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La valutazione del danno alla persona in Germania e l’utilizzo delle tabelle

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Academic year: 2022

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La valutazione del danno alla persona in Germania e l’utilizzo delle tabelle

di

Dr. W. Streck*

Mi è stato chiesto di illustrare brevemente la realtà dei medici legali in Germania dal punto di vista di un medico fiduciario di una grande compagnia d’assicurazione.

Come si diventa medico fiduciario ?

Alle Università tedesche nei piani di studi non sono previsti corsi di formazione per diventare medici fiduciari oppure consulenti dei tribunali a parte un corso d’introduzione nella materia della medicina assicurativa di un ora settimanale.

I requisiti per diventare medico legale e consulente per i tribunali in una determinata materia sono naturalmente un’approfondita conoscenza della medicina e la disponibilità a studiare le basi giuridiche, cioè la condizione fondamentale delle assicurazioni.

Oltre alle casse malattia, le assicurazioni private contro infortuni, le assicurazioni obbligatorie di ordini professionali, gli enti di previdenza previste dalla legge sulla macroinvalidità, anche le assicurazioni per la responsabilità civile necessitano perizie mediche per il risarcimento dei danni alla persona.

Il medico fiduciario deve adeguarsi ai criteri di valutazioni delle singole istituzioni.

Dopo lo studio il medico approfondisce le proprie conoscenze mediche con la attività clinica ed attraverso il confronto scientifico con la materia.

L’interessato acquisisce da solo i requisiti tecnici per poter applicare la conoscenza medica ai fini di una perizia valida oppure trovando un medico legale più esperto che gli trasmetta il proprio sapere e che svolga il ruolo da supervisore nella stesura delle prime perizie.

Il medico fa le prime esperienze utili in genere in ospedale visto che l’ordinamento della specializzazione prevede che egli faccia da solo, con la supervisione del primario, 10-15 perizie.

Inoltre esiste una vasta letteratura sulla tecnica della stesura d’una perizia.

Chi diventa medico legale oppure consulente del tribunale?

Principalmente tutti i medici possono svolgere questa funzione premesso che abbiano una certa inclinazione e particolare conoscenza della materia.

Perizie private

Chi ha subito e chi ha provocato un danno può interpellare un perito. Anche le perizie private devono essere fatte con coscienza e non devono essere di parte, essi servono al risarcimento stragiudiziale oppure come preparazione al processo. Le perizie di favore sono illecite e se al perito si può imputare un’incorrettezza possono dare diritto al risarcimento.

Una perizia privata comunque vale sempre come perizia di parte davanti al tribunale, può però essere presentata nella causa e vale in tal caso come rapporto di parte documentato.

Una perizia privata può eventualmente sostituire la CTU quando il giudice ritiene che essa sia sufficiente per rispondere in modo affidabile alle questioni di prova.

* Medico fiduciario dell’Allianz Assicurazioni, München, Germania

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La CTU

Le parti possono proporre un consulente al tribunale nel caso che non sia già stato affidato l’incarico.

I tribunali dispongono di liste di consulenti (periti), che a secondo delle competenze dei singoli possono essere costantemente modificate. I tribunali chiedono inoltre ai singoli ordini dei medici regionali ed alle facoltà e cliniche universitarie di proporre dei nominativi da includere in tali elenchi.

In teoria ogni persona fisica, che dispone di conoscenze profonde in una determinata materia può diventare perito per il tribunale. La convocazione ufficiale di una persona per svolgere la funzione di perito non è premessa indispensabile per collaborare come perito con il tribunale. Coloro dunque che vengono convocati ufficialmente dalle autorità competenti in base a dei regolamenti giuridici rappresentano una categoria a parte ed hanno diritti e doveri particolari. Nell’ambito della

“deregolamentazione” è prevista una riforma del Codice Deontologico del Consulente ed un suo miglioramento tramite più competizione.

Deontologia - Controllo di qualità

La deontologia è spesso oggetto di colloqui e viene trattato in congressi scientifici sulla materia.

I medici fiduciari delle assicurazioni del ramo vita sono organizzati nella federazione “Deutscher Verein für Versicherungswirtschaft in Berlin”. I medici fiduciari delle assicurazione del ramo sinistri (ad esempio le assicurazioni private contro infortunio, assicurazioni per la responsabilità civile) si incontrano in riunioni occasionali. Non esiste un ordine professionale ben strutturato dei medici fiduciari. La rivista del settore è il bimestrale “Versicherungsmedizin”.

Oggi in Germania si stanno diffondendo anche degli istituti privati per perizie mediche che uniscono diverse specializzazioni sotto un unico tetto.

