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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA Bollettino n. 15 Dicembre 2010

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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA

Bollettino n. 15 Dicembre 2010

Editoriale del Presidente Griss

L’anno 2010 si è concluso con un programma denso di lavoro completato con successo dalla Rete.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, nominato in occasione dell’Assemblea Generale di Dublino lo scorso marzo, si è riunito per la seconda volta a Firenze per discutere le attività previste per l’anno 2011. Il 28 marzo p.v. saremo ricevuti ufficialmente presso la Corte di Giustizia del Lussemburgo dove discuteremo i nuovi aspetti della collaborazione in sede civile e penale alla stregua del Trattato di Lisbona. Questo incontro nasce dall’invito estesoci a Dublino dal Presidente della Corte di Giustizia, il dott. Skouris, per intraprendere un dialogo con i giudici della Corte di Giustizia. Desideriamo anche ringraziare il Presidente della Corte Suprema bulgara, il dott. Gruev, che ha invitato la Rete a recarsi a Sofia nell’autunno del 2011 dove, su suggerimento del Primo Presidente della Corte di cassazione francese, Vincent Lamanda, ci occuperemo della gestione finanziaria delle corti supreme.

La Conferenza di Firenze, che si è svolta dal 13 al 14 dicembre 2010 ed ha riguardato l’approccio comparato applicato alla cooperazione in materia giudiziaria in Europa e negli Stati Uniti d’America, è stata estremamente fruttuosa e le sue conclusioni hanno confermato i risultati che avevamo già cominciato a conseguire con il nostro studio sulla strategia della Rete e sulle attività future che abbiamo trattato a Dublino. Gli aspetti principali della cooperazione interessano soprattutto la gestione e l’organizzazione dei nostri uffici giudiziari o la procedura. Quest’anno, ad esempio, abbiamo sviluppato due studi sul gratuito patrocinio innanzi alle corti supreme le cui conclusioni sono state pubblicate nell’edizione n. 13 del nostro Bollettino, mentre per l’inizio del 2011 avremo i risultati dell’inchiesta sulle perizie e sulle consulenze. Nel settore del diritto sostanziale, il Portale Comune della Giurisprudenza Nazionale offre la possibilità di collaborare tramite l’accesso alla giurisprudenza che esso fornisce.

Nel 2011 la Rete ha stabilito di iniziare a pubblicare i suoi lavori, così come previsto dallo Statuto.

Continueremo anche ad attuare lo scambio di magistrati tra le nostre corti, un programma che, quest’anno, ha visto realizzarsi ben dodici inziative.

Programma della Conferenza di Firenze, 13 – 14 dicembre 2010

La Conferenza di Firenze, organizzata su invito dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze (Centro Robert Schuman) dalla Rete dei Presidenti delle Corti Supreme dell’unione Europea e dall’Istituto D. Opperman della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di New York , il 13 ed il 14 dicembre 2010, ha riunito i membri della Rete ed i rappresentanti dei componenti della Conferenza dei Presidenti delle Corti degli Stati Uniti sulla base di un programma riguardante la

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cooperazione in materia giudiziaria tra le corti supreme europee e quelle statunitensi. I partecipanti hanno messo in evidenza l’aspetto sia nuovo che innovativo di questo incontro. I lavori della Conferenza saranno pubblicati e saranno i primi di una serie dedicata alla cooperazione giudiziaria e curata fin da subito dalla nostra Rete.

La cooperazione in materia giudiziaria tra le Corti nazionali europee e quelle statunitensi:

un approccio comparato

Istituto Universitario Europeo, Firenze, 13 – 14 dicembre 2010

I nuovi orientamenti della cooperazione in materia giudiziaria: gli strumenti della cooperazione

Moderatore: prof. Fabrizio Cafaggi

- L’iniziativa della Rete Europea (prof.ssa Irmgard Griss, Presidente della Rete dei Presidenti delle Corti Supreme dell’Unione Europea e Presidente della Corte Suprema austriaca)

- Il ruolo della Conferenza statunitense dei Presidenti delle Corti Supreme Statali (dott.ssa Christine Durham, Presidente della Corte Suprema dell’Utah e ultimo Presidente Emerito della Conferenza dei Presidenti)

