4.2.1. La successione tipo
La successione idrostratigrafica-tipo (intesa come successione verticale di acquiferi ed acquitardi-acquicludi come definita nella "stratigraphy legend") che sta alla base del modello numerico del sottosuolo e delle relative mappe differenziate, è stata ricostruita in conformità a quanto ottenuto nell'ambito degli studi sviluppati negli ultimi anni dal DiSGAM e dal DICA ed integrati con la recente letteratura (Cucchi et al., 2002; Granati et al., 2000; Martelli et al., 2004, Martelli et Al., 2007) secondo criteri di continuità laterale comprovati, in parte, anche da profondità, temperatura e chimismo delle acque.
Il modello idrogeologico regionale che ne deriva (vedasi Paragrafo 2.2 - Idrogeologia) distingue i seguenti sistemi di acquiferi (Figura 4-3) nella legenda idrostratigrafica denominata "Stratigraphy Table", organizzata nel DB ROCKWORKS:
• A, indifferenziato • B, indifferenziato
• C, localmente differenziato in due livelli distinti: C alto e C basso • D, localmente differenziato in due livelli distinti; D alto e D basso • E, indifferenziato
• F, localmente differenziato in due livelli distinti; F alto ed F basso • G, indifferenziato
• I, indifferenziato • L, indifferenziato
• M, indifferenziato
E' stato inoltre necessario prevedere un ulteriore livello denominato “lente G/H” di
importanza secondaria, ma il cui
riconoscimento ha agevolato la
delimitazione spaziale degli acquiferi G ed H alto.
Figura 4-3. Stratigraphy Table relativa al modello concettuale idrogeologico della Pianura Friulana.
4.2.2. La legenda proposta
Al fine di implementare le voci caratterizzabili nel campo Lithology, la legenda litostratigrafica proposta ha previsto una ulteriore suddivisione delle informazioni comunemente indicate nella litostratigrafia dei pozzi nei campi:
• "Voci litologiche" • "Note descrittive".
Il campo "Voci litologiche" si riferisce alla sola natura litologica e granulometrica del terreno, sedimento o roccia attraversata ed è stato sviluppato a partire dall'interpretazione e la successiva implementazione della codifica adottata dalla Provincia di Venezia e già utilizzati dal DISGAM. Questa codifica è costituita da un insieme di campi puri che possono essere diversamente combinati per esprimere le concentrazioni percentuali dei diversi elementi in un determinato terreno mediante un codice alfanumerico a 4 cifre (ad es.: 3400 - sabbia, 1020 - argilla e limo, 2161 - limo con torba e argilla).
La codifica specificatamente modificata per l’uso in Rockworks contempla 15 campi madre, relativi sia ai sedimenti che alle rocce:
Argilla 1400, Limo 2400, Sabbia 3400, Ghiaia 4400, Ciottoli 5400, Torba 6400, Trovante 7400, Terreno T400, Roccia R400, Arenaria A400, Conglomerato C400,
Marna M400, Calcare C400, Dolomia D400, Pelite P400.
Nella Tabella 4-1 sono indicate alcune delle diverse combinazioni elaborate ed utilizzate per l'insieme delle litostratigrafie prese in esame; nella Figura 4-4 sono riportati tutti i campi utilizzati. Teoricamente risultano esprimibili ancora molte combinazioni possibili di diversi campi-madre, anche se, a rigor di logica, alcune di esse non dovrebbero presentarsi.
Sono state inoltre attribuite campiture di colore in relazione alla permeabilità, in accordo alla codifica della Provincia di Venezia ed alla bibliografia disponibile, data la scarsità di specifiche misure di permeabilità (in sito o in laboratorio) e di prove di portata: le classi di permeabilità così definite risultano pertanto indicative.
Sono state definite le seguenti 4 classi di
permeabilità crescenti, che sono state utilizzate anche per elaborare dei primi modelli litologici (Figura 4-5) tridimensionali:
arancione: classe delle argille e similari
giallo: classe dei limi e similari
verde: classe delle sabbie e similari
azzurro: classe delle ghiaie e similari.
Tabella 4-1. Alcuni dei campi utilizzati nella codifica litologica sviluppata per il DB ROCKWORKS.
La permeabilità delle rocce non è stata definita poichè strettamente influenzata dall'intensità di deformazione, fratturazione, alterazione ed incarsimento.
