B N.
C.FIRENZE 10 2
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IN VENE TI A, M.DC.LXXXIII.
Per Lorenzo Marchelini.
Con
Licenza deSup>,^TRATTATO
DI
•«
D I O
Compofio
da
PreteCOSIMO SPADAI
E Dedicato da
efloAlt
EmìnentifsjeReverendifs.Sig.CardivatePIETRO
Eminentifs. e Reuer
endtfs. Sig.mìo Sig.*
Patrone Colendiiiimo
.
\
Voftr*
Eminenza
,chefolohà
perngtetroId- dio,fideut quefio
TRATTATO
diLVl
, dìCui
fecondot
infegnamentodell'Apoflolo con /implicita di Difeorfo genuflejfo ragiono; perloche inquefi’Operetta,nonfi
vedranno
abbellimenti poetici indegniffimo Lifcio,e ‘Bellettodiquella Purità,con cuifideue faueIlaredelfouranofattore,e che
fù
tantoapprezzata dai Santi Padri,dei qualihofeguitatogt-
additamentiycomedelmio Diuin Poeta,eT
eologoDante.E
fi
come V. Emin.
hafoloper oggetto Iddio,cosìpare,cheId- diobabbiconftderatoV
,Emin.per
ilpiùcaroOggettodaeden
-
, dere la diffufione della
f
naBeneficenza,mentrenel piùbelfio- re degl’Anni
,s*è refacosìmatura
alGouernodiqueda
Sere- ni[filmaKgpubìicainqualità diSauiot edegt
OrdiniyediTerra Ferma
9c delCon
figlio,•ncll'eccelfogradodi cuit am- miraua
ciafcuno perilpiù SantodellaT
erra,con tefier dotato etvna
prodigiofa vaflitàetingegno,d’vn
EroicaSinceritày
etvn
auueduta Prudenza,d'vn
Sapere profondonelcondur- reafineipiù auuiluppari Negozjyetvna
Cofianzainalterabi- leinfolleuarcgt’Opprefsi.yetvna
UggiaClemenza
incompati- re1mi
ferabili;ondiella5'èpublitata ammirabile nonmeno ve H
itadelladorataStola di Caualicrey che delle duegloriofif- fimc Porpore,e diProcuratorediSan Marco
inVenezia, cA
3t
rc‘prefentementediCardinalein
Roma.Onde
persifegnalati'Be- nefìzi deriuatia
LeidallafouranaLiberalità diDio}certa cheognOpera delfourano Donatore,non può nonefferlegrata.Di
qui èchemi
fonfattolecitodedicareall'Emin.l^oflraque- llopiccoloT HATTAT Odi DIO
jperche re(lidifefo dall'au- toritàdel fuoNome
,enobilitatodallume
dellafua
Porpora, nonpotendo dalproprionafcimentoriceueref
plendore fenzjt la diLei fcortapergiungereai Piedi diNoflro Signore.Mentre
perfinead Emin.
Pofìrafò profondissimoinchino-Di
F’ofiraE
min.Venezia4.FcbraroiéSs*
9rtnilifs.Deuot.& Oblìiat-Stru.Obeditnt•
ColimoSpada»
TRAT-
s.Tuoi»
S.Ber nord».
TRATTATO DI DIO.
j noninuocoFebo»il
Nume
mio Bramochefiail Rcdentor Sourano, v£
japurafuaMadre lamiaClio; Egli,eh*è veroDio,ognipiùvano8
Pendermitolga,ementrediLuifermo,
La
Menteillufiri,ereggamilamano.PerLui sò, chemi
muouo,
eper Lui viuo,E
per Lui fperodifinirqueft Opra Alla qual darprincipiononardtuo»Di
chialproprioCapervuolfalirCopra,
Perfcrutinarc in vn’Eflenrafola, ,
Come
fientréPerfone,e in ciòsadopra.DiceBernardoe(Ter*audacia,e fola.
