• Non ci sono risultati.

Cronache Economiche. N.237, Settembre 1962

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Cronache Economiche. N.237, Settembre 1962"

Copied!
100
0
0

Testo completo

(1)

DELLA CAMERA DI

COMMERCIO INDUSTRIA E AGRICOLTURA DI TORINO

~~~'lLE'~IIIA~~~~~,

N. 237 -SETTEMBRE 1962-

L. 250

(2)
(3)

cronache

economiche

mensile a cura della

camera di commercio

industria e agricoltura

di tori no

numero 237 -

settembre 1962

Comitalo di redazione:

Ono Dott. Giuseppe

A

lpmo

Prof. Dott. Augusto

B

argonl

Pro!. DotI.

A

rrigo Bordin

Dott. Clemenle Celidonio

Pro!. Dott Giovanni Dalmasso

Dott. Giacom

o F

metli

Pro/. Dott. F. Palazzi - Trivell,

Direttore responsabile:

Doli.

G

iuse

p

pe Franco

sommano

3 l'organizzazione

industriale

al XII Salone Internazionale della Tecnica

L'Intervista del mese Doti Ing. Giovanni NasI, Presidente del Comitato Generale del Salone Internazionale della Tecnica e Vice Presidente della Fiat

D. Gribaudl

7 Un addi

o

alla culla dell'industria tOrinese

G. S.cerdote

11 Risultati e prospettive dell'espansione

italiana in

Africa

E. 801l;,'elll

13 la meccanica agraria al XII Salone tnternazlonale della Tecnica

Umberto Bardelli

16

N

uo

v

e acque e nuovi mezzi di ricerca

19 Rassegna della Tecnica, a cura di G.

F.

MlChelelti

2

5 N

ote di Cronaca Camerale

l) Convegno Internazionale sulla coltura del peperone: 16-17 sellembre 1962 2) Consegna di una medaglia-ricordo al pro!. Clemente Celidonio 3) Commissione fecnico-consultiva Trasporll e ComunicaZioni 4) Comunicazioni rerroviarle fra Tonno e Savona

29 Congiuntura economica del mese di agosto 1962

33 Rassegna del Commerci

o

Estero torinese del mese di agosto 1962

37

S

m

o

ssI

d

ell'imporl-export

4

1

Bo

rsa

Va

l

o

ri - Rassegna di setlembre 1962

A. Richelti

43

Tribuna dell'economista _ Prospettive economiche degli anni 60, di Alvm H. Hansen

45 Tra I libri (G.

B.)

- Minisfero dell'lnduslria e del CommerCIO: Fallimenti e protesti cambiari In italia nel 1961 - Primafesfa G .• Il lalte nella calena del freddo

- In biblioteca

48 Il mond

o

offre e chiede

51

F

iere, M

o

stre, EsposIZioni e Congressi tntern3zionali

Direzione, redazione e amministrazione:

(4)

acciai

speciali di

alta qualità

da costruzione

(5)

L'

I

,v

1

'E

RJ l

'T

1

D

E

I.

ME E

L'

Or

g

allizza

z

ioll

e

In

dtl

s

trial

al

X

II alon

e

Jn

t

e

rllazional

d

Ila T

ec

nica

D.

Qual

il

stato

c

quaL

è

i/

prillcipa/e

III

oli co

ill-fomlllfon

del

a/oll(' della Tecllica

cd

ill

re/azione'

ad

esso

quali

SOIlO

stati

i

priTlcipali

scopi

raggiunti?

R.

-

FIJ1 dalle

'ue origini,

il

alone cklla Tecnica

è

stato

impostato secondo la tormula di

Rassegna

In-ternazionale pecializzata). Ogni

edizione

della

Ma-nifestaziollt' ha infatti

inte~o

offrire,

al suo pubblico

qualificato di tecnici

ed

industriali, un panorama vasto

ed aggiornato

dei progressi

compiuti

dalla Tecnica in

tutti

i

Paesi

scientificamente

più progrediti

ed

in

ognu-no dl'i suoi settori. L 'alto livello dei prodotti

esposti ed

il

sempre maggior numero di partecipanti,

che

proYen-gOllo in buona parte dall'estero, sono

già

sufficienti

a

dimostrare

che

la fom1Ula del alone risponde ad

effet-tin' esigellze

di mercato

D.

Quale

~i

PlIÒ definire lo

slogan

»

della X

lI

edi:::ic)/I(

di'l

'alonc

del/a Tecllica)

R.

-

Al

alone

della Tecnica non \'il'ne- mai

impo-sto

a

priori uno

slogan

; l'

tuttavia

ogni anno,

ad

al-kstinwnto terminato, possiamo

C'omtatare che

le

realiz-zazioni esposle si ordinano.

quasi spontaneamente

di-fl·i.

sotto un unico

«

tema

»,

che nspecchia di volta

Il dott, Ing. Glo .... annl Nasi, Presidente del Comitato Generale del Salone della Tecnica e Vice Presidente della FIAT

in yolta

le

più

attuali

tendenze

dell'industria

interna-zionale. Quest'anno,

ogni settore

del

alone, dalla

~leC'­

canica

l'

Metallurgia

alle

Materie Plastiche,

dall'Ener-gia

Nucleare

alle

Macchine da Cantiere, dalle

Attrez-zature per Ufficio alla Meccanica Agraria

,

parla\

'

a al

tecnico dell'

(

Organizzazione Industriale

",

secondo i

cui criteri si

va

attua

l

mente impostando,

sempre

in

ma~~ior mi~ura,

i

l

lavoro in tutte le

sue

forme:

diretti-\0,

amministrati\'o

e

produttivo.

D.

Quali

nocilò

contraddistinguono

qucsta

TllIO-t'(/

l'di::ionc

del alone n('i

confronli

delle pT

('cc

denti?

R.

Anche quest'anno,

il

alone

ha presentato

al-cune no\'ità di particolare rilie\o.

che sono

ben pre

;;to

assurte quasi

a

simboli della

Ras~e~na:

tali, fra le

altre,

il

cl'n

l'

Il

o

elettronico,

il telemanipolatore per l'energia

nucleare,

il

plastico del grande

stabilimento

automo-bilistico, il lluo\issimo

a\Ìogetto

F 10,1. la dlla tutta-i;,

plastica.

