni, denaro – il mondo in cui vivono contribuendo con la loro evoluzione e progresso individuale all’evoluzione e al progresso dell’umanità.

Scrive Hill in un altro appassionante passaggio:

Il capitale non consiste soltanto di denaro, consiste soprattutto di gruppi di persone intelligenti altamente organizzate che pianificano i modi e mezzi per utilizzare il denaro in modo efficiente, per il bene di tutti e per il profitto di sé stessi. Questi gruppi sono composti da scienziati, educatori, chimici, inventori, analisti aziendali, pubblicitari, esperti di trasporti, commercialisti, avvocati, medici e uomini e donne che hanno una conoscenza altamente specializzata in ogni settore dell’industria e del commercio. Costoro sono pionieri, sperimentano e tracciano percorsi nuovi nei loro campi di attività. Essi dirigono università, ospedali, scuole pubbliche, costruiscono buone strade, pubblicano giornali, pagano la

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maggior parte delle tasse al governo e si prendono cura di ogni dettaglio del progresso umano.

Oggi, che stiamo vivendo la crisi economica globale più profonda dopo quella del 1929, è ancora più significativo scoprire le riflessioni di Napoleon Hill sulla Grande Depressione. Vi stupirete dell’incredibile quantità di corrispondenze e similitudini tra gli eventi che hanno portato alla Grande Depressione e quelli che hanno portato alla Grande Recessione del primo decennio del ventunesimo secolo, e di quanto ancora il pensiero economico, finanziario e politico dominante sia conservatore e arretrato rispetto a quello di Napoleon Hill.

La corrispondenza più positiva è che anche oggi, come allora, la più grande crisi costituisce la più grande opportunità di cambiamento di pensiero, e perciò di cambiamento di realtà. Oggi, ancora più di allora, un nuovo modo di pensare e fare economia e di pensare e fare denaro può definitivamente affermarsi. Il nuovo epocale strappo economico ha fatto crollare muri ed esplodere bolle di corruzione, avidità, arroganza e ha testimoniato il fallimento, l’implosione, di un modello (un pensiero) volto esclusivamente all’irrazionale moltiplicazione di denaro, incapace di creare vera ricchezza e che anzi la vera ricchezza è solo capace di bruciarla, che ha distrutto milioni di posti di lavoro, aumentato il conflitto sociale e l’instabilità globale, deteriorato il pianeta e i suoi abitanti in una spirale continua di paure, fosche prospettive, instabilità, intolleranze, crisi.

In modo ancora più decisivo di allora deve perciò essere raccolta la sfida del pensiero costruttivo di ricchezza di Napoleon Hill.

Tutti noi, uomini e donne che intendiamo essere creatori di ricchezza, abbiamo il compito – per gli imprenditori dovrebbe essere un imperativo – di lavorare giorno per giorno per costruire un nuovo pensiero e una nuova realtà di ricchezza.

Possiamo farlo adesso, perché proprio adesso, come ci insegna Napoleon Hill, nel momento della più grande crisi si trova anche il momento della più grande opportunità. Dobbiamo – ognuno nel suo campo – cogliere questa opportunità di giocare il gioco della vita e del denaro con nuove regole. Creando nuove regole. Possiamo farlo. Dobbiamo farlo. Ogni imprenditore, soprattutto, dovrebbe farlo. È il nostro compito generazionale, il nostro ruolo epocale.

Dobbiamo pensare e arricchire noi stessi e il mondo. Tutti noi imprenditori e tutti noi che ci sentiamo creatori di ricchezza dobbiamo entrare a far parte della schiera di sognatori pratici che hanno oggi l’opportunità di diventare i nuovi leader, come scrive Napoleon Hill in questo magnifico passaggio:

Mai, nella storia dell’America, c’è stata una così grande opportunità per sognatori pratici come ora. Il collasso economico durato sei anni ha portato tutte le persone, sostanzialmente, allo stesso livello. Una nuova gara sta iniziando. La posta in gioco sono le enormi fortune che saranno accumulate entro i prossimi dieci anni. Le regole della gara sono cambiate, perché oggi viviamo in un mondo cambiato che favorisce sicuramente le masse, coloro che avevano poca o nessuna possibilità di vincere alle condizioni esistenti durante la Grande Crisi, quando la paura paralizzava la crescita e lo sviluppo.

Questo libro dovrebbe essere letto ogni giorno dall’operaio, dallo studente, dall’imprenditore, dall’economista, dal bancario, dal manager, dal commerciante, dal politico, dall’allenatore sportivo, dall’insegnante, da ogni padre e da ogni madre. Da chiunque rivesta qualsiasi ruolo in qualsiasi campo di attività. Perché qui dentro si trova il reale, concreto potere di ogni individuo ed è racchiuso il segreto dell’evoluzione della civiltà umana verso un futuro (un destino) di ricchezza, abbondanza e felicità. Non si tratta di un’utopia, si tratta di un lavoro da compiere giorno dopo giorno, anno dopo anno, generazione dopo generazione, attraverso sforzo, desiderio, fede, tenacia, sconfitte, fallimenti, riscatti, successi. Attraverso quel potere che siamo

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troppo abituati a dare per scontato e che costituisce la spinta più profonda, spirituale del progresso umano, la più grande eredità che possiamo lasciare ai nostri figli, il valore supremo dell’esistenza planetaria e l’essenza stessa, l’essenza sacra, della ricchezza: la libertà.

L’editore

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I

Prefazione dell’autore

n ogni capitolo di questo libro si parla del segreto per fare soldi che ha fatto la fortuna di oltre 500 milionari che ho attentamente analizzato nel corso di un lungo periodo di tempo.

Il segreto fu portato alla mia attenzione da Andrew Carnegie più di un quarto di secolo fa.

L’astuto, amabile vecchio scozzese con noncuranza lo gettò nella mia mente quando ero ancora un ragazzo. Poi si appoggiò allo schienale della sedia, con un luccichio allegro negli occhi, e mi osservò attentamente per vedere se avevo abbastanza cervello per comprendere il pieno significato di ciò che mi aveva detto.

Quando vide che avevo afferrato l’idea, mi chiese se sarei stato disposto a spendere vent’anni o più per prepararmi a diffondere questo segreto al mondo, agli uomini e alle donne che, senza questo segreto, potrebbero trasformare le loro vite in fallimenti. Gli dissi che l’avrei fatto. E grazie alla collaborazione del signor Carnegie, ho mantenuto la mia promessa.

Questo libro contiene il segreto, ed è stato messo alla prova e testato sul campo da migliaia di persone in ogni ambito della vita. È stata un’idea del signor Carnegie il fatto che la formula magica che gli aveva assicurato una meravigliosa fortuna fosse messa a disposizione delle persone che non hanno tempo per dedicare la loro vita allo studio di come si diventa ricchi, ed era sua speranza che io riuscissi a dimostrare la solidità della formula attraverso l’esperienza di uomini e donne in ogni settore professionale.