Ma
il crederlepictadc,eVita eternai
Conofeerie,eColpuòchialCiel’feivvola• Egli cheil tuttoa fuopiacerg°ucrn*»
Mi
perdoniVardire,e1Amor
Santo, Or*kendainmè
dallaMagionSuperna, Mentre nongiiper ambizione,©vMto
VmilefcriuodelSouranMotore
,
Ma
perparlar diChi permó
Cetanto.Pochi fongl’Ateifti,el’vmanCore, Perempioch'egli fia, non puònegare _ Darli vn
Sommo
Principio, vn Creatore.Così bifognaadvn Principio andarei Seminegafler’ ciòlementiimpure.
Sidarebbe ilproceflo ininfinito,
O
purilCircol’ CrileCreature:E
chevn’Entevifia,chihi maiCernitoChepria detl’eflerfuofiafiato,opoi ‘-
Efferfuordiséftcflbhabbiaformoi
Or
Ce creder*vuoi ben creder tuvuoi.Chefiafinita,ò nò,ècarnata .
QualunqueCreatura»che fr^Noi;
B®
6
Dunque
hi bifognod’Vn’ycuilaBeata EflenzalungiHadalcauftro,
E
quellièDio,ch’èlaBontàincreata J InoltreccertoinciòchefucreatoDarli1Imperfezione,cConnessione»
La
Numcrofitadc,el’Ordingrato;Quindifidedurrà per condufione
,
Ches’ogniMoltitudinedall’Vno Nafce:vn Principiofai’, tutto difpone;
Nè
troucraifimaiordinealcuno,Che1*cflcr*prima,opoi,non habbiannelTos
Dunque
vn Principio fcorgcrauuiogn’vno.SedalPerfetto1*Imperfettoftcflo L’origintrae,vnfolPrincipio dadi
,
E
quelli èDio, delqual’ ioparlo adefiotE
nellaConnelfionetroucraifiDa
vnfotoilTuttola fuaCaufa hauere.SenzacuiI*Ellerloroperderà®.
Quell'
VnoéM
Grand’Iddio,chenelleSfere, PercheImmutabileSemplice,eSolo, Nulla d'aggiuntoa sepuòritenere:Alcenno fuo fpicgangliSpirtiilvolo;
EglidalNullacreaP Animenollre ,
Eteglireggel’vn'»e l'altroPolo.
Chifua Generazionfiachedimodre? Scriflc Ifaia,eperluidilfeIddio Io fon, chefò leGenerazionvofire Steri!,quali dicefie faròIo?
Ma
nonl’Bflctreamia, 1ElTenzamai Genererà,echW
diccflc,crio:Benpervirtùdi quellatù potrai
Dir,che generailPadre,equellaalFiglio Per Generazionpofeiavedrai
Comunicarli,
&
ella(inarcailciglio?) Per Proceflioneallo SpiritoSanto SicomunicaioquelSagro Conlìglio.E
colmodillupor,contempla intanto, Che’l Padre,e'1Figliofoncorrelatali,E
eh'Egli è EternocomeilPadre»eQuanto.E
in-;7
£
intendiaderto*fé prianonardita ChedoppiafidiinDio
l’Emanazione:Qual’inpcnfartrcman’ gl’ingegni viui»
La
Generazion,laSpirazione,
Cheper
modo
fifidiVolontade,E
queft’è fultanzialeProduzione:Quell’èlaSagrofantaTrinitade,
Poi chelaSpirazione,èilSpirtoSanto, Col Padre,e’1Figlio d’vn’ifteffaEcadc
.
Etadefenz’inizio,òFine a canto, Sempreprefente, fenzaprima,opoi.
Senza Mifura,e fenza tant’o,quanto.
Quil’Ingegno reprimaivolifuoi:
TréIpoflafi,oSupporticredail cuore
O
tréPerfoneinDioefprima aNoi.
S’amanoilPadre,e’1Figlio,equellardore, Non’è’l Padre,ò’IFiglioI,dilorprocede, EtèilSpiritoSanto Eterno
Amore.
£
quella Trinititanto piùvede Noftro Intellettodebole,ecreato,
Quanto
meno
ne cerca,epiùne crede .£
inSuono,eLingue,eFuocos’émortratoLo
SpirtoSanto,perdartemaaiRei,
SaperaiRozzi,ecaldoalcuor gelato•
Dallofpirareateiuamenteanchei DicefiSpirto,e (piradouevuole.
