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Cronache Economiche. N.239, Novembre 1962

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(1)
(2)

••

l1li'

l1li'

U

••

-

o

(3)

cronache

eco

nomiche

mensile a cura della

camera di commercto

industria e agricoltura

di tori no

numer

o 239 - novembre 1962

Comitato di redazione: Ono Dott. Giuseppe Alpino Prof. 0011. Auguslo Bargonl Prof. Dol!. Arrigo Bordin Dott. Clemenle Celidonio Prof. Dott. Giovanni Dalmasso Dott. Giacomo Frisefti Prof. Doli. F. PalazzI -Trivelli Direttore responsabile: Dol!. Giuseppe Franco

sommano

3 Nuovi orizzonti per l'induslria aulomobifistica italiana

l'inlervisht del mese; Cav. lavo Ing. GaudenZIO Bono - Amministratore Delegalo e Direltore Generale della FIAT.

G. Canncchl

5 Le organizzazioni inlernazionali come enti di pubblico servizio 9 L'industria ilaliana del cemento

(Frammenti di contabilità nazionale) <i. Cassano

13 Problemi dell'adesione inglese alla C.E.E.

18 La situazione economica della C.E.E.: Consuntivi e previsioni (Cronache dell'integrazione europea)

G. Bardelli

21 I serbatoi per irrigazione R. Zeuos

25 Il Miele, prima nostra « dolcezza »

(Biografie merceologiche)

29 Rassegna della Tecnica, a cura di G. F. Michelelti 37 Note di Cronaca Camerale:

1) Determinazione dei valori indicalivi delle scorte e degli aHilti per, trapaui egrafl a S. Merhno. 2) Conferenze per gli orari ferroviari 1963.

3) Elenco autorizzalo interprovinciale spedizionieri.

39 Congiunlura economica del mese di ottobre 1962

43 Rassegna del Commercio Estero Torinese del mese di ottobre 1962 47 Sinossi dell'Import-Export

50 Borsa Valori - Rassegna del mese di novembre 1962 53 Tra i Libri (G. B.):

_ Unione Italiana delle Camere di Commercio Industria e Agricoltura: Carla dei Servizi Bancari.

55 Il mondo offre e chiede

59 Fiere, Mostre, Esposizioni e Congressi Internazionali

Direzione, redazione e amministrazione:

(4)

CASSA

DI

RISPARMIO

F

ON

D

ATA NEl 1827

CEO! S SUSA BUSCA

Sede centrale:

TORINO

Via XX Settembre, 31

21

Dipendenze in Torino

134

Dipendenze nelle Pro

vincie

Piem

on

tesi

e nella Valle

d

'Aosta

.

DI

TORINO

~,,,

•• o.

T

U

TT

E

L

E OPE

R

AZ

I

ONI

E SERV

I

Z

I

D

I

BANCA

(5)

L'INrER

V

l T

A

D

E

L

MES

E

·

.

l

UO

V

I orIzzontI

per l

'industria automobili tica italiana

11

44

Sa/alle illternaziollale del/'alilomobile, coltosi recen/emente

a

Torino,

,i

PllÒ dire

che

ahhia me.lsn a {linea /lIlIa lo recente dinamica del/'indll.\tria alitomobili.IUca

mondiale',

.,ia

n('Ì

1lI0i (}Spelli slili,tici

e

lecnici

che

in

Cf li

l'Ili commerciali e

concor-renziali.

Per

,/I/(lnlo

rigllarda in parlicolare " Mercato

ComI/ne Europeo, dopo

['abolizione

dei

conlingenli ('

l'accelera/o ahbattimellia

delle barriere dog,anali,

che

.101/0

diminllite

di 011

re il

50

11

//1,

/'a5pello

concorrenziale

ha asslInto particolare

eridenza, configllrwldo,i

ileI/a

pre.\elliazione di

li/IO

casla

l!a1J11J1a

di modelli di media

cilindra/a,

a

clli

hanno

preso par/e (lnche le indllslrie americane IIltrOl;erw le loro filiazioni

ellropee.