Gli ordini dei medici provinciali hanno istituito degli uffici per perizie e casi di conciliazione, che sono affiancati da periti medici ed avvocati esperti, per i casi di responsabilità civile in cui ad un medico viene imputato un errore di trattamento. Queste istituzioni offrono a colui che ne fa richiesta la possibilità di farsi esaminare il rimprovero di trattamento errato al di fuori del tribunale. La decisione non è vincolante per entrambe le parti (paziente e medico) così che nel caso che non dovesse essere accettata tale decisione rimarrebbe sempre aperta la via legale.

Del resto la maggior parte delle richieste di risarcimento in ambito di responsabilità civile viene trattata al di fuori dei tribunali, solamente una percentuale minima (ca. 5%) di tutti i casi viene giudicato dal tribunale.

Quali periti sono particolarmente richiesti dai clienti?

Naturalmente viene apprezzato il perito che studia in modo approfondito la anamnesi e le conseguenze dell’infortunio, cioè colui che esamina in modo critico il nesso causale tra l’evento lesivo e le sue conseguenze, che scrive una perizia ben redatta, comprensibile ed obiettivo, e che riesce a consegnare velocemente e a un prezzo ragionevole le analisi di apparecchi e di laboratori.

Quanto tempo serve per fare una perizia?

Poiché non tutti i medici hanno la capacità, la disponibilità e l’entusiasmo per l’attività del perito succede che gli incarichi più difficili si accumulano presso pochi esperti ricercati e necessitano perciò sempre più tempo. Considerando i tempi delle assicurazioni, degli avvocati e dei tribunali

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sfortunatamente passano spesso molti mesi, a seconda della situazione medica e giuridica anche anni fino al risarcimento definitivo.

Esistono tabelle mediche per la valutazione del danno alla persona nel diritto sulla responsabilità civile ?

A questa domanda bisogna rispondere con un chiaro no. Non esistono tabelle mediche per l’indennizzo dei danni alla persona. Comunque, come in tutte le regole c’è un eccezione, cioè la cosiddetta “tabella per le casalinghe”.

Tutte le altre tabelle mediche esistenti per la valutazione non sono state elaborate per la responsabilità civile, ma ad esempio

- per l’assistenza secondo le gravi invalidità

- per l’assicurazione infortuni obbligatoria per gli ordini professionali - per la assicurazione contro gli infortuni privati

- ad alcune altre

Il perito, che esegue una perizia per il danneggiato nel caso di un danno alla persona in responsabilità civile, per conto dell’assicurazione contro la responsabilità civile oppure per conto del tribunale, dovrebbe almeno conoscere le basi giuridiche di questi tipi di assicurazione per poter adoperare le suddette tabelle. Spesso infatti, al momento dell’incarico vengono fornite al perito delle perizie mediche già fatte da altri (cassa malattia, assicurazione infortuni ecc.). Di seguito farò un breve accenno a queste tabelle.

Anche nel caso del danno alla persona in R.C. il danneggiato, qualche volta anche l’assicurazione contro la responsabilità civile ed i tribunali chiedono al perito di esprimere la valutazione del danno alla persona in percentuale (preferibilmente la percentuale dell’incapacità lavorativa, perché sentono l’esigenza di semplificare la procedura di risarcimento. Questa valutazione astratta però non è né ammissibile né prevista dal diritto sul risarcimento.

Per le richieste di risarcimento in R.C. ci si riferisce per la valutazione al danno concreto - cioè al danno materiale o quello che si è effettivamente creato.

Il diritto di risarcimento nei casi di danno alla persona prevede una seconda componente che è il danno immateriale risarcito con il pretium dolori.

Il danno concreto è costituito da due criteri fondamentali:

- i costi del trattamento (onorario per medici, spese ospedalieri, spese per medicine, trattamenti e cure particolari, protesi ecc.)

- perdita del salario, del reddito oppure di guadagni, nel caso di morte la perdita di sostentamento ed in casi particolari anche perdita di servizi.

Concetti come “incapacità lavorativa”, “incapacità professionale”, ecc. si continuano a trovare nelle perizie, ma non sono determinanti per la base di richiesta di risarcimento (ad esempio un impiegato con incapacità lavorativa continua a ricevere il suo stipendio intero che il datore di lavoro mette a carico del responsabile del danno).

Nel caso di responsabilità civile sarà compito della perizia medica di mostrare quali danni alla salute in seguito all’evento lesivo sono temporanei e quali permanenti.

