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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA Bollettino n. 13 Luglio 2010

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RETE DEI PRESIDENTI DELLE CORTI SUPREME DELL’UNIONE EUROPEA

Bollettino n. 13 Luglio 2010

Editoriale del Presidente Griss

Solo ora che i miei colleghi – i Presidenti delle Corti Supreme dell’Unione Europea – mi hanno accordato la loro fiducia conferendomi l’incarico di presidente della Rete, mi rendo veramente conto della portata del compito che mi aspetta. Grazie alla spinta che il Primo Presidente Guy Canivet (Francia) diede alla Rete nel 2004 e che è stata mantenuta e sviluppata da Lord Phillips, Presidente della Corte Suprema del Regno Unito, e dal Presidente Torben Mechior della Corte Suprema danese, la nostra Rete, con il sostegno finanziario dell’Unione Europea, ha potuto gettare le basi per la necessaria cooperazione ed incentivare in modo efficace gli scambi e la collaborazione tra le nostre Corti Supreme. I nostri dibattiti nel corso dell’ultima Assemblea Generale tenutasi a Dublino sulla strategia futura della Rete dimostrano quanto sia essenziale continuare a promuovere ed ampliare quanto è già stato fatto per costruire sulla base dei risultati conseguiti.

La presente edizione del Bollettino pubblica un’analisi sintetica dei vari approcci al gratuito patrocinio nei paesi dell’Unione Europea, uno studio comparato effettuato sulla scorta delle risposte formulate dalle Corti Supreme ed rielaborate dall’Ufficio per il Gratuito Patrocinio della Corte di cassazione francese. La prossima uscita del nostro Bollettino sarà dedicata al Colloquio organizzato dalla nostra Rete che si è svolto a Dublino lo scorso 19 marzo sugli aspetti pratici dell’indipendenza della magistratura.

I nuovi membri della Rete (2010 – 2012)

In occasione della riunione di Dublino svoltasi il 19 marzo 2010 l’Assemblea Generale della Rete ha eletto all’unanimità i membri del suo Consiglio di Amministrazione che è ora presieduto dal Presidente Irgard Griss della Corte Suprema austriaca. I suoi Vice-presidenti sono: Pauline Koskelo, Presidente della Corte Suprema finlandese; Vincent Lamanda, Primo Presidente dalla Corte di cassazione francese; Klaus Tolksdorf, Presidente del Bundesgerichtshof tedesco, che svolge anche le funzioni di tesoriere; John L. Murray, Chief Justice irandese; Vincenzo Carbone, Primo

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Presidente della Corte suprema di cassazione italiana; Ghilsain Londers, Primo Presidente della Corte di cassazione belga; Lasar Gruev, Presidente della Corte Suprema bulgara; Vincent A. De Gaetano, Presidente della Corte costituzionale e della Corte d’appello di Malta e Greet Corstens, Presidente della Corte Suprema olandese. Il Segretario Generale è il giudice Dominique Hascher (Francia).

Il gratuito patrocinio ed i ricorsi innanzi alle Corti Supreme dell’Unione Europea

I punti che seguono hanno costituito l’oggetto delle risposte al questionario: il criterio degli strumenti finanziari, che rappresenta la ragion d’essere fondamentale del gratuito patrocinio; le altre condizioni stabilite al fine di ottenere il gratuito patrocinio; i casi di esclusione indipendentemente dalle condizioni riguardanti i mezzi finanziari; l’organo legittimato a stabilire la rispondenza ai requisiti; la scelta dell’avvocato incaricato di rappresentare o assistere la parte ed il numero di istanze presentate per la concessione del gratuito patrocinio che sono state accolte o rifiutate.

Questo tipo di patrocinio viene definito talvolta assistenza giudiziaria o patrocinio giudiziario e talvolta, invece, gratuito patrocinio. E’ l’ultima opzione quella maggiormente utilizzata nelle risposte.

I – Il criterio dei mezzi finanziari:

Si ritiene comunemente che laddove vi sia un obbligo giuridico i costi relativi all’assistenza di un avvocato, nel caso in cui il cliente sia sprovvisto dei mezzi adeguati, possono essere sostenuti dallo Stato. La nomina di un avvocato pagato dallo Stato può essere autorizzata anche quando l’accesso alla corte d’appello è gratuito, ad esempio nel caso di procedimenti penali.

