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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA Bollettino n. 18 Ottobre 2011

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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA

Bollettino n. 18 Ottobre 2011

Editoriale del Presidente Griss

Durante l’ultima Assemblea Generale che si è tenuta a Sofia il 13 ottobre 2011, il dott. András Baka, presidente della Corte Suprema dell’Ungheria è stato eletto presidente della Rete per i prossimi due anni. Sono stata lieta di presiedere la Rete a partire dal nostro ultimo colloquio di Dublino nel marzo 2010 e rivolgo ai miei colleghi sentiti ringraziamenti per l’aiuto che mi hanno offerto. In questo periodo ci siamo riuniti più frequentemente ed in special modo con la Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Spero che questo nuovo orientamento nella nostra cooperazione possa proseguire nel futuro.

Nuovo Osservatore

La dott.ssa Vesna Medecina Presidente della Corte Suprema del Montenegro è stata ammessa in qualità di osservatore dall’Assemblea Generale a Sofia il 13 ottobre 2011.

Questionario sulla trasparenza in materia di patrimonio, di funzioni e di incarichi accessori, dei magistrati. Sommario delle risposte.

Numero di risposte: 20

Paesi che hanno risposto al questionario: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Regno Unito e Ungheria.

(Non hanno risposto: Bulgaria, Croazia, Cipro, Finlandia, Grecia, Romania, Spagna e Svezia.)

1 Obbligo del magistrato di dichiarare periodicamente le sue funzioni ed i suoi incarichi accessori.

1) I magistrati hanno l'obbligo giuridico o deontologico di dichiarare periodicamente le loro funzioni ed i loro incarichi accessori?

Soltanto in Danimarca i magistrati hanno l'obbligo di presentare periodicamente una comunicazione nella quale sono indicate le loro funzioni ed i loro incarichi accessori. Le relazioni della Repubblica Ceca, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia, e Regno Unito precisano che i magistrati non sono soggetti a tale obbligo. Malgrado i magistrati, nella maggioranza dei Paesi, non siano obbligati a presentare una dichiarazione periodica “stricto sensu”, nelle relazioni di do Paesi si afferma che i magistrati sono comunque obbligati a dichiarare gli incarichi accessori che hanno assunto, che hanno intenzione di assumere, o che hanno appena assunto. In effetti alcuni incarichi richiedono un’autorizzazione, altri semplicemente una comunicazione. Questo vale per l’Austria, il Belgio, la Francia, la Germania, l’Ungheria, l’Italia, la Norvegia, la Polonia, la Slovenia, Malta, i Paesi Bassi, e, come già evidenziato, la Lituania. In generale, i magistrati in questi

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Paesi hanno l’obbligo di legge (Codice etico di Malta) di presentare una dichiarazione con l'elenco delle funzioni e degli incarichi accessori. In Slovacchia essi devono presentare annualmente una dichiarazione nella quale attestano di non esercitare incarichi incompatibili con lo status di magistrato e quali sono i vantaggi che ricavano dagli incarichi e dalle funzioni che sono stati autorizzati ad esercitare.

2) Quali sono le funzioni e gli incarichi accessori che i magistrati hanno l'obbligo di dichiarare?

In diversi Paesi i magistrati sono obbligati a dichiarare (o richiedere l’autorizzazione per) qualsiasi incarico remunerato che svolgano o intendano svolgere, oltre al loro incarico principale. Questo avviene in Austria, Belgio, Danimarca, Germania e Slovenia. Le relazioni di Francia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Norvegia e Slovenia fanno riferimento in modo esplicito a criteri più ampi che non riguardano soltanto la remunerazione, per determinare quali incarichi i magistrati debbano dichiarare.

3) A quali soggetti o autorità i magistrati devono dichiarare gli incarichi e le funzioni accessorie? Il potere legislativo e/o quello esecutivo sono coinvolti in questa procedura?

In otto Paesi, vale a dire in Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia, i magistrati devono presentare una dichiarazione ai loro superiori. In 4 Paesi (Italia, Lituania, Norvegia e Slovacchia) la dichiarazione deve essere presentata ad un'autorità indipendente. In altri Paesi vale a dire in Austria, Belgio, Germania, Polonia e Slovenia, il potere esecutivo è in parte coinvolto nella procedura. Soltanto in Lituania è coinvolto il potere legislativo.

4) L’obbligo di presentare la dichiarazione riguarda sia i giudici ordinari che i rappresentanti della Procura?

In Danimarca ed in Norvegia l'obbligo di presentare una dichiarazione è previsto soltanto per i giudici e non anche per i membri dell'Ufficio della Procura. Invece tutti sono soggetti allo stesso obbligo di presentazione in Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Lituania, Paesi Bassi, Polonia e Slovenia.