Particolarmente ricco di nuo\

'e

realizzazioni

,

e

no

-te\

'o

lmente

accresciuto

nei

confronti

dello

scorso anno

,

è

stato poi

il

settore

delle Attrezzature per

l'

fficio,

al

quale ha partecipato un numero di

ase

del

32

per

(6)

cento superiore a

que

ll

o

d

e

l

'

61. Anche

l

e

Macchine

Utensi

l

i

,

con

il 27 per

cento,

e

l

e

Macchin

e

per

l'Orga-nizzazione

Aziendale,

con

il 18 per

cen

to

di

aumen

to

sul

numero

delle

Case

Espositrici rispetto alla

scorsa

edizione, h

anno potuto registrare

un notevole

successo.

Ma

l'autentica grande

novità de

l

Salone

di

quest'an-no

è stato

i

l

potenziamento

d

el

settore

delle

Macchine

da

Cantiere,

ch

e

h

anno

dato

v

it

a ad

una

Mostra

spe

-cializzata

ad a

lt

o

live

ll

o con

un t

ema particolarissimo

e

d

attua

l

e,

que

ll

o

dei movimenti di terra.

Il

Salone de

l-l

e

Materi

e

Plastiche

infine,

ha

conso

lid

a

t

o

il

s

u

o

pre-stigio e

uropeo svolgendosi

con

t

emporaneamente ad

un

Congresso scientifico

e

t

ecnico

di

r

ili

evo mondiale.

D.

-

Qual

è

st

ata la pTo

g

r

ess

ion

e

d

e

l num

e

m d

eg

li

Espos

'

itoTi

n

eg

li ultimi anni

?

R.

-

L

e

richieste

di

spazio

c

h

e ci

giungono

d

a

ll

e

Case

Costruttrici

vanno

assumendo

un

r

itmo

molto

sod-disfacente: gli E

spositori d

el Salone

aum

entano infatti

di

ann

o

in a

nno

, e

sarà sufficiente

citare

qualche

dato

per darne

un

'

idea

: ne

l 19

57

l

e

Ditt

e

presenti

a

ll

a

Ras-segna er

ano

1250;

nel

1961

,

l'XI Salone

superò

i 2000

E

spos

itori, ch

e

qu

es

t'anno

,

infine,

hanno

raggiunto

il

numero

di

oltr

e

2500.

Sono

dati

che

parlano

d

a so

li

,

soprattutto se

si con

-sid

e

ra

che,

di qu

es

t'u

ltim

a cifra

,

circa

il 25 p

er

cento

è

rappresentato da

Case

es

tere

provenien

ti

,

comp

l

essi-va

m

e

nte

,

da

ben

21

Paes

i.

D

.

-

Qu.ali

so

no

s

tati

i

pm

g

r

e

ssi

d

e

l

Salon

e

dal

pvnto cl

i

v

i

s

ta

d

e

ll'afflu

e

n

z

a d

e

l pubb

li

co?

R.

-

Qu

est'ann

o abbiamo

raggiunto

una

vera

cifra-r

eco

rd: o

ltr

e

600

mila visitatori

,

mentre già

l'anno

scor-so avevamo supera

to

il traguardo d

e

l

m

ezzo milione.

Il

nucleo più

importante

per gli scopi

de

l

Salone, è

naturalmen

t

e cos

tituito da

l

pubb

li

co

qualificato di

t

ec-nici

,

opera

t

ori ed

indu

striali

che sono giun

ti

da

ogn

i

part

e

d

'

Italia

e

da

una

sessantina di Paesi

es

teri

,

fra

cui

partico

l

armente

num

eros

i

dalla Francia,

dalla

Ger-mania, dall

'

Inghilterra,

dagli Stati

Uniti,

dall

a

Norve-g

ia

e

dall

'

Unione

Sovietica.

Un

seg

no de

ll

'ec

o

sempre

più

vasta

d

e

l

Salone

al

di

dei

co

nfini

,

è

dato

da

ll

e

D

elegaz

i

on

i

e

.

dai Gruppi

di Studio inviati

dai

più

lontani Paes

i

,

Paes

i in

via

di

sv

iluppo

t

ec

nico

e

d

econo

mico, co

me

l

a

Persia

,

Israe

l

e

e

d

il

Sudafrica,

Paesi altame

nte

industrializzati

come

il Belgio ed

il Giappone

,

e

persino

Paesi

che

non hanno

a

ncora alcun

rapporto

commercial

e

con

l'Italia,

come

la

R

ep

ubbli

ca

Popo

l

are

Cinese

.

D

'a

ltra parte

,

il nostro Ufficio

Stampa ha

segnalato

la presenza

di

Inviati

Speciali

dalla Francia

,

dall

a

Ger-mania

,

dalla Gran

Bre

tagna,

dagli Stati Uniti

,

dal-4

\

CRONACHE ECONOMICHE

l'America del Sud,

dall'

Indocina

e

dall'

URSS

,

segno

questo

c

h

e

d

el Salone d

e

ll

a

T

ecnica si occupa

attiva-mente

anch

e

la

s

t

ampa spec

i

a

li

zza

t

a

internaziona

l

e.

D. -

Qvali ini

z

iati

v

e

so

n

o allo

s

tudio p

e

T fa

c

ilitar

e

l'int

e

r

ess

am

e

n

to

d

e

i pot

e

n

z

iali

v

i

si

tatori

?

R.

-

Su questo argomento

l

a

parola

d

'

ord

in

e è

una

so

la

:

«

Alto

li

ve

ll

o

tecnico

».

In

fondo,

la

più

effi

cace

azione

di

propaganda è

svolta

dal nos

tro pubblico, che.

ritorna fedelmente

ogni anno a v

i

sitare

il

Sa

l

one

e,

stando a

ll

' evidenza,

n

e

riferis

ce

b

ene.

D

. -

Non

r

e

ptda for

se c

h

e

il

Sal

o

n

e

d

e

lla T

ec

ni

ca

s

ia

in massima part

e

da

co

n

si

d

e

r

aTsi

«

difficil

e

»

p

e

r

il

pubblico m

e

dio?

