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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA Bollettino n. 17 Luglio 2011

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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA

Bollettino n. 17 Luglio 2011

Editoriale del Presidente Griss

Come già accennato nel nostro ultimo Bollettino la Rete è stata invitata alla Corte Europea di Giustizia (CJUE) in Lussemburgo lo scorso marzo dove sono state organizzate due tavole rotonde:

la prima focalizzata sulla cooperazione giudiziaria in materia civile, con le relazioni introduttive del Presidente Koskelo (Finlandia) e del giudice Toader (CJUE); l’altra sulla cooperazione in materia penale, con le relazioni introduttive del Presidente Corstens (Olanda) e del giudice Bay Larsen (CJUE).

Attualmente la Rete si prepara ad una conferenza che avrà luogo a Sofia il 13 – 14 ottobre p.v. sul tema della gestione del budget e delle risorse delle nostre Corti Supreme. Questo tema già era stato affrontato in occasione del secondo Colloquio della Rete, tenutosi in Varsavia nel 2006 su “Le relazioni tra le Corti Supreme ed il potere esecutivo”, ma il nostro Consiglio di Amministrazione ha suggerito di riesaminare la questione da un altro punto di vista. Il Primo Presidente Lamanda (Francia) ha accettato di preparare il questionario pubblicato in questo Bollettino (del mese di Luglio).

A Sofia, su invito del Presidente Lasar Gruev (Bulgaria), sarà organizzata la nostra prossima Assemblea Generale nel corso della quale eleggeremo un nuovo Consiglio di amministrazione per il prossimo biennio.

Infine i lettori troveranno in questo numero del Bollettino informazioni concernenti il Congresso inaugurale dell’Istituto di Diritto Europeo che si è tenuto a Parigi il 1° giugno 2011, una iniziativa alla quale la Rete è stata associata nel corso dell’anno passato.

Verso una Cultura Giuridica Europea

L’Europa è una “Rechtsgemeinschaft”, come è stata definita da Walkter Hallstein: una comunità basata sul rispetto del diritto. Ciò appare evidente se si considera che l’integrazione europea è stata e rimane una integrazione fondata sul diritto. L’Unione Europea è stata creata con un trattato ed i suoi successivi ampliamenti sono parimenti basati su accordi contrattuali. Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e della Carta dei Diritti Fondamentali, e con l’annuncio del Programma di Stoccolma, la ricerca di una cultura giuridica europea si è intensificata. A tal fine, uno degli strumenti a disposizione è quello delle Reti ed infatti ne esistono già molte. Una di queste Reti è quella dei Presidenti delle Corti Supreme dell’Unione Europea.

In qualità di rappresentante della Rete, sono nel contempo onorata e felice di essere stata invitata ad intervenire al congresso inaugurale dell’Istituto di Diritto Europeo. Si potrebbe dire che la Rete e l’Istituto di Diritto Europeo siano, in un certo qual modo, connessi. Entrambi sono citati nel Programma di Stoccolma e sono entrambi visti come strumenti di creazione di una cultura giuridica europea.

La Rete fu istituita nel 2004 e la sua prima Assemblea si tenne a Parigi, altro elemento comune tra le due istituzioni.

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Per quale ragione fu creata la Rete dei Presidenti e quali sono i suoi obiettivi? L’Istituto Europeo del Diritto può contribuire a promuovere tali obiettivi?

Per comprendere cosa ha portato alla creazione della Rete dei Presidenti, occorre considerare che i magistrati europei sono chiamati ad affrontare importanti sfide:

- il diritto è stato, e rimane, un processo di cambiamento continuo e diventa sempre più europeo;

- l’importanza dei diritti fondamentali è in continua crescita sia nel settore civile che in quello penale;

- l’evoluzione della società, i progressi scientifici, particolarmente nel settore della medicina e delle scienze biomediche, e le nuove tecnologie di comunicazione sollevano nuovi interrogativi.

Per affrontare tutte queste sfide, i magistrati devono cambiare il loro modo di lavorare.

Quando ho iniziato la mia carriera in magistratura - più di trent’anni fa

- lavoravo generalmente da sola; gli scambi di esperienze e di idee con i miei colleghi erano relativamente limitati. La principale fonte d’informazione erano i libri e le riviste giuridiche.

Oggi tutto è cambiato. Si è affermata, sia a livello nazionale che a livello europeo, una cultura della comunicazione, una cultura basata sullo scambio di idee e di esperienze. A questa evoluzione hanno contribuito le novità tecnologiche, ma anche la consapevolezza che nuove sfide richiedono nuove strategie.

Si può dunque interpretare la creazione della Rete dei Presidenti come una decisione strategica destinata ad intensificare i contatti internazionali. Secondo quanto stabilito nel suo Statuto, la Rete è stata creata per offrire alle istituzioni europee un forum che offra loro l’opportunità di richiedere i pareri delle Corti Supreme. Inoltre la Rete contribuirà all’avvicinamento delle Corti incoraggiando la discussione e lo scambio d’idee.

In che modo abbiamo cercato di realizzare tali obiettivi?