Carnegie era convinto che la formula debba essere insegnata in tutte le scuole e in tutte le università, ed espresse il parere che, se essa fosse adeguatamente insegnata, rivoluzionerebbe l’intero sistema educativo fino al punto che il tempo che trascorriamo a scuola potrebbe essere ridotto a meno della metà.

La sua esperienza con Charles M. Schwab e con altri giovani simili a Schwab ha convinto Carnegie che molto di ciò che viene insegnato nelle scuole non è di alcun valore né in merito all’attività di guadagnarsi da vivere né tantomeno a quella di accumulare ricchezze. Era giunto a questa decisione perché aveva assunto per la sua impresa sempre dei giovani, molti dei quali con pochissima istruzione, e insegnandogli l’uso di questa formula aveva sviluppato in loro una rara capacità di leadership. Inoltre il suo insegnamento ha assicurato fortune a tutti coloro che hanno seguito le sue istruzioni.

Nel capitolo sulla fede, potrai leggere l’incredibile storia della gigantesca United States Steel Corporation, così com’è stata concepita e realizzata da uno dei giovani attraverso cui Andrew Carnegie ha dimostrato che la sua formula funziona per tutti coloro che sono pronti. La singola applicazione del segreto da parte del giovane Charles M. Schwab gli procurò una enorme fortuna in termini di denaro e di opportunità. Per dirla in breve, la sua applicazione della formula gli valse 600 milioni di dollari.

Questi fatti – fatti ben noti a tutti coloro che conoscevano il signor Carnegie – ti danno una giusta idea di ciò che la lettura di questo libro ti può portare, a patto che tu conosca ciò che tu veramente vuoi.

Anche prima dei miei vent’anni di sperimentazione pratica, questo segreto è stato trasmesso a più di centomila uomini e donne che lo hanno usato a loro vantaggio personale, proprio come Carnegie aveva previsto dovesse essere. Alcuni lo hanno usato per fare fortuna, altri per far entrare l’armonia nella loro vita. Un sacerdote lo ha usato in modo così efficace che gli ha portato un reddito di oltre 75.000 dollari all’anno [1].

Arthur Nash, un sarto di Cincinnati, usò la sua azienda sull’orlo della bancarotta come “cavia”

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su cui testare la formula. La sua azienda rifiorì e ancora oggi produce ricchezza, anche dopo la scomparsa del signor Nash. L’esperimento è stato così unico che giornali e riviste ne parlarono e fecero enorme pubblicità all’azienda, pubblicità che fruttò oltre un milione di dollari.

Il segreto fu trasmesso a Stuart Austin Wier, di Dallas, Texas. Wier era pronto per riceverlo, così pronto da abbandonare la propria professione e iniziare a studiare diritto. Ebbe successo?

Anche di questa storia ti parlerò.

Rivelai il segreto a Jennings Randolph il giorno in cui si diplomò al college. Randolph lo ha usato in modo così brillante che è stato rieletto per il terzo mandato come membro del Congresso, e ha eccellenti chance per arrivare alla Casa Bianca.

Mentre lavoravo come manager pubblicitario alla LaSalle Extension University, quando questa era poco più che un nome, ebbi il privilegio di vedere J.G. Chapline, rettore dell’Università, utilizzare la formula in modo così efficace da fare della LaSalle una delle più grandi scuole di corsi per corrispondenza del Paese.

Il segreto cui mi riferisco viene menzionato non meno di un centinaio di volte in questo libro.

Non ne viene fatto direttamente il nome, perché sembra funzionare più correttamente quando viene semplicemente e lasciato emergere e intuire, in modo tale che coloro che sono pronti e che ne sono in cerca possano coglierlo. Ecco perché Andrew Carnegie me lo lasciò soltanto intuire, senza specificarmi il nome di questo segreto.

Se sei pronto a usarlo, riconoscerai questo segreto almeno una volta per capitolo. Vorrei poterti insegnare come fare a capire se sei pronto, ma ciò ti priverebbe di gran parte del beneficio che riceverai facendo la scoperta in prima persona, a modo tuo.

Mentre scrivevo questo libro, mio figlio, che stava completando l’ultimo anno di università, lesse il secondo capitolo e scoprì il segreto da sé. Utilizzò le informazioni in modo così efficace che subito fu assunto in una posizione di responsabilità e gli fu corrisposto uno stipendio assai più alto di quello che mediamente una persona guadagna in tutta la sua carriera. La storia viene brevemente descritta nel secondo capitolo. Leggendolo, forse riuscirai a scacciare la sensazione – che potresti avere approcciandoti per la prima volta a questo metodo – che io stia promettendo troppo. E se anche nel corso della tua vita sei stato scoraggiato, se hai dovuto superare difficoltà che quasi ti hanno strappato l’anima, se hai tentato e hai fallito, se sei stato ostacolato dalla malattia o dall’afflizione fisica, la storia della scoperta e dell’utilizzo della formula di Carnegie da parte di mio figlio potrà rappresentare l’Oasi nel Deserto della Speranze Perdute che da tempo stavi cercando.

Questo segreto è stato ampiamente utilizzato dal presidente Woodrow Wilson durante la prima guerra mondiale. È stato trasmesso come parte dell’addestramento militare a tutti i soldati che hanno combattuto in quella guerra. Il presidente Wilson in persona mi disse che fu uno dei fattori decisivi per raccogliere i fondi necessari a sostegno della guerra.

Più di vent’anni fa, l’onorevole Manuel L. Quezon (a quel tempo Commissario Responsabile delle isole Filippine) fu ispirato dal segreto per far ottenere la libertà al suo popolo. Riuscì a conquistare la libertà per le Filippine e fu il primo presidente dello Stato libero.

Una cosa particolare di questo segreto è che coloro che lo acquisiscono e lo utilizzano si trovano letteralmente trascinati verso il successo, con poco sforzo e senza che il fallimento possa più presentarsi nella loro vita. Se dubiti di ciò, studia i nomi di coloro che lo hanno utilizzato, che cito nel libro e in calce a questa presentazione, controlla i successi che hanno raggiunto e te ne convincerai.

Non si può ottenere qualcosa senza dare nulla in cambio!

Il segreto a cui mi riferisco non lo si può ottenere senza pagare un prezzo, anche se il prezzo è di gran lunga inferiore alla ricompensa. Colui che è fortemente determinato a ottenerlo non può farlo senza pagare il prezzo dovuto. Il segreto non può essere venduto né acquistato con denaro, per la ragione che per vendere e acquistare ci vogliono due parti e chi è pronto per il segreto ne possiede già la metà ed è pronto per ricevere l’altra metà.

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possiede già la metà ed è pronto per ricevere l’altra metà.

