UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE
A.A. 2010/11 II Semestre
APPROCCIO PSICO-EDUCATIVO DI THEO PEETERS
SOMMARIO Le false credenze
La teoria dell’iceberg Il pensiero
La comunicazione I comportamenti eco L’immaginazione
Le bizzarrie
Principi e prospettive educative
LE FALSE CREDENZE
E’ colpa dei genitori
E’ una forma di esclusione privilegiata Autismo = genialità
Autismo = schizofrenia
L’autismo non si esamina/valuta
LA TEORIA DELL’ICEBERG
SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO
• I sintomi della sindrome autistica come la punta di un iceberg, nascondono le vere motivazioni, lo stato reale di alterazione che determina crisi, fughe, aggressioni, condotte inadeguate,
ecc.
• Interpretare la situazione, cercare dietro i sintomi appariscenti (le condotte), esplorare i motivi che generano le reazioni
abnormi.
LA TEORIA DELL’ICEBERG
• Mancato coordinamento, o filtro degli stimoli ambientali (pensiero in caos).
Difficoltà a:
- ricevere una pluralità di stimoli contemporanei;
- intuire o percepire cosa sta per accadere;
- eseguire azioni di organizzazione della percezione e del pensiero, ovvero processi cognitivi.
LA TEORIA DELL’ICEBERG
Situazioni di sovraccarico cognitivo
• mandano in difficoltà un cervello disorganizzato,
• favoriscono la percezione in caos, il pensiero in caos,
• mancato coordinamento delle informazioni,
• determinando decognizione.
LA TEORIA DELL’ICEBERG
Cosa fare?
Comprendere l’autismo dall’interno indagando il comportamento
Cercare di capire le cause relative ai sintomi manifestati
Paragonare con il pensiero normale
Leggere in modo speciale per capire
Considerare l’autistico un soggetto specialmente speciale
Adattare prima di inserire
IL PENSIERO
• DISORDINE COGNITIVO
• PENSIERO IN CAOS
PENSIERO IN DETTAGLI/PENSIERO VISUALE
• CECITA’ MENTALE
• DISTURBO DI COERENZA CENTRALE
• DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO
DISORDINE COGNITIVO
DISFUNZIONE COGNITIVA o
DIVERSITA’ QUALITATIVA
“Scarso o mancato coordinamento delle percezioni, del linguaggio, del pensiero, della relazionalità”
IL PENSIERO IN CAOS
Mancato coordinamento, o filtro degli stimoli ambientali Difficoltà a:
- ricevere una pluralità di stimoli contemporanei;
- intuire o percepire cosa sta per accadere;
- eseguire azioni di organizzazione della percezione e del pensiero, ovvero processi cognitivi.
- “Caotica, scoordinata e confusa percezione e comprensione dei contesti, dei messaggi verbali, dei visi e delle loro
espressioni, delle dinamiche relazionali, delle regole e delle improvvise mutazioni,ecc”
IL PENSIERO IN CAOS
• Azioni percettive e mentali difficili, fastidiose e insofferenti
• Reazioni abnormi o crisi
• Non pongono in ordine le informazioni, non le discriminano bene, tilt.
Pertanto:
• restringono l’entrata degli stimoli (chiudono occhi e d’orecchi, si isolano);
• cercano di riorganizzare la situazione da una posizione di quiete, chiusura.
IL PENSIERO IN CAOS
“Quando mi trovo in un posto nuovo, poiché noto ogni cosa, è come quando un computer sta elaborando troppi dati
contemporaneamente e il processore si blocca e non c’è più spazio per pensare ad altre cose. E quando mi trovo in un posto nuovo e ci sono molte persone intorno a me è ancora più difficile perché le persone non sono come le mucche e i fiori e l’erba e magari ti rivolgono la parola e fanno cose che non ti aspetteresti che facessero, così è necessario prendere nota di tutto ciò che vedi, e anche di ciò che potrebbe
accadere”.