Inoltre, recelltemenle,

in

sede

di Commi.lsione

C.E.E. (; slata

pr('sa

in

comide-razione /'ipotei>i

di

lIna

totale

eliminazione

delle restrizioni alla libera

circolazione delle

merci

entro

la fine del 1965.

Ahbia/llo l/Ilindi ritellllto

oppor/lino

intert'Ìstare

il/

materia la nostra maggiore

indlll>tria alltomobili.\lica Ilella persona del

8110

Amministr%re Delegato

c

Direttore

Cel/erale, COl'. del lal'Qro

Ing. Gaudenzio Bono

il

qllale ha

cortesemente

';\po.\fo

alle'

I/Ol>tre domallde.

Ricordiamo

c

h

e

la FIAT nel 1961

è

/J(Issala dal 13" al 12'

posto

nella

gradlla/oria

mondiale,

secondo

il

fatturalo, delle

cellto

maggiori

socie

lIon americane,

pubblica/II

dalla rieista americana Fortllne.

seconda solamente,

in

campo

alltomolJilitico.

alla

\'0/-kstL'Ogen

e

lilla Doilmer Bellz. Esw fultar.:ia

t:iene

al]' posto per il numero

di dipendellti,

che

lImmontano a

circo

10

.000.

D.

Dopo il

boom

delle cetture

europee

lll

mercato nord americano

a.~si

tiamo

oggi

ad

un

contrat-lacca dell'indI/stria automobilistica americana

(parti-co

l(/rmenle

lo Ford) tramite

le

sue filiazioni, sul

mer-calo europeo.

La probabile adesione dell'Inghilterra

al/a

C.E.E.

IlC

aggracC'I'à l'intellsità?

R.

-

L'entrata dell'Inghilterra nel

MEC

rafforzerà

il nH:'rcato

automobilistico europeo

di fronte alla

im-j)ort<lzione an1l'ricana.

Detroit

è

già nel

1EC

in quanto

i

due colossi

GeneraI

~fotor· e

Ford en

trano

in

Europa

attr<l\erso

le loro filiazioni inglese e germanica.

D.

La cresccnte pelletrazione delle ce/tl/re

·

tra-ni<

Il'

<>111

/loslro mercato l'iene comunemente

implltata

ad

1/11

insieme di faltori

}J

icologici

ed

eco/lomici

tra

ì

ql/oli

11011

ultimo

il

p/,(;:,:,o di rendi/a: quale sarà

lo

r(aziol1e' dell'industria automobilistica

italiana?

R.

-

Qualità

t'

prezzi ono in

d

efini

ti\'a

gli

ele-1l1l'nti determinanti della scelta di una marca

automo-bilitica. In una parte

ri~tretta di pubblico,

dei

ceti

ab-bienti, l'esterofilia influisce, ma la produzione

automo-bilistica italiana

compete ormai

benissimo

anche

per

qualità

e

prezzi con quella

straniera.

A malgrado dei

rincari di costo

(specia

lm

ente

per la mano d'opera) la

Fiat

ha al Salone di

Torin

o

ribas

ato

i

prezzi della

1100

,

1300,

1500.

Non dimenticare che

a.

parità eli doti tecniche

e

parità eli prezzo

la

efficienza

ed estensione

del

Screicr

sono essenziali all'automobilista.

Vince chi può assicurare più Servizio, miglior

Ser-\'izio dappertutto.

D.

-

E'

dicentato ormai assiomatico il fatto che la

graduale 1'eali;::;zazione del

MEC

finirà per procoeare

U11

processo di speciali:::,;::;azione prod!lttica. A tal

fil1e

S0l10

precisti degli accordi tra le

~arie

fabbriche

e/l-ropee di automobili?

R.

-

Un processo di pecializzazione di tipi di

macchine potrà essere consee;uenza naturale degli

vi-luppi del

~IEC

e

in ciò si tro\'eranno avvantaggiati

quei produttori che

hanno

una lare;a gamma di modelli.

(6)

La Fiat non pr

e

v

e

de

ogg

i

accordi

particolari

con altre

Cas

e e

ur

opee.

D

.

-

Il motor

e

a

sco

pp

io

tradi

z

ional

e

è

for

se

g

iun-to al t

e

rmin

e

d

e

lla

sua

carri

e

m?

