L'ECONOMISTA
G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E
SCIENZA. ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO,BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI Direttore. M. J . de Jo b am iis
Anno LI - Voi. IVI Firenze-Roma
21-26 Settembn-5 Ottobre 1924
Roma(6>
- via cregonana,56
n. 2628 29-30
S O M M A R I OP A R T E ECONOM ICA.
Econom ie.
Il m ercato delle m erci in Ita lia nel luglio 1924. A ttenuazione del p ro te zio n ism o m unicipale. Il bilancio dello S ta lo pel 1919-23.
R IV IST A B IB LIO G R A FIC A . R IV IST A D E L COMM ERCIO.
L ’esportazione di energia elettrica dalla Svizzera. Per lo sviluppo dei lavori pubblici in Grecia. L ’esportazione degli orologi della Svizzera. I l traffico dei p o rti am ericani.
R IV IST A D E L M ER CA TO D E I V ALORI.
Rassegna Settim a n a le. Gu s t a v o De s l e x.
PARTE ECONOMICA
Econom ie.
La politica finanziaria adottata dal Governo fa scista nel primo periodo della sua gestione è stata imperniata sulla ricerca, non certamente facile, di un equilibrio fra le entrate e le uscite che per mettesse, se non subito di raggiungere, per lo meno d’intravedere, in un tempo non lontano, il pa reggio. Approfittando del maggior gettito dei tri buti, per effetto delle leggi che i Governi anteriori avevano saggiamente disposte, in obbedienza al l’antica tradizione finanziaria italiana per la quale si è sempre ritenuta preferibile una pressione fiscale, anche eccessiva, piuttosto che mantenere le finanze pubbliche sul piede del disavanzo e quindi della creazione dei debiti, il Governo at tuale potè non solo far fronte alle normali esi genze del paese, ma avere anche un certo mar gine da destinare a nuovi fabbisogni.
Poiché la gestione al 30 giugno 1924 si chiuse con un disavanzo ben inferiore al previsto e con una previsione che prometteva quasi il pareggio per il 30 giugno 1925, nulla potevasi seriamente obbiettare alla politica finanziaria dal Governo seguita, ancorché egli avesse volontariamente ri nunciato ad un più rapido raggiungimento del l’equilibrio fra le entrate e le spese, che non sarebbe mancato, ove fosse prevalso un indirizzo di più strette e rigorose economie.
Nel periodo più recente sembra però che l’on. De Stetani non abbia potuto o saputo conservare quelle direttive che egli si era imposte, talché l’esame delle ultime situazioni del bilancio non possono a meno di creare qualche lieve preoccu- cupazione ed in ¡special modo quando accompa gnate da frequenti deliberazioni dei Consiglio dei
Ministri, le quali assegnano alle opere pubbliche diecine di miliardi, seppure diluiti nei futuri eser cizi, e quando a queste assegnazioni si accompa gnano sgravi di tributi non impellentente richiesti dal paese e non sufficientemente giustificati da ragioni di interesse generale, come la rinuncia alla imposta sul vino e la sostituzione del gra vame sullo zucchero e sul caffè, non egualmente redditizio, sebbene eccessivamente vessatorio.
Non soltanto le nuove assegnazioni per opere di pubblico interesse che sotto un certo punto di vista possono considerarsi come impiego di ca pitale ed in notevole parte aumentano là ricchezza nazionale possono creare preoccupazioni, ma più particolarmente alcune categorie di spese che de notano un principio di fallimento sul programma che il Ministero fascista si era proposto. Vogliamo accennare al numero dei funzionari dello Stato, pei quali si era promessa una considerevole ri duzione e che invece negli ultimi mesi vanno di contìnuo aumentando, determinando un maggior onere di bilancio di quattro o cinque centinaia di milioni. Anche nello stesso personale ferroviario, inizialmente ridotto con vigorosa energia si de nota recentemente un aumento crescente, il quale viene necessariamente ad annullare la operazione di diminuzione cosi faticosamente adottata nel l’anno scorso.
Non vogliamo con ciò affermare che le con dizioni finanziarie del Paese sieno notevolmente peggiorate, ma certamente non offrono all’osser vatore attento quell’andamento di severo progre dire, quale si sarebbe atteso da una finanza più accorta e più rigida.
Lo stato della Cassa è considerevolmente ri dotto di cicca 2 miliardi e mezzo dopo l’inizio del Governo fascista e, ciò che ancor più ci spa venta, le ultime situazioni delle Banche recano un aumento di circolazione non tutto giustificato dalle necessità stagionali.
Nel formulare questi nostri brevi rilievi vo gliamo sopratutto prevenire la possibilità che, perdurando un indirizzo quale l’attuale, il Mini stro del Tesoro si trovi nella dolorosa contingenza di denunciare per l’anno venturo un disavaanzo superiore al previsto e quindi nella necessità di aumentare il debito pubblico, verso il quale egli aveva già mostrato di rivolgere speciali cure per contrai ne, almeno nella parte flottante, la pesante entità.
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regime fascista e sul mancato raggiungimento di messo, nel momento in cui il fascismo assunse
un benessere generale troppo audacemente pio al Governo della cosa pubblica.
Il m e r c a t o d e lle m e r c i in Ita lia n el lu g lio 1924.
Numeri indici dei prezzi nel commercio all’ingrosso. Nella tabella seguente sono esposti i numeri
indici dei prezzi delle merci nel commercio al- l’ingrosso del nostro paese nel mese ora chiuso
esposte, prendendo per base (100) la media dei prezzi nell’anno 1920. L’indice generale è presen tato anche sulla base del quinquennio 1901-905
Q u e s t i i n d i c i s o n o m e d i e a r i t m e t i c h e c o m p u t a t e , c o m p a r a z i o n i v a r i e col liv e llo a n t e r i o r e alla
s e c o n d o le n o r m e m e t o d o l o g i c h e a n t e r i o r m e n t e g u e r r a .
N U M E R I I N D I C I M E D I A R I T M E T I C I
N . cielle v o c i d ic e m b r e d ic e m b r e d ic e m b r e m a g g io g iu g n o lu g lio
n e l 1924 1921 1922 1923 1924 1924 1924
D e r r a t e al im e n ta r i vegetali 25 115.3 110.9 98,3 103.1 101.5 102.5
D e r r a t e alim e n tari animali 17 120.6 109.6 11.2 104 8 103.6 103.6
P ro d o t t i chim ic i 13 73 5 69.3 66.0 63.5 63.4 63.1
M aterie tessili 15 79.4 77.9 96.3 95.3 93.1 92.7
Minerali e metalli 20 66.0 64.9 66.5 64.3 64.8 65.3
M ateriali da co s tru z io n e 8 89.1 88; 1 85.3 85.3 84 9 85 5
P ro d o t t i vegetali vari 8 113.7 128.8 101.9 95.0 94.2 91.4
Merci in d u s t ria li varie 14 93.8 94.0 97.0 97.9 97.6 97.7
Indice g en erale (base 1920) 120 95.2 92.8 92.4 91.4 90.7 90.9
In d ice g en e rale (base 1901 905) 749.2 730.3 727.3 719.1 713.3 714.9
Indice g en e rale (base 1913) 594 6 579.6 577.2 570.7 566.1 567.4
In d ice g en e rale (base luglio 1914) 648.1 613.7 629.2 622.0 617 0 618.4
L e v a r i a z i o n i p e r c e n t u a l i a v v e n u t e l u n g o gli u l t i m i m e s i si p r e s e n t a n o n e l l a m i s u r a s e g u e n t e : f e b b r a io m a rz o a p r ile m a g g io g iu g n o lu g lio 1924 1924 1924 19'4 1924 1924 D e r ra te alim e n ta r i vegetali + 3.25 + 2.27 - f 0.12 — 1.13 — 1.52 + 1.02 D e r r a t e a l im e n ta r i anim ali — 3.92 + 1.14 + 1.99 — 5.18 — 1.18 — P ro d o t t i ch im ici + 0.59 — 0.05 — 0.95 — 0 54 — 0.17 — 0.41 M aterie tessili — 2.51 + 2.46 + 1.56 + 0.12 — 2.34 — 0.42 M in erali e metalli + 2.30 + 0.68 — 3.13 — 1 46 + 0.76 — 0.86 Materiali da co s tru z io n e + 1.42 — 0.36 — 0.20 — 0.54 — 0.39 — 0.75 P r o d ó t t i vegetali vari + 0.32 — 0.33 - 3.81 + 1.05 — 0.85 — 2.97
M erci in d u s t ria li varie + 0.23 — 0.28 + 2.33 — 0.92 — 0.32 - 0.17
In d ice g en erale + 0.35 + 1.03 — — 1.39 — 0.81 — 0.22
L’ indice generale, a differenza di quanto è avvenuto negli ultimi due mesi, ha segnato un aumento ma lievissimo, quasi trascurabile, pari appena a 1]5 per cento. Prosegue, pertanto, la tendenza alla stabilità nel livello dei prezzi, e la curva mostra di mese in mese oscillazioni mi nime. La nostra moneta ha oramai da tempo conseguita la stabilità di fronte alle merci.
