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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.51 (1924) n.2607, 27 aprile

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(1)

L'ECONOM ISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO,BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Direttore ; M. J. de Johamvis

Anno LI ■ Voi. IVI FirenZB-ROma

U

Apnle-4 Maggio 1924

Roma (6) - Via Gregoriana, 56

II. 2607-08

S O M M A R I O

P A R T E ECONOMICA.

Le elezioni politiche.

Il mercato delle merci in Italia nel marzo lJ2'r. Gli utili dell'industria inglese nel 1923. Il movimento della navigazione.

FIN A N Z E DI S T A T O . „ , . J „ .

La ripartisione delle somme riscosse dalla Commissione delle ri­ parazioni.

R IV IST A D E L COMM ERCIO.

La produzione saccarifera della Czecoslovacchia. Esportazione austriaca di legname

La produzione del carbone in Germania nel 1923. La bilancia commerciale svedes per il 1923. Il commercio estero degli Stati Uniti. La produzione di nickel al Canadà.

La pesca in Germania nel 1923. La produzione mondiale della lana La produzione mondiale di petrolio 1923. Il commercio francese degli olii minerali. Il commercio dei petroli agli Stali Uniti nel 1923 L’esportazione di uova dalla Jugoslavia.

La copertura metallica, della circolazione jugoslava. La Wagons-Ltts in Polonia.

La conversione dei prestiti polacchi. La produzione petrolifera russa nel 1923. Il commercio estero dell’Estonia. La produzione mondiale del riso. L’industria jugoslava nel 1923. Le monete degli Stai' Uniti. La produzione di olio in Dalmazia.

R IV IST A D E L M ER ATO D EI VALORI.

Rassegna Settimanale. - Gu s t a v o De s l e x.

PARTE ECONOMICA

Le elezioni politiche.

Il risultato conseguito dal Governo nelle ele­

zioni politiche è stato certamente quale da esso

desiderato. La Camera offre, almeno nel suo pe­

riodo iniziale una maggioranza compatta sulla

quale il Governo può contare ed offre nello stesso

tempo, pregio non dubbio, una opposizione, se

non compatta certamente di buona volontà. Ve­

diamo, infatti fra i nomi dei deputati riusciti

nelle liste di minoranza quelli dei migliori cam­

pioni dei partiti, che ebbero una volta nel Parla­

mento, se non una preponderanza numerica, certo

una forza di azione tale da determinare quasi in

modo esclusivo le direttive del Governo. Ciò fi­

nirà indubbiamente a valorizzare le discussioni e a

far nascere, nel conflitto delle tendenze e nello

sforzo per far prevalere le proprie attitudini, chia

rifrazioni e analisi che gioveranno ad elevare la

tonalità e la importanza dei lavori parlamentari.

Per l’attuale governo il pericolo non sta cer

tamente nella opposizione ed anzi tanto meno te­

mibile essa potrà essere, quanto più vivace ed ef­

ficace potrà mostrarsi la sua azione; poiché se

pericolo vi è o si potrà maturare, per effetto di

quella spontanea degenerazione di tutte le fusioni

e di tutti gli organismi composti di distinte unità,

esso sta precisamente nella maggioranza e più

precisamente nella eventualità di una sua disgre­

gazione.

Questo fenomeno, che abbiamo veduto lunga­

mente ripetersi nelle vicende politiche di tutti i

popoli, non può essere estraneo neppure alta mag­

gioranza parlamentare italiana, ancorché formata

da elementi oggi devoti od aderenti al fascismo,

ma non per questo immuni in un futuro di forse

pochi mesi da divergenze con l’indirizzo politico

del governo, che possono essere anche determi­

nate da semplici questioni di dettaglio e di se­

condaria importanza.

La ferma volontà del Governo di condurre il

paese a più alti destini gli impone la presenta­

zione al Parlamento di una continuata serie di

riforme, che, per necessità imprescindibili, deb­

bono toccare tutti i fenomeni della vita sociale

ed è quindi un programma di vasto e complesso ||

lavoro che si presenta alla discussione delle Ca­

mere, le quali, se non vorranno limitarsi ad una

serie di assensi servili, troveranno ampia e vasta

materia per apportare nella discussione delle sin­

gole provvidenze il contributo delle proprie con­

vinzioni e della propria individualità.

Di qui adunque la possibilità di defezioni che

gradualmente potrebbero ingrossare le file della

opposizione.

Nelle questioni sociali il Governo non ha an­

cora ben definita e ben delimitata la funzione

del sindacalismo fascista e si può prevedere che

se le masse sono lino ad oggi addormentate, sia

perchè in attesa dell’imprevisto, sia perchè ani­

mate dalla speranza che il nuovo Governo e par­

ticolarmente il suo capo che proviene dalle file

dei lavoratori manuali, rivolga la sua attenzione

a quelle provvidenze di indole sociale verso le

quali si erano gradualmente tesi gli sforzi nel­

l’ultimo cinquantennio, non tarderanno a ride­

starsi, e forse per opera degli stessi organizzatori

ascritti al fascismo. Essi si potranno trovare

spinti a rivendicare qualche ordine di migliora­

mento negato dal capitalismo, che pur esso non

tarderà a sviluppare le proprie tendenze egoisti­

che e il proprio amore per i guadagni iperbolici.

La collaborazione di classe, predicata quasi

con fervore di apostolo dall’on. Mussolini è una

bella poesia, una grande poesia che non ha però

riscontro nella storia, laddove le condizioni del

proletariato non possono raggiungere uno standard

di vita che non sia troppo lontano da quello del

capitalismo e della borghesia ; prerogativa questa

che è consentita soltanto ai paesi naturalmente

ricchi, dove il socialismo si chiama labour party,

dove le idee comuniste non allignano, perchè vi

è ancora posto per tutti, perchè tutti possono

aspirare a divenire capitalisti, perchè buona parte

di questi aspiranti, nella vicenda delle generazioni

lo addivengono effettivamente.

(2)

90 L’ ECONOMISTA 27 A prile-4 Maggio 1924 - N. 2607-08

piina essere fatto tacere nell’animo di giovani forti

e che hanno saputo combattere, nelle menti ge­

nerose e larghe di coloro che oggi furono dal

Governo prescelti per completare la lista di mag­

gioranza.

Tuttavia il periodo di tranquillità politica, che

si presenta dinanzi al governo, anche se non sarà

formato, come esso si ripromette, di cinque anni

consecutivi, ma solo di due o tre, potrà essere

per gli attuali amministratori della cosa pubblica

altamente proficuo e tale da garantire alla Na­

zione quell’ampio processo di riforme ammini­

strative che esso si attende ed al quale aspira da

diecine d’anni.

Lo svecchiamento e lo sveltimento della am­

ministrazione statale sono necessità che s’impon

gono nel vivere civile moderno e che il Governo

attuale potrebbe egregiamente compiere nel pe­

riodo di tranquillità politica che egli ha saputo

procurarsi, continuando fino al dettaglio le ri­

forme di indole generica, già proficuamente ini­

ziate.

Il mercato delle merci in Italia nel m arzo 1924.

Numeri indici dei prezzi nei commercio all’ingrosso.

Nella tabella seguente sono esposti i numeri

indici dei prezzi delle merci nel commercio al-

l'ingrosso nel nostro paese nel mese ora chiuso

in confronto con quelli di alcuni mesi prece­

denti. Questi indici sono medie aritmetiche com

mtate, secondo le norme metodologiche anterior­

mente esposte, prendendo per base (100) la media

dei prezzi dell’anno 1920. L’indice generale, è

presentato anche sulla base del quinquennio 1901—

1905 dell’anno 1913 e del luglio 1914 per consen­

tire comparazioni varie col livello anteriore alla

guerra.

