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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA Bollettino n. 12 Febbraio 2010

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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA

Bollettino n. 12 Febbraio 2010

Editoriale del Presidente Melchior

A Dublino, il prossimo 19 marzo, nomineremo il nuovo Presidente della Rete. In questo mio ultimo editoriale vorrei esprimere la più profonda gratitudine a tutti i miei colleghi per la collaborazione prestata nel corso del mio mandato. Sono particolarmente lieto che un vasto numero di colleghi abbia partecipato ai nostri lavori. Un esempio di questa attività, nell’edizione del presente Bollettino, è il rapporto sugli sviluppi recenti del diritto europeo dei contratti preparato per noi dal Primo Presidente Londers. Sei anni dopo la sua creazione la nostra Rete, consentendoci di conoscerci meglio, ha dimostrato la sua utilità come occasione di dialogo e di scambio dei diversi punti di vista ed è diventata per noi strumento indispensabile per lavorare assieme. Abbiamo sviluppato un dibattito sulla strategia della Rete relativamente ai nostri rapporti con le istituzioni europee e con le altre principali reti di magistrati nonché ai nostri modelli di cooperazione con gli altri ed al modo in cui tutto questo può essere migliorato. Spetta ora a voi continuare a discutere questo argomento. Vi attendo tutti a Dublino al nostro Colloquio sugli aspetti pratici dell’indipendenza della magistratura e, a nome di tutti, desidero ringraziare il Presidente Murray per averci invitato nel suo Paese.

LA CONFERENZA SUL QUADRO COMUNE DI RIFERIMENTO PER IL DIRITTO EUROPEO DEI CONTRATTI

STOCCOLMA 22 – 23 OTTOBRE 2009

In occasione della presidenza svedese dell’Unione Europea il Ministro della Giustizia svedese ha organizzato una conferenza intitolata “Un quadro comune di riferimento per il diritto europeo dei contratti” che si è tenuta a Stoccolma dal 22 al 23 ottobre 2009.

Il Ministro svedese della Giustizia, Magnus G. Graner, ha invitato una delegazione della Rete dei Presidenti delle Corti Supreme dell’Unione Europea a partecipare ai lavori della Conferenza.

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Nella sala della conferenza, di fronte al podio – simile ad un tabernacolo - è stata esibita un’edizione completa, in sei pesanti volumi, dei “Principi, definizioni e regole tipo del diritto privato europeo” appena pubblicata da “Sellier European Law publishers” a Monaco (Germania).

Questa enorme opera, di oltre seimila pagine, non contiene soltanto il testo della proposta di un quadro comune di riferimento per il diritto europeo dei contratti (Proposta di un Quadro Comune di Riferimento o DCFR) redatta dallo “Study Group on a European Civil Code” (Gruppo di Studio sul Codice Civile Europeo) e dallo “Research Group on EC Private Law” (Gruppo di Ricerca sul Diritto Privato della CE), ma anche tutte le osservazioni ed i commenti scritti dai vari partecipanti ai gruppi di lavoro summenzionati.

La pubblicazione di questo rapporto à senza dubbio un importante passo in avanti nello sviluppo di un futuro quadro comune di riferimento per un diritto europeo dei contratti, ma non è un obiettivo di per sé.

Lo scopo della Conferenza, dunque, era quello di esaminare attentamente la proposta e di valutare il futuro, nonché di stabilire le scelte in relazione all’ambito di applicazione ed all’obiettivo di questo quadro comune di riferimento.

Una cosa è stata chiara fin dall’inizio della conferenza: la magistratura europea è stata scarsamente coinvolta nella preparazione di questo quadro comune. Soltanto un pugno di magistrati è stato consultato su argomenti specifici dai gruppi di lavoro suindicati, costituiti principalmente da esponenti del mondo accademico. E’ evidente per noi che i magistrati avrebbero potuto offrire un contributo decisivo all’elaborazione di questo quadro comune di riferimento sulla base della loro esperienza e della pratica quotidiana del diritto dei contratti. Infatti i magistrati sono regolarmente chiamati, specie nell’ambito di controversie transfrontaliere, a conciliare talvolta punti di vista assai divergenti sugli obblighi contrattuali. Inoltre, essi si trovano a poter osservare che gli strumenti classici, che ci giungono essenzialmente dalla tradizione romana, non sono più sufficienti per affrontare le nuove forme assunte dai rapporti contrattuali ed i problemi sollevati dalle relazioni tra le parti contrattuali e tra terzi.

La soluzione possibile è una soltanto: in futuro la nostra Rete si dovrebbe porre come intermediario indispensabile nel caso di progetti di portata europea come quello della DCFR.