Ci siamo riuniti regolarmente, abbiamo imparato a conoscerci e, ogni due anni, la Rete organizza una conferenza su un argomento d’interesse per le Corti Supreme nazionali. In questo modo in uno dei colloqui è stato esaminato il processo decisionale, in un altro sono stati affrontati gli aspetti pratici dell’indipendenza della magistratura. La consapevolezza che la necessità di applicare e garantire un livello elevato di amministrazione della giustizia sia un’esigenza globale, ci ha portato ad incontrare il Presidente ed i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti ed i giudici delle Corti Supreme statali americane. L’argomento del nostro ultimo incontro è stato la cooperazione tra le Corti. E noi non parliamo soltanto della situazione, ma la viviamo. Infatti per questo motivo abbiamo diramato dei questionari ad alcuni Membri della Rete, per conto di un'altra Corte Suprema, per esempio sull’assistenza legale, poiché nello Stato della Corte richiedente si prevede una riforma legislativa in quel settore. Il questionario abitualmente diventa oggetto di discussione in un successivo colloquio.

In entrambi i casi, sia in preparazione di un Colloquio, sia su richiesta di uno dei Membri, il questionario è inviato a tutti i membri della Rete. La gran quantità d’informazioni così raccolta sulla situazione nei diversi Paesi e sulle diverse prospettive meriterebbe un approfondimento a livello accademico. E tale approfondimento potrebbe essere portato avanti, o quanto meno organizzato, dall’Istituto di Diritto Europeo.

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Nel 2006, la Rete ha dato inizio alla creazione di un portale comune di giurisprudenza che permette ai suoi membri di fare ricerche in tutte le banche dati nazionali. Questo portale comune è dotato di un programma di traduzione automatica. La traduzione è ben lontana dall’essere perfetta, ma essa dà una prima idea e permette di effettuare ulteriori ricerche. Il portale comune è molto utile per i magistrati ma può essere ulteriormente migliorato. Anche in questo settore il sostegno a livello accademico sarebbe molto utile e, anche in questo caso, l’Istituto di Diritto Europeo potrebbe essere un valido partner.

Uno dei principali argomenti di discussione in seno alla Rete è il crescente numero di disposizioni e regole comunitarie. Al momento uno studio sulla fattibilità di un diritto contrattuale europeo è all’esame e la Rete è stata invitata ad esprimere il suo parere. Come negli altri casi, gli universitari hanno apportato il loro contributo al processo legislativo ma il processo non sempre appare abbastanza trasparente. Inoltre, molto spesso, il contributo di magistrati è insufficiente, benché siano proprio i magistrati a dover affrontare la situazione prima che la legge sia perfezionata – e dunque sono ben a conoscenza dei problemi da risolvere – e ad essere chiamati ad applicarla. In particolare i magistrati mostrano un interesse forte per leggi e disposizioni che siano pratiche e funzionali e che consentano ai cittadini di comprenderle più facilmente. Tali norme aiuteranno i giudici ad operare più celermente e con maggiore efficacia.

Sembrerebbe, dunque, che la conseguenza logica di questa evoluzione in seno alla sfera giuridica europea sia stata dunque l’iniziativa che ha portato alla creazione dell’Istituto di Diritto Europeo;

iniziativa che ha già riscosso notevole successi. C’è voluto del tempo, ma chi sa attendere e rispettare i tempi è spesso ricompensato.

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QUESTIONARIO

Il budget delle Corti Supreme dell’Unione Europea (Sofia, 13 – 14 ottobre)

I. La gestione finanziaria delle Corti Supreme dell’Unione Europea.

1) Da dove proviene il budget a disposizione della Corte?

Trattandosi di fondi pubblici, la sua attribuzione proviene dal Ministro della Giustizia, da altro Ministero o da un altro Ente?

2) In base a quale processo decisionale si stabilisce l’ammontare del budget della Corte? Esso è di tipo unilaterale oppure è il risultato di un dialogo con l’Autorità decidente?

3) Chi emette il provvedimento finale di attribuzione?

4) Quale è l’ammontare totale del budget della vostra Corte (per stipendi, spese, funzionamento)?

5) Quali sono i capitoli principali di bilancio della Corte?

6) La Corte dispone o può, ove necessario, disporre di risorse provenienti da fondi diversi da quelli pubblici?

7) Si precisi il fondamento giuridico che autorizza l’utilizzo di fondi non pubblici.

8) Quale è il ruolo devoluto al Presidente della Corte in tema di gestione finanziaria della stessa?

II. Organizzazione e funzionamento della gestione del budget.

1) La direzione della gestione fa capo ad un magistrato, ad un funzionario o ad un mandatario esterno?

2) Quali categorie professionali sono coinvolte nella gestione del budget della Corte:

magistrati, funzionari, mandatari esterni? Qual è il loro numero?

3) Quali sono le disposizioni normative applicabili alla gestione contabile e finanziaria della Corte di Cassazione?

4) A quale regime di controlli è sottoposta la gestione del budget?

5) I gestori rispondono della loro attività? Indicare il tipo e la natura delle sanzioni applicabili.

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III. Effetti della situazione economica generale sulla gestione finanziaria del budget delle Corti Supreme

1) Il contesto generale di crisi che riguarda attualmente l’Europa influenza il budget della Corte Suprema?

2) In caso affermativo, in quali ambiti dette ricadute sono più avvertite e quali sono i rimedi elaborati per farvi fronte?

3) Gli strumenti operativi messi a disposizione dei magistrati hanno subito modifiche?

www.network-presidents.eu www.reseau-presidents.eu

Riferimenti

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Per effettuare ricerche tramite il Portale è possibile utilizzare una qualunque delle lingue ufficiali dell’Unione Europea (la lingua può essere modificata tramite i links

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