Cose

p

e

n

sa

d

e

ll

e

po

s

-si

bili utili

zzaz

i

o

ni

d

e

l

motor

e

a pistone rotant

e

o

d

e

l

motOT

e

a turbina?

R.

-

Ancora

molt

o ca

mmin

o

rimane al motor

e

a

scoppio

prim

a

di

giunger

e

al

t

e

rmin

e

d

e

lla

sua carriera.

B

ast

i

pensar

e

a

i

cons

umi in

g

r/

HP

ora

d

e

l mot

o

r

e

con

ca

rburator

e

e

d

ai co

n

s

umi d

e

l motor

e

co

n ini

ezio

n

e

di

combust

ibil

e

. I

motori

a

turbina

ed

i

motori rot

a

ti

v

i

hann

o ap

p

e

na iniziato

il

loro

sv

i

l

uppo

.

Qu

ell

i

a

turbina

hanno

l

a

r

go successo

n

e

ll

'av

iazione

d

ove

la

velocità

e

l

a

dur

a

ta d

e

l

v

i

agg

io

so

no

ca

r

a

tt

e

ri

s

tich

e

ch

e

tra

vo

l-go

n

o

l

a

qu

es

ti

one co

n

s

um

o.

Il motor

e

rot

a

nt

e

h

a

in

vece

a

n

cora

dinnanzi

a sè

un

a

fa

se

d

i

m

essa

a

punto

su

lla

c

ui

durata non

s

i pos

so

no nnora fare pr

ev

isioni

cert

e

.

D

.

-

Quali

sara

nno l

e

t

e

nd

e

n

ze

futur

e

in

t

e

ma

di

c

olloca

z

ion

e

d

e

i motori

e

di

tmzion

e,

ant

e

riOT

e

o

po-ste

r

iore?

R.

-

Il

probl

e

m

a

di dov

e

collocare

il

motor

e

è

co

ll

ega

to

a

ll

e

dim

e

nsioni

d

e

ll

'

abitacolo

in

cui si

tro

-vano

i

pass

eg

g

e

ri

,

all

e

possibilità

di un

vano

bagagl

i

e

d

a

i

pe

s

i d

e

ll

'

automobile ch

e

si progetta.

Qu

es

t

e

co

n

siderazio

n

i

fanno

s

ì

ch

e

i costruttori

s

tann

o

provando

la tra

zio

n

e

post

er

ior

e,

la tra

z

ion

e a

n-t

e

rior

e,

la tr

az

i

one co

n

g

ruppo propul

so

r

e

a

nt

er

ior

e

e

ruot

e

motrici

po

s

t

e

riori.

Ogni so

lu

zione

ha

va

ntag

g

i

e

difetti.

La f

a

nta

s

ia

e

l

a saggezza

d

e

i

progetti

ti

cerca sol

uzioni nuov

e

. Co

l

ui

c

h

e

avrà o

tt

e

nut

o

in

rapporto alle

dim

e

n

s

ioni

es

t

e

rn

e

il m

ass

imo di

abitabilità,

di

trasporto bagaglio

,

di

e

ffi-cienza

d

e

l

moto propulsore,

una

guida

facil

e e s

icura,

avrà

ce

rtam

e

nt

e v

into la battaglia. Rit

e

niamo

che

la

miglior pr

e

\"isione

sia

qu

e

lla di

non

pr

eve

der

e,

chè

l

e

case

costruttrici

hanno l'argom

e

nto

come

bas

e

d

e

i lor

o

s

tudi

e

non

rispa

rmiano mezzi

,

d

e

n

a

ro

e

t

e

mpo p

e

r l

a

sol

uzion

e.

D.

-

Alcu

.

n

e

ve

ttur

e

stmni

e

r

e

compa

r

se

r

ece

nt

e

-m

e

n

te

anch

e

su

l nostTO m

e

rcato adottano int

e

r

ess

anti

·

innovazioni t

ec

ni

c

h

e

quali

i

fr

e

ni a

disco

,

il circuito

di

-raffr

e

ddam

e

nto

sig

illato

,

e

n

ece

ssitano

di una

manu-t

e

n

z

i

o

n

e

prati

ca

m

e

nt

e

nulla o

quasi. Camtt

e

ri

s

tich

e

d

e

l

ge

n

e

r

e

so

n

o

pr

ev

ist

e

anch

e

p

e

r la nostra produzion

e

di ma

ss

a?

