Il discorsi di Tony Blair
6.5 Il metodo di analisi del corpus linguistico
Il metodo che verrà impiegato nell’analisi dei discorsi di Blair, riprende lo schema che il sociologo e linguista Norman Faircluogh ha elaborato nel formulare i principali strumenti concettuali adoperati nell’analisi critica del discorso (ADC).
Per Faircluogh231 ogni evento discorsivo (scritto o orale) è il risultato di una costante interazione dialettica tra uso del linguaggio e contesto sociale. Ogni evento discorsivo è, cioè, un processo sociale influenzato dalla realtà circostante, ma a sua volta capace di forgiare le situazioni, la nostra conoscenza e percezione della realtà, le nostre identità sociali e le relazioni tra persone e gruppi di persone. Ciò implica che l’evento discorsivo è un elemento costitutivo della società nel senso che contribuisce a sostenere, riprodurre e trasformare le ideologie dominanti e le relazioni di potere, ad esempio, tra classi sociali, donne e uomini, maggioranze e minoranze etnico/culturali e cosi via. Le implicazioni ideologiche così come la rappresentazione delle relazioni di potere insite nell’uso quotidiano del linguaggio, non sempre sono chiare ed esplicite e lo scopo dell’analisi critica del discorso è proprio quello di renderli visibili e trasparenti.232
Sul piano metodologico, l’ACD consiste nell’esibire i nessi tra i concreti eventi comunicativi (i discorsi, appunto, sia in forma scritta che orale) e le strutture socio- culturali più generali (articolazione in classi, istituzioni, ruoli ecc.) che organizzano la vita delle persone. I principali strumenti concettuali adoperati da Faircluogh sono gli “ordini del discorso” (cioè i vari insiemi di pratiche enunciative proprie di
231 Cfr. N. Fairclough, Language and Power, 2°ed., Harlow, Longman, 2001.
232 Cfr. N. Faircluogh, R. Wodak, Critical Discorse Analysis, in T. A. Dijk, Discorse as Social Interaction, London,
un’istituzione, ad es. la scuola, la scienza, i mass-media, ecc), i “generi” (cioè gli usi linguistici connessi ad una specifica attività: ad es. la pubblicità, il colloquio di selezione per l’assunzione in azienda, ecc.) e l’ “interdiscorsività”, cioè l’intreccio di diverse pratiche discorsive riconoscibili in ogni particolare uso linguistico. Ogni evento discorsivo si organizza su tre dimensioni, in quanto vi si produce simultaneamente un testo, una pratica discorsiva ed una pratica socio-culturale. A queste tre dimensioni dell’evento discorsivo corrispondono tre livelli di analisi critica del discorso:233
1) l’analisi del testo richiede una descrizione delle dinamiche interne al rapporto tra contenuto e forma;
2) l’analisi della pratica discorsiva consiste in una interpretazione del modo in cui il testo è stato prodotto e può essere stato compreso;
3) l’analisi della pratica socio-culturale si apre ad una possibile spiegazione dei vincoli situazionali ed istituzionali operanti nei discorsi.
È importante osservare che questi tre livelli di analisi non operano isolatamente. Infatti, la descrizione di un testo si integra e si completa con la sua interpretazione e
spiegazione. Come si è accennato sopra, l’interpretazione consiste in una analisi del
modo in cui un testo è stato prodotto e può essere stato compreso; ciò significa che essa nasce da una combinazione tra ciò che è nel testo e ciò che è nell’interprete il quale, con le sue risorse linguistiche e culturali, contribuisce ad esplicitare le ambivalenze interne ad un testo; la spiegazione, invece, consiste in una analisi dei vincoli situazionali ed istituzionali che emergono dal testo e mira a decostruirlo per evidenziarne i conflitti sociali, culturali ed ideologici che esso incorpora.234
È interessante notare che negli ultimi decenni l’analisi critica del discorso si è arricchita di un nuovo approccio linguistico noto come analisi eco-critica del
discorso, di cui si è parlato nel capitolo V. Occorre, tuttavia, ricordare che questo
nuovo approccio linguistico comprende l’analisi di testi riguardanti l’ambiente e l’ambientalismo con il duplice scopo di rivelarne le sottostanti ideologie, considerate
233 Cfr. N. Faircluogh, op.cit.
potenzialmente dannose per il futuro degli ecosistemi,235 e di cercare rappresentazioni discorsive che possano dare un contributo a società ecologicamente sostenibili. Si è anche detto che questo originale metodo di analisi nasce nell’ambito dell’Ecolinguistica che rappresenta un nuovo paradigma della ricerca linguistica il cui scopo è studiare le interrelazioni esistenti tra l’uso della lingua e il contesto sociale, soprattutto ecologico, nel quale essa è immersa.
