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eBook per la Scuola | M. De Bartolomeo, V. Magni | STORIA DELLA FILOSOFIA 3 | Istituto Italiano Edizioni Atlas

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Academic year: 2021

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ISBN 978-88-268-9023-4 EdIzIonI

2 3 4 5 6 7 8 9 10 2012 2013 2014 2015

C

OLLANA DIRETTA DA FAUSTO PRESUTTI dIrEzIonEEdItorIalE: roberto Invernici

ProgEtto graFICo E ImPagInazIonE: giuliano Cornetti CoPErtIna: Vavassori & Vavassori

stamPa: l.E.g.o. s.P.a. - Vicenza

Con la collaborazione della redazione e dei Consulenti dell’I.I.E.a.

Il percorso tematico “L’induzione dall’età moderna a J. S. Mill” è stato curato da andrea gilardoni. In copertina: Guarino Guarini, Cupola della Chiesa di San Lorenzo, 1668-1687. Torino

Il presente volume è conforme alle disposizioni ministeriali in merito alle caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo.

l’Editore si impegna a mantenere invariato il contenuto di questo volume, secondo le norme vigenti. l’Editore dichiara la propria disponibilità a regolare errori di attribuzione o

eventuali omissioni sui detentori di diritto di copyright non potuti reperire. ogni riproduzione del presente volume è vietata.

le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla sIaE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da Clearedi , Centro licenze e autorizzazioni per le riproduzioni Editoriali, Corso di Porta romana 108, 20122 milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org.

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Certificazione

Cartaria, Cartotecnica, Grafica La casa editrice ATLAS opera con il Sistema Qualità conforme alla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008 certifi-cato da CISQ CERTICARGRAF.

© 2011 by IstItuto ItalIano EdIzIonI atlas

(3)

P

reSeNtazIoNe

Filosofia: per una didattica delle competenze

Nel quadro del profondo cambiamento inaugurato dalle nuove Indicazioni Nazionali per i Licei e consolida-to dagli sviluppi della didattica degli ultimi anni, questa Sconsolida-toria della filosofia si propone come uno strumenconsolida-to radicalmente rinnovato e aggiornato.

Il corso si fonda dichiaratamente su un progetto di didattica delle competenze, con l’intento di conserva-re l’alto profilo culturale del sapeconserva-re filosofico, coniugandolo però all’impconserva-rescindibile esigenza di una didassi che permetta allo studente di acquisire, con semplicità e chiarezza, i contenuti essenziali dello sviluppo storico della filosofia, ma soprattutto le strategie di metodo del “fare filosofia”, con cui porsi autonomamente di fronte alle grandi domande della vita.

Struttura dell’opera e caratteristiche didattiche

L’esposizione storica del pensiero filosofico si articola in diversi Capitoli. Alcuni di questi sono dedicati alla trattazione monografica dei principali autori e indirizzi di pensiero, con riferimento al contesto storico-culturale in cui hanno operato e all’approccio metodologico con cui hanno affrontato la ricerca filosofica. Altri delineano, invece, una panoramica degli autori o degli indirizzi minori, inquadrati nel più generale contesto storico e cul-turale di appartenenza.

La ricostruzione storica muove da un’esigenza fondamentale: recuperare l’originaria problematicità della riflessione filosofica attraverso i temi e le questioni più rilevanti, alla luce delle più recenti acquisizioni storio-grafiche e delle tendenze del pensiero contemporaneo.

I capitoli si aprono con la rubrica Noi e... le grandi domande, sollecitando la motivazione allo studio. In parti-colare, nelle ampie monografie dedicate ai filosofi maggiori tutta l’esposizione del pensiero è costruita, nei vari paragrafi, attorno ad alcuni Problemi di particolare rilevanza, formulati e affrontati dall’autore, e di cui si evi-denziano le soluzioni proposte.

I paragrafi contrassegnati con questo simbolo offrono una chiave di lettura dell’autore trattato (orienta-mento di pensiero e metodo filosofico) oppure di un indirizzo culturale e filosofico.

L’esposizione generale del pensiero è accompagnata da schede di approfondimento (Focus, Immagine del

filosofo), dall’inserimento contestuale di testi di critica e di storiografia filosofica (Interpretare), da Parole chiave e da un gran numero di Mappe e Schemi visivi. Tutti i paragrafi sono seguiti da Guida allo studio,

con domande per l’autoverifica e il controllo.

Il simbolo segnala i luoghi del testo in cui si offrono stimoli e contributi per la riflessione sui temi di edu-cazione a Cit tadinanza e Costituzione, trattati in chiave più sistematica nel Percorso di “Filosofia politica e del diritto” contenuto nel volume La discipline del sapere filosofico.

Ogni Capitolo è completato da una sezione di testi comprendente brani degli autori più significativi (Antologia). I testi proposti sono accompagnati da una breve presentazione con Piste di lettura, da un appa-rato di note (Guida all’analisi) e da alcuni esercizi finalizzati all’analisi e alla comprensione (Attività sul testo).

Conclude ogni Capitolo un Laboratorio, che offre all’allievo la possibilità di esercitarsi, precisando, metten-do a fuoco e approfondenmetten-do concetti e temi trattati e, nel contempo, consolidanmetten-do e affinanmetten-do competenze e capacità di riflessione e discussione.

I percorsi tematici

Nella sezione finale del presente Volume, dedicato alla filosofia moderna (dall’Umanesimo all’Idealismo), sono proposti alcuni Percorsi tematici, in cui vengono enucleate questioni discusse dal pensiero filosofico. In particolare si affrontano i seguenti nuclei tematici:

L’induzione; Lo Stato moderno; La scoperta dell’“Altro”.

Ogni “percorso” si conclude con un Laboratorio che include Testi per la discussione e

l’approfondimen-to e Attività per la discussione e l’approfondimenl’approfondimen-to che sollecitano la riflessione personale, il confronl’approfondimen-to in

classe e la ricerca.

Materiali on line

Ad integrazione e completamento del corso base, sul sito web dell’Atlas (www.edatlas.it) sono disponibili i seguenti materiali:

• un capitolo intitolato Metodo e strumenti, dedicato alla descrizione del metodo di studio della filosofia e di analisi dei brani antologizzati, alla lettura delle mappe concettuali, alla loro elaborazione e al rapporto fra arte e filosofia.

• Percorsi tematici aggiuntivi rispetto a quelli già presenti nel Volume; • versioni integrali o parziali di opere dei maggiori filosofi.

L’Editore C I T T A D I NAN ZAeCOS T IT U Z I O N E

(4)

I

NdICe

Materiali on line

C

ITTADINANZA E

FILOSOFIA

C

OSTITUZIONE

Questo simbolo grafico caratterizza le parti del volume in cui si offre una chiave di lettura dell'autore trattato (con riferimento al suo orientamento di pensiero e al suo metodo filosofico) oppure di un indirizzo culturale e filosofico.

C IT T AD IN AN ZAeCOST IT U Z I O N E

l’Idea dI ModerNItÀ

11

Parte prima

le orIGINI del PeNSIero ModerNo

1. l’età del rinascimento e della riforma

NoI e... le GraNdI doMaNde 14

Il contesto storico-culturale 15

dal medioevo al rinascimento 18

Interpretare

J. Burckhardt La “scoperta” dell’individualità

nel Rinascimento 18

Interpretare

K. Burdach La continuità tra Medioevo

e Rinascimento 19

Interpretare

E. garin “Rinascimento”: la complessità

di un concetto 24

Interpretare

C. Vasoli La libertas philosophandi come metodo 26

PEnsatorI dEl rInasCImEnto 27

NIColaCuSaNo:

l’infinità divina e la “dotta ignoranza” 27

Interpretare

E. Cassirer Misticismo e modernità di Cusano 30

MarSIlIoFICINo:

l’uomo “copula mundi” 30

PICo dellaMIraNdola:

libertà e dignità dell’uomo 32

PIetroPoMPoNazzI:

l’autonomia morale dell’uomo 33

MaChIavellI

e la ‘scienza della politica’ 35

Interpretare

J. maček Machiavelli e una politica “extramorale” 39

leoNardo davINCI 40

la dIFFusIonE EuroPEa dEl rInasCImEnto 42

toMMaSoMoro:

