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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.51 (1924) n.2631, 12 ottobre

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(1)

L’ECONOMISTA

G A Z Z E T T A S E T T I M A N A L E

SCIENZA

ECONOMICA,

FINANZA,

COMMERCIO,

BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Direttore

M. J. <!e Joli ami is

Anno 11 - Voi. LVI Firenze-Roma

1Z-19-26 Ottobre 1924

Roma (6) - Via Gregoriana, 56

N. 2631-32 33

S O M M A R I O

P A R T E ECONOMICA. Caro vita.

Il m ercato fin a n zia rio in Ita lia nel luglio 192i. R isp a rm i ita lia n i in titoli stra n ieri.

Il bilancio dello Stato pel 1919-23. Progresso econom ico della Jugoslavia. R IV IST A B IB LIO G R A FIC A .

R IV IST A D E L COMM ERCIO. La situazione m ondiale dei cereali.

Le prospettive della raccolta delle palate e delle barbabietole. Le esportazioni di seta dagli Stati V aili.

R IV ISTA D E I, M ER CA TO D E I V A LO RI. Rassegna Settim anale. - Gu s t a v o Dk s l e x.

F A R T E ECONOMICA

in G erm ania

in F ra n c ia

160

160

157

144

141

134

C a r o v ita .

Da

q u alch e tem po l’indice dei prezzi a ll’ in­

grosso delle merci in Italia e conseguentemente

gli indici specifici delle varie città d Italia sui

prezzi al minuto e sul costo della vita pei una

famiglia tipo, quale stabilita nel Convegno del lu­

glio 1920, m ostrano una curva ascendente.

Il pubblico che male si rende conto delle r a ­

gioni rem ote le quali contribuiscono all’aum ento

dei prezzi, p u r constatando che la condizione

finanziaria ed economica dell’Italia si mostra as­

sai m igliorata di q u a n to non fosse tre o quattro

a n n i or sono, è disposta a ravvisare o nell’opera

del Governo o nella situazione politica, o nella

speculazione dei paesi stranieri, la ragione più

diretta e più efficiente che rende quo tid ia n a­

m ente in maggior m isura disagiata la sua con­

dizione.

Se invece si compii, un esame comparativo

della potenza di acquisto dell’oro nei diversi paesi,

in relazione al costo delle merci, si trova il se­

guente prospetto, il quale addim ostra che l’Italia,

in confronto ai principali paesi europei e a quelli

transoceanici è la nazione che nel dopo guerra

ha risentito meno l’au m en to del costo delle merci,

ovverosia il paese ove la potenza d ’ acquisto del

l’oro è rim asta più elevata.

Detto 100 il pezzo-oro all’ingrosso d all’a n te­

guerra, l’indice attuale sarebbe:

agli Stati Uniti

in Svizzera

in In ghilterra .

in Austria

in S p a g n a ... 132

in Italia .

.

.

.

.

.

130

Ciò significa che il rincaro della -vita in Italia

__in prezzi-oro — è m inore che nelle altre n a ­

zioni indicate.

Se tale risultato, il cui valore non è scevro da

una certa relatività, può sem bra re confortante,

non lo è altre ttan to q u an d o l’economista si d i­

sponga a compiere delle previsioni sul futuro.

I prezzi m ondiali dei beni, h a n n o co m ’è noto,

per legge in contrastabile la tendenza a ra ggiun­

gere un d eterm inato equilibrio, e poiché non è

prevedibile che nei paesi dove la d im in u ita po­

tenzialità d ’acquisto dell’oro è m aggiorm ente ac­

centuata, essa possa migliorarsi, an c h e perchè la

produzione del metallo si m an tien e costante ed ha

tendenza ad affluire verso i paesi, p e r effetto dei

movimenti commerciali, che h a n n o maggiore a b ­

bondanza del mezzo tipo di scam bio in tern a zio ­

nale, devesi piuttosto pensare che l’equilibrio sarà

raggiunto m ercè un maggior costo della vita nei

paesi che fin qui h a n n o più lungam ente resistito,

come l’Italia, alla tendenza generale di deprez­

zamento.

La previsione quindi che in Italia come in

Francia, come in Spagna, ecc., il prezzo delle

merci abbia grad u alm en te ad aum enta re, non può

p robabim ente essere contrastata n eppure da even­

tuali operazioni m onetarie, che c o m u n q u e p e r­

m ettano la emissione di valute aventi un a più o

m eno vicinanza colla p a rità dell’oro. Piuttosto alla

tendenza generale verso l’equilibrio dei prezzi

merci dovranno aggiungersi tutte quelle cause di

indole singola riferentisi a ciascuna nazione (prò

pria condizione finanziaria, condizione politica,

speculazione avversa dei m ercati esteri), che si

c u m u lan o colla tendenza peggiorativa.

Bene opereranno perta n to coloro che si p ro ­

p o rra n n o di correggere le credenze e le supersti­

zioni dell’opinione pubblica la quale tende a ri­

cercare in cause più prossime e più facilmente

tangibili le ragioni del c o ntinuato accrescersi del

costo della vita, il quale non potrebbe trovare

un a ragione di contrasto che in u n a p erm anente,

efficace e reale rivalutazione della noneta n a ­

zionale.

(2)

170 L ’ ECONOMISTA 12-19-26 O tto b r e 1924 - N. 2631-32-33

Il m e r c a to f in a n z ia r io in It a lia n e l lu g lio 1 9 2 4 .

Num eri indici delle q u o ta zio n i di borsa per i tito li di S ta to e per le a zio n i.

Il mese di luglio ha segnato la prosecuzione

del m ovim ento di reazione alla speculazione rial

zista che così vivace si era svolta lungo la prim a

parte dell’anno. E ’ proseguito il m ovim ento di

realizzi, di alleggerimento delle posizioni specu­

lative, e sotto l’afflusso delle offerte le quotazioni

dei titoli sia a reddito fìsso che a reddito v a ria ­

bile h ano subito notevoli falcidie. La teudenza

ai realizzi, alla sistemazione delle posizioni è fre­

quente nel mese di luglio prima della pausa estiva

nel movimento degli affari : sia per una tale t e n ­

denza che per la relativa ristrettezza nella d i­

sponibilità del danaro (che segnala l’inizio d e l­

l’estate, in connessione con la scadenza sem e­

strale e col m ovim ento com m erciale relativo ai

raccolti serico e granario), nel luglio si ha a b i­

tu alm en te un livello di quotazioni inferiore a

quello del giugno: in torno a questa frequente

inferiorità molti dati statistici sono stati raccolti

nel nostro studio sulle variazioni stagionali nella

vita economica del nostro paese negli anni a n ­

teriori alla guerra. L ’atteggiamento serbato dagli

istituti di credito ha ancora favorito le liquidazio­

ni : rispetto ai titoli a reddito variabile nei riporti

si è ancora in genere m a n te n u to lo scarto del 20

per ce n to : i tassi di interesse h a n n o oscillato per

lo più fra il 5 e mezzo e il 6 e mezzo per i titoli

di Stato e fra il 7 e il 7 e mezzo per le azioni.?

Malgrado la m u ta ta condizione del m ercato

finanziario sono state operate anc ora parecchie

larghe emissioni di azioni e altre ne sono state

delib erate: taluna fra tali operazioni si è però

svolta meno agevolm ente di q u a n to avvenisse nei

mesi precedenti,

La discesa nelle quotazioni è stata p ro p o rzio ­

nalm ente più forte per i titoli azionari che per

quelli a reddito fìsso, in relazione alla consueta

maggiore variabilità. Si riportano le aliquote per

i vari mesi del corrente anno :

Variazione per cento nel livello del prezzo dei

titoli in confronto con il mese precedente.

genn.

febb. m ar.

aprii, magg. giug. luglio

Titoli di Stato :

+3,95 +1,14 +1,59 +0,91 + 5,42 - 2 , 3 8 —1,07

Azioni :

+5,17 +7,54 +7,02 +0,62 +13,82 - 2 , 9 2 - 2 . 5 6

Riguardo ai titoli di Stato è stata di nuovo

sensibile la falcidia so p ra tu tto rispetto ai titoli

dei debiti perpetui : su questo m o v im e nto decli­

nante può avere esercitata anc ora qualche in ­

fluenza il p e r tu r b a m e n to nella situazione poli­

tica. La depressione è stata molto forte per la

vecchia re n d ita 3 e mezzo per cento la quale

(al netto della parte di cedola m a tu r a ta ) è scesa

a 83,92 m entre era a 87,56 alla fine di giugno e

a 91,98 alla fine di m aggio; il c a rattere in te rn a ­

zionale del titolo spiega ora questa maggiore sen

sibilità alle vicende p o litic h e : m inore è stata la

perdita per il Consolidato 5 per cento, il quale

è an alogam ente sceso a 97,50 contro 97,90 e 99,94.

Spostamenti re la tiv a m e n te piccoli si h a n n o per

i titoli redim ibili i quali h a n n o un ristretto m e r ­

cato, per lo più con quotazioni solo nom inali.

P ertanto il n u m e ro indice per i titoli di Stato

(il quale segna il prezzo m edio di u n a lira di

reddito) da 18,50 nel dicem bre 1923 è via via sa­

lita a 21,02 nel maggio 1924, poi è ripiegato a

20,52 nel giugno e a 20,30 nel luglio : qu est’u h im a

dim inuzione è ari aH’1,07 p er cento e ha fatto

risalire il saggio di capitalizzazione al 4,93 per

per cento a poca distanza dal p u n to in cui era

nello scorso aprile.