Il campo "Note descrittive" include invece tutte le informazioni accessorie, talvolta soggettive, presenti nella descrizione del sondaggio, quali la presenza di intervalli fratturati, alternati o cementati, resti conchigliari o vegetali, paleosuoli, ecc; queste informazioni, che altrimenti sarebbero perse adottando una classica legenda litologica, costituiscono preziose indicazioni per comprendere la natura e l’origine dei terreni perforati (nonchè il loro ambiente di deposizione) e facilitare la loro correlazione spaziale. Le note descrittive sono state espresse mediante un codice alfanumerico a 5 cifre dove i termini, in ordine da destra a sinistra, forniscono indicazioni relative a:
primo termine: discontinuità dell'ammasso roccioso secondo termine: diagenesi e compattazione
terzo termine: organizzazione spaziale tra strati quarto: presenza di fossili
quinto: caratterizzazione soggettiva della granulometria dei sedimenti. Nella Tabella 4-2 sono rappresentati i campi madre adottati.
Figura 4-4. Legenda litologica adottata.
Figura 4-5. Fence section litologica del modello di permeabilità ricavato semplificando le litologie codificate secondo 4 classi di permeabilità (arancione per argille e similari, giallo per limi e similari, verde per sabbie e similari, azzurro per ghiaie e similari).
Potenzialmente questa codifica è aperta anche ad altre informazioni, quali, ad esempio, il colore (chiaro, scuro, ocra, ecc), la presenza di una particolare tessitura deposizionale (biocostruito, massiccio, laminato ecc), la natura dei fossili (Nummulitidae, rudiste, rodoliti, ecc) o le specie mineralogiche riscontrate (glauconite, feldspati, miche, selce, ecc).
NOTE DESCRITTIVE: CAMPI MADRE
CODICE
ALFANUMERICO NOTA CORRISPONDENTE
00001 fessurato e/o fratturato Discontinuità dell'ammasso roccioso
00002 incarsito e/o con grotte e cavità 00010 compatto, sovraconsolidato 00020 debolmente cementato 00030 cementato Diagenesi e compattazione 00040 croste o cappellaccio 00100 con conchiglie
00200 organico e/o torboso 00300 resti vegetali e/o legno Fossili e presenze minerali
00400 paleosuoli
01000 stratificato e/o alternanza Organizzazione spaziale tra strati
02000 noduli (non meglio definiti)
10000 sabbia fina
20000 sabbia grossolana
30000 ghiaia fina
Caratterizzazione soggettiva dei sedimenti
40000 ghiaia grossolana
Tabella 4-2. Campi madre e campi combinati ideati per le Note descrittive organizzate nel DB ROCKWORKS.
4.2.3. Validazione dei dati
Al fine di elaborare un modello idro-stratigrafico rappresentativo del dominio di sottosuolo indagato, sono stati presi in esame tutti i sondaggi disponibili (indipendentemente dalla qualità eventualmente già loro attribuita) ed è stato compiuto un processo di validazione dei dati mediante correlazione iterativa dei pozzi, confrontandoli sia in piccoli gruppi ravvicinati che ad una scala di osservazione regionale. Sono stati così distinti:
dati giudicati attendibili,
dati di dubbia qualità (in relazione ad una incerta georeferenziazione del dato o contenente indicazioni poco chiare o in parte contraddittorie)
dati ritenuti inutili ai fini della modellistica idrogeologica (ad esempio: centinaia di metri espressi come "argilla e ghiaia alternate").
Inoltre è stato effettuato un controllo integrato con i dati geofisici, le litostratigrafie dei pozzi profondi e i dati geologico-cartografici disponibili.
In particolare, sono stati confrontati i risultati e le interpretazioni delle sezioni sismiche ad alta risoluzione utilizzate per la definizione della profondità e della natura del substrato prequaternario, che hanno concorso alla revisione della Carta delle isobate del Quaternario. Il modello idrogeologico risultante è stato in tal modo affinato soprattutto in alcuni settori caratterizzati da una notevole complessità paleogeografica e strutturale (ad esempio in prossimità dei lineamenti tettonici di Palmanova o presso la Dorsale di Lignano), in accordo con le interpretazioni sismiche recentemente revisionate nell’ambito di una tesi di dottorato (Barison, 2009).