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CAPITOLO 5 I risultati campionari per attività produttiva

5.4. Colture per prodotti da trasformazione

Il comparto comprende la vite per uva da vino di qualità e l’olivo per olive da olio. Si precisa che l’analisi svolta in questa sede è riferita alla sola fase di produzione della materia prima (uva da vino o olive da olio), in quanto essa è presente in tutte le aziende che praticano questi processi; al contrario, la fase di trasformazione nella RICA è rilevata solo quando essa è gestita direttamente dall’azienda, cosa che avvie- ne solo in una parte dei casi. Lo svantaggio di questa impostazione è che, in caso di trasformazione interna, è necessario attribuire una valutazione, sempre aleatoria, al prodotto intermedio utilizzato dall’azienda come materia prima del processo di tra-

sformazione; nel sistema RICA tale valutazione viene effettuata dal rilevatore37, sulla

base del presumibile prezzo di mercato ottenibile al momento della raccolta per pro- dotto di eguale qualità nella stessa area di produzione.

5.4.1. Vite per vino di qualità

Il settore vitivinicolo risulta essere molto rappresentato nel campione della RICA, in particolare con la coltivazione della vite per vino di qualità. Pur essendo questo pro- cesso presente su tutto il territorio italiano, si è scelto di esaminare in particolare i casi ricadenti nelle circoscrizioni Nord Ovest e Nord Est, che complessivamente coprono, nel 2003, oltre il 53% dei processi rilevati. Le informazioni fondamentali del cam- pione esaminato sono riportate nella successiva tabella 5.6:

Tabella 5.6 – Caratteristiche della viticoltura da vino DOC per area di riferimento

Area N° osservazioni SAU media SAU irrigua media del processo (ha) per processo (ha) 2001-02 2003 2001-02 2003 2001-02 2003

Nord Ovest 306 222 4,59 5,40 0,37 0,26

Nord Est 544 413 5,62 7,19 2,56 4,55

Nord 850 635 5,25 6,56 1,77 3,05

Fonte: Nostre elaborazioni su dati RICA

Secondo l’informazione RICA, le coltivazioni viticole del Nord Est confrontate con quelle del Nord Ovest si presentano in entrambi i periodi esaminati più numerose, di ampiezza maggiore, e caratterizzate da un maggior ricorso all’irrigazione. In entram- be le aree il campione 2003 si presenta numericamente più ridotto rispetto al biennio precedente, ma con superfici medie considerevolmente più ampie (+28% nel Nord Est e +18% nel Nord Ovest). Anche nel settore vitivinicolo si riscontrano quindi i fenomeni di variazione dimensionale del campione già riscontrati negli allevamenti, anche se in questo caso la dinamica appare più contenuta.

Maggiormente complesse, ma anche molto significative, risultano invece le informa- zioni tecnico-economiche rappresentate nella successiva tabella 5.7.

Tabella 5.7 – Risultati tecnico-economici della viticoltura da vino DOC per area di riferimento

Area Resa unitaria Margine lordo/SAU Spese spec.

(q/ha) ( /ha) ( /ha)

‘01-02 2003 Indice ‘01-02 2003 Indice ‘01-02 2003 Indice Nord Ovest 88,79 82,56 -7,01 5.868 6.560 11,79 644,86 586,37 -9,07

Nord Est 108,63 106,80 -1,69 6.128 6.516 6,33 873,43 902,86 3,37

Nord 102,38 99,83 -2,49 6.046 6.529 7,98 801,37 811,84 1,31

Fonte: Nostre elaborazioni su dati RICA

Nell’area Nord Ovest la viticoltura è caratterizzata da rese medie piuttosto contenu- te, collocate all’interno dei limiti massimi previsti dai rigidi disciplinari di produzio- ne dei vini con Denominazione di Origine Controllata (tra 80 e 100 qli/ha). Tale dato presenta anche una sensibile tendenza alla diminuzione nel 2003, che potrebbe risul- tare sia di origine congiunturale (la scarsa possibilità di irrigare le aree viticole dell’Ovest le rende più sensibili agli effetti della siccità) sia di origine strategica, dovuta all’ulteriore specializzazione verso prodotti di elevata qualità, con basse rese e prezzo sostenuto. Se di strategia si tratta, si può dire che per lo meno nell’anno 2003 essa ha colto nel segno, perché i risultati economici per unità di superficie presenta- no un’ottima performance positiva a livello di Margine Lordo (11,8%), che deriva sia da un contenimento delle spese (-9%), ma soprattutto da una forte rivalutazione dei prezzi del prodotto (+18%) rispetto alla media del biennio precedente, rivalutazione che dunque ha ampiamente compensato la riduzione di resa.