Le variazioni per singole voci sono state lungo il mese piuttosto numerose, ma generalmente non rilevanti. Rispetto alle derrate alimentari vege tali, si segnalano i rialzi in alcuni cereali in con seguenza del non cospicuo raccolto, nelle patate, nel caffè, nello zucchero, nel cacao : è invece proseguito il movimento ribassista per il mer cato vinicolo e per quello oleario. Nel gruppo delle derrate alimentari di origine animale si nota ancora il ribasso per il burro e per qualche tipo di formaggio; fattori stagionali hanno recato rialzi per le uova e ribassi per i suini, mentre il mo vimento di sostegno è proseguito per il bestiame bovino. Il gruppo dei prodotti chimici mostra anche questo mese la sua caratteristica tendenza statica : si ha qualche lievissimo ribasso per- i concimi e una diminuzione più marcata per il letophone.
La tenue diminuzione per le materie tessili risulta essenzialmente dal forte ribasso per la canapa e da qualche tenue diminuzione ancora avvenuta per la seta e pel cotone egiziano, men tre è proseguita l’ascesa pel cotone americano. Nel gruppo dei metalli e carboni si ha rialzo in ragione di circa l’I per cent o ; qualche lieve ina sprimento è avvenuto nelle quotazioni dei car boni ; più sensibile è l’ascesa per lo stagno e il piombo, mentre sono rimaste immutale le quota zioni per gli articoli siderurgici. Il rialzo per i materiali da costruzione è dovuto unicamente alla quotazione del cemen to. La sensibile varia zione segnata dal gruppo dei prodotti vegetali è dovuta alla nuova discesa avvenuta nelle quota
zioni dei foraggi essendo le condizioni m eteori che assai propizie alla vegetazione. Il tenue rialzo segnato dall’indice per le merci industriali varie rispecchia specialmente qualche incremento nei prezzi delle pelli di macello, del sapone, della carta, dell’olio di lino, in parte neutralizzati dal ribasso avvenuto nel prezzo del gas illum inante (Roma).
Riccardo Bachi
attenuazione del protezionismo municipale.
E’ stato pubblicato il regolamento per la ri scossione dei dazi interni di consumo, preceden temente approvato dal R. D. 25 febbraio 1924. Il documento illustra e completa la riforma dei dazi interni di consumo introdotta col R. D. 24 settem bre 1923, che è, sotto la forma delle modifiche re cate nelle tariffe dei Comuni italiani, entrata in applicazione dal 1° febbraio scorso.
La stampa quotidiana ha recata l’eco di di scussioni e proposte sollevate dall’applicazione della riforma; ma in esse spesso, considerando il problema da punti di vista particolari, si sono perduti di vista gli scopi generali, essenziali delle modifiche preordinate. Entrata la riforma nel pe riodo della sua prima applicazione, non è inutile tornare su alcuni dei fini precipui che la riforma si proponeva e che potranno eventualmente dar luogo a successive modifiche dell’ordinamento.
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avviene nelle fasi di passaggio da un regime ad un altro ; e si può riconoscere che, in generale, la transizione si è verificata senza notevoli tur bamenti o resistenze, anche in grazia di tempe ramenti consentiti nell’applicazione delle nuove tariffe.
Ciò che mi sembra necessario è il tener pre senti i fini generali e precipui di questi provve dimenti, mantenendo e coordinando le tariffe ai caratteri e sistema da essi costituito.
Tali fini sono:
— limitare i gruppi di prodotti colpiti e sta bilire limiti certi e relativamente ristretti alle aliquote ;
— ridurre l’onere dei dazi comunali che si ri- perquotono direttamente sui prezzi pagati dai con sumatori per i gruppi di consumi più elemen tari, necessari, popolari, spostando, ove sia indi spensabile, la pressione su prodotti di consumo più elastico, non necessario ;
— ricondurre i dazi comunali alla loro fun zione di pure imposte sul consumo locale, eli minando o riducendo i dazi non trasferibili sulle materie e forze impiegate nei processi produttivi locali; assicurando una più sistematica esenzione o restituzione dei dazi pei prodotti colpiti, ma esportati fuori del Comune;
— favorire la soluzione del problema delle abitazioni, dichiarando esenti alcuni materiali da costruzione, stabilendo minimi molto bassi per la maggior parte di essi, introducendo il sistema della tassazione in base a compiilo metrico, in modo cbe tutte le somme pagate dai costruttori per dazio sui meteriali vadano alle casse del Co
mune ; riducendo o b b ligatoriam ente i dazi sui ma
teriali da costruzione, per le parti chiuse del Co
mune, al 50 per cento, quando sono applicati alle
frazioni aperte; e concedendo la stessa facoltà
anche per gli altri dazi, il che può facilitare la decongestione urbana;
— eliminare l’assurdo carattere dei dazi p rò
te ttiv i che in numerosi Comuni chiusi eran ve nuti assumendo i dazi su prodotti oggetto di prò duzione anche all’interno delle cinte dariarie.
E’ questo uno dei principii nuovi e più carat teristici introdotti dal decreto del settembre scorso ed ora chiarito e confermato dal regolamento.
Le applicazioni fatte nelle nuove tariffe da ziarie, dimostrano che il rimaneggiamento delle tariffe è avvenuto anche con margini notevoli ri spetto ai nuovi limiti. Cito a titolo d’esempio e lode la tariffa di Torino, nella quale, come in tutte le altre, si sono avuti aumenti e diminu zioni, soppressioni e nuove induzioni. Gli aumenti si sono limitati a voci per consumi larghi, ma non di prima necessità (vini in bottiglie, uva per far vino, alcools, liquori sciroppi, birra, zucchero, miele, caffè, funghi, pollame, tartufi, profumerie);
mentre i nuovi dazi colpiscono prodotti analoghi
(lavori di maiolica e porcellana, carie da giuoco, pianoforti, macchine per caffè, gli animali) ; po chi sono i consumi di carattere più necessario per cui cresce la pressione del dazio (carni pre parate, carbone uso domestico, energia elettrica, carta, saponi ordinari, fave, oggetti cancelleria). In compenso diminuiscono numerose voci (aceto, uva secca, acque minerali, carne fresca, conge lata, estratto carne, conserve frutti e pomidoro, cioccolato, cacao, frutta secca, conserve e mo starde, gas luce, legna da ardere; ecc.) e si sop primono i dazi su materiali da costruzione o per industrie lavori in metallo, (legnami, materiali in terra refrattaria, pietre, marmi, vetri, carta da parati, ecc.).
Anche nella nuova tariffa di Milano solo due nuove voci souo introdotte: gli aumenti si lim i tarono, spesso al disotto dei massimi consentiti, a consumi di carattere meno rigido.