R.

-

Non mi

sembra

,

poichè

accanto

ai

visitatori

qualificati

anche

il pubblico m

edio

accorre

numero-sissimo

a

l

Salone.

L

e cau

se

di ques

ta

nostra

«

popo-l

ari

t

à

»

possono

essere

moltep

li

ci:

il desiderio d

e

lla

massa

di

esse

re

a

l

corrente

d

ei pro

gress

i

scientifici

e

d

indu

s

tri

ali,

ed il più alto live

ll

o

di istruzione ch

e

con-sente a

moltissimi di

apprezzare

e capire,

anch

e

sol-tanto n

e

ll

e su

e

grandi

linee,

una rea

li

zzazion

e

tecnica;

l

a vas

tit

à

d

ei

settori d

el Salone, che contengono

mo-ti

v

i

di interesse

per chiunque

,

ed

infine

,

mi

sia

con-cesso

di dirlo,

l

a

presentazion

e

dei

prodotti

,

che

fa

d

e

ll

a

nostra Rassegna un

grandioso

ed interessante

spettaco

l

o anche

per il m

eno

«

es

perto

»

.

D

.

-

Quali motivi hanno

determinato

l

a

sce

lta

d

e

l

-la

stagione atdvnnal

e

p

e

r lo

svo

l

gi

m

e

nto d

e

l Salon

e

d

e

l

-la

T

ec

ni

c

a

?

Cal

e

ndari Int

e

rna

z

ionali d

e

ll

e

Fier

e

o altr

e

considerazioni?

R.

-

A

l

l'or

i

gine vi

fu il d

esid

erio

di

essere

la

gran-de

Manifes

tazione specializzata

ch

e

segna

in

It

alia

l

a

ripresa

de

l!'

attivi

t

à

dopo la

pausa dell

e

f

e

ri

e

estive,

poichè

è a

l

principio d

e

ll

'autunno ch

e si fann

o

general-mente i piani p

er l'anno

ch

e

verrà.

Oggi

siamo soddisfatti

di

questa

scelta

e

la

no

s

tra

data

è

o

rm

a

i

fissa

e

d inserita tradizionalm

e

nt

e

nei

ca-l

endari

in t

ern

azionali.

D. -

Quali

so

no

,

in ord

in

e

di impo

rtan

z

a

,

i

s

i

stemi

di pubblicità. usati p

e

r

il Salone della

T

ec

nica

in

Italia

e

all

'estem?

R.

-

Il

Sa

l

one

ha

adottato

du

e

tipi di

propaganda

,

c

h

e

ve

ngono

eff

e

ttuati

in div

erse epoche

del!'

anno

in

quanto des

tinati

a

du

e

differ

e

nti

categori

e: gli

Esposi-tori

ed i Vi

sitatori.

I

contatti

co

n le

Cas

e

costruttri

ci

vengono

svolti in massima parte

n

el p

eriodo ch

e va

da

novembre a

lu

g

li

o,

m

entr

e

la campagna

di propagand

a

(7)

nel-l'epoca

imm

ediata

mente

prece

dente

all'apertura

d

el

Salone.

Per

l'acqui

sizione

d

egli Espositori, una

cura

partico-lare viene

dedicata ai

contatti

con

i Mini

steri

dell'In-dustria

e

del Commercio

dei

Paesi

stranieri, con gli

Addetti Commerciali

d

ell

e

Ambasciate a

Roma

e

con

le va

rie

Associazioni

di

Categoria.

Organizziamo altresì

delle

Conferenze

Stampa ne

l

·

le prin

cipali

Capital

i

Europee,

mentre

la nostra rele

di

Uffici e

di

D

elegazioni

all'estero

si

manti

ene

costan-temente aggiornata

sui

progressi

nei

singoli

settori

in-dustriali

,

sull

e

possibilità

di

mercato

e sui

prob

l

emi

com

merciali

che

vi

sono

connessi.

Per quanto riguarda i Visitatori, diamo

infine molta

importanza

all'organizzazion

e

di Comitive

dall

'

estero

e

a

ll

'

effettu

azione

di Giornate dedicate

a

partico

l

ari

ar-gom

e

nti, quali

l

e Materie Plasti

ch

e,

i Cantieri,

la

Mec-canizzazione

Agricola, l'Organizzazione

Industriale.

La

stampa

d'infom1

azione e

specializzata

e

la

ra-dio-te

l

evision

e ci

aiutano nell

'as

solvimento di questo

compito

in mani

era

veramente

egregia.

D.

-

Quali sono

i

programmi

del

Salon

e

p

e

r

il

futu1'O?

R.

-

Fare sempre

meg

li

o

e

di

più:

e

il

nos

tro

Co-mitato Esecuti\'o,

da

anni

pr

esieduto con

molta

espe-rienza dal Cavaliere

del Lavoro

Giusepp

e

Soffi

etti

, è

già alacremente al

l

avoro per

a

um

entare,

in

vista

del

XIII Salone,

il numero

delle

Manifestazioni

specializ-zate

ed

affinarne

il

contenuto

t

ecnico,

far

conoscere

a

ll

' est

ero

la nostra

efficienza, string

ere contatti

oltr

e

che vantaggiosi

anche continui

con

gli Espositori

,

pro-muovere

Congressi

e

Convegni

di

portata mondial

e

,

o

rganizzare

Giornate

di

Affari

e

di Studio

,

incremen-tare,

in una

parola,

l

e

possibilità

e

le occasioni

per

il

la

vo

ro italiano.

