• Non ci sono risultati.

L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.24 (1897) n.1200, 2 maggio

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.24 (1897) n.1200, 2 maggio"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

S C IE N Z A E C O N O M IC A , F I N A N Z A , C O M M E R C IO , B A N C H I, F E R R O V IE , IN T E R E S S I P R I V A T I

Anno XXIV - Voi. XXVIII

D om enica 2 M aggio 1897

N. 1200

LA KECESSITÀ Di RIFORME FINANZIARIE

A m m ettasi pure che 1’ opera assidua e fo rtu n ata dei M in istro del Tesoro riesca a conseguire il pa- reggio del bila n cio ed anche a con solida rlo , si, do­ vrà riconoscere di a ve r conseguito un notevole van­ taggio nelte condizioni della finanza delio Stato, ma non si potrà d im enticare che così, come è co stitu ito, il b ila n cio italia no non può assolutamente d ura re per lu n g h i anni, giacché non risponde e non può r i ­ spondere ai bisogni e ffe ttiv i dello Stato e delia n a ­ zione.

La dim ostrazione di questo punto è presto fatta, basta citare le cifre in base alle q u a li, del resto, altre volte abbiam o latte analoghe con sid e razio ni. •

Le entrale del b ila n cio che si ricavano colle im ­ poste d ire tte ed in d ire tte dai c o n trib u e n ti, ra g g iu n ­ gono approssim ativam ente il m ilia rd o e mezzo, l’ im ­ piego di questo m ilia rd o e mezzo e così d is trib u ito in c ifre tonde :

D e b ito p u b blico compreso i l v ita liz io 700 m ilio n i G u e rra e M a rin a . ... 350 » Spese d i ris c o s s io n e ... 200 »

T o ta le . . 1250 m ilio n i R im angono a ltri 2 o 0 m ilio n i che costituiscono la spesa c iv ile per tu tti g li a ltri se rvizi.

È possibile im m a g in a re un sistema fina nzia rio che mantenga ancora per m o lti e m o lti anni una tale proporzione nelle spese con una così m isera quota dedicata a tu tti i se rviz i c iv ili ?

E d ’ altra p a rte : — si può rite ne re preclusa o quasi preclusa ogni economia sul debito pubblico, alm eno per un decennio a v v e n ire ; — non si può sperare in una larga economia nelle spese m ilita ri, perchè già anche quest’anno si aumenta di sette m i­ lio n i il b ilancio della m a rin a; — in fin e non vi è ragione di rite n e re possibile un aum ento delle im poste, o la applicazione di nuove gravezze che valgano a m o­ d ific a re sensibilm ente le anzidetto proporzioni.

L ’ a vve nire q u in d i si presenta fosco, anche date le m ig lio ri ipotesi, dato cioè che si riesca a contenere le spese m ilita ri nei lim iti a ttu ali, dato che non si aum enti il debito p u b blico per nessun m o tiv o ; dato in fin e che cessi la d im inu zio ne di c e rti cespiti e r i ­ mangano q u a li sono attualm ente le entrate dello Stato. E diciam o che 1’ avvenire si presenta fosco, perchè, m entre sembra che il b ilancio si tro v i c r i ­ stallizzato e in condizioni così sproporzionate, non rite n ia m o possibile che il paese sopporti ancora per una d ie cina d ’ anni un peso così enorm e quasi tu tto

consacrato a spese che di natura loro sono im p ro ­ d u ttiv e o tali sono diventate.

Ecco, q u in d i, che anche da questa via si manifesta la urgenza di una radicale rifo rm a trib u ta ria , la quale basando I’ e d ificio delle entrate su concetti e p rin c ip i m o de rn i, riesca colla mitezza delle aliquote, colla dim inuzione delle fisca lità , colla p iù giusta ri- partizione, ad ottenere m a gg iori entrate dai c o n tri­ buenti, p u r sollevandoli alquanto.

Così come è oggidì im piantata la finanza dello Stato e come le u ltim e rifo rm e la hanno peggiorata, sembra a noi che conduca alla im m o b ilità , perchè da una parte si è esaurita la m ateria im p o n ib ile torm en ­ tando aspramente e sotto m ille form e i co n trib u e n ti; d’ altra non si provvede a che i servizi indispensabili eseguiti dallo Stato siano esercitati con q uella la r­ ghezza che corrisponda a ll’ enorm e aggravio che pesa sui co n trib u e n ti.

E se è vero, come noi stessi abbiam o rile vato n e ll’ u ltim o num e ro d e ll’Economista, se è vero che I’ on. Luzzatti sta effettivam ente studiando u n vasto piano di rifo rm e finanziarie, noi crediam o che non possa prescindere dai p un ti che abbiamo s vo lti e non vegga la urgenza d i proporzionare m eglio il bilancio. T e n ta tiv i p ra tic i in questo senso non si possono fare che d im inuendo g li aggravi affinchè aum enti il gettito .

Su questo punto insisterem o costantem ente, perchè vediam o in esso soltanto la possibilità di salvare la patria da g ra v i p e ric o li.

IL PROTEZIONISMO

e la industria del cotone in Italia

È avvenuto in Ita lia per l ’ in d u stria cotoniera pro­ tetta con la tariffa doganale, q uello che si è v e r i­ ficato a ll’ estero per a ltri p ro d o tti col trio n fo del pro­ tezionism o; la concorrenza in te rn a , la produzione in ­ digena si è tanto sviluppata da generare a poco a poco la crise. C’ è pletora d i p ro d o tti, d ’ onde l ’ in ­ g o m b ro dei depositi e il ribasso sensibile dei prezzi. D i questo episodio dei protezionism o ha reso conto il sig. E doardo G ire tti in un breve a rtico lo del Journal des Economistes nel quale l ’ egregio s critto re rife risce a lcu n i brani d i una relazione del presidente d e ll’ H s - sociazione fra gli industriali cotonieri, che ha la sede in M ilano.

(2)

-274

1/ E C O N O M I S T A

2 maggio 1897

ganale del 1887. Quando a lcu ni dei nostri g o v e r­ nanti e dei loro con sig lieri p iù ascoltati, come I’ E l- leha, vide ro nel protezionism o ind u stria le il rim e d io ai m a li econom ici del paese e m ira ro n o ad ottenere la così detta indipendenza econom ica, i coto nie ri eb­ bero la parte del leone della torta protezionista. Per farsi un'idea del segnalato favore che f|a e g li u om in i p o litic i resero ai coto nie ri, basta confrontare i dazi medi riscossi per 100 ch ilo g ra m m i di m erce im p o r­ tata in Ita lia prim a e dopo la tariffa 14 lu g lio 1887. 1 fila ti e le catene di cotone pagavano in media per 100 ch ilo g ra m m i nel 1886 lire 3 7 ,S9 e nel 1 88 9 51, i tessuti p u ri e m isti, alle stesse due epoche, 98,31 e 1 23,15, g li a ltr i a rtic o li lavorati 128 ,6 4 e 209,47. Con le larghezze protezioniste I’ in d u stria cotoniera ebbe naturalm ente un periodo di prosperità. Si ag­ giunga che n e ll’ u ltim o decennio la m ateria prim a, cioè il cotone greggio, ribassò di prezzo (n el 1879 100 ch ilo g ra m m i di cotone in bioccoli o in massa valevano circa 180 lire , nel 1889 125 e nel 1895 90 lire ) e si com prenderà come l’ ind u stria cotoniera favo rita in tu tti i m odi dovesse p rogredire.

È da credere che g li in d u s tria li abbiano fatto ot­ tim i affari negli anni successivi alla rifo rm a del 1887, m a___tout passe. La relazione del presidente della Associazione- fra gl’ industriali cotonieri com incia con un quadro desolante della situazione attuale della in d u stria cotoniera in Italia ; la produzioue dei fila ti di cotone, v i si legge, sorpassa di m olto il consumo, sicché i prezzi d i' vendita lasciano un perdita netta ai fila to ri, contrariam ente a ciò che era stato detto e conferm ato parecchie volte nelle precedenti re la ­ zioni. Quanto ai tessitori, la loro condizione non è punto m ig lio re , essi non sanno q ua li a rtic o li p ro ­ d u rre , i negozianti a ll’ ingrosso sono sovraccarichi di m erce invenduta, i magazzini rig u rg ita n o di merce. Come beue osserva il sig. G ire tti, sarebbe dunque il caso di dar ragione agli econom isti, che hanno in ­ segnato come 1’ effetto in e v ita b ile di tu tti i sistemi protezionisti sia q uello d i alterare, anche a danno di q u e lli che si vogliono proteggere, quel giusto e q u i­ lib r io tra l ’ offerta e la dom anda, che resulta n a tu ­ ra lm e nte dal lib e ro giuoco della concorrenza.

Q u e llo che si è v e rifica to doveva a vve nire ed era facile prevedere che si sarebbe v e rific a to . I grossi j guadagni assicurati con ía tariffa p rote ttiva ric h ia ­ m arono i cap ita listi nella in d u stria cotoniera, s to r­ n andoli da a ltri im p ie g h i, da a ltre in d u s trie ; e cre ­ s ciu ti così g l’ im p ia n ti in d u s tria li, estesa la produ­ zione, ne è venuta la c ris i. In tu tti i paesi prote­ zio n isti, agli S tati U n iti, in Germ ania e altrove la protezione doganale ha dato i m edesim i ris u lta ti e j in più ha suscitato quelle e no rm i coalizioni tra im ­ p re n d ito ri, i Kartelle tedeschi, i Trusts am ericani, i Syndicats francesi, che hanno tentato d i lim ita re la produzione, di frenare la concorrenza interna e di sostenere i prezzi.