Il recente regolamento ha risolto il problema
sollevato da taluni Comuni circa la possibilità di sostituire il dazio sui materiali da costruzione, con un tributo continuativo che avrebbe assunto carattere di grossolana imposta diretta anche su parte delle case già costruite : e l’ha risolto ne
gativamente, e per le nuove costruzioni ed i r ifa
c im en ti notevoli. Solo pei materiali impiegati per
le opere di m a n u te n zio n e si ammette l’abbona
mento, mediante un canone ragguagliato alla quan tità media dei materiali occorrenti nel periodo per cui dura l’ abbonamento (non superiori a lire 0,05 e 0,03 per mq. e per piano). Per le co struzioni nuove o rifacimenti, il dazio sui m ate riali dovrà invece sempre applicarsi col metodo del com puto m etrico, differenziando, nel caso sia applicato il sistema di un’aliquota fìssa per me., vuoto per pieno, le aliquote per le costruzioni di lusso (aliquota massima lire 4,50 al me.), di tipo medio (aliquota massima lire 3), di tipo popolare (lire 2). Analoga differenziazione (aliquote mas sime di lire 20, 12, 7,50) è obbligatoria quando la tassa si esiga per mq. di area coperta.
Ma lo scopo di questo metodo di tassazione non è soltanto quello di applicare una certa forma fiscale a preferenza di altre. Stabilendo aliquote massime, riducendole alla metà pei materiali da costruzione impiegati per opifìci industriali o case rustiche entro cinta, esentando queste ultime nelle frazioni o Comuni liberi, il legislatore persegue lo scopo di ridurre al possibile i costi fiscali per le costruzioni non solo, ma rendere massimo il provento per il Comune degli oneri cbe, entro questi limiti, si vogliano conservare sui materiali da costruzione, impedendo che essi vadano a pro (come spesso andavano) dei produttori o mani polatori, entro le cinte daziarie, dei materiali stessi. I materiali da costruzione (sia minerali, sia metallici, sia legnami) sono fra i prodotti più fre quentemente oggetto di fabbricazione o lavora zioni parziali entro cinta: quando i dazi colpi scono i lavorati introdotti e non esiste tassa di fabbricazione sul prodotto interno, il dazio au
menta il prezzo entro cinta per tu tti i materiali
impiegati nelle nuovo o parziali costruzioni, men tre una parte sola del sovraprezzo va alle casse dei Comuni. Si poteva eliminare l’ inconveniente estendendo l’obbligo dell’applicazione della tassa di fabbricazione interna eguale al dazio anche ai materiali da costruzione ; ma si è preferito, giustamente, generalizzare l’estensione del com puto metrico, che elimina la continua sorveglianza ed i possibili abusi delle tasse sulle fabbricazioni interne. Così le finanze dei Comnni hanno la pos sibilità di ridurre al minimo l’onere ed ottenere un relativamente massimo utile da quei dazi che credano dover conservare sui fattori di produ zione delle abitazioni.
Ma questo principio viene ad avere un’appli
cazione generale, che mi sembra non sia stata
pienamente apprezzata. Già rilevai lonne come gli studi del Prato e deH’Einaudi avessero da
anni posto in luce l’assurdo carattere di d a zi
p ro te ttiv i assunto dai dazi comunali quando il dazio è imposto su prodotti cbe sono oggetto di produzione anche all’inferno della cinta daziaria,
senza cbe una eguale tassa di fabbricazione sia
applicata alla parte del prodotto ottenuto e consumato entro cinta. In questo caso il dazio incide completamente sul consumatore cittadi no, mentre il sovraprezzo che questo gravava in parte a favore del produttore privato. Così si favoriva il concentrarsi di produzioni entro la cinta, 1’aggravarsi dell’urbanesimo e si violava il principio fondamentale che esige che la politica doganale di un Paese sia opera esclusiva dello Stato e dei suoi organi, anche per i rapporti in ternazionali. Rendendosi con questa riforma ob bligatoria l’applicazione generale di una tassa di fabbricazione sul prodotto ottenuto e consumato
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possibilità che una parte dei sopraprezzi pagati dai cittadini sia goduta da altri cittadini.
Poiché la norma deve applicarsi a condizioni in cui industrie locali già si erano consolidate entro le cinte e col favore dei dazi erano oppor tuni varii temperamenti per facilitare il trapasso; così si è cercato di ridurre al possibile la tassa zione delle materie prime, per non obbligare a tassare anche i prodotti che ne risultano ; si e esplicitamente limitata la tassazione al prodotto interno, escludendo quello del prodotto consumato fuori del Comune e consentendo la tassazione per abbonamento, che in pratica può attenuare 1 onere della tassa ed evitare forme irritanti di soi ve- glianza e controllo. Gli scopi più vasti cui questa disposizione tende si possono così riassumere :
1° Colpendosi il prodotto interno consumato localmente, i produttori hanno minor convenienza a conservare entro cinta e sovratutto a cieaivi nuovi impianti ed imprese di prodotti consuma bili dai cittadini; lo spostamento dei laboratori ed opifìci di materiale produzione e di una parte della popolazione operaia fuori cinta, mentre non sarà più ostacolato dal desiderio di utilizzare il dazio, sarà facilitato dalle minori spese e costo vita e lavoro fuori cinta;
2° Quando si tratta di prodotti che non pos sono agevolmente prodursi fuoti cinta, che sono forniti in gran parte da produttori locali, specie se piccoli, numerosi, diffìcilmente controllabili, il dazio comunale appare fiscalmente poco red ditizio e quindi sconsigliabile; e non si possono sopprimere del tutto i dazi di questo genere, ap pare opportuno ridurli alle più basse aliquote colpendo per abbonamento la produzione interna; 3° Questo criterio è obbligatorio per i mate riali da costruzione.
L’ideale demografico ed economico, cui si ispirano queste disposizioni, è l’ideale della città decentrata ; il centro urbano riservato alle atti vità e popolazione prettamente cittadina, alle fun zioni essenzialmente commerciali è non produt tive, il fuori cinta, il sobborgo, meno gravate, dai tributi comunali, costituito dalla popolazione de dedicata alle produzioni e trasformazioni dei pro dotti necessari all’approvvigionamento del cen tro, distribuita su aree più vaste, libere e meno costose, non più congestionala nei limiti delle cinte daziarie, nè concentratavi dalle artificiali convenienze create dal protezionismo municipale.
Gino Borgatta
Il b ila n c io d e llo S t a t o pel 1919-23 (1)
Preventivo e consuntivo 1920-1921.Paragonando il preventivo con il consuntivo dell’esercizio 1920-1921 si trovano le seguenti par tite, che superano i 10 milioni. Dai preventivo al consuntivo si ha fabbricati + 14 R. M. + 337, centesimi di guerra + 45 ed in totale le imposte dirette + 2.154. Successioni 4- 15, registro -f 85, bollo + 60, surrogazione + 56, + ipotech + 31, concessioni + 20, velocipedi — 19, conti di tiat torie — 15, tramvie — 16, ferrovie — 40, au- mobili + 83, liquori + 15, tassa di circolazione + 300, lusso — 100, imposte sullo scambio + 571, imposte su affari (ferrovie) — 36, calle + 3, spiriti + 89, birra + 19, zucchero — 59, olio di semi + 12, bevande e carni — 75, dogana + 235, olii mine rali + 18, vino + 139, tessuti di lusso — 57, in totale imposte di consumo + 334, Tabacco + 960, sali + 36, fiammiferi + 68, lotto + 144, mono- polii commerciali + 104 in totale privative + 1.031. F oste+ 64, telegrafi + 65, telefoni + 30, scuole + 29, e servizi in totale + 199. Le altre entrate + 2.651, specialmente per ricuperi e diverse. Le entrate effettive + 6.928. 1 capitali + 970 di cui special- mente debiti e le totali + 7.856.
Nelle spese il tesoro ha — 868 cioè i debiti — 535, si riducono le pensioni di guerra da 1111 a 217, diminuendo di 894, invece aumentano le
straordinari fra cui sorgono i per
842 ecc.
Le finanze + 43, di cui 19 il tabacco, 60 le guardie di finanza, 35 sali, 56 fiammiferi, ecc., mentre diminuiscono i monopolii commerciali di
(1) V e d i C o n tin u a z io n e “ E c o n o m is ta , , , 29 lu g lio -3 a g o sto 1924, n . 2620-21, p a g . 138 e segg.