T. S. DRORY'S

IMPORT/EXPORT

CORSO BELGIO, 9S - TORINO -

Tele-foni: 894.386 -894.381 - Telegrammi: DRORIMPEX

MACCHINE PER LA SOVRASTAMPA DELLE ETICHETTE, ASTUCCI PIEGHEVOLI, SCATOLE RIGIDE E MACCHINE PER LA COMPILAZIONE DI BOLLE DI COTTIMO E SCHEDE DI LAVORAZIONE - MACCHINE PER IMBUSTARE LA CORRISPONDENZA - MARCATRICI DI OGNI GENERE - STAMPATRICI ROTATIVE PER SACCHI - MACCHINE SPECIALI PER L'IMBALLAGGIO - SALDATRICI ELETTRONICHE PER MATERIALI PLASTICI

capamianto

c30cie

t

à

per

sIl'Eio

ni

TORINO

VIA S. ANTONINO, 57

LAVORAZIONE DELL'AMIANTO, GOMMA E AFFINI

(8)

CASSA

DI

RISPARMIO

FONDATA NEL 1827

SUSA

BUSCA

Sede centrale:

TORINO

Via XX Settembre, 31

21

Dipendenze in Torino

134

Dipendenze nelle Provincie Piemontesi

e nella Valle d'Aosta.

DI

TORINO

-$-

"n,,, ..

eORr..OMA.N(RO

T U T T E

L

E

OPERAZIONI

E SERVIZI

DI

BANCA

(9)

f).

Grib'llldi

cl

l -

I

,

VHTO

1

BORGO DO

R

t

(

Ecco,

l 1 di'II

"

dm

I

lira

.\1 .\

/1'11-di' lo

~I'alld('

slaziCIIIl

dc

gli alllo!JII,\

('01

l

'

ù'illO

/II/'rcalo ('

più

iII

{a,

lillo

al/a

Il

l'mI ia

di

'filallo, dOI ('

{a

1/lIl/1da della

Dora

si

allarga

iII

spa

zio.li f!.ial'c/IIl;' c'crG

lI/W

('olia...

.

Co,ì, fra non molto. potremo

din'

ai no,td nipoti. passando da

Porta

Pal,lzzo 'lIl

PontI

'

\lo,c<1

(' di (lui

guardando iII giù. alla nostra

slni-,tr,l, all'area

<10\

l'ora ,orgollO gli

impianti d(,lIa Torino-l\ord. più in

là i \l'\'t'ri

1'(1'.,1

edifiei del \ l'l'chIO

Ar'l'n'llt-. (' oltn' ancora

Il'

dl'crepite

co,tnlziolll dll'.

,lite

sul

fiumI'

.

SI

na-,condono. l'Dille- per

\l'rgogna

.

tra

grandi ciuffi d'alberi.

Da

qu,dchl'

t('mpo

.

in effetti. il

plccon('

"1\

ora a s\entrare casI'

tra

Il'

dul' pi,IZZl', dI'I

Balòn.

('

dI

,

I

Bor-go

Dora.

ca\ allo di

\

ia

Borgo

Dora

l' Ilelle 11ll1llt'diate \'icinanze SI

prt'para a s c o m p a

ri

r t'.

dignitosa-JIlentl'.

UllO

del più caratteristicI

quartieri cii Torino.

'\l'lIa

'U.l

\l'lusta

Integrità

,1\

{'-\

'allo

giù aperto hlrghe

bl'l~ccl'

I

llUO-\'j

padiglioni del Cottole-Ilgo.

por-tando un

soffio

di

dolente

lIloder-nitù. fili sull(' soglie del Cimitero

di

<;,.

Pietro

111

\

'inco

li. La

marea

dcI

cenlt'nto . . otto la ,pinta

ch'lIaspe-cubziOlIt' edihzia, si pn'para alar

il n'sto l'd

,I

somnwrgere 1(' \ecchil'

cast.'

sl'tll'Cl'ntl'sdw

di

\

ia

Borgo

Dow Diffieilnll'ntt" rimpi.lngerà la

\'l'lont' Ull

po' ... cellografìca

ùt'lla

loro infilata

colui

d1l',

rabbrivickn-do.

avrà

dato una

guardinga

oc-chiata in

qualche viscido

androne

o in

qualche

nero.

maleolentl'

cor-tilI' di quelle

case.

E. tutta\'Ìa,

chi

ri~a]ga.

per una

ragiollt'

o

raltra

,

alle origini

d('lla

\'()caZlO!H'

industriale

di Torino. non

può assistert" indifferente alla

SCOIll-n

addio

alla cllila

ll'indu

tria toril1

s

par"',1 di de,

di

piazze.

di

t'difiei dH'

a

qllelll'

origIni si collegano.

Per-cile

Borgo Dora

Ì'

,t'ltO

la

culla

dell'industria torinesp.

\1all'rassai.

stracc.hl'ndo]i.

picco-li

Illobilieri

.

\

l'nditori

di

oggetti da

cucina saranno costrl'tti a sloggiare

dai loro bui negozi. donde la n1l'l'ce

trabo('C'l sugli ultimi tratti di

\

ia

ancora aceiottolati.

Le

onllai mutili

ciminiere dei labbriconi supl·r ...

titi

fra la

strada

del

Fortino {' il

Lungo

Dora Agrigento

Cl'ssl'ranno di

ri-cordare

l'antica

opl'w,ità

manifat-turiera

della

zona.

\[a prima

chI'

<jUl".te

l'd altre

languenti testimonianze del

pa ... sato

di\

elltino

un puro ricordo.

c('l'chia-IllO

di

rifarci a

quel

passato.

Do-mani

chi,sà. sarà

troppo tardi

.

al-\

ando

per loro qualche immagine

del

tempo

in

cui

tutta Torino

indu-...

triale

era

qui. i

Ilo ...

tri nipoti du

-reranno

ml'no

fatica a

seguire il

rac-conto cominciato sul

Ponte \losca

...

Il

-

FLO

RID

EZZA OPE

R

O A

C'era

dunquC' una \olta

(mettia-mo.

\'er

...

o i

primi d('1

'500)

una

pic-cola

Torino

,

tutta

chius'l

nel

y,ua-drato delle \'ecchiC' mura romane

l'cl abitata

da poche migliaIa di

abi-tanti.

l\'elle ba ...

~url'

circo,tanti

sor-gl'\ ano

dei borghi

... emirurali

dei

y,uali i più

grossi

.,i raccoglte\

'a

no

intorno

alla

testata dei ponti

sul

Po

t'

sulla

Dora. \

[

a

I due fiumi

dove-\ ano dare un didove-\'erso dI'stino

ai

fj-slwtth i borghi.

cendendo con

lentis~ill1o

dedi-\io.

a

\alle della

città.

il Fa non

sen iva

che

ad atti\

Me

una modesta

na\"igazione

flm iale. Dal ripido

cor-so della Dora Riparia.