Ma come a ll’ estero, così da noi g l’in d u s tria li p ro ­ te tti negano che lo s q u ilib rio tra la produzione e il consum o sia da a ttrib u irs i ai dazi p ro te tto ri. Così il presidente d e ll’ Associazione m ilanese respinge l’ idea che la rifo rm a del 1887 abbia avuto quella sinistra influenza. Ma se il protezionism o non fu l ’ unica causa, certo è stata una delle p rin c ip a li, trattandosi di una protezione che in media è quasi del 30 per cento del valore dei p rodotti c o lp iti da dazio e per c e rti a rtic o li la tariffa può d irs i a d d irittu ra p ro ib itiva .

I l fatto è che l’ im portazione del cotone greggio

crebbe notevolm ente, m entre scemarono quelle dei fila ti e dei tessuti. La produzione annua dei fila ti che era stata di 7 3 0 ,9 6 6 q u in l nel periodo 1888 90 è salita a q u in t. 7 8 2 ,4 85 nel periodo 1 8 9 1 -9 2 e sarà stala alm eno di 1 ,0 58 ,61 7 q u in t. nel periodo 1894-96. C o ll’ aum ento della produzione di tu tti g li a rtico li di cotone, il consum o avrebbe dovuto aum entare sen­ sibilm ente perchè lo s q u ilib rio uon si verificasse; ma questo aum ento di consum o non fu possibile, non essendo aum entato il benessere della popolazione, la quale ha invece sentito direttam ente i tris ti effetti della siccità, delle inte m pe rie , della g ue rra d’A fric a e di tanti a ltri m alanni fra i quali non va d im en ­ ticato, come fa et pour cause il relatore d e ll’ Asso­ ciazione milanese, il protezionism o che ci ha i r r ig i­ d ito , anzi ci ha fatto in d ie treg gia re economicamente. Quando un popolo come il nostro è gravato in m isura sempre p iù forte dai dazi fiscali e p rotettori e dalle altre im poste, come è mai possibile che i suoi consum i a u m e n tin o ? Basterebbe che il popolo ita ­ liano non dovesse pagare l’ enorm e dazio di 75 lire per tonnellata d i grano e non avesse q u in d i da pa­ gare ai p ro p rie ta ri fo n d ia ri l ’ onere che ne deriva per l’ aum ento del prezzo; basterebbe questo solo per elevare il consum o medio dei p ro d o tti di cotone. F in o a tanto che le cose resteranno così come si sono ven ule d eterm ina nd o in Italia per opera degli e m p iric i che c i hanno sgovernato, le cris i saranno a ll'o rd in e del g io rn o sem pre, alle cause n a tu ra li di perturbazione aggiungendosi quelle che sono opera degli u o m in i.

N aturalm ente, non volendo rin u n c ia re alla prote­ zione doganale, i coto nie ri pensano a lim ita re la p ro ­ duzione e in ta n to dom andano al governo d i in te rd ire il lavoro di notte così co n tra rio alla salute e ai buoni costum i delle operaie. Questa che a m o lti pare una vera carità pelosa, fa sorgere spontanea la dom anda: o perchè i coto nie ri non si m uovono a compassione anche dei consum atori? E videntem ente il loro torna­ conto non lo perm ette. Oh l’ ipocrisia protezionista !

I risultati della riforma tributaria

IN P R U SSIA ')

II governo prussiano non si ferm ò alla imposta sul re d d ito e a quella sui p ro fitti in d u s tria li, ma cercò di m ig lio ra re anche l ’ assetto trib u ta rio dei c o rp i lo c a li, rafforzando non solo da un canto la tassazione personale delle classi medie e p iù agiate, ma d a ll’ a ltro ponendo fine alle incertezze e disu ­ guaglianze esistenti n elle finanze loca li. Già erasi d ich iarato nel paragrafo 82 della legge 24 g iu ­ gno 1891, che ove il provento della imposta gene­ ra le sul re d d ito superasse g li 80 m ilio n i n e ll’ eser­ cizio 1 8 9 2 -9 3 e si aumentasse del 4 per cento nei successivi, g li avanzi dovevano u tilizzarsi per e ffe t­ tuare la cessione delle imposte re ali sui te rre n i, sui fab brica ti e sulle in d u strie ai C om u ni. Questo appunto si è v e rific a to e con le tre leggi del 14 lu ­ g lio 1893 fu decretata 1’ abolizione per conto dello Stato delle im poste re ali sui te rre n i, sui fabbricati, sulle in d u strie e sulle m in ie re , ordinata la cessione

(3)

2 maggio 1897

L’ E C O N O M I S T A

275

dello p rim e tre ai C om uni e sta b ilita una nuova imposta generale sul p a trim o n io ( Vermogensteuer

),

la quale servisse di com plem ento a quella sul re d ­ dito gravando d i p iù , sui re d d iti perpetui d e riv a n ti dalla proprietà.

La questione delle im poste locali scrive, il R icc a - Salerno, si era dibattuta lungam ente in Prussia e va rie furono le o pinioni m anifestate dagli s c ritto ri circa il modo m ig lio re di ris o lve rla . Certo si è cbe le c o n d i­ zioni di fatto erano tu tt’ a ltro c b e soddisfacenti. E s i­ stevano g ra n d i disparità da p rovincia a p rovin cia e fre ­ quenti anom alie, che in tra lcia va n o l’ azione del fisco e arrecavano enorm i disuguaglianze fra i co n trib u e n ti. Per ciò che riguarda la tassazione d iretta prevalevano di gran lunga i centesim i addizionali alle imposte dello Stalo e in specie a q uelle personali, con differenze considerevoli da luogo a luogo. M entre nelle città il 15 per cento dei c o n trib u ti era prelevato sulle imposte re a li, questa proporzione saliva al 5 0 per cento nei C om uni ru ra li. I centesim i addizionali alle imposte personali a rriva va n o nelle p rim e al 191 per cento e n eg li a ltri al 1 8 7 ; cbe anzi in 2 23 c om u ni oltrepassavano il 300 p e r cento.

Essi demoralizzavano l’ imposta sul re dd ito, come ebbe a d ire il M in is tro M iq u e l alla Camera dei D e ­ p utati, esercitando una influenza dannosa sulle de­ n uncie, perchè ne aggravavano soverchiam ente il carico. Il provento delle imposte in d ire tte di con­ sumo ch’ era nei C om u ni u rba n i del 2 2 .4 per cento nel 1869, scemò, dopo l ’ abolizione della tassa sul macinato, al 4 per cento nel 1881, al 3.9 nel 1 8 8 3 -8 4 e nei ru ra li al 0.7 per cento. E non mancavano anche q ui grandissim e d ive rsità. P er esempio i ge­ neri d i consumo, che non erano quasi tassati a Fran co forte sul Meno, a C olonia, ad A lio n a , a F ra n ­ coforte s u ll’ Oder e a L ip s ia , davano invece il 7 4 .8 8 per cento d e ll’ inte ro re dd ito trib u ta rio nelle città dell’Alsazia, S trasburgo, Metz, M ulhouse, già sotto ­ poste a ll’ influenza e alla legislazione francese. I l se­ guente prospetto m etterà in rilie v o le differenze :

Im p o s t e c o m u n a l i su generi di su b en i sul

consumo immobili su in d u strie reddito

C olonia ... — 11.69 2 .9 1 8 4.03 F ra n co fo rte S.M. — — 0 .1 3 6 9.38 A lt o n a ... - 4 9.20 - - 4 3.39 F ra n co fo rte S.O. - 15.18 — 8 3 .5 4 L ip s ia ... — 18.58 — 70.01 S tra s b u rg o .. . . 8 3.39 5. 66 6. 35 — M u lh o u se ... 74.47 8 .4 5 12.20 — M e tz ... 88.06 4 .4 4 4 .7 4 —

I p iù g ra v i d ife tti del sistema trib u ta rio dei C o ­ m u n i erano : la dipendenza assoluta di esso dai tr i - b u ti dello Stato e la confusione che ne derivava in tu tto il regim e finanziario ; la d ive rsità grande e l’ incertezza nei ra p p o rti fra le singole im poste ru ra li e p e rs o n a li; la d isfo rm ità di tassazione della terra , del capitale e dei generi d i consumo e il c o n flitto insanabile che ne d eriva va nelle a m m in istra zio n i co­ m unali fra i rappresentanti delle varie classi sociali. I com uni mancavano d i cespiti p ro p ri ben d e fin iti e di quelle norm e indispensabili che devono re g o ­ larne l ’ azione fiscale, m ettendola in arm onia con quella generale dello Stato a fine di evitare dispa­ rità e abusi in to lle ra b ili.

II concetto prevalente della rifo rm a e ra: i dazi e

le imposte in d ire tte di consum o princip alm e nte a l­ l’ Im pero, le imposte personali allo Stato e le im p o ­ ste reali ai C om uni. Le ra gio ni in favore di questo disegno si possono riassum ere nel seguente modo.