il valore dell’utopia 43

l’umanesimo cristiano di eraSMo darotterdaM 44

Interpretare

P. mesnard L’evangelismo e il riformismo di Erasmo 47

la rIForma ProtEstantE 48

MartINlutero 48

Interpretare

a. mcgrath Lutero: l’individuo e la salvezza 51

GIovaNNICalvINo 52

Interpretare

m. Weber Calvinismo e spirito del capitalismo 54

la riforma Cattolica 55

naturalIstI ItalIanI dEl rInasCImEnto 57

BerNardINoteleSIo:

la natura iuxta propria principia 57

GIordaNoBruNo:

la lotta per la verità 58

toMMaSoCaMPaNella:

una vita per l’utopia 62

Interpretare

l. Firpo Campanella sgombera il campo

dai relitti del passato 65 CrIsI dEl PEnsIEro rInasCImEntalE 66

lo scetticismo di MoNtaIGNe 66

Interpretare

s. solmi L’umanismo di Montaigne 67

Sintesi 68

AntologiA 71

1. nicola Cusano La dotta ignoranza 71 2. marsilio Ficino - Pico della mirandola

La dignità dell’uomo 73 3. niccolò machiavelli L’autonomia

della politica 75 4. leonardo da Vinci Esperienza e ragione 80 5. Erasmo da rotterdam Il “giocondo

errore” della follia 82 6. tommaso moro Comunanza dei beni

e libertà di religione 85 7. martin lutero La fede e la libertà del

(5)

8. giovanni Calvino Prescienza e

predestinazione divine 88 9. luis de molina Il libero arbitrio 89 10. giordano Bruno Gli infiniti mondi

nell’universo infinito 91 11. tommaso Campanella La Città del Sole 94 12. michel Eyquem de montaigne

I limiti della natura umana 96

lAborAtorio 98

2. la nascita della scienza moderna

NoI e... le GraNdI doMaNde 101

Il contesto storico-culturale 102 una nuova immagine del mondo

e dell’uomo 104

Interpretare

t. s. Kuhn La posta in gioco con

la rivoluzione copernicana 106

Interpretare

P. rossi Una rivoluzione europea 108

la rIVoluzIonE astronomICa 109

NICColòCoPerNICo 109

Interpretare

t. s. Kuhn Copernico è stato il primo

astronomo moderno 111

tyChoBrahe 112

GIovaNNIKePlero 112

GalIleoGalIleI:

la scienza diventa ‘adulta’ 114

Interpretare

a. Pasquinelli Galileo e il metodo

ipotetico-deduttivo 119

Interpretare

E. Husserl Critiche alla matematizzazione

galileiana della natura 122 P. Casini La distruzione della fisica qualitativa 122

Interpretare

a. Koyré Il bisogno teorico di “precisione”

e l’invenzione del telescopio 124

FranCEsCo BaConE 125

Vita e opere 125

“scienza è potenza” 126

Il metodo 129

Interpretare

B. Farrington Bacone: ciò che la scienza

può fare per l’umanità 134

Sintesi 136

AntologiA 138

1. niccolò Copernico Contro il

geocentrismo 138 2. giovanni Keplero La rivoluzione

astronomica 140

3. galileo galilei Sacra Scrittura e

leggi astronomiche 141 4. galileo galilei Critica dell’Aristotelismo 143 5. Francesco Bacone Il progresso

tecnico-scientifico dell’era moderna 145 6. Francesco Bacone Scienza e potenza

umana 146

7. Francesco Bacone Gli “idoli” della

conoscenza 147 8. Francesco Bacone La Nuova Atlantide 149

lAborAtorio 152

Parte seconda

Il SeICeNto: Il SeColo della raGIoNe

3. Cartesio

NoI e... le GraNdI doMaNde 156

Cartesio e il suo tempo 157

Focus

I circoli culturali parigni 159

Focus

Cartesio in olanda 160

la rivoluzione della ragione 161

Interpretare

m. mori La ragione cartesiana 162

Interpretare

E. lojacono L’honnête homme e la

“civile conversazione” 164

Il sistema del sapere 165

la mEtaFIsICa 168

Il dubbio e il cogito 168

Interpretare

r. H. Popkin - a. stroll Cartesio ha

davvero risolto tutti i dubbi? 171

le idee della ragione 171

dio è fondamento della verità 173

Il dualismo metafisico 176

Interpretare

J. r. searle Il problema del rapporto

tra mente e corpo 178

la scienza cartesiana 179

Interpretare

r. s. Westfall Il dualismo contro

il naturalismo rinascimentale 182

la filosofia morale 183

Immagine del filosofo

Cartesio e la sua idea della filosofia 187

Sintesi 189

AntologiA 190

1. Cartesio Il nuovo metodo 190 2. Cartesio Dal dubbio iperbolico

al cogito e alla res cogitans 192

(6)

4. Cartesio Dio è garante delle verità

evidenti 196 5. Cartesio La sostanza estesa 198 6. Cartesio Il progresso della scienza 199 7. Cartesio Il meccanicismo 201 8. Cartesio La struttura del corpo umano 204 9. Cartesio La morale provvisoria 205 10. Cartesio L’anima, la volontà, le passioni 207

lAborAtorio 210

4. Pascal: i limiti della ragione

NoI e... le GraNdI doMaNde 213

Il contesto storico-culturale 214

Vita e opere di Pascal 217

la condizione umana 217

Interpretare

P. serini Pascal: un pensatore moderno? 219

la concezione della scienza 220

Interpretare

H. Küng Pascal e il problema dello

scontro fra scienza e fede 221

I limiti della ragione 222

Passioni, divertissement e presa di coscienza 224

la ricerca di dio 225

Interpretare

r. guardini Pascal: l’uomo non è

un essere autosufficiente 228

Sintesi 229

AntologiA 230

1. Pascal Spirito di geometria

e spirito di finezza 230 2. Pascal La ragione e il cuore 231

3. Pascal I due infiniti 234

4. Pascal Miseria e grandezza dell’uomo 235 5. Pascal L’amor di sé e la guerra

tra passioni e ragione 237 6. Pascal Scommettere sull’esistenza

di Dio 239

lAborAtorio 241

5. thomas hobbes

NoI e... le GraNdI doMaNde 243

l’età della rivoluzione inglese

e delle guerre civili 244

Focus

Il Puritanesimo 245

Vita e opere di Hobbes 245

Il meccanicismo dei corpi naturali

e dello stato 246

Fra Empirismo e razionalismo 248

Interpretare

a. Pacchi Empirismo e razionalismo

nella teoria della conoscenza 250

Il relativismo morale 251

Interpretare

t. magri L’individualismo nella morale

e nella politica 252

lo stato assoluto 253

Focus

Il giusnaturalismo 255

Interpretare

n. Bobbio Lo stato di natura 255

Interpretare

m. tronti Lo Stato-macchina 259 H. arendt Il filosofo della borghesia 259

Sintesi 260

AntologiA 261

1. Hobbes Corpi e movimenti di corpi 261 2. Hobbes Ragionare è calcolare 263 3. Hobbes Tutti gli uomini sono uguali

per natura 264 4. Hobbes Dallo stato di natura

allo stato civile 265 5. Hobbes Il potere assoluto dello Stato 267

lAborAtorio 269

6. Baruch Spinoza

NoI e... le GraNdI doMaNde 271

Il contesto storico-culturale 272

Vita e opere di spinoza 273

Focus

le ragioni di una scelta di vita 274

Deus, sive Natura 275

dio, causa di sé e del mondo 277

Interpretare

K. löwith deus sive natura: un universo

senza Dio? 280

Il processo conoscitivo 283

schiavitù e libertà dell’uomo 285

Interpretare

r. Bodei La geometria delle passioni 288

Interpretare

g. deleuze Spinoza e la potenza della vita 290

Opera completa

• Cartesio Discorso sul metodo

• Incontro con l’opera

• Cartesio Meditazioni metafisiche

• Incontro con l’opera

Opera completa

• Pascal Pensieri

• Incontro con l’opera

C I T T A D IN ANZAeCOS T ITU Z I O N E

(7)

liberare la fede dalla paura 291

lo stato e la libertà 293

Interpretare

E. giancotti Il problema della libertà

per l’individuo e per la società politica 295

Sintesi 297

AntologiA 298

1. spinoza Dio, causa di sé e del mondo 298 2. spinoza Critica del finalismo 300 3. spinoza Trattare le passioni come

“linee, superfici o corpi” 303 4. spinoza La forza della felicità

e dell’amore 304 5. spinoza La vera religione è nei cuori 306 6. spinoza Il vero fine dello Stato