a

montI'

del-l'abitato urbano, era ,tato, im

ece,

possibile denvare. in de. tra del

fiu-mI', dt"i canali. Questi canalr

(in

dla-letto

bi,defl'

»

)

Sl

n

1\

ano

.1II'irri-gazionl' dI un'ampia fascia di prati.

ma !>i presta\ allo anche a fornirl'

salti cLlcqua

l'

CJuindi ad azionare

primiti\'i Jllecc,mismi.

Ecco pl'rchl' qui. già intorno alla

metà

del

s('colo

XIlI,

l'rimo sorti

mulilll.

batl'nderii,

«

paratorli

gualchil'fl'

:

<}tl(',tl' ultime

111ac-chinl' idraulidw per

la fabbricazIO

-ne dI panni.

l

Illulinl. già propri(·ta

\

esco\'Ì11' l' poi passati al COlllunl'.

erallo i più importanti della

città.

da\ ano il noml' di

<

ji

\16lass

alla

parte sudoril'ntall' del

Borgo Dora

.

e dove\'ano costituire a lungo il

Cl'-'pite più co,picuo delll' finanzI'

co-munali.

.

t'I

tardo

ml'c.!iot.'\o

si ha notizia

di

altri

artifizi

o fabbriche.

sca-glionate a brl'\ e di ... tanZ<l dal fiume

sul basso terrazzo a cui .,i sct'ndl'

da corso

Regina

~Iargherita.

Docu

-menti di quel

t('mpo

parlano di un

maglio

.

di

una

pista da olio

'

o cioè

Ull

frantoio. di un.l

pista da

canapa , di

lIna

H',sia.

l'

dal'

di IIna sega meccanica

.

La deliberazione

d('i Francesi di

distruggert'

(sia

mo

nel

15

;36)

i

bor-ghi

foranei

di

Torino

per

facilitare

Via Borgo Doro dalla piazza omonima.

(10)

Case sellecentesche di via Borgo Dora

le

operazioni

di

guerra,

rimase

,

al-meno

per quel che

riguarda il

no-stro

borgo, lettera morta. Che

anzi,

mentre

all"interno

della

città

anda-vano sviluppandosi

le fabbriche di

tessuti,

di sete e

di

cotone,

di

cap-pelli

,

di

calze,

di

passamanerie, e

l

e

botteghe dei tappezzieri, degli

orefici, dei sellai,

ecc.,

in Borgo

Dora

andava concentrandosi

l'indu-stria che oggi chiameremmo

pe

an-te,

con

un

codazzo

di

stabilimenti

particolannente rumorosi

O

fastidio-si

per

odori

e

per fumi. Questa

di-scriminazione fu ancora

più netta

quando

il

Comune,

già

proprietario

dei

mulini,

ebbe acquistato

le

pa-recchie segherie

mosse dai

canali

della

zona,

lasciandole in

esercizio

ad affittuari,

L

'

abbondanza

della forza motrice

ed

il

relativo

i

olamento

rispetto

al

fabbricato

cittadino

indussero

Ema-nuele Filiberto

ad ottenere

dal

Mu-nicipio la

ce sione

delle

segherie

ora

ricordate per tra formarle in

Il nuovo Incombe lelteralmenle sul vecchio In uno slargo d Borgo Dora.

81

CRONACHE ECONOMICHE

piste

,

per la produzione di

pol-vere da sparo. Le prime

«

pi te

pronte con le relative macchine

fu-rono date in appalto nel 15 .

Il

loro numero aumentò in séguito,

ri-chiedendo mano

a

mano l'erezione

di nuovi locali.

Il carattere industriale di Borgo

Dora

s'accentuava

nei

secoli

se-guenti, anche

in armonia con

i

pro-grammi governativi, come ora

ve-dremo.

fa

ad onta

di questa

spe-cializzazione

tecnica i quartieri

pres-so

la Dora,

sui

due lati della

via

d'Italia, dO\

'

evano, ancora

~ulla

fine

del

secolo

XVIII,

con er"are

la loro

tipica fisionomia

suburbana, con

ca e

venute'

su senz'

ordine alcuno,

di aspetto rustico,

con

ballatoi

e

scale esterne

in legno. Molti gli

orti

Vecchia fabbrica sulla strada del Fodina

e

i

cortili

rumorosi per ogni sorta

di animali domestici.

II

frastuono

dei magli, delle incudini, dei

mar-telli

(numerose erano

le piccole

of-ficine dei

calderai,

dei bottai, dei

fabbri ferrai, dei carradori), il tonfo

delle acque cadenti

sull

ruote dei

mulini, il via vai dei

carri

in

tran-ito

sul

ponte davano

al

Borgo Dora

un'aria di operosa attività.

Natural-mente ne

soffrivano,

data

anche

la

umidità dei luoghi, le condizioni

igienico-edilizie.

otto

quec to riguardo le

cose

mu-tarono,

e

in meglio, n'rso la fine de'l

secolo

XVIII. Quando cioe,

il

go-vernoabaudo decise di non

ricor-rere più ad impresari privati per la

fabbricazione de'Ile polveri,

e

di

as-sumere

direttamente la gestione

de'Ila pericolosa azienda. I

,

mulini

a pokere

vennero

portati

a

\Tntl;

nel

In

e'ra

terminato

l'edificio

detto

«

R.

Raffineria dei nitri

'

.

Al-tri locali \

cnnero

ingranditi

()

rin-novati. Ciò mentre veniva pure

<1m

pliata la

vicina

(

fonderia delle

can-ne

"

a

Valdocco.

L'intervento

gO\'ernativo si

tra-dusse poco dopo in uno

sviluppo

edilizio che

portò

ad

un

certo

rt·tti-lineamento delle vecchie

contrade

de'l borgo

e alla costruzione di

mi-gliori abitazioni:

quelle'

che

tra

non

molto

verrano

demolite. A

qu('st'o-pera di risananwnto

accenna

O.

De-rossi nella

sua

uova

Guida per

la

città

di Torino

»

del 1771

,

che

del Borgo Dora dice

«

E'

situato

fra

il

canale che conduce

l

'

acqua ai

molini

ed

il ponte' del fiume Dora

ed

è

decorato da una lunghissima

contrada

di

fabbriche, che si vanno

riducendo al gu

·

to

moderno .

Tannerie

,

tintorie,

fabbriche' di

te'le

cerate, ed altri stabilimenti

SI

aggiunsero ai

vecchi,

grazie anche

ad

una migliore

i temazione

ciei

canali.