Il segreto serve bene tutti coloro che sono pronti per riceverlo. L’istruzione non ha nulla a che fare con esso. Molto prima che io nascessi, il segreto era giunto in possesso di Thomas A.

Edison, ed egli lo usò in maniera così intelligente da diventare il più grande inventore del mondo, anche se aveva fatto soltanto tre mesi di scuola.

Il segreto fu poi trasmesso a un socio in affari del signor Edison. Costui lo utilizzò in modo così efficace che, benché all’inizio guadagnasse soltanto 12.000 dollari l’anno, accumulò una grande fortuna, tanto da ritirarsi dagli affari attivi ancora in giovane età. Troverai la sua storia nel primo capitolo. Dovrebbe convincerti che le ricchezze non sono oltre la tua portata, che tu puoi ancora essere ciò che vuoi essere, che il denaro, la fama, il successo e la felicità possono essere conquistati da tutti coloro che sono pronti e determinati a ricevere queste benedizioni.

Come faccio a sapere queste cose? Avrai la risposta prima di aver finito questo libro. Forse troverai la risposta nel primo capitolo, oppure nell’ultima pagina.

Durante i vent’anni di ricerche per eseguire l’incarico affidatomi da Andrew Carnegie, ho analizzato centinaia di uomini famosi, molti dei quali hanno ammesso di aver accumulato le loro immense fortune grazie all’ausilio del segreto di Carnegie. Tra queste persone si contano:

HENRY FORD

WILLIAM WRIGLEY JR.

JOHN WANAMAKER JAMES J. HILL

GEORGE S. PARKER E. M. STATLER

HENRY L. DOHERTY CYRUS H. K. CURTIS GEORGE EASTMAN THEODORE ROOSEVELT JOHN W. DAVIS

ELBERT HUBBARD WILBUR WRIGHT

WILLIAM JENNINGS BRYAN DR. DAVID STARR JORDAN J. ODGEN ARMOUR

CHARLES M. SCHWAB HARRIS F. WILLIAMS DR. FRANK GUNSAULUS DANIEL WILLARD

KING GILLETTE RALPH A. WEEKS

JUDGE DANIEL T. WRIGHT JOHN D. ROCKEFELLER THOMAS A. EDISON FRANK A. VANDERLIP F. W. WOOLWORTH COL. ROBERT A. DOLLAR EDWARD A. FILENE EDWIN C. BARNES ARTHUR BRISBANE WOODROW WILSON WM. HOWARD TAFT LUTHER BURBANK EDWARD W. BOK

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FRANK A. MUNSEY ELBERT H. GARY

DR. ALEXANDER GRAHAM BELL JOHN H. PATTERSON

JULIUS ROSENWALD STUART AUSTIN WIER DR. FRANK CRANE

GEORGE M. ALEXANDER J. G. CHAPLINE

HON. JENNINGS RANDOLPH ARTHUR NASH

CLARENCE DARROW

Questi nomi rappresentano solo una piccola frazione delle centinaia di persone famose i cui successi, finanziari o di altro tipo, dimostrano che chi comprende e applica il segreto di Carnegie raggiunge elevate posizioni nella vita. Non conosco nessuno che, ispirato a utilizzare il segreto, non abbia raggiunto un notevole successo nell’ambito da lui prescelto. Non ho mai conosciuto una persona che si sia distinta o che abbia accumulato ricchezze rilevanti senza essere a conoscenza del segreto. Da questi due fatti traggo la conclusione che, nell’ambito delle conoscenze essenziali per la propria vita, il segreto è più importante di qualsiasi altra nozione che ci viene impartita attraverso ciò che viene comunemente chiamata “istruzione”. Che cos’è, dunque, l’istruzione? Per questa domanda c’è una risposta dettagliata.

Per quanto concerne la scolarizzazione, molte di queste persone ne avevano ben poca. John Wanamaker [2] una volta mi disse che l’istruzione che aveva acquisito lo aveva fatto durante tutto il corso della sua vita, così come una locomotiva a vapore trae continua energia dall’acqua mentre è in corsa.

Henry Ford non ha mai frequentato il liceo, figuriamoci l’università. Con questo non intendo minimizzare il valore della scuola, sto cercando piuttosto di esprimere la mia sincera convinzione che coloro che padroneggiano e applicano il segreto raggiungeranno posizioni di alto livello, accumuleranno ricchezze e saranno in grado di fare affari con la Vita alle condizioni che desiderano anche se hanno scarso o insufficiente livello di scolarizzazione.

Da qualche parte, mentre sei immerso nella lettura, il segreto a cui mi riferisco salterà fuori dalla pagina e si ergerà coraggioso, se sei pronto per esso! Quando apparirà, lo riconoscerai.

Che tu lo riceva nel primo o nell’ultimo capitolo, fermati un momento quando esso si presenterà, e gira la clessidra, perché quel momento segnerà la più importante svolta della tua vita.

Bene, è arrivato il momento di voltare pagina e iniziare il capitolo uno, con la storia di un mio carissimo amico che ha riconosciuto il segreto e i cui risultati della sua applicazione nell’ambito degli affari sono prove sufficienti di come lui abbia realmente girato la clessidra della sua vita.

Quando leggerai la sua storia, e quelle degli altri, ricordati che queste storie riguardano i problemi più importanti della vita di tutti gli uomini e le donne. Riguardano i problemi che derivano dal nostro sforzo per guadagnarci da vivere, per trovare la speranza, la contentezza e la pace della mente; per accumulare ricchezze e per godere della libertà del corpo e dello spirito.

Ricorda inoltre, proseguendo nella lettura di questo libro, che tutto quello che leggerai non si tratta di finzione ma di fatti reali, e che lo scopo di questo libro è trasmetterti una grande verità universale, che tutti coloro che sono pronti possono riceverla, e apprendere non solo che cosa fare ma anche come farlo. Possono ricevere, inoltre, lo stimolo necessario per iniziare.

Come conclusione di questa nota introduttiva, prima di iniziare la lettura del primo capitolo, vorrei darti un breve suggerimento che può fornirti un indizio per riconoscere il segreto di Carnegie. Ogni successo e ogni ricchezza guadagnata hanno inizio con un’idea! Se sei pronto per il segreto, sei già in possesso di metà di esso, e potrai facilmente riconoscere l’altra metà nel

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per il segreto, sei già in possesso di metà di esso, e potrai facilmente riconoscere l’altra metà nel momento in cui essa raggiungerà la tua mente.

L’autore

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V

Capitolo 1 INTRODUZIONE

L’uomo che “pensò” di entrare in società con Thomas A. Edison

eramente “i pensieri sono cose”, e sono cose potenti, soprattutto quando vengono mescolate a chiarezza di intento, tenacia e un ardente desiderio che si traducano in ricchezze o in altri oggetti materiali.