- Domande e dibattito

Altri modelli di cooperazione Moderatore: prof.ssa Irmgard Griss

- Il ruolo delle istituzioni europee - dott. Fernando Rui Paulino Pereira, Capo Struttura, Responsabile della cooperazione in materia giudiziaria nel settore civile e commerciale, Presidente dei Gruppi di Lavoro su e-Law e e-Justice, Consiglio dell’Unione Europea

- L’ALI (American Law Institute) e la sua influenza nel contesto dell’unificazione del diritto non vincolante (soft law) – (Prof. Lance Liebman, Facoltà di Giurisprudenza della Columbia e Direttore dell’Istituto di Diritto Americano)

- Il ruolo della Commissione per l’Uniformità del Diritto – (dott.ssa Shirley Abrahamson, Presidente della Corte Suprema del Winsconsin)

- La cooperazione tra i giudici statali ed i giudici federali negli USA – (giudice Robert Katzmann, Corte d’appello degli USA, secondo Circuito)

- Domande e dibattito

Gli impedimenti costituzionali e di altra natura alla cooperazione in materia giudiziaria Moderatore: dott. Ernesto Lupo, Primo Presidente della Corte Suprema di cassazione italiana - La prospettiva europea – (dott. John L. Murray, Presidente della Corte Suprema irlandese)

- La prospettiva statunitense – (dott.ssa Margaret Marshall, Presidente della Corte Suprema del Massachusetts)

- Domande e dibattito

Gli impedimenti costituzionali e di altra natura alla cooperazione in materia giudiziaria (continua)

Moderatore: Prof. Oscar Chase

- La prospettiva statunitense – (prof. Geoffrey Miller, Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di New York)

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- Domande e dibattito

La governance ed i processi della cooperazione in materia giudiziaria: modelli esistenti e proposti

Moderatore: dott. Branko Hrvatin, Presidente della Corte Suprema croata

- L’esperienza e la prospettiva europee – (dott.ssa Pauliine Koskelo, Presidente della Corte Suprema finlandese)

- L’esperienza e la prospettiva statunitensi – (dott. Wallace B. Jeffereson, Presidente della Corte suprema del Texas e Presidente della Conferenza dei Presidenti)

- La cooperazione in materia giudiziaria negli USA – un’indagine storica – (Russel Wheeler, Istituto di Brookings)

- Domande e dibattito

La cooperazione / armonizzazione imposta dall’autorità superiore Moderatore: Prof. Troy McKenzie

- Le norme internazionali sui diritti dell’uomo - La prospettiva europea:

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea – (dott. Geert Corstens, Presidente della Corte Suprema olandese)

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo – (prof. Klaus Tolksdorf, Presidente del Bundesgerichtshof tedesco)

- La prospettiva statunitense (prof. Burt Neuborne, Università di New York)

- La Corte Suprema degli USA ed il principio della prevalenza (pre-emptiom doctrine) (prof.

Catherine Sharkey, Università di New Yourk)

Considerazioni conclusive e tendenze future Moderatore: Giudice Margaret H. Marsahll

- Osservazioni del Giudice Jonathan Lippman, Presidente della Corte Suprema dello Stato di New York

- Osservazioni del dott. András Baka, Presidente della Corte Suprema e del Consiglio Nazionale della Giustizia ungherese

- Commenti dei partecipanti

L’iniziativa della Rete Europea

Introduzione

L’Europa è una “Rechtsgemeinschaft”, una comunità basata sul diritto, come l’ha definita Walter Hallstein. L’anno scorso è entrato in vigore il Trattato di Lisbona ed è stato approvato il programma di Stoccolma. Questo ha comportato una intensificazione del tentativo di sviluppare una cultura giudiziaria europea. In questo processo le reti di professionisti del settore possono svolgere un ruolo importante. Potrebbe essere dunque legittimo chiedersi se sia utile disporre di una rete europea che coordini le attività di tutte le altre reti, in altre parole una rete delle reti.