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Le dichiarazioni dei vari relatori succedutisi ed i numerosi commenti provenienti dal pubblico nel corso dei dibattiti sottolineano che le opinioni circa l’obiettivo del quadro comune di riferimento, il suo contenuto, il suo ambito di applicazione e gli effetti giuridici ad esso associati sono estremamente divergenti, tanto che sarebbe sconsigliabile sviluppare una posizione comune sul futuro del CFR (Quadro Comune di Riferimento).

Sembra essere pacifica l’opinione secondo la quale il CFR non può in alcun modo essere considerato l’embrione di un codice civile europeo e di conseguenza dell’armonizzazione del diritto dei contratti degli Stati membri.

D’altro canto, la maggior parte dei partecipanti appare concordare sul fatto che il CFR dovrebbe essere considerato un “kit di strumenti” da cui i legislatori nazionali e quello comunitario dovrebbero trarre ispirazione al fine di garantire maggior coerenza e migliorare la qualità delle normative nel settore del diritto dei contratti.

Altri ritengono che il CFR possa anche rappresentare un insieme di clausole e condizioni standard per il diritto dei contratti che le parti contrattuali potrebbero scegliere come diritto applicabile al loro specifico accordo.

Questo dimostra che il CFR non si svilupperà probabilmente come un insieme di disposizioni vincolanti, bensì, piuttosto, come una serie di definizioni, di principi generali e regole standard relativi al diritto dei contratti. Come ha sintetizzato un partecipante: “nessuna regola, ma definizioni e principi fondamentali”.

E’ mancata anche una posizione comune sugli argomenti coperti dal CFR. Alcuni desiderano limitare il CFR ad un diritto dei contratti dei consumatori, mentre altri vogliono non soltanto includerlo nel diritto generale dei contratti, compresi i contratti dei consumatori, ma anche ampliare il CFR per ricomprendere i contratti particolari e la responsabilità extracontrattuale.

La Conferenza tenutasi a Stoccolma ha rappresentato l’occasione per esprimere e confrontare le diverse opinioni ed i diversi punti di vista che contribuiranno a chiarire future questioni. Tuttavia, non si nega che molto resta ancora da fare. Tenuto conto della grande importanza di questo progetto il dibattito dovrà continuare e speriamo che i magistrati siano coinvolti in modo completo. Si tratta di un progetto che la Rete dovrà seguire da vicino.

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Ed ora alcune osservazioni conclusive.

Il Quadro Comune di Riferimento può, come affermato all’inizio, servire come utile strumento legislativo. Potrebbe anche essere utilizzato per la giurisprudenza. Nei limiti in cui i principi generali, le definizioni e le regole standard contenuti nel CFR derivano dalla legislazione comunitaria, dalle legislazioni nazionali e dalle grandi tradizioni giuridiche essi possono, in special modo nel settore dei contratti commerciali, fungere da “linee guida” che il giudice può utilizzare per interpretare un contratto o per colmarne le lacune. La Cour de cassation belga ha riconosciuto in una sentenza recente (Cass., 19 giungo 2009, nel procedimento relativo a Scafom International contro Lorraine Tubes, n. C.07.0289.N, pubblicata su www.juridat.be; è in corso la traduzione francese di questa sentenza emessa in lingua olandese) che il giudice ha il diritto di fare riferimento ai principi UNIDROIT.

Ghislain Londers

Primo Presidente della Cour de cassation belga

Programma del Colloquio di Dublino (19 marzo 2010)

“Aspetti pratici dell’indipendenza della magistratura”

Indirizzo di benvenuto del Giudice John L. Murray, Presidente della Corte Suprema irlandese

Prima sessione: “La tutela dell’indipendenza”

Presiede: il Dott. Vincent A. De Gaetano, Presidente della Corte Costituzionale e della Corte d’Appello di Malta

Relazione introduttiva:

Prof. Klaus Tolksdorf, Presidente del Bundesgerichtshof (Germania)

Seconda sessione: „Condizioni di lavoro“

Presiede: il Dott. Geert Corstens, Presidente della Corte Suprema dei Paesi Bassi

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Relazione introduttiva:

Dott. Ghislain Londers, Primo Presidente della Cour de cassation (Belgio)

Terza sessione: “Relazioni con i partner esterni”

Presiede: il Dott. Branko Hrvatin, Presidente della Corte Suprema della Croazia

Relazione introduttiva:

Dott. António Silva Henriques Gaspar, Vice-Presidente della Corte Suprema di Giustizia del Portogallo

www.network-presidents.eu www.reseau-presidents.eu

Riferimenti

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