Poco più di trent’anni fa, Edwin C. Barnes scoprì quanto sia vero che gli uomini davvero pensano e diventano ricchi. La sua scoperta non avvenne in un momento solo, è venuta a poco a poco, a cominciare da un ardente desiderio di diventare socio in affari del grande Thomas Edison.

Una delle caratteristiche principali del Desiderio di Barnes era il fatto di essere perfettamente definito. Barnes voleva lavorare con Edison, non per Edison. Osserva, attentamente, la descrizione di come è accaduto che il suo desiderio si sia tramutato in realtà, e avrai una migliore comprensione dei 13 princìpi che ti conducono alla ricchezza.

Quando questo desiderio, o impulso di pensiero, balenò per la prima volta nella sua mente, Barnes non rivestiva alcun ruolo che gli permettesse di poterlo mettere in pratica. Due ostacoli erano sulla sua strada. Non conosceva Edison, e non aveva abbastanza denaro per pagarsi il viaggio in treno fino a Orange, nel New Jersey.

Queste difficoltà erano sufficienti per scoraggiare la maggior parte delle persone. Ma quello di Barnes non era un desiderio ordinario! Egli era così determinato a trovare un modo per realizzare il suo desiderio che decise di viaggiare come “bagaglio cieco”. (Per chi non lo sapesse, questo significa che raggiunse East Orange viaggiando clandestinamente su un treno merci.) Barnes infine si presentò presso il laboratorio del signor Edison e gli annunciò che era arrivato lì per entrare in affari con lui. Parlando del suo primo incontro con Barnes, anni dopo, Edison disse: “Se ne stava lì, davanti a me, somigliando a un vagabondo qualsiasi, ma c’era qualcosa nell’espressione del suo volto che comunicava l’idea che egli era determinato a ottenere ciò per cui era venuto. Avevo imparato, da anni di esperienza con le persone, che quando un uomo desidera una cosa così profondamente da essere disposto, per ottenerla, a mettere in gioco tutto il proprio futuro su un singolo giro di ruota, è sicuro di vincere. Gli diedi così l’occasione che mi aveva chiesto, perché capii che aveva deciso di non muoversi da lì fino a quando non fosse riuscito a ottenerla. Gli eventi successivi mi dimostrarono che non commisi alcun errore in quella scelta”.

Quello che il giovane Barnes disse a Edison in quell’occasione era molto meno importante di quello che pensava. Edison stesso lo notò. E non fu certo l’aspetto esteriore del giovane a convincere Edison, perché, come abbiamo visto, il suo aspetto, quello di un “vagabondo qualsiasi”, giocava decisamente contro di lui. Era ciò che pensava quello che contò.

Se il significato di questa affermazione potesse essere trasmesso a ogni persona che legge questo libro, non ci sarebbe bisogno del resto.

Barnes non ottenne di diventare socio in affari con Edison al suo primo colloquio. Ebbe l’occasione di lavorare per lui a uno stipendio praticamente simbolico, compiendo un lavoro di poca importanza per Edison ma di grande importanza per Barnes, perché gli dava l’opportunità di mostrare il valore della sua “merce”, proprio là dove il suo “socio” poteva vederla.

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Passarono i mesi. All’apparenza non succedeva niente che avvicinasse Barnes alla meta tanto agognata e che aveva delineato nella sua mente come suo preciso scopo principale. Ma qualcosa di importante stava accadendo nella mente di Barnes. Egli stava costantemente intensificando il suo desiderio di diventare socio in affari di Edison.

Gli psicologi dicono giustamente che “quando si è davvero pronti per una cosa, se ne assume l’aspetto”. Barnes era pronto per diventare socio in affari con Edison e soprattutto era determinato a restare pronto fino a quando non avesse ottenuto ciò che stava cercando.

Egli non disse a se stesso: “Ah, ma a cosa serve quel che faccio? Credo proprio che cambierò idea e mi cercherò un lavoro come venditore”. Disse invece: “Sono venuto qui per entrare in affari con Edison e raggiungerò questo obiettivo anche se dovessi impiegarci tutto il resto della mia vita”. E intendeva farlo davvero! Che storia diversa potrebbero raccontare le persone se solo si concentrassero su uno scopo definito, e rimanessero saldamente uniti a tale scopo fino a quando non diventa una divorante ossessione!

Forse il giovane Barnes in quel momento non ne era consapevole, ma la sua determinazione e la sua tenacia nel coltivare e nutrire un unico desiderio erano destinate ad abbattere ogni ostacolo e a portargli l’opportunità che stava cercando.

Quando l’opportunità giunse, apparve in una forma e da una direzione diverse rispetto a quelle che Barnes aveva previsto. Questo è uno dei “trucchi” usati dall’opportunità. Ha la sorniona abitudine di scivolare dalla porta sul retro e spesso di camuffarsi sotto forma di sfortuna o di sconfitta temporanea. Forse questo è il motivo per cui molti non riescono a riconoscerla.

Edison aveva appena messo a punto una nuova macchina per ufficio, nota al tempo come la

“macchina da dettatura di Edison” (e successivamente nota come Ediphone). I suoi venditori non ne erano entusiasti. Non credevano che potesse essere venduta senza un grande sforzo.

Barnes vide la sua opportunità. Era giunta in silenzio, nascosta in una strana macchina che non interessava a nessuno eccetto che a lui e a Edison.

Barnes sapeva di essere in grado di vendere la macchina da dettatura. Lo disse a Edison e così ottenne la sua occasione. Non solo riuscì a vendere la macchina, ma riuscì a farlo con un tale successo che Edison stipulò con lui un contratto per distribuirla e commercializzarla in tutto lo Stato. Da quell’accordo nacque lo slogan “Realizzato da Edison e installato da Barnes”.

Quest’alleanza d’affari rimase operativa per più di trent’anni. Grazie a essa Barnes divenne molto ricco, ma realizzò anche qualcosa di infinitamente più grande, dimostrò che si può davvero pensare e arricchire se stessi.

Quanto denaro fruttò a Barnes il suo originale desiderio non ho modo di saperlo. Forse gli fruttò due o tre milioni di dollari, ma l’importo, qualunque esso sia, diventa insignificante se messo a confronto con la più grande risorsa che Barnes acquisì sotto forma di conoscenza, cioè che un impulso intangibile di pensiero può essere trasmutato nella sua controparte fisica grazie all’applicazione dei princìpi qui esposti.

Barnes letteralmente pensò se stesso come socio d’affari del grande Edison! Pensò se stesso in possesso di una fortuna. Non aveva niente per iniziare, eccetto la capacità di sapere ciò che voleva, e la determinazione di mantenere quel desiderio fino a quando non lo avesse realizzato.

Non aveva denaro per cominciare. Aveva pochissima istruzione. Non aveva alcun tipo di conoscenze. Ma aveva l’iniziativa, la fede, e la volontà di vincere. Con queste forze intangibili rese se stesso il numero uno con il più grande inventore che sia mai vissuto.