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Non conosco iniziative volte a realizzare una rete di questo tipo se non quella destinata a creare l’Istituto di Diritto Europeo (ELI). La Rete dei Presidenti delle Corti Supreme è stata coinvolta in questo progetto. Quest’anno ho potuto partecipare a tre incontri, due dei quali si sono svolti a Firenze, mentre il terzo a Vienna. All’incontro di Vienna il rappresentante della Commissione Europea ha chiarito che la Commissione non persegue alcun progetto alternativo.

Vorrei descrivere i progressi dell’iniziativa volta a creare l’ELI, per definire il suo scopo e le sue funzioni e discutere quale possa essere la relazione tra tale Istituto e la Rete dei Presidenti.

I progressi dell’iniziativa riguardante l’ELI

A voler essere precisi, all’inizio del progetto ELI vi erano due proposte. Una nasceva come fase successiva al progetto relativo alla Proposta di Quadro Comune di Riferimento ed ha portato alla creazione dell’Associazione per un Istituto di Diritto Europeo (ELIA) che si è realizzata nell’aprile del 2010.

Alla conferenza hanno preso parte i rappresentanti politici dell’UE – erano presenti il Commissario Viviane Reding ed il Vice Presidente del Parlamento Europeo, Diana Wallis -, i rappresentanti dell’Istituto di Diritto Americano (ALI), rappresentanti del mondo accademico e di diverse reti.

Tutti i partecipanti si sono espressi a favore della creazione dell’ELI, ma è piuttosto naturale che essi manifestino opinioni diverse, specialmente in relazione alle funzioni di tale istituto ed alla possibilità che l’ALI possa rappresentare un modello per il ruolo che esso dovrebbe svolgere.

Dopo la (prima) conferenza svoltasi a Firenze i rappresentanti delle due iniziative si sono incontrati per cercare di capire se entrambi i progetti possano essere unificati e se sia possibile realizzare un percorso comune per istituire l’ELI. Il risultato è stato riportato nel cosiddetto Memorandum di Amburgo che evidenzia i punti sui quali i partecipanti alla riunione di Amburgo hanno espresso consenso unanime.

Il passo successivo è stato rappresentato da un incontro che si è svolto nuovamente a Firenze nel mese di ottobre 2010. In questa occasione la questione è stata ulteriormente sviluppata e si è deciso che la prossima riunione si sarebbe tenuta a Vienna il 23 novembre 2010.

In occasione dell’incontro di Vienna è stato adottato il percorso da intraprendere. I due presidenti della riunione – il prof. Zimmermann, direttore dell’Istituto Max Planck di Amburgo ed io – hanno redatto il cosiddetto Memorandum di Amburgo che fornisce una sintesi dei risultati della discussione.

Nel corso dell’incontro si è decisa l’istituzione di un comitato fondatore che si riunirà ad Atene verso la metà di aprile. Tre gruppi di lavoro prepareranno i dibattiti e le relative decisioni.

Ogni gruppo di lavoro avrà tre coordinatori; due sono stati nominati nel corso della riunione, un professore dell’EUI ed un componente del Consiglio di Amministrazione dell’ELIA. Il terzo coordinatore dovrà essere scelto dai due coordinatori già nominati tra gli operatori del diritto. I tre coordinatori devono cooptare altri componenti in modo tale che ogni gruppo di lavoro possa disporre di 8-10 o addirittura 12 membri. I gruppi di lavoro dovrebbero riflettere il più possibile le varie professioni, le aree regionali ed i settori del diritto.

I gruppi di lavoro dovranno svolgere compiti diversi. Il primo si occuperà della redazione dello statuto e di un manifesto e dovrà proporre il luogo in cui costituire l’ELI. Il secondo dovrà indicare le persone da cooptare per il comitato fondatore e la procedura ed i criteri da seguire per stabilire la sede del segretariato dell’ELI. Il terzo gruppo dovrà preparare il congresso fondatore che si terrà a Parigi il primo giugno e dovrà proporre i progetti di ricerca di cui L’ELI si dovrà occupare.

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Le proposte saranno inviate al Prof. Zimmermann ed a me, in parte alla fine del mese di dicembre, in parte entro la fine di gennaio 2011. Esse verranno diffuse e sarà data a tutti la possibilità di inviare commenti. Le proposte finali dei gruppi di lavoro dovrebbero essere disponibili entro la fine del mese di marzo.