L ’Indice speciale per i debiti perpetui tra il

giugno e il luglio è passato da 20,41 a 20,18 (- 1,13

per cento) m entre quello per i debiti redimibili

è analogam ente disceso da 22,55 (-0,18 per cento).

La tabella seguente tra d u c e gli indici gene­

rali per i titoli di Stato in valori proporzionali

al livello del d icem bre 1918 e forma così dei ter­

mini com parabili a quelli presentati per i titoli

a reddito variabile.

INDILE COMPLESSIVO DELLE QUOTAZIONI DEI T IT O L I DI STATO. base

(100)

la q u o ta zio n e del d i c e m b r e

1918

gemi. fe b b . m a r. a p r . mag. g'ug- lug'- ag- s e tt o tt. n o v d ie . 1919 98,7 98,0 102,1 103.2 104,5 104,1 105,2 106,3 106,1 105,0 101,7 100,1 1920 95,2 94.6 94,1 92,3 91,0 84,3 81.9 80.8 78,0 73,8 82,7 81,4 1921 82,2 82,5 81,8 84,7 85,2 83,6 82,1 82,5 81,6 86,0 82,1 82,0 1922 83.2 84,8 82 8 83.7 86,2 85,6 85,6 88,1 87,8 85,7 92,7 92,4 1923 1924 91,5 100,2 93.3 101,3 95,4 103.0 96.7 103.9 94,1 109.5 94.6 106.9 105,894.3 94,8 95,2 95.4 95,5 96,4

La tabella seguente traduce gli indici generali in valori proporzionali alla media dell’ultim o

a n n o anteriore alla guerra:

INDICE COMPLESSIVO DELLE QUOTAZIONI DEI TITOLI DI STATO base (100) la m edia d e l l’anno

1913

gena. febr mar. apr. mag. g'Ug. lug. ag- sett ott. nov. die.

1922

57.4 58.4 57.1 57.7 59.4 59.0 59.0 60.7 60.5 59.0 63.9 63.7

1923

63.1 64.3 65.7 66.7 64.8 65.2 65.2 65.4 65.6 65.7 65.8 66.4

1924

69.1 69.9 71.0 71.6 75.5 73.7 72,9

Passando ai titoli a reddito variabile, pre sen­

tia m o qui appresso i n u m eri indici calcolati r i ­

spetto a 141 Società che alla fine del dicem bre

1923 avevano complessivamenie un capitale di

7375 milioni. Tali indici sono com putati (col m e ­

todo della media ponderata (secondo i prezzi di

compenso per i successivi mesi, pren d en d o per

(100) sia il livello delle quotazioni nel dicem bre

1923, che il livello delle quotazioni nel d ic e m ­

bre 1918.

L ’indice generale per questi titoli m o stra nel

giugno u n nuovo ribasso in ribasso in ragione di

circa il 2 e mezzo per cento. Malgrado queeta

nu o v a dim inuzione il livello complessivo dei

prezzi delle azioni risulta ancora superiore pe

circa il 26 per cento a quello del dicem b re 1923,

plusvalenza sempre assai imponente.

Come appa re d a ll’ultim a colonna della tabella

il m ovim ento discendente è stato quasi generale:

pochissimi sono i gruppi di titoli che h a n n o r e ­

sistito alla corrente discendente. Sono da notarsi

le forti falcidie avvenute per gli im m o b iliari, ti­

toli che, c o n tra ria m e n te ai consueto, sono ora

frequente oggetto di m oviventi speculativi.

(3)

12-19-23 O tto b re 1921 - N. Istitu t i di c r e d i t o Ex f e r r o v i a r i . T r a s p o r t i t e r r e s t r i T r a s p o r t i m a ttim i C otone . . J u ta . . . . L an a . . . . Lino e ca n ap a S eta . . . . M in iere . . . S i d e r u rg i c h e . Meccaniche Auto mobili . . E l e t t r i c h e . . C him iche . . Z u cc h eri . . . Altre alim e n ta r i A cquedotti . . I m m o b il ia ri . A ssicurazioni . D iverse . . . Indice g en erale

per

1919 1920 1921 1922 1923 1924

tu tti i mesi deH’u ltim o

g e n n . 99.10 102.23 75.08 61 88 72.82 89.79 fe b b . 105.53 106.27 78.42 60.09 72.76 96 18 m a r. 106.96 106 42 73.15 56.70 73.64 101.70 32-33 L’ ECOMOMISTA

171

I n d ic e s u lla b a s e I n d ic e s u lla b a se d e l d ic e m b r e 1918 d e l d i c e m b r e 1923 N. d e lle C ap le g iu g n o lu g lio g iu g n o lu g lio

S o c ie tà (m ilio n i) 1924 1924 1924 1924 9 1445 130.31 127.78 111.70 109.53 3 315 108.01 106.73 116.21 114.84 ex 1.12 4 61 125.28 118.22 113.31 106.93 8 624 82 28 78.43 121.38 ex 1.58 115.69 12 314 335.92 310.87 136.54 126.36 ex 2.23 2 10 172.42 168.41 106.30 103.83 4 76 239.34 283.26 129.51 126.79 1 60 338.71 317.12 152.20 142.50 3 425 570.15 592Ï18 198.84 206.52 5 245 115.67 111.61 127.12 122 6 6 ex 0.37 6 514 27.1 1 26.56 120 83 118.36 10 330 27.92 26.53 134.15 127.48 5 ' 249 148.32 135.53 149.59 136.69 17 1045 120.93 115.38 125.28 119.53 ex 1.15 9 292 116.34 114.33 132.50 130.22 6 188 216.18 212.71 147.24 144.88 ex 1.44 7 121 252.57 256.86 148 16 150.68 5 60 111.73 110.83 115 93 115.02 ex 0.37 7 256 234.07 208.90 152.25 135 88 4 80 ___ — 107.98 112.85 14 305 188.40 193.30 1 '8.24 ex 1.42 121.31 ex 0.32 141 7375 110.82 107.62 129.36 ex 0.19 125.62 ex 0.43

gli indici

generali

q u a n ti riferiti alla base (100) nel dicem bre 1918.

q u a drie nnio, tutti

a p r . m a g . g iu g , lu g ag- s e tt. o tt n o v . d ie . 101.91 108.11 110.02 105.19 100.97 100.34 96.02 96.43 99.49 105.95 105.04 94.39 87.12 86.42 79.92 73.24 79.79 79.67 72 11 68 39 64.34 62.71 66.02 69.34 72.56 66 91 63 84 56.45 59.45 60.54 60.77 65.76 67.47 70.16 71.46 72.08 74.05 72.73 72.93 72 62 80.53 81.45 80.11 81.63 85.67 100.51 114.34 H0.82 107,62 Ri c c a r d o Ba c h i.

Risparmi italiani in titoli stranieri.

A cquistano i capitalisti italiani titoli, p u b ­

blici o privati, di altri Stati? E ’ an d a ta a u m e n ­

tan d o nel dopo g u e rra la tendenza ad investire

risp arm i italiani in titoli s t r a n i e r i 1? A queste

dom an d e n o n si poteva dare finora una risposta

approssim ativa. Il Mazzucchelli (D ati finanziari

italiani, d icem bre 1923) dava per l’anno 1922 la

cifra, p u ra m e n te presuntiva, di 350 milioni di

lire di investim enti italiani all’estero in titoli,

società, ecc.; il M ortara (R ivista Bancaria, feb­

b raio 1924) calcolava gli investim enti di capitale

italiano in titoli esteri, sempre nel 1922, a 150-200

milioni di lire. Ma non conosciamo le fonti p re­

cise di queste cifre; ed è presum ibile che si tratti

di approssim azioni ipotetiche e piuttosto larghe.

Una base, limitata, m a più precisa, ce Loffie

invece u n a recente pubblicazione della Direzione

generale del dem anio e tasse, in base alla di tassa

bollo sui titoli esteri (istituita nella misura dell’I

per cento del valore nom inale pei titoli di Stato e

del 2 per cento per gli altri dalla legge 25 luglio

1909; elevata poi all’1,20 per cento e 2,40 per

cento). Questa statistica ha calcolato non solo il

valore dei titoli esteri ogni anno assoggettate alla

tassa, m a la loro distribuzione p er lo Stato di

appartenenza, e secondo le piazze commerciali in

cui è avvenuta la denuncia, indicandone in

grosso

modo la distribuzione ragionale.

P u rtro p p o questo calcolo è t u t t ’altro che co m ­

pleto. La tassa bollo sui titoli esteri non colpisce

necessariamente tutti i titoli esteri acquistati da

capitalisti italiani ed in trodotti in Italia. Anzi­

tu tto ne sono esenti, per legge, i buoni del tesoro

di Stati esteri con scadenza inferiore ai 5 anni ;

i titoli esteri semplicemente depositati per c u ­

stodia presso Istituti di credito ita lia n i; i titoli

di Società straniere che pagano la tassa su ca­

pitale im piegato in Italia. Inoltre, la tassa vien

pagata solo q u a n d o dei titoli esteri acquistati si

deve far uso (per vendita, cessioni, pegni, o pera­

zioni di Borsa, presso Banche o privati, o in d i­

cazione in atti pùbblici o privati) quindi gli i n ­

vestimenti di risp a rm io italiano in titoli esteri

possono non risu ltare nell’anno in cui si verifi­

cano, m a p iù tardi, e, in parte, non risultare affatto.