In

seguito all'unione

del

ca

-nale del Martine'tto

(ramo

della

Pel-I

rina)

con il canale

Me'ana,

ch'ri-\

'

ato

in

sponda

destra della Dora

in

regione Valdocco,

il

risultante

ca

-nale dei

10lassi

ebbe

maggiore

e

più

costante

portata. Dietro

l'antico

cimitero

di S. Pietro in Vincoli dal

canale

dei Molas

'j

era stato

dira-mato un braccio detto

canale

della

Fucina

o

della Sabbionera. Questo

braccio

scorre

parallelamente

alla

via S. Pietro

in

Vincoli,

passa sotto

al

Cottolengo,

e' con ampia curva

SI

ricongiunge

al canale

dei MolassI.

Sui primi del

secolo scorso ecco

come

ci

scrissero

il

nostro borgo

i

frate'lli R

·"cend,

nella loro

Guida

de'

foresti~ri

per la

città

di Torino

.>

:

Dalla

strada

di

a\oia,

parte

\er-so

il nord la passeggiata, detta

stra-da del Principe Eugenio,

c1w

ter-mina

ad

un

circolo

denominato di

\'aldocco,

('

da questo

si

dirigp \

er-so

levante la

strada

S. Massimo,

C'he

ha tennine

!>ulla

piazza Emanuelp

Filiberto,

così chi,

mato quel

~ran­

de

0\

aie

arboreggiato

dw

si

(11)

gran-d(' filatoio di ,eta, i molini della

cit-tà, una grande fabbrica di

stufe,

\('lIl1ti('ri,

t('ssitori, tintori,

stampa-tori

in t{'b, la fucma delle

canne

da

sehioppo,

la fabbrica della

pol-\"('1"('

tutta

armata

di conduttori

elet-trici, per

salvarla

dal fulmine, la

raffiJ1<'fia

de'I

salnitro,

fabbriche di

na\tri di

sett',

ortolani, insomma ("

un borgo tutto popolato da gente

indw.triosa.

E

pt'r

essere collocato

sulla grande strada

d'Italia

verso

la

Lombardia,

è

pieno

di

osterie

per

comodo

dei

conducenti e

di

altre

attigue a giardini,

fornite di vini

(CCC lIenti t'

squisite vivande,

fre-Cjuentate

dai

cittadini

per

ricreazio-Ile.

Li molti

canali

eli acqua,

che

scorrono

per questa parte,

favori-scono

mollo It' fabbriche

e

le

fu-cine

quid

stabilite.

Si veggono

in-nalzare edifizi

che

farebbero bella

cumparsa anche

nel

centro

della

cit-tà. Vi

è

una parrocchia rieelificata

sul

disegno del

conte

Dellani, una

pubblica

~cuola

per le

secondarie

istituzioni, t'el

un

cenotaRo,

dove si

sepoltura a

una metà dei morti

in

Torino

>.

Ma

già allora

il vecchio borgo

in-dustr

ioso,

raggiunto dal grosso della

città,

si preplua \'a a perdere le

pre-rogatin

'

di un

tempo.

Uscendo

dal-Ia

matrice del borgo, l'indl1stria

to-riuese traboccava ormai, sia

verso il

\fartinetto, dove

già

funz:onavano

sul canale omonimo

mulini

ed

opi-fici

\arii,

sia

lungo le

sponde

della

Dora, \

'er. o

\'anchiglia,

che, con

le

sue

fabbriche doveva guadagnarsi

il

poco

simpatico appellativo

eli

borg

'cll

fum

)'.

~Il'ntre

la prima

area

industriale

torinesI':'

anda\ a allargandosi anche

al

di là clella Dora,

al

di qua,

al

rrastuono

delle fabbriche

s'interpo-ne \

'a

no

oasi

di

silenzio e

di

racco-glimento, rappres

e

ntate dalle

isti-tuzioni caritati\t'

cl1t'

colà

[ace\ ano

sorgl

re i

marcl1t'si di Barolo, il

Cot-tolengo,

Dc)]) Bosco. Il 26

aprile

l

52 Borgo Dora

era

terribilmente

~tjuassato

da uno

scoppio

che

co-sta\a la vita

a

23 persone. Erano

~<11tali

in

aria

alcuni depositi

del-l'officina Jelle poheri,

e

i deve,

cOl11e

è

noto,

all'eroi

ma del

ser-gente Paolo

acchi

'e

il di a.;tro

non fu maggiore.

III - L

E

TR

ACCE

D

E

L P

A

A

TO

Sulle rovine dell'officina

l'ammi-nistrazione miliutre costruì

e;randio-si edifici che

ospitarono la

carpen-teria dell'Arsenale. Ma ormai la

fortuna industriale del borgo

era

in

declino.

E

nei decenni

succe~sivi

la

sua

fama rimase affidata quasi

soltanto

alla

stupenda,

miracolosa

opera

del Cottolengo

-

una \'era

città

nella città

-

e

allo

strano

mercato del Balan

,

nel quale

,

scri-veva

De Amicis,

"

è

tutto quello

che

il mare agitato della vita

uma-na rigetta da

si?

».

Ciò non o tante,

sono

ben

visibi-li, anche oggi, i

egni

dell'antica

vo-cazione

industriale del borgo,

che

doveva diventare vocazione di

To-Antico stabilimento fra la strada dci Fodino e via Carlo Noè.

rino. I vetusti canali,

scorrono

ormai

meccanicamente inutili, ma

conser-\

'a

no la mas a d'acqua

e

il vigore

d'un tempo. Il canale dei Mola

i

sctndl':'

verso Dora per buon tratto

parallelo

al

fiume, lungo la

strada

del Fortino,

semina

costo

(ed è

un

bene, data la sporcizia delle

sue

acque), fra due alte

siepi

di robinia.

Poi, alla testata della strada del

Fortino,

il

canale piega verso

l'in-temo, costeggia

su

uno

spigolo

il

cimitero di S. Pietro in Vincoli

e

un

tetro fabbricone,

sotto

passa via

Vit-torio Andreis

e

corre poi fra due

rosse file di case, creanelo un

an-golo di paesaggio urbano

inconsue-to per una città com

c

Torino. Il

canale dei \-101a

~i,

dopo un

'1.1 ltima

breve apparizione in fondo al

cor-Il canale del Molassi in un corlile di vecchie case.