N

D e r ra te a l im e n ta r i vegetali D e r ra te alim e n ta r i anim ali P ro d o tt i chim ici

Materie tessili Minerali e metalli Materiali da co s tru z io n e P ro d o tt i vegetali vari Merci in d u stria li v arie Indice g en erale (base 1920) Indice g en e rale (base 1901 905) Indice

generale

base 1913) Indice g e n e ra le (base luglio 1914)

M E R I I N D I C I A R I T M E ’ N. d e lle v o c i d ic e m b r e d i c e m b r e n e l 1921 1921 1822 25 115.3 1 10.9 17 120.6 109.6 13 73 5 69.3 15 79.4 77.9 20 66.0 64.9 8 89.1 88; 1 8 113.7 1288 14 93.8 94.0 120 95.2 92.8 749.2 730.3 594 6 579.6 648.1 613.7 : i . c e m b re g e n n a io f e b b r a io m a rz o 1923 1923 1924 1924 9 8 ,3 9 8 .6 1 0 1 .8 104.1 11.2 1 1 1 .6 1 0 7 .2 1 0 8 .4 6 6 0 64.1 6 4 .5 6 4 .5 9 6 .3 9 3 .8 9 1 .5 9 3 .7 6 6 .5 6 5 .4 6 6 .9 6 7 .3 8 5 .3 8 4 .9 8 6 2 8 5 8 10 1 .9 99.1 98.1 9 7 .7 9 7 .0 9 6 .6 9 6 .8 9 6 .5 9 2 .4 91 4 9 1 .7 9 2 .7 7 2 7 .3 7 1 9 .2 7 2 1 .7 729.1 5 7 7 .2 5 7 0 8 5 7 2 .8 5 7 8 .7 6 2 9 .2 6 2 2 .1 6 2 4 .3 6 3 0 .7

Le variazioni percentuali avvenute lungo gli ultimi mesi si presentano nella misura seguente:

o tto b r e n o v è m b r e

D errate a l im e n tari vegetali — 2 53 + 2.89 D e r r a t e alim e n ta r i anim ali — 3.26 — 0 66 P ro d o tt i ch im ici — 1.74 — 0.75 M aterie tessili + 0 12 + 6.55 Minerali e metalli — 0 73 + 1.41 Materiali da c o s tru z io n e — 0.15 —

P ro d o tt i vegetali vari — 0.22 + 0.97 Merci in d u stria li varie + 1.67 — 1.67 Indice g en e rale + 0.44 — 1.43

L’indice complessivo nel mese di marzo ha

segnato un rialzo del LI per cento circa. Il livello

generale dei prezzi in quanto è approssimativa

mente misurato dalla nostra rilevazione, ha pre­

sentato da parecchi mesi una tendenza ad oscil­

lazioni tenui ed in vario senso, ma con qualche

prevalenza all’ascesa: la curva dei prezzi, dopo

aver toccato il punto massimo dell’anno 1923 nel­

l’aprile, con l’indice di 94,2, è declinata poi con

qualche irregolarità di andamento sino a toccare

il punto minimo nell’ottobre con l’indice di 90,2,

e poi attraverso oscillazioni si è raggiunto nel

mese ora chiuso un livello discretamente elevato,

il quale segna un rialzo di poco meno del 3 per

cento sulla citata quota minima dell’ottobre. Si

tratta però sempre di spostamenti relativamente

lievi, in parte dovuti a fattori stagionali, i quali

non infirmano il generale carattere di stabilità

mai raggiunto dalla nostra moneta; ma sono

spostamenti che coordinati col lieve peggiora

mento avvenuto nei cambi sugli Stati Uniti e

sull’Inghilterra, devono richiamare l’attenzione

dei dirigenti le maggiori banche e giustificano i

ripetuti moniti ispirati dalle vicende del mercato

finanziario.

L’andamento del mercati.

Derrate alimentari di origine vegetale. — Per

questo gruppo di derrate i nostri indici segnano

anche nel marzo un rialzo piuttosto sensibile in

ragione di circa il 2 e un quarto percento: pro­

segue pertanto il movimento ascendente che dura

ininterrotto a partire dal novembre. Fattore prin­

cipale in questa ascesa degli indici è l’andamento

d i c e m b r e g e n n a io f e b b r a io m a rz o + 2.01 + 0 36 + 3.25 + 2.27 + 2 05 + 0.33 — 3.92 + 1.14 — 1.00 — 2.86 + 0.59 — 0.05 + 1 41 — 2 58 - 2.51 + 2.46 + 0.76 — 1.73 + 2.30 + 0.68 + 1 63 — 0.47 + 1.42 — 0,36 + 0 36 — 2 81 — 0.32 - 0 33 + 0.73 — 0.38 + 0.23 — 0.28 + 1.02 — 1.14 + 0.35 + 1.03

del mercato dei cereali, che si mantiene sempre

sostenuto in contrasto con l’indirizzo lungamente

prevalso nella prima parte della campagna ; il

sostegno sul mercato nazionale è più accentuato

di quanto sia avvenuto riguardo a taluni fra i

paesi esportatori: per il grano tenero delle m i­

gliori qualità il livello dei prezzi ha ormai su­

perato in generale la quotazione di 110 lire il

quintale, mentre per il grano duro i prezzi oscil­

lano intorno a 120. Questa tendenza del mercato

è accentuata dall’andamento sfavorevole della

stagione rispetto alla futura produzione; la ve­

getazione è in sensibite ritardo per il prolungarsi

delle basse temperature ed è danneggiata dall’ec­

cessiva umidità; l’area coltivata a grano è al­

quanto ridotta in confronto con l’anno prece­

dente. Continua in genere il sostegno anche per

i farinacei e per i cereali inferiori. Un rialzo pro­

nunciato si è ulteriormente determinato per il

riso in relazione all’estesa esportazione; per i tipi

medi le quotazioni oscillano intorno a L. 220 il

quintale con un progresso di circa 40 lire sulle

quotazioni dell’autunno.

Per i legumi e gli ortaggi prevalgono prezzi

fermi con qualche rialzo stagionale.

Per gli agrumi le quotazioni sul mercato in­

terno sono in genere invariate ed un qualche mi­

glioramento si è accennato nei riguardi della

esportazione sul mercato britannico.

(3)

ten-L ’ECONOMISTA 91 27,Aprile-4 Maggio 1924 - N. 2697-08

i

denza a ribassi. Sul mercato oleario prosegue la

tendenza sostenuta specialmente per gli olii di

tipo corrente, ma in generale gli affari sono piut­

tosto scarsi.

Per il caffè il mercato nazionale si è presen

tato piuttosto attivo con prezzi relativamente so

stenuti segnanti spostamenti in vario senso se

condo le qualità in confronto col mese prece­

dente ; sul mercato internazionale si sono avute

oscillazioni piuttosto vibrate nei prezzi special­

mente in relazione alla constatazione di uno stock

nel Brasile superiore alle precedenti valutazioni.

Attraverso oscillazioni si è alquanto ribassato il

prezzo dello zucchero; sul mercato internazionale

influisce a imprimere un andamento ribassista

la nozione del notevole- ampliamento avvenuto

nell’area coltivata a barbabietola in molti paesi.

Derrate alimentari di origine animale. — Dopo

il forte ribasso avvenuto nel mese precedente si

è avuto nel marzo un rialzo di oltre l’I per cento.

Un rialzo assai sensibile è registrato per lo

stoccafisso in relazione presumibilmente con lo

scarso risultato della pesca nella Scandinavia,

dove il prodotto risulta considerevolmente infe­

riore a quello dell’anno innanzi. Rispetto ai lat­

ticini un certo sostegno si è venuto manifestando

riguardo al burro e a qualche tipo di formaggio

di pasta molle, mentre per i formaggi di pasta

dura continua la situazione pesante del mercato :

nelle ultime settimane si sono venuti formando

organizzazioni varie di produttori in diverse lo­

calità per tentare il controllo del mercato. In

qualche plaga il ribasso sui prezzi delle uova si

delinea piuttosto pronunciato: così a Milano si è

raggiunta la quotazione di L. 5,35 la dozzina di

fronte a 9,25 in media nel gennaio.