T ene ndo conto di queste condizioni, i dati

raccolti sono t u t t ’altro che trasc u rab ili, perchè

si riferiscono a circa 900 m ilioni di v alo r-c a p i

tale nom inale, per il periodo che va d a ll’esercizio

1909-10 al 1922-23. Istituita la tassa nel 1909, si

ha un prim o periodo (fino al 1914-15) di ac cer­

tam enti, che si riferiscono in gran parte a titoli

esteri già esistenti in Italia. Basterà quindi c o n ­

siderare il totale di questi sei esercizi, che dà

345.2 milioni di lire di valori esteri assoggettati

alla tassa.

Q uanto all’orientam ento degli investim enti di

questi risparm i italiani, è da notarsi in tale pe

riodo la prevalenza dell’O riente europeo: i titoli

russi a ppa iono acquistati per 87.7 milioni di lire;

austriaci per 52.2 m ilioni di lire; ungheresi per

40.7; tu rch i per 34.4 milioni. L im ita ta im portanza

appaiono avere nei portafogli italiani di quel pe­

riodo i titoli dei mercati europei econom icam ente

più im p o rta n ti e sicuri: In g hilterra (10.9 milioni);

G erm ania (10.6); Svizzera (10.2); F ra n c ia (7.9);

Belgio (2.4). I mercati am ericani risultano per un

complesso di 45.2 milioni di titoli.

P e r il periodo che va dal 1915-16 al 1923 i

dati sono più dettagliati; e d im o stra n o u n forte

increm ento, in d u b b iam en te in p a r te dovuto a

maggiori acquisti dei risparm ia tori italiani. Il

complesso dei titoli accertati negli otto esercizi

sale a 532 m ilioni di lire, in gran prevalenza ti­

toli di Stato (461 milioni contro 71 titoli privati).

Appaiono modificate anc he le co rren ti di in ­

vestimento. I titoli francesi vengono a prevalere

di g ra n lunga su tutti gli altri, a p artire dalla

fine della guerra, con 268 milioni di lire di titoli

di Stato e 13 1/2 titoli privati. Seguono l’U ngheria

(52.5), Austria 35.3), Russia (24.4), quasi escusiva-

mente, salvo l’Austria, per titoli pubblici. Tale

carattere h a n n o anche i più modesti investimenti

in titoli belgi (8 97 m ilioni); giapponesi (9.67),

s u d -a m e rican i (18 milioni). P revalgono invece gli

svizzeri (9.1 milioni sul totale di 11.8); inglesi (6.7

su 10.2), degli Stati Uniti (10 su 12).

(4)

12-19-26 O tto b re 1921 - N. 2631-32-33 L’ ECONOMISTA

172

granti ; m entre altri rilevano tendenze dei ris p a r­

m iatori nazionali.

La maggior im portanza dei titoli accertati in

questo più recente periodo può derivare da varie

cause. Le variazioni dei cambi e del saggio d ’inte­

resse h a n n o reso più convenienti investimenti nei

titoli di quei mercati in cui maggiormente saliva il]

saggio netto di capitalizzazione, senza che il cambio

della lira segnasse gravi peggioramenti (o per cui

segnava miglioramenti). Detesi con questa causa

pro b a b ilm en te spiegare il forte aum ento dei titoli

francesi, belgi, rumeni, austro-ungheresi. P rim a

della guerra il basso saggio corrente nel mercato

francese non rendeva convenienti gli investimenti

di risparm io italiano, volto a quei mercati in cui

assai più alto era il saggio di capitalizzazione.

Non è im probabile che T’intensificarsi degli ac­

certam enti nel dopo guerra (il totale dei titoli

esteri a n n u a lm e n te accertati sale da 9 milioni

nel 1915-16, 55 mil. e 38 nel 1916-17 e 1917-18 a

158.6 mil. nel 1918-19; 78 mil. nel 1919-20; 148.3

nel 1920-81, per ricadere a 30.5 nel 1921-22 ed

11.1 nel 1922-23) derivi anche da un movimento

di esodo dei capitali italiani o attraverso vendite

di titoli esteri prim a posseduti, o acquisto

ex

novo di titoli esteri. Infatti le cifre maggiori si

osservano nel periodo critico 1919-21.

I centri nei quali si raggruppa la maggior

parte del m ovimento sono: Genova (152.2 milioni)-

Milano (134.5 mil. di cui 40.4 di titoli non sta,

tali), Roma (109.3), T o rin o (53.1), Napoli (32,8),

Firenze (14.7). Gli altri, centri partecipano per

cifre digradanti dai 6.6 milioni di Venezia alle

poche migliaia di lire. Questa distribuzione re­

gionale lascia intravvedere l’azione che nel m o ­

vimento han n o avuto gli Istituti di credito, le

cui sedi appartengono a p p u n to ai centri di m ag­

gior movimento.

Per quan to limitate e parziali, queste cifre

lasciano presumere l’esistenza di q u alche miliardo

di titoli esteri in m ano a capitalisti italiani, a n ­

che prescindendo dai titoli detenuti fuori del ter-

rito iio nazionale. P u rtro p p o in Italia m anca un

vero mercato dei titoli esteri, anche pei divieti e

limitazioni di quotazioni dei valori stranieri nelle

Borse italiane: e ciò non va certo a vantaggio

dei privati risparm iatori. E ’ il caso di d o m a n ­

darci se non è op p o rtu n o elim inare tu tto il ri­

sparm io nazionale in impieghi nazionali. All’eco-

nom ia generale del Paese giova sovratutto che

dal risparm io prodotto e disponibile si tragga il

m assimo rendim ento netto, massimo realizzandosi

in tal caso il reddito privato nazionale. La fo r­

mazione di un vero m ercato di titoli esteri non

distrarrebbe certo la maggioranza dei risparm i

italiani dagli investimenti nei titoli pubblici n a ­

zionali e titoli privati meritevoli : la psicologia

dei nostri risparmi è, come in tutti i mercati dove

relativam ente scarso è il capitale disponibile di

fronte alla d o m an d a nazionale, aliena da laghi

investimenti all’estero. Poiché una certa corrente

tu tta v ia non manca, è utile che essa operi sulle

più larghe e sicure conoscenze dei possibili in ­

vestimenti, che solo un regolare m ercato può dare.

Mercati relativam ente non ricchi di risparm i

disponibili han n o dim ostrato i vantaggi che pos­

sono trarre da una oculata utilizzazione delle

diversità dei saggi netti d ’interesse nei vari m e r­

cati in cui più basso era il prezzo del risparm io

ed investendo parte dei risparm i nazionali in

quegli altri m ercati in cui più alto risulta il re n ­

dim ento netto. Recenti operazioni di prestiti esteri

q a n n o dim ostrato che anc he il capitale italiano

si avvia a questa specializzazione; ed è opportuno

che essa si svolga nelle condizioni più favorevoli

ad ottenerne il maggior possibile rendimento.

G

ino

'B

orgatta

Il b ila n c io d e llo S ta to pel 1919-23 (1)

PARTE PRIMA.

E n t r a t e .

1. Redditi patrimoniali.

S o n o le e n t r a t e ch e lo S ta to r ic a v a dai beni ch e p o s s ied e co m e un p riv ato ed a m m in is tra , più o m e n o bene, co m e ch iu n q u e ha dei beni

Da terreni e fabbricati 2 2 2 2 Da corsi di acqua 5 5 4 5

Beni mobili 1 2 1 1

Da demanio 7 6 5 5

Da interessi attivi 1 2 1 1 Quota sulle ferrovie — — —

Entrate varte 1 1 3 3

Totali 17 T è T ó T T

C o m e si vede, so n o s c o m p a r s i i p r o v e n t i delle ferro v ie, r e s t a n o q u 'n d i, co m e principali, q u elle da beni d em an iali, che, p u r e s s e n d o ad uso p u b ­ blico, p o s s o n o d a r e a n c h e un r e d d i t o p atri m o n ia l e , o quelli da corsi di a c q u a ; al c o n t r a r i o le p a r ti te ch e più i n g r o s s o n o i bilanci delle a z ie n d e sig n o rili e cioè i fitti di t e r r e n i e fab b ricati e gli in teressi, qui h a n n o p o ch is s im a im p o r ta n z a . Q u e s t a p rim a p a r t e del bilan cio ha s u b ito m in i m e tr a s f o r m a z io n i d a quella ch e ei a .

2. Imposte dirette.

Terreni 114 116 120 120 Fabbricati 163 169 158 160 Ricchezza mobile 604 886 620 974 Centesimi di guerra 175 125 80 100 Extra-profitti di guerra

Contributo dei non

combat-996 — 650 700

tenti

Contributo personale di

guer-1 — —

ra ed altri tributi 22 — 22 90 (1) V e d i C o n tin u a z io n e “ E c o n o m is ta ,,

n . 2620-21, p a g . 138 e segg.