E
tùGiouanni Tertimonnefei?£
comeinfegnanbenleSagre Scuole PerScritture,Figure, eCreatiire LaTrinitadeaNoimortrarfifuoie•Onde
Ifaiaa quelleMentipure San&ustrevoltediLeiTentidire,
E
doppoin fingolarDominus
pureCome
cheviè vn’ÈfTenza per feoprireInquelleTréPerfone anoflraMente
,
Cheiinmenfi arcaninonsiben capire
.
E
fcnoniuflcrTré, l’Onnipotente Facciam,nonhauria dettoaNoilimile L’Vomo, ma
foloaMè
corrifpondenceA 4
Por-Spirititiybi y>ultfpirat. S.&io,
Terfritture
.
Jfaiaal 6,cap.
Terfigure.
FormitipordiquellaTerravile.
Or
parlandEicon più;letréPcrfone Conofcain Dionoftro intelletto vinile.E
per Figureancor’chiaros’cfpoucA
gl’ingegni piùdocili,&
argutiCen.ali8.c«
Figure
.
Deut.c.19.
Ciohal c.2.
Jfaiae<4c.
TerleCrea turemo/frafi laSacra Tria- de.
EflcrTréin Vn’,chemainonficompone*
Alloraeh’hebbeAbramoriceuuti IncafaqueitreSpirtiperegrini Prollrato Vn’ n’adorò,deiTréveduti.
LeCittàdirefugio,cheiconfini EgualmentefraLorohauean’dittanti MottranoiTréSuppofitiDiuini;
E
iTré AmicidiGiob,eiTrécollanti Diti,aiqualis’appende quellaTerra, Figure fonlaTrinitàinoltranti.-E
nelle creaturefidilferraDi
quellaTriade àNoilalucebella.Sel’empiainfedeltàgl’Occhinonferra.
Forfè non moftra l’Almanoftr’anch*ella
Con
fuaMemoria, Volontà,e Intelletto Quella,che Sacra Trinità s’appella?E
nellaCognizione,e nel Diletto,E
nellaComprcnfion,che fonfueDoti Letré Pcrfor. inDiofeoprein effetto f 11Sol conlafua lenza ainonIdioti,'Con
lafuaLuce,econilfuoCalore-,IlPadre, ilFiglio,e*lSpirito fànoti, percheilPadre,e’1Figlio,e’1Santo
Amore
Sonrclatiui, femprc fonoinfieme;
QualfeilSol’ fuileeternoancoilSplendore
.
Differenza
Or
dimoftrare alamiapennapreme, tra Effenza» DiftintalaPerfona dall’Elfenza, LTgualitip
delle Verfone per fimihtu» dine.
ePcrfone.
Tmmenfìtà diDin.
Dioinfinito.
Salmoni»
ControdicheArrio coranto freme
.
Han
quelleTréPcrfonevna Potenza ,Vna
Bontadeapiouergrazieauuezza, EtvnainefplicajjileSapienza.E
quell’iddionella fuaimmenfaaltezza Eterno,incirconfcritto,incomprenfibilerE
nonèfina alladiLuiGrandezza••Egle
9 Egl’c pertutto febene mutàbile,
Empieogni (pazio, enonhàCorpo,e(copre EflerAmicoaiBuoni,aiReiterribile:
Incomprcnfibil’ènellefucOpre
Da
Lui, perLui,inLuiilTuttoc fatto ,Ma
con qualmodo
aNoificela,ecopre.Diceciafcun’chea contemplarloèratto.
Quelch’Einonèsìsi,nonquelch’Eifia ,
E
nelpenfarui refta (lupefutto!Ma
perch'Egl’è,mentreNoifumo
invia Conofccrefipuote,emeglioinCielo;Non
gii faperquelche poflìbilfia.Chidell’errornon hàsiigl’Occhiilvelo,
E
ncll’eflernoIddio,e nell’internoCon
amorilconofce,eSantoZelo.
DunquequelloMonarcaSempiterno Riempieiltutto, eLuogono’Icapifce, PotenteinCiclo,inTerra,enell’Inferno.