Il mercato del bestiame bovino attraverso tran

sitorie oscillazioni si mantiene piuttosto sostenuto

per i capi di maggior peso, mentre una tendenza

relativamente debole si ha riguardo ai vitelli: la

disponibilità interna di capi da macello si man

tiene scarsa e limitata è l’importazione di be­

stiame vivo mentre considerevole è la importa­

zione e il consumo di carne congelata ; piuttosto

elevati sono in genere i prezzi del bestiame da

lavoro. Con la diminuzione stagionale nella ma­

cellazione si ha qualche ribasso nel prezzo dei

suini.

Prodotti chimici. — Per questo gruppo il li­

vello dei prezzi è rimasto complessivamente in­

variato in confronto col mese precedente. Ri­

guardo alle materie di uso agricolo si è notato

un lieve rialzo per il solfato di rame, il nitrato

di soda e la calciocianamide, mentie è declinata

la quotazione delle scorie Thomas : poco trattati

sono i concimi potassici; talune variazioni nelle

quotazioni sono dovute unicamente a spostamenti

nei cambi. Riguardo ai prodotti di uso indu­

striale sono notevoli i ribassi avvenuti sia per

l’acido citrico che per l’acido tartarico.

Materie tessili. — L’indice per questo gruppo

ha segnato un rialzo del 2 e mezzo per cento

pari al ribasso che si era verificato nel mese in­

nanzi.

Sul mercato cotoniero continua, in prevalenza

la tendenza debole in relazione al marcato ral­

lentamento nella domanda industriale; le quota­

zioni sono declinate sensibilmente sia per il co

tone americano che per l’egiziano e l’indiano: il

prezzo dei filati sul nostro mercato da L. 23,50

il kg. nel gennaio è disceso 22,25 nel febbraio e

a 20,50 nel marzo. Per la lana il mercato inglese

è sempre intonato al rialzo; le aste del marzo

hanno segnato nuovi rialzi essendo scarse le of­

ferte e insistenti le domande specialmente fore­

stiere; i rialzi variano dal 5 al 10 per cento se

condo le qualità; per le lane greggie della futura

j tosa indigena si prevedono prezzi altissimi oscil­

li lanti fra L. 18 e 20 per le lane sudicie secondo

|| la provenienza; contrariamente alla generale ten­

denza, talune fra le quotazioni del listino uffi­

ciale di Genova segnano diminuzioni in confronto

col mese innanzi. Per le sete, dopo qualche set­

timana di affari nella prima parte del mese, il

mercato si è presentato piuttosto calmo con oscil­

lazioni nei prezzi in vario senso e con qualche

prevalenza all’ascesa. A determinare il progresso

nell’indice di gruppo hanno contribuito i rialzi

assai marcati avvenuti sul lino e sulla canapa;

per il lino la quotazione da circa 710-715 il quin­

tale è passata a 900-950 e per la canapa si sono

raggiunte quotazioni presso che doppie di quelle

prevalenti lungo gran parte dell’anno 1923: du­

rante vari mesi sul mercato della canapa è avve

nuto un vasto accaparramento della scarsa di­

sponibilità da parte delle manifatture e nelle ul­

time settimane il movimento degli affari si è

sensibilmente rallentato si da parte dell’indu­

stria forestiera come delle manifatture italiane.

Minerali e metalli. — Per questo gruppo è con­

tinuato il movimento di ascesa con un nuovo

progresso in ragione di due terzi per cento. Per

i carboni le quotazioni del nostro mercato se­

gnano qualche lieve diminuzione in confronto

con gli alti livelli raggiunti nel mese precedente

in dipendenza dei conflitti del lavoro britannici,

ma il mercato si conserva in complesso piuttosto

sostenuto in relazione alla maggiore elevatezza

dei noli ed alle incertezze riguardo alle trattative

che si stanno svolgendo in Inghilterra fra indu­

striali e minatori per il nuovo concordato. Ri

spetto al mercato metallurgico una certa debo­

lezza si è verificata in Inghilterra per i materiali

siderurgici — in previsione di conflitti del lavoro

che riducono la domanda — nn in complesso

con lievi spostamenti di quotazioni. Oscillazioni

più marcate si hanno riguardo ai metalli minori

con tendenza prevalentamente fiacca sopratutto

nell’ultima parte del mese. E’ però in genere con

tinuato il sostegno riguardo allo stagno, il quale

attraverso oscillazioni ha mantenuto alla fine del

mese un livello di circa Lst. 200 alla tonnellata.

In progresso il piombo le cui disponibilità ap

paiono assai scarse di fronte al consumo, e in

progresso anche più deciso l’antimonio.

Merci varie. — Per i materiali da costruzione

la variazione è complessivamente minima : si

presenta notevole il rialzo per i mattoni sull, |

piazza di Milano. Pressoché invariato risulta il |

livello dei prezzi per i prodotti vegetali vari; sui

mercato foraggierò continua in massima la ten

denza debole poiché i detentori procurano di li­

quidare le scorte mano mano che si approssima

l’epoca della nuova produzione; calmo appare il

mercato della paglia. Rispetto alle merci indù

striali varie, dai nostri indici risulta in complesso

la lieve variazione di 1[4 per cento, la quale de­

riva da spostamenti in diverso senso di alcune

poche tra le merci considerate: è notevole sol­

tanto il cenno di debolezza che si manilìsta ri­

guardo a qualche voce sul mercato dei pellami.

Ri c c a r d o Ba c h i.

Gli utili dell’industria inglese nel 1923.

Il « Times Trade Supplement » pubblica nel

suo ultimo numero un’interessante rassegna sugli

utili ottenuti dalle industrie inglesi nel 1923. Cre­

diamo interessante riassumerne larga parte per

l’accuratezza con cui tale esame è stato condotto

e per l’interesse generale che presenta la materia.

I risultati dell’industria inglese confermano la

constatazione ripetutamente fatta e che cioè il

1913, pur non essendo stato eccessivamente brìi-'

lante è stato nel suo complesso abbastanza sod­

disfacente.

(4)

L’ECONOMISTA 27 Aprile-4 Maggio 1924 - N. 2607-08 I! 92

I dati raccolti dal « Times Trade » tengono

conto esclusivamente degli utili netti distribuibili.

L’esame è fatto per gruppi di industria, racco­

gliendo per ognuno i dati d’un certo numero di

società.

La seguente tabella riassume i risultati di 39

società esercenti industrie minerarie,

metallur-giche, negli ultimi quattro anni :

A n n i C a p ita le v ersu to U tili n e tti P e re , u tili a cap . (in lire s te r lin e )

I n d u s tr ie c a r b o n ife re e s id e r u r g ic h e (s o c ie tà c o n sid . n . 13)

1920

38.002.763

4.806.809

12.6

1921

41.815.270

2.738.234

6.5

1922

42.598.124

1.321.229

3.1

1923

43.844.870

2.711.926

6.2

[M e ta llu rg ic h e (soc. c o n s. n . Il)

1920

11.850.448

1.333.965

11.3

1921

13.618.696

1.107.391

8.1

1922

13.639.690

1.128.161

83

1923

13.879.690

859.066

6.2

I n d u s t r i e d e i m o to r i (soc. c o n s. n. 12)

1920

13.534.261

738 587

5.4

1921

14.553.865

876.161

6.0

1922

14.210.597

102.211

0.7

1923

13.213.264

645.027

45

Assai maggiori risultano gli utili conseguiti

dalle industrie tessili, come appare dal seguente

prospetto

n n i C a p ita le v e rs a to U tili n e tti P e re , u t i l i a l cap . (in lir e s te r lin e )

I n d u s t r i e c o to n ie re (soc. c o n s. n . 11)

1920

35.552.934

5.348.343

15.0

1921

35.576.478

978.708

2.8

1922

35.580.000

3.826.109

10.8

1923

35.492 250

3 577.711

10.1

A ltre te s s ili (soc. c o n s. n. 17)

1920

28.563.182

3 839 119

13.4

1921

30.066.259

1.193.156

4.0

1922

29 311.111

4612.487

15.7

1923

28.856.782

4 541.124

15.7

Per la retta interpretazione delle cifre sopra

riportate va osservato che a tener alta la percen­

tuale degli utili al capitale hanno contribuito gli

utili conseguiti dalla « J. and P. Coats’ and Cour

tanlds’ ». Togliendo i dati riferentisi a tale com-

|j pagnia la percentuale degli utili al capitale nelle

industrie cotoniere viene a ridursi al 3 e mezzo

per cento nel 1923 Anche le industrie dei tra­

sporti rilevano un buon andamento negli affari

come può desumersi dalle cifre sottoriportate:

A n n i C a p ita le v e rs a to U tili n e tti (in lir e s te r lin e )

F e r r o v ia r i P e re , u tili a l cap .