, 27 lu g lio -3 a g o s to 1924,

Contributo degli

amministra-tori di società 20 2.552 10 —

Imposta complementare sui

redditi 64 — 80 150

Imposta straordinaria sul

pa-trimonio — — 450 500

Imposta sugli aumenti di

pa-trimonio — — 300 200

Imposta sui titoli al portatore — — 100 — Totali 2.159 3.848 2.500 9.294 S o n o q u e s te le im poste più im p o rta n ti da 1 p u n to di vista s to ric o e v o r r e b b e r o colpire il r e d d it o nel m o m e n to , in cui si ac q u ista o si p ro d u c e . L e p rim e tre, ch e s o n o le più a n t ic h e , si so n o poi, in- tem po di g u e r r a , co m p le t a te e s v o lt e in tu tt e le altre, m a il ria s s e tt o p o st-b ellic o , a n c o r a o g g i agli inizii, r i ­ f o r m e r à e s e m p lific h erà q u e s to g r u p p o di trib uti.

L e p rim e tre r e n d o n o 881-1 .1 7 Ì—898 e 1.254,ciò è 9j‘J2 — 12x38—9x25 e 12(30 Jdel t o ta le ; di tale s o m m a la ric c h e z z a m o b ile r a p p r e s e n t a 1 ]4— 1 e 1 j3 circa del totale. C i ò . è co n f o r m e allo s v ilu p p o e c o n o m ic o delle N azio n i m o d e rn e , in cu i la m a g g i o r p a r te di r ic c h e z z a te n d e ad e s s e r e q uella m o b iliare, p u r d o ­ v e n d o a g g i u n g e r e ch e tale fo rm a di ric c h e z z a più f ac ilm e n te s f u g g e alla co n t ri b u z io n e . T u t t e le altre im p o s te d ir e t te so n o belliche, cioè p o s te d u r a n t e la g u e r r a e b a s a te su f e n o m e n i di e c o n o m ia b e l ­ lica, ma o c c o r re d i s t i n g u e r e il g r u p p o ch e d eve c h i a m a rs i di t r ib u ti bellici, n u cleo d e s tin a to ad a s ­ s o r b i r e tu tte le im p o s te di g u e r r a e poi fo rse a n c h e tu tt e le d i r e t t e ; e s se so n o q u elle sui r e d d it i e sul p a t ri m o n io e su g li au m e n ti . E s s e d à n n o 64.830 e 850 cioè, nei d u e p r e v e n t i v i , 1)3 ed 1[4 del totale. Si noti p erò c h e il g r a n d e c o n t ri b u to è del p atrim o n io e n o n del red d it o , sul r e d d i t o i n v e c e s o n o b a s a te t u t t e le a l tr e im p o s te d ire tte .

(5)

12-19-26 O tto b re 1924 - N. 2631-32-33

V

ECONOMISTA 173 e n e l l’u ltim o bilancio s o n o in ferio ri alla r ic c h e z z a

m obile, p e r d o n o il p r i m a t o in tu tto il g ru p p o , C o n ­ s i d e r a t i in s i e m e alla r i c c h e z z a m obile so n o 16(22- 13(25 e 17(30. I r e d d it i p a t ri m o n ia l i nei 4 c o n s u n tiv i sa lg o n o 13 a 18 e nei 6 p r e v e n t i v i d im i n u is c o n o da 29 a 17. - L e im p o s te d ir e t te a u m e n t a n o , s e m p r e più, s p e ­ c i a lm e n te nei p r e v e n tiv i, in cui si duplicano, ciò è d o v u to non t a n to all’a u m e n t o dei cespiti esistenti, q u a n t o all’istitu z io n e di cespiti nuovi, la ricc h ez za m obile a u m e n t a m olto, gli e x t ra -p ro fitti nei p r e v e n tivi s e m b r a n o a v e r e r a g g i u n t a la loro funzione e co m in c i a n o a d im in u ire.

3. Imposte sullo scambio.

Successione 149 177 300 200 Manomorta 7 7 8 8 Registro 448 502 450 400 Bollo 262 496 500 300 „ surrogazione 77 111 100 125 Ipoteche 53 75 70 70 Concessioni 35 48 50 60 Velocipedi 36 90 80 12 Automobili — — — 83 Cinematografi 14 17 30 20 Teatri 20 3 — 10 Gioielli 18 25 35 20 Profumi e medicine 39 44 50 40 Conti di trattorie 5 5 10 10 Abbonamento a tramvie 38 28 55 30 Bollo di ferrovie — — — 40 Liquori 15 21 35 35 Tassa di circolazione — — — 300 Lusso e consumo — 66 300 200 Totali 1.216 1.715 2.073 1.963 Q u e s t a c a t e g o r i a c o n t i n u a a sv ilu p p arsi, p a r c h è o ltre la t e n d e n z a g e n e r a l e finanziaria allo s p e d i i ca rs i dei trib u ti, si sp e cia liz za n o e s v il u p p a n o in isp ecie i tr i b u t i sullo scàm b io , s e m b r a n d o o p p o r tu n o il m o m e n to dello s c a m b i o p e r a c c e r t a r e la ricch ezza. T u t t e le f o rm e di circ o la z io n e tr o v ia m o qui: a ca u sa di m o r te (su cc essio n e o p er gli e n ti politici, che non m u o io n o , m a n o m o r ta ) , tra vivi (bollo e r e g i s t r o e lo ro s u rro g a ti), ip o te c h e o g a r a n z i e del tr a p a s s o di diritti, e poi v e n d i t a di o g g e t t i di lusso (prò fumi, gioielli, m edicinali) ed a l tr e im poste, m e n o simili.

F o n d a m e n t a l i s o n o r e g i s t r o e bollo, m a la lo ro i m p o r ta n z a è, r e l a t i v a m e n t e m a g g i o r e nei c o n s u n ­ tivi che nei p r e v e n tiv i.

Nei p r e v e n t i v i s c o m p a i o n o e si sv ilu p p an o le n u o v e im p o s te, m a a n c h è le v e c c h i e h a n n o s v i ­ luppo i m p o n e n t e (su cc essio n i da 70 a 300-200, r e ­ g is t ro 129 a 400), p u r e è n o te v o le c h e è il p e n u l ­ tim o p r e v e n t i v o più s v il u p p a to (2.073 da 444 nel 1917— 1918). A n c h e il c o n s u n t i v o si è più ch e r a d d o p p ia to (n el totale e nelle s in g o l e partite, su ccessio n i, r e ­ g is tro , bollo).

4. Imposte su affari.

Ferrovie dello Stato 84 70 130 130

„ dei privati 6 6 7 7

Tranvie 2 2 2 2

Totali ~92 ~78. 139 139

Diritti consolari 2 5 5 8

Totali ~94 ~83 Ì44 L47

Q u e s t e im p o s te forse a n d r e b b e r o fuse col g ru p p o p r e c e d e n t e , e s s e n d o n e la d e n o m i n a z i o n e as sai im ­ p ro p ria . A n c h e q u e s t e a u m e n ta n o , nei p r e v e n t i v i e nel co n s u n tiv i, m a poco m e n o d elle p r e c ed en ti.

C o n t r ib u t i s p e c ia li p e i m u t ila t i.

Aumento imposte dirette 150 „ „ su affari 304

Totali 454

P a r t i t e s c o m p a r s e solo n ell’u ltim o p re v e n tiv o , n o te v o li p e r l’a m m o n t a r e e sp e c ia lm e n te pel s ig n i ­ ficato c o n ta b ile e m o ra l e .

5. Imposte sui consumi.

Caffè e surrogati 3 3 — 150 Spiriti 149 184 155 300 B'rra 26 40 30 54 Polveri 4 4 4 8 Cicoria 3 — — — Zucchero e glucosio 316 291 352 404 Olio di semi 4 6 4 5 Elettricità e lampadine 23 25 25 51 Saponi 30 28 30 28 Bevande e carni 74 — — —

Dogane (non grano) 514 527 376 575 Acque minerali e gazzose — 10 14 2

Olii minerali 19 28 — 65 Vino 3 339 200 500 Tessuti di lusso 28 80 100 50 Totali 1.196 1.564 1.290 2.192 Q u e s t o g r u p p o di im p o s te m ir a a c o l p ir e la ric ­ ch e zz a ch e sì m a n if e s ta nel m o m e n t o d e l c o n s u m o , cioè n e l m o m e n t o in cui d ip p iù v ale p e r il c o n s u ­ m a t o r e ; si b a s a n o sui bitanci di fam iglia, c o m e le im p o s te d ir e t te si b a s a n o sui bilanci d elle a z i e n d e .

L a p a rtita più im p o r t a n t e è la d o g a n a ; m a di­ m in u is ce in i m p o r t a n z a , poi v ie n e lo z u c c h e ro , che ha q u as i la s t e s s a te n d e n z a ; poi gli s p i n t i , che h a n n o t e n d e n z a opposta. M a nei p r e v e n t i v i c o m ­ p aiono i te ssuti e s p e c ia lm e n te il v ino, ch e sale p r e s to al s e c o n d o posto p e r i m p o r t a n z a ; in o g n i m o d o vi è te n d e n z a alla s p e c ia liz z a z io n e dei trib u ti.

N e i p re v e n tiv i q u e s te im p o s te s a l g o n o da 931 a I 2192, nei c o n s u n tiv i da 962 a 1564; i g r a n d i a u ­ m e n ti sono n e g l i ultim i anni.