IL PENSIERO IN DETTAGLI O VISUALE
• Compartimenta, Attribuisce esclusiva attenzione ad un dettaglio
• Isola eventi e li considera sempre uguali a se stessi (disturbo di generalizzazione)
• Associazioni concrete
• “Pensiero sul fondo”, percepisce parti isolate di un oggetto, significato resta nascosto
• “Iperselettività” per le parti e scarso accesso al pensiero astratto, all’idea generale delle cose
CECITA’ MENTALE
“DISPERCEZIONE dell’insieme e della realtà di cui si acquisiscono focalmente i dettagli
a danno del tutto,
perdendone la visione unitaria”
COERENZA CENTRALE
“ Forma di incoerenza cognitiva, DECOGNIZIONE:
disturbo della funzione di ricomposizione significativa delle molteplici informazioni che giungono alla mente e che l’organo centrale(cervello) è chiamato a mettere in coerenza”
DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO Soffrono:
• l’organizzazione del tempo e dello spazio
• il dover percepire lo scorrere del tempo,
• il rappresentare in ordine il passato,
• il prevedere il futuro prossimo.
Disturbo di immaginazione:
• difficoltà a pensare cose, immagini o eventi che non siano immediatamente presenti
• Disagio in assenza di stabili indicatori temporali/spaziali
DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO
“Durante il fine settimana sono io che mi costruisco il mio orario, lo scrivo su un cartoncino un po’ spesso e lo appendo al muro.
Ci sono scritte cose come Dare da mangiare a Toby, o Fare matematica, o Andare al negozio a comprare le caramelle. Ed
è questo un altro motivo per cui non mi piace la Francia, perché quando si è in vacanza non si ha un orario da seguire e
tutte le mattine dovevo obbligare mio padre e mia madre a dirmi esattamente cosa avremmo fatto quel giorno per farmi
stare meglio”.
DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO
“Poiché il tempo non è come lo spazio. E quando si appoggia qualcosa da qualche parte, ad esempio un goniometro o un biscotto, nella propria testa si può disegnare una cartina del punto dove si trova, ma anche se non si ha una cartina non
importa perché l’oggetto continuerà ad essere lì. Una cartina è la rappresentazione di qualcosa che esiste realmente, e quindi sarà possibile ritrovare il goniometro o il biscotto”.
LA COMUNICAZIONE
Presenza di manifestazioni pre-comunicative Mancanza di competenza espressiva
Comunicazione legata al concreto Comunicazione ecolalica
Inversione pronominale
Scarso adattamento alle variabili( interlocutore, significati, sintassi)
I COMPORTAMENTI ECO
ECOLALIA COME STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA
• DAL DEFICIT COGNITIVO
• LINGUAGGIO FRAMMENTATO, CAOTICO, NON ELABORATO
• MANCATA ANALISI
• MANCATA INTERPRETAZIONE
• PERDITA DEL SENSO
• ECOLALIA DIFFERITA
I COMPORTAMENTI ECO
Movimenti ripetuti per:
• Piacere
• Rassicurazione
• Esplorazione
• Comunicazione
• Fuga
• Ossessività
L’IMMAGINAZIONE
Difficoltà nel:
traslare il pensiero,
andare oltre le parole,
interpretare le informazioni, generalizzare,
simbolizzare.
LE BIZZARRIE
Causate da:
Mancanza di strumenti comunicativi per esprimersi,
Mancanza di strumenti comunicativi per esprimere bisogni, Incapacità di capire le situazioni.
PRINCIPI E PROSPETTIVE EDUCATIVE
Competenze teoriche
Diagnosi funzionale e valutazione Adattamento
Visione prospettica Stile comunicativo
Collaborazione con la famiglia Competenze
ADATTAMENTO
PARABOLA
DISPERCEZIONI - DISCOMPRENSIONI
DISADATTAMENTO ASPETTATIVA TRADITA
CRISI
•
•
•
•
ADATTAMENTO
ADATTARE PRIMA DI INSERIRE
ADATTARE A:
•CAMBIAMENTI
• AMBIENTI ESTERNI
• AMBIENTI INTERNI
• PERSONE E VISI
• PERCORSI
• SEQUENZE DI AZIONI
• CONSEGNE
• SIMBOLI E CODICI
ADATTAMENTO
ANTICIPAZIONI IMMAGINI E ICONE
GESTUALITA’
MESSAGGI VERBALI REALISMO VERBALE PREDIZIONI
NARRAZIONI
AZIONI ITERATE E GRADUALI
COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA
Accoglienza
Conoscenza
Aspettative
Progettazione sinergica
COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA
COMUNICAZIONI DALLA FAMIGLIA
– cosa dobbiamo sapere di urgente del bambino/ragazzo?
