• Non ci sono risultati.

I cinquantacinque famosi alibi del signor Se

Nel documento PENSA E ARRICCHISCI TE STESSO (pagine 172-175)

Le persone che non riescono hanno un tratto distintivo in comune. Conoscono tutte le ragioni del fallimento, e sono pronte a elencare gli alibi che ritengono infrangibili per giustificare la mancanza del loro successo.

Alcuni di questi alibi sono sottili, alcuni altri sono perfino giustificabili dai fatti. Ma gli alibi non ti fanno arricchire. Il mondo vuole sapere solo una cosa: hai raggiunto il successo?

Uno specialista del carattere umano ha compilato una lista degli alibi più comunemente utilizzati. Nel leggere l’elenco, esaminalo con attenzione, e determina quanti di questi alibi, se ne trovi qualcuno, sono anche quelli che utilizzi tu. Ricorda anche che la filosofia presentata in questo libro rende ognuno di questi alibi obsoleto.

. Se non avessi una moglie e una famiglia…

. Se avessi abbastanza “spinte”…

. Se avessi i soldi…

. Se avessi una buona istruzione…

. Se potessi trovare un lavoro…

. Se avessi una buona salute…

. Se solo avessi il tempo…

. Se i tempi fossero migliori…

. Se le altre persone mi capissero…

. Se le condizioni intorno a me fossero diverse…

. Se potessi vivere di nuovo la mia vita…

. Se non avessi paura di ciò che gli altri potrebbero dire…

. Se mi fosse stata data una possibilità…

. Se mi fosse data una possibilità…

. Se gli altri non ce l’avessero con me…

. Se gli altri non ce l’avessero con me…

. Se non ci fosse niente che riuscisse a fermarmi…

. Se solo fossi più giovane…

. Se solo potessi fare quello che voglio…

. Se fossi nato ricco…

. Se potessi incontrare le persone giuste…

. Se avessi il talento che alcune persone hanno…

. Se osassi impormi…

. Se solo avessi colto le occasioni passate…

. Se la gente non mi desse sui nervi…

. Se non dovessi occuparmi della casa e dei bambini…

. Se potessi risparmiare qualche soldo…

. Se il capo mi apprezzasse…

. Se solo avessi qualcuno che mi aiutasse…

. Se la mia famiglia mi capisse…

. Se vivessi in una grande città…

. Se solo potessi iniziare…

. Se solo fossi libero…

. Se avessi la personalità che hanno alcune persone…

. Se non fossi così grasso…

. Se le mie doti fossero riconosciute…

. Se solo avessi un colpo di fortuna…

. Se finissero i miei debiti…

. Se non avessi fallito…

. Se solo sapessi come…

. Se non avessi tutti contro…

. Se non avessi tante preoccupazioni…

. Se potessi sposare la persona giusta…

. Se la gente non fosse così stupida…

. Se la mia famiglia non fosse così stravagante…

. Se fossi sicuro di me…

. Se la fortuna non fosse contro di me…

. Se non fossi nato sotto la stella sbagliata…

. Se non fosse vero che “quel che sarà sarà” … . Se non avessi dovuto lavorare così duramente…

. Se non avessi perso il mio denaro…

. Se vivessi in un quartiere diverso…

. Se non avessi un “passato”…

. Se solo avessi un lavoro indipendente…

. Se gli altri mi ascoltassero…

. Se gli altri mi ascoltassero…

. Se (e questo è il peggiore di tutti) avessi avuto il coraggio di vedere me stesso come sono veramente, allora scoprirei che cosa c’è di sbagliato in me e lo correggerei. Così potrei avere la possibilità di trarre profitto dai miei errori e imparare qualcosa dall’esperienza degli altri, perché so che c’è qualcosa di sbagliato in me, altrimenti ora sarei dove dovrei essere se avessi trascorso più tempo ad analizzare le mie debolezze e meno tempo a crearmi alibi per nasconderle.

Costruire alibi con cui giustificare il fallimento è un passatempo nazionale. L’abitudine è antica quanto la razza umana, ed è fatale per il successo! Perché le persone si aggrappano ai loro alibi?

La risposta è ovvia. Difendono i loro alibi perché li creano! L’alibi è figlio dell’immaginazione dell’uomo. È proprio della natura umana difendere il proprio cervello-bambino.

Costruire alibi è un’abitudine radicata. Le abitudini sono difficili da spezzare, soprattutto quando forniscono una giustificazione per qualcosa che facciamo. Platone aveva questa verità in mente quando disse: “La prima e più grande vittoria di tutte è conquistare se stessi. Essere schiavi di se stessi, tra tutte le cose, è la più vergognosa e vile”.

Un altro filosofo aveva lo stesso pensiero in mente quando disse: “È stata una grande sorpresa quando ho scoperto che la maggior parte della bruttezza che ho visto negli altri era un riflesso della mia natura”.

“È sempre stato un mistero per me”, ha detto Elbert Hubbard, “perché le persone passano deliberatamente così tanto tempo a prendere in giro se stesse con la creazione di alibi per coprire le loro debolezze. Se usato in modo diverso, questo stesso tempo sarebbe sufficiente per curare la debolezza, e nessun alibi sarebbe più necessario”.

Nel lasciarti, ti ricordo, ancora con Elbert Hubbard, che “la vita è una partita a scacchi, e il giocatore che ti sta di fronte è il tempo. Se esiti prima di fare la tua mossa o se non reagisci con prontezza, le tue pedine verranno immediatamente spazzate via dal tavolo. Stai giocando contro un avversario che non tollera l’indecisione!”.

Prima di aver letto questo libro potevi avere una scusa logica per non aver costretto la Vita a darti quello che le chiedevi, ma quell’alibi è ormai obsoleto, perché ora sei in possesso della Chiave Suprema che apre la porta delle più abbondanti ricchezze della vita.

La Chiave Suprema è intangibile, ma è potente! È il privilegio di creare, nella tua mente, il desiderio ardente per una definita forma di ricchezza. Non c’è punizione se usi la Chiave, ma c’è un prezzo da pagare se non la usi. Il prezzo è il fallimento. Se invece la usi, c’è una ricompensa di proporzioni meravigliose. È la soddisfazione che giunge a tutti coloro che conquistano se stessi e costringono la Vita a pagare qualunque prezzo le chiedano.

La ricompensa è degna del tuo sforzo. Ne sei convinto e sei disposto a compiere il primo passo?

“Se tutti siamo interconnessi”, ha detto l’immortale Emerson, “ci incontreremo di nuovo”. Per concludere, prendo a prestito il suo pensiero e ti dico: se io e te siamo interconnessi, allora ci siamo incontrati in queste pagine.

Nel documento PENSA E ARRICCHISCI TE STESSO (pagine 172-175)