Qual

è

il

Suo p

e

nsi

e

ro circa l

e

po

ssi

bili applica

zio

ni

d

e

i

c

ambi

automatici alle

nost

r

e

ve

ttur

e,

nonc

h

è sui

v

ari probl

e

mi

c

h

e

tali

applicazioni comportano?

L

e

i

p

e

n

sa c

h

e

la t

e

nd

e

n

za

all' automati

zz

a

z

ion

e

(c

ambi automatici, servosterzi

,

servofr

e

l1i,

ecc.)

fìn

·

irà

4 \

CRONACHE ECONOMICHE

p

e

r

contribuir

e

alla

diffu.

s

ion

e

d

e

ll

'

automobil

e,

come

g

è

a

cc

aduto n

eg

li Stati

Uniti

d

'A

m

e

ri

ca?

R.

-

Innova

zio

ni t

ec

nich

e

esse

n

zia

l

i

spec

ialm

e

nt

e

per

la

s

icur

ezza

(

fr

e

natura)

so

n

o

d

es

tin

ate

a

d

es

t

en-d

e

r

si

anche all

a

produzion

e

di m

assa.

M

e

no

,

almeno

in It

a

li

a,

qu

e

ll

e

innovazioni

c

h

e

sop-primono

o riducono il pi

ace

r

e

d

e

ll

a guida

.

D.

-

Cosa p

e

n

sa

d

e

l

futuro d

e

i nu

ov

i ri

vo

lu

z

i

o

n

ari

m

ezz

i anfibi

di

com

uni

caz

i

o

n

e

c

h

e

si reggono

su

un

c

u

sc

ino

d'ar

i

a

,

qual

e

ad

ese

mpi

o

l'H

ove

r

c

r

aft?

R.

-

I m

ezzi a c

u

sci

n

o

d

'a

ria

sono ancora nella

f

ase

di

spe

rim

e

ntazione.

Inf

a

tti l

e

rea

li

zzaz

ioni

sono

soprattutto

n

e

l

ca

mp

o

militar

e,

c

h

e

n

e

h

a

n

ecessità.

Da qu

es

t

e

r

ea

liz

zazio

ni

, eseg

uit

e s

u

sca

l

a ab

b

a-s

tanza

vasta

,

s

i potr

à

poi tr

a

rr

e

un

g

iudi

zio

p

er

r

ap-pli

caz

ion

e

s

u

sca

l

a

indu

s

tri

a

l

e ai

ve

i

coli civi

li

.

D.

-

Quali

s

aranno

g

li

o

ri

e

ntam

e

nti ri

g

u

a

r

danti

la

«

ci

lindmta id

e

al

e e

urop

e

a

»

n

i pro

ss

imi anni? In

r

e-la

z

i

o

n

e

ad

ess

a

si

mod

i

fi

c

h

e

ranno

l

e

tendenze p

r

od

ut

-ti

ve

d

e

ll

e

no

s

tr

e

fabbri

c

h

e?

R.

-

La t

e

nd

enza ge

n

e

ral

e è

per

l

e

c

ilindr

ate

me-di

e

(

1100-1500

),

c

h

e

co

nf

e

ri

scono a

ll

a

utiht

ar

i

e

del-l'

a

utomobil

e.

L

a

tr

oppa ve

lo

c

ità

n

on

è

pra

ti

camente

n

e

c

ess

aria,

m

e

ntr

e esse

n

z

i

a

le

è

l'

agevo

l

ezza

d

e

ll

a

m

ac-china

n

e

lla c

ir

co

l

az

i

o

n

e e

n

e

l post

egg

i

o

e

d il

basso

cos

to di

ese

rcizio.

D.