Ora diamo un’occhiata a una storia diversa e analizziamo un uomo che era pieno di prove tangibili di ricchezza, ma che la perse perché si fermò a un metro dall’obiettivo che voleva raggiungere.

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A un metro dall’oro

Una delle più comuni cause di fallimento è l’abitudine di fermarsi quando si viene sorpresi da una sconfitta temporanea. Una volta o l’altra, ogni persona è caduta in questo errore.

Uno zio di R.U. Darby fu colto dalla “febbre dell’oro” e andò a Ovest per scavare e diventare ricco. Non aveva mai sentito dire che è stato estratto più oro dalle menti degli uomini di quanto ne sia mai stato estratto dalla terra. Seguì la sua convinzione e si mise al lavoro con pala e piccone. La strada era difficile, ma la sua brama d’oro era ben definita.

Dopo settimane di lavoro, fu premiato dalla scoperta dello scintillante minerale. Aveva però bisogno di macchinari per portarlo in superficie. Silenziosamente, ricoprì la miniera, ritornò sui suoi passi fino alla sua casa di Williamsburg, Maryland, dove raccontò ai suoi parenti e ad alcuni vicini del suo “colpo”. Ottenne il denaro per i macchinari necessari e li fece spedire sul luogo della miniera. Poi, insieme allo zio, Darby tornò al lavoro nella miniera.

Venne estratto il primo carico di prezioso minerale e fu spedito in una fonderia. I proventi che ne derivarono dimostrarono che avevano scoperto una delle miniere più ricche del Colorado!

Con un altro paio di carichi di quel minerale avrebbero ripianato i loro debiti. Poi sarebbero venuti grandiosi profitti.

Le trivelle scavarono senza sosta, mentre le speranze di Darby e di suo zio crescevano a dismisura. Poi però accadde qualcosa: la vena d’oro scomparve! Erano giunti alla fine dell’arcobaleno, ma la pentola d’oro non si trovava più lì. Continuarono a scavare, cercando disperatamente di ritrovare e riprendere la vena d’oro, ma fu tutto inutile.

Alla fine, decisero di rinunciare.

Vendettero il macchinario a un rigattiere per poche centinaia di dollari, e presero il treno per tornare a casa. Alcuni rigattieri non sono molto intelligenti, ma non era il caso di costui. Infatti chiamò un ingegnere minerario affinché desse un occhio alla miniera e facesse qualche calcolo.

L’ingegnere lo informò che il progetto era fallito perché i proprietari della miniera non avevano familiarità con l’espressione “linee di faglia”. I suoi calcoli mostrarono che la vena d’oro che cercavano poteva essere trovata a un metro appena da dove i Darby avevano smesso di scavare. E lì fu esattamente dove essa si trovava e dove fu trovata!

Il rigattiere guadagnò milioni di dollari dall’oro di quella miniera, solo perché fu sufficientemente saggio da cercare il consiglio di un esperto prima di rinunciare.

La maggior parte del denaro che era servito per acquistare i macchinari era stato procurato grazie agli sforzi di R.U. Darby, che allora era molto giovane. Il denaro proveniva dai suoi parenti e da vicini di casa, grazie alla fede che essi riponevano in lui. E Darby li ripagò di ogni dollaro, anche se gli ci vollero anni per farlo.

Molto tempo dopo, Darby recuperò la perdita e guadagnò anche molto di più, quando fece la scoperta che il desiderio può essere tramutato in oro. La sua scoperta giunse quando entrò nel business della vendita di assicurazioni sulla vita.

Ricordando di aver perso una fortuna enorme, perché aveva rinunciato e si era fermato a un metro dall’oro, Darby fece tesoro della sua esperienza e la mise a frutto nel suo nuovo lavoro, con il semplice sistema di dire a se stesso: “Mi sono fermato a un metro dall’oro, ma non mi fermerò mai perché le persone mi dicono ‘no’ quando chiedo loro di comprare una polizza”.

Darby fa parte di quel piccolo gruppo di meno di cinquanta persone che ha venduto più di un milione di dollari di assicurazioni sulla vita ogni anno. Deve la sua “tenacia” alla lezione appresa dalla sua scelta rinunciataria nel business delle miniere d’oro.

Prima che il successo giunga nella sua vita, ogni persona è certa di incontrare numerose sconfitte temporanee e, forse, qualche fallimento. Quando la sconfitta si abbatte su di noi, la

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cosa più semplice e più logica da fare è quella di rinunciare e abbandonare. Questo è esattamente ciò che la maggior parte degli uomini e delle donne fanno.

Più di cinquecento tra gli uomini di maggiore successo di questo Paese, che ho personalmente conosciuto, mi hanno raccontato che il loro più grande successo è arrivato appena un passo oltre il punto in cui la sconfitta li aveva sopraffatti. Il fallimento è un imbroglione molto astuto e con un acuto senso dell’ironia: si diverte un mondo a farci lo sgambetto proprio quando il successo è a portata di mano.

Una lezione da cinquanta centesimi sulla tenacia

Poco tempo dopo aver conseguito la laurea presso “l’Università delle Grosse Batoste” e aver deciso di trarre profitto dalla sua esperienza fallimentare nel business delle miniere d’oro, Darby ebbe la fortuna di essere presente in un’occasione che gli dimostrò che “No” non significa necessariamente no.

Un pomeriggio stava aiutando lo zio a macinare il grano in un vecchio mulino. Lo zio gestiva una grande fattoria in cui viveva un certo numero di mezzadri di colore. Silenziosamente, si aprì la porta e una piccola bambina di colore, figlia di uno degli inquilini, entrò e si fermò sulla soglia.

Lo zio di Darby alzò lo sguardo, notò la bambina e rudemente ringhiò: “Cosa vuoi?”.

Docilmente, la bambina rispose: “La mia mamma dice che lei deve darle cinquanta centesimi”.

“Non lo farò,” disse lo zio. “Ora vattene a casa”.

“Sì signore,” rispose la bambina. Ma non si mosse.

Lo zio continuò nel suo lavoro ed era così concentrato che non si accorse che la bambina non se n’era andata. Quando alzò gli occhi e si rese conto che era ancora lì, le gridò: “Ti ho detto di andartene a casa! Vattene a casa, o le buschi!”.

La bambina rispose ancora: “Sì signore,” ma non si mosse di un millimetro.

Lo zio gettò allora a terra un sacco di grano che stava per versare nella tramoggia del mulino, prese un bastone e si diresse verso la bambina con un’espressione sul volto che indicava grossi guai per lei.

Darby trattenne il respiro. Era certo di stare per diventare testimone di un omicidio. Sapeva che suo zio aveva un temperamento violento. Sapeva anche che i bambini di colore non dovevano sfidare i bianchi in quella parte del Paese, a quell’epoca.