Mentre è abbastanza consueto nei vari rami delle assicurazioni sociali di effettuare delle visite di controllo sui soggetti danneggiati o meglio su richiedenti pensioni; abbastanza spesso nei primi tempi dopo l’incidente, in seguito a più distanza, per poter così controllare ed eventualmente adeguare costantemente le pensioni d’invalidità, nella responsabilità civile i coinvolti direttamente, i richiedenti e gli assicuratori tendono ad ottenere il più presto un risarcimento definitivo. Entrambe le parti hanno l’interesse al termine delle cure ad aspettare il momento in cui sia possibile stabilire la condizione

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definitiva. A quel punto si chiede al perito medico di valutare il danno futuro cioè il rischio futuro. Si vuole sapere dal perito medico come il danno fisico si evolverà nel tempo, se ci si possa aspettare un miglioramento o peggioramento delle conseguenze all’evento lesivo. Se il perito in base al reperto medico attuale ed al processo di guarigione non è in grado di rispondere in modo attendibile lo deve far presente al richiedente affinché tale prognosi incerta venga considerata nel risarcimento definitivo oppure che rimanga aperto come possibile danno futuro.

Il medico perciò non è tenuto a pronunciarsi nel caso di responsabilità civile sul tipo, l’entità e la durata della perdita di salario o reddito, poiché non gli compete né possiede la conoscenza per farlo.

Egli dovrebbe invece valutare secondo le sue conoscenze in materia l’entità dell’incapacità lavorativa. E’ proprio questo che è determinante nella valutazione nel caso di perizie di responsabilità civile, cioè di mostrare all’assicuratore oppure al giudice quali lavori ed attività in generale il richiedente possa ancora svolgere, se in particolare sia in grado di continuare la sua attività lavorativa e quali prestazioni fisiche e psichiche egli possa svolgere malgrado i danni subiti.

Il compito della perizia consiste nella descrizione del deficit di prestazione affinché il giudice e l’assicuratore in responsabilità civile possano trarre le loro conclusioni per la valutazione del danno economico. La valutazione peritale, nel caso di responsabilità civile, deve essere più precisa che nella perizia per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, in cui una percentuale astratta viene ritenuta sufficiente come valutazione peritale.

Le tabelle e le diverse valutazioni delle menomazioni da infortuni e malattie ad esempio

- nell’assistenza secondo la legge per gli infortuni gravi, - nell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni, -nell’assicurazione privata

Nei “Riferimenti per l’attività peritale nel diritto sociale sul risarcimento e secondo la legge sulle invalidità gravi” vengono illustrati il senso di tale legge ed i criteri di valutazione per l’entità dell’handicap. Importante è il fatto che nel riconoscimento di una invalidità globale siano incluse tutte le singole invalidità senza considerare se queste sono riconducibili a delle malattie, delle infermità oppure a delle lesioni subite in un incidente. Sul grado di invalidità viene rilasciato un certificato di invalidità grave con una precisazione sul tipo di invalidità, ad esempio “paralitico”. Il possesso di un tale certificato garantisce sicuramente al soggetto dei vantaggi materiali, ad esempio delle agevolazioni fiscali, agevolazioni per le ferie, garanzia del posto di lavoro oppure un posto a sedere nei mezzi pubblici.

L’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni non copre soltanto gli incidenti sul lavoro, ma anche le malattie professionali riconosciute come tali. Questa assicurazione mostra una certa particolarità che consiste nella norma di causalità della “condizione essenziale” (oppure causa in parte). Se questa è data per l’esistenza della lesione come conseguenza di un incidente sul lavoro, tale incidente dà diritto ad una pensione. Se l’incidente sul lavoro invece era solamente una “causa occasionale” per il fatto lesivo (come ad esempio il danno al menisco) non viene pagata alcuna rendita.

L’entità delle conseguenze all’infortunio viene espressa in percentuale (riduzione della capacità lavorativa). Qui si tratta di una valutazione astratta del danno, che viene pagata in forma di una pensione temporanea oppure permanente, anche eventualmente se a ripresa del lavoro venisse pagato lo stipendio oppure il reddito come prima. Anche l’incapacità lavorativa fissata per gli ordini professionali rappresenta una valutazione astratta per il risarcimento, poiché non si orienta all’effettiva riduzione del reddito. Viene fissata in modo tabellare in base alla comune esperienza.

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Delle tabelle per l’incapacità lavorativa esistono praticamente per tutte le professioni - ma anche queste tabelle non hanno alcuna rilevanza nelle pratica di risarcimento nei casi di responsabilità civile.