è la libertà 308

lAborAtorio 310

7. John locke e Isaac Newton

NoI e... le GraNdI doMaNde 312

Il contesto storico-culturale 313

locke e newton:

il nuovo pensiero tra filosofia e scienza 315

JoHn loCKE 318

Vita e opere di locke 318

la dottrina della conoscenza 319

Interpretare

C. a. Viano Una nuova nozione di esperienza 322

Interpretare

r. Bodei La coscienza e l’identità personale 326

le idee morali 327

Il liberalismo politico 328

Interpretare

t. magri La proprietà è un “diritto naturale” 329

Interpretare

t. magri Una società fondata sul

consenso del popolo 332 tolleranza e ragionevolezza nel Cristianesimo 333

Focus

Il dibattito sulla tolleranza 334

IsaaC nEWton 336

la vita e le opere 336

Il metodo 336

Interpretare

P. Casini Il metodo di Newton 338

Il sistema del mondo 338

dio e la natura 340

Sintesi 342

AntologiA 343

1. locke Scopo e metodo del

saggio sull’intelletto umano 343

2. locke Non esistono princìpi innati 344 3. locke Disagio e felicità 347 4. locke Lo Stato e i diritti naturali 349 5. locke Tolleranza e Cristianesimo 352 6. newton Regole del filosofare 354 7. newton “Non invento ipotesi” 356

lAborAtorio 358

8. Gottfried Wilhelm leibniz

NoI e... le GraNdI doMaNde 361

Il contesto storico-culturale 362

Vita e opere di leibniz 362

una nuova idea di ragione, per la filosofia

e la scienza 363

Interpretare

g. reale - d. antiseri Fra il pensiero

degli antichi e quello dei moderni 364

Interpretare

E. Cassirer Teoria della definizione

e metodo deduttivo 368 l. geymonat ‘Verità di fatto’

e ‘ragion sufficiente’ 368

logica e calcolo matematico 369

Interpretare

H. scholz Leibniz e la logica matematizzata 370

la teoria della monade 371

Interpretare

J. Hersch La monade: energia e coscienza 373

Interpretare

C. galotti Le monadi e l’armonia prestabilita 376

Sintesi 379

AntologiA 380

1. leibniz Critica del meccanicismo 380 2. leibniz Le monadi, “punti metafisici” 381 3. leibniz L’innatismo virtuale 382 4. leibniz Dalla perfezione di Dio,

il migliore dei mondi possibili 386

lAborAtorio 388

9. Gianbattista vico

NoI e... le GraNdI doMaNde 391

Il contesto storico-culturale 392

Vita e opere di Vico 393

Focus

Il “maestro di scuola tisicuzzu” 394

la Scienza nuova 394

Interpretare

P. Casini Il rapporto di Vico con

il pensiero e la scienza moderni 395

la nuova scienza storica 397

Interpretare P. rossi La Provvidenza C I T T AD IN ANZAeCOS T ITU Z I O N E C I T T AD IN A NZAeCOS T ITU Z I O N E

(8)

e l’”eterogenesi dei fini” 401

Interpretare

n. abbagnano Problematicità della storia 402 E. Paci Vico: la storia come redenzione 403

la sapienza poetica 405

Interpretare

B. Croce Vico e la fondazione dell’estetica 407

Sintesi 409

AntologiA 410

1. Vico Un nuovo criterio della verità 410 2. Vico La storia, scienza nuova 413 3. Vico Le tre età della storia 415 4. Vico La sapienza poetica 416

lAborAtorio 418

Parte terza

Il SetteCeNto

10. l’Illuminismo

NoI e... le GraNdI doMaNde 422

l’Europa nell’età dell’Illuminismo 423

Che cos’è l’Illuminismo? 429

Interpretare

I. Berlin L’utopia illuminista 432

Interpretare

E. Cassirer Il paradigma metodico

newtoniano 435

l’IllumInIsmo FranCEsE 437

Interpretare

l. Formigari I filosofi e l’antico regime 438

MoNteSquIeu:

scienza della società e divisione dei poteri 439

voltaIre:

la lotta contro il pregiudizio 441 l’empirismo radicale di CoNdIllaC 442

dIderot:

“Il mondo comincia e finisce senza posa” 443

lo “scandalo” materialista 444

CeSareBeCCarIae l’Illuminismo italiano 446

Interpretare

s. rodotà Il diritto e l’uguaglianza 447

BauMGarteNe la fondazione dell’estetica 448

Interpretare

t. todorov Il progetto dell’Illuminismo 449

Sintesi 451

AntologiA 452

1. Condorcet Storia e progresso umano 452 2. montesquieu Libertà politica

ed equilibrio dei poteri 454

3. Voltaire La tolleranza 455

4. d. diderot “Il tutto cambia senza posa” 457 5. de la mettrie La macchina-uomo 458 6. C. Beccaria Le leggi, il diritto di punire

e le libertà individuali 459 7. a. g. Baumgarten La scienza estetica 461

lAborAtorio 464

11. Jean-Jacques rousseau

NoI e... le GraNdI doMaNde 466

la vita e le opere 467

restaurare la natura umana 468

la critica della società 470

Interpretare

P. Casini Contro il Giusnaturalismo 471 Contratto sociale e democrazia 474

Interpretare

s. Petrucciani Lo Stato democratico

tra interessi particolari e bene comune 476

l’educazione ‘negativa’ 478

Interpretare

m. a. manacorda Le contraddizioni della

pedagogia di Rousseau 479

nasce l’amore ‘romantico’ 481

Coscienza e fede morale 481

Interpretare

B. groethuysen Un pensiero rivoluzionario 482 I. Berlin Un nemico della libertà 483

Sintesi 484

AntologiA 485

1. rousseau Il “progresso” di “schiavi felici” 485 2. rousseau Il buon selvaggio 487 3. rousseau Origine della disuguaglianza 489 4. rousseau Schiavitù e libertà dell’uomo 491 5. rousseau Il contratto sociale 494

6. rousseau L’educazione 497

7. rousseau La coscienza, guida

dell’anima 499

lAborAtorio 501

12. david hume e l’Illuminismo inglese

NoI e... le GraNdI doMaNde 503

Caratteri dell’Illuminismo inglese 504

Opera (estratti)

• Vico Princìpi di scienza nuova

• Incontro con l’opera

C I T T A D IN ANZAeCOST ITU Z IO N E C I T T A D IN ANZAeCOS T ITU Z I O N E C I T T A D IN ANZAeCOS T ITU Z I O N E

Opera completa

• Beccaria Dei delitti e delle pene

• Incontro con l’opera

(9)

le due vie dell’empirismo 507

Focus

Il ‘realismo’ di thomas reid:

una “terza via” della filosofia inglese? 509

GeorGeBerKeley: empirismo e immaterialismo 510 daVId HumE 513 Vita e opere 513 un empirismo radicale 513 Interpretare

E. lecaldano Natura e limiti dello

scetticismo di Hume 520 morale, arte, politica e religione 521

Interpretare

a. J. ayer I princìpi della filosofia morale

di Hume 522

Interpretare

g. giarrizzo Stato di natura e società

nel pensiero di Hume 524

Sintesi 526

AntologiA 527

1. de mandeville Vizi privati, pubbliche

virtù 527

2. a. smith Lo spettacolo della vita

e la morale della simpatia 529 3. Berkeley “Esse est percipi” 531 4. Hume Quale scetticismo? 534 5. Hume Relazioni di idee

