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SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIADIDATTICA SPECIALEA.A. 2010/11 II Semestre

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(1)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA DIDATTICA SPECIALE

A.A. 2010/11 II Semestre

(2)

APPROCCIO PSICO-EDUCATIVO DI THEO PEETERS

SOMMARIO Le false credenze

La teoria dell’iceberg Il pensiero

La comunicazione I comportamenti eco L’immaginazione

Le bizzarrie

Principi e prospettive educative

(3)

LE FALSE CREDENZE

E’ colpa dei genitori

E’ una forma di esclusione privilegiata Autismo = genialità

Autismo = schizofrenia

L’autismo non si esamina/valuta

(4)

LA TEORIA DELL’ICEBERG

SOTTO L’ICEBERG DELL’AUTISMO

• I sintomi della sindrome autistica come la punta di un iceberg, nascondono le vere motivazioni, lo stato reale di alterazione che determina crisi, fughe, aggressioni, condotte inadeguate,

ecc.

• Interpretare la situazione, cercare dietro i sintomi appariscenti (le condotte), esplorare i motivi che generano le reazioni

abnormi.

(5)

LA TEORIA DELL’ICEBERG

• Mancato coordinamento, o filtro degli stimoli ambientali (pensiero in caos).

Difficoltà a:

- ricevere una pluralità di stimoli contemporanei;

- intuire o percepire cosa sta per accadere;

- eseguire azioni di organizzazione della percezione e del pensiero, ovvero processi cognitivi.

(6)

LA TEORIA DELL’ICEBERG

Situazioni di sovraccarico cognitivo

• mandano in difficoltà un cervello disorganizzato,

• favoriscono la percezione in caos, il pensiero in caos,

• mancato coordinamento delle informazioni,

• determinando decognizione.

(7)

LA TEORIA DELL’ICEBERG

Cosa fare?

 Comprendere l’autismo dall’interno indagando il comportamento

 Cercare di capire le cause relative ai sintomi manifestati

 Paragonare con il pensiero normale

 Leggere in modo speciale per capire

 Considerare l’autistico un soggetto specialmente speciale

 Adattare prima di inserire

(8)

IL PENSIERO

• DISORDINE COGNITIVO

• PENSIERO IN CAOS

PENSIERO IN DETTAGLI/PENSIERO VISUALE

• CECITA’ MENTALE

• DISTURBO DI COERENZA CENTRALE

• DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

(9)

DISORDINE COGNITIVO

DISFUNZIONE COGNITIVA o

DIVERSITA’ QUALITATIVA

“Scarso o mancato coordinamento delle percezioni, del linguaggio, del pensiero, della relazionalità”

(10)

IL PENSIERO IN CAOS

Mancato coordinamento, o filtro degli stimoli ambientali Difficoltà a:

- ricevere una pluralità di stimoli contemporanei;

- intuire o percepire cosa sta per accadere;

- eseguire azioni di organizzazione della percezione e del pensiero, ovvero processi cognitivi.

- “Caotica, scoordinata e confusa percezione e comprensione dei contesti, dei messaggi verbali, dei visi e delle loro

espressioni, delle dinamiche relazionali, delle regole e delle improvvise mutazioni,ecc”

(11)

IL PENSIERO IN CAOS

• Azioni percettive e mentali difficili, fastidiose e insofferenti

• Reazioni abnormi o crisi

• Non pongono in ordine le informazioni, non le discriminano bene, tilt.

Pertanto:

• restringono l’entrata degli stimoli (chiudono occhi e d’orecchi, si isolano);

• cercano di riorganizzare la situazione da una posizione di quiete, chiusura.

(12)

IL PENSIERO IN CAOS

“Quando mi trovo in un posto nuovo, poiché noto ogni cosa, è come quando un computer sta elaborando troppi dati

contemporaneamente e il processore si blocca e non c’è più spazio per pensare ad altre cose. E quando mi trovo in un posto nuovo e ci sono molte persone intorno a me è ancora più difficile perché le persone non sono come le mucche e i fiori e l’erba e magari ti rivolgono la parola e fanno cose che non ti aspetteresti che facessero, così è necessario prendere nota di tutto ciò che vedi, e anche di ciò che potrebbe

accadere”.