-

T

e

rminat

o

l'

es

am

e

d

eg

li

asp

e

tti

concorren-z

iali

e

d

e

ll

e

inn

ovaz

ioni t

ec

ni

c

h

e,

pa

ss

iamo

o

ra

alla

car-ro

zze

ria. Qual

e

p

e

nsa

c

h

e

s

ia

il

futuro d

e

ll

e

mat

e

ri

e

pla

s

ti

c

h

e

in

qu

es

t

o c

ampo

?

R.

-

L

'

impi

ego

di m

ater

i

e

plastich

e

n

e

ll

a

carroz-z

e

ria

è già

e

st

e

n

s

i\"

o,

ma

più

p

e

r parti

co

l

ari e accessori

che per

l'insi

e

m

e.

L

a ca

rrozz

e

ri

a

inti

e

ram

e

nt

e

di pl

a-stica

pr

ese

nta

a

ncora probl

e

mi

se

ri

di

fabbricazion

e e

di

costi.

D

. -

In r

e

la

z

i.on

e

ai probl

e

mi

c

h

e so

r

go

no

dall

'

au

-m

e

nto d

e

l traffico

cittadino

(

difficoltà

di po

s

t

egg

io

,

in-quinam

e

nto

atmosf

e

rico

da part

e

d

e

i

gas

d

e

i

motori

ecc.),

L

e

i rit

·

i

e

n

e

pos

s

ibil

e

la diffu

sio

n

e

di

ce

rt

e

vett

u

-r

e

tt

e

dotat

e

di

motor

e

e

l

e

ttrico?

R.

-

In mo

l

t

e

Nazioni

s

i

sta studiando

l

a cos

tru

-zione

di

vetturette

p

e

r

città

con

motore

e

l

e

tt

rico.

La diffico

l

t

à

d

e

l probl

e

ma

s

ta

nel vo

lum

e,

n

e

l

p

eso

e

nel costo d

eg

li

accumulatori.

(7)

Le organizzazioni internazionali

COUle

entI

di

G. Cansacchi

U n in ternazionalista di

larga fama, il

Balladore-Pali

ieri

,

riservando

un

intero ed ampio capitolo

del

suo corso

di diritto

internazionale all

'

«

organizzazione

pubblica

internazionale

»

afferma che le attuali

unioni

intergovernativ

e,

sia a vocazione

universale

(quali

l

'

O.N.U

.

e gli Enti

Specializzati delle N.U.)

,

sia a

vo-cazione particolare o

regionale

(quali

la N.A.T.O.,

la

C.E.C.A.

,

la

c.E.E.;

l'Euratom, 1'0.C.E.D.,

ecc.) asso

l-vono

,

nell'ambito

della

comunità

degli Stati,

a

«

pub-bliche funzioni

»

o,

quanto meno,

a

«

pubblici

servi-zi

»

,

svolgendo attività che procurano

vantaggi di

ca-rattere

«

pubblicistico

»

a

favore di

vaste collettività

di

persone

,

al

di

sopra

delle

frontie

re statali

e

degli

osta-coli

da

esse

frapposti.

Ancora nella prima

metà di questo

secolo si

affer-mava

che gli Stati erano gli

unici protagonisti della

vita internazionale;

ora

si constata

una

ben diversa

situazione

,

giacchè le organizzazioni

internazionali

par-tecipano largamente

a

lle

relazioni interstatuali.

Nume-rose

sono

le

cause che

hanno

generato

l'imponente

svi-luppo di queste istituzioni

,

ma due di

esse

mi paiono

prevalenti:

i nuovi bisogni

sentiti

dall'umanità

e

il

mag-gior spirito associativo

dei

governanti.

Sul piano

inter-nazionale

è avvenuto ciò che è

accaduto sul piano

in-terno

statale; come

i nuovi bisogni

sentiti

dai

cittadini

hanno

costretto

lo Stato

a creare enti

pubblici

ed altri

organismi imilari e a

penetrare

con

la sua

attività

in

s

e

ttori prima

abbandonati all'esclusiva

iniziativa

pri-vata

,

co

ì

questi stessi

bisogni,

sentiti

indistintamente

da

tutti i

popoli

della terra, hanno

sospinto

i Governi

ad associarsi su scala

mondiale o

alm

eno

regionale.