I mezzi inadeguati possono essere valutati sulla base di tabelle ufficiali aggiornate di anno in anno, come avviene in Francia. Vengono utilizzati anche altri criteri. In Polonia, per esempio, il gratuito patrocinio è concesso nel caso in cui i costi relativi al procedimento in esame mettano in pericolo la sopravvivenza della famiglia. Un altro esempio è fornito dai Paesi Bassi dove il gratuito patrocinio è concesso soltanto se l’attività continuativa del richiedente dipende dalla sua concessione laddove entrino in gioco interessi professionali.

Talvolta, come in Romania, vengono sostenuti tutti i costi del gratuito patrocinio. In altri Paesi, essi possono essere coperti in modo completo o solo parzialmente ed in quest’ultimo caso il richiedente deve contribuire a coprire gli onorari dell’avvocato. In Irlanda si richiede almeno un contributo

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minimo di 50 Euro, probabilmente per garantire la presa di coscienza da parte del beneficiario rispetto alle sue responsabilità. Inoltre, in questo Paese, il risarcimento per danni accordato al beneficiario viene versato alla Commissione per il Gratuito Patrocinio, un organismo indipendente che amministra questo istituto e che versa il risarcimento al beneficiario del gratuito patrocinio dopo aver detratto la somma dovuta all’avvocato.

II – La valutazione del merito delle istanze:

Al riguardo, il grado di rigore con cui viene effettuata la valutazione da parte dell’autorità decidente varia da Paese a Paese.

Nei Paesi Bassi, in Portogallo ed in Romania i mezzi delle parti sembrano essere l’unica condizione presa in esame. Lo stesso avviene, con riferimento ai procedimenti penali, in l’Italia e nella Repubblica ceca.

In Austria, Bulgaria, Grecia, Italia, Lussemburgo e Norvegia la procedura di valutazione è piuttosto superficiale. Le istanze esaminate devono semplicemente non essere manifestamente inammissibili, infondate, scorrette, illogiche, ingiustificate, malintenzionate o carenti sotto il profilo del loro possibile accoglimento, mentre i termini utilizzati variano da Paese a Paese. L’approccio è particolarmente indulgente in Norvegia laddove siano in gioco il benessere e gli interessi di un minore oppure in caso di ospedalizzazione immediata per malattie mentali, di nomina di un tutore o di restrizioni.

In altri Stati i controlli sono più rigorosi. I ricorsi devono presentare considerevoli, ragionevoli o serie possibilità di accoglimento in Belgio, Danimarca, Germania, Ungheria, Lituania e Slovenia ed in Irlanda per i procedimenti civili. Si deve osservare che in Irlanda, così come in Norvegia, le istanze sono considerate in modo più favorevole se si tratta degli interessi di un minore. In Svezia, deve palesarsi un errore sostanziale nella decisione adottata dal giudice di grado inferiore. In Francia l’ufficio del gratuito patrocinio concede il beneficio soltanto se rileva un motivo serio nel ricorso avverso una decisione della corte d’appello basato sulla violazione di una norma di diritto sostanziale o procedurale. Questo requisito, dopo essere stato criticato inizialmente dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (30 luglio 1998, Aerts contro Belgio 61/1997/845/1051), è stato dichiarato legittimo e ragionevole dalla stessa Corte ai sensi dell’art. 6-1 della Convenzione (26 febbraio 2002, Essaadi contro Francia, Ricorso n. 49384/99 e Del Sol contro Francia, Ricorso n.

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46800/99). In Polonia gli avvocati svolgono un importante ruolo di controllo in quanto possono rimettere il mandato dopo aver esaminato il fascicolo.