(13)

IL PENSIERO IN DETTAGLI O VISUALE

• Compartimenta, Attribuisce esclusiva attenzione ad un dettaglio

• Isola eventi e li considera sempre uguali a se stessi (disturbo di generalizzazione)

• Associazioni concrete

• “Pensiero sul fondo”, percepisce parti isolate di un oggetto, significato resta nascosto

• “Iperselettività” per le parti e scarso accesso al pensiero astratto, all’idea generale delle cose

(14)

CECITA’ MENTALE

“DISPERCEZIONE dell’insieme e della realtà di cui si acquisiscono focalmente i dettagli

a danno del tutto,

perdendone la visione unitaria”

(15)

COERENZA CENTRALE

“ Forma di incoerenza cognitiva, DECOGNIZIONE:

disturbo della funzione di ricomposizione significativa delle molteplici informazioni che giungono alla mente e che l’organo centrale(cervello) è chiamato a mettere in coerenza”

(16)

DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO Soffrono:

• l’organizzazione del tempo e dello spazio

• il dover percepire lo scorrere del tempo,

• il rappresentare in ordine il passato,

• il prevedere il futuro prossimo.

Disturbo di immaginazione:

• difficoltà a pensare cose, immagini o eventi che non siano immediatamente presenti

• Disagio in assenza di stabili indicatori temporali/spaziali

(17)

DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

“Durante il fine settimana sono io che mi costruisco il mio orario, lo scrivo su un cartoncino un po’ spesso e lo appendo al muro.

Ci sono scritte cose come Dare da mangiare a Toby, o Fare matematica, o Andare al negozio a comprare le caramelle. Ed

è questo un altro motivo per cui non mi piace la Francia, perché quando si è in vacanza non si ha un orario da seguire e

tutte le mattine dovevo obbligare mio padre e mia madre a dirmi esattamente cosa avremmo fatto quel giorno per farmi

stare meglio”.

(18)

DISTURBO DI ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

“Poiché il tempo non è come lo spazio. E quando si appoggia qualcosa da qualche parte, ad esempio un goniometro o un biscotto, nella propria testa si può disegnare una cartina del punto dove si trova, ma anche se non si ha una cartina non

importa perché l’oggetto continuerà ad essere lì. Una cartina è la rappresentazione di qualcosa che esiste realmente, e quindi sarà possibile ritrovare il goniometro o il biscotto”.

(19)

LA COMUNICAZIONE

Presenza di manifestazioni pre-comunicative Mancanza di competenza espressiva

Comunicazione legata al concreto Comunicazione ecolalica

Inversione pronominale

Scarso adattamento alle variabili( interlocutore, significati, sintassi)

(20)

I COMPORTAMENTI ECO

ECOLALIA COME STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA

 

• DAL DEFICIT COGNITIVO  

• LINGUAGGIO FRAMMENTATO, CAOTICO, NON ELABORATO  

• MANCATA ANALISI  

• MANCATA INTERPRETAZIONE  

• PERDITA DEL SENSO  

• ECOLALIA DIFFERITA  

(21)

I COMPORTAMENTI ECO

Movimenti ripetuti per:

• Piacere

• Rassicurazione

• Esplorazione

• Comunicazione

• Fuga

• Ossessività

(22)

L’IMMAGINAZIONE

Difficoltà nel:

traslare il pensiero,

andare oltre le parole,

interpretare le informazioni, generalizzare,

simbolizzare.

(23)

LE BIZZARRIE

Causate da:

Mancanza di strumenti comunicativi per esprimersi,

Mancanza di strumenti comunicativi per esprimere bisogni, Incapacità di capire le situazioni.

(24)

PRINCIPI E PROSPETTIVE EDUCATIVE

Competenze teoriche

Diagnosi funzionale e valutazione Adattamento

Visione prospettica Stile comunicativo

Collaborazione con la famiglia Competenze

(25)

ADATTAMENTO

PARABOLA

DISPERCEZIONI - DISCOMPRENSIONI

DISADATTAMENTO ASPETTATIVA TRADITA

CRISI

(26)

ADATTAMENTO

   

ADATTARE PRIMA DI INSERIRE

ADATTARE A:

•CAMBIAMENTI

• AMBIENTI ESTERNI

• AMBIENTI INTERNI

• PERSONE E VISI

• PERCORSI

• SEQUENZE DI AZIONI

• CONSEGNE

• SIMBOLI E CODICI

(27)

ADATTAMENTO

ANTICIPAZIONI IMMAGINI E ICONE

GESTUALITA’

MESSAGGI VERBALI REALISMO VERBALE PREDIZIONI

NARRAZIONI

AZIONI ITERATE E GRADUALI

(28)

COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA

 Accoglienza

 Conoscenza

 Aspettative

 Progettazione sinergica

(29)

COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA

COMUNICAZIONI DALLA FAMIGLIA

– cosa dobbiamo sapere di urgente del bambino/ragazzo?