144. La giustizia +- 23 specie ai magistrati. Gli esteri + 49 per cambio, le colonie + 68 perchè diminuiscono le ordinarie, ma crescono le straor dinarie. L’istruzione + 93, diminuisce l’istruzione media, ma crescono le straordinarie (indennità ai maestri). L’interno 173 di cui 31 le generali (e non si spiega facilmente) mentre le provincie dimi nuiscono, ma le straordinarie crescono molto (ter remoto, sgombri, ecc.). I lavori + 188 di cui grande aumento è nelle straordinarie. Le poste + 127 di cui specialmente telefoni e telegrafi. La guerra + 1.602, di cui quasi 100 l’esercito, 312 i carabi nieri e tutto il resto straordinario per l’esercito. La marina +301 per spese straordinarie di guerra. Scompaiono i trasporti in 121. Non vi sono dif ferenze notevoli nell’agricoltura. Il commercio ed industria, distintosi dal lavoro, aumenta la spesa per questo da 51 a 156 per disoccupazioni e ca pitali; diminuisce le partite ordinarie, ma ag giunge il traffico marittimo per 1.230. Sorge il Ministero delle terre liberate con 375 milioni di spesa specialmente per riparazioni.
Le ferrovie all’entrata hanno 1.511, di cui i
viaggiatori 437, la grande velocità 118 la accele rata 54, la piccola 615, il resto specialmente magazzini. Alla spesa + 2.302 di cui 1.485 la trazzione 705, il movimento 253, lavori 114, l’am ministrazione per fortuna le straordinarie dimi nuiscono di più di 250 e compensano altri au menti secondari in tutte le partite. I totali han no + 8 365, di cui 2.032 alle effettive; 400 e più alle officine, quasi 2.000 ai magazzini, quasi 3000 alle forniture e molte anche ai carboni.
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Dunque la previsione fu superata dalla realtà specialmente nella ricchezza mobile ed in tutti gli altri contributi nuovi, per cui le imposte di rettesi più che duplicarono, quelle sullo scambio anche aumentarono, ma non tanto, e specialmente aumentarono registro, bollo, automobili, e le tasse di circolazione e di lusso. Aumentarono spiriti, zuc chero e specialmente dogane e vino, mentre di minuivano bevande carni e tessuti di lusso, ma le provative no si triplicarono. Notevolisimo au mento ebbero tutti i servizi. Incredibile fu l’au mento delle altre entrate (specialmente ricuperi e diverse) così che le affettive quasi si duplicarono. I capitali crebbero ma non si duplicarono e quindi così fece il totale generale. Nelle spese grande diminuzione ebbe il tesoro, specie per debiti e pensioni, mentre crebbero i risarcimenti di danni di guerra. Poco aumentano le finanze, di cui pure diminuiscono i monopoli commerciali, poco au menta la giustizia, moltissimo gli esteri, che si più che triplica di circa una metà aumentano colonie e interni, di poco l’istruzione, di più di una metà i lavori, di poco le poste. La guerra si più che raddoppia e poco meno che raddoppia la marina. Scompaiono i trasporti, e compare il traffico marittimo in cifra incredibile, sorge la grande spesa per le terre liberate. Le ferrovie quasi raddoppiano l’entrata (specie per viaggia tori, merci a piccola velocità e da accelerata) più che raddoppiano la spesa (la trazione si quadru plica, il movimento si duplica, come i lavori e quasi altrettanto fa l’amministrazione) di un terzo aumentano i totali, più che duplicate le effettive, le officine, e specialmente per più che guattro si moltiplicano i magazzini, per quasi sei le for niture).
Nel conto generale del bilancio dello Stato ve diamo diminuire le spese ordinarie di 1/8, m olti plicarsi per 6 le straordinarie, ridursi ad una metà i capitali quindi le effettive aumentarsi di quasi una metà; le reali e le totali di un terzo. Quasi raddoppiarsi le entrate ordinarie, svilupparsi enor memente le straordinarie e i capitali per cui le effettive le reali e le totali quasi si raddoppiano. Le ordinarie passano dal deficit di 1 a quello di 5. Lo straordinarie da 1 a avanzo di 4, onde le ef fettive da — e a + 1, i capitali da 2 a 2,5 onde le totali da — 2 a — 2,5. In conclusione la realtà superò la previsione specie nella Ricchezza Mobile e nelle imposte dirette, nei tabacchi e lotto, ma il vero aumento fu nei ricuperi e nelle di verse ed anche nei capitali; fu inferiore nella spesa del tesoro, ma tutti gli altri ministeri aumentarono, specialmente esteri, guerra e ma rina, traffico marittimo e terre liberate, le ferrovie aumentano più la spesa che l’entrata, così nel bilancio generale dello Stato aumentano le spese, ma più le entrate, onde le partite ordinarie danno un deficit maggiore, più che compensato dall’a vanzo delle straordinarie per cui il peggioramento totale è lieve.
Dunque anche questa previsione fu modesta, incompleta, incapace non si vide l’aumento delle nuove e vecchie imposte, la necessità di ricorrere ad altri cespiti quella di spendere per la guerra, non si previde il baratro ferroviario. Veramente può domandarsi a che valgono siffatti preventivi.
I residui al 30 giugno 1921. C a te g o r ie d e i b i l a n c i e r e s i d u i d e l l ’a n n o e to ta li 1. Redditi patrimoniali 2 4 2. Imposte dirette 254 350 3. » sullo scambio 217 242 4. » su affari — — 5. » sul consumo 30 27 6. Privative 5 7 7. Provventi di servizii 28 44 8. Altre entrate 536 674 Totale 55,529 15,260 Effettive 6,065 15,934 Capitali 6 189 Di giro 100 184 1. Entrate
Ministero del tesoro
6,171 16,307 Debiti variabili 1,109 4,246 Oneri in totale 2,109 2,886 Spese diverse 3,017 4.308 Spese ordinarie 5,142 7,214 Spese effettive 6,104 6,664 Spese di capitali 599 1,722 2. Totale Ministero delle finanze
f 1,846 15,582
Tabacco 376 —
Monopoli commerciali 263 —
Ordinarie 1,029 1,517
Totali 1,094 1,629
3. Ministero della giustizia 46 52
4. » degli esteri 43 57 5. » delle colonie 38 73 6. » dell’istruzione 166 331 7. » dell’interno 253 378 8. » dei lavori 855 1,272 9. » delle poste 449 638 10. » della guerra 7,311 9,991 12. » della marina 635 794 13. » dell’agricoltura 27 91 14. » dell’industria 199 317 15. » del lavoro 68 72
16. . » delle ter. liberate 274 508
2. » delle finanze 1,094 1,629
1. » del tesoro 11,846 15,582
Spese totali 23,304 31,785
Entrate totali 6,171 —
Deficit totali 17,133 —
Quasi tutte le entrate sono nelle partite equi voche (« altre entrate »); le spese a tesoro, guerra finanza ma anche a marina lavori e poste. Sono in verità questi i ministeri di maggiori spese, ma ciò non giustificale enormi somme rimaste a pa gare. Se paragoniamo questo bilancio dei residui con quello consuntivo, abbiamo che le entrate rimaste a riscuotere sono quasi uguali a quelle riscosse; le spese molto più del doppio, alla agri coltura meno, alle poste e marina superano il consuntivo.
Questi due specchietti ci danno il sistema dei residui dell’ anno e di quelli totali, il primo ci dice che residuano ben 8.305 000 scoperti di or dinarie, quasi 15.000 di straordinarie, per fortuna i capitali danno un piccolo attivo, ma la cifra totale resta considerevole. Così pure dice lo spec
chietto dei residui totali. Lo scoverto è maggiore
nell’anno, ma le cifre totali dell’entrate e della spesa sono maggiori nei totali.
Ora la crisi del nostro bilancio può anche essere indicata da queste tre cifre. Fu previsto in 7.492-9.535 (partite effettive); fu attuato in 14.419-13.606, residuando 4.401-22.623 (e nei resi dui totali 9.966-29.787). Queste cifre non hanno bisogno di comnento: si credeva spendere 9 e si spesero 13, residuando 22, in totale 35 e non 9, ossia 4 volte 9.
Ed ecco ora I residui delle ferrovie.