Quando lo zio raggiunse il punto in cui si trovava la bambina, lei fece un rapido passo in avanti, lo guardò dritto negli occhi e urlò più che poté con la sua voce stridula: “Mia mamma deve avere quei cinquanta centesimi!”.

Lo zio si fermò, restò a fissarla in silenzio per un minuto, poi lentamente posò il bastone in terra, mise la mano in tasca, tirò fuori mezzo dollaro e glielo diede.

La bambina prese il denaro e lentamente indietreggiò verso la porta, senza mai staccare gli occhi dall’uomo che aveva appena sconfitto. Dopo che se ne fu andata, lo zio si sedette su una scatola e guardò fuori dalla finestra, nel vuoto, per più di dieci minuti. Stava meditando, con stupore, sulle frustate che aveva appena preso.

Anche Darby stava riflettendo su quello che era successo. Era la prima volta in tutta la sua esperienza di vita che aveva visto un bambino di colore letteralmente dominare un bianco adulto. Come aveva fatto? Che cosa era successo a suo zio che gli aveva fatto perdere la sua

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ferocia e l’aveva fatto diventare docile come un agnellino? Quale strano potere aveva usato quella bambina per farla diventare la dominatrice della situazione? Queste e altre domande simili balenavano nella mente di Darby, ma non riuscì a trovare la risposta fino a quando, anni dopo, mi raccontò la storia.

Stranamente, la storia di questa singolare esperienza mi fu raccontata nello stesso vecchio mulino e nello stesso punto in cui lo zio aveva preso quella sonora batosta.

Ancora più stranamente, avevo dedicato quasi un quarto di secolo proprio allo studio di quel potere che aveva permesso a una bambina ignorante e analfabeta di dominare e vincere un uomo adulto e intelligente.

Mentre stavamo lì, in quel vecchio mulino ammuffito, Darby mi ripeté la storia di quell’insolita vittoria, e concluse chiedendo: “Che cosa si può ricavare da questa storia? Di quale strano potere ha fatto uso la bambina, che ha così duramente frustato mio zio?".

La risposta alla sua domanda la si troverà nei princìpi descritti in questo libro. La risposta sarà piena e completa. Questo libro contiene dettagli e istruzioni sufficienti per consentire a chiunque di comprendere e applicare la stessa forza su cui la bambina accidentalmente inciampò e che usò.

Mantieni la tua mente vigile e potrai osservare esattamente quello strano potere che è giunto in soccorso di quella bambina. Scorgerai questo potere nel prossimo capitolo. In altre parti del libro potrai trovare idee che accelereranno la tua capacità di recepire questo potere irresistibile e di porlo sotto il tuo comando per il tuo beneficio. La consapevolezza di questo potere ti potrà giungere nel prossimo capitolo oppure potrà balenare nella tua mente in qualche capitolo successivo. Potrà giungerti in forma di una singola idea. Oppure potrà venire in forma di un piano, o di uno scopo. Potrebbe far sì che tu debba ritornare alle tue passate esperienze di fallimento o sconfitta e riportare in superficie qualche lezione grazie alla quale potrai recuperare tutto quello che hai perso.

Dopo che ebbi descritto a Darby il potere inconsapevolmente utilizzato dalla bambina di colore, lui velocemente ripercorse i suoi trent’anni di esperienza come assicuratore sulla vita e con franchezza ammise che il suo successo in quel campo era dovuto, in non piccola misura, alla lezione che aveva imparato da quella bambina.

Darby disse: “Ogni volta che un potenziale cliente cercava di congedarmi senza comprare, io vedevo quella bambina in piedi nel vecchio mulino, i suoi grandi occhi accesi in tono di sfida, e dicevo a me stesso: ‘Io devo concludere questa vendita’. Le migliori vendite che ho fatto le ho fatte dopo che le persone mi avevano detto ‘NO’.”

Ricordò anche il suo errore nell’aver rinunciato a trivellare la miniera a un solo metro dall’oro,

“ma,” disse, “quell’esperienza è stata in realtà una benedizione sotto mentite spoglie. Mi ha insegnato a essere tenace e a continuare a tenere duro, non importa quale fosse la prova che avrei dovuto affrontare. È stata una lezione che avevo bisogno di imparare prima che potessi avere successo in qualsiasi attività.”

Questa storia di Darby e di suo zio, della bambina di colore e della miniera d’oro senza dubbio verrà letta da centinaia di persone che si guadagnano da vivere vendendo assicurazioni. A tutti costoro vorrei far osservare che Darby deve a queste due esperienze la sua capacità di vendere più di un milione di dollari all’anno di assicurazioni sulla vita.

La vita è strana, e spesso imponderabile. Sia i successi che i fallimenti hanno le loro radici in esperienze semplici. Le esperienze di Darby furono comuni e abbastanza semplici, eppure contenevano la risposta al destino della sua vita, ed erano importanti (per lui) quanto la vita stessa. Darby approfittò e trasse giovamento da queste due drammatiche esperienze perché le analizzò e trovò la lezione che gli insegnavano. Ma cosa dire di un uomo che non ha né il tempo né la voglia di studiare il fallimento per cercare la conoscenza che lo può portare al successo?

Dove e come potrà costui apprendere l’arte di trasformare la sconfitta in un trampolino di lancio per l’opportunità?

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Questo libro è stato scritto per rispondere a queste domande.

La risposta richiede la descrizione dei tredici princìpi qui illustrati ma ricorda, caro lettore, che la risposta di cui forse sei in cerca alle domande che ti hanno portato a riflettere sulla stranezza della vita può essere trovata nella tua mente, attraverso qualche idea, piano o scopo che può scaturire nella tua mente mentre leggi.

Una valida idea è tutto ciò di cui hai bisogno per raggiungere il successo. I princìpi descritti in questo libro contengono il metodo migliore e più pratico per la creazione di idee utili.

Prima di proseguire nella descrizione di questi princìpi, ritengo che tu abbia diritto di ricevere questo importante consiglio:

Quando le ricchezze cominciano ad arrivare arrivano così in fretta, in così grande abbondanza, che ci si chiede dove si fossero nascoste in tutti questi anni di penuria.

Questa è un’affermazione stupefacente, tanto più se prendiamo in considerazione l’errata credenza popolare secondo la quale le ricchezze arrivano soltanto a coloro che lavorano duro e a lungo.

Quando cominci a pensare per diventare ricco, osserverai che le ricchezze iniziano con uno stato mentale, con la chiarezza di intenti, con poco o nessun duro lavoro. Tu, come ogni altra persona, dovresti essere interessato a sapere come acquisire quello stato d’animo che attirerà la ricchezza. Ho trascorso venticinque anni a fare ricerche, analizzando oltre 25.000 persone, perché anch’io volevo sapere “come le persone ricche diventano ricche”.

Senza questa ricerca, questo libro non sarebbe stato scritto.

