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6. Il testo unico in materia di espropriazioni per pubblica utilità

6.1 L'acquisizione amministrativa

In primis si disciplina l'atto di acquisizione della pubblica amministra-

zione che utilizza un bene per scopi di pubblica utilità, specificando la necessità di un preventivo bilanciamento degli interessi in gioco: quel- lo dell'autorità espropriante a mantenere la disponibilità del bene, e quello del privato espropriato a mantenere il suo diritto di proprietà ot- tenendo la restituzione del bene. Quindi nonostante sia presente una di- chiarazione di pubblica utilità, l'articolo 43 richiede una rinnovata veri- fica della consistenza degli interessi che confliggono. Con questo mec- canismo la norma introduce elementi di legalità sostanziale accompa- gnati da una possibile tutela sempre sul piano sostanziale, che nel siste- ma previgente la Suprema Corte aveva affidato alla dichiarazione di pubblica utilità.

Importante è il fatto che con l'articolo 43 il trasferimento della proprie- tà avviene non più nel momento dell'irreversibile trasformazione del

107Entrato in vigore il 30 giugno 2003, a seguito di una modificazione intervenuta con decreto legislativo n. 302 del 2002.

108In realtà questa era l'impostazione originaria del Governo, ma ancora prima del- l'entrata in vigore del T.U. Il decreto legislativo n. 302 del 2002 ha inserito l'art. 22 bis che ha reintrodotto l'istituto dell'occupazione d'urgenza, per saperne di più vedi CONTI R., L'occupazione acquisitiva cit.

fondo, ma a seguito del decreto emesso dalla pubblica amministrazio- ne. Ciò comporta un evidente passo in avanti sotto l'aspetto della cer- tezza del diritto, nonché della chiarezza e precisione della norma, ren- dendo più agevole l'individuazione del dies a quo. A dire il vero per- mane una piccola incertezza riguardante la notificazione. Il decreto è notificato al destinatario ai sensi delle norme previste in materia di pro- cedura civile, non essendo tuttavia del tutto chiaro quando si perfezioni la fattispecie, se al momento della notifica, oppure con l'emanazione dell'atto. Il principio della perfezione degli atti amministrativi a seguito della loro emanazione farebbe propendere per la prima ipotesi, ma se si tiene conto del fatto che è proprio dall'emissione del decreto che inizia a decorrere il termine per la prescrizione, sarebbe preferibile il secondo orientamento.

Il provvedimento di acquisizione coattiva sanante – il quale ha effica- cia ex nunc - può essere emesso purché la realizzazione dell'opera di pubblico interesse risulti presente nello strumento di pianificazione ge- nerale o particolare, con l'apposizione sul fondo di un vincolo preordi- nato all'esproprio. Inoltre devono essere stati intrapresi i lavori volti alla modificazione dell'area. Prima del decreto ad ogni modo deve es- sere effettuata un'approfondita valutazione degli interessi in gioco. La comparazione non può però essere svolta tra l'interesse pubblico che sarebbe soddisfatto con la realizzazione dell'opera e l'utilità che il pri- vato potrebbe trarre dal bene, bensì tra il primo di questi due e l'inte- resse del privato alla tutela del suo diritto di proprietà, diritto costitu- zionalmente tutelato. Tale valutazione ridurrebbe le ipotesi di acquisi- zione sanante ai soli casi in cui l'interesse pubblico da realizzare sia particolarmente intenso109. Inoltre sul piano dell'effettività della tutela

si richiede la preventiva quantificazione del risarcimento del danno, per la cui corresponsione è imposta una tempistica contingentata di

109CARLOTTI G., La breve parabola dell'articolo 43 del testo unico delle espropria-

zioni: quale futuro per l'acquisizione sanante?, in Giurisprudenza italiana, 2011, fasc. 4. (nota a sentenza Cons. Stato sez. V, 13 ottobre 2010, n. 7472).

trenta giorni.

Quanto ai criteri per determinare l'ammontare del danno – che la giuri- sprudenza considera essenziali per poter procedere con l'acquisizione sanante - innanzitutto si fa riferimento al valore del bene, e nel caso di terreno edificabile si applica la disciplina prevista dall'art. 37 del t.u110.

A ciò si aggiungono gli interessi moratori da corrispondere dal giorno dell'occupazione del fondo senza titolo. Si parla di interessi moratori perché nelle intenzioni del legislatore dovrebbero compensare il ritardo con cui la pubblica amministrazione procede con il risarcimento111.

Si può notare come queste previsioni siano volte a porre rimedio alle carenze della disciplina italiana evidenziate dal giudice di Strasburgo rispetto alla tutela richiesta dalla Convenzione.

Inoltre l'articolo 43 impone per l'utilizzazione del bene la preventiva individuazione dell'autorità che sarebbe competente per l'emanazione del decreto di acquisizione. Partendo da questo dato la giurisprudenza prevalente era arrivata a riconoscere la possibilità che ad emettere il decreto fosse un'amministrazione diversa da quella competente all'e- missione del decreto di esproprio in una normale procedura, in ragione del fatto che l'articolo 43 costituisce un criterio speciale di acquisto della proprietà per la pubblica amministrazione.

Alla lettera f) l'art 43 del t.u. risolve il problema che era stato affronta- to nel capitolo 2 prevedendo che il decreto “è trascritto senza indugio

nei registri immobiliari”.

A seguito dell'entrata in vigore dell'art. 43 del t.u.e.p.u. in mancanza del decreto di esproprio da parte dell'amministrazione, o di una senten- za del giudice amministrativo che nega la restituzione del bene112, an-

che a seguito dell'irreversibile trasformazione del fondo, il privato non

110Dichiarato poi incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 348 del 2007 di cui si dirà più avanti.

111In senso contrario CARLOTTI G., La breve parabola dell'articolo 43 del testo uni-

co delle espropriazioni, cit. secondo cui gli interessi non sono moratori, ma piut- tosto compensativi, dovuti per il mancato godimento del bene in analogia all'art 1499 c.c.

perde il diritto alla restituzione del bene, a meno che non vi abbia espressamente rinunciato.

Tale primo metodo previsto dall'articolo 43 del t.u.e.p.u. viene anche detto acquisizione amministrativa.

6.2 I caratteri del provvedimento amministrativo di acquisizione sanan-