tile di un

gruppo

di

alte, cadenti

case

in uno

!,largo

di

via

Borgo

Do-ra,

abbandona

il

borgo per pa

ssa

r

e

sotto

la parte più bassa di Piazza

della Repubblica

(Porta

Palazzo

).

E

tra

il

canale

dei Molassi

c

la

Dora

gruppi

di

vecchi edifici,

in-tram

zzati

da

cortili alberati

sui

quali

stagna

un'aria di tra

sanda

l

ez-za e

di

abbandono,

danno

ancora

ricetto

a

piccole fabbriche

,

a

ma-gazzini,

a

officine

di riparazioni

,

a

r

eca

piti di

corrieri.

Ma il più tipico

di que ti

antichi

nuclei industriali

,

sormontato

da un'ardita

ciminiera,

allarga

le

sue squallide costruzioni

fra la trada del Fortino, Yia Frall

-cesco Cirio

e

il più \

'o

lte

ricordato

cimitero

eli S. Pietro in Vincoli.

Nuclei

altrettanto

malconci

,

alter-nati a qualche

capannone rimesso

in sesto,

fiancheggiano,

come

s'è

già

accennato, la

strada

dcI

For-tino,

guardando sul

canale dei

Mo-las i. La

strada

del Fortino trenta,

quarant'anni

fa,

suscitava curiosità

Il canale dci Molassi oltre via Viltorio Andreis.

(12)

la $Irada del Fodino e il canale dei Mola$$i da

monte a valle.

tenebrose,

e

sembrava adatta

per

servire

da

sfondo a

un romanzo

po-lizie~co.

Ma non

era

una

via

mal-famata. Forse contribuiva

alla sua

un po' piccante rinomanza

l'eser-cizio

di

alcune attività artigianali

che,

in fatto di

stranezza,

trovano

riscontro

anche oggi.

Co

ì,

merita

conto

di

sapere come

in trada del

Fortino

accanto ad aziende che

cu-rano la raccolta

e

il

commercio

di

stracei e

di

scope,

ve ne

siano altre

ehe

attendono alla

lav

orazione

de-gli straeei, al

recupero dei pezzami

di

artoria, alla

rigenerazione dello

scatolame

di latta

e

persino alla

sp

e

nnatura dei polli.

Ma la

strada

del Fortino, può

vantare

ben più

consistenti esempi

di

intraprendenza

indu triale: dal

montaggio di

carpenteria,

dalla

la

c-ca

tura

di

mobili

,

dagli avvolgibili

in materia plastica, dalla

riparazio-ne delle veriparazio-nezian alle

costruzioni

metalliehe,

alle elettrocostruzioni,

alle officine

meccaniche, alle

ripa-razioni di automezzi, alla te itura,

alla

tipografia, alle acque minerali

e alla

birra, all'immagazzinamento

della gomma

greggia.

I

V

- I

NCONTRO

A

LL

'AVVENIRE

Con que te [orme perduranti di

lavoro

artigiano e

industriale

è

an-cora in armonia

la

parte di Borgo

D

ora

più vicina a Piazza della

Re-pubblica

e

a

corso

Giulio Cesare.

Qui le vie

(alcune sghembe e

cie-che)

Don rispettano la rigida,

squa-drata tradizione urbanistica della

città,

ma ben rispecchiano la

tradi-zione arehitettonica

della Torino

juvari.ana

l

e

case di 3-4 pi.ani,

con

le lunghe uniformi teorie di abbaini.

In

questo vecchio

angolo

di un

mondo

ormai

tramontato, i tempi

nuovi,

come

dice\"o in principio,

hanno

già

fatto irruzione. All'angolo

di via Cigna, la

strada

del Fortino

ha inalberato due

casoni

modernis-simi e spocc

hio

si. sorti

quasi per

simmetria

dell'altissimo muro che,

dall'altro

lato

di via Cigna,

proteg-ge

dalla vista un tranquillo gioco

di bocce

aperto,

come un balcone,

su

Il

a

Dora

.

In

corrispondenza allo

slargo

che via

Borgo Dora

forma

con via

Andreis altri

casoni

multi-piani hanno rotto

l'

eq

uilibrio

sette-centesco della piazza

e stanno

creandone uno proprio, in lotta

con

il

pronunciato pendio del terreno.

E nella piazza Borgo

Dora,

la

de-corativa rossa facciata dell' Arsenale

non

dominerà

più.

Proprio

davanti

s

tanno

ultimando un mezzo

gratta-cielo

che

è,

anche lui, fuori

propor-zione con l'antitante

spazio aperto.

Il

contrasto fra \"t'cchio

l'

nuovo

assume

già

adesso

toni più

clH'

concertanti,

irritanti. Rotta,

irrepa-rabilm nte, la

secolare concordia

stabilitasi

fra uomini

cast'

l'

cose,

non

&Ono

più possibili

accomoda-menti. Anehe il più

appassionato

difensore delle

armonie

<

ntropico-architettoniche

di un tempo

dC\l'

augurarsi che rombanti scavatrici

spazzino

via quanto

di \"t'echio, di

sporco,

di

graveolente intrisliscl'

Borgo Dora

per

far

posto ael edifici

rutilanti per

cromature e per falsi

mosaici.

aturalmente

dovrà

rispettarsi

quanto prescrive il

piano regolatore

generale

di Torino del ]

959. Esso

pre\

'

ede isolati

residenziali

sulla de

-tra di \'ia Borgo Dora: un'

autosta-zione al

posto dell'attuale

arsenale,

aree arborate a

mercato

sulla

sini-stra

di da Borgo Dora fino

alla

strada

del Fortino: poi lungo

e

da-vanti a

questa

strada aree

residen-ziali fra larghe

strisce

di

verde

pub-blico.

Può darsi

che

qualche

attività

in-dustriale

«

pulita

e silenziosa

rie-sca a rimanere o ad installarsi

tra

le maglie

edilizie

del piano

regola-tore. Spesso l'acqua

e

la terra

si

legano

alle costruzioni

degli uomini

con

radici molto profonde. Ma

l'

più facile prevedere

che

fra non

molto avremo dato un definitivo

ad-dio

ad

una delle parti più

caratte-ristiche della no tra Torino

e che,

con velo

di rimpianto nel

cuore e

nella

voce,

dovremo dire

ai

nostri

nipoti. passando

sul

Ponte Mosca:

«

ecco,

laggiù,

c'era

lilla

()Olta ....

