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CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA. Bruxelles, 2 aprile 2001 (03.04) (OR. fr) 7669/01 LIMITE TOUR 3

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(1)

7669/01 mm 1 CONSIGLIO

DELL'UNIONE EUROPEA Bruxelles, 2 aprile 2001 (03.04) (OR. fr)

7669/01

LIMITE

TOUR 3

NOTA DI TRASMISSIONE

Mittente : Signor Bernhard ZEPTER, Segretario Generale della Commissione europea Data di ricezione : 29 marzo 2001

Destinatario : Signor Javier SOLANA, Segretario Generale/Alto Rappresentante

Oggetto : Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni

- Misure comunitarie riguardanti il turismo (1997-1999)

Si allega per le delegazioni il documento della Commissione - COM(2001) 171 defin.

________________________

All.: COM(2001) 171 defin.

(2)

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

Bruxelles, 28.3.2001 COM(2001) 171 definitivo

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO ,

AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE E AL COMITATO DELLE REGIONI

Misure comunitarie riguardanti il turismo (1997/99)

(3)

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO ,

AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE E AL COMITATO DELLE REGIONI

Misure comunitarie riguardanti il turismo (1997/99)

INDICE

Introduzione ... 4

1. Creazione di un quadro coerente per le attività turistiche nell'unione europea ... 6

1.1. Occupazione... 6

1.1.1. Conferenza di Lussemburgo sull'occupazione e il turismo e Gruppo ad alto livello... 6

1.1.2. Comunicazione della Commissione sul turismo e l'occupazione e conclusioni del Consiglio ... 7

1.2. Statistiche ... 8

1.2.1. Applicazione della direttiva 95/57/CE del Consiglio relativa alla raccolta di dati statistici nel settore del turismo... 8

1.2.2. Applicazione del regolamento n. 58/97 del Consiglio relativo alle statistiche strutturali sulle imprese... 8

1.2.3. Elaborazione di conti satellite per il turismo ... 9

1.2.4. Attuazione del programma MED-TOUR... 9

1.3. Gestione della qualità... 9

2. Rafforzamento della competitività... 10

2.1. Politica delle imprese ... 10

2.1.1. Terzo programma pluriennale per le piccole e medie imprese ... 10

2.1.2. Strumenti di sostegno alle imprese ... 11

2.1.3. Conferenza della presidenza britannica sul turismo e le PMI... 12

2.1.4. Semplificazione del contesto delle imprese ... 12

2.1.5. Direttiva relativa ai ritardi di pagament ... 12

3. Vantaggi dell'integrazione europea nel contesto mondiale... 13

3.1. Mercato interno ... 13

3.1.1. Concorrenza ... 13

3.1.2. Non discriminazione, libera circolazione dei lavoratori, diritto di stabilimento e libera prestazione dei servizi... 14

3.2. Euro... 14

3.2.1. Gruppo di lavoro e conferenza sull'euro e il turismo ... 15

(4)

3.2.2. Guida pratica per le imprese del turismo ... 15

3.2.3. Logo "euro"... 15

3.3. Misure fiscali... 16

3.3.1. IVA ... 16

3.3.2. Tassazione dei carburanti per aeromobili ... 16

3.4. Commercio internazionale dei servizi turistici ... 17

4. Sviluppo del turismo europeo ... 18

4.1. Fondi strutturali... 18

4.2. Trasporti ... 19

4.3. Patrimonio naturale e culturale ... 21

4.4. Formazione professionale e istruzione... 23

4.5. Qualifiche e occupabilità ... 23

4.6. Il dialogo sociale nell'industria del turismo: il settore alberghiero e della ristorazione (HORECA)... 23

4.7. Allargamento e globalizzazione... 24

4.7.1. Allargamento... 24

4.7.2. Sostegno allo sviluppo del turismo nei paesi terzi associati ... 24

5. Verso un moderno turismo europeo... 25

5.1. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e la ricerca ... 25

5.1.1. Quarto programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (4° PQ RST) ... 26

EnjoyEurope (iniziativa PMETOUR) ... 26

5.1.2. 5° programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (5° PQ RST) : una linea d'azione specifica per il turismo... 26

5.2. Energia ... 27

6. Sostegno al turismo responsabile in europa e nel mondo ... 29

6.1. Diritti e doveri dei turisti... 29

6.2. Turismo sostenibile e ambiente... 30

6.2.1. EMAS e il marchio di qualità ecologica ... 30

6.2.2. Finanziamenti e attività mirate... 31

6.2.3 Zone protette ... 32

6.3. Lotta al turismo sessuale che coinvolge l'infanzia ... 33

(5)

INTRODUZIONE

Questa relazione, che passa in rassegna le misure comunitarie riguardanti il turismo adottate tra il 1997 e il 1999, è presentata in applicazione dell'articolo 5 della decisione 92/421/CEE del Consiglio, del 13 luglio 1992, concernente un piano di azioni comunitarie a favore del turismo 1. Va considerata come il seguito delle tre precedenti relazioni dello stesso tipo, che si riferiscono rispettivamente al periodo fino al 1993 2 , al 1994 3 e a 1995/96 4 .

Durante il periodo di riferimento, l'Unione europea ha mantenuto il primo posto nel mondo come provenienza e destinazione dei flussi turistici internazionali. La Spagna, la Francia e l'Italia sono state le destinazioni preferite da un turista su quattro nel mondo. Un rallentamento significativo delle entrate extra-UE ha però prodotto nel 1998, per la prima volta, un deficit della bilancia turistica dell'UE col resto del mondo. L'importanza di questo settore è messa in luce, oltre che dal ruolo rilevante delle piccole e medie imprese (PMI), dalle numerose fusioni avvenute tra prestatori europei di servizi turistici.

Benché non costituisca una base giuridica per una politica comunitaria specifica in materia di turismo, l'articolo 3(1), lettera u), dell'attuale trattato che istituisce la Comunità europea fa riferimento a "misure nel settore del turismo", come parte integrante dell'azione che la Comunità intraprende al fine di realizzare i propri obiettivi generali.

Queste misure devono in particolare riflettere l'importanza del turismo per la prosperità in termini di crescita e d'occupazione, a cui questo settore d'attività contribuisce per una quota del 6 % circa. Esse devono tener conto della struttura particolare del settore, nel quale prevalgono le PMI: quasi il 95 % delle imprese turistiche europee sono microimprese 5. Il 6,5 % del fatturato totale generato dalle PMI in Europa può essere attribuito alle PMI del turismo, che contribuiscono in misura rilevante al PIL di numerosi Stati membri. Molte PMI del settore del turismo sono dinamiche in fatto di creazione di posti di lavoro e la condizione di un'ulteriore crescita è il mantenimento della loro competitività.

Come per i periodi precedenti, le attività descritte nella presente relazione sono state realizzate per lo più nel quadro di un vasto insieme di azioni e di programmi comunitari che, anche se i loro obiettivi non riguardano direttamente il turismo, hanno un'incidenza rilevante sullo sviluppo dell'industria del turismo, gli interessi dei turisti, l'utilizzazione e la salvaguardia dei beni su cui il turismo si basa.

Di conseguenza, uno dei principali compiti a tale riguardo è un buon coordinamento nell'ambito della Commissione europea, che permetta di prendere pienamente in considerazione gli interessi del turismo nell'elaborazione della legislazione e nell'attuazione di programmi e di azioni che di per sé non sono concepiti per raggiungere obiettivi nel settore del turismo. Di fatto, in molti casi i programmi e le politiche tengono conto dell'aspetto del turismo o della loro incidenza significativa sulle attività turistiche. Queste azioni comunitarie hanno una grande influenza sull'industria del turismo, sugli interessi dei turisti, sullo sviluppo e sulla tutela del patrimonio naturale e culturale.