Oggi un

conflitto armato

può difficilmente rimanere

circoscritto;

quindi tutti

gli

Stati

sono

inte

ressa

ti

ad

impedirne la nascita

o almeno

l'estensione. E' di

pub-blico dominio

che

un

'

epidemia

può

essere

arrestata

e

debellata

soltanto

mediante un'

azione sanitaria

coor-dinata di molti Governi;

che

la diffusione della

cul-tura

,

l'abolizione dell'analfabetismo, la difesa delle

opere culturali e

dei monumenti, l'elevazione del

be-nessere umano, la

valorizzazione

produttivistica delle

aree

depresse

sono

mete

ambite

per

tutti

i popoli

e

necessitano

un massiccio intervento internazionale.

L'incremento

e

la maggior rapidità dei trasporti

e

delle

pubblico

serVIZIO

comunicazioni

,

l'emigrazion

e

di ma

s

s

e

di lavoratori

da

uno Stato

ad

un

altro,

la formazione di capitali e

l

a

necessità del loro impiego redditizio

e garantito,

1'

e

qui

-librio delle bilance di pagamento,

la creazion

e

di

gran-di mercati

per

la produzione

e

d

il consumo

costitui-scono

problemi

assillanti

del nostro t

e

mpo

ch

e

non

possono

essere avviati a soddisfacent

e

soluzion

e

se

non

attra\'erso

forme

organizzativ

e

stabili

di

collabo-razione

internazionale.

Vi

è

poi

-

come

ho detto

-

un maggior

e

spirito

associativo che anima

,

a

lm

eno

di

solito

,

gli attuali

go-vernanti

più di

quanto

non

avveniss

e

in

passato

,

sp

e

-cialmente

so

tto

il

pungolo di nuov

e

corr

e

nti

di p

e

n-siero e

di

azione, sviluppatesi

in clima d

e

mocratico.

Nell'ambito delle

organizzazioni

int

e

rnazionali a

vocazione

universale meritano

specialissima

segnala-zione

gli Enti

Specializzati delle N

azioni Unite,

perch

è

sono

proprio questi Enti

,

costituitisi e sviluppatisi

dopo

il

1945

,

ch

e

hanno realizzata

e potenziata

,

su scala

mondiale,

la

cooperazione

fra i popoli

senza

discrimi-nazione di razza, di

lin

gua,

di

tenore

produttivo, di

grado di

civiltà

raggiunto.

Elenchiamo brevemente questi Enti:

l'Organizza-zione

Internazionale

del lavoro

(I.L.O.), costituita in

Ente

Specializzato

con

UIl

trattato

del 4-XII-1946;

l'Or-ganizzazione

Int

ernazionale

delle

N.U.

per

l'alimenta-zion

e e

l'agricoltura

(F

.A.O.), costituita il

16-X-1945;

l'Organizzazione

delle N.U. per

l'Educazione,

la

Scien-za

e

la

Cultura

(U.N.E.S.C.O.), costituita

il

16-XI-1945;

l'Organizzazione

Internazionale

dei Rifugiati

(I.R.O.), costi

tuita

IleI

1946 e soppressa

nel

1950

;

l'Or-ganizzazione Mondiale della Sanità

(W.

H.O.

),

costitui-ta il 22-VII-1946; l'Unione Poscostitui-tale Universale

(U.P.U.)

,

già creata

come

unione amministrativa con

la

Conven-zione

di Roma

del 9-X-1874

e

quindi

trasforma

ta

in

Ente

Specializzato

il

1

°

-VII-1948; l'Unione

Intern

a-zionale

delle

Telecomunicazioni

(I.T.V

.),

divenuto

Ente

Specializzato

il

1

°

-1-1959

;

l'Organizzazione

del-l'A

\'Ìazione Civile

Internazionale (I.C.A

.O.),

costituita

il 13-V-1947;

l'Organizzazione

Marittima Consultiva

Intergovernati

va (I.M.C.O.), creata

nel

1959;

l'Orga-nizzazione

Meteorologica Mondiale

(W.M.O.)

costi-tuita

il

23-III-1950;

la

Banca

Internazionale per la

(8)

Rico

s

truzione

e

lo Sviluppo

(

B.A.N.K.)