1920

810.459.111

33 683069

4.2

1921

810 640 093

31 823.759

3.9

1922

823 334.325

36 913.479

4.5

1923

776.896.764

34.992.258

S o c ie tà d i n a v ig a z io n e (soc. c o n s. n . 5)

4.5

1920

4.561.560

684.481

15.0

1921

4.561.560

553.417

12.1

1922

4.561.560

542.558

11.0

1923

4.561 560

550,677

12.1

Un confronto esatto nei diversi anni per le

ampagnie ferroviarie non

è

possibile a causa

degli effetti della progressiva unione delle varie

compagnie per cui circa 20 principali compagnie

sono state unite in quattro gruppi.

I risultati ottenuti dalle Compagnie di Navi­

gazione sono tali da sorprendere, ove si pensi alle

dichiarazioni più volte fatte che il 1923 fu anno

di scarso rendimento per gli armatori. E’ da os

servarsi però che le linee passeggeri hanno lar­

gamente compensato i minori guadagni ottenuti

sugli altri trasporti.

Fra le industrie varie sono da segnalarsi gli

utili conseguiti dalle industrie petrolifere, i cui

utili sono stati nella proporzione del 22,9 nel 1920,

del 28,4 nel 1921, del 16,9 nel 1922, dell’ 11,1

nel 1923. Notevoli anche gli utili conseguiti dalle

industrie del tabacco che sono stati del 19,2 per

cento del capitale versato nel 1920, del 18,6

nel 1921, del 19,3 nel 1922, del 17,6 nel 1923. An­

che gli utili delle industrie della birra si sono

mantenuti nell’ultimo quadriennio intorno al 15

per cento del capitale versato. E’ da osservarsi

che questi due'ultim i gruppi d’industrie sono

quelli maggiormente colpiti dal fìsco.

Facendo uguale a 100 gli utili distribuiti dai

vari gruppi d’industrie nel 1920 si hanno per gli

ultimi tre anni i seguenti indici :

I n d u s t r i e 1921 1922 1923

Minerarie e siderurgiche

77

47

62

Metallurgiche

96

92

86

Industiie dei motori

46

29

34

Cotoniere

89

89

89

Altre tessili

82

110

112

Navigazione

,

94

94

94

Petrolifere

.

138

171

153

Caucciù .

.

.

.

11

15

106

Tabacco .

.

.

.

96

100

91

Birra

.

.

.

.

81

85

93

Nel riparto degli utili

e industrie che hanno

distribuito maggiori dividendi nel 1923 sono le

ferroviarie con il 96 per cento degli utili conse­

guiti, le cotoniere con 183 per cento, le industrie

del tabacco col 67 per cento, quelli di naviga­

zione con il 56 per cento.

Il movimento della navigazione.

Nel s u p p le m e n to al n. 42 della « Gazzetta Uff] ciale » del 20 feb b raio sc o rso , nelle d u e u lti m e p a ­ gine, sono s t a ti rac co lti i dati ria s s u n tiv i del m o v i ­ m e n to della navigazione nei d iv e rs i p o r t i del Regno d u r a n t e l’u ltim o trie n n io 1021-23.

L ’ ultim a rac co lta co m p leta di d ati sulla naviga­ zione, p u b b licata dal M inistero delle Fin anze, era s i in v e ro a r r e s t a t a al 1920 Cosicché i d ati ria s s u n tiv i te s té pubblicati, p e r q u a n t o non ci dican o tu tt o , m e t ­ to n o alm en o gli stu d io si e gl’ i n te r e s s a ti in g r a d o di co n o s c e re l’a n d a m e n to g en e rale della navigazione nei n o s tr i p o rti lino alla c h i u s u r a d ell’u ltim o anno.

11 n u m e ro delle navi — piroscafi e velieri — a r ­ rivati ogni an n o nei n o s t r i p o rti n ell’im m e d ia to d o p o ­ g u e r r a , r i s u l t a in c o n f r o n to d ell’ a n t e - g u e r r a p r e s ­ so c h é dim ezzato. Lo stesso fen o m en o si r is c o n t ra nei r i g u a r d i delle p arte n ze .

M entre in fatti nel 1914 e n t ra v a n o nei n o s tri p o r t i 85.960 piroscafi e 86 7i>3 velieri e ne uscivano pil o scafi 85 879 e 86 393 velieri nel 1920 all’e n t r a t a ab b iam o 51.696 piroscafi e 60 887 velieri ed al l’uscita piroscafi 51671 e 60 959 velieri. P iù m o d e s to di q u ello del 1920 r i s u l t a il m o v im en to delle navi d u r a n t e il 1919, m e n t r e siffatto m o v im e n to erasi a d d i r i t t u r a r i d o t t o a m eno della metà, in c o n f r o n to d ell’a n t e - g u e r ra , d u r a n t e il p e r io d o bellico.

Non r i s u l t a p r o p o rz io n a t o alla c o n tra zio n e n u m e ­ rica delle navi a r r i v a t e la r id u zio n e della m e rc e s b a rc a ta , in q u anto, se to gliam o il 1918, in n es su n o degli anni di g u e r r a e d ell’ im m ed ia to d o p o - g u e r ra il q u a n t ita tiv o di m e rc e s b a rc a ta r is u lta c o n t r a t t o in co n fro n to d ell’a n t e - g u e r r a di o ltr e un terzo. Il 1918 è l’an n o in cui il n u m e ro delle navi a r r i v a t e d iscen d e se n s ib ilm e n te al d is o t to della m e tà in co n fro n to d el­ l’a n t e - g u e r r a , e la m e rc e s b a rc a ta n ello stesso anno r a p p r e s e n t a poco m eno dei due te rz i della m e rc e s b a rc a ta nel 1914.

(5)

27 Aprile-4 Maggio 1924 - N. 2607-08 L’ ECONOMISTA 93

Dopo il 1920, p e r il 1921, 1922 e 1923, i d ati r i a s ­ suntivi dei m o v im e n to della navigazio ne segnano un sensib ilissim o sbalzo in avanti. I « piroscafi arriv a t i» salgono d a 51.696 (anno 1920) a 105.796 nel 1914, a 112.139 nel 1922 p er r i d i s c e n d e r e lievem ente a 106 228 nel 1923. Minore è lo sbalzo dei velieri p er i quali si passa da 60 887 (anno 1920) a 68 137 nel 1921 ed a 69.122 nel 1923, r i m a n e n d o p e r t a n t o s e m p re sensibil m en te al d iso tto degli a r r i v i dei velieri del perio d o pre-b ellico . P e r f e t t a m e n t e analoghe so no le v a r ia ­ zioni n u m e ri c h e delle « navi p a r t i t e ».

Se è p e rò così s e n s ib ilm e n te c re s c iu to n ell’ultimo trie n n io il n u m e r o delle navi (e più s p ecialm en te dei piroscafi) « a r r i v a t e » e « p a r t i t e » non r is u lta i ad atto c r e s c iu t o in m is u ra p r o p o rz io n a l e il tonnellaggio della m erce, s b a r c a t a ed im b a rcata.