166
Spese 7.591 + 15.057
Entrate 4.287 + 120
Differenza 3.304 + 14.922
L’ ECONOMISTA 21-28 S ette rn b re -5 O tto b re 1924 - N. 2628-29 30
Residui dell’anno. = 22.628 + 611 =25.259 + 65 =25.304 = 4.407 + 1.664 = 6 073 + 100 = 6.371 = 18.221 - 1.051 =17.178 - 35 =18.133 Residui totali. 1.772 + 19.111 =29.883 + 1.852 =31.715 + 70 + 31.785 ».660 + 510 =10.170 +7.114 =17.284 + 184 = 17.468 - 5.282 = 14.431 + 114 = 14.317 Spese Entrate Differenze 1.112 +18.601 = 19.713
Paragone fra i 4 consuntivi
A nno finanziario 1917-8 1918-9 1919-20 1920-21 R e d d i t i p a t r i m o n i a l i 13 16 17 18 i m p o s t e d i r e t t e 1 .4 8 6 1 .9 0 5 2 .1 5 9 3 .8 4 8 „ s u g l i s c a m b i 5 5 3 7 5 9 1 .2 1 6 1 .7 1 5 „ s u g l i a f fa ri 8 4 113 9 4 8 3 „ s u i c o n s u m i 9 6 6 1 .0 2 8 1 .1 9 6 1 5 6 4 P r i v a t i v e 1 .1 3 5 1 .5 2 8 2 .4 8 4 3 .5 8 0 P r o v e n t i d i s e r v i z i 3 2 0 3 4 6 3 9 6 5 9 0 T o ta li 4 .5 5 7 5 .6 9 5 7 .5 6 2 1 1 .3 9 8 A l t r e e n t r a t e 1.501 3 .1 2 0 3 .6 8 0 3 .0 2 2 T o ta li 6 .0 5 8 8 .8 1 5 1 1 .2 4 2 1 4 .4 2 0 C a p i t a l i 1 0 .4 7 0 1 1 .0 0 7 9 .6 3 4 2 .3 6 8 D i g i r o 105 1 0 3 1 3 2 9 3 E n t r a t e 1 6 .6 3 3 1 9 .9 2 5 2 1 .0 0 8 16.881 T e s o r o 1 .6 0 8 2 .0 7 9 3 .8 9 2 5 .3 4 9 F i n a n z e 3 6 3 4 7 7 7 1 8 1 .1 0 9 G i u s t i z i a 5 7 6 6 9 7 1 3 2 E s t e r i 2 2 8 51 3 9 6 7 C o l o n i e 14 6 152 1 7 0 195 I s t r u z i o n e 2 3 3 3 1 0 581 741 I n t e r n i 169 2 8 3 3 8 1 5 6 6 L a v o r i 9 0 146 4 6 0 5 2 7 P o s t e 174 2 3 6 3 5 0 5 5 4 G u e r r a 1 6 .4 2 4 1 4 .7 9 8 5 .4 5 4 2 .6 4 5 M a r i n a 8 9 4 1 .0 7 2 8 5 3 7 0 7 A g r i c o l t u r a 2 5 2 6 3 9 51 I n d u s t r i a e t r a s p o r t i 2 0 6 1.8 5 8 1 .3 1 6 1 .3 6 4 T e r r e l i b e r a t e , a s s i s t e n z a 2 .0 3 4 3 1 6 3 7 5 S p e s a 2 1 .0 2 5 2 3 .5 8 9 1 5 ,6 6 6 14.381 Avanzo o deficit —4,392 — 3.664 + 5.341 + 2.499
Questa è la realtà (il consuntivo) nel bilancio dello Stato nel 1917-1921. I redditi patrimoniali aumen tano, ma solo di un sesto o settimo; e restano mi nimi, si pensi all’aumento della moneta necessaria a misurare gli stessi rapporti di scambio. Le im poste dirette si duplicano e più: quelle sugli scambi si più che triplicano; meno aumentano quelle sui consumi, ma le privative che a queste si assimilano si più che triplicano ed i servizi quasi si raddop piano; dunque l’aumento maggiore è nelle priva tive e negli scambi, minore nei consumi. Raggrup pando le prime tre categorie (imposte sulla produ zione scambio) abbiamo 2.136; 2.793; 3.486 e 5.664 contro le altre tre (imposte sul consumo in senso largo) 2.421; 2.902; 4.076 e 5.734 cioè l’aumento è stato quasi identico. Le altre entrate si raddoppiano, ma pur tendono a diminuire negli ultimi anni. I capitali vanno a diminuire. Il totale descrive una parabola. Le spese del tesoro, finanze, giustizia, istruzione, interni e poste si triplicano o giù di lì e questo sembra il ritmo normale del bilancio, perchè 10 credo debbano considerarsi eccezionali i lavori che si moltiplicano per sei e l’agricoltura, che si duplica semplicemente. Gli esteri diminuiscono, ma 11 fenomeno è solo nel primo anno, poiché è ten denza aumentare per quanto lievissima a paragone delle altre sopra viste. Le colonie anche aumentano, ma di poco. Guerra e marina diminuiscono (la prima di moltissimo) e s’intende perchè ci allontaniamo dalla guerra. L’industria ed il trasporto hanno il pazzesco aumento pei trasporti marittimi, che non accenna a diminuire e le altre spese per guerra (assistenza, approvvigionamenti, terre liberate) cam- !
biano titoli più che aumentare. In totale la spesa aumenta nel 1918-19 e poi diminuisce, assai sensi bilmente, riducendosi alla fine del quadriennio di un terzo, e si noti che nell’anno della massima spesa, del passaggio della guerra alla pace, la guerra era già diminuita, ma l’aumento enorme fu nei trasporti marittimi e nell’assistenza di guerra.
In conclusione nei quattro anni si passò da un grave deficit ad uno minore e poi ad un grande avanzo, anche esso diminuito. Al primo anno in fatti lè entrate aumentano e poi diminuiscono, le spese pure, ma più celeremente e più violente mente.
Paragone fra i preventivi del 1917-18 e del 1922-23. Se paragoniamo invece il preventivo 1917-18 con quello 1922-23 vediamo nel quinquennio le partite totali salire da 4.5 — 3.9 = + 0.1 a 17.8 — — 20.6=2.4, cioè vi è più che triplicazione dell’en trata, più che quadruplicazione della spesa e tra sformazione dell’avanzo in deficit, che è più di Ij7 della spesa; vediame più che triplicarsi i capitali, svilupparsi moltissimo le entrate e specialmente le spese straordinarie. Ma quello che è più notevole è- la seguente tabella.
In milioni pei Ministeri sottoindicati nei due preventivi considerati : 1. Tesoro 1.880 10.917 2. Finanze 3.6 1.610 3. Giustizia 58 175 4. Esteri 15 46 5. Colonie 129 233 6. Istruzione 215 901 7. Interni 135 643 8. Lavori 204 1.444 9. Posta 160 906 10. Guerra 364 1.887 11. Marina 235 614 Altri Ministeri 74 1.240
Come si vede l’aumento minimo è nelle colonie, che non riescono nemmeno a duplicarsi : giustizia, esteri e marina si triplicano, finanze ed istruzione si quadruplicano, interno e guerra si quintuplicano, si moltiplicano per 6 tesoro e posta, per 7 lavori, e per 17 gli altri ministeri, lavoro, agricoltura, in dustria, commercio, terre liberate, ecc., cioè in ge nerale è la cosidetta politica sociale che più aumenta le partite della spesa.
Ed ora passiamo alle singole partite, o meglio gruppi di partite delle entrate e spese, ricordando che si seguono i due consuntivi 1910-20 e 1920-21 ed i due preventivi 1921-22 e 1922-23.
( Continua) Prof. Giulio Curato
RIVISTA BIBLIOGRAFICA
Iv a n—b e l l - Le Cambisme - Gothier - Villars Se C.