1 GU L 231 del 13.8.1992, p. 26.

2 COM(1994) 74 def. del 6.4.1994.

3 COM(1996) 29 def. del 5.2.1996.

4 COM(1997) 332 def. del 2.7.1997.

5 Cfr. la raccomandazione 96/280/CE della Commissione del 3 aprile 1996, sulla definizione delle piccole e medie imprese, GU L 107 del 30.4.1996, p. 4.

(6)

Questa attività ha come scopo il miglioramento della qualità e della competitività del turismo europeo, per far sì che esso contribuisca nel modo migliore possibile al raggiungimento degli obiettivi fondamentali della Comunità. Le attività sono condotte non soltanto in stretta cooperazione tra i servizi della Commissione, ma anche con la partecipazione attiva del comitato consultivo degli Stati membri e d'intesa con le altre istituzioni europee. In uno spirito di concertazione e di collaborazione, la Commissione mantiene inoltre stretti rapporti con le organizzazioni rappresentative del settore.

Nel corso del precedente periodo di riferimento 1995-1996, la Commissione aveva proposto un programma pluriennale a favore del turismo europeo (« Philoxenia »). Nonostante un'ampia discussione e le conseguenti modifiche, questa proposta non ha però trovato il necessario sostegno unanime del Consiglio dei ministri ed è stata infine ritirata dalla Commissione nell'aprile 2000.

È stata invece data particolare importanza al tema turismo e occupazione, che è diventato nel periodo in esame e oltre il tema centrale (si veda in particolare il capitolo 1.1). Dal 1999 le tappe di questo processo sono state la comunicazione della Commissione "Rafforzare il potenziale del turismo per l'occupazione" del 28 aprile 1999 6, le conclusioni sul turismo e l'occupazione approvate dal Consiglio dei ministri (Mercato interno) del 21 giugno 1999 e il seguito dato a queste conclusioni nell'ambito della cooperazione tra la Commissione europea e gli Stati membri 7. Le azioni finora intraprese sono state approvate in occasione di un seminario speciale dei ministri del turismo, organizzato dalla presidenza francese del Consiglio a Lilla il 22 novembre 2000 e sono state presentate al Consiglio "Mercato interno"

del 30 novembre 2000.

Inoltre, poiché non è stato possibile attuare una vera e propria politica del turismo, hanno assunto un'importanza ancora maggiore le misure adottate nel quadro delle diverse politiche comunitarie e aventi un'influenza sul turismo.

Senza entrare in troppi dettagli, la presente relazione si propone di dare una descrizione generale di questa situazione ed è strutturata attorno alle principali linee secondo cui si orientano attualmente le attività collegate al turismo, ossia:

• creazione di un quadro coerente per le attività turistiche nell'Unione europea;

• rafforzamento della competitività;

• valorizzazione dell'integrazione europea nel contesto mondiale;

• sviluppo del turismo europeo;

• ammodernamento del turismo europeo;

• sostengo a un turismo responsabile in Europa e nel mondo.

6 COM(1999) 205 def. - GU C 178 del 23.6.99, p.3.

7 Cfr. la relazione "Stato d'avanzamento del seguito dato alle conclusioni del Consiglio relative a

"Turismo e Occupazione", COM(2000) 696 def. del 7.11.2000.

(7)

1. CREAZIONE DI UN QUADRO COERENTE PER LE ATTIVITÀ TURISTICHE NELL'UNIONE EUROPEA

1.1. Occupazione

Il trattato di Amsterdam del 1997 ha introdotto un titolo sull'occupazione, che pone come obiettivo un alto livello d'occupazione e sottolinea la necessità di un'azione comune coordinata degli Stati membri e di un'azione a livello europeo.

Il Consiglio europeo straordinario sull'occupazione svoltosi il 20 e il 21 novembre 1997 ha definito una strategia globale per l'occupazione, basata su quattro "pilastri": miglioramento dell'occupabilità, sviluppo dello spirito imprenditoriale, incoraggiamento dell'adattabilità delle imprese e dei loro dipendenti e rafforzamento delle politiche di parità delle opportunità.

1.1.1. Conferenza di Lussemburgo sull'occupazione e il turismo e Gruppo ad alto livello In considerazione del contributo essenziale che il turismo può dare al conseguimento degli obiettivi di uno sviluppo economico equilibrato, una crescita duratura e un livello elevato d'occupazione, la presidenza lussemburghese e la Commissione europea hanno organizzato congiuntamente una conferenza sul tema "Occupazione e turismo: orientamenti per l'azione" 8, cui hanno partecipato imprenditori, parti sociali, pubblici poteri e universitari, per esaminare le condizioni di uno sfruttamento ottimale della fonte d'occupazione che rappresenta il turismo in Europa. Gli orientamenti, imperniati in particolare sull'aumento dell'occupazione, sulla valorizzazione delle risorse umane e su iniziative concrete, si rivolgevano alle istituzioni della Comunità e degli Stati membri e a tutti gli operatori del turismo. Il Consiglio dei ministri del turismo del 26 novembre 1997 9 ha invitato la Commissione ad esaminare in modo più approfondito, in cooperazione con gli Stati membri, i risultati di questa conferenza e ad informare il Consiglio, entro la fine del 1998, dei progressi realizzati in questo settore.

La Commissione ha in seguito istituito un Gruppo ad alto livello sul turismo e l'occupazione, composto da esperti riconosciuti del mondo del turismo e incaricato di studiare le condizioni che permetterebbero al turismo di contribuire maggiormente alla crescita e alla stabilità dell'occupazione in Europa. Un esame approfondito della questione e la discussione sugli orientamenti per l'azione delle imprese e dei pubblici poteri a vari livelli hanno portato alla formulazione di numerose raccomandazioni 10 miranti a:

1. incoraggiare le imprese turistiche a soddisfare le esigenze della clientela;

2. rendere più efficiente il mercato del turismo migliorando il contesto in cui operano le imprese

8 Presidenza del Consiglio dell'Unione europea, Commissione europea : "L'occupazione e il turismo :"

orientamenti per l'azione ", Lussemburgo, 4-5 novembre 1997, relazione finale, DG XXIII-1997.

Cfr. http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/tourism-publications/publications.htm ed and Esempi di iniziative a favore dell'occupazione nel turismo sostenute dalla Comunità europea, DG XXIII/291/97.

9 Conclusioni del Consiglio dei ministri (Turismo), 26 novembre 1997.

10 Turismo europeo - Nuovi partenariati per l'occupazione: Conclusioni e raccomandazioni del Gruppo ad alto livello sul turismo e l'occupazione, ottobre 1998.

Cfr. http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/tourism-publications/publications.htm.

(8)

3. modernizzare e rendere più efficienti le infrastrutture del turismo;

4. valorizzare le risorse umane nel turismo;

5. incoraggiare lo sviluppo duraturo del turismo;

6. dare al turismo europeo il riconoscimento politico che esso merita in quanto settore di primo piano.

1.1.2. Comunicazione della Commissione sul turismo e l'occupazione e conclusioni del Consiglio

In risposta alla relazione del Gruppo ad alto livello, la comunicazione della Commissione

"Rafforzare il potenziale del turismo per l'occupazione" del 28 aprile 1999 11 mette in rilievo il legame tra il turismo e l'occupazione, conformemente alla necessità di dare un orientamento comune alle politiche dell'occupazione a livello europeo. Essa individua misure e fa riferimento a settori d'attività specifici che potrebbero essere meglio sfruttati grazie alle possibilità offerte in vari casi da programmi, iniziative e politiche a livello dell'UE.