L’assicurazione privata contro gli infortuni è una semplice assicurazione per un determinato importo, la cui prestazione dipende puramente dall’importo dei premi versati e dal grado di invalidità. Oltre alla quota giornaliera per il soggiorno ospedaliero si è assicurati anche contro l’invalidità. Il grado di invalidità si determina secondo la tassa dei membri (nel caso di lesioni alle estremità ed agli organi sensoriali). Se non si può determinare un certo grado di invalidità secondo questo criterio (come ad esempio nelle lesioni al sistema nervoso centrale, al busto o agli organi interni), si valuta la riduzione permanente delle capacità fisiche e psichiche.

Esclusivamente le conseguenze dell’infortunio sono assicurate! Bisogna dunque esaminare se all’invalidità globale si debba togliere qualcosa per delle invalidità preesistenti all’incidente o delle concause che non hanno niente a che fare con l’infortunio.

Oltre ad una tabella con percentuali di invalidità fisse (ad esempio per la perdita di una gamba all’altezza dell’anca 70% di invalidità) esistono tabelle con raccomandazioni come valutare delle riduzioni di funzionalità parziali da indicare con frazioni (ad esempio ½ valore di gamba). Anche queste tabelle però non hanno alcun valore per il caso della responsabilità civile.

Per illustrare le differenze nella valutazione tra le assicurazioni contro gli infortuni obbligatorie, quelle private e le assicurazioni contro la responsabilità civile scelgo due esempi significativi che sono presi dal libro di M. Reichenbach1:

Esempio 1

Dalla visita di controllo di un commerciante di 45 anni (con piccola attività in propria) dopo un anno dall’incidente stradale, che è stato riconosciuto come infortunio sul lavoro dall’assicurazione sociale volontaria contro gli infortuni, risulta una deficiente guarigione della frattura del braccio superiore sinistro e la necessita di portare una fascia a causa della pseudoartrosi e dell’irrigidimento delle articolazioni vicine.

Valutazione sintetizzata della perizia per l’ordine professionale

La riduzione della capacità lavorativa rispetto al mondo lavorativo generale viene stabilita in base alle conseguenze dell’incidente ancora rilevabili in 40%. Si prevede anche un danno permanente della stessa entità.

Valutazione sintetizzata della perizia per l’assicurazione infortuni privata

La condizione del braccio superiore sinistro risulta d’essere riconducibile esclusivamente all’infortunio. Si prevede un danno permanente. La riduzione della capacità d’uso del braccio infortunato è del 50% del braccio sano (corrisponde al 35% della somma d’invalidità assicurata).

Valutazione sintetizzata della perizia per l’assicurazione di responsabilità civile del responsabile del sinistro:

Le conseguenze all’incidente ancora riscontrabili oggi riguardano esclusivamente l’arto superiore sinistro. Le modificazioni patologiche del braccio, rilevate da un esame, sono da ricondurre all’evento lesivo e delimitano la capacità funzionale del braccio. In caso di libera articolazione delle

1 M. Reichenbach, “Grundlagen zur medizinischen Begutachtung bei Haftplichtfällen”, in Handbuch der Unfallbegutachtung (Vol. 1), Ferdinand Enke Verlag, Stuttgart 1961

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dita e del polso si possono comunque eseguire anche dei lavori che richiedono una particolare destrezza ed abilità. I movimenti necessari per la vendita, la preparazione e l’imballaggio della merce sono eseguibili come anche i lavori di amministrazione. Si rileva però una ridotta capacità del braccio nel sollevare e portare oggetti pesanti, ed in tutte le attività che richiedono uno sforzo maggiore del braccio (caricare e scaricare oggetti di trasporto). Alzare il braccio diventa possibile solo a certe condizioni a causa dell’irrigidimento parziale dell’articolazione del gomito e della spalla e ne consegue un certo handicap nel prendere qualcosa in alto (da scaffali e mobili). Non ci saranno miglioramenti dell’invalidità esistente né con l’abitudine né con le cure a cui il soggetto si dovrebbe sottoporre. Non sono previste delle conseguenze tardive, che potrebbero limitare la capacità lavorativa attuale.

Secondo una tale perizia medica dovrebbe essere giustificata la richiesta del richiedente di una persona d’aiuto che a causa dell’incidente svolga al posto suo i lavori pesanti.

Questo esempio di valutazione si orienta esclusivamente al rischio futuro ( “danno permanente”).

Il responsabile dell’infortunio deve senz’altro risarcire al danneggiato tutti i costi sicuramente rilevanti per i medici ed i trattamenti ed anche per il mancato reddito in seguito all’incidente per tutta la durata delle cure, che secondo la tipologia dell’infortunio era sicuramente abbastanza lungo fino a quando il danneggiato stesso era di nuovo in grado di gestire la propria attività.