Il q u a n t i t a t i v o della « m e r c e s b a r c a t a » ò salito so ltan to da 14.5 m ilioni a 162 milioni di to nnellate fra il 1920 ed il 1921, ed a 19 8 m ilioni di tonnellate nel 1923, r e s t a n d o in tal m odo s e m p re al d is o t to del q u a n t ita tiv o di m e rc i s b a rc a te in ognuno degli anni che vanno dal 1911 al 1915.

Le « m e r c i im b a r c a t e » am m o n ta n o a 4 milioni di to n n e lla te t a n to nel 1920 che nel 1921 e raggiungono 5 8 m ilioni di t o n n e lla te nel 1923. Anche qui si r im a n e s e m p r e m o lto lo n tan i dagli 8 3 milioni di tonnellate del 1913.

N o tev o lissim o a p p a r e nel 1921 l’a u m en to dei viag­ g ia to ri s b a r c a t i ed im b a r c a t i, in q u a n t o la c ifra del 1920 è più che ra d d o p p ia ta . Il n u m e r o dei v iaggiatori s b a rc a ti e im b a rcati, p u r m a n te n e n d o s i s e m p r e ad un livello n o te v o lm e n te più elevato d ell’altezza r a g ­ giunta nel 1920, do p o il 1921 è tu tt a v ia a lq u a n to d i­ m inuita.

Di q u e s to s t r a o r d i n a r i o a u m e n to del traffico della navigazione r e g i s t r a t o dai dati del t r ie n n io 1921 23 ab b iam o voluto a c c e r t a r e la causa che non risulta spiegata nelle ta belle riass u n tiv e p u bblicate nel ci­ tato s u p p le m e n to della « Gazzetta Ufficiale ».

Il co n s id erev o le a u m e n to del traffico m a r i n a r o r i ­ su ltan te dalle cifre r e la tiv e all’ u ltim o trie n n io è so­ sta n zialm e n te dovuto in m i s u r a a s s o lu ta m e n t e p r e ­ valente, al fatto ch e dal 1921 in poi le s ta tis tic h e c o m p re n d o n o anche il m o v im e n to del traffico dei p o rti della Venezia Giulia.

Fino a tu t t o il 1921 le s ta t i s t i c h e p u b b licate dal M in istero delle F in an z e si rife r iv a n o al m o v im en to delle navi nei p o r ti c o m p re s i e n t r o i vecchi confini del Regno, a p a r t i r e dal 1921 invece i dati riass u n tiv i r i g u a r d a n o an c h e il m o v im en to delle navi dei porti delle Nuove P ro v in cie.

P e r ta n t o , allo sco p o di r e n d e r e la cifre co m p a­ rabili o c c o r r e p r im a r e n d e r s i co n to del traffico dei p ò r t i delle Nuove P ro v in c ie , e d e t r a r r e in d i i dati relativi da quelli c o n c e r n e n t i l ' i n t e r o Regno.

Allo s ta to attuale non ci è possibile fare u n simile calcolo p e r t u tt o il t r ie n n io 1921 23. Siamo tuttavia in g rad o di fare il calcolo p e r il 1921 e di r i p o r t a r e anche p e r ta le anno, i dati an a litici del m o v im en to della navigazio ne in ciasc u n o dei p o r t i della Venezia Giulia.

Nei soli porti della Venezia Giulia nel 1921 ven­ n e r o r e g is t ra te 51445 navi all’e n t r a t a e q uasi a l t r e t ­ t a n te all’uscita.

L ’ a u m e n t o di o l t r e 81 m ila navi (173,933 co n tro 112.583) che si r i s c o n t r a fra il 1920 ed il 1921 nel n u ­ m e ro delle navi e n t r a t e nei n o s tri porti, e l’analogo a u m e n to che si r i s c o n t r a all’ uscita, è ad u n q u e per 5/6 d o v u to al nuovo c o m p u to del m o v im en to delle navi nei p o r t i delle N uove P ro v in c ie o rie n t a li e p e r 1/6 s o ltan to all’ a u m e n to del traffico delle Vecchie P r o ­ vincie.

T e n e n d o co n to a p a r te del traffico dei p o rti della Venezia Giulia, nel 1921 p e r i soli p o r t i delle Vecchie P ro v in cie a v r e m m o i seg u en ti dati :

Piroscafi e velieri. N u m e ro S tazza M erce V ia g g ia to ri n e tta s b a r c a ta s b a r c a ti t o n n e lla te 122.488 85.437.066 14 876.680 1.505.781 N u m e ro Stazza M erce V ia g g ia to ri n e tta im b a r c a t a im b a r c a ti t o n n e lla te 122.489 35.415.305 3.340.243 1.543.817 F r a il 1920 ed il 1921, nei p o rti delle Vecchie P r o ­ vincie il n u m e r o delle « navi e n t r a t e » è a d u n q u e c r e ­ sciu to da 112.583 a 122.488 e la « m e r c e s b a r c a t a » da to n n . 29.185 174 a to n n . 35.487,066. Risulta lievem ente

d im i n u ito (da 1.522.613 a 1.507.783 il n u m e r o dei «viag giatori s b a r c a t i ».

Nello s te s s o p erio d o , il n u m e r o delle navi u scite dai p o r t i delle Vecchie P ro v in c ie è salito da 112636 a 122,489, m e n t r e il q u an t ita tiv o delle « m e r c i i m b a r ­ c a te » è disceso da 4 004.371 tonn. a 3 340.243 tonn. Risulta in o ltre d im i n u ito da 1.618 208 a 1.543.847 il n u m e ro dei v iag g iato ri im barcati. L ’ an n o in cu i si e b b e r o a l a m e n t a r e nel n o s t r o Paese i m a ggiori t o r ­ bid i p o litici c o m e vedesi segna p e r t a n t o an c h e una sensibile c o n tra zio n e delle es p o rta z i o n i «via m a r e » .

L’a n d a m e n to delle e s p o rta zio n i «v i a m a r e » a t t r a ­ v e rs o i p o r ti delle Vecchie P rovincie, deve invece es­ s e re effettivam ente m ig l io ra to dopo il 1921, p u r s e­ gnando, com e si è d etto , s e m p r e un p e g g io ra m e n to in c o n fro n to d e l f a n t e - g u e r r a .

N otevolissim o, a t t r a v e r s o i p o r ti delle N uove P r o ­ vincie, ap p a re il m o v im en to di p asseggeri. Il n u m e r o dei viaggiatori che si s e rv e dei servizi di navigazione dei Paesi co s tie ri della Vecchia Giulia s u p e r a da solo il n u m e ro dei Viaggiatori im b a r c a t i e s b a rc a ti nei p o r ti delle Vecchie P rovincie

E m e ri ta del p ari di es sere rilevato com e le navi italiane ab biano una p a r t e as s o lu ta m e n t e p r e p o n d e ­ r a n t e nel c o m m ercio di navigazione a t t r a v e r s o i p o rti della Venezia Giulia.

Q u an tu n q u e poi, i d ati del m o v im en to co m p le s ­ sivo della navigazione non segnino a n c o r a alcun m i­ g lio ra m e n to nei co n f r o n ti d ell’a n t e - g u e r ra , d obbiam o in ultim o rile v a re com e in q u es ti u ltim i anni sia m i­ g lio ra ta n o te v o lm e n te la posizione che la b a n d iera nazio nale occupa nel n o s t r o c o m m ercio d ’ i m p o r t a ­ zione e di e s p o rta z i o n e « via m a re »,

A p a r t e le m e rc i tr a s p o r t a t e con velieri, che so no s ta te s e m p re t r a s p o r t a t e in p revalenza assoluta dal naviglio nazio nale — t r a t t a n d o s i o r d i n a r i a m e n t e di c o m m e r c i o in t e r n o — m e n t r e nel 1903 le m e rc i im ­ b a rc a te nel n o s t r i p o r ti su piroscafi nazionali r a p ­ p re s e n ta v a n o il 64,9 p e r ce n to degl’ im b a rc h i c o m ­ plessivi, nel 1920 r a p p r e s e n ta v a n o il 71,5 p e r ce n to e nel 1923 il 74,7 p e r cen to .