Prendi nota di una verità molto importante: la Grande Depressione, iniziata nel 1929, continuò sbaragliando tutti i record di distruzione fino a poco tempo dopo che il presidente Franklin Delano Roosevelt entrò in carica. Poi la Grande Depressione cominciò a svanire nel nulla.

Proprio come in teatro le luci si sollevano così gradualmente che il buio si tramuta in luce prima che il pubblico se ne renda conto, così l’incantesimo della paura ha agito nelle menti delle persone: a poco a poco è svanito e si è tramutato in fede.

Osserva molto attentamente come, non appena inizierai a padroneggiare i princìpi di questa filosofia e comincerai a seguire le istruzioni per l’applicazione di tali princìpi, la tua situazione finanziaria inizierà a migliorare, e come tutto ciò che toccherai inizierà a tramutarsi in un vantaggio per il tuo beneficio. Impossibile? Niente affatto!

Una delle principali debolezze del genere umano è la familiarità dell’individuo medio con la parola “impossibile”. Egli conosce tutte le regole che non faranno funzionare le cose. Conosce tutte le cose che non si possono fare. Questo libro è stato scritto invece per tutti coloro che cercano le regole che hanno permesso alle persone di successo di ottenere il successo, e che sono disposti a puntare tutto su queste regole.

Molti anni fa ho acquistato un dizionario dettagliato. La prima cosa che ho fatto è stata quella di andare alla parola “impossibile” e cancellarla. Non sarebbe una cosa poco saggia se anche tu lo facessi.

Il successo giunge a coloro che diventano coscienti del successo.

Il fallimento giunge a coloro che passivamente si lasciano andare alla coscienza del fallimento.

L’oggetto di questo libro è di aiutare tutti coloro che vogliono farlo a imparare l’arte di cambiare le loro menti dalla coscienza del fallimento alla coscienza del successo.

Un altro punto debole comune a tante, troppe persone, è l’abitudine di misurare tutto, e tutti, sulla base delle proprie impressioni e credenze. Alcuni di coloro che leggeranno questo libro crederanno che nessuno possa pensare e arricchire se stesso. Non riescono a pensare in termini di ricchezza perché le loro abitudini di pensiero sono sempre state immerse nella povertà, nel bisogno, nella miseria, nel fallimento e nella sconfitta.

Queste persone sfortunate mi ricordano un importante cinese, che venne negli Stati Uniti per

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Queste persone sfortunate mi ricordano un importante cinese, che venne negli Stati Uniti per essere educato secondo lo stile di vita americano. Frequentò l’Università di Chicago. Un giorno il presidente Harper incontrò questo giovane nel campus, si fermò a chiacchierare con lui per qualche minuto e gli chiese che cosa lo aveva colpito come la caratteristica più evidente del popolo americano.

“Ma è ovvio,” esclamò il giovane cinese, “il bizzarro taglio dei vostri occhi. Il taglio dei vostri occhi è così bizzarro!”.

Cosa diciamo noi dei cinesi?

Ci rifiutiamo di credere quello che non capiamo. Stupidamente crediamo che i nostri limiti siano la misura corretta di ogni limite. Di sicuro, gli occhi degli altri nostri compagni hanno “un taglio bizzarro” perché non sono uguali ai nostri.

Milioni di persone guardano i risultati di Henry Ford dopo che questi sono arrivati, e lo invidiano per la sua fortuna, o buona sorte, o genio, o per qualunque altra cosa a cui pensino Ford debba il suo immenso patrimonio. Forse una persona su centomila conosce il segreto del successo di Ford, e quelli che lo conoscono sono troppo modesti, o troppo riluttanti, per parlarne, a causa della sua semplicità. Un singolo esempio illustrerà il “segreto” perfettamente.

Anni fa, Ford decise di produrre il suo ormai famoso motore V-8. Scelse di costruire un motore in cui gli otto cilindri erano fusi in un unico blocco, e incaricò i suoi ingegneri di realizzare un progetto per questo tipo di motore. Il progetto venne messo su carta ma ogni ingegnere concordava sul fatto che era semplicemente impossibile realizzare un motore a gas di otto cilindri in un unico blocco.

Ford disse: “Producetelo comunque”.

“Ma,” risposero, “è impossibile!”

“Andate avanti,” ordinò Ford, “restate qui a lavorare fino a quando non ci sarete riusciti, non importa quanto tempo occorra”.

Gli ingegneri andarono avanti. Non avevano altra scelta se volevano continuare a lavorare per Ford. Passarono sei mesi, non successe niente. Passarono altri sei mesi, e ancora non successe niente. Gli ingegneri provarono a realizzare ogni progetto immaginabile per eseguire gli ordini, ma la cosa sembrava fuori questione: “Impossibile!”.

Alla fine dell’anno Ford controllò il lavoro dei suoi ingegneri, i quali di nuovo lo informarono che non avevano trovato nessun modo per eseguire i suoi ordini.

“Continuate ad andare avanti,” disse Ford. “Lo voglio, e lo avrò”.

Continuarono ad andare avanti, e poi, con un colpo di magia, il segreto fu scoperto.

La determinazione di Ford aveva vinto ancora una volta!

Questa storia non può essere descritta con minuziosa precisione, ma l’essenza e la sostanza sono chiare. Deduci da essa, tu che desideri pensare e diventare ricco, il segreto dei milioni di Ford, se puoi. Non dovrai guardare molto lontano.

Henry Ford ebbe successo perché comprese e applicò i princìpi del successo. Uno di questi è il desiderio: sapere che cosa si vuole. Ricorda questa storia di Ford mentre leggi il libro e cogli il punto in cui viene spiegato il segreto del suo meraviglioso successo. Se riesci a fare questo, se puoi posare il tuo dito sul gruppo specifico di princìpi che hanno reso ricco Henry Ford, potrai eguagliare il suo successo praticamente in qualsiasi cosa tu sia in grado di fare.

Tu sei il Padrone del tuo Destino, il Capitano della tua Anima perché…

Quando William Ernest Henley scrisse i profetici versi: “Io sono il Padrone del mio Destino, io sono il Capitano della mia Anima”, avrebbe dovuto informarci del fatto che noi siamo i Padroni del nostro Destino, i Capitani delle nostre Anime perché abbiamo il potere di controllare i nostri

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del nostro Destino, i Capitani delle nostre Anime perché abbiamo il potere di controllare i nostri pensieri.

Avrebbe dovuto dirci che l’etere in cui questa piccola Terra galleggia, in cui ci muoviamo ed esistiamo, è una forma di energia che si muove a una velocità incredibilmente elevata di vibrazioni, e che l’etere è riempito di una forma di potere universale che si adatta alla natura dei pensieri che tratteniamo nelle nostre menti, e che ci influenza, in modo naturale, per trasmutare i nostri pensieri nel loro equivalente fisico.