La conclusione che se ne trae è che un'azione efficace nel campo del turismo europeo deve:

• determinare meglio le priorità politiche;

• essere basata sulla conoscenza, per sfruttare meglio le informazioni esistenti, acquisire e sviluppare "know-how", mettere a punto nuovi processi e imparare dalle migliori pratiche;

creare una rete d'osservazione in linea del turismo;

• essere rafforzata in un quadro di consultazione e di cooperazione (ad esempio, mediante un comitato consultivo del turismo europeo), che stimolerebbe le imprese, i pubblici poteri e le altre parti interessate ad agire con coerenza;

• facilitare l'integrazione delle legittime preoccupazioni del turismo ai vari livelli del processo decisionale, in particolare nelle politiche comunitarie;

• accrescere l'efficacia in rapporto ai costi del contributo della Comunità al miglioramento della competitività e della sostenibilità del turismo europeo; facilitare l'identificazione e l'eliminazione degli ostacoli allo sviluppo turistico; favorire l'ammodernamento dei servizi collegati al turismo e lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale in questo settore.

Il 21 giugno 1999 il Consiglio dei ministri (Mercato interno) 12 , in base alle raccomandazioni formulate nella relazione del Gruppo di alto livello e alla comunicazione della Commissione, ha approvato le conclusioni sul turismo e l'occupazione, mettendo l'accento sull'acquisizione di conoscenze e la diffusione di informazioni e su una concertazione e una cooperazione efficaci con gli operatori del settore e con le parti sociali. Gli Stati membri e la Commissione sono stati invitati a cooperare su alcuni temi prioritari (si veda il riquadro).

11 COM(1999) 205 def. - GU C 178 del 23.6.99, p. 3.

12 Conclusioni del Consiglio dei ministri (Mercato interno) del 21 giugno 1999.

Cfr. http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/tourism-publications/publications.htm.

(9)

"IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA

6. INVITA la Commissione e gli Stati membri a cooperare strettamente, nei loro settori di competenza rispettivi e nel rispetto del principio di sussidiarietà, per massimizzare, anche nel quadro di altre politiche comunitarie, il contributo che il turismo può dare alla crescita e all'occupazione, tenendo conto in particolare del contributo delle PMI. È pertanto opportuno consultare gli esperti del settore turistico. In base alla relazione del Gruppo ad alto livello e della comunicazione successivamente adottata dalla Commissione, questa cooperazione potrebbe avere, ad esempio, i seguenti obiettivi:

• facilitare lo scambio e la diffusione di informazioni, in particolare mediante le nuove tecnologie;

• migliorare la formazione per accrescere la professionalità nel settore del turismo;

• migliorare la qualità dei prodotti turistici;

• promuovere la tutela dell'ambiente e lo sviluppo duraturo nel turismo."

Il ruolo delle PMI, che rappresentano il 99 % delle aziende turistiche europee, sarà centrale in quest'azione, che richiederà, per poter essere svolta con efficacia, anche il concorso attivo del settore.

1.2. Statistiche

1.2.1. Applicazione della direttiva 95/57/CE del Consiglio 13 relativa alla raccolta di dati statistici nel settore del turismo

La direttiva 95/57/CE del Consiglio mira a stabilire un sistema d'informazione armonizzato per il turismo nell'UE. I dati raccolti negli Stati membri dell'UE si suddividono in tre grandi categorie:

• la capacità degli alloggi turistici collettivi, comprese le unità territoriali (NUTS I-III);

• gli arrivi e le partenze negli alloggi turistici collettivi: turismo all'interno di un paese e turismo dall'esterno;

• la domanda turistica: turismo nazionale e turismo verso l'estero (non sono presi in considerazione gli spostamenti che avvengono in giornata).

La raccolta dei dati ha avuto inizio nel 1997 (primo periodo di riferimento: 1996).

Parallelamente all'applicazione della direttiva, Eurostat ha ideato e realizzato un nuovo sistema d'informazione per le statistiche del turismo (base di dati "TOUR"). Questo sistema permette anche di immagazzinare dati collegati al turismo, come le statistiche della bilancia dei pagamenti, dell'occupazione negli alberghi e ristoranti e le statistiche economiche. La pubblicazione "Il turismo in Europa - Dati chiave", che esce regolarmente dal 1997, è un esempio di diffusione dell'informazione.

1.2.2. Applicazione del regolamento n. 58/97 del Consiglio relativo alle statistiche strutturali sulle imprese

Il regolamento n. 58/97 del Consiglio 14, relativo alle statistiche strutturali sulle imprese permette di raccogliere dati armonizzati sulle imprese turistiche della Comunità. Le principali

13 Direttiva 95/57/CE del Consiglio del 23 novembre 1995 relativa alla raccolta di dati statistici nel settore del turismo, GU L 291 del 6.12.1995, p 32. Si veda anche la decisione 1999/35/CE della Commissione del 9 dicembre 1998 (GU L 9 del 15.1.1999, p 23) sulle procedure per l'attuazione della direttiva 95/57/CE del Consiglio.

14 Regolamento (CE, EURATOM) n. 58/97 del Consiglio, del 20 dicembre 1996, relativo alle statistiche strutturali sulle imprese, GU L 14 del 17.1.1997, p. 1.

(10)

variabili riguardanti le attività economiche di tali imprese (fatturato, valore aggiunto, occupazione) sono state raccolte su base armonizzata dall'anno di riferimento 1995. I dati raccolti sono diffusi nella base di dati Eurostat SBS data base e in varie pubblicazioni, tra cui Panorama delle imprese europee.

1.2.3. Elaborazione di conti satellite per il turismo

L'idea di un conto satellite del turismo consiste nell'analizzare in dettaglio ogni domanda di beni e servizi che possono essere associati al turismo nell'ambito dell'economia, nell'osservare l'interfaccia operativa con l'offerta di tali beni e servizi nell'ambito della stessa economia di riferimento e descrivere le interazioni tra quest'offerta e le altre attività economiche.

Nel settembre 1999 EUROSTAT, l'OCSE e l'Organizzazione mondiale del turismo hanno creato un gruppo di lavoro intersegretariato per mettere a punto la metodologia del conto satellite del turismo, allo scopo di aumentare la coerenza e la comparabilità internazionale delle statistiche del turismo 15.

1.2.4. Attuazione del programma MED-TOUR

Il turismo e la necessità di informazioni su di esso sono stati fin dall'inizio considerati di grande interesse nell'ambito dell'iniziativa di cooperazione euro-mediterranea. Sulla base della dichiarazione di Barcellona sulla cooperazione euro-mediterranea 16, adottata nel novembre 1995, nel quadro del programma MED-STAT, il sottoprogramma MED-TOUR tratta in modo particolare di questo tema (si veda il riquadro).

Per quanto riguarda le statistiche relative al turismo, le azioni concrete del programma MED-TOUR hanno avuto inizio nel 1997e proseguiranno fino a metà 2002. Esse comprendono:

seminari di formazione;

raccolta di informazioni ufficiali e non ufficiali sul turismo;

adozione di norme comunitarie per aiutare i paesi partecipanti ad armonizzare le loro norme;

pubblicazioni 17;

creazione di una base di dati documentari armonizzata;

varie indagini pilota o regolari.

1.3. Gestione della qualità

Per essere competitive e per far sì che le potenzialità del turismo in fatto di creazione di posti di lavoro possano realizzarsi, le destinazioni turistiche europee devono puntare sulla qualità.

Tenuto conto della complessità di questo settore e dei numerosi fattori che influenzano la percezione che il turista ha della propria visita, è indispensabile un approccio integrato alla qualità.