P er g li scopi a cui m ira n o, g l’ interessi che pro­ m uovono e le p roporzioni che assumono queste form e diverse della c o lle ttiv ità d ifferiscono n o te vo l­ mente fra di esse; e sono diverse q u in d i le relazioni che passano fra esse e i sin g o li c itta d in i. T ra tta n ­ dosi dello Stato si può d ire che la im posta gene­ rale sul reddito è la p iù adatta a soddisfarne le spese, sia perchè queste si rife risco n o p rincip alm e nte a fin i d’ o rdin e p ubblico, sia perchè il reddito nella sua in te g rità deriva spesso da fo n ti esistenti in luoghi d iv e rs i. E q u in d i è opportuna, in tal caso, quella form a di tassazione che p iù si accosta al p rin c ip io della capacità c o n trib u tiva . Invece le im poste re ali sul prodotto delle singole in d u strie e delle specie p a rtic o la ri di possesso sono p iù consentanee alla natura dei C om u ni, la cui a ttiv ità e le c u i spese versano specialmente in opere, dalle q u a li ne ric a ­ vano beneficio p rin c ip a le i p ro p rie ta ri fo n d ia ri. In tal modo si tolgono anche le cagioni d i disugua­ glianze e di contrasto tra i singoli co n trib u e n ti. Quanto alle imposte di consumo, è necessario lim i­ tare l’ azione fiscale degli enti locali, a fine di evitare odiose disparità o abusi g ra v is s im i d ’ onde verrebbe un carico soverchio sulle classi povere ; m entre d’ a ltro canto la competenza d e llT m p ero segnatamente rig u a rd o ai dazi è determ inata dalla stessa esten­ sione del te rrito rio . O ltre a ciò i C om uni per le circostanze accennale e sopratutto per la natura spe­ ciale delle loro funzioni e dei loro se rvig i, offrono la m ateria adatta, le condizioni p iù fa vo revo li a ll’ a p ­ plicazione di quel p rin c ip io d ’ interesse particolare, che oram ai determ ina una speciale categoria di con­ trib u z io n i le q u a li in A m erica si chiam ano special assessments,in In g h ilte rra betterment laxese tendono a diffondersi in a ltri paesi. Si tratta d i fa r pagare a classi determ inate di c o n trib u e n ti, come q uelle dei p ro p rie ta ri di te rre n i e di fa b b rica ti, u n imposta per co p rire le spese di opere pubbliche, le quali rid ondano p rincip alm e nte a lo ro vantaggio *).

In conclusione, in Prussia si adottò il p artito più radicale per ris o lve re la questione dei trib u ti locali, m ercè la cessione ai C om uni delle tre im poste d i­ rette che allo Stalo rendevano 1 0 1 ,7 3 0 ,0 0 0 lire . A lla perdita che ha subito la finanza, si è cercato di sopperire in parte col m aggior prodotto della Ein­ kommensteuer che è d i o ltre 4 0 m ilio n i, in parte con l’ abolizione della lex Huene, che a ttrib u iv a ai Co­ m u n i 2 4 m ilio n i circa del provento dei dazi sui cereali e sui b estiam e ; in parte c o ll’u tile di alcune tasse governative sulla riscossione delle im poste d i­ re tte pel valore d i 3 m ilio n i c irc a , e in fin e con la istituzione decretata contem poraneam ente di una im ­ posta generale e com plem entare sul patrim o nio .

La nuova legge sulle im poste com u na li dispone, cbe n e lle finanze dei C om uni devono avere la pre­ cedenza le re nd ite dem aniali, le c o n trib u zio n i spe­ cia li e le tasse prop ria m e nte dette. Ove non bastino ta li cespiti d i entrata al pagamento d i tu tte le spese, e nella m isura di tale deficienza possono sta b ilirsi le im poste. L e q u a li dapprim a devono cadere sulla

(4)

276

L’ E C O N O M I S T A

2 maggio 1897

p rop rie tà e sulle in d u strie s ta b ili, serbando i carat­

te ri delle co n trib u zio n i re ali, e in via subordinata sul re d d ito generale. In sostanza si è cercato di dare la più larga applicazione nei C om uni al p rin ­ c ip io della tassazione secondo l ’ interesse p artico ­ lare d’ in d iv id u i e d i classi ; p rin c ip io d ie nella lette ratu ra finanziaria tedesca era stato enunciato e sostenuto variam e nte da s c ritto ri a uto re vo li quali il W ag ne r, il Nasse, il N eum ann, il R oscher, il lìe it- zensteim , il C olin . Quanto alle im posto in d ire tte l’ uso che possono farne i C om uni è lim ita to così dalle leggi d e ll’ Im pe ro e dalle p iù larghe applicazioni che trovano in esso, come dalle disposizioni della nuova legge, la quale proibisce l’ introd uzion e o l’ aumento di quelle sulle c a rn i, sui g ra n i, sulle farine, sul pane, sulle pa­ tate e sui c o m b u s tib ili. N on sono esclusi del tutto i centesim i addizionali ai trib u ti personali, ma solo fino ad un massimo, o ltre i q u a li è necessario il con­ senso dello Stato. S i è volu to, in tal modo non ag­ g ravare il carico della im posta generale sul reddito, d i cui si è conservato il beneficio m aggiore a ll’ erario g overna tivo , vietando anche agli enti locali d i sta­ b ilirn e una per lo ro conto. E parim ente è riservata esclusivam ente a llo Stato la nuova imposta sul pa­ trim o n io , sulla quale non sono permessi i centesim i addizionali.

Q uanto a quest’ u ltim a im posta, che è il com ple­ m ento della rifo rm a trib u ta ria prussiana, basterà ram m entare che sono esenti da essa i p a trim o n i in ­ fe rio ri a 6 00 0 m a rc h i, q u e lli delle persone il cui re d d ito im p o n ib ile non supera 9 0 0 m a rch i, quando ad un tempo il p a trim o n io è in fe rio re a 20,00 0 m a rc h i ; ed in o ltre i p a trim o n i delle donne che hanno a loro carico dei m in o ri o incapaci al lavoro, q u e lli degli o rfa n i di padre in età m inore, quando nè il p a trim o nio sorpassa 2 0 ,0 0 0 nè il re dd ito -1200 m a rc h i.

D e l resto I’ a liq u o ta d e ll’im posta è assai m ite, per m odo che riu n e n d o le due im poste generali sul re d ­ d ito e sul p a trim o n io , il massimo non a rriv a che al 5 ‘ / i per cento. L a in tie ra graduazione è la se­ guente :

Patrim onio Im posta P atrim onio Im posta im ponibile an n u ale im ponibile annuale

Marchi M archi M archi M archi

6 ,0 0 0 a 8 ,0 00 3 28,00 0 a 32,000 14 8, 000 a 10,000 4 3 2,00 0 a 36,000 16 10,00 0 a 12,000 5 36,00 0 a 40,000 18 12,00 0 a 14,000 6 4 0 ,0 0 0 a 44,000 20 14,000 a 16,000 7 44,00 0 a 48,000 22 16,00 0 a 18,000 8 48,00 0 a 52,000 24 18,000 a 20,000 9 52,00 0 a 56,000 26 20,00 0 a 22,000 10 56,000 a 60,000 28 22,00 0 a 24, 000 11 60,000 a 70,000 30 24,00 0 a 28,000 12 P e r i p a trim o n i s u p e rio ri a 7 0 ,0 0 0 m a rc h i il saggio della im posta si eleva d i 5 m a rch i per ogni 1 0 ,0 0 0 d ’ im p o n ib ili fino a 2 0 0 ,0 0 0 inclusivam ente. P er i p atrim o n i di p iù che. 2 0 0 ,0 0 0 fino a 220 ,0 00 m a rc h i l’ imposta è d i 100 m a rch i e si eleva di 10 m a rc h i per ogni 2 0 ,0 0 0 d 'im p o n ib ile com inciando da 2 2 0 ,0 00 .

I l valore patrim o nia le, fittiz io , dei re d d iti, a cui non corrisponde un capitale effettivo si calcola r i ­ guardo ai perpetui m o ltip lica n d o per 25 l ’ im porto a n n u a le ; re lativam ente ai tem poranei m o ltip lica n d o lo per 12 * / j > e per rispetto alle re nd ite v ita liz ie m ol­ tip lic a n d o lo , a seconda d e ll’età di chi le riceve, per

un coefficiente che varia da! 18 per coloro che hanno 15 o meno anni d ’ età, fino al 2 per q u e lli che hanno 80 o p iù anni.

Oggetto d e ll’ imposta è il valo re capitale dei beni m o b ili e im m o b ili, d e tra tti i deb iti, il m o bilia re d o ­ m estico, g li a rre di ed a ltri oggetti so m ig lia n ti. L ’ ac­ certam ento avviene per opera d i C om m issioni, le q ua li si avvalgono dei ris u lta ti d e ll’ accertamento dei re d d iti per la Einkommensteuer e delle stesse denuncie fatte dai c o n trib u e n ti.

Questa imposta andò in vigo re col 1° a p rile 1895 e n e ll’ esercizio 1 8 9 5 -9 6 ha dato poco più di 31 m ilio n i di m a rchi con 1 ,1 52 ,33 2 c o n trib u e n ti, metà dei q ua li appartiene alla classe di q u e lli il cui pa­ trim o n io sta fra 6 0 0 0 e 2 0 ,0 0 0 m a rchi, m entre l ’ imposta da essi pagata non corrisponde neanche a un decim o del provento totale. La m aggiore p ro ­ porzione del prodotto ottenuto deriva dalle classi medie fra 5 2 ,0 0 0 e 5 0 0 ,0 0 0 m archi di p atrim o nio le q ua li danno il 4 1 .1 4 per cento del gettito delle im poste, le classi su p e rio ri 3 1.55 per cento e le in fe rio ri p iù num erose, soltanto il 27.31 per cento ’ ).