e materie di fatto 536 6. Hume Critica del concetto di causa 537

7. Hume La nozione di io 540

8. Hume La morale si fonda

sul sentimento 542 9. Hume La genesi delle religioni 543

lAborAtorio 545

13. Immanuel Kant

NoI e... le GraNdI doMaNde 548

Kant e il suo tempo 549

Focus

Il Pietismo 550

le opere di Immanuel Kant 552

Immagine del filosofo

un filosofo a Königsberg 553

Kant e la modernità 554

Il periodo precritico 559

“CHE Cosa Posso saPErE?” 561

Il problema della validità della

conoscenza umana 561

la “rivoluzione copernicana” della

conoscenza 564

una conoscenza metafisica è possibile? 572

Interpretare

a. masullo La metafisica come

conoscenza della ragione 578

“CHE Cosa dEVo FarE?” 579

Interpretare

s. Vanni rovighi Limiti del formalismo etico 587

“CHE Cosa Posso sPErarE?” 588

Interpretare

a. Bosi Morale e religione 590

l’educazione 591

l’arte e la natura 592

Interpretare

H. g. gadamer Le novità dell’estetica

kantiana 595

Interpretare

F. menegoni Due concezioni della finalità 598 la libertà politica e la necessità

della pace 599

Interpretare

n. Bobbio La città del mondo o cosmopoli 603

Sintesi 605

AntologiA 607

1. Kant Che cos’è l’Illuminismo? 607 2. Kant La “rivoluzione copernicana” 609

3. Kant Spazio e tempo 611

4. Kant Il concetto di causa 613

5. Kant L’io penso 615

6. Kant Fenomeno e noumeno 616

7. Kant Le antinomie 617

8. Kant Insostenibilità della prova

ontologica dell’esistenza di Dio 619 9. Kant “Il cielo stellato sopra di me,

la legge morale in me” 621 10. Kant La libertà, fondamento

della morale 622

11. Kant La legge morale 624

12. Kant Virtuosi o felici? 625 13. Kant I postulati della ragion pratica 628 14. Kant L’uomo è buono o cattivo? 629 15. Kant Morale e religione 631 16. Kant Il giudizio riflettente 633 17. Kant Il concetto di bello 634

18. Kant Il sublime 638

19. Kant La finalità della natura

e gli enti organizzati 641 20. Kant Un ordine internazionale

fondato sulla pace 642

21. Kant La Pedagogia 645 lAborAtorio 648 C I T T A DIN ANZAeCOS T ITU Z I O N E

(10)

Parte quarta

l’ottoCeNto

14. l’Idealismo tedesco

NoI e... le GraNdI doMaNde 652 Il contesto storico-culturale 653 romanticismo e Idealismo 655 Interpretare

H. marcuse L’Idealismo e la Rivoluzione

francese 657

Interpretare

n. abbagnano Romanticismo e Idealismo 659

Focus

Idealismo 660

Profilo del romanticismo 661

l’IdEalIsmo 669

la discussione sul Criticismo 669

JohaNNGottlIeBFIChte 670

Interpretare

C. Cesa L’Io infinito non è Dio 674

FrIedrIChWIlhelMJoSePhSChellING 678

Interpretare

W. Weischedel Il fondamento oscuro di Dio 685

Sintesi 686

AntologiA 688

1. novalis - schleiermacher Arte e religione

nel Romanticismo 688 2. Fichte Idealismo o Dogmatismo? 690 3. Fichte I tre princìpi della dottrina

della scienza 692 4. Fichte Il principio della morale 694 5. Fichte L’io morale e il suo

compito infinito 696 6. Fichte Superiorità del popolo tedesco 697 7. schelling Due modelli di conoscenza

della natura 698 8. schelling La natura organica 700

9. schelling L’Assoluto 701

10. schelling L’arte 702

lAborAtorio 704

15. Georg W. F. hegel

NoI e... le GraNdI doMaNde 707

Immagine del filosofo

Hegel a Berlino 710

la realtà come razionalità e storia 711 gli scritti teologici giovanili 716

Focus

Il “giovane” Hegel e l’unità del

popolo tedesco 716

la Fenomenologia dello spirito 718

Interpretare

J. Hyppolite La Fenomenologia:

un ‘romanzo di formazione’ filosofico? 724

Il sistema della ragione 726

la logICa 727

una scienza della “pensabilità” del reale 727

la dialettica 728

Essere, essenza, concetto 730

Interpretare

m. dal Pra Essere, non Essere, Divenire 730

Interpretare

B. magee - P. singer La dialettica come chiave

per la comprensione del processo storico 733

la FIlosoFIa dElla natura 734

Interpretare

l. geymonat Il distacco di Hegel

dalla scienza moderna 737

la FIlosoFIa dEllo sPIrIto 739

lo spirito soggettivo 740

Interpretare

r. Bodei La verità non ‘abita’ più

nel soggetto individuale 741

lo spirito oggettivo 741

Focus

Hegel e la rivoluzione industriale 744

Interpretare

g. luka´cs Il lavoro umano e il superamento

del dualismo uomo/natura 744

Interpretare

n. Bobbio Dalla società civile allo Stato 745

Interpretare

g. Bedeschi Libertà individuali

e libertà dello Stato 749

la FIlosoFIa dElla storIa 751

Interpretare

l. Kolakowski La ricerca del senso della storia 754

lo sPIrIto assoluto 756

Il realizzarsi dell’assoluto 756

l’arte 756

Interpretare

g. Pinna Oltre il Romanticismo: la fine

della supremazia dell’arte 759

la religione 760

Interpretare

K. löwith L’”ultimo filosofo cristiano”? 761

Opera completa

• Kant Risposta alla domanda:

che cos’è l’Illumunismo?

(11)

la filosofia 762

Interpretare

d. losurdo Dalla religione alla metafisica 762

Interpretare

W. Weischedel Una “teologia filosofica” 765

Sintesi 767

AntologiA 769

1. Hegel L’Assoluto come soggetto 769 2. Hegel La dialettica servo-padrone 771 3. Hegel La coscienza infelice 772 4. Hegel La logica dialettica 774 5. Hegel La filosofia della natura 778 6. Hegel La società civile: bisogni, attività

produttive e divisione del lavoro 779 7. Hegel Il lavoro di fabbrica tra

ottundimento e liberazione dell’uomo 782

8. Hegel Lo Stato etico 784

9. Hegel La storia come “ringiovanimento

dello spirito” 785 10. Hegel La storia e l’”astuzia della

ragione” 787 11. Hegel La storia come progresso

dell’idea “occidentale” di libertà 789 12. Hegel La guerra è ‘vita’,

la pace è ‘morte’ 790 13. Hegel L’arte come intuizione

dell’Assoluto in forma sensibile 792

14. Hegel La religione 794

15. Hegel La filosofia: il proprio tempo

appreso col pensiero 795

lAborAtorio 797

Parte quinta

PerCorSI teMatICI

1. l’induzione

le basi dell’induzione 802

l’InduzIonE dall’EtÀ modErna a J. s. mIll 807

Francesco Bacone 807

newton e l’induzione sperimentale 811 Induzione e probabilità nella

Logica di Port-Royal 812 Hume: l’induzione come problema 814

oltre l’età moderna: i metodi induttivi

di John stuart mill 815

l’InduzIonE E I suoI ProBlEmI 817

Il dibattito sull’induzione 817

lAborAtorio 820

Testi per la discussione e l’approfondimento 820 1. r. H. Popkin - a. stroll La logica induttiva

e la scienza 820 2. I. m. Copi - C. Cohen Critica dei metodi

di Mill 821

3. K. Popper L’induzione non esiste 822 4. a. Iacona Fallacie induttive 823

Attività per la discussione e l’approfondimento 826

2. lo Stato moderno

una nuova forma di potere 828

lo stato nel pensiero moderno 830

“Più Stato” o “meno Stato”? 839

lAborAtorio 841

Testi per la discussione e l’approfondimento 841 1. m. tronti Il Principe e utopia,

“incipit della politica moderna” 841 2. I. Berlin Libertà negativa e

libertà positiva 842 3. n. Bobbio La dichiarazione dei diritti

dell’uomo del 1789 843 4. z. Bauman Fine dello Stato-Nazione? 844

Attività per la discussione e l’approfondimento 846

3. la scoperta dell’”altro”

Il nuovo mondo e la scoperta dei ‘selvaggi’ 848 Il rapporto con l’”altro” nella storia moderna 850 riflettere sull’”altro”, riflettere su noi stessi 859

lAborAtorio 860

Testi per la discussione e l’approfondimento 860 1. P. Hazard “Viva l’Urone” 860 2. t. todorov Il problema dell’”Altro” 860 3. m. aime Il relativismo culturale

di Gulliver 861

Attività per la discussione e l’approfondimento 863

PerCorSI teMatICI Il meccanicismo la fondazione dell’estetica Il linguaggio e la scienza Materiali on line C I T T A D IN ANZAeCOS T ITU Z I O N E

(12)

Un’età “moderna”

L’aggettivo “moderno” viene introdotto verso la fine del V secolo, per qualificare il mondo cristia-no nel momento in cui va affermandosi su quello romano: “moderno” (dal latino modo, avverbio che significa “ora”, “adesso”) è dunque il mondo nuo-vo, che indirizza l’umanità verso una fase radical-mente diversa e migliore della sua storia.