In Irlanda e nella Repubblica ceca la valutazione si differenzia a seconda che il procedimento sia di natura civile o penale. Nella Repubblica ceca per i procedimenti civili è richiesta soltanto una ragionevole possibilità di accoglimento del ricorso. Lo stesso avviene in Irlanda dove i ricorsi avverso le decisioni dei giudici penali sono dichiarati ammissibili soltanto ove si tratti di una questione di legittimità di eccezionale interesse pubblico e si ritenga che la sua soluzione sia di pubblico interesse; in tali casi il gratuito patrocinio viene concesso dalla corte suprema unicamente sulla base del criterio dei mezzi. In altri procedimenti di natura penale la corte d’appello deve aver ritenuto che, a fronte della gravità dei capi di imputazione o di circostanze eccezionali, sia essenziale per il richiedente, nell’interesse della giustizia, ottenere la concessione del gratuito patrocinio.

Il sistema più rigoroso è quello del Regno Unito. Tuttavia questo sistema sembra riflettere più che altro il concetto del ruolo della corte suprema in quel Paese, che non prevede un trattamento particolare per il gratuito patrocinio. Come avviene per tutte le parti processuali il ricorso deve prima essere dichiarato ammissibile dalla corte suprema stessa oppure dalla corte d’appello la cui decisione si intende impugnare laddove il criterio dell’ammissibilità ai fini della trattazione concerne la rilevanza dell’interesse pubblico che solleva una questione giuridica che potrebbe dar luogo ad una discussione. Il ricorso deve essere giustificato anche dal punto di vista temporale in relazione alla durata ed ai costi del procedimento. Una volta soddisfatte queste condizioni il ricorso in esame deve presentare una ragionevole possibilità di accoglimento.

III – Esclusioni:

Il gratuito patrocinio è escluso, indipendentemente dalla situazione finanziaria del richiedente, in alcune circostanze oppure per alcune categorie di procedimenti.

Ad esempio, il gratuito patrocinio non è possibile quando il richiedente è garantito contro il rischio di una controversia derivante da un contratto assicurativo come avviene in Francia o in Danimarca, dove la fattispecie ricorre con una certa frequenza. Nel Lussemburgo, il gratuito patrocinio può non venire concesso a favore di persone che utilizzano un veicolo privato o che sono coinvolte in una controversia relativa all’uso di tale mezzo.

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Per quanto riguarda le categorie di controversie per le quali il gratuito patrocinio non è previsto, esse possono essere controversie di natura commerciale o tributaria (Bulgaria), procedimenti relativi alla diffamazione o alla calunnia, procedimenti riguardanti fondi o controversie in materia elettorale (Irlanda), casi di evasione fiscale o di trasferimento di denaro (Italia), controversie professionali (Lussemburgo) o infrazioni del codice della strada e ricorsi avverso decisioni che comminano soltanto pene pecuniarie (Norvegia).

In alcuni Paesi dell’Unione Europea il gratuito patrocinio non viene concesso quando l’onere economico sostenuto dal bilancio pubblico sarebbe maggiore dell’interesse economico in gioco, salvo quando si tratti di una questione di principio, come avviene in alcuni casi (Bulgaria, Danimarca, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito). La concessione può essere rifiutata anche quando si ritiene che il richiedente possa tutelare da solo le proprie ragioni (Polonia, Lituania).

IV – Chi decide di concedere o rifiutare il gratuito patrocinio?

Al riguardo le risposte variano sensibilmente da Paese a Paese. L’organo che adotta la decisione potrebbe essere un ufficio specializzato all’interno della corte suprema ovvero la corte stessa o addirittura una parte di essa oppure ancora un organismo pubblico esterno alla corte o il giudice la cui decisione è oggetto di controversia o, infine, l’associazione forense.

Soltanto il Belgio e la Francia hanno introdotto uffici ad hoc per il gratuito patrocinio presso le loro corti supreme. In Belgio si tratta dell’ufficio per il gratuito patrocinio della Cour de cassation o, in caso di emergenza, del primo presidente della corte stessa che valuta se sussistano serie possibilità di accoglimento dopo aver consultato l’avvocato nominato a tal fine dal bâtonnier (presidente del consiglio forense). L’ufficio è formato da tre consiglieri (giudici) della corte che decidono alla presenza di un avvocato generale o di un cancelliere. In Francia l’ufficio per il gratuito patrocinio presente all’interno della Cour de cassation è formato da giudici onorari (in pensione) della Cour de cassation, da giudici assistenti applicati alla corte, da avvocati abilitati a patrocinare innanzi a tale

corte, togati o onorari, da un cancelliere con una certa anzianità di servizio, dal vice-presidente, dai rappresentanti dei Ministri delle Finanze e degli Affari Sociali e dai rappresentanti dei consumatori.

