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Alcune considerazioni sull’indagine RICA-REA

CAPITOLO 7 Considerazioni di sintesi e prospettive

7.1. Alcune considerazioni sull’indagine RICA-REA

Come già accennato nella presentazione, lo scopo di questo lavoro è l’illustrazione delle modalità di svolgimento dell’indagine RICA 2003 e dei relativi risultati al fine di presentare il progetto di integrazione della rete contabile con l’indagine sui risul- tati economici delle aziende agricole REA, integrazione che ha comportato un cam- biamento radicale della RICA. In particolare si vuole verificare, laddove possibile, il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati nel progetto di integrazione, evi- denziandone i principali ostacoli. Considerato lo stato evolutivo dell’intero processo, non si ha la pretesa di fornire risposte definitive e chiavi interpretative univoche, ma ci si limita a mettere in evidenza tendenze e possibili ulteriori direzioni di analisi. Il percorso di lavoro scelto a tal fine è duplice: in primo luogo sono state esaminate le risultanze dell’indagine RICA, come modificata dall’introduzione del campione casuale, sulla base del tasso di adesione degli imprenditori contattati e di altri elemen- ti campionari (I parte del volume) e, successivamente, sono state analizzate le infor- mazioni economiche prodotte a livello aziendale e di processo produttivo, completan- do l’esame con la verifica della capacità del nuovo campione di interpretare gli effet- ti della politica agraria (II parte).

In questo spazio conclusivo si vogliono riprendere alcune delle considerazioni abboz- zate nel primo capitolo per svilupparle ulteriormente alla luce dei risultati delle ana- lisi svolte, lasciando al paragrafo successivo il compito di delineare gli sviluppi futu- ri dell’indagine come interpretati dalle nuove riflessioni interne all’INEA.

Dalla prima parte dell’analisi sono innanzitutto emersi i numerosi problemi che l’in- dagine presenta e che richiedono interventi risolutivi, certamente a livello organizza- tivo e tecnico, ma anche in merito a scelte più generali che implicano un aggiusta- mento relativo degli obiettivi delle istituzioni coinvolte, elementi che hanno impatto diretto sui risultati dell’indagine nazionale; come già accennato, un’attenta riflessio- ne dovrebbe essere fatta sulle caratteristiche dell’agricoltura da tenere sotto osserva- zione (estensione del campo di osservazione, definizione di azienda agricola) e sul- l’universo di riferimento (indagini strutturali, altre fonti).

Ma si può anche guardare più lontano e richiamare alcuni dei problemi che affliggo- no la RICA europea (EU-RICA) e che possono rappresentare ulteriori vincoli/proble- mi per l’efficacia del progetto di integrazione. D’altronde in sede comunitaria si parla da tempo di una revisione di alcuni degli elementi basilari della rete, anche se pur- troppo non si sono registrati progressi sul piano operativo. A questo riguardo vanno richiamati i punti di debolezza della tipologia comunitaria, strumento base per la clas- sificazione delle aziende agricole europee, che risulta calibrata su modelli di agricol- tura continentale, e la tecnica inferenziale adottata a livello comunitario, che utilizza uno stesso criterio di proporzionalità per la generalizzazione dei risultati campionari di tutte le reti nazionali, ignorando in questo modo le specificità dei singoli modelli. Indipendentemente dagli effetti del campionamento, più in generale va ricordato che

una revisione significativa della tipologia comunitaria non è necessaria solo per risol- vere i problemi di variabilità interna degli strati, ma deve anche risultare funzionale all’agricoltura che sta emergendo dal quadro evolutivo degli ultimi anni e di cui deve saper cogliere il rinnovato profilo produttivo.

Ancora, tra le questioni problematiche della nuova RICA vanno segnalati i lunghi tempi necessari perché i dati siano resi disponibili, caratteristica da sempre messa in discussione ma che il progetto di integrazione ha certo esasperato. Riguardo ai ritar- di conseguiti è necessario intervenire su diversi fronti, riducendo le inefficienze del- l’organizzazione, introducendo soluzioni adeguate anche sul piano tecnologico (con, ad esempio, un maggiore utilizzo dell’informatica e della telecomunicazione per il controllo ed il trasferimento delle informazioni) ed aumentando il grado di partecipa- zione e condivisone delle scelte da parte di tutti i soggetti pubblici e privati interes- sati. In ogni caso è necessario operare al fine di conciliare tempestività e qualità, caratteri che nell’attuale processo di produzione dei dati contabili spesso sono in anti- tesi, considerato anche il sistema di controllo articolato e complesso.

Vale comunque la pena sottolineare che, se la questione della tempestività degli attua- li risultati RICA, pur se complessa, rimane uno degli aspetti su cui lavorare con prio- rità per comprimere il più possibile i tempi dell’intero ciclo contabile, è evidente che stante l’attuale impianto la rete continuerà a produrre informazioni a posteriori sul- l’agricoltura italiana, caratteristica che soddisfa le esigenze di studio e quelle di valu- tazione dell’impatto delle politiche; ma se, come è stato evidenziato altrove in questo lavoro, si tiene conto che l’utilizzo dei dati RICA negli ultimi anni si è orientato mag- giormente verso la gestione tutta delle politiche pubbliche, allora andrebbe sviluppa- ta una riflessione sulla possibilità di utilizzare meglio la ricchezza informativa del- l’indagine e le potenzialità della sua rete di rilevazione per anticipare le questioni, for- nendo dati utili ai decisori pubblici per orientare meglio gli obiettivi propri della poli- tica.