Nel 1998, la Commissione ha promosso tre studi sulla gestione integrata della qualità delle destinazioni turistiche nelle zone costiere, rurali e urbane. Questi studi hanno permesso di:

– individuare le pratiche migliori;

15 La Commissione di statistica delle Nazioni Unite ha adottato i riferimenti metodologici per il CST nel marzo 2000.

16 I paesi partecipanti sono Turchia, Cipro, Malta, Libano, Giordania, Siria, Egitto, Tunisia, Marocco, Autorità palestinese, Algeria, Israele, i quindici Stati membri dell'UE e i paesi dell'EFTA.

17 Il turismo nei paesi mediterranei - Cifre chiave (pubblicazione annuale dal 1996-1997), Eurostat, Lussemburgo.

(11)

– analizzare le condizioni del successo;

– formulare raccomandazioni sulla gestione integrata della qualità destinate agli amministratori di località turistiche e ad altri responsabili ed operatori del settore turistico.

Tali studi sono giunti alla conclusione che le condizioni essenziali per una gestione della qualità di successo sono le seguenti:

la cooperazione di tutte le parti che intervengono nelle attività del turismo, comprese le amministrazioni locali;

la guida assunta da una singola persona o da un'organizzazione pubblica o privata;

una strategia che definisca chiaramente scopi e obiettivi che tutte le parti interessate possano condividere;

il monitoraggio e la valutazione, che forniscano le informazioni necessarie a mettere in moto un processo ciclico di miglioramento continuo.

Nel luglio 1998 si è tenuta una conferenza sulla gestione integrata della qualità del turismo, durante la quale sono stati presentati i primi risultati. I risultati completi degli studi suddetti e le sintesi delle conclusioni in tutte le lingue dell'UE sono stati ampiamente diffusi sotto forma di pubblicazioni 18. I punti esplicitamente citati nelle conclusioni del Consiglio dei ministri (Mercato interno) del 21 giugno 1999 (cfr. 1.1.2) fanno anche riferimento al miglioramento della qualità dei prodotti turistici.

2. RAFFORZAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ

2.1. Politica delle imprese

2.1.1. Terzo programma pluriennale per le piccole e medie imprese 19

L'industria europea del turismo è un settore caratterizzato dalla prevalenza delle PMI, con più del 99 % delle imprese che occupano meno di 250 persone.

Nell'intento di accrescere la competitività delle PMI nell'Unione europea, il terzo programma pluriennale (1997 - 2000) per le PMI fornisce un quadro d'azione nei settori seguenti: 1) contesto legislativo, fiscale e finanziario delle imprese; 2) accesso alla ricerca, all'innovazione e alla formazione; 3) sostegno all'internazionalizzazione con la messa a disposizione di servizi e di informazioni, indipendentemente dal settore d'attività, la forma giuridica e la

18 Commissione europea, Per un turismo urbano di qualità – La gestione integrata della qualità delle destinazioni turistiche urbane, DG Imprese, Unità Turismo, Bruxelles, 1999.

Commissione europea, Per un turismo rurale di qualità – La gestione integrata della qualità delle destinazioni rurali, DG Imprese, Unità Turismo, Bruxelles, 1999.

Commissione europea, Per un turismo costiero di qualità – La gestione integrata della qualità delle destinazioni costiere, DG Imprese, Unità Turismo, Bruxelles, 1999.

19 Decisione 97/15/CE del Consiglio del 9 dicembre 1996 relativa ad un terzo programma pluriennale per le piccole e medie imprese (PMI) nell'Unione europea (1997-2000), GU L 6 del 10.1.1997, p 25 http://europa.eu.int/comm/dg23/gen_policy/multiannual_program/multiannual_program.html.

(12)

localizzazione geografica delle PMI. Tutte queste misure riguardano anche le PMI del turismo.

Si è ovviamente dovuto sensibilizzare a questo programma il settore del turismo e per questo sono state adottate misure come l'informazione degli operatori del turismo, a livello europeo, sulle possibilità offerte per lo sviluppo delle PMI dal terzo programma pluriennale e la consultazione regolare del settore.

Come esempio di progetto turistico cofinanziato dal programma pluriennale si può citare Net-Quality, che ha sostenuto il trasferimento delle migliori pratiche di gestione e degli strumenti informatici appropriati e ha così promosso l'utilizzo di nuove tecniche d'organizzazione e di commercializzazione da parte delle piccole imprese del turismo.

Inoltre, il Libro bianco sul commercio 20 della Commissione ha sottolineato i vantaggi reciproci potenziali della cooperazione tra il commercio e il turismo.

2.1.2. Strumenti di sostegno alle imprese

La Commissione ha creato strumenti di sostegno alle imprese destinati a soddisfare le necessità delle PMI in materia d'informazione, consulenza e assistenza sulle questioni comunitarie e favorire la cooperazione transnazionale tra le imprese (Euro Info Centres, Bureau de Rapprochement des Entreprises, Business Co-operation Network, Europartenariat e Interprise) 21.

La conferenza organizzata dalla presidenza lussemburghese sull'occupazione e il turismo (cfr.

1.1.1) ha raccomandato l'adozione di "misure per promuovere i rapporti e la cooperazione tra le PMI, in particolare tramite reti di imprese intermediarie", previste dal terzo programma pluriennale per le PMI. Successivamente, una valutazione dell'uso effettivo di questi strumenti da parte delle PMI del turismo ha messo in luce gli sforzi da compiere per informare queste imprese e gli operatori del settore sugli strumenti comunitari esistenti e su come utilizzarli.

Le azioni specifiche sono state le seguenti:

individuazione degli Euro Info Centres particolarmente attivi nel settore del turismo;

associazione degli operatori del turismo europeo alla campagna di promozione per la Rete di cooperazione tra imprese;

invito alla presentazione di proposte per l'organizzazione di incontri di imprese Interprise centrate sul turismo. La Commissione ha cofinanziato due manifestazioni Interprise sul turismo che hanno avuto luogo in Spagna e in Finlandia nel settembre 1999.

Nel 1999 la Commissione ha sviluppato un sito web dedicato alle misure comunitarie a favore del turismo, EU Schemes in Support of Tourism – An Internet Roadmap for the Tourism Sector 22. Questo strumento concreto, che si rivolge in particolare agli operatori del turismo, fornisce informazioni esaurienti e strutturate su programmi, misure, fondi, iniziative e azioni dell'UE riguardanti il turismo, classificandoli per settore d'interesse specifico e con collegamenti diretti coi siti Internet pertinenti.

20 Comunicazione della Commissione delle Comunità europee al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni, COM(1999) 6 def. del 27.1.1999, p 17 http://europa.eu.int/comm/dg23/commerce/commerce-wp/commerce-wp.html.

21 http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/policy-areas/sme.htm.

22 http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/tourism-publications/publications.htm.

(13)

2.1.3. Conferenza della presidenza britannica sul turismo e le PMI

Nel 1998 la Commissione ha collaborato con la presidenza britannica all'organizzazione di una conferenza che ha formulato una serie di raccomandazioni sul modo in cui le PMI del turismo potrebbero essere meglio integrate nella politica generale dell'impresa, anche nel terzo programma pluriennale per le PMI. È stato sottolineato che le PMI hanno proprie necessità specifiche. Il comunicato finale 23, basato sui risultati di quattro seminari, contiene raccomandazioni su questioni come lo sviluppo fondato sulla conoscenza, la sostenibilità, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e la qualità, che sono state riprese nella relazione del Gruppo ad alto livello sul turismo e l'occupazione (cfr. 1.1.1) e nelle conclusioni del Consiglio "Mercato interno" del 21 giugno 1999 (cfr. 1.1.2).