21-28 Settenibre-5 O ttobre 1924 - N. 2625-26-27 L’ ECONOMISTA
m eccanico allatto nu o v o è m esso alla p o r ta t a di tutti i c a m b is ti p e r la r a p i d a r ic e r c a dei più i n te r e s s a n ti a r b it ra g g i. Un ce n n o ab b a s ta n z a larg o vi è fatto sulla più i m p o r t a n t e legislazione in te rn azio n ale in m a te ria di capitali, di tr a s f e r i m e n t i di fondi di a c q u isto di divise, di p r e s t i t i p e r r i p o r t o ecc.
RIVISTA DEL COMMERCIO
L’esportazione di energia elettrica dalla Svizzera.
Il Consiglio F e d e r a le Svizzero ha ap p ro v a to il d e c r e t o re la tiv o all’e s p o rta z i o n e d ell’ energia el e tt ric a fu o ri del t e r r i t o r i o svizzero. Un com itato, co m p o s to di p r o d u t t o r i e di c o n s u m a to ri, d o v r à e s a m i n a r e le d o m a n d e di esportazione, che s a ra n n o a c c o r d a t e sol ta n to se non nocive agli in te res s i locali. Le c o n c e s sioni non p o t r a n n o av e re una d u r a t a s u p e r i o r e ai 20 anni e s’ i n t e n d e r a n n o d ec ad u te se i n t e r r o t t e du f a n t e due anni. I c o n c es s io n ari p a g h e ran n o una tassa di fr. 0.30 p e r ogni kw. di energia re a lm e n t e e s p o r t a t o e di fr. 0.20 d u r a n t e i p erio d i in cui l’ energia e l e tt ric a è p o co usata.
Per lo sviluppo dei lavori pubblici in Crecia.
P e r in iziativa della Banca Nazionale di Grecia e con l’ i n te r v e n to di tu tte le p rin cip ali Banche di G recia si è co s titu i to ad Atene un o rg a n is m o fin anziario sotto la d en o m in az io n e di « S ocietà g en e rale p e r lo svi luppo d ell’ i n d u s t r i a e d ell’econom ia nazionale». Tale o rg an ism o ha p er ¡scopo di a c c e le ra re 1’ esecuzione di [alcuni la v o ri p ubblici finanziandoli con capitali p r o p r i in co liab o raz io n e con g ruppi finanziari esteri.
F r a q u e s ti la vori so n o da r i l e v a r e : l’ a c q u e d o t to di Atene m e d ia n t e la c o s tru z io n e di u n bacin o a r t i ficiale a M arato ne, la c o s tru z io n e di una g ran d e c e n tr a l e e l e tt ric a p e r lo sviluppo e la es ten sio n e p re vista della cap ita le e del p o r t o del P i r e o ; l’a m p l i a m e n to ed il m ig l io r a m e n to delle tr a m v ie e l e tt ric h e dì Atene e del P ire o e d i n t o r n i : la esecuzione di la vori di p r o s c iu g a m e n to e della sis tem a zio n e id rica in T essaglia e nelle n u o v e P ro v in cie, t r a le q u ali la utilizzazione id ra u l ic a delle g ra n d i cascate di Bodena M acedonia la cui c a p ac ità è v alutata a Un 100 mila cavalli.
P are che i capitalisti italiani e n t r e r a n n o nella c o m bin azio ne.
L’esportaziane degli orologi dalla Svizzera.
L’e s p o rta z i o n e degli o ro lo g i dalla Svizzera ha avuto nel 1923 una n o te v o le r i p r e s a , co n f e rm a ta dalle cifre p e r il 1. s e m e s t r e del 1925, di ciò ci si può fare una idea es am i n a n d o la s e g u en te ta b elletta che dà i v a lori delle e s p o rta z i o n i di o ro lo g i dalla S v izzera:
N u m e ro V a lo re in frs. 1913 16 855.000 183.000.000 1919 17.752 010 315.COO.OOO 1920 14 617 000 326 000.000 1921 8.404 000 169.000.000 1922 10.153.000 180.000.000 1923 14.368.000 217.000 000 1924 (1. sem.) 7.935 000 112.000 000 Nel 1923 l’e s p o rta z i o n e si è così su d d iv isa:
N u m e ro V a lo re in frs. Stati Uniti 2.796 000 48.364.000 Gran B retag n a 2.860 000 23 050.000 Giappone 972.000 16 533.000 Italia 876.000 11.884.000 F ra n c ia 1.019 000 10.357 000 Cina 1 001.000 10.045.000 Spagna 485 000 8.492.000 A rg e n tin a 470.000 7.277.000 Australia 533.000 6.293.000 A u s tr ia 279.000 4.772 000 Belgio 312.000 4.717.000
Il commercio estero del Cile nel 1923.
Il c o m m e r c i o e s t e r o del Cile h a o tte n u to , nello s c o rs o an n o , uno sv ilu p p o p a r t i c o l a r m e n t e fa v o re vole. Il c o m m e r c i o nel suo co m p les so r a g g iu n s e un v a l o re di 866.5 m ilio ni di pesos o ro di f ro n te ad uno di 568.2 mil. di p e s o s o ro r e g is t ra to nel 1922.
Di q u e s ti m ilio ni, 537.2 p e r v e n n e r o d all’ e s p o r t a zione (331.6 mil.) e 329.3 all’ im p o rta z io n e (237.2 mil.).
L ’ecced en za d e l l’e s p o rta zio n e p otè così a u m e n t a r e da 94.4 m il. di p es o s o ro a 207.9 mil. di pesos oro.
L’e s p o rta z i o n e viene s o s te n u ta p r in c i p a lm e n te dal s a ln itro , r a m e e m in e rale ferrig n o . E n t r a m b e p rim a s u n n o m i n a te m a te r ie fo rm a n o da so'e l’80 p e r ce n to della vendita del Cile all’e s t e r o L’ e s p o rta z i o n e del s a l n i t r o segnò, in p ara g o n e dello s c o rs o anno, un m ag g io re v alo re di 13 mil. di pesos o ro . P e r b a r r e di r a m e e di b r o n z o l’a u m e n to fu di 36 mil. r i s p e t t o a 7 mil. di pesos oro.
T r a le im p o rta zio n i di olio c o m b u s tib i le c re b b e da 294.000 a 752,606 tonn, L ’e s p o rta zio n e del coke fu q u as i rad d o p p ia ta da tono 53.739 a to n n , 61.821. Di c a r b o n e fu ro n o i m p o r ta te 146.847 tonn. La p r o p o r zione delle b a r r e d ’acciaio a u m e n tò da to n n . 14.210 a a to n n . 27-707, quella delle p ia s tr e d’acciaio da 3678 a 8381 tonn. Altro p r o g r e s s o è da c o n s t a t a r e in fatto di tubi (da 4904 a 9649 tonn.), c e m e n to da 34.161 a 54.918 tonn. e c ristalli da finestre da 2438 a 3411 tonn. Di au to m o b ili f u ro n o im p o r t a t i nel 1923 540 su 60 dello sc o rs o anno. L ’ im p o rta z io n e di r u o te d ’ a u t o m obili c r e b b e da 297 a 401 tonn. 11 v a l o re re la tiv o a m acch in e ag rico le a m m o n t ò al d is o p ra dei 6 mil. di pesos o r o di f ro n te a 2.9 mil di pesos o r o dello s c o rs o anno. Maggiore ric h ie s ta si è invece n o ta ta in fatto di m a cc h in e te ssili il cui v alo re d ’ i m p o r ta z io n e a m m o n tò a 67.8 mil. di pesos o r o di f r o n t e a 442.2 mil. di p e s o s o r o o tte n u ti nel 1922. Di c a r ta e c a r to n e fu i m p o r t a t o un q u a n t ita tiv o p e r 8 4 m ilioni di pesos o r o (6 5 mil ).