A loro volta, gli intellettuali europei che vivo-no tra il XV e il XVI secolo hanvivo-no coscienza di vivere in un mondo diverso sia dal mondo classi-co e dalla sua insuperata civiltà, sia dal lungo “periodo di mezzo” che chiamano, appunto, Me-dioevo (medium aevum). Rispetto a questo essi rivendicano la propria “modernità”, l’apparte-nenza ad un’epoca nuova e gravida di positivi sviluppi per l’umanità.

In ambito storiografico, secondo una periodizza-zione tradizionale, si definisce età moderna l’epo-ca avviatasi tra il XV e il XVI secolo, in concomi-tanza con eventi e processi storici che si verifica-rono o conobbero una significativa accelerazione proprio nei decenni a cavallo tra i due secoli:

la scoperta e successiva conquista del Nuovo Mondo e l’espansione coloniale degli Europei in Africa, Asia e America;

la creazione di quello che lo storico Immanuel Wallerstein ha definito “sistema mondiale del-l’economia moderna”, ovvero un sistema mon-diale fondato sulla subordinazione economica, sociale e politica delle aree periferiche rispetto alle aree centrali;

la rottura dell’unità religiosa dell’Europa per effetto della Riforma;

la nascita e il consolidamento dello Stato mo-derno con i suoi apparati burocratici e militari;

la formazione di un sistema europeo degli Sta-ti, che vede scontrarsi periodicamente i tenta-tivi egemonici delle potenze maggiori e la po-litica dell’equilibrio promossa dalle altre;

la nascita e l’affermazione della scienza mo-derna e il concomitante sviluppo tecnologico;

il processo di crescita demografica ed econo-mica, con la graduale trasformazione dei set-tori agricolo e manifatturiero in senso capita-listico.

L’età moderna, secondo tale periodizzazione, ter-mina con le grandi trasformazioni prodotte dalla Rivoluzione francese e dalla Rivoluzione indu-striale fra il XVIII e il XIX secolo, per cedere poi il passo all’età contemporanea.

I caratteri della modernità

Ma da un punto di vista culturale, in che cosa consiste la modernità affermatasi tra il XV e il XIX secolo?

Quale fenomeno ne segna la nascita? Quali sono i suoi caratteri?

Nella identificazione dell’atto di nascita della modernità, non vi è accordo tra gli studiosi: se per alcuni è il Rinascimento a segnare l’inizio della nuova epoca con una netta e consapevole presa di distanza dal Medioevo, altri associano invece lo spirito moderno alla Rivoluzione scientifica e al nuovo rapporto che essa instaura tra l’uomo e la natura; altri ancora, ritengono che senza la Rifor-ma protestante e ciò che essa ha comportato per l’affermazione di princìpi come la libertà di co-scienza e la soggettività individuale l’età moderna non sarebbe neppure concepibile.

Quanto ai caratteri fondamentali della moderni-tà, oggi è ampiamente condivisa la tesi secondo cui essa è costituita da almeno tre aspetti essenziali:

a. la centralità dell’uomo come forza attiva e

trasformatrice del mondo;

b. la rivoluzione scientifica e tecnologica; c. un’idea della storia come “progresso” e

avanzamento della civiltà.

Quanto all’uomo, lo si è considerato soprattut-to come soggetsoprattut-to che pensa, identificandolo con la ragione, l’unica autorità cui l’uomo stes-so si deve affidare e su cui si deve basare nella ricerca della verità. Soggetto e ragione, perciò, nell’età moderna coincidono e costituiscono il perno della rappresentazione della realtà.

Ma la ragione così considerata è quella

scien-tifica, “madre” e “figlia” delle rivoluzioni

scientifiche del Seicento e del modello di ra-zionalità che esse hanno imposto; una razio-nalità intesa come ordine matematico-geome-trico, necessario, invariante (espresso dall’as-soluta regolarità dei processi e degli eventi della natura), e come principio di regolazione della vita dell’uomo: nella sfera delle passioni come in quella della società e dello Stato, nel-la stessa dimensione religiosa.

Nell’idea della storia come cambiamento e

progresso si è voluta vedere la nota

fonda-mentale della modernità: ciò che vale è identi-ficato con il nuovo, in quanto esso rappresenta un miglioramento rispetto a ciò che lo precede. Allora il nuovo è da perseguire e ricercare di per sé, superando e negando continuamente il

(13)

passato. Come ha affermato il pensatore del Novecento Walter Benjamin, l’uomo moderno è ‘condannato’ alla novità e al cambiamento. Gli aspetti della modernità appena illustrati han-no prodotto ihan-noltre un processo di

secolarizzazio-ne, cioè una tendenza a pensare il mondo naturale

e umano senza una cornice e un orientamento reli-giosi, come era invece avvenuto nel Medioevo. La scienza spiega il mondo naturale prescindendo da Dio e dal suo intervento.

Al tempo dell’escatologia cristiana, in cui il fu-turo coincide con l’attesa e il ritorno di Cristo, si sostituisce il futuro come luogo di progettazione e

di realizzazione dell’uomo. Il futuro è la

dimensio-ne del progresso. Al regno di Dio subentra il regno

dell’uomo.

Giudizi sulla modernità

Di una modernità così caratterizzata, il pensiero contemporaneo ha espresso valutazioni contrastan-ti, positive oppure negative.

Quelle del primo tipo – formulate anche da molti pensatori moderni – sottolineano soprattutto il capo-volgimento della visione medievale del mondo e cioè il passaggio da una preminenza del divino a una centralità dell’umano nell’ordine della realtà. Con la scoperta di sé, l’uomo diviene forza creatrice e uni-ficante del mondo, portatore di un compito “infini-to” di trasformazione tecnico-scientifica della realtà.

Il secondo orientamento mette in luce, invece, al-cune conseguenze negative di tale trasformazione: ad esempio l’affermarsi di un’idea monolitica,

to-talizzante, della ragione – e cioè di una razionalità astratta, di tipo matematico e tecnico – e la sostitu-zione della fede in Dio con quella nel progresso. Affidarsi soprattutto alla potenza di trasformazio-ne della tecnica e della scienza, quindi alla capaci-tà del soggetto umano di stabilire un dominio sen-za confini sulla natura, conduce infatti a smarrire ogni senso del limite.

Le due posizioni schematicamente enunciate non esauriscono, tuttavia, il panorama dei giudizi e del-le interpretazioni relativi alla modernità.

Diversi studiosi, pur accettando la caratterizza-zione dell’età moderna precedentemente illustrata, hanno osservato a tale proposito che non ci si tro-va di fronte a un modello unico, ad un “paradigma dominante”, poiché pensatori e uomini di cultura hanno espresso – dal XV al XIX secolo – idee mol-to diverse di “ragione” e di “scienza” e perciò idee altrettanto diverse di sé e della propria epoca.

I pensatori moderni che hanno esaltato il ruolo del-la scienza e deldel-la tecnica ne hanno posto in evidenza anche l’ambiguità, la possibilità, cioè, di un impiego distruttivo e contrario all’uomo. Oppure, nell’esalta-re la soggettività (o “virtù”) umana, hanno anche evi-denziato tutto ciò che la sovrasta e le impedisce di af-fermarsi compiutamente (la “fortuna”). O, ancora, hanno sottolineato come il “progresso” dell’umanità non sia affatto scontato e come il cammino in avanti della ragione comporti sempre i rischi di un “regres-so”, di ritorno a una “nuova barbarie”.

E non è, anche questo aspetto, un problema che ci riguarda tutti? la

M

odernità la Riforma protestante il Rinascimento la Rivoluzione scientifica con

la rivoluzione l’idea della storia

nasce è identificata

scienza tecnica società cultura

soggetto ragione progresso della con della come la secolarizzazione la centralità dell’uomo come

(14)

LE ORIGINI

DEL PENSIERO

MODERNO

Parte

Prima

Obiettivi

Individuare il legame tra contesto storico-culturale, pensiero filosofico rinascimentale e rivoluzione scientifica

Conoscere il linguaggio della filosofia rinascimentale e della scienza moderna (terminologia specifica, concetti, categorie, metodi)

Comprendere ragioni del cambiamento della filosofia in ambito rinascimentale e nel contesto della nuova scienza

Ricostruire e comprendere argomentazioni, anche attraverso mappe concettuali

Comprendere le ragioni dell’attualità del pensiero rinascimentale e delle istanze della scienza moderna

Analizzare premesse e ragioni di diverse interpretazioni del pensiero filosofico rinascimentale e della rivoluzione scientifica

L’uomo vitruviano (dal nome dell’architetto romano Vitruvio che aveva studiato le proporzioni del corpo umano). È il disegno più famoso di Leonardo.