La rifo rm a trib u ta ria prussiana, che ha saputo ottenere o ltre 70 m ilio n i d i aum ento dai trib u ti personali sul re dd ito e sul p atrim o nio è adunque p ie ­ namente riu s cita . Le classi medie e sup eriori sono state m aggiorm ente gravate, su questo non c’ è d u b ­ bio, ma tu tto è re la tivo a questo m ondo ed è certo che anche col m aggiore aggravio esse sono meno tassate che in a ltri paesi. N e ll’ esercizio 1 8 9 1 -9 2 Io Stato prussiano ha ricavato da tutte le m o lte plici im poste d ire tte un provento di 1 73 .3 m ilio n i di m a rc h i; n e ll’esercizio 1 8 9 5 -9 6 le due sole imposte generali sul re dd ito e sul p atrim o nio hau dato un prodotto di 1 5 4 .4 m ilio n i, ossia circa 193 m ilio n i di lire , ai quali aggiungendo circa 1 0 0 m ilio n i di lire p rove nie nti dalle im poste d irette cedute ai Co­ m u n i sui te rre n i, sui fab brica ti, sulle in d u strie e m in ie re ) si ha la c ifra di 2 93 m ilio n i d i lire che è certo meno della metà del prodotto delle imposte d ire tte riscosso dallo Stato e dai corpi lo c a li in Ita lia . A nch e ammesso che per la Prussia debbasi tener conto di alcune diecine di m ilio n i sui centesim i ad­ d iz io n a li, che ora non possiamo d eterm ina re con precisione, resta sempre una notevole differenza in più pel nostro paese. Ma non vogliam o ora is titu ire co n fro n ti sta tistici ; nostro scopo era soltanto di r i ­ chiam are l ’ attenzione dei le tto ri su queste rifo rm e trib u ta rie , ispirate giustam ente al concetto che non ai consum i necessari e popolari, ma alla ricchezza là dove esiste convien riv o lg e rs i per accrescere le en ­ trate e rio rd in a re le finanze, sì_ dello Stato che delle a m m inistra zio ni com unali. — È q uello che si è d i ­ m enticato troppo spesso in Ita lia .

INDIVIDUALISMO E SOCIALISMO

i.

(5)

2 maggio 1897

L’ E C O N O M I S T A

277

sterni presentano differenze assai im p o rta n ti e deci­ sive ; a seconda che prevale l'u n o o l’ a ltro sistema, l’ economia e il d iritto devono assumere un ind irizzo differente.

Queste due d ottrine si possono considerare nelle lo ro o rig in i e nel lo ro svolgim ento sto rico , oppure nel lo ro contenuto filo s o fic o ; le due ric e rc h e in realtà si com pletano a vicenda.

Se si studiano le o rig in i, g li elem enti e la e vo­ luzione della d ottrina in d iv id u a lis ta , si trova ch’ essa è il prodotto del progresso inte lle ttu a le , del lib e ro esame e di una m orale più elevata. In fa tti, come dim ostrò recentemente il M ichel *), senza ris a lire fino a E p ic u ro , consideriam o soltanto il secolo, nel quale la tesi in d iv id a ilista p olitico -e con om ica si è ve­ ramente affermata in tu tto il suo vigo re , cioè il secolo X V I I I . Ebbene tro via m o che il m ovim ento in d iv id u a lis ta prende corpo nella nozione della l i ­ bertà p o litica , esposta da M ontesquieu, in quella della sovranità del popolo, esposta da Rousseau e dai suoi im ita to ri inglesi, nella filosofia del d iritto d i K ant, di F ichte , di Condorcet, nella idea della libe rtà eco­ nomica naturale d i A dam o S m ith e finalm ente nelle rive nd ica zion i dei p io n ie ri della R ivoluzione d’ A m e ­ rica in favore della assoluta autonom ia della co­ scienza religiosa. Però, e questo prova i m o lte plici aspetti della tesi in d iv id u a lis ta , l ’ in d iv id u a lis m o dei p io n ieri della R ivoluzione d’ A m e rica non rassom iglia a q uello di M ontesquieu, come questo non rasso­ m ig lia alla d ottrina in d iv id u a lis ta di Rousseau, di K an t e di F ichte e come la teoria della libe rtà na­ turale dello S m ith rassom iglia ancor meno a tutte le altre m anifestazioni d e ll’ in d iv id u a lis m o . Ma ciò non toglie che questi pensatori e u om in i d’ azione abbiano lavorato, senza essersi data la parola, a un’ opera com une identica. W illia m Penn e i suoi com pagni nella N uova In g h ilte rra rive nd ica no l’ a u ­ tonomia della credenza religiosa personale, M onte­ squieu il libe ro e sicu ro godim ento per l’ in d iv id u o ' dei suoi beni e della sua persona, Rousseau e C on­ dorcet vogliono che il citta d in o partecipi personal­ mente, con un atto della sua volontà, alla creazione dello Stato, K a n t e F ic h te g li rive la n o l ’ essenza del suo d iritto , S m ith vuole affrancare il lavo ro del­ l’ uomo dai v in c o li che per tanto tempo g li hanno tolto la possibilità di svolgersi liberam ente. Ma p u r m irando a fin i così d iffe re n ti, per vie così diverse, e per ra g io n i spesso estranee le une alle a ltre, essi applicano un p rin c ip io identico che fa capo allo stesso ris u lta to , ossia a ll’ affrancam ento com pleto, il p iù possibile, della persona um ana, alla sua lib e ra ­ zione dalle se rvitù inte rn e o esterne, c iv ili o m o ra li. Questa è la genesi della dottrina generale d e ll'in ­ d ivid u a lism o , quale è sorta nel secolo X Y I I I . R id u ­ cendo tale d ottrina nei suoi te rm in i p iù sem plici si può d ire , col D ie tz e l,2) che sotto il nom e di in d iv i­ dualism o sono da com prendere quelle teorie sociali che si fondano sul p rin c ip io in d iv id u a le , ossia s u l­ l ’ assioma di filosofia sociale, che l’ in d iv id u o è scopo a sè stesso, e le form e della v ita sociale, le fa m ig lie , le associazioni, g li S ta ti, le u nio ni d i S tati, col loro d iritto , con la lo ro m orale, coi loro costum i sono i mezzi per raggiungere il bene d e ll’ in d iv id u o , mezzi

*) L'idée de l'État, P a ris , 1896.

! ) V e d i Individualismus nel Handwörterbuch der Staatswissenschaften Y o l. I V , Jena 1892. •

che per volere d i questi esistono e si trasform ano. — Capovolgiam o questo concetto, inve rtiam on e i tè r­ m in i, e avrem o il socialism o; ossia il complesso delle teorie sociali per le q ua li l ’ in d iv id u o 6 il mezzo di cui si valgono le form e della vita sociale (le fa m i­ g lie , le associazioni, g li S tati) per raggiungere il loro scopo, che è il benessere delle c o lle ttiv ità che la compongono. E d anche il socialism o si è col tempo radicalm ente trasform ato. In fa tti m entre il socialism o antico, e quello greco in particolare è una d o ttrin a severa, ascetica, dura per l ’ in d iv id u o ; i d ir itti, g l’ interessi, i piaceri del quale sono sacrificati a l­ l’ interesse, alla grandezza della C ittà ; nel socialismo, m oderno il pensiero predom inante, se non esclusivo- è q uello della soddisfazione dei bisogni, de! benes­ sere in d iv id u a le . Il p rim o s’ ispira al pensiero, alla filosofia greca, e basta osservare a questo proposito che poco im porta a Platone il desiderio in d iv id u a le , egli lo com prim e, lo m u tila , lo abolisce con una perfetta serenità. La sua d ottrina è un vero socialism o nel senso che la società ristre tta alla quale lo applica, la C ittà, è quella soltanto che ai suoi occhi ha valore. Il socialism o m oderno invece, non in modo esclu­ sivo, perchè aspira ancora per l’ in d iv id u o ad a ltri go ­ d im e n ti, o ltre q u e lli m a te ria li, ma in m isura di gran lunga predom inante cerca un sistema econo­ m ico per d is trib u ire fra tutte le cup idig ie in d iv i­ duali la somma dei beni ; lo s p irito di sacrificio per la C ittà g li è ignoto, e qualsiasi traccia d’ ascetismo è in lu i scom parsa; in breve m entre l ’ uno è idealista, l’ a ltro è m aterialista.

Come osserva H e n ry M ichel nel suo dottissim o lib ro sulla Idea dello Stato fra coloro che vanno ideando progetti di riorganizzazione sociale, m o lti sem brano credere che finora il mondo non abbia mai veduto spuntarne di s im ili e ignorano che tu tti i sistem i destinati a p ro c u ra rc i artifiziosam ente un avvenire m ig lio re , hanno avuto in passato non solo num e ro si discepoli e fe rve n ti difensori, ma anche u n ’ applicazione p iù o meno larga. L ’ O riente ha co­ nosciuto il socialism o religioso con g li Esseni, la Grecia il socialism o idealista d i Platone, Roma il socialism o riv o lu z io n a rio di T ib e rio Gracco e quello d i Stato di Caio G racco, senza d ire che conobbe le teorie anarchiche di C atilina . N el medio evo la Chiesa ha conosciuto il socialism o m istico del V a n ­ gelo eterno e dei fra tic e lli, m entre sulle campagne si scatenavano le g ue rre dei contadini di F ran cia , di G erm ania e d’ In g h ilte rra . Il rinascim ento, alla sua v olta , con le utopie di Tom m aso M oro e di C am panella, non si è sottratto alla concezione di uno Stato sociale d e ll’ avvenire. In F ra n cia , d ura n te il X V I I I secolo, al socialism o idealista di M o re lly , d el- 1’ abate di M ably, d i L in g u e t, succedono quelle te n ­ denze dem ocratiche e g u alitarie che si fanno v ive nel periodo della riv o lu z io n e francese. Da u ltim o il nostro secolo ha esordito col socialism o o ttim ista dei fila n tro p i, quali S a in t-S im o n , F o u rie r, O w e n e F ic h te , per fin ire col socialism o pessimista che sorge dalle rive n d ica zio n i operaie del 1 84 8 e si svolge in mezzo alle agitazioni d e ll’ età nostra.

P arlando, adunque, delle scuole in d iv id u a lis te e socialiste contem poranee in relazione ai prob lem i sociali, non si deve m ai disconoscere che esse sono tu tte , qual più qual meno, antichissim e.