2.1.4. Semplificazione del contesto delle imprese

Nel settembre 1997 è stata istituita una task-force "Semplificazione del contesto delle imprese" (BEST), che nel maggio 1998 ha presentato una relazione finale indipendente sui mezzi per migliorare la legislazione ed eliminare gli ostacoli inutili allo sviluppo delle imprese europee, in particolare delle PMI. La relazione contiene numerose raccomandazioni relative a misure che potranno essere adottate dalla Commissione e dagli Stati membri 24 . Sulla base di queste raccomandazioni la Commissione ha adottato un piano d'azione che è stato approvato dal Consiglio dei ministri (Industria) il 29 aprile 1999 25. Questo piano definisce i seguenti settori prioritari: istruzione per una società imprenditoriale, formazione, accesso al finanziamento, accesso alla ricerca e all'innovazione, maggiore sensibilità dei programmi comunitari di RST alle necessità delle PMI, migliore utilizzo dei brevetti da parte delle PMI, miglioramento della visibilità dei servizi di sostegno, miglioramento della gestione pubblica, miglioramento delle condizioni di lavoro e d'occupazione. Varie azioni svolte tra il 1995 e il 1999 hanno già identificato le migliori pratiche in questi settori.

L'attività proseguirà nell'ambito della nuova procedura BEST 26. A partire dall'anno 2000, la Commissione e gli Stati membri presenteranno relazioni sull'attuazione del piano d'azione, in cui saranno segnalate le iniziative che avranno avuto successo e indicati i settori in cui si potrebbe fare di più per creare un clima favorevole alle imprese.

2.1.5. Direttiva relativa ai ritardi di pagamento 27

I ritardi di pagamento hanno gravi conseguenze per tutte le imprese europee, perché ne pregiudicano il flusso di cassa, la redditività e la competitività, e quindi anche per le imprese che operano nel settore del turismo. La direttiva relativa ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali contiene una serie di misure miranti a combattere questo fenomeno

23 Conferenza della presidenza britannica "Agenda 2010 for small businesses in the World's Largest Industry - A growing contribution to European Tourism", Llandudno, Regno Unito, 20-22 maggio 1998, Conclusioni

http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/tourism-publications/publications.htm.

24 Relazione della task-force BEST Semplificazione del contesto delle imprese, volumi I e II, http://europa.eu.int/comm/dg23/gen_policy/best_task_force/best_task_force.html.

25 Comunicazione della Commissione al Consiglio "Promuovere lo spirito imprenditoriale e la competitività”, COM(1998) 550 def. del 30.9.1998.

http://europa.eu.int/comm/dg23/gen_policy/response_to_best/response_to_best.html.

26 SEC (2000) 1824 del 26 ottobre 2000.

27 Direttiva 2000/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 giugno 2000 relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, GU L 200 dell'8.8.2000 p 35.

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nell'Unione europea. Essa riguarda i ritardi di pagamento tra tutte le imprese, anche quelle del settore pubblico, e stabilisce un quadro giuridico destinato a dissuadere da questa pratica o da quella di imporre ai partner termini di pagamento eccessivi lunghi. Inoltre, la direttiva aumenta la rapidità e l'efficacia delle procedure di recupero dei debiti.

3. VANTAGGI DELL'INTEGRAZIONE EUROPEA NEL CONTESTO MONDIALE

3.1. Mercato interno 3.1.1. Concorrenza

La politica della concorrenza è essenziale per la realizzazione del mercato interno, in quanto vieta le fusioni di imprese che portano alla creazione o al rafforzamento di una posizione dominante ed evita che le imprese abusino di una posizione dominante e ricorrano a pratiche o accordi che limitano la concorrenza. Essa impedisce inoltre ai governi degli Stati membri di introdurre distorsioni della concorrenza concedendo aiuti di Stato a imprese pubbliche o private.

Poiché il turismo è un mezzo di sviluppo regionale ed è caratterizzato da una concentrazione del mercato quando la concorrenza s'intensifica, la politica della concorrenza svolge un ruolo decisivo in questo settore. Nel valutare la posizione che i candidati alla fusione occuperanno nel mercato, non ci si deve limitare a prendere in considerazione la situazione sul mercato geografico corrispondente. Occorre anche valutare la quota di mercato delle parti dal lato dell'offerta sul mercato del prodotto in questione .

Legislazione antitrust

Tra il 1997 e il 1999 alcuni casi sono stati autorizzati nel settore del turismo. Quattro di loro riguardavano accordi di cooperazione o di esclusiva nel settore delle agenzie di viaggi, due accordi di esclusiva nel settore alberghiero e uno una "joint venture" nel settore delle crociere. Nel 1997 è stato respinto un reclamo riguardante una base di dati irlandese di informazioni turistiche.

Fusioni

Tra il 1997 e il 1999, vari casi di fusioni importanti nel settore del turismo hanno dovuto essere valutati in base al regolamento (CEE) n° 4064/89 del Consiglio relativo al controllo delle operazioni di concentrazione tra imprese 28. In uno dei casi la Commissione ha proibito la fusione, che avrebbe lasciato esistere soltanto tre operatori turistici verticalmente integrati sul mercato nazionale delle vacanze all'estero organizzate e avrebbe quindi creato una posizione dominante collettiva.

Aiuti di Stato 29

Gli Stati membri hanno fornito aiuti al settore del turismo mediante programmi plurisettoriali di aiuto alle PMI o a finalità regionale e programmi specifici a favore del turismo. La Commissione ha generalmente approvato questi programmi specifici sulla base degli orientamenti relativi agli aiuti alle PMI o agli aiuti regionali. L'importo totale medio degli aiuti di Stato concessi al turismo nel quadro di programmi specifici ammonta per il periodo 1996-1998 a 229 milioni di euro, con una netta diminuzione rispetto ai 316 milioni di euro del periodo 1994-1996.

Inoltre, la Commissione ha approvato la concessione di aiuti a due grandi progetti di impianti turistici in Italia nell'ambito del quadro multisettoriale per gli aiuti regionali a favore di grandi progetti d'investimento.

28 GU L 395 del 30.12.1989, p 1.

29 Ottava relazione sugli aiuti di Stato nell'Unione europea, Bruxelles, COM(2000) 205 def. dell'11.4.2000 http://europa.eu.int/comm/competition/state_aid/others/.

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3.1.2. Non discriminazione, libera circolazione dei lavoratori, diritto di stabilimento e libera prestazione dei servizi

La relazione annuale della Commissione sul controllo dell'applicazione del diritto comunitario analizza il modo in cui gli Stati membri hanno applicato la legislazione comunitaria e i procedimenti avviati nei casi di infrazione del diritto comunitario 30. Per quanto riguarda il mercato interno e il turismo, nel periodo 1997-1999 i procedimenti per infrazione sono stati soprattutto basati sull'articolo 12/ex articolo 6 (non discriminazione), l'articolo 43/ex articolo 52 (diritto di stabilimento) e l'articolo 49/ex articolo 59 (libertà di prestazione di servizi) del trattato CE.

Per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori nell'UE in base all'articolo 39/ex articolo 48 del trattato CE e la libera prestazione di servizi in base all'articolo 49/ex articolo 59 del trattato CE, la Commissione ha cercato di chiarire l'applicazione della normativa comunitaria 31, alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, in particolare per le due professioni di guida turistica e d'accompagnatore. Specie in queste professioni dell'industria turistica l'applicazione delle direttive sul riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali è un'eccezionale banco di prova, per la natura stessa di queste attività. Il "documento di lavoro della Commissione sulla questione delle guide turistiche"32, elaborato in collaborazione con le organizzazioni professionali più direttamente interessate, e l'opera permanente di consulenza, chiarimento e informazione nei confronti delle istituzioni europee, dei governi degli Stati membri e dell'industria del turismo sono stati le principali attività in questo settore.