Se il poeta ci avesse detto questa grande verità, ora sapremmo perché siamo i Padroni del nostro Destino, i Capitani delle nostre Anime. Avrebbe dovuto dirci, con grande enfasi, che questo potere non fa alcun tentativo di distinguere tra pensieri distruttivi e pensieri costruttivi, e che ci spingerà a tradurre in realtà fisiche pensieri di povertà altrettanto rapidamente di quanto ci spingerà ad agire sulla base di pensieri di ricchezza.

Avrebbe dovuto dirci, inoltre, che i nostri cervelli diventano magneti che attirano i pensieri dominanti che noi tratteniamo nelle nostre menti e, per motivi ancora ignoti, questi “magneti”

attirano a noi le forze, le persone, le circostanze della vita che sono in armonia con la natura dei nostri pensieri dominanti.

Avrebbe dovuto dirci che prima di poter accumulare ricchezze in grande abbondanza dobbiamo magnetizzare le nostre menti con l’intenso desiderio della ricchezza, che dobbiamo diventare

“coscienti del denaro” fino a quando il desiderio di denaro ci guida a creare piani definiti per acquisire la ricchezza che desideriamo.

Ma essendo un poeta, e non un filosofo, Henley si accontentò di affermare una grande verità in forma poetica, lasciando ai suoi successori di interpretare il significato filosofico dei suoi versi.

A poco a poco la verità è affiorata, al punto che ora appare chiaro che i princìpi descritti in questo libro racchiudono il segreto per diventare padroni del nostro destino economico.

Siamo pronti a esaminare il primo di questi princìpi. Mantieni uno spirito di apertura mentale, e mentre leggi ricorda che questi princìpi non sono l’invenzione di qualcuno, ma sono stati raccolti dalle esperienze di vita di più di cinquecento persone che hanno effettivamente accumulato ricchezze in quantità enormi; persone che hanno cominciato in povertà, con poca istruzione, e senza essere favoriti da alcuno o da alcuna cosa. I princìpi hanno agito per queste persone. Puoi farli lavorare anche per te, per procurarti un beneficio duraturo.

Troverai facile farlo, non difficile.

Prima di leggere il prossimo capitolo, voglio che tu sappia che esso veicola informazioni fattuali che potrebbero facilmente cambiare il tuo intero destino finanziario, come hanno già fatto, portando cambiamenti di proporzioni straordinarie alle due persone descritte.

Voglio che tu sappia, inoltre, che la relazione tra me e queste persone è tale che non potevo prendermi alcun tipo di libertà in merito ai fatti, anche se avessi voluto farlo. L’insolito successo di questi uomini, il successo che hanno generosamente accreditato al principio descritto nel prossimo capitolo, giustifica pienamente questo riferimento personale come mezzo per sottolineare la straordinaria potenza di questo principio.

Quasi quindici anni fa, fui incaricato di presentare la cerimonia di conferimento delle lauree al Salem College, in West Virginia. Illustrai il principio descritto nel prossimo capitolo con tanta intensità che sono certo almeno uno degli studenti che si stavano per laureare se ne appropriò e lo rese parte della sua filosofia di vita. Il giovane è ora un membro del Congresso e un politico importante per l’attuale amministrazione. Poco prima che questo libro fosse inviato all’editore, mi scrisse una lettera in cui esponeva la sua opinione sul principio descritto nel prossimo capitolo in modo così straordinariamente chiaro che ho scelto di riprodurre la lettera qui, come introduzione al capitolo.

Ti offre un’idea delle ricompense che verranno.

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Mio caro Napoleon,

Il mio servizio come membro del Congresso mi ha offerto una panoramica dei problemi degli uomini e delle donne. Le scrivo per darle un suggerimento che può diventare utile per migliaia di persone meritevoli.

Mi devo però scusare con lei perché il mio suggerimento, se messo in pratica, significherà diversi anni di lavoro e responsabilità per lei, ma sono rincuorato nel proporglielo ugualmente dal fatto che conosco il suo grande amore per rendere un servizio utile alla collettività.

Nel 1922, lei parlò alla cerimonia di conferimento delle lauree al Salem College, quando io ero uno dei laureandi. In quel discorso, lei piantò nella mia mente un’idea che fu responsabile dell’opportunità che io ho ora di servire le persone del mio Stato, e che sarà responsabile, in larghissima misura, di qualunque successo io possa avere in futuro.

Il suggerimento che ho in mente è che lei metta in un libro la somma e la sostanza del discorso che fece al Salem College, in modo che possa dare al popolo americano la possibilità di trarre profitto dai suoi molti anni di esperienza e collaborazione con le persone che, per la loro grandezza, hanno reso l’America la nazione più ricca della Terra.

Ricordo, come fosse ieri, la descrizione meravigliosa che diede del metodo con cui Henry Ford, con poca istruzione e senza un dollaro né amici influenti, è salito a così grandi altezze. In quel momento, ancor prima che lei finisse il suo discorso, decisi nella mia mente che mi sarei procurato un posto al sole anch’io, non importa quante difficoltà avrei dovuto superare.

Migliaia di giovani termineranno gli studi quest’anno, e nei prossimi anni. Ognuno di loro è in cerca di un messaggio di incoraggiamento pratico come quello che io ho ricevuto da lei.

Vorranno sapere a chi rivolgersi, che cosa fare e come iniziare la loro vita da adulti. Lei glielo può dire, poiché ha contribuito a risolvere i problemi di tante, tantissime persone.

Se vi è un modo possibile affinché lei possa rendere un così grande servizio, offro il suggerimento di includere nel libro un grafico per l’analisi personale, in modo che l’acquirente possa avere il vantaggio di eseguire un completo inventario di se stesso, indicando, come lei ha indicato a me anni fa, esattamente ciò che accade quando si intraprende la via del successo.

Un servizio come questo, fornendo ai lettori del suo libro una completa e imparziale analisi dei loro difetti e delle loro virtù, significherebbe per loro la differenza tra il successo e il fallimento. Il servizio sarebbe inestimabile.

Milioni di persone stanno affrontando oggi il problema di ricominciare da capo, a causa della Grande Depressione, e parlo per esperienza personale quando dico che conosco persone sincere che vorrebbero avere la possibilità di parlarle dei loro problemi, e di ricevere le sue indicazioni per risolverli.

Lei conosce i problemi di coloro che affrontano la necessità di ricominciare da capo. Ci sono migliaia di persone in America oggi che vorrebbero sapere come possono convertire le loro idee in denaro, persone che devono ricominciare da zero, che sono rimaste senza denaro e devono recuperare le loro perdite. Se c’è qualcuno che può aiutarli, quello è lei.

Se lei pubblica il libro, vorrei acquistare la prima copia stampata, personalmente autografato da lei.

Con, mi creda, i migliori auguri, Cordialmente suo,

Jennings Randolph

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