OFFICINE METALLURGICHE E MECCANICHE

Pezzi stamtxrtl per

ogni costruzione ed ogni

Industrio

OBERT GIUSEPPE

&

C.

S.p.A.

Ferramento

var

io •

Mocchlne agricole

••

T O RI N O

Stabilimen

ti:

SAVONERA (Torino)

-

Telefono 559,088

Via Vittorio Amedeo Il, 24 - Telefoni: 53.792 • 46.828

FORNO CANAVESE

(Torino) •

Telef.

71.09

(13)

prospettIve

Risultati

e

d

e

ll' espansione

G

.

Sacerdote

Il

problema, sempre

di

attualità,

merita di

e ere

attentament· vagliato per il valore ed

il

significato che

ha

il Continente

nero, nel quadro della politica di

{'

pro-motion

delle

esportazioni

dei prodotti italiani.

li

Il

('same

dei

consuntivi e

delle possibilità

pre-senta

degli

aspetti

nuovi

» sulla

base delle

esperienze

\issute,

e

nOIl

può quindi

Ilon

richiamare

l'interesse

de-~Ii

operato

li

economici e

degli

organi competenti

go-\l·rnati\i.

l trafficl lra l'Italia

e

l'Africa hanno registrato

nel-l'ultimo

ùecennio un

'espansione

meno

accentuata

ri-spetto al

noslro

commercio estero complessivo.

Abbastanza signifkativo, al

riguardo, appare

l'an-damento

inerente agli

ultimi

sei anni ed e

posto nella

seguente

tabella:

Importa". ]o SpOrllt7. o

itAlitiod italiana

• U

.

del]' \fri('" <lU tu:ul,. in .\erica su totale (val. DliJi~rdi imporloT. (\"fai. miliardi esporlalo

di )jrE') di lire)

19,5(i

169,9

13,6

104,6

7,8

19,57

15

,8

6,9

129,9

8')

,

-19,58

157A

7.&

13·1.4

8.4

1959

177.5

8,-1

131..-1

7,2

1960

200,0

6,8

151.6

6,7

HJ61

20·!,.j

61')

165,5

6,3

Esame deg

l

i scambi

Dall'

e ame

di que ti dati

si

rileva, anzitutto, come

le percentuali di

concorso

al trafnco globale appaiono

oggi sensibilmente

ridotte rispetto al

'56

. In

termini

assoluti, per le importazioni, ad una certa ripresa dal

'5

al

'60

ha fatto

seguito

nel

'61

un rallentamento del

ritmo

espansi\o.

Si ricorda, a questo riguardo, che il

91

o

(I

delle banane, il 60

o o

dei datteri, il 23

%

del

caffè,

r

O

010

del cacao, il 70

II/O

dei. emi di ricino e

sesamo,

il 62

1)'0

dell'olio di palma per u i indu triali,

italiana in Africa

il 63 <I

/

o

dei fosfati,

il

72

%

del rame,

il

39

Ofo

del

co-tone,

il 53

%

del legno tropicale

grezzo, il

25

0

/

(1

delle

pelli bovine, importate

complessivamente dall'Italia

provengono dall'Africa

(1);

e

trattasi

solo

di

alcune

del-le voci più

alienti

nel vasto repertorio dei

prodotti

africani

introdotti ul nostro mercato.

Per quanto riguarda le

esportazioni.

il

\'alore

delle

vendite

a

l

mercato

africano, eccettuata

una battuta di

arre

to nel

'59, aumenta incessantemente, sebbene ad

un ta

so

di incremento inferiore

a

quello delle

esporta-zioni

comp

l

essive.

Negli ultimi

anni,

nelle importazioni

africane i è

verificata una modifica nella loro

composizion

strut-turale, nel

senso che -

per l'attuazione dei piani

di

svi

luppo

-

si è

avuta una preminenza

ai

beni

tru-mentali, agli impianti di produzione, mentre nel

campo

dei beni di consumo

g

li

approvvigionamenti all' estero

sono stati

limitati, per ragioni valutarie facilmente

com-prensibili, a quanto

era

assolutamente indispensabile.

Un

esame

dal punto di vi ta

geogranco

permette,

inoltre, di rilevare che

i

nuovi Stati Africani hanno

orientato

la loro

azione mercantile in modo da

irra-diare maggiormente gli acquisti, con \'intento di

atte-nuare i

l

egami

economici che, in passato, legavano,

con

assoluta preminenza, i territori

co

l

oniali

alla

Madre-patria europea.

Iniziati

ve ec

onomi

c

h

e

A questo punto, va ovviamente considerato

che

la

«

presenza)} in Africa dell'Italia non

è

limitata

al

set-tore

degli scambi commerciali, ma

si es

t

ende

all'

assi-stenza

finanziaria

e ad una serie di iniziative per

parte-cipare direttamente o indirettamente ai programmi di

sviluppo, nonchè ad alcune iniziative,

Jaddov

e

pos

i-bile, atte a creare delle vere e proprie attività

econo-miche

in

loco.

(1) LI'

percentuali

sono state calcolale sulla

base delle

stati-stiche

ufficiali italiane relative all'anno 1960.

Riferimenti

Documenti correlati

E' prevista la costituzione inol- tre dì due Fondi di compensazione o conguaglio a favore delle indu- strie che verrebbero danneggiate dai nuovi prezzi fissati, che do-

Senonchè, allo stato at- tuale delle cose , cioè di fronte alle incalzanti esigenze che conseguono alla vacillante situazione economica delle aziende agricole e

5) Inconlro dei dlrigenh delle Camere di Commercio daliane ,,11'eslero con gli operalor i torines i. 6) Comitalo vilivinicolo regionale piemontese. Informazioni e

O gni rilievo o quesito da parte delle impr ese sarà dal- le Camere di Commercio racco l to e trasm esso alla ri- spettiva Unione Nazionale, la quale a sua

guarda al futuro Il Cav. del Lavoro Giuseppe SoHietti, fondatore delle Watt Rad io di Torino e Vice Presidente della A.N.I.E. Dal lato t ec nico- cos trutti vo,

Il Comm. onse- guentemente trovano ùifficoltà neII'acquLto di mac- chinario adeguato, atto ad impacchettarE' ed imballare produttivamente ed economicamente. in modo

La più importante organizzazione di trasporti nazionali, internazionali, terrestri, marittimi, fluviali, aerei. Settori speciali per viaggi e turismo. AI servizio

94 della Gazzetta Uf- ficiale delle Comunità Europ ee abbiamo tratto alcune brevi considerazio ni sull'andam ento complessivo