3.2. Euro

Non meno del 40 % del turismo transfrontaliero mondiale è situato nella zona euro. L'euro può favorire i brevi soggiorni transfrontalieri dei residenti nella zona euro e facilitare la circolazione dei turisti originari di paesi terzi. Con l'euro si hanno una valuta stabile e un basso tasso d'inflazione, prezzi chiari, transazioni e fatturazioni più semplici tra i partner della zona euro, un accesso diretto agli investimenti transfrontalieri e una cooperazione più facile, e non è necessario premunirsi contro possibili fluttuazioni monetarie. Un miglioramento dell'infrastruttura, dell'esecuzione e della trasparenza dei pagamenti transfrontalieri e al dettaglio nel mercato interno resta tuttavia necessario. Dopo il lancio dell'euro, il 1° gennaio

30 16a Relazione sul controllo dell'applicazione del diritto comunitario, COM(1999) 301 def. del 9.7.1999;

17a Relazione sul controllo dell'applicazione del diritto comunitario, COM(2000) 92 def. del 23.6.2000 http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/infringements/index_en.htm.

31 Direttiva 75/368/CEE del Consiglio del 16 giugno 1975 concernente misure destinate a favorire l'esercizio effettivo della libertà di stabilimento e della libera prestazione dei servizi per quanto riguarda varie attività (ex 01-classe 85 CITI) comprendente segnatamente misure transitorie per tali attività, GU L 167 del 30.6.75, p 22.

Direttiva 89/48/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1988, relativa ad un sistema generale di riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore che sanzionano formazioni professionali di una durata minima di tre anni. GU L 19 del 24.1.89, p. 16.

Direttiva 92/51/CEE del Consiglio, del 18 giugno 1992, relativa ad un secondo sistema generale di riconoscimento della formazione professionale, che integra la direttiva 89/48/CEE. GU L 209 del 24.7.92, p. 25.

32 SEC(97) 837 def. del 13.5.1997.

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1999, la Commissione ha preparato al riguardo una comunicazione, che è stata nel frattempo adottata 33.

Per quanto riguarda la preparazione all'euro delle imprese, in particolare delle PMI, la Commissione e altri attori interessati hanno constatato un calo d'interesse preoccupante.

Secondo uno studio realizzato nella primavera del 1999 dall'Osservatorio europeo delle PMI, solo il 43 % delle PMI aveva già preso in considerazione l'impatto dell'euro sulle proprie attività, ed erano ancor meno numerose (18 %) le PMI con una strategia precisa. Molte intendevano aspettare l'anno seguente, o addirittura il 2002, per affrontare la questione. Lo stesso sondaggio rivela che una minoranza non trascurabile di PMI ha un'idea molto vaga degli adempimenti legali a cui sono tenute, dato che il 24 % di esse non prevede di adattarsi alla moneta unica prima della metà o della fine dell'anno 2002. 34

3.2.1. Gruppo di lavoro e conferenza sull'euro e il turismo

Questo gruppo di lavoro si è riunito tra marzo e giugno 1998. Nella sua relazione, esso traccia un quadro delle opportunità e delle strategie per le imprese del turismo nel contesto dell'introduzione dell'euro e mette in evidenza i problemi che restano da risolvere, nonché le sinergie possibili e gli sforzi di coordinamento necessari tra gli operatori turistici e tutti i partner di tali imprese.

Sulla base della relazione del gruppo di lavoro preparatorio, la Commissione ha organizzato una conferenza, svoltasi nell'ottobre 1998 a Bruxelles, allo scopo di identificare e di scambiare le migliori pratiche. La relazione della conferenza 35 contiene i risultati delle quattro tavole rotonde tenute in questa occasione, le conclusioni che la Commissione ha tratto dai dibattiti e, in allegato, la relazione del gruppo di lavoro.

3.2.2. Guida pratica per le imprese del turismo

Elaborata dall'Associazione per l'Unione monetaria in Europa, questa guida contiene elenchi di controllo dettagliati che permettono di identificare, per ciascuna delle grandi categorie di imprese del turismo, gli elementi strategici chiave per l'adattamento all'euro dei sistemi, dei processi e delle risorse umane dell'impresa. La Commissione ha cofinanziato la pubblicazione, in tutte le lingue comunitarie, di 85.000 copie destinate in particolare alle PMI del turismo 36.

3.2.3. Logo "euro"

Nel settore del turismo i prezzi spesso sono già espressi in euro: nei cataloghi degli operatori turistici, nei sistemi comuni di prenotazione e, sempre più spesso, negli alberghi, nelle agenzie di viaggi, ecc. L'accordo sull'utilizzo del logo "euro" in tutta l'UE riflette l'impegno

33 Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, "I pagamenti di dettaglio nel mercato interno", COM(2000) 36 def. del 31.1.2000

http://europa.eu.int/comm/internal_market/en/finances/payment/.

34 Cfr. anche la conferenza "Imprese 2002 - 18 mesi per completare la vostra preparazione all'euro", http://europa.eu.int/comm/dgs/economy_finance/conf_events/rndtbl/rndtbl0600_en.htm#presentations.

35 Conferenza "L'euro e il turismo: opportunità e strategie per le imprese", Bruxelles, 16 ottobre 1998, Relazione finale,

http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/tourism-publications/publications.htm.

36 "Euro - Guida di preparazione per le imprese del turismo", AUME, aprile 1999, http://www.amue.org/ e http://europa.eu.int/comm/enterprise/services/tourism/tourism-publications/publications.htm.

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dell'industria del turismo a prestare servizi prezzati in euro e a fornire al consumatore informazioni sull'uso dell'euro 37.

3.3. Misure fiscali 3.3.1. IVA

A norma dell'articolo 26 della sesta direttiva sull'IVA 38 , le agenzie di viaggio sono sottoposte ad un regime fiscale particolare, in virtù del quale l'IVA è prelevata sul margine dell'agenzia. A giudizio degli Stati membri e degli operatori dei settore in generale questo sistema funziona bene. Tuttavia, di recente alcuni problemi tecnici sono stati segnalati ai servizi della Commissione e quindi è possibile che nei prossimi anni vengano introdotte modifiche.

Abitualmente, nel settore del turismo si applica l'aliquota IVA normale. Per i servizi di cui all'allegato H della sesta direttiva IVA, come il trasporto di persone e l'alloggio in alberghi, gli Stati membri possono tuttavia applicare un'aliquota ridotta.

Per quanto riguarda il trasporto interno di persone, l'articolo 9.2(b), della sesta direttiva dispone che l'IVA applicabile è determinata in funzione delle distanze percorse nello Stato membro. Alcuni Stati membri possono tuttavia continuare ad esonerare il trasporto di persone.

Di conseguenza, l'applicazione dell'IVA presenta forti disparità tra gli Stati membri. La Commissione è del parere che le norme e le esenzioni speciali per il trasporto di persone debbano essere riesaminate. Questo riesame avverrà nel corso dei prossimi anni, nel quadro della revisione generale del regime fiscale dei servizi.

Nel 1998 la Commissione ha presentato una proposta di direttiva sul diritto di detrazione dell'IVA, che prevede la possibilità di detrarre il 50 % dell'IVA pagata sulle spese d'albergo e di ristorante sostenute per ragioni professionali. Poiché il Parlamento europeo ha proposto una deducibilità del 100 %, la proposta è ora all'esame del Consiglio.