Tabacchi

6. Privative.

1,580 2,460 2,301 2,701 Sali 126 136 125 141 Fiammiferi 118 168 150 170 Carte da gioco 6 8 6 8 Chinino 8 13 11 17 Lotto 178 269 180 325 Monopolio caffè 468 504 469 — Motiop. lampadine — 22 16 — Totali 2.484 3.580 3.258 ~T393 A n c h e q u es to g ru p p o è m olto i m p o r ta n te , dato l’a m m o n t a r e s e m p r e m a g g i o r e , p u r s c o m p a r e n d o i m o n opoli co s id etti in d u stria li. M a q u e s t e p a rtite so n o al lordo, lo S t a t o r i c a v a q u es ti cespiti, m a s p e n d e p er p r o c u r a r s e l i ed è u n a deficenza del n o s tro bilancio n o n s e g n a r e q u e s ta p a r ti ta al netto, e noi a b b i a m o c e r c a t o r ip a r a r e a c iò ; m a le p a r ti te r e ­ sta n o ciò m a lg r a d o , im p o n e n ti.

Q u e s t e im p o s te (pur a v e n d o d i v e r s o m e to d o di e s a z io n e in q u a n t o lo s ta to p r o d u c e e poi v e n d e ad u n p rez zo assai s u p e r i o r e al n o r m a l e o di costo) devvmo a s s im il a rs i alle im p o s te sui c o n s u m i, in q u a n t o m ira n o a co lp ire il m o m e n to in cui la r i c ­ che zz a si c o n s u m a .

Il g r u p p o p o g g ia s p e c ia lm e n te sui ta b a c c h i ed a c ­ c e n t u a tale c a r a tte r is tic a , sale, fiam m iferi e c h in in o si p o so sn o c o n s i d e r a r e co m e c o n s u m i n e c e s s a r i , c o n ­ tr a p p o s t i a ta b ac co e giu oco, co m e c o n s u m i di lusso, a q u es ti ultim i d o v r e b b e a g g i u n g e r s i il caffè; tali t r ib u ti sul lusso so n o i 9/10 del to ta le circa.

N ei co n s u n tiv i vi è più ch e tr ip licaz io n e , nei p r e v e n t i v i q u as i q u in tu p l ic a z i o n e m a in quelli h a c o n c o r s o la istitu z io n e del m o n o p o lio del caffè, poi abolito, ed a n c h e il ta bacco, ce sp ite p rin c i p e di q u e s to g ru p p o , ch e è trip licato in q u es ti, s c o m p a r s o il caffè il ta b a c c o è più ch e q u in t u p l i c a t o ; sale, fiammiferi, lotto so n o a u m e n t a t i di m en o , il sale n e m m e n o ra d d o p p ia to , i fiam m iferi poco più che trip licati, il lotto più che triplicato.

(6)

174 L’ ECONOMISTA Multe 5 8 2 2 Zecca 1 1 1 1 Varie 2 6 3 3 Carceri 5 6 10 10 Gazzetta Ufficiale 2 — 2 2 Pesi e misure 5 6 4 4 Totali 396 590 509 627 A n c h e q u es to g ru p p o di tributi ha le e n t r a t e al lo rd o e forse an c h e esso va u n ito ai co n s u m i co m e il p r e c e d e n t e . P r e v a l g o n o assai i s e rv iz i di comu-nicazio n e.

N o te v o l e è l’a u m e n to dei co n s u n tiv i (da 320 a 590); nei p r e v e n tiv i (da 289 a 627); più che r a d ­ doppiatisi. In quelli le poste a u m e n t a n o di poco, di più i te le g ra fi; in q u es ti le p o ste no n si r a d d o p p ia n o n em m en o .

8

.

Altre entrate.

60

1.011

Rimborsi 113

Cambio, ricuperi, diverse 141

Straordinarie (ricuperi) 3.426 1.951 Totali ~~T680 ~J.022 131 582 4.283 4.996 229 763 2.986 3978 Nei co n s u n tiv i si p as sa da 1501 a 3022 cioè si d u p l i c a ; n ei p r e v e n tiv i da 227 a 3978!...

L ’a u m e n t o è nei ric u p e ri s p e c ia lm e n te 1.200 d a l ­ l’A u s t r i a e G e r m a n ia , 409 dal traffico, 560 di r i c u ­ peri, 300 alienazione, 279 tra s p o rti .

Entrate effettive (riassunto).

' 17 2.994 1.963 147 2.192 454 3.392 627 11.786 3 978

73764

V a rie o s s e rv a z i o n i p o sso n o farsi su q u e s to s p e c ­ c h ietto riass u n tiv o .

In p r im o luogo si v e d e la m in i m a im p o r t a n z a r e la t i v a dei r e d d it i p atrim o n iali r im a s ti tali, m e n t r e t u t t o a u m e n t a v a e di molto. L o s ta to n o n è d u n q u e u n a a z ie n d a a tipo sig n o rile, m a è a z ie n d a di c o n ­ trib u ti, ta n to più d u n q u e si ha il d o v e r e di c o n o ­ s c e r n e il bilancio.

A n c h e ciò che ric a v a s i dai s e rv iz i speciali e che ch iam asi ta s s a è p a r te assai piccola del to ta le ( l i l 9 , 1[20, 1113, 1(19 e s c lu d e n d o le al tre en trate).

L a g r a n m a s s a è delle im p o s te, trib u ti n e c e s ­ s a r i e coattivi, di es se ecco le più im p o r t a n t i :

Tabacco Extra profitti

1. Redditi patriin. 17 18 16 2. Imposte dirette 2 159 3 848 2 500 3. Imp. sullo scambio 1.216 1.715 2.073 4. „ sugli affari 94 83 144 5. , sui consumi 1.196 1 564 1.290 Contributi speciali — — — 6. Privative 2.484 3.580 3.258 7. Proventi di servizi 396 590 509 Totali 7.562 11.398 9.790 8. Altre entrate 3.680 3022 4.996 Totali gen. effettivi 11.242 11.420 14.786

1.580 2.301 2.701 996 650 700 2.576 2.951 3.401 604 620 974 513 376 575 R. M. Dogane

cioè tr a 1x2 e a 1 [3 del totale. S o n o d u n q u e le basi d ella n o s t r a finanza. P i ù in g e n e r a l e p o tr e m o dire c h e r ic c h e z z a m obile e ex tra profitti f r a l e im p o s te d ire tte , r e g i s t r o e bollo fra quelle di s cam b io , d o ­ g a n e fra i co n s u n i e ta b a c c h i fra le p r iv a t iv e m a n ­ t e n g o n o lo Stato. U n a classificazione più o r g a n i c a s a r e b b b e la s e ­ g u e n te : im p o s ta s Produzione (diretta) Circolazione (cambi ed affari) Consumo (e privati­ ve e servizi) Totali P r e v a l g o n o le im p o s te sul c o n s u m o c o m e vu o le la sc ien z a fin anziaria e nei 4 ultim i p r e v e n t i v i la p r e v a le n z a si m a n t i e n e ; p u re tali im p o s te n o n c o ­ sti tu is c o n o u n sistem a.

A g r a n d i linee il rap p o r to fra questi 3 g ru p p i di e n t r a t e si m a n tie n e nei c o n s u n tiv i e nei p r e v e n ­ tivi, il ca r ic o te n d e a p e s a r e sulla circolazione; nel

2.159 3.848 2.500 2.994 1.310 1.798 2.217 2.110 4.076 5.734 5.057 6.211 ~T545 11.380 9.774 Tl315 12-19-26 O tto b re 1924 - N. 2631-32 33 p r im o p r e v e n t i v o i c o n trib u ti e r a n o di 22, 11 e 47 s e tta n t a s e t t e s i m i , n ell’u ltim o 21, 14 e 42.

Q u elle viste fin ora s o n o le v e r e e n t r a t e dello S t a t o Italian o , quelle su cui citta d in i e r a p p r e s e n ­ tan ti p o ssono fare a s s e g n a m e n t o p e r p r o v v e d e r e ai b iso g n i pubblici.

( Continua)

P

hof

. G

iulio

C

urato

Progresso econonomico della Jugoslavia.

Dopo la deflazione e la co n s eg u e n le stabilizzazione della sua m o n e ta, il paese ha c o n s o lid a to le p r o p rie finanze, s v ilu p p an d o in p ari tem po le com unicazioni e il c o m m e r c i o con l’es tero . Benché le spese p reviste p e r l’esercizio 1924-2) s u p e r i n o co n s id e r e v o l m e n t e q u elle degli ultim i due anni, in causa degli a u m e n ta ti stipendi agli im piegati e d ell’es ten sio n e della rete fe r ro v i a r ia , esse sono co m p e n s a te dalle m aggiori e n t r a t e , o tte n u te con la u m e n to delle tariffe f e r r o ­ viarie e postali e con la ce ssio n e dei m onopoli dello Stato all’i n d u s t ria p rivata. 11 G overno tende a l tre s ì ad elev are la tassazio n e d i r e t t a e in d ir e tta , ma q u es ta n o n ha p e r anco raggiunta la d e s id e r a t a u n ifo rm ità r i s p e t t o alle v arie classi di citta d in i e alle varie r e ­ gioni, gli a g r a ri sono finora privilegiati. Salvo p e r le difficoltà i n e r e n t i all’o ccupazione della R u h r, le r i ­ p arazio n i si effettuano in m o d o re g o la re e so d d is fa­ cente. Il rac co lto agricolo d ell’anno s c o rs o fu buono, ma s c a rs a l’e s p o rta zio n e del fru m en io , causa un i m ­ p ro v v is o r ib a s s o dei prezzi. A b b o n d an te l’e s p o r t a ­ zione della f ru t t a , sp ecie le pru g n e.