Alla luce di quanto detto, il corpus linguistico selezionato (che comprende testi riguardanti, appunto, l’ambiente) verrà descritto, interpretato e spiegato sul piano lessicale. E questo perché l’analisi lessicografica di un testo consente di acquisire importanti informazioni sull’uso dei vocaboli e sui significati ad essi associati e, quindi, di evidenziare la rispondenza tra l’uso del linguaggio e il tema trattato. Tuttavia, prima di entrare nel merito dell’analisi vera e propria, è opportuno sottolineare che essa è stata condotta con il supporto e l’ausilio di un software di concordanze (keyword in context, KWIC) che si chiama AntConc.236
Questo programma offre quattro strumenti di base considerati necessari per esplorare le proprietà del linguaggio in un corpus237 e cioè: 1) concordanze (keyword in context, KWIC, e keyword out of context, KWOC); 2) collocazioni (di un singolo termine); 3) parole chiave (keywords di un intero corpus). 4) liste di frequenza. Analizzandoli singolarmente, possiamo dire che l’analisi delle concordanze (Keyword in context) consente di studiare il contesto d’uso di una parola di interesse (o di gruppi di parole con la stessa radice) visualizzando le n parole precedenti e le n successive alla parola in analisi, tutte le volte che questa compare nel corpus. Essa risulta, dunque, utile sia per risolvere alcune delle ambiguità semantiche, sia per
235 Si pensi, ad esempio, al discorso economico neo-liberista e alla costruzione discorsiva del consumismo, delle
questioni di genere, della politica, dell’agricoltura e della natura. Per maggiori informazioni si veda A. Goatly, Critical
Reading and Writing: an Introductory Coursebook, Routledge, London, 2000; A. Stibbe, Masculinity, Health and Ecological Destruction, 2004, in Journal of Language and Ecology (http://www.ecoling.net/journal.html)
236 Esistono diversi e numerosi programmi di concordanze, tuttavia il programma AntConc è particolarmente agevole ed
indicato per corpus linguistici di piccole dimensioni. Per maggiori informazioni sul programma si veda il sito Internet
http://www.antlab.sci.waseda.ac.jp/software.html.
237 Cfr. D. Biber, S. Conrad e R. Reppen, Corpus Linguistics. Investigating Languange Structure and Use, Cambridge,
ricostruire per ogni parola i riferimenti tematici a cui questa rinvia, tracciando una mappa concettuale tra parole e temi affrontati.
L’analisi delle collocazioni consente, invece, di mettere in evidenza le combinazioni lessicali tra le parole. Nella linguistica dei corpora una collocazione è una co- occorrenza privilegiata, ovvero un’associazione abituale di una parola con un’altra entro una finestra variabile di un testo con una frequenza maggiore di quanto ci si aspetti, dato il legame casuale o imprevedibile tra i due costituenti. Un esempio di collocazione può essere l’espressione “bandire un concorso”. L’abbinamento di “bandire” alla parola “concorso”, rispetto ad altri potenziali concorrenti quali ad esempio “lanciare”, non è deducibile con un ragionamento logico. Tuttavia tale binomio viene percepito come l’unico possibile dal parlante di madrelingua (nel classico caso della conversazione telefonica disturbata il parlante che dovesse udire solo la parola bandire sarebbe immediatamente in grado di colmare la lacuna e ricostruire il sintagma completo, bandire un concorso). Occorre ancora aggiungere che l’analisi delle collocazioni è preliminare allo studio delle relazioni di significato tra le parole che generalmente si sostanziano nell’uso delle sinonimie, iponimie ed
antinomie.238
Le parole chiave (Keyword in context, KWIC) sono invece parole che compaiono nel testo con maggiore frequenza rispetto alle attese, caratterizzando fortemente un dato corpus. Lo studio e l’analisi delle parole chiave è importante nell’ambito dell’analisi critica del discorso perché esse possono essere ideologicamente significative e collocare un testo in un determinato quadro di pensiero politico, religioso, sociale e cosi via. Analogamente, anche le parole a bassa frequenza o hapax (parole rare che ricorrono una sola volta nell’ambito di un testo) possono dare informazioni utili ai fini dell’interpretazione critica di un testo.
238 Le sinonimie sono due o più parole dai significati strettamente connessi che spesso, ma non sempre, possono essere
interscambiabili nelle frasi. Esempi di sinonimie sono le coppie esatto-preciso, scappare-fuggire, avaro-spilorcio e cosi via. L’ iponimia ricorre quando il significato di una parola è incluso in quello di un’altra, ad esempio nella coppia cane- animale il significato di cane è incluso in quello di animale ed è quindi un suo iponimo. L’antinomia si ha quando due forme lessicali hanno significati opposti, ad esempio donna-uomo, veloce-lento, grande-piccolo e così via.
Infine, vi sono le liste di frequenza che permettono di calcolare il numero delle volte che una parola occorre in un corpus.
Detto questo, è possibile adesso procedere con l’analisi del corpus.