Esempio 2

Dopo un incidente causato da terzi, riconosciuto come incidente sul lavoro, ad un impiegato ragioniere di 55 anni viene amputato la coscia sinistra. Con un monco abbastanza lungo e che presenta una condizione ottimale è possibile ricorrere ad una ottima protesi così che il danneggiato, che vive in città, possa malgrado le difficoltà nello stare in piedi e camminare percorrere brevi distanze senza grossi problemi.

Il perito medico valuterà la permanente riduzione della capacità lavorativa con un 60% e 70% che corrisponde alle percentuali che si trovano nella letteratura del settore e l’ordine professionale pagherà su questa base la pensione.

L’assicurazione contro gli infortuni privata dovrebbe valutare qui la perdita completa di un arto (1/1 valore della gamba) e perciò risarcire 70% della somma d’invalidità.

Per quanto riguarda la responsabilità civile la richiesta di risarcimento materiale si esaurirà nella copertura delle spese mediche correnti - nel caso che non ci sia l’assicurazione sociale a provvedere - dell’acquisto e delle riparazioni di protesi così come di esigenze aumentate come il maggior consumo di vestiti. Una concreta riduzione del reddito invece non sussiste. Il perito sottolineerà nella sua valutazione, che le prestazioni del danneggiato sul lavoro non subiranno alcuna diminuzione, visto che si tratta di un lavoro sedentario ed intellettuale e che egli è perfettamente in grado a coprire giornalmente il percorso tra la sua casa ed il lavoro.

Infine mi rimane solamente di fare qualche breve accenno alle cosiddette “tabelle per le casalinghe” ed alla funzione dello pretium doloris come risarcimento per il danno immateriale nel caso di responsabilità civile.

Tabella per le casalinghe

Questa serve per il risarcimento di una casalinga nel caso di incapacità lavorativa a seguito di un incidente. Visto che la relazione del Dott. Küppersbusch dell’Allianz Assicurazione è dedicata a queste tabelle2 mi limito a qualche breve accenno.

2 G. Küppersbusch, “Criteri risarcitori vigenti in Germania”, in Addito Salis Grano, Ed. ACOMEP, 1996

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La tabella per le casalinghe si suddivide in due parti: in una economica ed una medica. Nella parte economica si trovano delle osservazioni su tariffe salariali, tipologie di case e sulle ore settimanali per poter valutare l’impegno di un aiuto domestico in caso di assenza della casalinga.

Nella parte medica della tabella per le casalinghe vengono elencate in 60 righe la riduzione di funzionalità permanente di estremità ed organi sensoriali.

In nove colonne verticali sono invece suddivise le attività domestiche più importanti. Ad ogni di queste 9 attività si abbina un danno per ogni di queste 60 conseguenze d’infortunio che ha effetti concreti sulla gestione della casa. Si procede poi alla valutazione della perdita concreta delle ore lavorative considerando il tipo di casa in questione e calcolando poi la percentuale d’invalidità complessiva in base alle ore lavorative settimanali. Questo costituisce poi la base per la valutazione del costo di un aiuto domestico impiegato per ipotesi oppure effettivamente.

Pur essendo questa “tabella per le casalinghe” (il cosiddetto modello di monaco) un semplice aiuto per la valutazione del danno causato dalle conseguenze d’infortunio ad una casalinga, essa viene utilizzata nel caso di responsabilità civile in seguito ad un infortunio di una casalinga perché offre ottimi punti di riferimento per la valutazione concreta del danno e viene per questo accettata anche dai tribunali.

Danno morale

Faccio qualche accenno al danno morale solamente per concludere il mio discorso e perché nel caso di responsabilità civile si risarcisce oltre al danno materiale concreto anche un danno immateriale in forma del pretium doloris. Il danno morale ha una doppia funzione: dovrebbe offrire al danneggiato una compensazione equa per quei danni subiti che non sono di natura patrimoniale ed inoltre vuole tener conto del fatto del pensiero che il responsabile del danno deve riparare a ciò che ha fatto.

Determinare l’entità del danno morale non è mai compito del perito medico. Egli però può con la sua perizia chiara ed esauriente contribuire affinché gli aspetti medici vengano considerati per il loro peso nella valutazione di esso. Inoltre si sa che nella valutazione del danno morale sia gli avvocati che i giudici tendono a considerare l’incapacità lavorativa - come appare nella perizia - come parametro parziale per stabilire la somma per il danno morale perché essi sono grati ad ogni aiuto che li sostiene nella loro argomentazione.

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