L’evoluzione concettuale della sostenibilità locale
3.9 L’Agenda 21 Locale in Italia.
Nel marzo del 1999, a Modena, durante un incontro a cui hanno partecipato i rappresentanti di 30 Enti locali, ha preso forma l’ipotesi di un coordinamento nazionale delle Amministrazioni impegnate nel processo di A21L. Così, dopo le prime adesioni spontanee delle autorità locali alla Carta di Aalborg, nasce a Ferrara, il 29 aprile del 1999, il “Coordinamento delle Agende 21 Locali Italiane”101 (trasformata nel 2000 in Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane) con la sottoscrizione della Carta di Ferrara102 da parte di 45 amministrazioni comunali, provinciali e regionali.
La Carta di Ferrara (sviluppata successivamente con il Documento di Firenze del 10 settembre 1999) delinea la strada italiana all’attuazione dell’Agenda 21 attraverso una serie di impegni ed attività che prevedono: il monitoraggio e la valorizzazione delle esperienze positive in corso e di quelle svolte; l’intensificazione dello scambio di informazioni; il coordinamento delle iniziative in corso o in progetto; la diffusione di materiali tecnici; la promozione di gruppi di ricerca per individuare le migliori pratiche quali modelli di riferimento.103
Il 20 settembre del 2000 si è tenuta a Bologna l’assemblea costitutiva del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, nel corso della quale sono stati approvati alcuni articoli dello statuto e sono stati eletti il presidente e il Comitato Direttivo, quest’ultimo composto da 14 membri, al fine di garantire una valida rappresentanza di Regioni, Province e Comuni.
Per diventare soci dell’Associazione è necessario aderire ai principi sanciti nella Carta di Ferrara tramite delibera comunale e versare una quota associativa calcolata in funzione delle caratteristiche dell’Ente. L’adesione all’Associazione dà diritto a partecipare alle attività di coordinamento e di decisione tramite votazione.
101 Per maggiori informazioni cfr. il sito ufficiale del Coordinamento Agende 21 Locali italiane
http://www.a21italy.it/associazione.php.
102 Cfr. http://www.a21italy.it/a21italy/upload/associazione/Carta_Ferrara.pdf. 103 Ibidem.
Nel giugno del 2002 il centro di ricerche Focus Lab ha pubblicato una prima indagine che forniva una descrizione iniziale dei processi di A21L in Italia ponendo le basi per la successiva valutazione dei processi in itinere.
A partire dal quadro di riferimento del 2002, nel marzo del 2004 il centro ricerche Focus Lab ha elaborato un secondo rapporto sullo stato di attuazione dei processi di A21L in Italia, contenente un primo bilancio del lavoro svolto in questi due anni come primo riscontro per la pianificazione di future strategie.
Dall’indagine è emerso che ben 850 enti locali (Comuni, Comunità Montane, Enti Parco, consorzi di Comuni, Province e Regioni) si erano formalmente impegnati nei processi di A21L locale, aderendo ai due network principali operanti a livello internazionale e nazionale: la “Campagna delle Città Europee Sostenibili” e “l’Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali Italiane”. A questi si aggiungono altri 50 enti non ancora aderenti ai due network citati, per un totale di 900 soggetti.104
L’indagine ha, inoltre, messo in evidenza in evidenza il maggiore impegno delle Regioni Lombardia ed Emilia - Romagna.105
Inoltre, dal confronto con i dati del 2002, è emerso che i processi di A21L in Italia hanno raggiunto un discreto grado di maturazione. Infatti, nel 2004 c’è stata una diminuzione del 22% rispetto al 2002 degli Enti impegnati nella fase di avvio e di attivazione del Forum; mentre si è registrato un aumento del 17% del numero degli Enti giunti alla fase di definizione del Piano d’Azione, un aumento del 10% di quelli giunti in fase di attuazione del Piano e del 6% in fase di monitoraggio.106
In rapporto alla situazione Europea, è interessante notare che l’Italia ha significativamente contribuito all’incremento del numero di firmatari della Carta di Aalborg e quindi all’avvio dei processi di A21L.