3.3.2. Tassazione dei carburanti per aeromobili

Secondo l'articolo 8, paragrafo 1, lettera b), della direttiva 92/81/CEE 39 del Consiglio relativa all'armonizzazione delle strutture delle accise sugli oli minerali, un'esenzione obbligatoria dell'accisa armonizzata è concessa per i carburanti destinati all'aviazione commerciale. Lo stesso articolo prevede anche che il Consiglio debba riesaminare quest'esenzione obbligatoria sulla base di una relazione della Commissione. Questa relazione, presentata nel novembre 1996, raccomandava di estendere le accise sugli oli minerali al kerosene per aviazione non appena la situazione giuridica internazionale permettesse alla Comunità di farlo. Le conclusioni di questa relazione sono state accolte nel 1997 nella proposta della Commissione 40 mirante a ristrutturare il quadro comunitario della fiscalità dei prodotti energetici. Una disposizione specifica è stata inserita nell'articolo 13, paragrafo 1, lettera c) della proposta, in base alla quale i prodotti energetici forniti per essere utilizzati come

37 Accordo tra le organizzazioni di consumatori e le associazioni di professionisti della distribuzione, del turismo, dell'artigianato e delle PMI nel quadro del passaggio all'euro, 30 giugno 1998,

http://europa.eu.int/euro/html/page-dossier5.html?dossier=153&lang=5&page=1&nav=5.

38 Sesta direttiva 77/388/CEE del Consiglio del 17 maggio 1977 in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alle imposte sulla cifra d'affari - Sistema comune di imposta sul valore aggiunto, GU L 145 del 13.6.1977, p. 1. Vedi anche GU L 316 del 31.10.1992, p. 12.

39 GU L 316 del 31.10.1992, p. 12.

40 COM(1997) 30 def. del 12.3.1997.

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carburanti per la navigazione aerea commerciale continueranno a beneficiare dell'attuale esenzione obbligatoria dall'accisa fintanto che obblighi internazionali imporranno tale esenzione. La direttiva proposta sulla tassazione dell'energia darebbe tuttavia agli Stati membri la possibilità di limitare il campo di quest'esenzione al trasporto internazionale, in quanto prevede la tassazione facoltative dei voli nazionali e, in forza di accordi bilaterali, dei voli intracomunitari. La proposta è ancora all'esame del Consiglio.

Nel 1999 la Commissione ha adottato una comunicazione sulla "Tassazione dei carburanti per aeromobili", che è attualmente all'esame del Consiglio e del Parlamento europeo 41. Secondo una delle raccomandazioni, gli Stati membri, in stretta cooperazione con la Commissione, dovrebbero intensificare la loro azione nell'ambito dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile per l'introduzione di una tassazione dei carburanti per aeromobili e di altri strumenti con effetti analoghi.

3.4. Commercio internazionale dei servizi turistici

L'Accordo generale sul commercio dei servizi (GATS), concluso al termine dei negoziati del ciclo dell'Uruguay, riguarda anche il commercio dei servizi turistici. La maggior parte dei paesi membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha liberalizzato gli scambi di servizi turistici nell'ambito del GATS. La portata degli impegni assunti per il settore turistico supera di gran lunga quella riguardante qualsiasi altro settore. Questo indica chiaramente che la maggioranza dei membri dell'OMC è consapevole degli effetti estremamente positivi per l'economia nazionale della liberalizzazione degli scambi nel settore turistico.

La liberalizzazione degli scambi di servizi turistici apre nuove possibilità all'industria europea del turismo, perché permette di offrire servizi a un numero crescente di turisti in Europa, ma anche di stabilire una presenza commerciale in altri paesi membri dell'OMC e di offrire servizi ai consumatori di quei paesi. I negoziati GATS 2000, che sono iniziati nel 2000, dovrebbero offrire l'occasione di realizzare progressivamente una maggiore liberalizzazione nei paesi che ancora non hanno liberalizzato gli scambi di servizi turistici in misura altrettanto ampia che la Comunità e i suoi Stati membri, così da eliminare le restanti restrizioni agli scambi in questo settore.

Il 2 giugno 1998 si è tenuta una conferenza sul GATS 2000, in cui sono state esaminate le implicazioni di un'ulteriore liberalizzazione del commercio dei servizi per l'industria europea del turismo e sono state analizzate le opportunità e le sfide create dalla liberalizzazione multilaterale degli scambi di servizi per l'industria turistica dell'Unione europea 42. La Commissione ha promosso un altro studio (aprile-luglio 1999) per conoscere il punto di vista di vari operatori europei del settore dei servizi sugli imminenti negoziati GATS. L'industria del turismo è apparsa ancora scarsamente consapevole dell'importanza dei negoziati GATS per la liberalizzazione della prestazione di servizi.

L'esame in corso intende anche valutare l'applicazione del GATS per quanto riguarda il turismo e le sue implicazioni per l'industria europea del turismo.

41 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni "Tassazione dei carburanti per aeromobili", COM(2000) 110 def. del 2.3.2000, http://europa.eu.int/comm/taxation_customs/publications/official_doc/com/com.htm.

42 GATS 2000, L'apertura dei mercati dei servizi, DG I, 1998.

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4. SVILUPPO DEL TURISMO EUROPEO

4.1. Fondi strutturali

Le possibilità di creazione di posti di lavoro offerte dal turismo rendono questo settore particolarmente importante per lo sviluppo regionale, dal momento che, in tale ambito, esso può anche contribuire alla diversificazione delle attività regionali (soprattutto nelle zone rurali e nelle zone industriali in declino). La spesa turistica inoltre esercita un notevole impatto positivo indiretto sull'espansione di altre attività imprenditoriali.

Le regioni "in ritardo di sviluppo" tendono a presentare un potenziale considerevole di incremento turistico. Il turismo può inoltre contribuire allo sviluppo in numerosi altri campi, fra cui:

• sviluppo economico regionale

• sviluppo del mercato del lavoro regionale

• sviluppo di infrastrutture e impianti

• localizzazione di investimenti e attività imprenditoriali

• sviluppo rurale e diversificazione delle attività economiche nelle zone rurali.

Per tutti questi motivi il turismo è progressivamente diventato uno dei principali obiettivi dell'appoggio comunitario tramite i Fondi strutturali. Tra il 1994 e il 1999 il Fondo europeo di sviluppo regionale ha stanziato circa 4 200 milioni di euro per il turismo.

La maggior parte di tale importo è stata attribuita agli Stati membri attraverso i Quadri comunitari di sostegno (QCS) o i Documenti unici di programmazione (DOCUP) che in quel periodo orientavano gli aiuti forniti dai Fondi strutturali. I QCS e i DOCUP davano la priorità a misure atte a migliorare la qualità dell'offerta turistica, a ridurre il carattere stagionale del turismo, a sviluppare l'utilizzo da parte del turismo del patrimonio culturale europeo, a sviluppare l'agriturismo e a promuovere la formazione nel settore turistico. Nel complesso in questo periodo sono stati realizzati 367 progetti destinati allo sviluppo del turismo.

Il turismo è stato particolarmente incentivato dalle iniziative comunitarie, soprattutto da Interreg IIA, LEADER II e PMI. Tra il 1994 e il 1999 sono stati attribuiti a progetti turistici oltre 200 milioni di euro nel quadro di Interreg IIA, che ha lo scopo di promuovere la cooperazione transfrontaliera tra regioni confinanti. Questo importo rappresenta il 7 % dell'iniziativa.

