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3.1. Caratterizzazione chimico-fisica delle acque

3.1.1. Acquisizione dei dati

Nell’ambito del Progetto 1, era stato organizzato e completato il monitoraggio bimestrale di alcuni pozzi artesiani situati in Bassa Pianura Friulana, per un anno di osservazioni, al fine di fornire una prima caratterizzazione idrogeochimica delle acque geotermiche e, in particolare,

individuare famiglie idrogeologiche distinte e definire le possibili aree di ricarica e i tempi di residenza medi degli acquiferi stessi.

La scelta dei pozzi da monitorare era stata guidata da criteri di:

 caratterizzazione di circuiti idrogeologici diversi, al fine di distinguere gli acquiferi:

quaternari, pliocenici, miocenici e, se possibile, pre-miocenici;

 omogeneità nella copertura areale, per la definizione di un reticolo di punti da

campionare a maglia regolare, nell’area compresa tra la linea delle risorgive, il Fiume Tagliamento e la linea di costa, inclusa la Laguna di Grado e Marano;

 qualità e rappresentatività, che considerasse l’attendibilità dei dati stratigrafici dei

pozzi e la disposizione di filtri e tubature, al fine di campionare in modo univoco uno specifico sistema acquifero, senza eventuali miscelazioni con altri sistemi, soprattutto superficiali;

 disponibilità di dati geochimici pre-esistenti, in particolare in relazione alle analisi

chimiche ed isotopiche effettuate su alcune falde profonde da Dal Prà & Stella (1978) e da Grassi (1995). Per coerenza con questo criterio, non sono stati effettuati campionamenti delle falde artesiane superficiali nei settori più settentrionali della Bassa Pianura Friulana, già analizzate dal Di.S.G.A.M. (Cucchi et al. 1998, 1999).

Il monitoraggio aveva riguardato 10 pozzi (Figura 3-1) che emungono acque provenienti da diversi acquiferi posti a profondità variabili; in base alla profondità di captazione delle acque dedotta dal posizionamento dei tratti filtranti e/o dalla litostratigrafia del sondaggio, era stato possibile monitorare in particolare le falde circolanti in alcuni sistemi acquiferi, sia in seno successione quaternaria, che in corrispondenza di depositi grossolani pliocenici e miocenici litificati.

Figura 3-1. Pianta di posizionamento dei pozzi monitorati e indicazione di profondità di captazione e falda di riferimento. Stazioni campionate Profondità media acquifero (m da p.c.) Falda di riferimento

Leoni, Sport, Anfora circa 230 m FALDA F

Oasi, Trebano 320,

Val Noghera2 circa 330 m FALDA H alto

Brussa, Piscina circa 420 m FALDA H basso

Zoo circa 470 m FALDA I

Per permettere un confronto significativo tra i dati bibliografici e quelli specificatamente acquisiti durante la campagna di monitoraggio, era stata effettuata una taratura sui pozzi Isola

Picchi ed Ortovivo, già campionati dal DICA nel

1994; le analisi avevano evidenziato un’ottima corrispondenza dei dati, come evidente nel diagramma di Schoeller elaborato (Figura 3-2).

Figura 3-2. Confronto delle concentrazioni ioniche misurate a oltre dieci anni di distanza, nei pozzi Isola Picchi (rosso) e Ortovivo (nero).

Sulle acque prelevate sono state effettuate sia misure in sito, sia analisi di laboratorio, i cui risultati vengono presentati nel prossimo paragrafo (3.1.2 - Analisi ed interpretazione dei dati).

Nei pozzi di monitoraggio sono stati misurati i parametri chimico-fisici in situ di temperatura, pH, conducibilità elettrica e TDS, mediante una sonda multiparametrica professionale, portatile e a tenuta stagna (Hanna Instruments modello HI 9913000, Tabella 3-1). Il sensore è stato periodicamente calibrato per la misura del pH, con 2 set di soluzioni monouso di taratura a pH 4.01 e 7.01, rispettivamente. Per la calibrazione della conducibilità elettrica è stata utilizzata una soluzione a conducibilità nota pari a 1413 µS/cm. Le calibrazioni sono state riferite alla temperatura di 20 °C.

Tabella 3-1. Specifiche tecniche della sonda HI 9913000 utilizzata.

pH Campo di misura 0.0 - 14.00 pH

units

Risoluzione 0.01

conducibilità Campo di misura 0 - 3999 µS/cm

Risoluzione 1

TDS Campo di misura 0 - 1999 ppm

Risoluzione 1

temperatura Campo di misura 0 - 100 °C

Risoluzione 0.1

Sui campioni sono state effettuate analisi di geochimica tradizionale e di geochimica isotopica per la determinazione delle concentrazioni degli ioni principali e dei contenuti in δ18O, δ2H e Trizio. Queste ultime sono state effettuate presso il Dipartimento di Scienze Geologiche Ambientali e Marine – Laboratorio di Geochimica Isotopica. Le analisi geochimiche tradizionali sono state invece effettuate presso il Dipartimento dei Materiali e delle Risorse Naturali e hanno compreso la determinazione dei valori di pH e di conducibilità - misurati in laboratorio oltre che in situ- e delle concentrazioni di Li+, Na+, K+, Ca++, Mg++, HCO3, SO4--, H2S, Cl-, F-, SiO2, NH4+, NO3- e Fe.

Per il completamento delle elaborazioni erano state raccolte diverse analisi bibliografiche effettuate da altri organismi; queste sono state progressivamente integrate in un unico database,

organizzato tramite il programma “Aquachem” - prodotto dalla Waterloo Hydrogeologic Inc. –, per la caratterizzazione geochimica delle acque.

Nel database erano stati inseriti (Figura 3-3), oltre che i nuovi dati acquisiti sui pozzi monitorati (Progetto 1):

 le informazioni raccolte durante la consultazione degli archivi dell’Ufficio per le attività minerarie e le risorse geotermiche del Servizio Geologico Regionale e inseriti nel database “Geotermia” in formato Access;

 i dati di geochimica isotopica relativi agli elaborati della fase intermedia della Convenzione n°8379 - stipulata tra la RAFVG e l’ARPA - consultati con il permesso del Servizio Infrastrutture Civili e Tutele delle Acque da Inquinamento;

 i dati analitici ricavati dalla letteratura esistente (Dal Prà & Stella, 1978; Grassi, 1995; Cucchi et al., 1998, 1999) con particolare attenzione alle pubblicazioni relative al settore veneto orientale (Aurighi et al., 1999; Dal Prà et al., 2000; Zangheri & Aurighi, 2000);

 le analisi pregresse effettuate a cura del DICA (Calore et al., 1995).

L’archivio ha compreso oltre 250 schede (Figura 3-4 e Figura 3-5) di campionamenti relativi ad un totale di 140 stazioni, indicate nella figura sottostante.

L’analisi, integrazione e validazione delle misure e informazioni disponibili hanno permesso di ottenere un primo quadro unitario per la definizione dei sistemi acquiferi di interesse geotermico, della loro estensione, spessore e potenzialità, con l’obiettivo finale di pervenire ad una quantificazione della risorsa geotermica.

Figura 3-4. Schermata del database Acquachem, relativa al puntatore “campioni”.