5) L'obbligo di presentare la dichiarazione è previsto soltanto per i magistrati ordinari o anche per i giudici della Corte costituzionale e delle alte Corti amministrative?

In nove Paesi (Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Lituania, Malta, Paesi Bassi e Polonia) le stesse regole o regole simili sono applicate alle corti amministrative e/o alla Corte Costituzionale.

6) Con quali modalità e quando i magistrati devono dichiarare le funzioni e gli incarichi accessori e cosa deve contenere la relativa dichiarazione?

Soltanto in Danimarca i magistrati hanno l’obbligo di dichiarare annualmente le loro funzioni ed i loro incarichi accessori. In altri Paesi, i magistrati devono presentare la dichiarazione prima o immediatamente dopo l’assunzione di un incarico.

7) Quali sanzioni sono previste per i magistrati che vengono meno all’obbligo di presentare una dichiarazione che sia completa, esatta e tempestiva?

Soltanto la Lituania ha specifiche sanzioni previste per i magistrati che non rispettino l’obbligo di effettuare un’accurata e tempestiva dichiarazione. In tutti gli altri Paesi vengono applicate le sanzioni genericamente previste in materia disciplinare.

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8) Qual'è l'autorità competente a decidere le controversie concernenti l’obbligo di presentare la dichiarazione o la sua corretta compilazione. Qual’è la procedura?

Ad eccezione dei Paesi Bassi dove si occupa della questione il superiore gerarchico del magistrato interessato, dieci Corti supreme (Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Ungheria, Lituania, Malta, Norvegia, Polonia e Slovenia) hanno indicato un soggetto preposto a tal fine (Corte amministrativa, Dipartimento o Comitato).

9) Come e da chi è conservata la dichiarazione?

In sei Paesi (Germania, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia) le dichiarazioni sono conservate dalle rispettive corti (in più alto grado) o dall’Ufficio del Procuratore interessato.

In altri quattro Paesi (Austria, Danimarca, Lituania, Norvegia) le dichiarazioni sono conservate da un altro soggetto.

10) Per quanto tempo sono conservate le dichiarazioni e con quali modalità vengono distrutte oppure restituite ai magistrati che le hanno presentate?

Le dichiarazioni sono distrutte quando un magistrato cessa dall’incarico principale (Austria, Norvegia) o dopo un certo numero di anni (Ungheria, Lituania, Norvegia, Polonia, Slovenia).

In altri Paesi (Germania, Paesi Bassi) le regole applicabili sono quelle che valgono per i fascicoli personali dei magistrati.

11) L'elenco delle funzioni e degli incarichi accessori è consultabile dal pubblico? E' pubblicato ufficialmente?

I dati sono pubblici e disponibili in parte via internet in quattro Paesi, vale a dire in Danimarca, Lituania, Paesi Bassi e Norvegia. In sei Paesi il pubblico non può accedervi.

L’elenco non è pubblicato in Austria, Germania, Ungheria, Malta, Polonia e Slovenia.

12) Oltre ai magistrati, ci sono altri componenti dell'ordine giudiziario che hanno l'obbligo giuridico o deontologico di dichiarare le loro funzioni ed i loro incarichi accessori? In caso di risposta affermativa, quali sono tali membri e si applicano loro le stesse regole adottate per i giudici?

In Danimarca, Malta e Norvegia tale obbligo non si applica ad altri membri della magistratura che non siano giudici. Invece altri membri della magistratura, che non svolgono funzioni giudiziarie, hanno l’obbligo della dichiarazione in Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Lituania, Paesi Bassi, Slovacchia e Slovenia.

2. Obbligo del magistrato di dichiarare periodicamente il suo patrimonio.

13) I magistrati hanno l'obbligo giuridico o deontologico di dichiarare periodicamente il loro patrimonio?

I magistrati in dodici Paesi non hanno obbligo etico o giuridico di dichiarare periodicamente il loro patrimonio. Non esiste questo obbligo in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito. Ci sono state proposte di legge per introdurre tale obbligo nella Repubblica Ceca, ma i magistrati sono stati esclusi dal campo di applicazione della legge. La Corte Suprema è contro l’introduzione di tale obbligo per i magistrati, in quanto l’esigenza di difendere l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario esclude i magistrati da obblighi che potrebbero, in alcune circostanze, rendere i magistrati soggetti a speculazione, minacciare la loro sicurezza o perfino condurre a situazioni di potenziale ricatto. Inoltre, tale obbligo sarebbe in conflitto con il ruolo particolare dei giudici quali garanti dei valori dello stato democratico (cfr. CEDU, 26 aprile 1995, Prager e Oberschlick v. Austria). I magistrati sono tenuti per legge a dichiarare

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regolarmente la propria situazione patrimoniale in sette Paesi: Ungheria, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Slovacchia e Slovenia.