,

istituita il

15-XI-1947;

il Fondo Mon

e

tario Internaz.

(

F.U.N.D.),

i

s

tituito

i

l

15-XI-1947. E

'

tuttora

in

corso

di

creazione

un

nuovo

Ente

specializzato:

l'Organizzazion

e

p

e

r la

Cooperazione

Comm

e

rcial

e

,

che

verrà

contrassegnato

con

l

a sigla

(

O.T.C.).

Tutti

questi

Enti Sp

ecia

li

zzati

d

e

lle

N.U.

rappr

e-sentano strumenti giuridico-tecnici

di

cooperazione

in-t

ernazio

nal

e assa

i più perf

e

tti

e

d

e

ffici

e

nti di quanto

non fo

sse

ro i

Bur

eat

/x

lnte

mationoux

de

Il

a seconda

metà

del

seco

lo

scorso.

Alla

loro

at

ti

v

ità

-

n

e

i

se

ttori di risp

e

ttiva

compe-tenza

-

si

d

eve

l

a conclusione

di numerosi

ed

impor-tanti

conve

nzioni multilat

e

rali

;

il

controllo su

ll

'osse

r-vanza

di qu

es

t

e

convenzioni

n

eg

li

ordinament

i

int

e

rni

d

eg

li

Stati contraenti;

la formulazion

e

di

piani

di

svi-luppo

industriale o agricolo

,

di programmi

cultura

li

,

di

assis

t

e

nz

a

t

ecnica

in

gran

part

e

in

via

di

attuaz

i

one;

['

acce

tta

z

ion

e e

l

a

m

essa

in opera

da

parte

dei Gov

e

rni

interessati delle

loro r

acco

mandazioni; la formazione

di

sc

hi

ere

di

espe

rti

a

dispo

s

izion

e

d

e

i

Governi

m

e

m-bri; la raccolta di

dati

statistici e

la rilevazion

e

in

loeo

di

copioso

materia

l

e

di

s

tudio

,

n

ecess

ario

per

predi-sporre

ef

ficaci intel'\'

e

nti di

e

l

evaz

ion

e ec

onomica

e

socia

l

e; ecc.

Ba

s

ti ricordar

e,

n

e

l

settore

del

l

avoro

e

per opera

d

e

ll'I.L.O.

,

l

e

num

eros

issim

e

convenzion

i

indirizzate a proteggere

l

e

condizioni

di la

vo

ro dei

la

vo

rat

or

i

s

trani

er

i immigrati;

il

pot

e

nziam

e

nto d

eg

li

scambi culturali

e

la dif

esa

delle opere

d

'

art

e

,

in

caso

di

co

nflitto

,

dg,

part

e

dell'U.N.E.S.C

.O

.; i p

i

ani

di

va-lori

zzaz

ion

e

agrico

l

a

di

aree

d

e

pr

ess

e

e

l

a

lotta

contro

l

e cares

ti

e

d

a parte

d

e

lla F.A.O. Il

coordinamento

d

e

ll

e

a

tti

v

ità

degli Enti

Sp

ec

ializzati

e

il

co

ntrollo

sui

mede-simi effe

ttu

a

ti

dal Consiglio

Economico

e

Sociale d

e

lle

N.U.

hanno

conseguito

l'importante

e

ffetto: da un

l

ato

di

ev

it

a

r

e

,

o a

lm

e

no

attenuare, sovrapposizioni

di

com-petenza

,

no

c

iv

e

duplicazioni

e

reciproci intralci

,

dal-l'altro,

di

realizzare più

es

t

es

i

e

più

completi

risultati

n

ei

rispettivi settori

di

azione.

La

buona riuscita d

eg

li

Enti Sp

e

cializzati nel

cam-po della cooperazione

int

ernaz

ionale

è

dimostrata

,

in

questi ultimi

quindici

anni,

da du

e

fattori:

il

costante

aumen

t

o

d

eg

li St

a

ti

aderenti alle

unioni istitutiv

e

di

questi

Enti

;

la t

e

nden

za

a creare

-

ult

e

riori Enti

Specia-liz

za

ti

in

nuovi

se

ttori

e

ad assegnare

nuovi

compiti e

più complessi programmi a

qu

e

lli

già esistenti

.