Parzialmente diversa è l’immagine del settore proposta dalla RICA per l’area Nord Est: la resa media è decisamente superiore a quella registrata nelle imprese nord-occi- dentali e soprattutto non presenta la marcata tendenza alla diminuzione lì riscontrata. La dinamica dei costi è leggermente positiva (si tenga conto che nel nuovo campio- ne 2003 l’incidenza dell’irrigazione è quasi doppia rispetto al campione precedente) e più contenute (anche se con lo stesso segno visto nel Nord Ovest) si presentano le variazioni di resa unitaria (-1,69%) e di prezzo (+7,8%). Singolarmente, il risultato del processo, espresso in termini di Margine Lordo per ettaro, nel 2003 è praticamen- te lo stesso in entrambe le aree studiate: circa 6.500 ¤ per ettaro, il che dimostra come analoghi risultati economici possano essere raggiunti attraverso l’applicazione di tec- niche e di strategie anche molto differenziate.

5.4.2. Olivo da olio

Le aziende italiane produttrici di olive da olio sono principalmente localizzate nelle circoscrizioni Centro e Sud-Isole: si tratta complessivamente di circa 4.000 osserva- zioni, ricadenti in circa 2 casi su 3 nell’area Sud-Isole. L’insieme di queste aree rap- presenta più del 90% dell’olivicoltura da olio rilevata in complesso dalla RICA.

Tabella 5.8 – Caratteristiche della olivicoltura da olio per area di riferimento

Area N° osservazioni SAU media SAU irrigua media del processo (ha) per processo (ha) 2001-02 2003 2001-02 2003 2001-02 2003

Sud-Isole 2.552 2.273 4,83 6,98 1,41 2,08

Centro 1.465 1.142 2,63 4,23 0,09 0,20

Centro - Sud-Isole 4.017 3.415 4,03 6,06 0,93 1,45

Fonte: Nostre elaborazioni su dati RICA

L’olivicoltura del Centro Italia secondo il campione RICA risulta praticata su super- fici medio-piccole (3-4 ha per azienda), quasi totalmente prive di irrigazione; nel Sud- Isole invece le superfici sono più ampie (5-7 ha), e risultano irrigate per oltre il 30%. In entrambi i casi il numero di osservazioni dell’anno 2003 si è leggermente ridotto rispetto al biennio precedente, conservando tuttavia una presenza ragguardevole, spe- cie nell’area Sud-Isole; sensibilissimo invece l’incremento di superficie media (+44% al Sud-Isole e + 60% al Centro) causato dall’introduzione del campione casuale. Tabella 5.9 – Risultati tecnico-economici dell’olivicoltura da olio per area di riferimento

Area Resa unitaria Margine lordo/SAU Spese spec.

(q/ha) (¤/ha) (¤/ha)

‘01-02 2003 Indice ‘01-02 2003 Indice ‘01-02 2003 Indice

Sud-Isole 42,46 43,37 2,13 2.343 2.386 1,84 199 190 -4,15

Centro 22,10 16,43 -25,66 1.879 1.208 -35,70 185 159 -14,14

Centro - Sud-Isole 37,62 37,08 -1,43 2.233 2.111 -5,44 195 183 -6,33

La tabella soprastante evidenzia nettamente le cospicue differenze che caratterizzano le due aree di coltivazione: in primo luogo le forti differenze delle rese ad ettaro (quasi doppie nell’area Sud-Isole rispetto al Centro), sia il minor margine lordo riscontrabile nel Centro Italia, che dimostra come il più elevato livello dei prezzi pra- ticati in quest’area per le olive da olio non riesca a compensare integralmente la mino- re produttività fisica.

In termini dinamici, la situazione dell’olivicoltura del Centro nel 2003 fa registrare un ulteriore peggioramento dei risultati economici, causato in particolare dal cattivo andamento produttivo dell’annata in quest’area (-25% rispetto alla media del biennio precedente), che ha determinato anche una cospicua riduzione dell’aiuto comunitario, già di per sé tendenzialmente calante a livello unitario. Il margine lordo risente dun- que di entrambe queste flessioni, dato che il significativo contenimento delle spese specifiche registrato (conseguente a sua volta alla minor quantità prodotta) non influenza quasi il risultato economico, a causa della piccola incidenza che questa voce di spesa assume nel bilancio del processo.

Per quanto concerne la circoscrizione Sud-Isole, dalla lettura dei dati emerge una per- formance economica migliore: dal biennio 2001-2002 al 2003 il margine lordo ha mantenuto valori costanti, grazie ad una sostanziale stabilità sia delle rese che dei ricavi.