(6)

278

L’ E C O N

2 maggio 1897

Sennonché, può prevedersi una dom anda: d i quali p ro b le m i sociali intendete p a rla rc i ? Essi sono m o l­ te p lici e di varia natura ; possono rife rirs i a un gran num ero di relazioni : alle fa m ig lia li, come a quelle tra il capitale e il la v o ro ; alla istruzione, come alla beneficenza; alla difesa m ilita re , come alla igiene. E d è vero. D ’ onde la necessità d i tog liere ogni e qu i­ voco col d ich iarare subito che si tratta dei problem i sociali econom ici, ossia, badando alla loro sintesi, di quella che suol d irs i la questione sociale econom ica. V eram ente l ’ idea che suggerisce l’ espressione « que­ stione sociale » è ben lunge d a ll’ esser chia ra nelle m enti del m a gg ior num ero, perchè è una forinola vaga che ha sostituito a poco a poco le a ltre più speciali, od alm eno p iù lim ita te in apparenza, di questione del pauperismo e questione operaia. T u t­ tavia il contenuto di questa fo rm u la « questione so ciale » ossia l ’ oggetto p ro p rio dei problem i sociali, non è d iffic ile da sta b ilire . N on esamineremo quanto sia vera l’ afferm azione del L o ria « ch e n e ll’ epoca attuale si ha per la p rim a volta una questione socia­ le »; cre dia m o, perchè la storia lo dim ostra in modo da n on lasciar d ub bi, che se m utano g li aspetti della questione sociale, se il suo contenuto va m o difican ­ dosi continuam ente, essa giunge però a noi dopo essersi trascinata per p iù secoli fra popoli d iv e rs i di costum i, di leggi, di tem pra fisica e in te llettua le. I suoi elem enti furon o o sono la sch iavitù, la servitù , la m iseria pei la v o ra to ri, la insufficienza dei salari, la incertezza e la irre g o la rità d e ll’ im piego, la man­ canza di lavoro, g l’ in fo rtu n i su! lavoro, le pessime condizioni della vita di tanta parte della popola­ zione, tutte insomma le rive n d ica zio n i operaie vec­ chie e nuove. E poiché questi elem enti che hanno concorso e concorrono a form are la questione sociale non sono un fru tto della fantasia d i qualche n ovel­ lie re , possiamo d ire che questione sociale è espres­ sione sintetica di'sofferenze, di bisogni, d i s q u ilib ri, che chiedono l ’ azione delle forze sociali, siano esse il ris u lta to della cooperazione spontanea degli u om in i 0 d i quella coattiva, per ottenere una soddisfazione, un lenim ento.

Si tratta appunto di vedere secondo q u a li p rin - c ip ii e con quale metodo le v a rie scuole in d iv id u a ­ lista e socialiste si propongono di e lim in a re quelle sofferenze, di appagare quei Disogni, di to g lie re quegli s q u ilib ri. Sebbene non m anchino ancor oggi colo ro 1 q u a li afferm ano che la questione sociale è anche una questione m orale e politica, pure si am m ette o rm a i da tu tti che il suo carattere econom ico è p re v a le n te ; è adunque alle dette scuole, e non a q uelle p o litich e p u re , che conviene volgere spe cia l- mente l ’ attenzione.

L a distinzione d e ll’ in d iv id u a lis m o e del socialism o non dà però sem pre u n concetto esatto e com pleto delle co rre n ti di idee che dom inano ai n o s tri g io rn i nel campo delle teorie e co no m ico-so ciali. N o i sen­ tiam o spesso persone d'alto valo re in te lle ttu a le d i ­ c h ia ra re che nou sono nè d e ll’ una, nè d e ll’ altra scuola finora considerate ; ma che seguono un altro o rdin e di idee. E g li è che v i sono differenze qua­ litative e quantitative, sia n e ll’ uno che n e ll’ a ltro cam po, v i è un minimo e un massimo d ’ in d iv i­ d ualism o e di socialism o, v i sono sfumatured o ttri­ nali che tolgono a una d o ttrin a il suo carattere senza darle prop ria m e nte q u e llo d e ll’ a ltra ; a ciascuna d i queste gradazioni può bene applicarsi l’ im m agine del d iv in o poeta « non è nero ancora e il bianco

O M I S T A

m u ore ». Si hanno così v a rie scuole, ciascuna delle q u a li pretende avere p rin c ip ii d iffe re n ti, che in realtà hanno un valore p ro p rio , soltanto perchè conducono a differenze d i metodo nel trattam ento, se così pos­ siamo e sp rim e rci, dei problem i so c ia li. Bisogna adunque fare un po’ d’ analisi d e ll’ in d iv id u a lis m o e del socialism o.

IL COMMERCIO INTERNAZIONALE ITALIANO

nei «lue primi mesi d.el ISO’?’

Il mese di marzo ha di poco assai m utato le con di­ zion i del nostro com m ercio internazionale, già fatte conoscere ai le tto ri per il p rim o bim estre d e ll’ anno.

N el complesso, il m ovim ento fu m aggiore di lire 7 6 9 ,0 0 0 in confronto del marzo 489 6 ed aum enta­ rono tanto la im portazione che la esportazione; la p rim a d i 6 7 3 ,0 0 0 lire , la seconda d i 9 4 m ila . Così nel complesso del trim e stre per i due anni 1896 e 1897 si ha :

1896 1897 D ifferenza

Importazione,. 276,279,642 271,529,330 — 4,750,312

Esportazione.. 246,936,149 262,856,494 -|- 15,920,345

523,215,791 534,385,824 + 11,170,033

I m e ta lli preziosi hanno d a to :

1896 1897 D ifferenza

Im p o rta zio n e . 4,059,000 3,801,500 — 257,500 E sportazione . 5,253,200 2,700,500 — 2,552,700 9,312,200 6,502,000 - 2,810,200 N aturalm ente, queste m odificazioni così lie v i nei to ta li, m antengono la stessa fisonom ia alle singole p a rti del com m ercio , come sì può rile v a re dal so­ lito prospetto delle cate go rie :

IM PO RTA ZIO N E C A T E G O R IE

secondo la tariffa doganale

V alore delle merci im portate dal l'g e n n . al 31 m arzo dell* an n o 1897 D ifferenza col 1896

I. S p iriti, bevande ed oli . . . . L ire 8,195 322

L ire 4- ï ,276,934 I I . G eneri colon., droghe e tabacchi. 20,103,105 + 1,183,549 I I I . Pro d o tti chino, gen eri m edicinali,

re sin e e profum erie... 13,248,286 + 2,608,557 IV . Colorì e gen eri per tin ta e per

8,114,186'+ 985,256 V. C anapa, lino, j u t a ed a ltr i vege­

ta li filam entosi esci, il cotone. 6,213,944 - 1,417,359

V I. 37,242,885 — 3,566,605

V II. Lana, crino e peli... 17.673,682 ■+ 1,2l8,673

V i l i . 26,619,098 + 5,723,750

IX . Legno e p ag lia... 10,494,217 + 2,057,372

X. 3.159,121 + 81,405

X I. P e lli...« . . . ... 12,189,395 + 1,740,249 X II. M inerali, m etalli e loro la v o ri.. 32,729,271 - 798,948 X III . P ie tre, te rre , v a s e lla m i, Vetri e

c ris ta lli... 26,194,138 - 67,837 X IV . C ereali, fa r., p aste e prodotti ve-

g e t.,n o n com presi in a ltre categ. 24,052,667 — 19,064,966 XV. A nim ali,prodotti e spoglie di a n i­

(7)

2 maggio 1897

L ’ E C O N O M I S T A

279

C A TEG O R IE ■

secondo la tariffa doganale . ES PO R T Valore delle merci esportate dal l*ge u n . al 31 m arzo d e ll’ anno 1897 AZIONE Differenza col 1896 I. ¡S piriti, bevande ed o l i ... II. ¡Generi colon, droghe e tabacchi. I I I . P ro d o tti china.,generi m edicinali,

1 resin e e p ro fu m erie ... L ire

39.761,619+ 6,215,164L ire 2,181,221 4 - 606,718 10,609,408 — 39,526 IV. Colori e generi por tin ta e per

concia... 3,771,444 4- 275,702 V. C anapa, lino, ju ta ed a ltri vege­

ta li filamentosi, esci, il cotone. 17,668,578 4 - 4,010,618 VI. C otone... 7,772,561 -1- 1,722,776 V II. L a n a , crino o peli... 2,634,630 - 1,154,022 V III. S e ta ... 73,112.468 4 1,376,728 IX. Legno e p a g lia ... 10,038,399 - 157,376 X. C arta e l i b r i ... 2,109,653 4- 85,948 X I. P e lli... 5,307,540 - 966856 X II. M inerali, m etalli e loro la v o ri.. 10.042,411 4- 3,562,950 X III. P ie tre , t e r r e , v asellam i, v e tri e

c ris ta lli... 14,109,209 - 1,823,487 XIV. C ereali, fa r., paste e prodotti ve­

g etali, non com pr. in a ltre cat. 26,846,731 4- 885,877 XV. Animali, prodotti e spoglie di a n i­

m ali, non compr. in a ltre categ. 31.193,765 - 206,353 XVI. Oggetti d iv e rs i... 5,696,857 4- 1,525,484

Totale delle prim e 16 c ateg o rie.. 262,856,494 4- 15,920,345 X V II. M etalli p re z io s i... 2,700,500 - 2,552,700

T otale g e n e ra le .. . . 265,556,994 4- 13,367,645 In quanto alle riscossioni doganali esse fu ro n o :

T ito li

d i riscossione 1897 1896 D ifferenza

L ire L ire L ire

D azi d’im portazione 53,415,631 60,964,509 - 7,548 878 D azi d i E sportazione Sopratasse di fabbri- 284, 107 1,663,145 — 1,379,038 cazione... 615,742 567,212 4 - 48.530 D iritti di statistica . 434,799 — 4- 434,799 D iritti di bollo. • . 254,965 245,775 4- 9,190 D iritti m arittim i . . 1,852 868 1,568 584 4- 284,284 P ro v en ti d iv e rsi . . a) 214,891 165,381 4- 49,510 T otale . 57,073,003 65,174,606 — 8,101,603

RIVISTA DI COSE FERROVIARIE

La trazione elettrica a Chicago. — La Rivista di elettricità d i L on dra dà le seguenii info rm a zion i re la tiv e ai T ra m w a y s di Chicago ricavate dai ra p-p o rti della Chicago C ity R a ilw a y

1894 C h ilo m e tri di linee a tra

-C om pany : 1895 1896

zione funicolare . . . C h ilo m e tri di linea a

tra-SS.2 S5.6 55.9 zione elettrica . . . .

