Attività sul testo
1. Individua, nel testo, il significato che Machiavelli attribuisce ai seguenti concetti (3 righe per ognuno):
• fortuna • virtù • natura umana 2. Per Machiavelli:
a. l’uomo non è totalmente governato dalla sorte
b. la fortuna e il libero arbitrio sono realtà contrapposte: o c’è l’una o c’è l’altro c. la sorte è come un fiume rovinoso, che rompe ogni argine
d. la fortuna è come un fiume che l’uomo sempre incanala e. ogni tempo richiede un modo di procedere particolare f. quando la fortuna ci è contraria, è inutile sperare 3. Machiavelli sostiene che la virtù vince la fortuna?
a. Sì, perché... (5-7 righe) b. No, perché... (5-7 righe)
esperienza e ragione
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eonardo daV
inciLeonardo da Vinci espone alcune riflessioni polemiche nei confronti della cultura libresca, in particolare di quella aristotelico-scolastica, ma anche dell’Umanesimo erudito, ritenu- to incapace di misurarsi con i problemi della realtà. Egli esalta il valore dell’esperienza e, insieme ad esso, quello della matematica e delle cognizioni tecnico-pratiche.
• Fonte e fondamento della conoscenza è l’esperienza, unita alla ragione; • la scienza, infatti, non può fare a meno delle dimostrazioni matematiche; • la natura è regolata da leggi necessarie, che non sono oggetto di esperienza.
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A➧
Valore della matematicaChi critica la somma certezza della mate- matica si nutre di confusione e non riusci- rà ad annullare le contraddizioni delle scienze capziose e ingannevoli con le qua- li si impara solo a discutere inutilmente senza alcuna conclusione.
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L’applicazione della matematica alla meccanica C➧
Razionalità della natura D➧
Unità di esperienza e ragione E➧
Unità di teoria e praticacare una delle scienze matematiche, over non sono unite con esse matematiche.
La meccanica è il paradiso delle scienze matematiche, perché con quella si viene al frutto matematico.
Nissuna umana investigazione si può di- mandare vera scienzia, s’essa non passa per le matematiche dimostrazioni, e se tu dirai, che le scienzie, che principiano e fi- niscono nella mente, abbino verità, que- sto non si concede, ma si niega, per mol- te ragioni, e prima, che in tali discorsi mentali non accade esperienzia, senza la quale nulla dà di sé certezza.
La natura è piena d’infinite ragioni, che non furono mai in isperienza.
La natura è costretta dalla ragione della sua legge, che in lei infusamente vive. Na- tura non rompe sua legge.
Mia intenzione è allegare prima la ispe- rienzia e po’ colla ragione dimonstrare perché tale esperienzia è constretta in tal modo così ad operare, e questa è la vera regola come li speculatori delli effetti na- turali hanno a procedere. E ancora che la natura cominci dalla ragione e termini nella sperienzia, a noi bisogna seguitare in contrario, cioè cominciando (come di so- pra dissi) dalla sperienzia e con quella in- vestigare la ragione.
La sperienzia, interprete in fra l’artifiziosa natura e la umana spezie, ne insegna ciò che essa natura in fra’ mortali adopra da necessità costretta, non altrimenti oprar si possa che la ragione, suo timone, oprare le ’nsegni.
Ma prima farò alcuna esperienza, avanti ch’io più oltre proceda, perché mia inten- zione è allegare prima l’isperienzia, e poi colla ragione dimostrare perché tale espe- rienza è costretta in tal modo ad operare.
La scienza è il capitano, e la pratica sono i soldati. Studia prima la scienza, e poi sè- guita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s’innamoran di pratica senza scienza son come ’l nocchier ch’entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.
Non vi è alcuna certezza in quelle indagini nelle quali non si può applicare una delle scienze matematiche, o che non si servano dell’apporto della matematica.
La meccanica è il paradiso delle scienze matematiche, perché attraverso di essa le matematiche giungono a dare i maggiori risultati.
Nessuna indagine umana si può chiamare vera scienza se non usa dimostrazioni ma- tematiche; e qualora si dica che le scienze basate solo sul lavoro della mente possano giungere alla verità, questo non è vero per molte ragioni: prima di tutto perché in ta- li ragionamenti mentali non c’è riferimen- to all’esperienza, senza la quale non vi può essere nulla di certo.
La natura è piena d’infinite ragioni che non furono mai indagate con l’esperienza. La natura è regolata dalla ragione della sua legge che in lei vive intrinsecamente. La natura non può trasgredire la sua legge. È mia intenzione riferirmi prima all’espe- rienza e poi, mediante la ragione, dimo- strare perché l’esperienza medesima deb- ba procedere così e non altrimenti; e que- sta è la vera regola secondo la quale devo- no procedere coloro che indagano sugli ef- fetti della natura. E benché la natura muo- va dalla ragione e produca l’esperienza, noi dobbiamo procedere al contrario, os- sia cominciando (come affermato sopra) dall’esperienza e, muovendo da quella, ri- cercare la ragione.
L’esperienza, in quanto tramite tra i mec- canismi della natura e la specie umana, in- segna ciò che la natura, legata alla neces- sità delle sue leggi, mette in atto fra i mor- tali; e l’esperienza stessa non può operare altrimenti che con la guida della ragione. Mi riferirò all’esperienza prima di tutto, anzi- ché procedere oltre, perché è mia intenzio- ne chiamarla in causa per prima e poi con la ragione dimostrare perché l’esperienza è co- stretta ad operare in questo modo.
La scienza è il capitano, la pratica sono i sol- dati. Bisogna studiare prima la scienza e poi seguire la pratica che nasce dalla scienza. Quelli che si lasciano attirare dalla pratica senza riferirsi alla scienza sono come il nocchiero su una nave senza timone o senza bussola, che non ha alcuna certezza della rotta.
Piste di
lettura
GUIDA ALL’ANALISI
A
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Chi non usa la matematica giunge solo a conoscenze confuse, poiché non riesce ad oltre- passare le contraddizioni in cui s’impigliano le “sofistiche scienze”, cioè le speculazioni astratte.Nemmeno l’esperienza, da sola, può condurci alla verità: chi si affida esclusivamente ad es- sa, infatti, rischia di formulare dei giudizi errati.
B
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L’osservazione deve poi tradursi in linguaggio e calcolo matematico, in particolare nel campo della meccanica: questa comprende evidentemente le macchine (del cui studio e delle cui invenzioni Leonardo è maestro), dunque la tecnica, ma si svilupperà poi – soprat- tutto con Galilei – nella moderna fisica meccanica, che diverrà il campo d’applicazione pri- vilegiato della matematica.Leonardo comprende che la meccanica, per avanzare, deve saldarsi indissolubilmente con la matematica, pur mantenendo il legame con l’esperienza.
C
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La natura contiene infinite regolarità che non sono mai state oggetto dell’esperienza, resta- no cioè ancora ignote. Essa è un sistema rigoroso, che opera secondo necessità, perché è vincolata dalle sue stesse leggi, che non può violare.D
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La conoscenza della natura ha inizio necessariamente con l’osservazione metodica dei feno- meni naturali. La ragione sopraggiunge in un secondo tempo, a spiegare perché l’esperien- za debba procedere necessariamente in quel modo e non altrimenti.E
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Secondo Leonardo, non è possibile pensare alle applicazioni tecniche senza il supporto e la guida della scienza: in tal caso l’agire pratico sarebbe paragonabile a quello di marinai che navighino senza bussola o di soldati che combattano senza comandante.Attività sul testo
1. Costruisci una mappa concettuale che utilizzi e colleghi opportunamente i seguenti concetti