InvarijmodiinLuogoEgliapparifee,
E
perVnionediMarianelSenoCon
l’Vmana Naturaa cuis’vnifce,
E
all’AlmadiGiesùnelLimbo
appieno,E
nelSepolcroallafuaCarne vnito;Nc
PEllenfionefua crefce,ovienmeno
• Altri(làinLuogosì,ma
definitoE
circofcrirto, cosi’lCorpo appunto;Ma
Stardiuerfol’Angiolo hàfortito ,Non
circofcrittomaidou’ egl’è giunto, \E
definitosì,ma
ilGran Motore Ne’nl’vn,nc’n l’altromodo
Egli(làpunto:Anzipriach’alia luceiltuttofuore Vfcilfcdalfuocenno Onnipotente Staua ilGranCreatoreinsèCreatoreé
Non
hàtempo preterito,oprefente,E
nonèfottopoftoall’auuenire,
Cbe’ltempo appodiLuiè vnpuro niente.
Chedel palTato,nonfipuòaflerire ,
Nè
diquelchefarà,cheinDio nonfia.Ma
che'il" tutto'~
’ èprefente aLuis'hi dire, EtDioincorri frenabile.
SétiPaoloa’»
Fom.ac.U.
Eternitàdi Dio.
DioTreorti' mutabile.
TO
Etelabilequello,efagge via»
Ma
ilmedesimoèDio,che Tempree fiatorNè
lopuòmifurareildopo,ò’Ipria;Senzaprincipio, e lenzafinBeato EU'cnzaperfettiflima infinita Semprel’illelfoinSe,nonmaimutato Bot^ìo de Egl’è perfetta pofllflion diVita Corf.Tbii. Giocondajnterminabil’ tuttainfìeme.
EternitàSourana,enon capita*
L’Angiolo,equeichenafeon’ d’
Vman
Teme Perpetui,nonEternideichiamare, DiofotoEterno,ilcuipoterfiteme•E
perchemotoacridcntal'trouare MaifipuòinLui,cioè dell’augumentoj.Lo
deuiInconimutabi! appellare; c. .Appo
diCui,nonètrafmutamento.Gtrtm.'c23/ EmpiolaTerra,elCicl'perGeremia EgoC<elum\et s
DilTc di se nelVecchioTeftamentoj Terraimplos
i
cheinLuimotofuftanzialfidiaDirfipuò mai,eh*è d’eflcr’inoneflcre, Ch’Ei fenzacorruzion fempr’èqual’fia.
Boezio deco/.1Scr T
atìniappena poflòntclTcre vbit. Lodiall’Eflènza Tua,
&
ioardifeo*0 quiperpe_ PerdonamiSignor tueglorie intcficre? tuum AfuttfóNèmotoinLui d’operazion capifco,
Quietoficiòche vuoi ,( Boeziodille) Ceeliq;Sator* Ond’all’immotooperar Tuoftupifeo!
quiumpusjbAllor,chemortead’Ezechiapredille, auoireiubes,
E
l’orrendarodinaaiNi.niuici, Fiabilifq,ma-. Benché niunadiqueftem’auuenilTc»fìmul
rCU
Non
mut°*TuoiConfigli airi, einfiniti ; tfaiac.\%.'Ma
laSentenza aNegozifpettante Ionaal c./.Quando
fifufiìnQuelli,fc’lRè
pentiti»Ogni
Moto
dipiùTempre anelante,
jlr-demotu.
E
dellaQuiete,òperbifognoTafli:Di Noilo Stagirirail dillenuance• DeusmeusesM* pago®DiodiSei ed’cccoipaflì ' tu,quorum NellaScrittura.