– quali forme di comunicazione utilizza a casa?

– come comprende le richieste e i compiti?

– cosa comprende?

– come fanno i genitori a dirgli “no” in modo a lui comprensibile?

– cosa si aspettano i genitori sul futuro del figlio?

(30)

COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA – che mestiere sperano possa fare?

– in che ambiente preferirebbero che il bambino/ragazzo vivesse e lavorasse?

– quali compiti di autonomia e gestione della casa il bambino/ragazzo già partecipa?

– cosa fa il bambino/ragazzo durante il tempo libero?

– come si comporta con le altre persone?

– quali attitudini devono essere sviluppate in campo sociale e di gestione del tempo libero?

– quali gravi problemi di comportamento si verificano a casa e come vengono affrontati?

(31)

L’ INSEGNAMENTO SPECIALE  

BAGAGLIO DEL PROFESSIONISTA

• MOTIVAZIONE AFFETTIVA

• CAPACITA’ INTERPRETATIVA E IMMAGINATIVA

• COMPETENZE PEDAGOGICHE

• DISPONIBILITA’

(32)

L’ INSEGNAMENTO SPECIALE

Lavoro intenso di:

- Soggetto - Educatori - Ambiente

Attraverso:

- monitoraggio, guida, stimolazione - Attivazione di forme comunicative - Semplificazione del compito

- Lavoro per tutta la giornata

(33)

L’ INSEGNAMENTO SPECIALE

• SEMPLIFICARE IL CAOS

• COMUNICAZIONE AUMENTATIVA

• SUPPORTO VISUALE

• PREVEDIBILITA’

• MATERIALE PREVEDIBILE E CHIARO

• PARTIRE DALLA COMUNICAZIONE VISIVA

• SIMBOLIZZAZIONE E CONCETTUALIZZAZIONE

• INTEGRAZIONE E PROTEZIONE

• LAVORO

• PREPARAZIONE ALLA VITA ADULTA

(34)

L’ INSEGNAMENTO SPECIALE

 

 

Nella comunicazione:

• SOSTENERE COMUNICAZIONE SPONTANEA

• SOSTENERE COMUNICAZIONE CONCRETA

• SOSTENERE COMUNICAZIONE SINCRONIZATA

• DISTINGUERE PRINCIPALI VARIABILI LINGUISTICHE

• INSEGNAMENTO INTENZIONALE DI STRUTTURE LINGUISTICHE

• FAVORIRE ADATTAMENTO ALL’ INTERLOCUTORE

• SOSTENERE COMUNICAZIONE CON IMMAGINI

(35)

L’ INSEGNAMENTO SPECIALE

 

ORGANIZZAZIONE DEL TEMPO Il tempo può essere:

• “marcato”,

• indicato nel suo scorrere, secondo le nozioni/percezioni di prima-dopo, prima di-dopo di, intervallo o durata,

• Concepito nella sua successione.

Utilizzare:

• marcatori iconici del tempo;

• continue conferme del tempo (a che punto siamo, che ora à, è prima di …, è dopo di….);

• schemi della giornata (in varia forma e dimensione)

• Orologio murale

(36)

L’ INSEGNAMENTO SPECIALE

 

ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO Lo spazio si presta a:

• essere “rappresentato”,

• tradursi in immagini (disegni, grafici, fotografie) Per favorire:

• stimolazione rinforzata (iconica + verbale),

• coloro che privilegiano forme di “pensiero visuale”

(37)

L’ INSEGNAMENTO SPECIALE

INDICAZIONI PROCEDURALI

 Angoli di lavoro

 Forme comunicative alternative al linguaggio

 Comunicazione aumentativa

 Stimolazione della capacità simbolica

 Evitamento delle ambiguità e ricerca di chiarezza nelle consegne

 Contestualizzazione e percezione

 Stimolazione della generalizzazione

 Rinforzi

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