P u re assai s u p e ri o r e a q u ella d ell’an n o p r ec ed en te, fu l’esp o rta zio n e in A u stria, Italia, P ra g a di anim ali bovini. Il v alo re delle sole uova e s p o r t a t e ascende a c i rc a 500 000 d in ari. I n to rn o a 2 560.000 k. di s e ta greggia si p ro d u c o n o a n n u a lm e n te e si v en d o n o in b u o n a p a r t e a Zurigo.

Se le raffinerie es iste n ti fo ssero in piena attività, si p o t r e b b e r o e s p o r t a r e 60 000 tonn. di zu c c h e ro di piatola all’anno. Lo Stato di p r o p o r r e di a i u ta r e i p r o d u t t o r i nella coltivazione dei f ru tt e ti , n ell’esica- zione delle pru g n e, nel d iffondere l’uso (lei ferfiliz­ zanti chim ici, q u a s i sc o n o sciu ti nel paese, n ell’alle­ v a m e n to di bestiam e, co m e p u r e n ella p r o d u z io n e d ella seta, in q u ella del vino e n ell’as sicu ra zio n e c o n t r o la g ran d in e . L ’e s p o rta z i o n e del legnam e è in c o n s ta n t e a u m e n to e così l’e s tra zio n e di m i n e r a l i : s e m b r a che gli scandagli p e r il p et ro l io ab biano dato b u o n i r i s u l t a t i Si m igliora la viabilità, in p a r t e con la co s crizio n e della m a n o d ’opera. Ugenzia t u r is ti c a si r i p r o m e t t e di a t t i r a r e i f o re s tie ri a v is i ta r e il Re­ g n o : a t tu a l m e n t e si sta negozia ndo co n la G recia p e r una zona fran ca a Salonicco e rela tiv e co m unicazioni s t r a d a l i . Le im p o r ta z io n i p r o v e n g o n o a n z itu t to d al­ l’A ustria, poi dalla Ceco-Slovacchia , Italia e G erm ania. L’I n g h i l t e rr a vi occupa un posto m o d e s to : i te s s u ti e i filati inglesi d ev o n o s o s t e n e r e una f o r t e c o n c o r re n z a d ell’Italia, ma si c o m p en s a i m p o r t a n d o nel Regno m a cc h in e e al tr i oggetti in m e tallo . Mclto i m ­ p o r t a n t e il c o n t a t t o p e rs o n a le col c lien te e il c o n c e ­ d e r g li lungo c r e d ito .

O ra si sta p rep a r ando u n a nuova tariffa p r o te t tiv a e v a r i t r a t t a t i di c o m m e r c i o II p o r t o di G ravosa è d iv e n u to il p o r t o p rin c i p a le della Jugoslavia.

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

Giudici O., T e s s u t i di l a n a e di c o t o n e . — Analisi e fab b rica zio n e. Manuale p ra ti c o , s e co n d a edizio ne riv ed u ta di 716 pagine co n 1024 in cisio n i a colori, le gato L. 38 (Ulrico Hoepli, e d i to r e , Milano). Il manuale nella sua n u o v a edizione r iv e d u ta e c o r r e t t a d all’A utore, d o c e n te del R. P o litecn ico di T o r i n o , con ogni c u r a e con m e to d o scientifico ca­ r a t t e r i s t i c o , è nel c o n t e m p o o p e ra e m in e n t e m e n te p r atica e di utilità im m e d ia ta ai fab b rica n ti di stoffe, ai tecnici, ai d is e g n a t o ri ed agli s tu d e n ti delle scuole di tecnologia tessile del Regno.

La ristam p a, densa di a rg o m e n ti, è r ic c a m e n te il l u s t r a t a con diligenti in c isio n i a co lo ri e non ha r i s c o n t r o in n e s s u n ’ a l t r a o p e r a dello s te s s o g en e re fin ora p u b b lic ata in Italia.

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12 19-26 O tto b re 1924 - N. 2631-32-33 L’ECONOMISTA 176 c o l t u r a del c o m p e te n te co n l’in te re s s e d estato dalla

r i c e r c a della « r a g io n e delle cose » diiìuso in ogni capitolo della pubblicazione.

RIVISTA D EL COMMERCIO

La situazione mondia’e dei cereali.

I dati finora p e r v e n u ti all’ I s titu t o In tern a z io n a le (l’A g ri c o lt u ra e p u b b lic ati nel suo Bollettino di Sta­ tis tic a di s e t t e m b r e , co n fe rm a n o che la p ro d u zio n e di q u e s t ’a n n o p er il f ru m e n to , la segala e l’o rzo è s e n s ib ilm e n te in f e r io r e a quella eccezionalm ente ab ­ b o n d a n t e del 1923, ma no n differisce so stan zialm en te dalla p r o d u z io n e m ed ia del q u in q u e n n i 1918 a 1922. P e r l’avena i r isu lta ti del 1924 app aio n o p r e s s ’a poco gii stessi di quelli d ell’anno scorso, e s u p e r i o r i alla m edia del q u in q u e n n io a n t e r io r e .

La m in o r p r o d u z io n e di q u e s t ’an n o e dip esa in p a r t e dalle co n dizioni clim atich e sfavorevoli che p r e ­ v alsero n ella quasi to talità dei paesi eu ro p e i e n o r d - africani, co n d izio n i che non solo r i d u s s e r o la quan tità m i a ielle p eg g i o ra ro n o la q u a n t i t à dei cereali. Le reg io n i d ell’E u ro p a m e ri d io n a le e o rien tale , e in g en e rale i paesi del b acino m e d i t e r r a n e o , e b b e r o le c o l t u r e d an n e g g ia te dagli in te n s i c a lo ri della p rim a m e tà di luglio; le regioni d ell’E u ro p a s e t t e n t ri o n a l e e o cc id e n tale r i s e n t i r o n o gli elfetti del ta rd iv o inizio della stagione p r i m a v e r ile e di eccesso di piogge nel p e r io d o della m a tu r a z i o n e e (iella rac co lta . In p arte lia c o n c o r s o alla r id u z i o n e com plessiva del r a c c o lto il Canada, dove le su p e rim i s e m in a te furono in fe rio ri a q u elle dello sc o rs o an n o e i dan n i causati dalla insufficienza di piogge d u r a n t e il m ese di luglio po t e ro n o solo in p arte e s s e r e r i p a r a t i dalla stagione favorevole di agosto.

Negli Stati Uniti, invece, m alg rad o una se n sib ile d im in u zio n e delle superfici s e m in a te, i buoni r e n d i ­ m e n ti u n i t a r i h an n o p e r m e s s o di o tt e n e r e una p r o ­ duzione a lq u a n to s u p e r i o r e a q u ella d el 1923, Buono fu a n c h e il r a c c o lto delle Indie.

1 totali delle p r o d u zio n i sin o r a note, e.'pressi in m ilio n i di q u in ta li, so n o i seg u en ti :

F r u m e n t o (30 paesi) Segale (20 paesi) O rzo (29 paesi)

Avena (24 paesi)

E ’ da o s s e rv a rs i ch e i totali p e r l’E u ro p a sono a n c o r a in c o m p le ti, m a n c a n d o (o ltre i dati della Bus- sia) le stim e della p r o d u z io n e p e r la F ran cia, p e r una p a r t e della G erm ania, p e r la Bum ania e p e r qi alche S tato p r o d u t t o r e di m in o r e im p o rta n za , paesi la cui p r o d u z io n e globale r a p p r e s e n t ò l’an n o sc o rs o circa il 35 p e r ce n to della p ro d u zio n e to ta le e u ro p e a (la Bussia esclusa) p er il fru m e n to , il 15 p e r ce n to p e r la segale, il 30 p e r ce n to p e r l’o rzo e il 40 p e r ce n to p e r l’avena. Le notizie ch e si p o ssied o n o s u ll’anda- m e n to della stagione an c h e in q u es ti paesi fanno tu ttav ia r i t e n e r e che il r i s u l t a t o dei loro racco lti non s p o s t e r à s e n s ib ilm e n te ì n u m e r i indici della p r o d u ­ zione m o n d iale n e l l ’E m is fe ro S ette n trio n ale, calcolati in base alle p r o d u z io n i s in o r a note, e che qui r i p r o d u c i a m o :

P e r c e n t u a l e della p r o d u z io n e de) 1924 in co n fro n to alle p r o d u z io n i del 1923 e del 1018-1922.