Il traffico delle m e rc i con le più i m p o r ta n ti Na zioni fu r e g is t ra to dalla s ta tistica an n u a le com e segue:
I m p o r ta z io n e E s p o r ta z io n e (1030 p e s o s o ro ) I n g h i l t e r r a 79.000 155.512 F ra n c ia 18.067 22.019 Belgio 19,948 6.429 Stati Uniti 81.832 246,902 A rgentina 14.297 7.874 I B rasile 4.376 49 P erù 17.500 4.959 Giappone 1.655 10.324 India 8 220 — r c e n t u a l e di p r o d u z io n e : Im p o r ta z io n e E s p o r ta z io n e G erm ania 13.4 4.9 I n g h i l t e r r a 24.10 28.5 F ran cia 5.4 4.0 Belgio 5.8 1.2 Italia 2.8 2.6 Stali Uniti 26 5 45.4 A rgentina 4.3 1.4 Brasile 1.3 0.1 P e r ù 5.2 0.9 G iappone 0.6 1.9 India 2.5
T r a i Paesi in relazione con il Cile figura in p rim a linea gli Stati Uniti, in seco n d a linea l’ In g h ilte rr a , in terza la G erm an ia la cui e s p o rta zio n e nel Cile fu più f o rte di quella del Belg'o e della F ra n c ia in siem e. M entre l’e s p o rta z i o n e g e r m a n ic a nel Cile è precisa- m e n te della m età di quella delle m ag g io ri N azio ni im p o r t a t r i c i nel Cile (Stali Uniti) l’ im p o r ta z io n e della G erm a n ia nel Cile co s titu isce appena il 10 p e r ce n to di q u ella del N o rd A m erica la q u ale s u p e ra della m e tà quasi l’e s p o rta z i o n e del Cile.
Il traffico dei porti americani.
L’ ECONOMISTA 21-28 S ettem bre-ñ O ttobre 1924 - N. 2625-26-27 RIVISTA DEL MERCATO DEI VALORI
Rassegna settimanale.
La co n t ra z io n e dei co rs i segnalata n ell’u ltim a ras segna fu di b r e v e d u r a t a e già il m e rc a t o di lu nedì palesò m ig lio ri disposizioni che si a c c e n t u a r o n o nel c o r s o della s e ttim a n a . Negli am b ien ti di b o r s a si nu t r e fluucia n ell’esito del C o ngresso L ib e ra le di Li v o rn o fav o rev o le all’attu ale G overno che ha s a p u to r i s t a b i l i r e l’o r d in e , la discip lina ed il la v o ro . Nel m o n d o degli affari e ra r i t o r n a t a la fiducia d ell’av v e n i r e ed il paese e r a avviato in una via di m ig l io r a m e n t o econom ico e fin anziario II meglio è so v en te n e m ic o del b en e e la politica di chi lav o ra è e s s e n zialm en te gu id ata da c r i t e r i di b e n e s s e r e p r o p r i o e del paese. P e r q u e s te rag io n i si te m o n o i salti nel buio. E ’ innegabile che a ttu a l m e n t e t u t t e le n o s t r e i n d u s t r i e la v o ra n o f e b b r i l m e n t e ; di diso ccu p azio n e o p e r a ia non è più il caso di p a rla re . Anzi p a r e c c h i i n d u s t r i a l i sono oggi p r e o c c u p a t i p e r la m ancanza di m ano d ’o p e r a p e r d a r e m aggior in c r e m e n t o alle lo r o officine. Un u m o r is ti c o u om o d ’affari facèva così o s s e r v a r e ch e la d isoccupazione n o n esisteva che nella classe degli u om ini politici, ed in quella degli im piegati, ag g iu n g erem o noi. Il G overno anticip a il ca m b io al 1. luglio 1925 di t u tt i i titoli al p o r t a t o r e dei C o n solidati 3 1/2 p e r c e n to 1902 e 1906 che d o v r e b b e r o r in n o v a r s i s o ltan to r i s p e t tiv a m e n t e nel 1932 e 1927. ed offre ai d e t e n t o r i dei B u o n i del T e s o r o tr ie n n a li e q u in q u e n n ali co n scadenza negli anni 1925 al 1928 il ca m b io con relativi abbuoni in obbligazioni 4, 3/4 p e r cento. P e r invogliare i c a p ita lis ti a fare il ca m b io s a re b b e o p p o r tu n o c r e a r e un m e rc a to r e g o l a r e al nu o v o tit o lo 4 3/4 p e r cento, m e n tr e non è n e p p u r e q u o t a t o . L e sim p atie del p u b b lic o si d irig o n o v e rs o titoli facilm en te co m m erciab ili.
La r i p r e s a si es ten d e q u e s ta se ttim a n a an c h e sui F o n d i di Stato, i quali c h i u d o n e s ta m a n e p e r la Ren dita 3.50 p e r ce n to a 83 86 p e r c o n t a n ti e 83.10 p e r fine o tto b r e , e p e r il Consolidato 5 p e r ce n to a 98.10 p e r c o n t a n ti e 98.95 p e r fine o tto b re . Le azioni delia
Banca Italia p r e s e n t a n o oscillazioni di poca i m p o r tan za e finiscono l’o ttav a 1740. La Comit invece dà luogo ad in g en ti scambi co n rap id i s p o s t a m e n ti di prezzo. Ieri si accentuò la r i p r e s a su n u m e ro s i ac q u is t i e con o tti m a ten d en za. In q u e s ti g io rn i si d o v r e b b e te n e r e una riu n io n e del C o m itato di D irezione p e r d e l i b e r a r e su ll’a u m e n to di capitale già accen n ato . A q u e s to p r o p o s ito il G o v ern o fareb b e o p era utile all’eco n o m ia nazio nale ne! seg u ire nella q u e s tio n e della im posta di R. M. sui p rem i v ers a ti dagli azio nisti sulle n u o v e azioni, l’es em p io di a l tr i p r o g re d iti paesi esteri, e cioè to g liere l’in iq u a tassazio n e che talv ola in tr a lc ia c e r t e com binazioni fin anziarie e no n p e r m e t t e di r affo rza re l’o rg a n is m o fìinanziario delle n o s t r e aziende con o p p o r t u n e r is e r v e (eccedenze ca pitale). A uguriam oci o ra ch e una m ig lio re in t e r p r e - zione d e l l’in te r e s s e suo e delle n o s t r e so cietà ano nirne, possa d e c id e re p r e s t o il G o v ern o a m odificare la legge fiscale.
Il Credito Italiano si m a n tie n e f e r m o in t o r n o a 930, oggi in r i p r e s a a 985. In s is te n te d o m a n d a di Banco di Roma sulle b u o n e p r o s p e tt iv e dell’es erciz io in corso, Oggi in nuova r i p r e s a a 130ea, Banca Nazionale di Cre dito s o s t e n u ta in t o r n o a 555. Credito Marittimo con solida il suo prezzo fra 595 e 600. Oggi 597, Banca Agricola 258 c irc a.
Il m ig l io ra m e n to dei noli r ic h i a m ò l’a t ten z io n e del p u b b lico std tito li di navigazione, c h e r e g i s t r a n o tu t t i una d i s c re t a rip re s a . Oggi: Rabattino da 683 a 685, Llogd Sabaudo 314. S pecialm en te i n t e r e s s a n t e p e r le l o r o plusvalenze, s e m b r a n o le Cosulich oggi 361 a 363 e la Navigazione Alta Italia oggi 356 in c h i u s u ra .
Le Meridionali e le Mediterranee a s s o r b i t e d a m an i p o te n ti s eg n an o p u re una m ig lio ria a 678 e 343 circa. Il tito lo p rin c ip e delle n o s t r e B o rse 1 e Fiat: h a con tin u a to il m o v im e n to a s ce n s io n ale co n 50 p u n ti di rialzo.
A b b iam o o r a la spiegazione di q u e s t a ascesa n e l l’a u m e n to di capitale d ell’azien d a t a n te volte a n n u n ziato ed a l t r e t t a n t e volte sm e n tit o . Nella se d u ta di gio vedì il Consiglio di A m m in istraz io n e ha d e l ib e r a t o di p r o p o r r e un a u m e n to dì 200 milioni, r a d d o p p i a n d o cioè il capitale sociale. Secondo voci che c o r r o n o s a r e b b e offerta agli azionisti l ’opzione di u n a azione n u o v a alla p a r i (L. 200) ad ogni azio ne a ttu ale con v e r s a m e n t o p e r o ra dei p r im i tr e d ecim i e con g o d im e n to dal 1. gennaio 1926 Gli al tri d ecim i v errei) b e r o r ic h ie s ti solo nel 1925 a l lo r q u a n d o o c c o r r e r a n n o i fondi p er gli in g ra n d im e n ti delle officine e p e r lo sv ilu p p o di a l t r i affari sociali. Queste m o d alità p e r ò
p o sso n o s u b i r e m u t a m e n t i . Il tito lo diede luogo ad an im ati sc am b i in vista anche d ell’ap p e tito sa opzione.