Tu
TeiilmioSignore, bonari mporkNc
inTè,
de beai miei bifognodaffi»
nonegei-,
£^|
Il
£
diGloria*e Ricchezzeilbelfplèndore Nell’altaReggiafiladelParadifo* DillealPopoldiGiudailRè
Cantore« InoltreogniComporto*ioben rauuifo,CheafuaCompofizion*eglifuccede;
DunqueSempliceèDioTempre indiuifo, Poich’èPrimoPrincipio,
&
è diFedeEflcr tutt’inSèilelTo:
&
ilComportoDi
tutto1Ellerfuomancarfivede;Se
all*Eccellenzafua io parto;tortoM’auuedo
benladebolemiaMente Hauer’ a pefoimmenfofottopollo;Ciafcuna Scuola,eIngegno
Vman
coniente»Chedalfinitoall'Infinitomai Sipuòdar’proporzione conuenicnte*
Or
comeSue Eccellenzecapirai,Tù
chefinitohaiP
«fiere, e creato Megliolefpieghi,fe letacerai?Ma
pur perfeguitarl’incominciato.Dico,cheDiodelTutto Caufa Prima In
fommo
hiil beneinsèdelcaufato,Come
più pural’Acquaallor*fiilima Quandciré nelfuoFonte,che'lRufcello»Che derma di quel'diqualchecima«
Ma
moltoimporra ancora intender quello Chepiù puòrendernortramenteaccorta»E
all’IntellettoVman’vtilc,ebello*Relazione,cNozionl’iftefloimporta Sonl’ErtenzaDiurna,- e d’ erteniuna Predicarli dell’altraficomporta;
AH’Eflcnxa Diuina,ch'cfcmprvna,
Chedirtingua, ochepofs*efierdirtinta AnneflanonèmaiNozionealcunat
£
quandolatuaMentefulfefpintaA
dir,cheDiohi generatoDio
In quella Triniti di fplendorcinta»Quelloèrettoparlar’verace,e pio
,
Ma
dirl’Ertcnzagenerò rÈrtenza»Alte' è
unto
faria fallace»e rio:Salmo7J.
Diof&mplkif- fmo.
EcctUtnXfl diDio.
Dei T^omidi Dio,
E
beaIl
E
ben chefiaper tuttodiprefenzaNon
fipuòdireDio cammina,ocorre Ch’è impropriotal’parlar’ di TuaPotenza*Poi
Mi
foca,eSimbolicafupporre DoppuTeolo- DcuifratantolaTeologia,già ChedeiGran
Nomi
delmio Diodifeorre*così*
Chiamalaprima Tempre occulta,epia Teol.Mifiica. Iddio per quel, checontemplandofentoDolce,efoaue, com’alCuorgli fia.
TtoI.Simbot
L*
Simbolica poi inferiormente ParladiLui per conucnienzaacofe,E
l’appella,oLeon’,Agno, oSerpente*Ma
iNomi
principali* ch’Eisimpofe, Sonl’cfiereQuelch’è,&
efier’Buono* Ch’eiperboutadeinLuceiltuttopofe*In Dio fono
Hà
in oltreQuel’, che nell’Empireo hiTrono Videe- In fuaMentel’idee,diceAgoftino, S,^fg.deiiu. Chede]icc
QfcPrimeForme fono*Eranopriachel’Acquailfuo confino Hauefie, c fatto fufiefVniuerfo InMentedell’ArteficeDiuino,
E
perch’ogni granFiume,alfineimmerfo Sivede entrodelMar,
d ondeforgette.Che daquels’èfcoilato,
ma
nonperfo»Così Nofir’Alma,ch’inDioprimailette»
E
creata da Lui venneallaLuce, Forz’èch’aiCentro fuo tornars’affrette»Or
dell’AltaPotenza,cheriluce DellaVoten- NelGrand’Iddioamata,e piùtemutadiDio. MiaLingua afauellareficonduce»
Diuifac in tìrdinaria,
&
Afioluta;Puòdalnonefier, l’Eflerecreare»
E
l’Incompleto,nelCompleto muta;AnzivnCompletoinaltropuòcangiare Per Tranfufianziazion’,com’admienc NelPan’eh’ inDiovediamtranfufianziare»
Ma
quand’ vn’attoaDiopoi non conuicne.Come
farevii’chefiadisemaggiore, vO
farpeccatoinfuo poternonviene»Poi
Poi cheilpotercommetterqualch’ errore
»
Non
èPotenza,ma
ben cos’indegna Dell’OnnipotentiflimoMotore.Tutt*èbuonoquant’opera,edifegna,
E
s’Vnmaggiordi sèpoteffefareSommo
Ben nonfariaLui,ch'in Ciel’regna•Della ScienzaSuachipuòparlare?