Le decisioni di questo ufficio possono essere impugnate innanzi al primo presidente.

In altri Stati la decisione è adottata dalla corte suprema stessa, come in Bulgaria e, a quanto sembra, in Svezia, o da organi di quella corte, quali il suo presidente, come in Grecia, i suoi presidenti di

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sezione, come avviene in alcuni casi in Polonia, i magistrati che dovrebbero essere competenti a trattare il procedimento, come nel caso della Corte Federale tedesca di Giustizia, o il giudice incaricato di esaminare le questioni di legittimità sollevate nel ricorso, come in Norvegia.

Assai più numerosi sono quei Paesi nei quali le decisioni sono adottate da organi pubblici esterni alle corti supreme e che decidono per tutti gli uffici giudiziari: il Ministro della Giustizia in Danimarca, le cui decisioni possono essere impugnate; una commissione amministrativa presieduta da un magistrato, competente per tutte le corti ed i tribunali della Repubblica ceca; la Commissione per il Gratuito Patrocinio in Irlanda, un organismo indipendente che amministra il gratuito patrocinio per i procedimenti giudiziari innanzi a tutti i giudici; un ufficio per il gratuito patrocinio competente per tutti gli uffici giudiziari dei Paesi Bassi; un ufficio per il gratuito patrocinio presso l’ufficio giudiziario nel département in cui le parti processuali hanno depositato i loro atti, come avviene in Ungheria; uffici regionali per il gratuito patrocinio in Lituania; un ufficio per il gratuito patrocinio presso la corte nel cui distretto il richiedente risiede, come in Slovenia, con possibilità di ricorrere innanzi alle commissioni o ai tribunali amministrativi.

In alcuni Paesi il gratuito patrocinio è concesso o rifiutato da quel giudice la cui decisione è oggetto di ricorso. Questo è quel che avviene in Austria (il magistrato stesso o, in caso di decisione collegiale, il presidente della corte) oppure, come in Italia e, sembrerebbe, anche nei Paesi Bassi, per i procedimenti penali. In Polonia, potrebbe trattarsi anche della corte d’appello la cui decisione è stata impugnata.

Infine, agli stessi avvocati viene attribuita la facoltà di decidere in merito alle richieste di gratuito patrocinio o in generale per tutte le controversie, come in Lussemburgo, dove la decisione è adottata dal bâtonnier (presidente del consiglio forense) o dal suo vice oppure soltanto per i procedimenti penali come in Italia dove questa funzione è assegnata agli avvocati.

V – La selezione degli avvocati chiamati ad assistere il richiedente:

Le risposte sono molto varie anche con riferimento alla questione del soggetto deputato a scegliere l’avvocato che dovrà rappresentare o assistere il beneficiario del gratuito patrocinio.

Esse sono riconducibili a quattro categorie: la scelta viene effettuata dai giudici o da organi pubblici esterni o da organi professionali forensi o infine dallo stesso beneficiario del gratuito patrocinio.

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In Svezia il compito di selezionare l’avvocato spetta alla Corte Suprema. In Germania l’avvocato è scelto dalla Corte Federale di Giustizia tra gli avvocati abilitati a patrocinare innanzi a quella corte.

In Danimarca la Corte Suprema nomina un avvocato sulla base di un elenco redatto dal Ministero della Giustizia. In Grecia anche la corte suprema procede alle nomine degli avvocati, ma, in assenza di un avvocato abilitato a patrocinare presso di essa, sembra che gli avvocati segnalati per il gratuito patrocinio debbano essere iscritti in albi redatti e aggiornati mensilmente dagli uffici locali per il gratuito patrocinio. In Irlanda, quanto meno per i procedimenti penali, questo compito spetta al giudice la cui decisione è stata impugnata. Lo stesso sembrerebbe valere per i Paesi Bassi per questo tipo di procedimenti.