Come affermato in precedenza, il comitato fondatore si riunirà ad Atene e sarà composto da tutti coloro che saranno stati coinvolti fino a quel momento, dalle altre persone che saranno cooptate dal secondo gruppo di lavoro e da altri componenti dei gruppi di lavoro nominati da ciascun gruppo. Ad Atene saranno discusse e decise le proposte dei gruppi di lavoro che verranno poi presentate al congresso fondatore.

Riassumendo, va detto che si tratta di un programma ambizioso e mi auguro soprattutto che perduri lo spirito di cooperazione che ha caratterizzato l’incontro di Vienna.

Scopo e funzioni dell’ELI

In occasione della riunione di Vienna si è deciso che l’ELI non avrebbe sostituito o assorbito le reti o le organizzazioni esistenti; che avrebbe riguardato tutte le branche del diritto e le professioni legali senza eccezione alcuna e che esso dovrebbe riflettere le diversità regionali e le diverse tradizioni giuridiche presenti all’interno dell’UE. Consenso è stato manifestato anche sull’indipendenza dell’ELI. Un’ampia maggioranza si è espressa a favore dell’idea che l’ELI dovrebbe basarsi sull’adesione individuale di persone fisiche e che le istituzioni, le reti e gli altri organismi dovrebbero poter ricevere lo status di osservatori.

Con riferimento alle funzioni si è deciso che l’ELI non si debba impegnare nell’insegnamento e nella formazione nell’ambito del settore giuridico. Si è unanimemente stabilito che l’ELI debba concentrarsi sui progetti di ricerca e di studio ampiamente intesi.

Vi è la necessità di effettuare ricerche pan-europee, in particolare in relazione al processo legislativo europeo, non soltanto in senso stretto, vale a dire in relazione alla redazione della legislazione nuova o nel delineare regole tipo, ma anche per quanto riguarda la valutazione delle norme europee. L’ELI potrebbe effettuare studi sull’attuazione o valutazioni sull’impatto. Un impegno simile in materia di studi e ricerche già esiste, ma non sempre la scelta dell’esperto e le motivazioni di tale scelta sono trasparenti. L’ELI potrebbe contribuire a rendere più trasparente il procedimento ed a legittimarlo.

L’ELI sarà anche a disposizione per fornire consulenza alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo e ad altri organismi coinvolti nello sviluppo del diritto a livello europeo o nazionale. Esso può rappresentare un forum per discutere gli sviluppi del diritto europeo tra i rappresentanti del mondo accademico, i magistrati, gli operatori del diritto e le persone interessate dal processo legislativo.

Per quanto riguarda i contributi uno dei vantaggi dell’ELI consisterebbe nel fatto che i suoi progetti potrebbero includere apporti di rappresentanti del mondo accademico, di componenti della magistratura e degli operatori del diritto. Dovrebbe anche essere possibile per l’ELI raccogliere informazioni su richiesta, per esempio, di una rete, gestire una consulenza e predisporre e trasmettere poi i questionari. L’ELI potrebbe svolgere una funzione di coordinamento e facilitazione riportando le richieste alla rete interessata, ad un gruppo di lavoro o ad una squadra di esperti. Qualora non esistesse un gruppo o una squadra simile l’Istituto potrebbe decidere esso stesso di crearne uno ricorrendo ai propri componenti.

Fino ad ora sono stati proposti diversi progetti: un progetto di ricerca sulla revisione del procedimento amministrativo; un progetto di ricerca sull’e-commerce e sull’attuazione della

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Direttiva in materia; un progetto di ricerca per predisporre una guida sintetica sull’interpretazione per le corti ed i tribunali nazionali ed europei; un progetto di ricerca sulla tutela dei diritti fondamentali di cui alla carta dei Diritti Fondamentali dell’UE, come parametro del processo legislativo degli organi dell’UE, della normativa amministrativa ed infine dell’interpretazione e del giudizio reso dai magistrati.

In futuro vi sarà anche la necessità di, e l’interesse per, progetti di ricerca ancora più globali, ad esempio nel diritto della concorrenza e della proprietà intellettuale. Si tratta di questioni che per loro natura non sono più semplicemente pan-europee, bensì mondiali.