InSè,persèprefcntcilTuttohi chiaro»
Né
diuerfa ScienzainLuipuò(lare;Ond’ilProfeta aLui cotanto caro Biffe,chel’alteCofedilontano Conofcc Iddiocolfuofaper*firaro• .
Or
chinonsi,chenelMotor Sourano Mifericordia,e la Giuftizia vnite Scanno,ondemaieglipunifce invano?E
fevoglianfaperleMenciardite ,Come
fiaGiulioDio, che ad’vn peccato Delfragil'Vomo
dipeneinfinite.
Fùdal Gran Dio adIfaiadettato.
Non
morriilVerme
lor’,ne fpentoilfoco»SariineternomaiperilDannato
,
E
Matteofcrifse,adefserTempre gioco Del fuoco eterno Maladctti andate?E
tantapena ad vnJerrorfipoco?Ah
1che l'AnimevoftreTempreingrate ,Poi ch’vnImmcnfoBene hannofcbernito»
Da
vn’ inccfTanteMal’fiantormentate•Che
feilPeccato è controDioInfinito»Dunquemerita pure eternodanno»
Nè
ingiufto è chi cosìhiftabilito .La
mala Volontadc,chegl’Empihanno VerfodiDiosìBuono,esìClemente*E
lacagiondel’loro eterno affanno,E
con efempi apparqueft’cuidente ,Ch'vn* vendermomentaneo puòcaufare» J
Vn
perdei^ilpofsefsoeternamente|E
leggieraferitaeternaappareCon
laTuaCicatrice;edirem’ poi OffriivnDionèTemprehò dapenare?•.
• “ Per-
bella Scienza diDio.
Etaltaalonge cognofcit.Sal.
m-
Della GiuHi- ZiadiDio.
Ifaia*.(6.
S'Mattc,2J.
S.GwM.t.J.
\
Attiài1.14.
Mifiricor&à diDÌO»
StimoIca.
Perone piùPVom*'di
Dio
graftodisvuoi Se1'Vorad’offcfaMaeftidiMortoA
chi fortiNatalivguali •rTuoi?Chicalcò dell'Error’leViesitorte
Con
odefadiDiofempre immortale» Eternanonhauri pcnofaforte?PerdonaIddio» auand’vn’defertailmale
E
fen’emenda;B
peròalCiecodilfeVi»
necommetter* più colpaletale? Altriilflagel’diDiotal'or’affli ffePerdarligloria»poich’èdimellieri Entraruicoi franagli»Paolofcriffe• Anzitrigl’attributifuoipiùveri»
Dicefihauer Mifèricordia tanta
Che
giungefin’ne’ tenebraliImperirPoiché fuor delcondegnoEglifivanta L’empieti de Dannatidipunire»
E
ilRege Ebreolafua Pietade cantap.E
più chegafiigar’,vuolcompatire» Poich’ìciòfar’fuaVolontade baita:E
fe gaftiga,diNoifuol’venire*Chefua Mifèricordiaècosìvada Ch’aiReiperdonainfincolpa»e reato».
E
conOcchiopietofo aNoifourafia»Onde
bendalSalmifla fucantaro Ch’Egli cpropinoall’iniquititue».E
letueinfirmiti tuttehàfanato*.Con
quellegran Mifèricordie fue Afpetta a penitenzaiPeccatori»E
benignoglichiama ancodipiùe»E
ritornando a LaipentitiiCuori Allegrogliriceue»enonricorda Piùl’ingiurietrafeorfe,eivecchi errori i Quantomcrtapatirquell’Alma forda»Che nonrifpondè
*quandoLuilachiama»
E
neipeccatiingratapiùs’inlorda!Tutto Clemenzadi (aluarcibrama
Con
quella Eglic’imi ita,ondeilProfeta Conuerciteui a Lui gridando cfclama»Or*mentr*Eelthi permeflb,eh’ allametà Io néua giuntodelmioragionare,