1922 1924 1923 . m e d ia 1918-1922 632,0 706,5 121,9 168; 1 199,5 171 7 196,5 206,1 18X7 437,9 434,8 389,6 1923 m edia 1918 a 1 F r u m e n t o 89,4 101.6 Segale 84,2 37 9 Orzo 95,4 107,0 Avena 100,7 112,4

Un giudizio definitivo sulla p r o d u z io n e della cani paglia in c o r s o non p o t r à d ars i finché non s a ra n n o r a c c o l t e a n c h e le p ro d u z io n i d ell’em isfeto m e r i d i o ­ nale o r a in via di sv ilu p p o . Si ha notizia di un au m e n to delle su p erflci s e m in a te così in Argentina com e a n c h e in A u stralia, q u e s t ’u ltim o paese le piogge m olto fav o rev o li di agosto h a n n o a s s i c u r a t o un r a c c o l t o ecce lle n te in q uasi t u tt i gli Stati p r o d u t t o r i i m p o r ­ t a n t i ; solo n ell’A ustralia m e ri d io n a le si p r e v e d o n o r en d im en ti medi. In Argentina, dove si la m en tav a la insufficienza di p rec ip ita zio n i atm o sferich e , si h an n o o r a piogge benefiche alle c o l tu r e

p r o d u t t o r i im p o r t a n t i . solo nell’A u stralia m e r i d i o n a l e s a re b b e t a n to più d es id erab ile, data la r e la tiv a s c a r s i t à dei r a c c o l t i com plessivi n ell’ e m i­ s f e r o s e t t e n t r i o n a l e .

C irc a il f u t u r o racco lto delle Indie, le s e m in e si effettuano in condizioni propizie.

Q u an to al m ais le notizie p e r v e n u te all’I s titu to In­ te rn a zio n a le di A g rico ltu ra dai paesi p r o d u t t o r i eu ropei s o n o g e n e r a l m e n t e b uone. Le piogge c a d u t e in agosto ne h an n o fav o rito lo sv ilu p p o in Italia, in Un gheria, e nei paesi balcanici, ed h an n o s e n s ib ilm en te m ig lio rato le p r o s p e t t i v e della p ro d u zio n e in d iv e rse reg io n i della Spagna.

Negli Stati Uniti, la s ti m a della p r o d u z io n e pub blicata in s e t t e m b r e è a n c h e in f e r io r e a quella indi caia lo s c o rs o mese, e m o s t ra una d im in u zio n e del r a c c o lto di q u a s i 140 milioni di quintali, ossia del 18 p e r ce n to r i s p e t t o al 1923: n otizie r e c e n t i in f o rm a n o che il tem po p e r m a n e sfavorevole.

Dato il peso p re v a le n te della p r o d u z io n e degli Stati Uniti in r a p p o r t o alta p r o d u z io n e degli Stati Uniti in r a p p o r t o alla p r o d u z io n e m o n d ia le del mais, q n e s ta r i s u l t e r à c e r t a m e n t e in ferio re a l l’a n n o passato.

Le prospettive della raccolta delle patate e delle

barbabietole.

S econdo le notizie rac co lte nel B ollettino di sta tistica dell’Is titu t o In tern az io n a le di A g rico ltu ra , p er

p e r il mese di Settem bre in molti paesi d ell’E u ro p a s e t t e n t r i o n a l e si lam enta u n ’eccessiv a u m id i tà del te rr e n o , che nuoce alla qualità delle p atate . Le p rim e stim e della p r o d u z io n e sono più basse di quella d e l­ l’an n o sc o rs o p e r l’In g h ilte rra e Paese di Galles, e p e r la Svizzere, p r e s s ’a poco uguali p e r la Polonia, più alte p er la Fin landia, la Lituania, la N orvegia, la Svezia e i Paesi Bassi, f o rt e m e n t e s u p e r i o r i p e r la U n g h eria . Il r a c c o lto co m p les siv o di q u e s ti p a e s 1 r i ­ sulta di poco d iffe ren te da q u ello del 1923 e da q u ello m ed io del p r e c e d e n t e q u in q u en n io . T u tta v ia solo q u a n d o si p o t r o n n o c o n o s c e re le sti m e della G e r ­ m ania, della F r a n c i a e della Cecoslovacchia, che rac colgono quasi la m e tà della p r o d u z io n e e u r o p e a (la Russia esclusa) di patate, s a rà possibile d a r e un si­ cu ro giudizio sui risu lta ti della p r o d u z io n e p r e s s ’a poco uguale a q u ella d ell’an n o p as sato e del p r e c e ­ d en t e q u in q u e n n ia

Anche p er la b a r b a b ieto la da z u c c h e ro m a n ca n o a n c o ra le stim e sui raccolti dei p rin cip ali paesi p r o ­ d u t t o r i eu ro p e i ma si sa che in G erm an ia e in Ce­ coslovacchia l’a s p e tt o della c o l tu r a è buono. 1 dati disponibili m o s t r a n o un au m en to della p r o d u z io n e r i s p e t t o alla media del q u in q u e n n io a n t e r i o r e .

Dato il f o rte i n c re m e n t o delle su perflu i d es tin a le alla c o l tu r a della b a r b a b ie to l a in E u ro p a , può p r e ­ v ed e rsi un i n c r e m e n t o della p r o d u z io n e co m p les siv a in q u e s to co n t in e n t e . La p r o d u z io n e n o r d a m e r ic a n a r is u lta , in base alle ultim e, m eno a b b o n d a n te di q u a n t o si r ite n e v a il mese passato, e, m a lg rad o l’a u m e n to no tev o le della superfìci co ltiv a te avutosi a n c h e n e ­ gli Stati Uniti solo di poco s u p e r i o r e a q u ella del 1923.

Le esportazioni di seta dagli Stati Uniti.

Le e s p o rta z i o n i di te s s u ti di seta, p r o d o t t i agli Stati Uniti con m a te r ie p r im e im p o r ta te , sono s ta te di 12 milioni di dollari d u r a n t e lo s c o r s o a n n o li- scale, p o r ta n d o il to ta le della decad e a 127 m ilioni di d o lla ri. Nel 1910 gli Stati Uniti non e s p o rt a v a n o che p er 1 m ilione di d o llari, e r a n o stati rag g iu n ti i dol lari 2.316.000 n ell’an n o p r e c e d e n t e alla g u e r r a .

Il r e c o rd e r a stato r ag g iu n to nel 1920 con 26.945 000 d o lla r i. In questa epoca le filande e u r o p e e , r i c o s t i ­ tuite, si sono sforzate di r i c o n q u i s t a r e i m e rc a ti che gli Stati Uniti lo ro avevano tolti col favore della g u e rra . Nel f r a t t e m p o le e s p o rta zio n i di seta a rti fi­ ciale a u m e n ta v a n o p u r e t passavano da 1 m ilione di d o lla ri nel 1917 e quasi 6 milioni n ell’an n o c h iu so nel giugno 1924.

E’ n o te v o lm e n te a u m e n ta ta p u re la d o m a n d a di seta agli Stati Uniti, l a p r o d u z io n e d elle officine a m e ­ rica n e è passata da 107 milioni di d o l l a r i nel 1899 a 583 milioni nel 1921 ed i capitali c o n s ac ra ti in q u es te in d u s t r i e , che e r a n o di 81 milioni nel 1899 r a g g i u n ­ gono oggigiorno i 500 m ilioni di d o lla ri. I salari p a­ gati in q u es ta i n d u s t ria s o n o p as s ati da 21 milioni nel 1899 a 113 m ilio ni nel 1921.

RIVISTA D E L M ERCATO DEI VALORI

Rassegna settimanale.

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176 V ECONOMISTA 12-19-26 O tto b r e 1924 - N 2631-32-33 ta lu n i circoli. Anziché i n t e r r o m p e r e la r i p r e s a o p r o ­