All’ im p o rta zio n e , poi, m e n t r e le m e rc i s b a rc a te da piroscafi n n zionali nel 1913 r a p p r e s e n t a v a n o il 33.7 p e r cento, nel 1920 r a p p r e s e n ta v a n o il 39.2 p e r cento e nel 1923 il 48.7 p e r cento.

FINANZE DI STATO

La ripartizione delle somme riscosse

daiia Commissione delle riparazioni.

La C o m m issio n e delle R iparazioni com unica la rip artiz io n e degli in tro iti effettuata da essa al 31 d i­ c e m b r e 1923. Tali r ip a r t i z i o n i s a r e b b e r o le seg u en ti es p re sse in m iliard i di m a rc h i o ro :

Gran B retag n a 641.335; F ra n c ia 143.995; Italia 33.370; Belgio 1.083.754 ; Giappone 390 ;. Serbia 700 ; R um enia 4,

P e r rip a r a z io n i in n a t u r a : Gran B retagna 677.009; F ra n cia 1 358 855 ; Italia 361566: Belgio 638.367 : Giap­ pone 8 978; Serbia 261.800.‘ Grecia 25.674 ; P o lo n ia 15.120 ; R um enia 33.910; Czeco Slovacchia 17.856; P o r ­ togallo 14.855.

In seguito alle ric h i e s te delle P otenze :

1. ) p e r r im b o r s o degli anticipi fatti alla G e r m a ­ nia p e r il c a r b o n e : G ran B retagna 93.871 ; F ra n c ia 238.772; Italia 29.063; Belgio 30.520.

2. ) p e r le spese degli es erciti di occ u p az io n e e delle co m m issio n i di co n t ro l lo : Gran B retagna 972.251; F ra n cia 1.373.476 ; Italia 10.774 : Belgio 256.326; Giap pone 724.

Il saldo d isponibile dopo lo stralcio dei c r e d i t i reclam ati dalle Potenze p e r il r im b o r s o degli an ticip i fatti alla G erm an ia p e r il carb o n e, p e r le spese d e­ gli es erciti di occupazione e p er le co m m issio n i pi co n tro llo e p e r benefìci sui cam bi è il s e g u e n te :

m Gran B retag n a 251.877; F ra n cia 189.777; Italia

358.185; Belgio 1.445.910; Giappone 67.804; S erb ia 262.500; Grecia 20.574 ; Polo nia 15.120; R um enia 33 914; Czeco Slovacchia 23.153; P o rtogallo 14.156.

1 totale degli in tr o it i delle P o te n z e ed il to ta le delle som m e n o n r ip a r t i t e o p p u r e in so speso danno il totale g e n e rale di 8 411.339.

I v e r s a m e n t i della G erm ania sono sta ti di 8.398 160; gli in tro iti v ari di 13.179: totale 8.411.339.

(6)

in-94 L’ ECONOMISTA 24 A prile-4 Maggio 1924 - N 2607-08

dic ate r a p p r e s e n ta n o le spese nette, dopo deduzione del valore dei m a rc h i c a r t a r e q u is iti dagli eserciti.

Non è stato te n u to calcolo delle spese d e l l’e s e r ­ cito am e r ic a n o che a m m o n te re b b e r o alla fine d el­ l’occupazione a 1.071,805 ap p ro ssim ativ am e n te .

RIVISTA DEL COMMERCIO

La produzione saccarifera della Czecoslovacchia.

Alla fine del m ese di d icem bre 1923, la p ro d u zio n e di zu cch ero grezzo in Czecoslovacchia si elevava a 9.873 q u in tali co n t ro 7 036 700 qu. alla fine di d i c e m ­ b re 1922, cosicché la p ro d u zio n e del 1923 s o rp as s a quella del 1922 di più di due m ilioni e mezzo di q u in tali.

Si p rev e d e che la p ro d u zio n e globale della c a m ­ pagna 1923-24 rag g iu n g erà una s o m m a di 10.250 000 quintali, e cioè circa 2.750'000 qu. in più che nello scorso anno. P er soddisfare i bisogni del m e rc a t o cze- coslovacco so no n e c e s s a ri 3.500 000 qu., cosicché s a rà disponibile p e r l’esp o rta zio n e una q u a n t ità di q u i n ­ tali 6 750 000.

Secondo le sta tis t ic h e ufficiali, le es p o rta zio n i di zu c ch e ro czecoslo vacco si so no elevate, nel p rim o tr i m e s t r e , della cam pagna Ì923-24 a 309 521 tonn. co n t ro 130 558 nello stesso p erio d o della cam pagna 1922 23.

La s e g u en te tab ella dà le q u a n t ità di z u c ch e ro czecoslovacco e s p o rta to nelle principali nazioni, da o t t o b r e a d ic e m b r e 1923: 1923-14 1922-23 in to n n . I n g h i l t e rr a 7 4 4 5 9 2 3 5 0 4 A ustria 3 1 .6 4 9 2 7 .3 0 0 Italia 5 1 .1 9 7 9 .7 9 8 A m burgo (transito) 8 7 .0 6 0 4 6 5 3 0 Svizzera 3 5 9 4 7 1 1 .1 3 1 F ra n cia 9 2 5 7 6 1 Jugoslavia 8 1 3 2.125

Seguono p are cch ie al tre nazioni, con piccole q u a n ­ tit à di zucchero.

Esportazione austriaca di legname.

L’e s p o rta z i o n e a u s tri a c a di legname d u r a n t e il 1923 si è elevata a 835.000 tonnellate. Di q u e s to to ­ tale 408 000 to n n e lla te sono state in viate in Italia. 292.003 in G erm a n ia e 89 000 in Svizzera.

La produzione del carbone In Germania nel 1923.

L’ufficio sta tis t ic h e del Reich ha pu b b licato le ci­ fre esatte della p r o d u z io n e tedesca di c a r b o n e d u ­ r a n t e il 1923 che r i p o r t i a m o nella tabelletta seguente:

in m i l i o n i d i to n n . (s e n z a i b a c i n i d e lla S a rre ) 1923 1923 C arb o n i fossili 62.93 190 11 Ligniti 118.25 83.23 M atto n elle in ca r b o n e fossili e ligniti 28 58 28.97 Rispetto al 1922, la cui pro d u zio n e del c a r b o n e fos] sile fu di 163.15 m ilio ni di tonnellate, il 1923 segna una d im inuzione del 46 p e r cento circa. Miglior s o r te ebbe invece la p r o d u z io n e della lignite, i di cui gia­ cim en ti si tr o v a n o t u t t i nella G erm an ia M e ridionale.

La bilancia commerciale svedese per 11 1923.

La bilancia co m m e rc i a le svedese segna p e r il 1923 un deficit di 206 m ilio ni di corone, m e n tr e nel 1922 vi fu u n ’eccedenza nell’e s p o rta zio n e di 33 mil.

Il commercio estero degli Stati Uniti.

Nello sc o rs o mese di febbraio gli Stati Uniti h an n o im p o rta to c irc a 335 milioni di dollari di m e rc i e ne h an n o e s p o rta to p e r 367 m ilio n i: nel feb b raio 1923 il valore d elle m e rc i i m p o r ta te raggiungeva 296 mil. di dollari e quelle delle spedizioni all’es tero 310 mil. di d o llari.

La produzione di nickel al Canadà.

La p ro d u zio n e di nickel al Canadà d u r a n t e il 1923 a m m o n tò a 61444.090 libbre, del valore di lir e s te r line 3 686.600, e cioè circa tre volte e mezzo la q u a n ­ tità p r o d o t t a nel 1922, q u an d o la p ro d u zio n e totale era di c irc a 17.591.123 libbre del valore di st. 1.231,798.