La relazione tra l’ELI e la Rete dei Presidenti

Prima di affrontare la relazione tra la Rete e l’ELI ci si deve chiedere quali siano le funzioni della Rete e se ed in quale misura l’ELI potrebbe essere d’aiuto nel loro svolgimento.

La Rete dei Presidenti è stata creata per offrire l’opportunità di richiedere il parere delle corti supreme e per avvicinarle incoraggiando la discussione e lo scambio delle idee e delle prassi migliori. Il dibattito e lo scambio di idee e delle prassi migliori, però, non rappresentano obiettivi di per sé. Essi si prefiggono di salvaguardare o persino migliorare il livello elevato di amministrazione della giustizia in Europa. Le reti dunque svolgono un ruolo importante nel realizzare l’idea di una forte area europea della legge, dei diritti e della giustizia.

Questa idea può essere attuata soltanto se i protagonisti collaborano tra loro. Per le reti del settore giudiziario questo significa che la Rete dei Presidenti, l’Associazione dei Consigli di Stato e delle Giurisdizioni Supreme Amministrative e la Rete dei Consigli della Magistratura dovrebbero cooperare. Tale cooperazione esiste di già. Per quanto riguarda la cooperazione delle principali tre reti del settore giudiziario non vi è dunque esigenza di coordinamento o di altra forma di assistenza da parte dell’ELI o di qualunque altra rete.

Tuttavia l’ELI potrebbe cercare di facilitare i contatti che vanno oltre le reti consorelle. Esso potrebbe contribuire ad organizzare conferenze – come quella cui stiamo partecipando - fornendo le informazioni sulle persone e sui gruppi da invitare e garantendo un’assistenza di tipo teorico e accademico.

Per quanto riguarda la richiesta di parere rivolta alle corti supreme sono state seguite finora due procedure. Sono stati distribuiti due questionari a tutti i membri per preparare un colloquio e vi sono stati anche questionari trasmessi per conto di una delle corti supreme. In entrambi i casi – come, ad esempio, nel primo caso, sugli aspetti pratici dell’indipendenza oppure, nel secondo caso, sul gratuito patrocinio – sarebbe stato interessante ricevere l’eventuale sviluppo da parte dell’ambiente accademico. Tale sviluppo potrebbe essere fornito o quanto meno organizzato dall’ELI.

In qualità di magistrati ci confrontiamo regolarmente con un numero sempre crescente di norme europee. Vi è un qualche contributo di natura accademica nell’ambito del processo legislativo europeo, ma, come indicato in precedenza, detto processo è in molti casi ben lungi dall’essere trasparente. Inoltre, non vi sono contributi sufficienti da parte degli operatori del diritto nonostante essi debbano affrontare la situazione prima della emanazione della normativa e siamo poi chiamati ad applicarla. Gli operatori del diritto ed in particolar modo i magistrati devono mostrare e mostrano un interesse fondamentale per una normativa che sia pratica e gestibile e consenta ai cittadini di comprendere il diritto in modo più facile. Tale normativa consentirà anche ai magistrati di fornire una giustizia tempestiva ed efficiente. Questo è importante soprattutto alla luce del fatto che andiamo sempre più verso l’europeizzazione del nostro diritto. A tale scopo l’ELI potrebbe rappresentare una sorta di catalizzatore.

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Conclusioni

Sebbene non vi sia la necessità di una rete delle reti nel senso di una rete sovraimposta a tutte le altre, è auspicabile una certa istituzionalizzazione della cooperazione tra i vari protagonisti del settore dell’integrazione giuridica europea. L’ELI potrebbe adempiere a questa funzione. Potrebbe contribuire a garantire che il diritto europeo si sviluppi in modo chiaro e pragmatico affinché esso sia equo ed espresso nel modo più semplice possibile a beneficio sia dei cittadini che degli operatori del diritto.

Nomine

Il dott. Branko Masleša è stato eletto Presidente della Corte Suprema di Slovenia lo scorso 23 novembre 2010.

www.network-presidents.eu www.reseau-presidents.eu

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