14) Quali voci patrimoniali devono essere dichiarate dai magistrati?

Sette Corti supreme (Ungheria, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Slovenia) hanno elencato le voci che vanno dichiarate (proprietà immobiliari, azioni, risparmi oltre un certo ammontare).

15) A quali soggetti o autorità i magistrati devono dichiarare il loro patrimonio? Il potere legislativo o quello esecutivo sono coinvolti in questa procedura?

Poiché i magistrati devono dichiarare la loro situazione patrimoniale ad un organismo indipendente in Norvegia ed in Slovenia ed al capo dell’Ufficio della Procura in Slovacchia, il potere legislativo ed il potere esecutivo in questi Paesi non sono coinvolti nella procedura, mentre lo sono (in parte) in altri Paesi (Ungheria, Lettonia, Lituania e Polonia).

16) L'obbligo della dichiarazione patrimoniale è imposto sia ai magistrati che ai rappresentanti della Procura?

Le stesse regole o regole simili si applicano a magistrati ordinari ed ai membri dell’Ufficio della Procura in Lettonia. Lituania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e, in parte, in Ungheria. In Norvegia l’obbligo riguarda soltanto i giudici.

17) L'obbligo della dichiarazione patrimoniale riguarda soltanto i magistrati ordinari o anche i giudici della Corte Costituzionale o delle alte corti amministrative?

Sei Corti Supreme (Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia) riferiscono che le stesse regole, o regole simili, riguardano le corti amministrative e/o la Corte Costituzionale.

18) In quale modo, ed entro quali scadenze, i magistrati devono dichiarare il loro patrimonio e quali indicazioni devono fornire?

Sette Corti Supreme (Ungheria, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Slovacchia e Slovenia) hanno trasmesso informazioni sul contenuto delle dichiarazioni da presentare all'atto della nomina iniziale e sul loro successivo aggiornamento.

19) Quali sanzioni possono essere comminate ad un magistrato che non presenti una dichiarazione patrimoniale esatta o completa o intempestiva?

Le relazioni di Ungheria, Slovacchia e Slovenia sottolineano che i magistrati che non adempiono a tale obbligo possono essere rimossi dall’ufficio. In altri 4 Paesi (Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia) i magistrati possono essere soggetti a sanzioni disciplinari, amministrative e penali.

20) Quale autorità può decidere in merito alle controversie derivanti dall'obbligo di dichiarare il proprio patrimonio o dall’inesattezza della dichiarazione presentata?

In Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia, le controversie riguardanti l’obbligo di dichiarare la situazione patrimoniale o l’accuratezza della dichiarazione sono decise dalla corte competente o da autorità giudiziarie (Comitato Supervisore per i Magistrati, Consiglio Nazionale della Giustizia). In Lettonia, le controversie devono essere discusse con i funzionari del fisco.

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21) In quale modo e da chi è conservata la dichiarazione patrimoniale?

In questi ultimi sette Paesi, le dichiarazioni sono conservate dalle autorità giudiziarie (Consiglio della Giustizia, Amministrazione giudiziaria) o dalle autorità fiscali o (eccezionalmente) da una commissione speciale del parlamento.

22) Per quanto tempo viene conservata la dichiarazione patrimoniale ed a quali condizioni può essere eliminata o restituita al magistrato che l'ha presentata?

Le Corti Supreme di questi stessi Paesi precisano che le dichiarazioni sono conservate per un certo numero di anni (variabile da 3 in Norvegia a 50 in Lettonia) e vengono poi distrutte o restituite quando il magistrato cessa dal suo incarico principale.

23) La dichiarazione patrimoniale è riservata? Chi è legittimato a prenderne visione ed a quali condizioni può essere utilizzata nell'ambito di un'indagine penale o disciplinare?

In Paesi i dati patrimoniali sono in parte accessibili al pubblico: Ungheria, Lettonia, Lituania, Norvegia e Slovenia. Sono, invece, confidenziali in Polonia, Slovacchia e per la maggior parte dei magistrati in Ungheria.

24) Altri soggetti, oltre ai giudici, che operano nell'ambito della magistratura, sono giuridicamente o deontologicamente tenuti a presentare una dichiarazione patrimoniale?

In caso affermativo, quali incarichi sono oggetto di quest'obbligo? Si applicano le stesse regole previste per i magistrati?

In Ungheria, Lituania, Polonia, Slovacchia e Slovenia, l’obbligo della dichiarazione patrimoniale è previsto anche per gli altri membri della magistratura che non siano magistrati.

Non è invece previsto in Norvegia e Lettonia.

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