– quali forme di comunicazione utilizza a casa?
– come comprende le richieste e i compiti?
– cosa comprende?
– come fanno i genitori a dirgli “no” in modo a lui comprensibile?
– cosa si aspettano i genitori sul futuro del figlio?
COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA – che mestiere sperano possa fare?
– in che ambiente preferirebbero che il bambino/ragazzo vivesse e lavorasse?
– quali compiti di autonomia e gestione della casa il bambino/ragazzo già partecipa?
– cosa fa il bambino/ragazzo durante il tempo libero?
– come si comporta con le altre persone?
– quali attitudini devono essere sviluppate in campo sociale e di gestione del tempo libero?
– quali gravi problemi di comportamento si verificano a casa e come vengono affrontati?
L’ INSEGNAMENTO SPECIALE
BAGAGLIO DEL PROFESSIONISTA
• MOTIVAZIONE AFFETTIVA
• CAPACITA’ INTERPRETATIVA E IMMAGINATIVA
• COMPETENZE PEDAGOGICHE
• DISPONIBILITA’
L’ INSEGNAMENTO SPECIALE
Lavoro intenso di:
- Soggetto - Educatori - Ambiente
Attraverso:
- monitoraggio, guida, stimolazione - Attivazione di forme comunicative - Semplificazione del compito
- Lavoro per tutta la giornata
L’ INSEGNAMENTO SPECIALE
• SEMPLIFICARE IL CAOS
• COMUNICAZIONE AUMENTATIVA
• SUPPORTO VISUALE
• PREVEDIBILITA’
• MATERIALE PREVEDIBILE E CHIARO
• PARTIRE DALLA COMUNICAZIONE VISIVA
• SIMBOLIZZAZIONE E CONCETTUALIZZAZIONE
• INTEGRAZIONE E PROTEZIONE
• LAVORO
• PREPARAZIONE ALLA VITA ADULTA
L’ INSEGNAMENTO SPECIALE
Nella comunicazione:
• SOSTENERE COMUNICAZIONE SPONTANEA
• SOSTENERE COMUNICAZIONE CONCRETA
• SOSTENERE COMUNICAZIONE SINCRONIZATA
• DISTINGUERE PRINCIPALI VARIABILI LINGUISTICHE
• INSEGNAMENTO INTENZIONALE DI STRUTTURE LINGUISTICHE
• FAVORIRE ADATTAMENTO ALL’ INTERLOCUTORE
• SOSTENERE COMUNICAZIONE CON IMMAGINI
L’ INSEGNAMENTO SPECIALE
ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO Il tempo può essere:
• “marcato”,
• indicato nel suo scorrere, secondo le nozioni/percezioni di prima-dopo, prima di-dopo di, intervallo o durata,
• Concepito nella sua successione.
Utilizzare:
• marcatori iconici del tempo;
• continue conferme del tempo (a che punto siamo, che ora à, è prima di …, è dopo di….);
• schemi della giornata (in varia forma e dimensione)
• Orologio murale
L’ INSEGNAMENTO SPECIALE
ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO Lo spazio si presta a:
• essere “rappresentato”,
• tradursi in immagini (disegni, grafici, fotografie) Per favorire:
• stimolazione rinforzata (iconica + verbale),
• coloro che privilegiano forme di “pensiero visuale”
L’ INSEGNAMENTO SPECIALE
INDICAZIONI PROCEDURALI
Angoli di lavoro
Forme comunicative alternative al linguaggio
Comunicazione aumentativa
Stimolazione della capacità simbolica
Evitamento delle ambiguità e ricerca di chiarezza nelle consegne
Contestualizzazione e percezione
Stimolazione della generalizzazione
Rinforzi