La p r o d u z io n e è s ta ta o tte n u ta i n t e r a m e n t e dai m i­ n era li di n i c h e l - r a m e della reg io n e di S u d s b u ry .

La pesca In Germania nel 1923.

I r is u lta ti della pesca g erm a n ica d u r a n t e f a n n o sc o rso , f u ro n o molto in f e r io r i a quelli del 1922, com e risu lta dalla s e g u en te t a b e l l e t t a :

1923 1922

Pesci freschi del Mare i o 1t o n n e lla te del N o rd 92.723 125.782 P esci fre s ch i del Baltico 36.196 34 342 Olio di fegato di m e r ­ *

luzzo 1.306 21102

Conchig lie e g ran c i 2 903 3 223

a n u m e r o

Aragoste ed o s tr ic h e 156.000 482.000 Altri an im ali m a rin i 60.000 33.000 In o ltre nel 1923 fu ro n o s b a rc a ti 160.000 barili di arin g h e , c o n t ro 162 000 nel 1922; e del peso di circa 150 chili cadauno.

La produzione mondiale della lana.

D u ra n te il 1923 la p ro d u zio n e della lana in t u tt o ii m o n d o fu di 2 601.911000 s t e r l i n e ; ossia 66 milioni di m eno r i s p e t t o all’a n n o p r ec ed en te. La to sa a u s t r a str a l ia n a è s ta ta di 130 mil. di s te r l i n e in fe rio re d e l­ l’a n n o p re c e d e n t e , q u an d o fu di 749 mil. di s te rl in e . Negli altri Paesi p r o d u t t o r i fu di 282.000000 nel N o rd America, 434 mil. nel Sud America, 486 mil. in E u ­ ropa, 247 mil. in Africa e 250 mil, in Asia.

La produzione mondiale di petrolio nel 1923.

La p r o d u z io n e m o n d ia le di p e t ro l io nel 1923 ha r ag g iu n to il tota le di 1.010 995.000 barili, con un a u ­ m en to del 18.3 p e r ce n to ris p e t to al l’anno p r e c e ­ d en te. Di q u e s to to ta le il 72 7 p e r ce n to fu p r o d o t t o negli Stati Uniti.

Il commercio francese degli olii minerali.

La p ro d u zio n e totale di olio m in e rale grezzo in F ra n c ia ha rag g iu n to nello s c o rs o anno 1923 le 56.946 to n n . c o n t ro 63.377 tonn. nel 1922. La p ro d u zio n e m e ­ dia m ensile si aggira sulle 5000 to n n e lla te, c o n un m in im o di 1.423 e 1 998 tonn. in maggio e giugno, co n s eg u en za dello scio p ero verificatosi nella d itta di P e c h e lb r o n n . Senza q u e s ta in te r r u z i o n e di lavoro, si s a re b b e avuta nel 1923 u n a p r o d u z io n e p resso c h é p a r i a q u ella del 1922. Le im p o r ta z io n i fra n ce si di olii m in e ra li a m m o n ­ t a r o n o alle se g u en ti q u a n t i t à : I m p o r ta z io n i (in q .li) 1923 1922 Olii m in e r a li grezzi raffinati di essenze Olii p es an ti e r e s i d u i 10.938.476 8.881.922 di p etro lio

Olii grezzi raffinati ed 3.222 307 2.046215

essenze 988 575 747 981 Olii p esanti e r e s id u i di p etro lio 251950 195.962 Le es p o rta zio n i so n o s ta te : E s p o r ta z io n i ( in q .li) 1923 1922 Olii m in e r a li grezzi, raffinati, essenze Olii pes an ti e r es id n i 35324 30.266 di p etra lio

Olii grezzi raffinati ed 229.007 313.681

essenze 5.641 3.334

Olii p es a n ti e res id u i

di p e t ro l io 21.115 25.699 F r a tu tte le nazioni che forn isco n o olii m in e rali alla F ran cia, gli Stati Uniti o cc u p an o :sem p re il posto piu i m p o r ta n te .

Il commercio del petroli agli Stati Uniti nel 1923.

Le es p o rtazio n i dei p r o d o t t i p e t ro l ife ri dagli Stati Uniti segnano nel 1923 u n a u m e n to n o te v o le in rap-p o r t o al 1922. Le i m rap-p o r ta z io n i so no rap-p e r c o n t r o in d im inuzione.

Le e s p o rta zio n i sono, in migliaia di galloni:

1923 1922

P e tro lio grezzo 716 551 419.793

Essenza 845.698 577.002

Olio illu m in a n te 847.924 989.260 L ubrificanti 348 4.0 331.359

Mazout 1.228594 697.219

(7)

27 A prile-4 Maggio 1924 - N. 2607 08 L’ ECONOMISTA 95

Le e s p o rta zio n i s e m p r e in migliaia di galloni, sono state nel 1923 ;

P etro lio grezzo 3.414.631; m azo u t 513 502; semi p r o d o tti distillati 32.988; essenza, nafta ed al tr i p ro ­ dotti finiti 190.894; olii illu m in a n ti 301, lu brificanti 1 219.

L’esportazione di uova dalia Jugoslavia.

D u ra n te il 1923 i’Jugoslavia li a e s p o rta to 1724 va­ goni di uova p e r un v alo re di 538 milioni di dinari, c o n t ro 294 vagoni p e r 30 mil. di d in a ri nel 1920, 1234 vagoni nel 1921, 1338 nel 1922. La es p o rta zio n e delle uova acq u ista s e m p r e m aggiore im p o rta n za nel co m ­ m e rc io ju g oslavo, t a n t o che nel 1923 ha s u p e ra to l’e s p o rta z i o n e di su in i vivi p e r 90 milioni di dinari.

La copertura metallica della circolazione jugo­

slava.

Alla fine del 1923 la circolazione fiduciaria della Banca d i m i s s i o n e jugoslava era c o p e r t a dalla ris e r v a m etallica nella p r o p o rz io n e del 7.55 p e r ce n to con­ tro il 12. p e r ce n to alla fine del 1922. Va te n u to p r e ­ sente che le valute e s te r e che co s titu isco n o in p arte la ris e r v a so n o v a l u ta t e in base alla p a r it à pubblica.

La Wagons-Lits in Polonia.

11 M o n iteu r P o lo n ais e pubblica u n d e c r e to del m i­ n is t ro d ell’i n d u s t ria e del c o m m e rc i o e del m in is tro delle finanze, che au t o ri z z a la C om pagnia dei Wagons- lits ad e s e r c i t a r e la sua a t tiv it à in Polònia.

La conversione dei prestiti

polacchi-li governo polacco a v r e b b e deciso di valorizzare i p r e s ti ti dello Stato, cioè di c o n v e r t i r l i in p r e s ti ti oro. P e r il p r e s ti to del 1918, il calcolo si fareb b e sulla base di uno zlot (franco o ro ) eguale 50 m a rc h i polacchi ; p er quello del 1920, 1 zlot eguale 100 m a r ­ chi polacchi e p e r il p r e s t i t o a lo tti uno zlot eguale 500 m a rc h i polacchi. 11 ta sso d ’i n te r e s s e s a re b b e del 5 p e r cento.

La produzione petrolifera russa nel 1923.

D u ra n te lo s c o rs o anno, la p r o d u z io n e dei campi p e tro life ri russi, re g is t rò un notevole m iglioram ento, s p ecialm en te p e r il d i s t r e t t o di Baku, che ebbe un a u m e n to di più del 20 p e r ce n to r i s p e t t o alla p r o d u ­ zione del 1921. L’a u m e n to p e r il d i s t re t t o di G rozny fu più debole, es sen d o solo del 5 p e r cento, m e n t r e i cam pi d ell’Emha, negli Urali, rii im p o rta n za locale, segnano un re g re s s o . La p r o d u z io n e lorda tota le p er il 1923 è sti m a t a 5.171.f00 tomi., c o n t r o 4-642.000 lonn. nel 1922, con un a u m e n to le g g erm en te s u p e r i o r e al l’i l p e r ce n to ; q u e s ta p ro d u zio n e è p ari al 55 p er ce n to di quella dell’a n t e g u e rr a .