Numerosiss

im

e -

e

quasi

tutte

create

dopo il 1945

-

le

uni

o

ni internazionali particolari

,

cioè

quelle

orga-nizzazioni che

,

riun

e

ndo un limitato num

e

ro di Stati

ed

operando

in un

circoscritto, seppure ampio, settore

geog

rafi

co

del mondo, vengono ora

pr

eva

l

e

nt

e

m

e

nte

c

hi

a

mat

e

«

organizzazioni regionali »

.

L

'orga

nizzazion

e

regionale

ha

avuto

in Europa

il

s

uo più

alto

in

c

r

e

m

ento; esse

nzialmente

europea è,

infatti

,

l'Organizzazione del

Trattato del Nord

Atlan-tico

( .A.

T.O.

) cos

tituitasi

,

a scopo

di difesa

militare,

con

il

Tratt

a

t

o

di Washington

del

4-IV-1949;

e

uropea

è

pure l'organizzazione denominata

«

Consiglio

d'Eu-6/

CRONACHE ECONOMICHE

ropa

»

(

C.E.)

,

costituitosi con

un Trattato

del 5

mag-gio

1949 fra

gli

Stati d

e

ll'Europa

occidentale per

promuovere accordi

n

e

l

campo

socia

l

e, econo

mic

o,

scientifico, cu

ltur

ale, amministrativo

e specia

lm

ente

per

potenziare

il

ri

conosci

m

en

to

e

la

difesa dei diritti

fondamentali d

e

ll'u

omo;

e

urop

ee

sono pure

l

e

orga-nizzazioni

a carattere

eco

nomico

e

fin

anzia

ri

o c

h

e si

denominano O.C.E.D.; C.E.C.A.;

C.E.E.;

EURATOM.

Il primo di que

s

ti Enti

,

l'O.C.E.D.,

c

io

è

l'Or

ganizza-zione

di Cooperazion

e e

di Sviluppo

Economico

,

g

i

à

costituito con

l

a sigla

O.E.C.E. il 16

apr

il

e

194

8

,

venne

tra

s

formato

con

il

Trattato di Parigi d

e

l 14

dic

e

mbr

e

1960

;

gli a

ltri

tr

e,

C.E.C.A

.

,

C.E.E.

ed

EURATOM

,

cioè

la

Comunità

Europ

ea

d

e

l

Carbon

e e

dell'Acciaio

,

la Comunità Economica Europ

ea e

la

Comunità

Eu-ropea

d

e

ll'En

e

rgia Atomica

,

sono

sta

t

e rispettivament

e

costituite con

il Trattato

di Parigi

d

e

l 18

ap

ril

e

1951

(C.

E.C.A.

) e

con

i Trattati di Rom

a

del 25 marzo 1957

(C.E.E.

e

d EURATOM

).

L

e

unioni

a vocazione

univ

ersa

l

e

per

l

a

l

oro

va-s

tità

,

per

l

a

maggior difficoltà di r

agg

iung

e

r

e

d

ecisioni

unanimi

,

p

e

r la m

aggior

facilità

di

co

ntra

s

ti

di

int

e

-ressi

fra i

tanti

Stati m

emb

ri ri

s

ult

a

no

,

di

so

lit

o a

lm

e-no,

meno

e

ffici

e

nti d

e

ll

e

int

ese

r

eg

ionali

,

l

e

quali per

il minor num

e

ro di Stati

co

mpon

enti e

per

l'omoge-n

e

ità d

e

i

l

oro

int

e

r

ess

i

presentano

un

miglior

fu

n

z

i

o-namento e

più

concrete

r

ea

lizzazioni;

si

spiega

,

quindi

,

la pr

e

f

e

r

e

nza d

e

i

Governi per queste

unioni

e

l

a

l

oro

continua

diffusion

e.

L

e

unioni

e

urop

ee, con

tra

ssegna

t

e

dalle

sig

l

e

C.E.C.A

.

,

C.E.E.

e

d EURATOM

, so

no

ora chiamat

e

«

Comunità Sopranazionali

»

in

con

trappost

o a

ll

e

altr

e

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