C h ilo m e tri d i linea a

tra-1 tra-1 8 .8 I8 8 .S 2 26 .8 zione animale . . . .

R endita totale in m ilio n i di

8 4 .2 IS .7 6.S f r a n c h i ... 2 1 ,3 2 0 2 2 ,3 8 0 2 4 ,0 4 0 Spese totali in m ilio n i di

fra n ch i . . . 1 9 ,7 3 0 1 3 ,0 2 5 15,925 Sopravanzo dopo il preleva­

m ento del 10 per cento sul capitale azioni in m i­

lio n i d i fra nchi . . . 0 ,6 9 0 1 ,6 05 0 ,7 6 0 M ilio n i di v ia g g ia to ri tra ­

spo rtati :

Trazione funicolare . . . 5 4.69 5 3 .3 5 4 6.43 A n im a le ... 2 0 .5 8 6.91 2.87 E le ttric a ... 9.51 2 8 .5 2 4 5.92

La trazione elettrica a Chicago. — M ilio n i di c h ilo m e tri percorsi :

Trazione funicolare , . . 2 4 .4 2 3.8 '22.2

» A nim ale . . . 6.3 2.5 ì i o

» E lettrica . . . Costo di vettura a c h ilo ­ m e tro, centesimi : Trazione fu n ic o la re . . . 3.0 8 .8 16.0 3 1.2 3 2.0 33.0 » A nim ale . . . 79.3 9 5 .S 80.8 » E le ttrica . . . S2.8 46.1 42.1 La West Chicago Street Railroad Company ha sofferto un poco da cam biam ento nei m etodi di eser­ cizio ed anche della crisi ; ma ha potuto intanto d is trib u ire ancora il 5 per cento di d ivid en do nel 1 89 6. La re nd ita è notevolm ente d im in u ita per la trazione funicolare e la trazione anim ale, è invece aum entata per le linee sulle q u a li la trazione e le t­ trica è stata applicata.

La North Chicago Street Railroad Company ha pagato nel 189 6 I M I per cento ed ha trasportato 36 m ilio n i di v iag gia tori ; il coefficiente di esercizio su queste linee è di 4 7.10 per cento per la trazione fun icola re, 5 1.23 per cento per la trazione elettrica e 9 0 .9 8 per la trazione anim ale.

La circolazione a Berlino. — La Zeitung des Vereins dà le seguenti c ifre relative alla c irc o la ­ zione in B e rlin o degli anni 1895 e 1 8 9 6 :

1895 1896

V ia g g ia to ri trasportati dalla Grosse B e rliu e r

Pferdebahn . . . 1 38 ,9 00 ,00 0 1 54 ,2 00 ,00 0 (G rande ferro via B e r­

linese a cavalli) : M etropolitana e di Cinta T ra m w a y B e rlin C har- l ot t enbur g. . . . 6 5 ,0 0 8 .1 3 8 •„a 7 6 ,8 9 9 ,5 6 8 6 ,9 9 8 ,5 5 5 7 ,476,573 Neues B e rlin e r P ferde -

b a h n s ... 1 8 ,3 7 0 ,0 0 0 2 1 ,82 5,0 00 (N uova ferrovia B e r ­

linese a cavalli) : T ra m w a y s a vaporo

Baehstein e C .ia. . 3 ,5 2 7 ,2 7 4 3 ,3 58 ,26 3 Società degli O m nibus 3 7 ,41 4,3 05 4 3 ,4 5 2 ,6 4 6 I T ra m w a y s e le ttric i Siemens H alske, posti a servizio del pubblico il 15 a prile 1896, hanno tra ­ sportato fino al 31 d ice m bre 3 ,8 3 5 ,8 9 4 persone. Di guisa che 1’ insiem e dei v ia g g ia to ri tra sp ortati nel *1896 raggiunse la enorm e cifra d i 3 1 1 ,2 1 6 ,9 5 5 in ­ vece dei 270 ,0 49 ,48 1 del 1 8 9 5 , ossia un aumento | di 4 1,16 7,4 74 .

La popolazione d i B e rlin o dopo il censim ento del 2 dicem bre 1 8 9 5 , essendo di 1 ,6 77 ,30 1 abitanti, dalle c ifre q u i sopra ris u lta che ogni abitante u ti­ lizza annualm ente in media 109 volte i T rarp w ays 1 a ca v a lli, 45 v o lle il M etrop olita no e 185 volte l’ in ­ sieme dei mezzi di trasporlo in com une posti a sua disposizione.

(8)

280

L ’ E C O N O M I S T A

2 maggio 1897

riassunti g li argom enti ch’ egli ha prodotto a sostegno della p ro p ria opinione.

L ’ in tro d u zio n e dei b ig lie tti c h ilo m e tric i, lu n g i dal som plicizzare la tariffa attuale v i aggiungerebbe una nuova com plicazione. Dal punto di vista del servizio ili d istrib u zio n e e di con trollo , l ’ uso di questi b ig lie tti solleverebbe certam ente alcune di(Tì- e o ltà ; del resto coloro stessi che li reclam ano lo fanno sopratutto a causa della riduzione che aspet­ tano. I l M in istro , è d’ altronde egli medesim o di avviso che la unificazione delle ta riffe pei viaggia­ to ri dovrà coincidere con una riduzione di queste anzi ta riffe ; un progetto in questo senso è stato anche, presentalo altra volta dal suo predecessore, ma p ro ­ duce un risch io di perdite non m in ore di 35 m i­ lio n i d i m a rch i e forse 43. Senza dubbio questo risch io sarà in parte, coperto d a ll’ aumento del tra f­ fico che provocherà la rid uzio ne dei prezzi di tr a ­ sporto, ma non bisogna d im enticare che in Prussia le condizioni non sono del tu tto quelle eh’ erano in U ng he ria e che possono essere in Russia, dove sono ancora m o ltitu d in i che non si m uovono. Il tra ffico prussiano è già così intenso da non potere sperare che accresca in m aniera m ollo Conside­ revole.

In quanto a lim ita re il benefizio di questi b ig lie tti ad una zona determ inata a tito lo di prova, il M in istro g iudica ciò essere im p ra tic a b ile ; l’ esperienza sarebbe d’ a ltronde concludente, perchè i v ia g g ia to ri si d is p o r­ ranno a p ro fitta re dei vantaggi o ffe rti in questo paese a danno delle linee vicin e.

Per dì più, dopo serio esame della questione, il D ire tto re delle S trade F e rra te d e ll’ Alsazja -L o re n a ' le cui linee sono per a ltro in concorrenza sopra un gran n um e ro di punti con le linee del Baden, ha respinto l ’ introd uzion e dei b ig lie tti c h ilo m e tr i^ j>’uso dei quali non è neppure stato ammesso sulle ré ti V iirlo m b e r- ghesi e Bavaresi.

Il M in is tro si sforza in fin e a d im ostra re che le tariffe sono anche rid o tte quanto era possibile, spe­ cialm ente in quelle della quarta classe e che i l ’ tr a f­ fico dei v ia g g ia to ri segue una costante progressione la quale non sembra in d ica re che le ta riffe siano tali da fare in tra lc ia re lo s vilu pp o di questo tra ffico. L ’ aum ento del tra ffico delle m e rci per ogni c h ilo ­ m etro di linea (d a l 1 8 8 0 -8 1 al 1 8 9 5 -9 6 ) calcolato sulle tonnellate c h ilo m e tric h e , è stato di 48 per cento, m entre per lo stesso periodo di tem po, il tra ffic o dei v ia g g ia to ri (per o gn i chilo m e tro d i linea) è aum en­ tato d i 6 2 per cento. I l prodotto per ogni tonnellata ch ilo m e tric a è d im in u ito di 11 per cento e quello c h ilo m e tric o del viaggiatore di 17 per cento.

Dal p unto di vista della frequenza, il n um e ro dei tre n i-e h ilo m e tro per c h ilo m e tro di linea , è pas­ sato da 4 .2 8 4 pel i 8 8 8 -8 9 a 5 .1 52 pel 1 8 9 5 -9 6 ; sulle fe rro v ie tedesche la c ifra corrispondente non è che di 5 .1 2 8 ; in A u s tria -U n g h e ria essa non o ltre ­ passa i 3 .0 1 8 , e per le fe rro v ie belghe è di 4.0 60 . F in a lm e n te , il num e ro dei v ia g g ia to ri c h ilo m e tric i osmi c h ilo m e tro di linea è passato da 2 6 5 .3 2 3 nel 1 8 8 8 -8 9 a 3 5 7 .8 0 0 nel 1 8 9 3 -9 6 . ciò che ra pp re ­ senta u n aum ento del 75 per cento in 7 anni.

Queste cifre stabiliscono che il sistema attuale di tariffa non è affatto di natura da im p e d ire lo svilu pp o del tra ffico e che i bisogni a questo r i ­ guardo non hanno un carattere d ’ urgenza tale da tra scu ra re a ltri p u n ti per occuparsene; così il M i­ n is tro si d ich ia ra , come abbiamo detto, co n tra rio alla

adozione dei b ig lie tti c h ilo m e tric i sulla rete dello Stato prussiano.