104 Dati tratti da Agenda 21 Locale in Italia, Focus Lab e Associazione Nazionale Coordinamento Agende 21 Locali
Italiane, Modena, 2002.
105 Cfr. S. Pareglio (a cura di), Guida Europea all’Agenda 21 Locale. La sostenibilità ambientale: linee guida per
l’azione locale, Università degli Studi di Milano, 2004, p.71.
Il Rapporto, infatti, mostra la situazione europea relativa all’avvio dei processi di A21L, indicando il contributo percentuale di ogni nazione al totale europeo e il numero di Enti, per ciascuna nazione, firmatari della Carta di Aalborg. Dai dati dell’indagine spicca il contributo di Italia e anche Spagna, che con 794 e 875 casi rispettivamente, contribuiscono al 73% del totale dei firmatari.107
Questi dati rappresentano la situazione di partenza dei processi di A21L in Italia e in Europa. Nel 2006 l’Associazione Nazionale Agende 21 Locali Italiane ha promosso la terza edizione dell’indagine sullo stato di attuazione dei processi di A21L in Italia. 108 Con questa indagine l’Associazione ha voluto fotografare lo stato di salute delle Agende 21 Locali nazionali e valutare il grado di attività e partecipazione degli Enti impegnati in processi di sostenibilità. L’indagine è stata realizzata con il contributo volontaristico dei referenti delle Agende 21 Locali, chiedendo loro di compilare il questionario autonomamente e direttamente on-line sul sito Internet dell’Associazione.
Gli Enti che hanno risposto all’indagine sono prevalentemente Comuni collocati nel Nord e nel Centro Italia come la Lombardia, la Toscana e l’Emilia Romagna dove, oltre ad esservi storicamente un elevato numero di processi di A21L, sono attivi coordinamenti regionali ben strutturati e gruppi di lavoro ben definiti e attivamente coinvolti nel processo. Rispetto all’indagine del 2004 si è registrata una significativa maturazione nelle fasi di attivazione dei processi di A21L italiani. Infatti, solo il 25% dichiara di essere ancora nella fase iniziale o nella fase di realizzazione del quadro diagnostico del proprio territorio, mentre il restante 75% ha già costituito il Forum e avviato processi di partecipazione. Tra questi ultimi il 54% ha definito il Piano d’Azione, il 31% ne sta realizzando l’attuazione ed il 14% ha già avviato una attività di monitoraggio dei risultati conseguiti. Come possiamo notare, le tematiche ambientali di particolare rilevanza sono sostanzialmente coerenti con quelle individuate come criticità prioritarie nel quadro diagnostico, ovvero: mobilità e trasporti (nel 71% dei casi), rifiuti (69%), aria (52%) e acqua (48%); anche il tema
107 Ib., p.74.
108 I risultati dell’indagine possono essere consultati in versione pdf al sito Internet ufficiale dell’ Associazione
dell’energia ha acquisito maggiore importanza, soprattutto nelle regioni del Nord, anche grazie all’entrata in vigore del protocollo di Kyoto, passando dal 49% del 2004 al 67% del 2006. Ovviamente, l’emergenza di questi problemi varia da regione a regione, ad esempio le tematiche della mobilità/trasporti e dell’energia sono particolarmente sentite al Nord, mentre rifiuti e acqua interessano maggiormente le regioni del Sud e le Isole.109
Al momento l’Associazione Nazionale Agende 21 Locali Italiane ha predisposto il questionario per avviare l’indagine sullo stato delle Agende 21 Locali in Italia relativa al 30 giugno 2009. Ci sembra utile ricordare che il questionario, che può essere compilato on-line sul sito dell’Associazione, si compone di 45 domande, di cui 28 riguardano le fasi del processo di A21L, 6 domande gli Aalborg Committments , 10 domande sono relative allo stato delle politiche energetiche e delle emissioni di CO2, ed infine l’ultima domanda riguarda la Newsletter del Coordinamento.110