v o ca re del rib ass o la b o r s a segnò lu nedì un ulte r i o r e rialzo con aliari anim ati. Nei giorni seg u en ti la ferm ezza si a l te rn a v a con m o m e n ti di d eb o lez za ; si ebbe l’im p re ssio n e di un m e rc ato m a n o v ra to e si o s s e r v a r o n o delle ven d ite di p ressio n e su talu n i ti toli azionari. S pecialm ente nella c h i u s u ra delle s e­ d u te di m a r t e d ì e m e rc o led ì la Fiat e la Snia Viscosa f u ro n o e s p o s te in c h i u s u ra a r u m o ro s e offerte e^lo s te sso fen o m en o si o s se rv ò n ell’a p e r t u r a , della r i u ­ n io n e di Givedì, T u tti i titoli ven d u ti dalla s p e c u la ­ zione fo ro n o a s s o rb iti con s o r p r e n d e n t e facilità e la d e p r e s s io n e fu di b re v e d u r a l a . Abbiamo già rile vato a v arie r ip r e s e che le condizioni tecn ich e dei n o s tr i m e rc a ti finanziari so no a ttu a l m e n t e favorevoli, giacché su q ualche piazza (si accennava a Rom a ed a Genova) taluni pro fessio n is ti s a r e b b e r o d o m in a ti da im p re ssio n i r ib as s is te e non è escluso ch e esista t u tt o ra un c e rto sc o p e r to il quale al dato m o m e n to p o tr à s e r v i r e di leva allo r q u a n d o esso c r e d e r à o p ­ p o r t u n o r i c o r r e r e ai r i p a r i e voltare le p r o p r i e p o ­ sizioni. La d eliberazione presa giovedì dalla Banca C o m m erciale di p r o c e d e r e su b ito all’a u m e n to di ca­ pitale da 400 a 500 milioni (dicesi una azione nuova a 1000 lire ad ogni 4 attuali) im p re s s io n ò favorevol m enie i n o s t r i m ercati. I n o s tr i o p e r a to ri h an n o la sensazione p e r e ffettu are q u e s te i m p o r ta n ti e m is ­ sio ni di azioni (Comit, F iat ècc.) o c c o r r o n o m e r c a t i di buon um ore. A p ro p o s ito di a u m e n ti di capitale d o b b ia m o fare una co n s ta t a z i o n e : se i c o n t r b u enti italiani sono am m irevoli, gli azionisti h an n o p u re un bu o n c a r a t t e r e . Infatti senza p r o t e s t a r e essi accet tano tu tti i m o d e rn i s is tem i di au m e n ti di capitale. Si e m e tto n o azioni p o ste rg a te o preferen z iali con d iv e rs o godim ento, si concede il d i r i t t o a 10 voti ad azioni di speciale categoria, m e n t r e le a ltre azioni h an n o il d i r itt o ad un solo v o to; Io stesso voto si a t t r i b u i s c e ad azioni da 50 lire com e a q u elle da 500 l i r e ; p e r es e rc it a re il d iritto d ’opzione si im pone la co n tem p o ran e a so tto scrizio n e ad obbliguzioni alla pari, di cui n essuno si c u r a di c r e a r e loro un m e r ­ cato. E’ una babilonia in cui non è facile rac cap e z­ zarsi e taluni si c h i e d o n o se q u es te disposizio ni non so n o talvolta in u r t o col codice di c o m m ercio . Frali ca m e n te non s a re b b e o p p o r tu n o di non c r e a r e tanti tipi d iversi di azioni e di r i t o r n a r e alle an tich e usanze nelle em issioni di azioni Salvo pochi titoli azio nari (Gas ecc.) le quotazioni o d ie rn e non p r e s e n ta n o va r i a n t i notevoli sui corsi di sabato scorso. Il fondo del m e rc a to si m antiene ferm o e ci avviciniam o r a ­ p id a m en te alla ch iu su ra ilei bilanci annuali che si an n u n z ia n o p er quasi tu tt e le Società Anonime con o tti m i risultati. Lo sviluppo in d u s t ria le e finanziario del n o s tro paese ha p reso in q u es ti ultimi 30 anni delle p r o p o rz io n i colossali. Ne abbiam o una prova elo q u en te nel m eravig lioso i n c re m e n t o delle n o s tre im p re s e e l e ttric h e. In qu es ti gio rni a T o ri n o l’Asso­ ciazione E sercen ti delle Im p re se E le ttr ic h e festeg. già il suo 25° a n n i v e r s a r io della su a fondazione. Nel l’in te r e s s a n te disco rs o in augurale del c o n g re s s o il b e n e m e rit o P re s id en te d ell’Associazione On. Profes s o r Ponti A m m i n i s t r a t o r e Delegato dell’ E le ttric ità Alta Italia e della Sip, ha citato cifre s b a lo rd i tiv e sul p ro g re s s o delle im o re s e e l e tt ric h e . R i lev e re m o solo pochi ditti: nel 1898 i Kw. in stallati e r a n o 87 000 - nel 1928 u ltim ate le attu ali co s tru z io n i, gli im pianti s a ra n n o di 2.341.000 Kw. Il c o n s u m o d ell’en e rg ia e l e t ­ tric a è il migliose b a r o m e t r o del n o s t r o i n c re m e n t o in d u s t ria le . Ebbene, nel 1898 si c o n s u m a r o n o 180 m i­ lioni di Kw. o ra m e n tr e nel 1924 il co n s u m o r a g ­ g iu n g erà i 5 1|2 m iliardi. P e r d a r e u n ’ idea d ell’ im ­ p o r ta n z a as su n ta in Italia dall’i n d u s t ria e l e tt ric a ag- g iu n e re m o che il capitale im piegato in q u elle im ­ p rese nel 1898 era di circa 200 milioni, m e n tr e , nel 1924 o ltr e p a s s a i 3 m il ia r d i! Sin dal suo inizio ab biam o avuto fede nell’avvenire delle im p re s e eb-t- Irich e in Italia, e da molti anni i n o s tr i le tto ri san n o con quale costanza ed insistenza abbiam o segnalato i titoli elettric i al r i s p a r m i o italiano, quale nvesli m en to so tid o e rim u n e ra to re .

Buono il con teg n o dei nostri Fondi di Stato. Essi h an n o raggiùnto M artedì i corsi m ass mi d ell’ottava, a 83.90 p e r la Rendita 3.50 per cento e 99 10 p e r il

Consolidato 5 per cento. La se ttim an a c h iu d e p e r la Rendita a 82,40 p e r contanti e 82 75 p er fine O tto b re ;

e p er il Consolidato 5 per cento a 98 85 p e r co ntanti e 98,90 p e r o tto b re . T ra s c u t a t a la Banca d ’Italia tra il 1735 e 175ti, s tam an e 1735 d an d o luogo a t r a n s a ­ zioni r is tr e t te . Viva, attiv ità invece sulla Comit fra 1520 e 1542 con f re q u e n ti oscillazioni, oggi all’u ltim o

m o m e n t o 1536. A ttu a lm e n te con la F iat e la Snia Vi­ scosa, la Com it è il titolo che m a g g io rm e n te i n t e ­ r e s s a il p u b b lic o e r e g i s t r a i maggio ri scam bi. L’As­ s e m b le a s t r a o r d i n a r i a s a rà convocata a n c o ra in o t ­ t o b r e p e r l’a u m e n t o di capitale. F e r m o il Credito

Italiano oscillò fra 925 p r a ti c a t o giovedì, e 940 q u o ­

ta to ' lu n e d ì, oggi 930. O ttim a m e n te a s s o rb i to il Banco

di Rom a in t o r n o a J30, oggi 130. Banca N azionale di Credito 554, Credito M arittim o 594 circa. Banca A g r i­ cola 278. Si m a n te n g o n o p r i m a r i i c o m p r a t o r i di M e­ ridionali e M editerranee. C hiu d iam o l’ottava all’ultimo

m o m e n t o in v e r o rialzo p e r le M erid ionali sulle note voci a 700. M e d ite rr a n e e calm e a 343. 11 Rabattino ha r a p i d a m e n t e rig u a d a g n a la la cedola pagabile ieri, di 10 lir e lo r d e (acco n to dividendo), con scam bi a n i­ m a ti e con b r i l l a n t e c h i u s u r a di se ttim a n a a 690.

N avigazione A lta Ita lia a t t e n d e il suo tu rn o . Oggi 353.

S e m p r e in b u o n a vista la Cosulich, oggi in r i p r e s a a 370, e il L lo y d Sabaudo a 315 circa. La F iat sfio rato lu n e d ì 726 oscillò i n to r n o a 710. Giovedì sin d all’a p e r ­ t u r a fu es p o sta a v en d ile p r e c ip ita te che fecero r i ­ p ie g a re il c o r s o a 696, ma ap p e n a c e ssa te q u e s te of­ f e r te r i p r e s e v iv a m e n t e di una decina di lire. Oggi e s o rd it e a 708 sono r ic e r c a t e all’u ltim o m o m e n to a 713.

L o s c a r s o r a c c o lto del g ran o ed altri bisogni ahi tuali in q u e s ta ep o c a d ell’an n o p r o v o c a r o n o un i n a ­ s p r i m e n t o delle divise p reg ia te. C h iu d iam o l’o ttav a calm i : P a rig i 119,15, B ruxelles 1 10. Svizzera, 441,25,

Londra. 103 02 1 (2, N ew York, 22 96. Praga 68,80.

Q ualche tr a n s a z i o n e in p rem i N ovem bre. Consoli­

dato 5 per cento e R endita 3 I]2 per cento s c a r to . I

d o n t 0,60; Banca Italia 30 d o n t 20; C om it 40 d o n t 35;

Credito 25 d o n t 20; M eridionali 30 d o n t 20; M editer­ ranee 17 d o n t 13; R abattino 20 d o n t 18; F iat 35 -dont 25; Snia Viscosa 30 d o n t 20; T ern i 25 d o n t - 2 0 ; Bonifiche

22 d o n t 2 0 ; M ontecatini 10 d o n t 7 t u t t o circa.

Torino l i Ottobre 1924-, Gu s t a v o Di ì s i e x.

Sede Centrale :

LONDRA, E.G. 3.

Pffc di 1,600 Uffici in Inghilterra e nel Galles 6 parecchi a lle Indie, in Birmania

ed in Egitto.

(3 1 Decembre, 1 9 2 3 .) (Lire 2 5 = 4 SI. I.)

DEPOSITI, ecc. Lire 8,540,018,200 = § ANTICIPAZIONI, ecc. Lire 3,535,144,350 | |

La Lloyds Bank ha Agenti e Corrispondenti nell* Impero Britannico ed in tutte le altre parti del mondo ed è azionista importante

dalla Banche seguenti con cui è stratta*

mente associata:

TIm National Bank o ( Scodatici Limited. Untile o f London and South America Limited. Lloyds & National Provincial Foreign Bank Limited.

The National Bank o f N ew Zealand, Limited. Bank o f British W est Africa, Limited. T he British Italian Banking Corporation, Limited.

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