(15)

L’ETÀ DEL

RINASCIMENTO E

DELLA RIFORMA

1

capitolo

Non è mancata, nelle letture del Medioevo, l’attribuzione di ‘rinascita’ a diversi momenti della storia medievale: nell’età carolingia, alla fine del X secolo, oppure dall’XI al XIII secolo, con la fioritura e lo sviluppo delle città... Ma sono stati veri ‘rinascimenti’, oppure tale qualifica compete solo alle trasformazioni culturali verificatesi in Europa occidentale, a partire dall’Italia, dal XIV al XVI secolo? Gli studiosi ci invitano però a non fare di “Rinascita”, “Rinascimento”, “Modernità”, ecc. delle categorie astratte, dotate di valore assoluto, con cui leggere la storia moderna. Ciò significherebbe soltanto “sostituire una cattiva retorica alla ricerca storica” (Eugenio Garin).

Ma che cosa si intende – in effetti – per “Rinascimento”?

È un ri-nascere, dopo un periodo di crisi e di oscurità? L’inizio di un’età nuova, di un’età felice per l’umanità?

Oppure è una sorta di mito, cui hanno creduto gli uomini di cultura tra il Trecento e il Cinquecento? Per lo più si è identificato il Rinascimento con la straordinaria fioritura letteraria e artistica di quel periodo, ma molti, oggi, mettono in guardia dal trascurare il “Rinascimento scientifico”.

Vi è comunque una questione di fondo, legata al rapporto della nuova cultura rinascimentale con quella medievale. Il Rinascimento è un fenomeno di discontinuità e rottura con quella cultura, centrata essenzialmente sul divino e sulla trascendenza, cui contrappone una cultura laica e umanistica, cioè centrata sull’uomo? Oppure esso va considerato in continuità con il Medioevo, ad esempio con la ‘rinascita’ della civiltà urbana verificatasi a partire dall’XI-XIII secolo?

La questione investe direttamente il problema dei tratti fondamentali da attribuire all’epoca che nasce: i valori di cui è portatrice sono la continuazione e lo sviluppo di quelli medievali (ad esempio, di una sorta di “umanesimo medievale”), oppure i valori e i temi che si affermano sono del tutto nuovi e originali, e hanno il contrassegno della rivalutazione della vita e delle attività terrene, dell’uomo e del suo mondo, in una prospettiva laica?

Evidentemente, nell’uno e nell’altro caso sono in gioco i ‘connotati’ stessi delle due civiltà, medievale e rinascimentale e, con essi, quelli della moderna cultura europea, la sua stessa fisionomia e identità. Ma proprio in tema di identità si pone un’altra questione di grande rilevanza: si può considerare il Rinascimento il luogo d’origine e l’atto di nascita della modernità, che, perciò, si connoterebbe come cultura di stampo umanistico e letterario, oppure la modernità si è affermata solo più tardi, con le grandi ‘rivoluzioni’ (scientifica, industriale, politica) del XVII e XVIII secolo?

(16)

L’età del Rinascimento Stato moderno e Riforma protestante Il Nuovo Mondo

Il contesto storico-culturale

L’Europa nel XV e XVI secolo

Il periodo designato come “età del Rinascimento” va dagli inizi del XV all’intero XVI secolo e si caratterizza per l’accelerazione in Europa del ritmo di sviluppo e per alcuni eventi storici destinati – nel lungo periodo – a segnare il definitivo passaggio alla moder-nità: la scoperta del Nuovo Mondo; la rottura spirituale e religiosa operata dalla Riforma protestante; la straordinaria fioritura culturale dell’Umanesimo e del Rinascimento; la Rivoluzione scientifica e l’avvento di una nuova concezione dell’universo.

Anche il contesto politico-culturale mostra, dunque, quel contrassegno di movimento che è proprio dell’età moderna. Ma, accanto a tratti di cambiamento e di novità, perman-gono strutture in cui tali segni non appaiono e vi sono forze e istituzioni che cercano di frenare le trasformazioni.

Sul piano economico, le trasformazioni e l’espansione generano non solo progresso, ma anche squilibri e contraddizioni. Mentre si afferma un’economia mercantile di tipo capitalista e crescono gli scambi a livello internazionale, nelle campagne permangono ancora i tratti tipici di un’economia feudale.

All’interno dell’Europa si fa più marcato il divario tra una parte occidentale più dina-mica e avanzata e una parte orientale più statica e arretrata: qui si rafforza l’aristocrazia, là si fa largo la borghesia.

Pertanto, l’assetto sociale in Europa non muta in modo sostanziale: le gerarchie socia-li continuano a vedere una prevalenza della nobiltà e del clero, mentre la borghesia assu-me, sì, un ruolo economico rilevante, ma solo in ambiente urbano e i contadini, che pu-re costituiscono la parte ppu-revalente della popolazione, continuano ad avepu-re uno scarso peso sociale.

Malgrado questa tenuta dell’ordine sociale, si intensificano comunque le dinamiche in-terne ai gruppi sociali e le tensioni tra i diversi ceti e classi, che sfociano talvolta in ve-re e proprie rivolte. Sul piano politico, ad Oriente diviene più forte l’espansione dell’Im-pero turco ottomano che, dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453, oltre a control-lare la Grecia e la penisola balcanica, giunge a conquistare parti della Romania e del-l’Ungheria e a minacciare il territorio austriaco. Per secoli l’Europa dovrà fronteggiare il ‘pericolo turco’ anche nel Mediterraneo, dopo l’occupazione, da parte dell’Impero otto-mano, dell’Africa settentrionale.

Nel frattempo nell’Europa occidentale si consolida la costruzione dello Stato moder-no: sono soprattutto le monarchie nazionali di Francia, Inghilterra e Spagna ad acquista-re forza e coesione, rafforzando il poteacquista-re centrale, sottraendo poteacquista-re alla nobiltà e avvian-dosi a divenire le protagoniste indiscusse della scena politica europea.

La Riforma protestante, avviata nel 1517 dal monaco agostiniano tedesco Martin

Lu-tero, pone termine all’unità religiosa nell’Occidente cristiano. Dopo meno di

quarant’an-ni, nel 1555, con la pace di Augusta si riconosce la nuova situazione. In campo cattolico la Chiesa, chiamata a reagire agli attacchi protestanti, realizza una vasta opera di rinno-vamento interno e, con il Concilio di Trento (1545-1563), consolida la propria struttura dottrinale e organizzativa.

La rottura di un mondo chiuso e la scoperta dell’“Altro”

Il XVI secolo si apre, tra l’altro, con gli effetti della scoperta del Nuovo Mondo, avve-nuta nel 1492 ad opera di Cristoforo Colombo. Si tratta di un sommovimento materiale e culturale le cui onde d’urto producono effetti crescenti, interessando tutti gli aspetti della civiltà occidentale: una vera e propria “rivoluzione”, dunque, che dilata enorme-mente l’orizzonte della cultura europea, ponendo le basi per una trasformazione della stessa immagine del mondo elaborata dall’uomo occidentale.

Sin dai primi anni del secolo si avvertono in misura crescente – in Europa – le con-seguenze delle scoperte geografiche e del grande sviluppo del commercio

(17)

interna-zionale che ne deriva. Nasce l’impero di Carlo V: un impero nuovo e diverso rispet-to a quello medievale, sia per le dimensioni geografiche, che includono anche le co-lonie americane, sia per il progetto di accentramento, tipico delle istituzioni politi-che moderne.

È uno dei segnali che il mondo chiuso, entro il quale si era svolta fino ad allora la sto-ria dell’Europa, non esiste più e che il fulcro del continente tende a spostarsi verso Nord e verso le sponde dell’Atlantico.

L’esplorazione del Nuovo Mondo pone i conquistatori a confronto con comunità uma-ne e tradizioni totalmente estrauma-nee alla civiltà europea e ciò determina reazioni diverse. Da una parte, di fronte alle culture “altre”, viene affermato l’eurocentrismo e, con es-so, l’idea della “superiorità” dell’uomo bianco e della civiltà occidentale. Questa è con-siderata l’unica civiltà di contro a culture ritenute inferiori, tali da giustificare la sotto-missione e la riduzione in schiavitù dei “selvaggi”.