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Grecia – Isola di Rodi – salvare un biotopo legato al turismo

Il massiccio flusso annuale di visitatori (200 000 turisti) alla Valle delle farfalle di Rodi ha provocato un rapido declino di una popolazione di farfalle unica e ha addirittura rischiato di estinguere la fonte di tale attrazione turistica locale. I Fondi strutturali hanno fornito circa 300 000 euro per un piano di soccorso consistente essenzialmente nel controllare il flusso di visitatori grazie ad un migliore sistema di sentieri e accessi alla valle e a prevenire la siccità attraverso un piano adeguato di circolazione delle acque.

Malgrado lo stanziamento modesto, sono stati raggiunti risultati spettacolari in termini di preservazione della specie e quindi anche nel garantire agli abitanti i redditi provenienti dal turismo. Il progetto è riuscito a mantenere i posti di lavoro locali nel settore turistico e anche a crearne di nuovi. L'effetto incentivante è stato così forte che adesso si progetta di trasformare un antico monastero presente nella località in un museo di storia naturale.

Irlanda – Cork – Centro di assistenza ad allevatori di cavalli mezzosangue e organizzazione di manifestazioni equestri

In passato non esisteva in Irlanda alcun centro per l'allevamento di mezzosangue. Si è avuta quindi l'idea di costruire un centro del genere su un terreno di 21 ha appartenente alla città di Millstreet, con varie piste di gara, 450 stalle, un circuito campestre e altri percorsi da equitazione, con l'appoggio dei Fondi strutturali che hanno fornito 2,5 milioni di euro.

Le attività del centro equestre hanno notevolmente favorito il turismo nella zona di Millstreet, con un grande successo per ristoranti e negozi. Grazie alla sua originalità il centro ha rapidamente ottenuto il riconoscimento internazionale, oltre a creare nella località circa venti posti di lavoro permanenti e a impiegare 120 persone in occasione di esposizioni, vendite e manifestazioni varie.

Progetto “Coast to coast” per la promozione congiunta del turismo su entrambe le sponde del Canale della Manica a Boulougne-sur-Mer e nel distretto di Shepway (Folkestone)

L'obiettivo principale del progetto Interreg “Coast to coast” è quello di creare una strategia per lo sviluppo congiunto del turismo su un'unica destinazione, allo scopo di migliorare l'economia turistica e la competitività delle due aree costiere interessate. Si tratta di diversificare i prodotti turistici per aprire nuovi mercati, migliorare l'accoglienza dei visitatori e ricevere visitatori provenienti da un maggior numero di paesi.

Il progetto “Coast to coast” comprende diversi moduli che fungeranno anche da tappe:

Analisi dei prodotti e del mercato per garantire coerenza

Valorizzazione dell'immagine della destinazione “Coast to coast”

Sviluppo di strutture di supporto adeguate

Elaborazione di un ampio programma di marketing per i mercati

Il progetto è stato ufficialmente istituito nel luglio del 1997 con un bilancio totale di 552 000 euro, dei quali 276 000 corrispondono al contributo Interreg.

Nel settembre del 1999 la Commissione ha pubblicato le linee direttrici per i programmi dei Fondi strutturali per il periodo 2000-2006, destinate ad aiutare le autorità nazionali e regionali a preparare le proprie strategie di programmazione. In esse il turismo viene riconosciuto come un bene economico importante per molte regioni, comunità rurali e città. Lo sviluppo equilibrato e sostenibile del turismo sarà quindi appoggiato dalla modernizzazione delle infrastrutture, dall'aggiornamento delle competenze professionali e dal miglioramento dell'integrazione con il settore industriale.

4.2. Trasporti

I legami esistenti fra trasporti e turismo mostrano l'importanza che i rispettivi punti in comune rivestono per entrambi. Con il costante aumento del reddito disponibile nell'UE, il traffico turistico è attualmente uno dei principali motori della domanda di trasporti aerei e stradali in

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Europa. Ma anche i servizi di trasporto esercitano una forte influenza: in molte regioni la qualità dei trasporti ha avuto e continuerà ad avere un notevole impatto sul successo dell'industria turistica. In tale contesto, nel corso degli ultimi anni si è assistito ad una crescente congestione dello spazio aereo europeo, il che ha provocato considerevoli ritardi e altri disagi.

L'impatto positivo esercitato sui flussi turistici dalla liberalizzazione dei trasporti promossa dalle iniziative comunitarie richiede uno sforzo continuo per garantire infrastrutture più efficienti e sostenibili: questo permetterà di conseguire ulteriori vantaggi in termini di accessibilità, assicurando una maggiore interoperabilità dei sistemi di trasporto, soprattutto per le destinazioni turistiche. Grazie alla politica comune dei trasporti e alle reti transeuropee la UE svolge un ruolo unico e vitale nello sviluppo dei trasporti aerei e nella progettazione dei principali collegamenti stradali e ferroviari a lunga distanza in Europa.

Il 6 ottobre 1999 il Consiglio dei ministri (Trasporti) ha adottato una serie di conclusioni sul rilancio delle ferrovie europee, seguite, il 9 dicembre 1999, da un accordo politico sul futuro quadro per le ferrovie in Europa 43. Questo cosiddetto pacchetto ferrovie mira a rilanciare le ferrovie europee creando condizioni favorevoli per lo sviluppo di un sistema ferroviario dinamico e competitivo orientato al cliente. Costituisce un notevole progresso verso un'equa ed efficace tariffazione per l'uso dell'infrastruttura ferroviaria e comporta inoltre l'apertura del mercato internazionale del trasporto ferroviario di merci, che rappresenta un passo verso il completamento del mercato interno dei trasporti ferroviari 44.

Il 6 ottobre 1999 il Consiglio ha inoltre raggiunto un accordo su una strategia per l’integrazione dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile nella politica dei trasporti (cfr. anche 6.2) 45. La relazione presentata al Consiglio europeo di Helsinki del 10 e 11 dicembre 1999 esprime serie preoccupazioni per il proseguire illimitato delle attuali tendenze che caratterizzano la crescita dei trasporti stradali e aerei. Il suo obiettivo è garantire una crescita economica continua senza incrementare gli effetti negativi dei trasporti, massimizzando in questo modo i vantaggi sociali e riducendo al minimo l'impatto sull'ambiente. La relazione fa rilevare che i risultati ottenuti in passato hanno permesso di ridurre in maniera significativa alcuni effetti dei trasporti sull'ambiente e riconosce che in futuro le azioni intraprese per quanto riguarda emissioni, crescita dei trasporti, ripartizione dei modi di trasporto e rumore dovranno riguardare in particolare la tariffazione, la pianificazione del territorio, la telematica, le telecomunicazioni, i trasporti pubblici, le ferrovie, i trasporti combinati, la mobilità non motorizzata, le nuove tecnologie e la sensibilizzazione.

Nel 1998 la Commissione ha presentato un Libro bianco 46 che fissa un programma per la realizzazione di un sistema armonizzato di oneri per i trasporti commerciali nell'Unione europea. In futuro tutte le misure prese avranno lo scopo di garantire il funzionamento efficace del sistema di trasporti e terranno conto del crescente problema dei costi esterni, contribuendo in questo modo anche a risolvere i problemi del trasporto turistico.

43 I testi definitivi sono stati approvati dal Parlamento e dal Consiglio il 22 novembre 2000.

44 La Commissione intende inoltre presentare proposte per sostenere ulteriormente lo sviluppo del trasporto ferroviario internazionale di passeggeri.

45 Doc. 11717/99 TRANS 197 Env 335.

46 Libro bianco “Pagamento commisurato all'uso dell'infrastruttura: approccio graduale a un quadro comune di fissazione degli oneri per l'infrastruttura di trasporto dell'UE”, COM(1998) 466 def. del 22.7.1998.

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1786/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 settembre 2002, che adotta un programma d'azione comunitario nel campo della sanità pubblica (2003-2008) 1 la