La p ro d u zio n e n e t t a non m o s t ra p erò un c o r r i ­ s p o n d e n te a u m en to sulle cifre a n t e r io r i alla g u erra, a causa di un m aggiore co n s u m o di olio nei campi, q u a n t u n q u e , a q u es to rig u ard o , si sia avuto nel 1923 un m ig l io ra m e n to r i s p e t t o al 1922.

La p ro d u zio n e to ta le lo r d a p e r il 1913, am m o n ta a 9.658.094 tonn. e la p r o d u z io n e n etta a 9.066 129 tonn., d o n d e ris u lta un co n s u m o nei cam pi di circa il 9 p e r ce n to del totale. Il n u m e r o dei pozzi in e s e r ­ cizio a u m e n t e r à d u r a n t e il 1923. Non si p rev e d e un forte a u m e n to di p r o d u z io n e nel 1924, date le limi fazio ni del m e rc ato . Si c r e d e che d u r a n t e il c o r r e n t e anno, l’a m m in is tra z i o n e si o c c u p e r à esclusivam ente di r i d u r r e il costo di p r o d u z io n e e di i n t r o d u r r e me

todi più efficienti di s f r u t t a m e n t o dei pozzi.

Il commercio estero dell’Estonia.

Il v a l o re totale d elle im p o rta z io n i in E sto n ia du r a n te lo sc o rs o anno fu di m a rc h i estoni 9,-332.279 850, c o n t r o 5 589.415 787 m a r c h i es to n i nel 1922, m e n t r e le e s p o rta zio n i e ra n o v al u ta t e 5 711.956.170 m a rc h i esto ni e 4 811.580.868 m a rc h i es to n i r is p e t tiv a m e n t e . Circa la m e tà delle i m p o r ta z io n i v en n e dalla G erm ania (4 760.565.420 m a rc h i estoni), m e n t r e la p a r te del Re gno Unito a m m o n tò a 1 840.991.940 m a rc h i es to n i La m ag g io r p a r t e delle e s p o rta z i o n i venne a s s o rb i ta dal Regno U nito (1,946.782 850 m a rc h i esto ni) vengono quin di la G erm a n ia 614.090.070 m a rc h i e s t o n i ; Svezia 574.270.880 m a r c h i es to n i ; Belgio 513.055,030 m a rc h i estoni.

La produzione mondiale del riso.

Il r a c c o lto del r i s o nel 1923 in 14 regioni, ch e nel 1922 p r o d u c e v a n o il 92 p e r cento della p r o d u z io n e m ondiale, è stim ata dal D ip a r ti m e n to dell’A gricoltura

degli Stati Uniti in 106 581 322 000 lib b re . I.a p r o d u ­ zione della Cina non è c o m p re s a in q u es ti dati.

La p r o d u z io n e di q u e s te nazioni era nel 1922 di 118.321.832.000 libbre, e la p ro d u zio n e totale in tu tt e le regioni, e c c e tto la Cina, era di 128.203 551.000 lib bre. I.a p r o d u z io n e cin ese del 1923 è stata v alutata da un gl ande a g r ic o l t o r e cinese in libbre 50.056.000 000.

La p ro d u zio n e in d ian a co m p re sa nei d ati s u d d e tti; è stim ata 63.376.409.000 lib b re di riso b rilla to c o n t r o 74.291.080.000 nel 1922. P ro b a b ilm e n te l’India e s p o r t e r à q u e s t ’an n o p a r e c c h i o riso, n o n o s ta n te la p r o d u ­ zione sia d im in u ita di 11 000.000.005 di libbre. Nel 1923 q u an d o la p ro d u zio n e fu di sole 51.880.000 libbre, le es p o rta zio n i n e t te fu ro n o 2.400.632.000 lib b re nel 1922, q u a n d o il r a c c o lto fu di lib b re 74.446.00 .400.000 le es p o rtazio n i fu ro n di 4,533.565 000 lib b re.

L’industria jugostava nel 1923.

Secondo il r a p p o r t o degli is p e tto r i ju goslavi p e r le fabbriche, es istev an o nel 1923 in Jugoslavia 7972 im p r e s e i n d u s t ria li c o n t ro 7679 nell’an n o p rec ed en te. T r a q u es te im p re s e se ne avevano 28, o cc u p an ti cia­ sc u n a più di mille operai ; 41 occupavano da c i n q u e ­ ce n to a mille o p erai ; 110 da duegento a c in q u ec en to o p e r a i ; 114 da c i n q u an ta a c e n to ; 13 5 da dieci a cin q u a n ta o p e ra i e 6098 m eno di dieci o p era i c ia­ scuna.

Le monete degli Stati Uniti.

Nel 1922 il conio delle m onete m etalliche agli Stati è n u o v am en te au m en ta to , senza p e rò raggiungere nea n ch e lo n ta n a m e n te il conio dell’a n t e - g u e r r a o dei |j p r im i anni bellici.

R iportiam o i conii dei diversi anni nella seguente ta b elletta : O ro (in m ilio n i A rg e n to p i d o lla ri) A rg e n to in o n c e 1 9 2 2 9 4 1 2 2 1 8 0 1921 4 3 9 7 1 8 5 1 9 2 0 5 8 2 2 4 2 2 0 1 9 1 9 61 2 2 5 2 0 0 1 9 1 8 15 4 2 3 5 2 3 8 19 1 7 1 2 8 2 5 6 2 8 5 1 9 1 6 1 0 6 2 0 0 2 9 2 1 9 1 5 2 2 3 1 1 6 2 2 5 1 9 1 4 2 3 6 £ 9 9 179

La produzione di oiio in Dalmazia.

Secondo le s ta tis t ic h e ufficiali del G overno p r o ­ vinciale di Spalato , la p ro d u zio n e di olio in Dalmazia nei 1923 a m m o n t e r e b b e c o m p les s iv am en te a e t t o l i t ri 23.186 e 51 398 q u in ta li di pas to n e di olive. Suddivisa la p r o d u z io n e p e r d is t re tti, si ha che a Benkovac si p r o d u s s e r o 1023 e t to lit ri di olio e 3 952 quintali di p a s t o n e ; a Ragusa 1639 etto lit ri d ’olio e 2.972 q u i n ­ tali di p a s t o n e ; a MakarsfFa 1.261 etto lit ri di olio e 2 684 quintali eli p a s to n e : a Imotski 14 e t t o l i t ri di olio e 30 q u in ta li di p a s t o n e ; a Knin 31 etto lìl ri di olio e 70 q u in ta li di p a s to n e ; a Cuzola 2.130 e t to lit ri di olio e 5 320 q u in ta li di p a s to n e ; a C a tta ro 450 e t ­ to litri di olio e 1.350 q u in tali di p a s t o n e ; à Metkovic 50 et to lit ri di olio e 160 q u in tali di p a s t o n e ; a Spa­ lato 979 e t to lit ri di olio e 1945 qu in ta li di p a s t o n e ; a S u p e tr 1000 et to lit ri di olio e 2.310 q u in tali di p a ­ s t o n e ; a Sebenico 6 098 e 11 Sii tri di olio e 12275 q u in ­ tali di p a s t o n e ; a Biograd sul m a re 8.400 e t to lit ri di olio e 17 000 q u in ta li di pas to n e di olive.

RIVISTA DEL MERCATO DEI VALORI

Rassegna settimanale.

Le n o s tr e B o rs e h a n n o a t t r a v e r s a t o una se ttim a n a densa di agitazio ne. D opo la m irab ile v it t o r i a del

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