Dall’altra parte si giunge invece – ad opera di un’esigua minoranza di pensatori che di-verrà via via più estesa – a riconoscere la pluralità e la pari dignità delle culture. Ne de-riverà, nei secoli successivi, una messa in discussione dell’eurocentrismo, quindi della validità di alcune “certezze” consolidate della cultura occidentale europea.

Tra il Quattrocento e il Seicento la realtà delle popolazioni del Nuovo Mondo suscita interrogativi e reazioni di segno opposto fra teologi, missionari e letterati. Ci si chiede: la natura degli indigeni è primitiva, rozza e malvagia, oppure essi possiedono qualità e virtù che gli Occidentali hanno perso? Insomma il “selvaggio” è “buono” o “cattivo”? Ma, soprattutto: i “selvaggi” sono uomini oppure no? Hanno un’anima? Il messaggio cri-stiano riguarda anche loro?

Firenze, capitale della nuova cultura

A causa di tali processi, l’Italia perde gradualmente la sua centralità economica e cul-turale a favore di altri Paesi più dinamici, in grado di sfruttare la nuova situazione che si è aperta. Si avvia per il nostro Paese una fase di decadenza, nonostante la raffinatezza delle corti e lo splendore dell’arte. Il centro del commercio europeo non è più Venezia, ma Anversa.

Il panorama politico è caratterizzato dalla presenza di alcuni Stati regionali, nessuno dei quali è in grado di unificare la penisola; così le nuove potenze d’Oltralpe – in parti-colare la Francia e la Spagna – intervengono nelle vicende italiane e affermano una pre-senza egemonica nella penisola, segnando la fine dell’indipendenza italiana.

Il Rinascimento fiorisce in numerose città, ma centro propulsivo della nuova cultura è soprattutto Firenze, città ricca e raffinata, dominata da una élite di borghesi, mercanti e banchieri, che dal 1434 è di fatto sotto la signoria dei Medici. In particolare Lorenzo de’

Medici assume il ruolo di “ago della bilancia” della politica italiana, oltre a svolgere un

importante ruolo culturale, non solo come mecenate, ma anche come letterato e uomo di cultura. Lorenzo e la sua cerchia di intellettuali e artisti progettano per Firenze un ruolo analogo a quello svolto da Atene nel V secolo a.C. Da loro Firenze è presentata non so-lo come una “nuova Atene”, ma anche come “erede di Roma”, custode, nelso-lo stesso tem-po, delle virtù antiche e cristiane.

Qui nascono e operano alcuni fra i più grandi intellettuali dell’epoca. A Firenze sorge l’Accademia platonica, fondata e diretta da Marsilio Ficino per incarico prima di Cosi-mo e, poi, di Lorenzo de’ Medici.

Se l’arte è uno dei tratti della cultura rinascimentale, Firenze, più di ogni altra città di quel periodo, mostra quale sia il prestigio riconosciuto all’arte e agli artisti, i quali han-no ormai superato – agli occhi dei contemporanei – quel ruolo di semplici ‘artigiani’ cui nel passato erano stati relegati. Basta citare alcuni nomi, fra i tanti che hanno avuto spa-zio e risonanza nella vita culturale della città: Brunelleschi, Botticelli, Paolo Uccello, Lo-renzo Ghiberti, Leon Battista Alberti. Per non parlare di Leonardo, che in Italia e in Eu-ropa diverrà quasi il simbolo della nuova cultura, per la sua genialità e la sua capacità di fondere insieme arte, tecnica e scienza.

L’impero di Carlo V Il problema del “selvaggio” Italia: decadenza economica... ... e fioritura culturale L’arte rinascimentale

(18)

Guida

allo studio

Gli intellettuali e la nuova organizzazione della cultura

L’invenzione, intorno alla metà del XV secolo, della stampa a caratteri mobili (attri-buita a Johann Gensfleisch, detto Gutenberg), produce, nell’arco di un secolo, cambia-menti profondi nella società e nella cultura. La stampa si diffonde molto rapidamente in Europa ed ha inoltre una funzione essenziale nell’affermarsi dell’Umanesimo – con la pubblicazione delle opere della cultura antica greca e latina riscoperte – e, poi, della Ri-forma protestante, con la diffusione degli scritti di Lutero e della Bibbia tradotta nelle lingue nazionali.

Nel XV e XVI secolo le università restano ancora uno dei principali luoghi di elabora-zione e trasmissione dell’alta cultura. La disseminaelabora-zione – in Europa – di nuove univer-sità, è voluta dai nuovi Stati nazionali e dai prìncipi per formare il personale di cui han-no bisoghan-no ed è ihan-noltre favorita dalla diffusione della Riforma e del Protestantesimo, a causa del rifiuto (ma anche dell’impossibilità) dei protestanti di frequentare università di orientamento cattolico e, viceversa, dei cattolici per quelle protestanti.

Il peso della cultura ufficiale, che ha la sua sede proprio nelle università, continua quin-di ad essere notevole. Ma in quin-diversi casi cominciano a manifestarsi segni quin-di crisi, soprat-tutto nelle università (ad esempio quelle di Parigi e Oxford) dove la presenza della Sco-lastica è più forte e radicata. In alcune di queste, sia pure con difficoltà e tra molte resi-stenze, comincia a farsi strada la cultura nuova, anche per l’ingresso di intellettuali rina-scimentali in qualità di insegnanti.

Comunque, i luoghi in cui più intensi sono la circolazione e lo scambio delle nuove idee sono le corti signorili e le Accademie, queste ultime nate, per lo più, per iniziativa o sotto gli auspici delle autorità: in Italia si affermano, in particolare, quelle di Firenze, Napoli (Pontaniana) e Roma (fondata da Pomponio Leto).

Fioriscono, inoltre, le grandi scuole umanistiche di Guarino Veronese (la scuola-con-vitto di Ferrara) e di Vittorino da Feltre (la “Casa Giocosa” di Mantova), dove si affer-ma un ideale educativo basato sulle arti liberali e sugli studi classici, volto a realizzare uno sviluppo armonico di tutte le capacità – intellettive, etiche, estetiche e fisiche – del-l’individuo.

Uno dei tratti più evidenti della nuova epoca è la laicizzazione della cultura. Non man-cano certamente gli intellettuali che scelgono la vita ecclesiastica, favoriti anche da at-teggiamenti di apertura della Chiesa nei loro confronti; ma si accresce il numero di co-loro che trovano impiego presso signori e monarchi, diventando cortigiani protetti dal po-tere dei prìncipi e mantenuti dalla loro ricchezza.

Appartengono a questo periodo alcune figure di “uomini universali”, cioè intellet-tuali (come Leon Battista Alberti e Leonardo da Vinci) che spaziano in campi diver-si della cultura, dalle arti alla filosofia, dall’impegno scientifico e tecnico a quello letterario.

Anche a loro si devono i cambiamenti operati dalla cultura rinascimentale nell’enciclo-pedia medievale delle conoscenze. Si ripensano i rapporti tra le discipline e si sconvol-gono, così, gerarchie culturali per secoli ritenute immodificabili. Tale ripensamento si traduce in una generale apertura delle discipline (i cui confini divengono meno rigidi e definiti, più fluidi), nella costituzione di nuove gerarchie disciplinari e in un nuovo rap-porto tra “sapere” e “fare”. Cade infatti l’antico pregiudizio verso le arti meccaniche, prima considerate indegne dell’uomo libero, e molti autori e artisti del Quattrocento e del Cinquecento mostrano invece di apprezzare l’attività di tecnici, artigiani ed ingegneri, re-spingendo l’idea del sapere come pura contemplazione.

• Quali eventi storici segnano i passaggio alla modernità?

• Quali trasformazioni interessano la cultura tra XV e XVI secolo?

L’invenzione della stampa Accademie e scuole umanistiche Laicizzazione della cultura Rivalutazione delle arti meccaniche

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Dal Medioevo al Rinascimento

Continuità o discontinuità?

Nell’Ottocento e nel Novecento la questione del Rinascimento è stata spesso affronta-ta in termini di continuità o discontinuità rispetto al Medioevo.