Biglietti circolari a percorso variabile. — In seguito ad accordi in te rv e n u ti tra le Società fe rro ­ v ia rie M editerranea e A d ria tic a , e d ovuti alla in i­ ziativa d e ll’ Ispettorato generale delle fe rro vie , saranno is titu iti anche in Italia, i b ig lie tti c irc o la ri a percorso com binabile, da tempo in vig o re , con generale sod­ disfazione del pubblico, sulle p rin c ip a li linee fe rro ­ v ia rie estere.

Il vantaggio di tali b ig lie tti è quello di perm ettere al viag gia tore di sta b ilire a suo piacere l ’ itin e ra rio del viaggio, senza essere obbligato a seguire un p e r­ corso prestab ilito dalle fe rro vie , che in , m o lli casi, potrà non rispondere ai suoi bisogni.

Tale innovazione sarà attuata non p iù ta rd i del giugno prossimo.

La ferrovia panamericana. — Nel Congresso panam ericano che ebbe luogo a W ashin gto n nel 1890 si tra ttò di c o stru ire una rete di fe rro via che r iu ­ nisse il N ord d e ll’ A m erica con l’ estrem o S ud . F u in s titu ita dopo poco tem po una Com m issione in te r­ nazionale composta d’ ingegneri dei d iv e rs i S tati, fra i q ua li q u e lli degli Stati U n iti erano i p iù num erosi.

I rilie v i fa tti da questi ing e gn eri n e ll’A m e rica C entrale e M e ridionale serviron o come base a d i­ versi Stati per la costruzione di fe rro v ie che form ano dei tro n c h i della rete panam ericana. G li S ta ti-U n iti sono già in com unicazione, m ediante d ive rse linee, con il Messico e questa re pu b blica a rriv e rà prossi­ m am ente alla fro ntiera del Guatemala. Questo Stato ha com inciato la costruzione d i una linea che dalla fro n tie ra messicana va alla costa d e ll’ Oceano Pacifico, linea il di cui prolungam ento e d iram azion i s e rvi­ ra nn o a tu tto il centro A m ericano. A ttra v e rs o la C olom bia, l’E qu a to re , il P erù e il C h ili la linea g iu n ­ gerà a ll’E st, nella direzione della R epubblica A rg e n ­ tina dopo a ve r passato le C ordig lie re delle Ande.

L a grande linea internazionale sarà lunga 4 5 0 0 c h ilo m e tri dal Messico al Lago T iticaca (P erù). Da questo punto, il C h ili non avrà che poche m ig lia di fe rro via da co stru ire per riu n ire la linea alla sua rete.

Rivista Bibliografica

Charles Booth. — Life and labour of thè people in London.Volume IX . — L ondon, M a c m il­ la n , 1897, pag. V III- 4 5 4 .

(9)

2 maggio 1897

L’ E C O N O M I S T A

281

in d u strie , ossia delle condizioni del lavoro nei vari ram i di produzione, ma anche un sunto dei v o lu m i precedentemente p ubblicati e uno sguardo generale delle m o lte p lic i questioni a ttin en ti al lavoro nella grande m e trop oli britannica.

T u tto il lib ro è di speciale e intenso interesse per chi si occupa delle questioni operaie, ma sopratutto l’ u ltim a parte, nella quale sono tra tta ti i tem i della produzione in grande e in piccolo, delle Trade Unions, delle ore di lavo ro , delle form e del salario, della irre g o la rità dei guadagni, del saggio delle m e r­ cedi, del tenore di vita degli operai, e'cc. è di m olta u tilità perchè facilita lo studio dei precedenti otto v o lu m i. La varietà degli argom enti non consente di dare una idea generale d e ll’ opera in u n sem plice cenno b ib liog ra fico , ma possiamo d ire che essa co­ stituisce un quadro per quanto, è possibile in s im ile m ateria fedele, delle condizioni di vita e del lavoro del popolo di L on dra, quadro che dobbiam o alla inte llig e n te cooperazione degli specialisti p iù valenti nello studio delle con dizion i reali della classe operaia. Per quanto sia assai malagevole nel breve spazio concesso da questo gio rn ale , non disperiam o di p o ­ tere d ilu n g a rc i in a ltro momento sulle conclusioni che emergono da questa inchiesta, per tanti tito li degna dei più v iv i elogi.

Duncans. — How money maíces money. — London, Effing'nam W ils o n , 1897, pag. V III- 1 9 5 .

G li A u to ri di questo o ttim o lib ro sul modo di far rendere i p rop ri capitali sono da m o lti anni in mezzo agli a ffa ri e pertanto hanno quella pratica che è tanto necessaria per poter trattare .d e ll'im p ie g o dei capitali. « Come il danaro produce il danaro » ce lo spiega con m olta chiarezza questo lib ro , trattando dei v a ri im p ie g h i di danaro, delle p roporzioni da osservarsi in essi, dei ris c h i e dei lu c ri re la tiv i, delle speculazioni perm anenti e di quelle tem p ora- neee e fornendo notizie succinte, ma precise, del m eccanismo degli a ffa ri in borsa. N e ll’ appendice o l­ tre la spiegazione dei te rm in i re la tiv i alla borsa, g li A u to ri hanno rip o rta lo i prezzi m assim i e m in im i dei p rin c ip a li tito li quotati in In g h ilte rra dal 188 5 al 1 8 9 6 inclusivam ente, le oscillazioni estreme dei tito li m in e ra ri nel 189 5 e 189 6 e la tabella dei d iv id e n d i delle p rin c ip a li azioni dal 1 8 8 4 al 1895 inclusivam ente. In un n um ero non grande di pa­ gine i signori D uncan hanno raccolto m olte preziose nozioni e nozioni che per essere suggerite special- mente dal punto di vista inglese non hanno per questo m in ore u tilità .

C hi sa quanto sia d iffic ile di prestare i consigli della esperienza in questa m ateria, com prenderà fa­ cilm en te il pregio e l ’ u tilità del lib ro che non ha del resto lo scopo di riv e la re nessun segreto, ma soltanto di dare in form a modesta e pratica g li elem enti indispensabili per capire quale sia la linea di condotta m ig lio re nella speculazione.

Maurice Block. — Petit dictionnaire politique et so­ cial. — P a ris , L ib ra irie Peri-in, 1896, pag. 800. I l B lo c k , o ltre le sue numerose e ben note opere di economia politica, ha dato alle stampe un D izio ­ nario generale della P o litica che ha avuto m olta fortu n a. D esiderando ora di m ettere alla portata del m aggior num ero, la parte sostanziale di quel D izio na rio , il B lo c k ha pubblicato questo P iccolo D izio na rio nel quale si può tro va re la spiegazione

di un num ero considerevole di te rm in i, d i is titu ­ zioni, di teorie politiche. Come tu tti i D izio n a ri esso non può avere la pretesa di esaurire la trattazione dei v a ri tem i, ma dice abbastanza perchè si abbia u n ’ idea chiara d e ll’ is titu to p o litico , del te rm in e , ecc. di cui ci ricerca la spiegazione. Sarebbe stato certo desiderabile che l’A u to re avesse rinfrescato m a g ­ giorm ente il suo lib ro , ma i lim iti entro i q ua li ha v o lu to mantenere il D izionario, per re nd e rlo più popolare, g li hanno im pedito di dare m aggior s v i­ luppo a quella parte che si può d ire moderna e che è la politico-sociale. T u tta via s u ll’ anarchism o, sulle assicurazioni operaie, sul socialism o sulla plusvalenza ecc. si trovano a rtic o li b revi, ma su fficie n ti per fo r­ m arsi un concetto esatto del significalo della parola 0 della istituzione o della teoria.

I lib r i che portano il nome di M aurice B lo c k non hanno bisogno d’ essere raccom andati agli studiosi, i q u a li sanno apprezzare le qualità em inenti di c h ia ­ rezza, precisione e profondità che g li sono p ro p rie . N ondim eno ci perm ettiam o d i raccom andare questo piccolo D izio n a rio , perchè siamo s ic u ri che tornerà assai u tile a chiunque lo consulterà.

I René Lavollée. — Les classes ouvricres en Europe. — Tom e I I I : A n g le te rre . — P aris, G u illa u m in et C1*, 1896, pag, 656.

L ’ A uto re ha già pubblicato due v o lu m i di studi sulla situazione m ateriale e m orale delle classi ope­ raie in E urop a, nei q ua li ha preso in esame quasi tu tti g li Stati d e ll’ E uropa con tine ntale ; in questo nuovo volum e si occupa esclusivam ente d e ll’ In g h il­ te rra . Sono u n d ici c a p ito li, nei quali tutte le varie questioni interessanti la classe operaia inglese sono esaminate con cura. Il L a vollé e in una p rim a parte della sua opera, studia la popolazione e la legisla­ zione operaia; nella seconda parte, prende a conside­ rare l’ operaio inglese nella fabbrica e q u in d i tratta dei salari, del lavoro agricolo, della popolazione operaia d i L o n d ra , della durata del la vo ro ; nella terza ed u ltim a parte, la vita d e ll’ operaio inglese, le spese, l’ alloggio, le associazioni operaie, il socialism o, sono 1 tem i s vo lti d a ll’A u to re . In appendice sono ra cco lti a lcu ni docum enti statistici e le g islativi m olto im p o r­ tanti per intendere lo sviluppo delle condizioni eco­ nom iche degli operai ing le si. I l L avollé e ha raccolto in questo lib ro m olte notizie sulla vita d e ll’ operaio inglese o ha saputo com pendiare con m olta chiarezza i ris u lta ti delle recenti inchieste o ffic ia li e private sul lavo ro . P er chi non può o non vuole ric o rre re alle fo n ti, questo lib ro fornisce tu tti g li elem enti necessari per conoscere esattamente le condizioni m o ra li e m a te ria li della classe operaia inglese.