Il Belgio ed in parte anche l’Irlanda, nonché la Lituania e la Repubblica ceca, possono essere inserite nella seconda categoria. Nel primo di questi Paesi l’avvocato è scelto dall’ufficio per il gratuito patrocinio presso la Cour de cassation e, in caso di emergenza, dal primo presidente di quella Corte, previa consultazione con un avvocato designato dal bâtonnier (presidente del consiglio forense presso la Corte). In Irlanda, quando si tratta di procedimenti civili, risulta che la Commissione per il Gratuito Patrocinio nomini gli avvocati tra quelli cui essa fa ricorso mentre per le questioni relative al diritto di famiglia ed al diritto di asilo essa sceglie tra quelli che hanno concluso un accordo con la Commissione stessa. In Lituania, è l’ufficio regionale per il gratuito patrocinio che effettua la selezione. Nella Repubblica ceca questo compito è assegnato ad un comitato istituito a questo scopo e presieduto da un magistrato.

In molti Paesi questo potere è delegato agli organismi professionali. E’ quanto avviene in Austria (Associazione forense austriaca), Bulgaria (Consigli forensi che nominano gli avvocati per l’albo nazionale per il gratuito patrocinio), Francia (gli avvocati abilitati a patrocinare innanzi al Conseil d’Etat ed alla Cour de cassation), Lussemburgo (il bâtonnier del consiglio forense o il suo vice), Polonia, Portogallo e Romania.

La scelta dei beneficiari è oggetto di particolare attenzione negli ordinamenti giuridici appena menzionati. Ed essi sono la regola in altri ordinamenti, sebbene resti limitata o controllata. Nel Regno Unito l’avvocato è scelto dal soggetto che richiede il gratuito patrocinio tra gli studi di avvocati che abbiano concluso un accordo con la Commissione per i Servizi Giuridici, finanziata dal Ministro della Giustizia. In Ungheria il richiedente deve attenersi rigorosamente agli albi tenuti dagli uffici giudiziari ed in Italia all’albo degli avvocati autorizzati dall’Associazione forense a fornire il gratuito patrocinio. I richiedenti sembrano beneficiare della massima libertà ad ogni livello

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in Norvegia dove la Corte Suprema si limita a stabilire gli onorari dovuti all’avvocato scelto sulla base di una tariffa fissata dallo Stato. Nei Paesi Bassi, nei procedimenti civili, soltanto quando il richiedente omette di scegliere l’avvocato o, alternativamente, vi è una proposta di un componente anziano dell’Associazione forense, l’ufficio per il gratuito patrocinio ne nomina uno. Il sistema in Slovenia è alquanto simile: l’avvocato è scelto dalla parte; se non ne viene scelto nessuno, il servizio per il gratuito patrocinio nomina un avvocato il cui nome risulti iscritto nell’albo redatto dal consiglio regionale forense; se l’avvocato scelto rifiuta la nomina, deve fornire i motivi del rifiuto ed il servizio per il gratuito patrocinio procede alla loro valutazione previa consultazione con la camera nazionale degli avvocati.

In conclusione è interessante osservare che in Irlanda il richiedente, se non accetta l’avvocato nominato, può presentare un’ulteriore istanza alla Commissione per il Gratuito Patrocinio, ma in tal caso egli può essere invitato a corrispondere la differenza del costo tra l’avvocato originariamente nominato e quello scelto successivamente qualora gli onorari di quest’ultimo siano superiori a quelli del primo.

VI - Percentuale di accoglimento:

Soltanto otto delle 21 corti supreme che hanno risposto al questionario sono state in grado di fornire statistiche sulla percentuale delle istanze accolte.

Nel 2008 in Francia è stato accolto il 23% delle istanze volte ad ottenere il gratuito patrocinio per procedimenti pendenti innanzi alle corti supreme; il 33% in Belgio, il 37% in Germania, il 56% in Slovenia, il 70% in Austria, tra l’80 e l’85% per i procedimenti civili in Irlanda (100% per i procedimenti penali), l’89% in Ungheria ed il 90% per i procedimenti civili in Italia (l’86% per i procedimenti penali).

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