A questo riguardo, d’altronde, la lunghezza attuale della serie storica RICA (25 anni, considerando quale anno iniziale il 1980, a partire dal quale è stato adottato l’impian- to metodologico contabile attuale) faciliterebbe l’utilizzo di modelli per serie stori- che, fino a qualche anno fa poco proponibili. E’ evidente tuttavia la necessità di affrontare preliminarmente i problemi dei cambiamenti della metodologia di rileva- zione che si sono avuti negli anni e, da ultimo, il rinnovamento del campione a parti- re dal 2003. La possibilità di risolvere alcuni dei problemi della rottura della serie sto- rica tramite la post-stratificazione, qui proposta, va ulteriormente indagata: la speri- mentazione svolta andrebbe generalizzata e andrebbe verificato se la distorsione indotta nelle stime delle variabili di interesse è misurabile in modo da poter correg- gere opportunamente i risultati.

Un ulteriore aspetto rilevante da approfondire riguarda la sostituzione delle aziende cadute, quando questa assuma una consistenza rilevante. Una notevole caduta delle aziende all’atto della rilevazione comporta infatti delle possibili distorsioni campio- narie, se le aziende cadute appartengono ad esempio ad una stessa tipologia o dimen-

sione economica, portando ad una corrispondente distorsione delle stime delle varia- bili. La soluzione adottata, introdurre cioè nel campione aziende di analoga tipolo- gia/dimensione a livello regionale partendo dai campioni-satelliti andrebbe meglio esplorata studiandone l’impatto sulle stime.

Pur considerando questa presenza “ingombrante” di problemi e questioni aperte ed il fatto che il 2003 rappresenta solo il primo anno in cui è stata attuata l’integrazione delle indagini RICA e REA, vogliamo comunque evidenziare come i risultati della prima parte dell’analisi suggeriscono che il nuovo sistema integrato di rilevazione dei dati economici dell’agricoltura dia risultati positivi sul fronte organizzativo, dimo- strando che la rete di rilevazione può sopportare l’ “impatto” del campione casuale e che esistono i margini per un ulteriore miglioramento degli esiti con, in particolare, il recupero di efficienza complessiva della rete.

Sebbene sia necessario ricercare un maggior coordinamento, sia verticale tra le varie fasi che caratterizzano il processo di produzione dei dati, sia orizzontale tra gli enti coinvolti, vanno considerati anche i positivi riscontri sul fronte della collaborazione inter-istituzionale, grazie alla quale si realizzano interessanti economie, dove posso- no essere messe in campo le diverse competenze ed esperienze e dove possono tro- vare spazio nuove proposte e soluzioni per migliorare l’attuale assetto delle statisti- che agricole nazionali. A questo riguardo va citata la prevista integrazione tra l’inda- gine RICA-REA e l’indagine sulle strutture agricole dell’ISTAT la cui realizzazione, già ipotizzata durante l’esecuzione dell’integrazione RICA-REA, è stata posticipata. Per quanto riguarda la lettura dei risultati della RICA 2003, le analisi preliminari svol- te nella seconda parte del lavoro forniscono alcune indicazioni che possono risultare utili ai fini di comparazione con la situazione agricola precedentemente rappresenta- ta dalla RICA. Rimandando agli specifici capitoli per una disamina di tali indicazio- ni, si vogliono qui evidenziare due questioni che emergono da una lettura di caratte- re più generale dei risultati delle analisi.

La prima considerazione riguarda la capacità della RICA di fornire indicazioni utili sulle singole attività produttive, indicazioni che sembrano più facilmente interpreta- bili rispetto ad una lettura aziendale tipologica, a causa dei problemi di variabilità interna di quest’ultima cui si accennava prima. Se non si prevedono cambiamenti rile- vanti nella tipologia comunitaria, sembra quindi più utile lavorare sui processi, trasfe- rendo eventualmente l’analisi a livello aziendale in un secondo momento; sarebbe in questo caso opportuno adoperarsi per definire una metodologia di raccordo dei risul- tati dell’analisi dei bilanci parziali con quelli aziendali.

La seconda osservazione prende spunto invece dall’esame della capacità interpretati- va RICA degli effetti delle politiche riportato nel capitolo 6 di questo volume, dove viene messa in evidenza l’utilità di avere a disposizione archivi amministrativi quale universo di riferimento per le analisi svolte sul campione.

tamento più razionale dell’informazione esistente, non sembra trovare in agricoltura applicazioni rilevanti poiché tali archivi sono di difficile accesso oppure costruiti con criteri spesso incompatibili con altre fonti. Tuttavia, proseguendo lungo il percorso tracciato dal progetto RICA-REA, è stata recentemente avviata un’ulteriore direzio- ne di lavoro finalizzata alla verifica della possibilità d’uso dei dati che AGEA rileva sui pagamenti delle sovvenzioni pubbliche: queste informazioni, utilizzate in sede di rilevazione come fonte primaria oppure per integrare i risultati economici RICA, ver- rebbero utilizzate per le finalità della gestione delle politiche.

Ma se gli obiettivi generali da conseguire per la RICA sono quelli di contenimento delle risorse impegnate e di aumento dell’efficacia dell’indagine, non è sufficiente ricercare la strada dell’integrazione con altre fonti. Come sta avvenendo per altre indagini statistiche non agricole, vanno esplorate le possibilità offerte dalle nuove tec- nologie informatiche per l’esecuzione di almeno una parte dell’indagine RICA, nella consapevolezza comunque della difficoltà di adozione di tali tecniche lungo tutto il processo di produzione dei dati contabili agricoli, la cui rilevazione rappresenta un’attività onerosa ed impegnativa per la pubblica amministrazione, per il sistema di produzione di dati e per le stesse entità sotto osservazione (imprenditori agricoli). La possibilità di creare azioni di coordinamento tra più parti istituzionali, insieme all’adozione di innovazioni, apre quindi prospettive interessanti per tutti questi sog- getti e non solo per la rete contabile nazionale.