Rivista Economica

I l commercio d e ll’E r itr e a - La ta s s a d i successione

nello Stato di Nuora York - Tutela del lavoro nelle

cave e nelle m iniere.

(10)

282

L’ E C O N O M I S T A

C olonia E ritre a ad una Società sul tipo della Char­ ter ed Company.

A m eglio c h ia rire il loro assunto si studiano di dim ostrare l ’ im portanza, direm o così, potenziale di Massaua dal punto di vista com m erciale.

Massaua, osservano essi, è la via naturale d i tra n ­ sito per le derrate, da e per l’ in te rn o d e ll’ A bissinia e del Sudan.

T u tto l’ altipiano tig rin o , sino al lago Isana, non ha modo di rifo rn irs i di m erci europee ed asiatiche che valendosi d e ll’ em porio e ritre o .

M entre una carovana da Sukota o da G ondar im piega in m edia, da 35 a 45 g io rn i per giungere a Massaua, ne im piega invece da 60 a 7 0 per ac­ cedere ai m ercati dello Scioa ed ancora più per a r­ riv a re a ll’ H a rra r e di q ui ai p o rti di Zeila e di G ib u ti. La concorrenza che potrebbero esercitare O ndurm an e S u a k im , sarebbe affatto innocua, essendo quei due m ercati situ a ti a tale distanza, in confronto del centro di rifo rn im e n to ita lia n o , da fa r sì che le m erci vi giungerebbero gravate di un prezzo eccezionalmente elevato.

Non sarebbe nem m eno esclusa l’ ipotesi che per il G hedaref ed il Gallabat, potessero a fflu ire col tempo sul m ercato di A go rd at anche i p rod o tti d e ll'E tio p ia m eridionale, che un tempo giungevano in copia a Cassala.

L e esportazioni d e ll’E tio p ia m eridionale, (caffè avo­ rio , zibetto, m iele, cera, aloe, p e lli, oro. ecc.) erano calcolate, durante la dom inazione egiziana del Sudan a circa 6 o 7 m ilio n i di lire annue e ad a ltrettanto il valo re dei p ro d o tti europei ed asiatici im p o rta ti.

Q uanto ai p rodotti p rove nie nti dai M ig iu rtin i e che adesso sono per la m aggior parte a ttra tti a Zeila per una somma di circa L . 3 5 5 ,5 00 , non sarebbe d iffi­ cile c o n v e rg e rli ad O bbia. In o ltre L ’ E ritre a fu sempre legata con v ivo scam bio di p rod o tti alla Som alia ed in m odo speciale al B enadir.

La nostra Colonia alim enta poi una larga e c o ­ stante corrente di tra ffic i col Y em en, l’ H ediaz e

l’ In d ia come lo dim ostrano g li u ltim i dati dei b o ile r tin i doganali. D allo S tudio di questi dati ris u lta il vero carattere della C o lo n ia ; finora m isconosciuto. F u appunto falso c rite rio fattosi dagli Ita lia n i sulla reale im portanza econom ico-com m erciale d e ( nostro porto del M ar Rosso, la causa non u ltim a dei nostri insuccessi.

Massaua non può e non deve considerarsi isolata senza relazioni c o ll’ A bissinia e col Sudan, d is in te ­ ressata ai tra ffic i svo lge n lisi lun g o le coste a ffric a te ed asiatiche, e dei q u a li il M ar Rosso è il tra m ite secolare.

Essa deve invece rig u a rd a rs i come una parte in ­ tegrante di essi non solo per ra g io n i di a ffin ità et­ nografiche e religiose, ma sap ra tlu tto per la sua po­ sizione geografica em inentem ente vantaggiosa.

Q uanto alle c o n d iz io n i c lim a tic o -sa n ita rie , Massaua occupa rispetto a g li a ltri p o rti d e ll’ Oceano In d ia n o , i l p rim o posto.

A questo proposito basterà ric o rd a re l’ appellativo con cui g li in d ig e n i designano i tre p orti del Mar R osso: Massaua un forno, Zeila una fornace, Aden un in fe rn o .

In o ltre Massaua è stata quasi sempre im m u ne dalle m alattie, tanto m ic id ia li sulle coste del Y em en ed anche a S u a k im , Zeila e Berbera centro d e ll’ isla ­ m ism o.

Massaua può dunque senza farsi soverchie illu s io n i

2 maggio 1897

d iv e n ire un im p orta ntissim o centro di operazioni com ­ m e rc ia li, giacché o ltre alle m erci p rove nie nti dallo re g io n i n ilia ch e e d a ll’ Abìssinia settentrionale, po­ trebbe a ttra rre i ric c h i p ro d o tti dell’ Hediaz e della S om alia, che certam ente p refe rireb be ro il nostro porto a ’ Gedda e Hodeida, per la m aggior sicurezza accordata alle persone e alle m e rci e per la sa lu ­ b rità del clim a.

Ma il m aggiore ostacolo a ll’ aflfluire di codesti p ro ­ d o tti è l’ attuale nostro regim e doganale assai più elevalo di q uello vigente nella m aggior parte degli a ltri scali del M a r Rosso.

Il fu tu ro riso rg im e u to econom ico di Massaua d i­ penderà, specialm ente, da una razionale rifo rm a del regim e doganale, consistente n e ll’ abolizione del dazio d’ entrata per tu tti i p ro d o tti n aturali e nella conse­ guente d im inu zio ne di q uello di uscita, ciò che con­ ferirebbe a Massaua uno spiccato carattere di piazza d i transito e di deposito per le navi europee, asia­ tiche ed a fric a n e ed o ffrireb be alla m adre patria possib ilità di svilu pp are tra ffic i e com m erci lucrosi s ic u ri e d u ra tu ri.

Dato tutto ciò, g li a u to ri d e ll’ opuscolo, trovano che la soluzione m ig lio re del problem a coloniale sa­ rebbe la cessione d e ll’ am m inistrazione d e ll’ E ritre a ad una C om pagnia, che disponendo di u n capitale proporzionato agli o b b lig h i a lei im posti dalla carta d ’ in v e stitu ra , s’ impegnasse, m ercè un sussidio te m ­ poraneo da parte del G overno, a prom uovere su vasta scala l’ a g ric o ltu ra , a rin v ig o rire i com m erci, ad al­ largare fa rete stradale, in modo da rendere p ro fi­ cuo un possesso che finora ci è costato soltanto sa- g rific i di danaro e di sangue.

La tossa di successione nello Stato di Nuova York — Il ra pp o rto del co n tro llo re delle finanze d ello Stato di N e w -Y o rk , signor R oberts, diretto con tro la plutocrazia, ch ’ e g li accusa d i cercare di s o ttra rsi alle tasse e di fare un uso scandaloso delle sue ricchezze com prendeva, fra a ltre anche la p ro ­ posta di colp ire le grosse successioni con una tassa enorm e.

Ora, in fa tti, la Camera dei rappresentanti dello Stato di N e w -Y o rk ha votato a ll’ u n a n im ità un d i­ ritto di successione del 2 5 °/0 s u ll’ eredità di 25 m i­ lio n i di fra n ch i o p iù , del 10 °/o su q u e lle da IO a 2 5 m ilio n i e del 5 °/0 su quelle che vanno da 5 a 10 m ilio n i.

Secondo VHerald di N e w -Y o rk si crede che an­ che il Senato approverà questo progetto.

P er le eredità in fe rio ri a o m ilio n i, la tassa r i ­ m arrebbe delI’ 4 °/0.

Tntela del lavoro nelle cave e nelle miniere. —

I l progetto d i legge che Fon. M in istro G u ic c ia rd in i ha presentato testé alla Camera per la tutela del lavo ro nelle cave e nelle m in ie re , provvede ad e le ­ vare a 14 anni il lim ite d'età per l’ am m issione dei fa n c iu lli operai nei la v o ri a ll’ inte rn o delle m in iere, ed a 12 per i la v o ri esterni. V ieta poi il lavo ro nelle m in ie re alle donne di qualsiasi età.

L o stesso progetto m ira a com battere il sistema del truck, che si esercita a danno d eg li operai im ­ piegati nelle m in ie re , ai q ua li le m ercedi non ven­ gono sempre corrisposte nella m isura pattuita, nè pagate in moneta legale e nei te rm in i s ta b iliti.

Riferimenti

Documenti correlati

In Russia col migliorare della stagione le campagne si sono al­ quanto avvantaggiate anche nelle località che de­ stavano gravi timori, tantoché si spera, che la

Contro questi 33 milioni di alleviamenti starebbero i 43 milioni del fondo di sgravio (calcolato con molta temperanza) e che procureremo di accrescere grazie allo

La necessità di uno spoglio uniforme dei dati è stata ammessa già dai Congressi di statistica, dal— l’ Istituto internazionale di statistica, dal Congresso

Il compito di fornire notizie e di diffon­ dere le m igliori cognizioni sui paesi che possono essere mèta della emigrazione era uno dei più im ­ portanti

Quanto al commercio dei vini nelle piazze siciliane gli affari sono limitati stante le forti pretese dei venditori.. Peraltro da Trapani e Catania si fanno forti

Queste parole con cui comincia la introduzione allo studio dell’Andler sullo origini nel socialismo di Stato in Germania indicano esattamente lo spirito del libro,

Secondo alcuni la differenza in confronto dell’anno scorso sarà sensibile e secondo altri le cam­ pagne col caldo di questi ultimi giorni si sono al­ quanto

Deplorando che l’ Agenzia delle imposte, oltre al non aver fatta ragione a parecchie delle giuste do­ mande per diminuzione d’ imposta presentate da Ditte