Chi ha inteso marcare la discontinuità ha ripreso il tema illuministico del Medioevo co-me età di “barbarie”, co-mentre il “Rinascico-mento” significava ritorno a nuova vita, alle ori-gini, alla cultura classica. Al contrario, chi ha insistito soprattutto sulla continuità ha cer-cato di ridimensionare gli aspetti di novità del Rinascimento e ha rivendicer-cato al Medioe-vo, per lo meno al Basso MedioeMedioe-vo, la nascita di molti temi e atteggiamenti che il Rina-scimento avrebbe poi sviluppato.

Oggi si mira a superare l’alternativa discontinuità/continuità fra le due epoche e a con-centrare invece gli sforzi sull’individuazione dei nessi, ma anche degli elementi di diffe-renziazione, tra l’una e l’altra.

Innanzitutto si respinge l’identificazione del Medioevo con l’“oscurantismo”. Anche durante il lunghissimo decorso dell’età di mezzo vi sono state, infatti, delle “rinascite”: parziali e limitate, nel caso di quella carolingia, oppure più nette e significative, come quella del XII secolo, cui, tra l’altro, diversi intellettuali umanisti si sono ricollegati.

Anche la demarcazione tra Umanesimo e Rinascimento viene oggi intesa da molti non tanto come effettiva separazione fra due fasi diverse (la prima circoscritta a sempli-ce fenomeno letterario di “riscoperta dell’antico”, la seconda avente carattere

“filosofi-co” e “scientifi“filosofi-co”), quanto come sottolineatura di due aspetti diversi di uno stesso pro-cesso culturale, in cui (anche mediante la riscoperta della cultura classica, ma non solo

con essa) si è affermata una nuova immagine del mondo e dell’uomo.

Naturalmente, con ciò non si negano le differenze che pure sussistono fra le idee do-minanti nel Quattrocento e nel Cinquecento, in particolare lo spostamento dell’attenzio-ne dallo studio delle opere dei classici a quello della realtà, naturale ed umana.

Il rapporto col Medioevo Umanesimo e Rinascimento

Interpretare

La “scoperta” dell’individualità nel Rinascimento

Jacob Burckhardt

Col finire del secolo XIII l’Italia comincia addirittura a formicolare di uomini indipendenti: l’anatema, che prima aveva pesato sull’individualità, è tolto per sempre, e a migliaia sorgono le personalità dotate d’un carattere affatto proprio. [...] L’Italia del secolo XIV conobbe poco la falsa modestia e l’ipocrisia in gene-rale, perché nessun uomo fu schivo di emergere, di essere, e di apparire, diverso dagli altri. Ma ciò che noi dobbiamo stabilire fin d’ora, come un punto essenziale del nostro libro, è questo, che non la risorta antichità da sé sola, ma essa e lo spirito del popolo italiano, già presente, compenetrati insieme, ebbero la forza di trascinare con sé tutto il mondo occidentale. [...] Ora l’evento consiste precisamente in questo che, accanto alla Chiesa, la quale fino a questo tempo (ma per poco ancora) tenne unito tutto l’Occiden-te, sorge un nuovo elemento morale, che, diffondendosi dall’Italia, invade il resto d’Europa e diventa at-mosfera vitale di tutti gli uomini forniti di un certo grado di cultura. Il biasimo più forte che se ne possa fare è quello della sua impopolarità, perché conduce necessariamente ad una separazione completa tra le classi colte e non colte di tutta Europa; ma il biasimo stesso si rivela di nessun valore quando noi stes-si stes-siamo costretti a confessare che questa separazione, chiaramente riconosciuta, susstes-siste ancora oggidì e non può essere tolta. D’altra parte, in Italia essa è assai meno aspra e spietata che altrove: tanto è vero, che il poeta più ligio ai precetti dell’arte, il Tasso, corre per le mani dei più umili. [...]

Sciolti gli innumerevoli vincoli che altrove inceppavano il progresso, raggiunto un alto grado di sviluppo individuale ed educati alla scuola dell’antichità, gli Italiani si volgono ora alla scoperta del mondo esterio-re e arditamente si accingono a riprodurlo nella scienza e nell’arte. [...]

Alla scoperta del mondo di natura, la civiltà del Rinascimento aggiunge un servizio ancor più grande, in quanto essa per prima scopre e mette in luce l’intera e ricca figura dell’uomo.

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Innanzi tutto quest’epoca promuove un fortissimo sviluppo dell’individualità; poi guida l’individuo al ri-conoscimento più fervido e molteplice di questo stesso elemento sotto tutti gli aspetti. Lo sviluppo della personalità è essenzialmente legato alla coscienza che se ne ha in sé e negli altri.

da La civiltà del Rinascimento in Italia, Sansoni, Firenze 1990

La continuità tra Medioevo e Rinascimento

Konrad Burdach

La disputa che si è fatta in tanti modi sugli inizi dell’Umanesimo è fondata su una falsa posizione del pro-blema. In tutto il Medioevo ci sono state correnti umanistiche nel senso ampio della parola. Quel che noi chiamiamo in senso stretto e proprio Umanesimo, e che a esser giusti dovrebbe essere il solo a venir chia-mato così, si distingue dai movimenti affini dei secoli precedenti per la sua vasta e forte efficacia, e per il nuovo spirito che ne deriva. Anche molti uomini del Medioevo conoscevano gli autori antichi, e forma-vano su di essi la loro lingua latina come il loro sapere e le loro opinioni. Ma solo in quel movimento cul-turale che noi chiamiamo di solito Umanesimo tale conoscenza e tale imitazione degli scrittori antichi si presentano come un programma di una nuova concezione e formazione della vita, come fonte entusia-sticamente esaltata di un arricchimento e di un miglioramento umani. Solo allora esse si presentano – ed è forse il punto principale – assieme ad un risvegliato senso e ad una nuova comprensione della perso-nalità dello scrittore imitato, per la conchiusa individualità del suo stile. [...]

L’Umanesimo ed il Rinascimento sorsero dalle esigenze dell’epoca. Essi sono collegati da forti vincoli al Medioevo, che venne superato lentissimamente, e in realtà solo nel XVII secolo, a voler essere precisi. Il Rinascimento ne riprese alcune concezioni fondamentali, dando loro solo un’altra applicazione od un’al-tra colorazione.

I tre grandi iniziatori dell’Umanesimo: Dante, il Petrarca, il Rienzo, eran tutti e tre in stretto rapporto con le idee riformatrici degli Spirituali francescani. Poiché questo è un dato di fatto importantissimo e certis-simo, anche se in genere la scienza non ne ha avuto consapevolezza: durante gli inizi dell’Umanesimo e del Rinascimento la profonda corrente diretta ad una Rinascita della civiltà umana fluisce nello stesso let-to di un’altra corrente, ancor più violenta, quella tendente ad una Rifor-ma della Chiesa. Anche la parola ReforRifor-matio aveva allora ancora lo stesso senso. Anche questa parola, la cui origine risaliva agli antichi misteri, del che naturalmente né Medioevo né Umanesimo sapevano qualcosa, desi-gna “la trasformazione riconducente allo stato originale”, la “Rinascita”. Questo richiamo della Reformatio era risuonato abbastanza spesso nei secoli del Medioevo. La Reformatio imperii, il rinnovamento e l’eleva-mento dell’Impero alla originaria magnificenza erano stati tante volte promessi dai Re tedeschi, nei loro decreti, riconnet-tendosi alla terminologia ufficiale del tardo Impero, che avevano cercato di raggiungerli nelle loro discese in

Italia. [...]

Anche l’altro potere universale, la Chiesa, la-vorava da lungo tempo con questo schema dai molti significati: Reformatio, [...] [cioè] la trasformazione della Chiesa, irrigidita nella gerarchia e nel freddo dogma-tismo, che deve esser riportata allo stato antico, della Chiesa primitiva, ideale. [...]

L’Umanesimo ed il Rinascimento apparvero quando i due vecchi imperi, quello dei Cesari come quello dei Papi, ebbero esaurito la funzione avu-ta nel Medioevo, cioè ebbero terminato di essere i fattori politici effettual-mente decisivi.

L’Umanesimo ed il Rinascimento sono gli eredi di quei due poteri moren-ti; ed hanno in comune con essi il pensiero dell’Universalità. Accanto ai due Imperi dell’azione, che lentamente scompaiono, essi elevano un terzo nuovo Impero di tipo non politico, che governa nella sfe-ra della fantasia, dell’eticità, dell’arte del vivere, e determina

l’intima natura dell’uomo.

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