I e r i sfio rato 734. Oggi sfio rato 728 s c e s e r o su ta luni rea lizz i a 722 p e r p u n ti in t o r n o a 724,
Q uasi nullo il m e rc a t o delle Spa i n to r n o a 90 e
dell’Itala in t o r n o a 17. Il titolo che do p o le Fiat se gna il m ag g io re g u ad ag n o è la Terni salita ieri r e p e n t i n a m e n t e da 676 a 692. Oggi da 696 e 688.
La Compagnia dei Grandi Alberghi di Venezia p r o cede dai 1. al 10 o t t o b r e all’em issione di 180 mila azioni n u o v o g o d im e n to 1. luglio 1924 e di 36 mila obbligazioni 6 p e r c e n to g o d im e n to 1. luglio 1923. Ogni g r u p p o di 10 azioni a t tu a l i dà d i r i t t o all’opzione a 5 azio ni n u o v e a L. 55,83 (nom inale 50 lire) e una obbligazione a L. 254.16 (nom inale L. 350). C o rso a t tu ale delle v ec ch ie azioni 205 circa. Lievi v a ria n ti nei cambi, solo la S vizzera e il L o n d r a che se g n a r o n o un lieve r i n c r u d i m e n t o . T u tta l’E u r o p a è o r a al rialzo sui d o lla r i ch e s o n o d a p p e r t u t t o olferti a rip o rt o . Anche in Italia il d é p o r t pag ato p e r v ari anni si è t r a s f o r m a t o in r i p o r t o . C h iu d iam o l’o ttav a a : Parigi
120 40, Belgio 110.10, Svizzera 437, Londra 101,97 1/2,
New York 22.875, Praga 68.75.
D is c re ti affari in p r e m i p e r o t t o b r e e n o v em b re sulle basi s e g u e n ti : p r i m o o l t o b r e p r i m o n o v e m b r e Consol. s c a r to 0,50 d o n t 0,40 di premio 1,25 d o n t 0,75 R endita 31/2°/0 0'50 » 0.40 » 1,25 » 0,75 Banca d ’Italia 25 » 22 > 50 » 30 Comit 25 » 20 » 50 > 35 C r e d i to 13 ' » 10 » 25 » 20 Fiat 23 » 15 » 45 » 25 Viscosa 15 » 14 > 22 » 22 Chàtillon 15 » 15 » 30 > 25 R a b a t tin o 15 » 9 » 25 » 22 T e r n i 18 » 12 » 30 » 25 M eridionali 13 » 10 » 20 » 18 M e d ite rr a n e e 8 » 7 » 15 » 12 Bonifiche 15 » 10 > 25 > 20 Spala to C em.ti 15 » 10 » 25 » 20 M ontecatini 7 » 7 » 12 » 10 t u t t o circ a.
Torino, £ ottobre 192A Gustavo De s ie x.
M. J . n « Jo h a k n is, D irettore Responsabile
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A n n o 351 d ’esercizio
O p e r a z io n i
Depositi: Libretti di risparmio ordinario a piccolo risparmio e speciale al 3, 3,25 e 3,50 per cento - libi etti di deposito vincolati al 3,25 - 3,50 - o, io
e al 4 per cento - Buoni fruttiferi a scadenza fis sata dal 3,25. al 4 per cento - Conti correnti a vista al 2,5 per cento.
Impieghi : Mutui ipotecari e fondiari a privati e a Enti morali - Conti correnti guarentiti da ipote che da titoli e da cambiali - Acquisto di titoli e riporti - Sconti cambiari - Prestiti su pegno. Diverse: Effetti all’incasso - Assegni su c/c infrutti
fero - Depositi per custodia e amministrati - As sicurazioni operaie, popolari di maternità.
B A N C O
DI
R O M A
societàanonima - capitalel. 150.000.000 interamenteversato
Sede Sociale e Direzione Ce n t r a l e: ROMA, Corso Umberto I, 307 (Palazzo proprio) - ROMA
I I I
FILIALI IN ITALIA: Alba, Albano Laziale, Anagni, Andria, Aquila, Arcidosso, Arezzo, Assisi, Aversa, Avezzano, Bagni di Lucca, Bagni di Montecatini, Bari, Bene Vagienna, Bibbiena, Bologna, Bolzano, Bra, Brescia, Camaiore, Canapiglia Marittima, Canale, Canelli, Carate Brianza, Carrù, Castellamonte, Castel- nuovo di Garfagnana, Castiglion Fiorentino, Catania, Cecina, Celano, Centallo, Ceva, Chiusi, Citta di Ca stello, Como, Cortona, Cotrone, Cuorgnè, Fabriano, Fermo, Firenze, Foggia, Paiano della Chiana, Foligno, Fossano, Frascati, Frorinone, Gaiole in Chianti, Gallipoli, Genova Grosseto, Gubbio, Intra, Ivrea, Livoino, Lucca Luserna San Giovanni, Marciana Marina, Merano, Messina, Milapo, Modica, Mondo!, Montesam- pietrangeli, Napoli, Nocera Inferiore, Norcia, Novi Ligure, Oneglia, Orbetello, Orvieto, Pagani, Pallanza, Palermo, Pietrasanta, Pinerolo, Piombino, Pontedera, Portoferraio, Porto S. Giorgio, Potenza, Roma, Salerno, Sansevero, Saronno, Segni-Scalo, Siena siracusa, Tagliacozzo, Tivoli, Iorino, 1 orre Annunziata,
Torre Pedice, Trento, Trieste, Velletri, Viareggio, Viterbo.
FILIALI NELLE COLONIE: Bengasi, Tripoli d’Africa. „ , , „ .
FILIALI ALL’ESTERO: Francia: Parigi, Lione. Spagna : Barcellona, Paragona, Montblach. Svizzera: Lu- ffano, Chiasso. Egitto: Alessandria, Cairo, Porto Said, Monsourah, Tantah, Beni Magar, Beni SouefY, Bibeh. Dessook, Fashn, Kafr-El-Cheikh, Magaglia, Mehalla Kebira, Minich, Mut Gami-, Zagazig. Malta: Malta. Turchia: Coslantin^poli. Asia Minore: Smirne, Scalanova, Solzia. Siria: Aleppo, Alessandretta, Beyruih, Caiffa, Damasco, Giaffa, Tripoli. Palestina: Gerusalemme, Rodi.
O p e r a z i o n i e s e r v i z i d i v e r s i :
DEPOSITI IN CONTO CORRENTE liberi e vincolati — CONTI CORRENTI DI CORRISPONDENZA in Lire italiane e valnta estera. — DEPOSITI A RISPARMIO. — SCONTO E INCASSO EFFETTI, semplici e documentati sull’Italia e sull’Estero. — ANTICIPAZIONI E RIPORTI su valori pubblici e industriali. — OPERAZIONI DI CREDITO AGRARIO. - EMISSIONE GRATUITA ED IMMEDIATA DI ASSEGNI CIR COLARI pagabili a vista sulle principali piazze d’Italia. — LETTERE DI CREDITO E CHEQNES sulle principali piazze d’Italia e dell’Estero. — ESECUZIONE DI ORDINI sulle Borse italiane ed estere. — APERTURE DI CREDILO, libere e documentarie. — VERSAMENTI SEMPLICI E TELEGRAFICI per Tutti i paesi del mondo. NEGOZIAZIONE DI DIVISE ESTERE a vista e a termine. — CAMBIO MONETE EBUONI BANCA ESTERI. — SERVIZIO DI CASSA per conto di amministrazioni e privati. — PAGAMENTO
d’imposte, utenze, assicurazioni, ecc. — SERVIZIO MERCI. Tutte le altre operazioni di Ranca — Servizio Cassette di Sucurezze