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Alcuni casi europei di best practice: Spagna, Inghilterra e Danimarca

Sarebbe interessante concludere il capitolo con una classifica degli Stati europei maggiormente impegnati nella promozione del turismo accessibile del proprio territorio. Purtroppo, però, non disponiamo di dati integrati a livello europeo e le iniziative sia pubbliche che private di alcuni Paesi membri restano spesso all’oscuro. Volendo in ogni caso citare qualche esempio di best practice a dimostrazione di quanto sia importante prendere ad analisi casi di eccellenza, può essere utile – anche se non esaustivo - analizzare il

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Walker, P. (1998). Artists with disabilities: A cultural explosion. Presentata alla conferenza online dell’ArtsACCESS, the National Arts and Disability Center, 1998

tema della disabilità da un’altra prospettiva: il numero dei volontari impegnati nell’UE nel sostegno ai disabili e alle relative famiglie.

Lo studio, pubblicato nel febbraio 2011 da Eurofound, l’agenzia europea incaricata per il miglioramento delle condizioni di vita e del lavoro, è stato reso noto in occasione della Conferenza europea sul Volontariato – “Sussidiarietà e volontariato in Italia e in Europa” organizzata dal ministero del Welfare. Esso rileva che oltre 100 milioni di europei (circa un quinto della popolazione) partecipa ad attività di volontariato. Il profilo medio del volontario riguarda una persona di mezza età, con un reddito medio-alto ed un livello di istruzione avanzato. Più del 40% di essi proviene dalla Danimarca, Finlandia, Svezia, Austria e Paesi Bassi, contro un dato superiore al 30% che si registra in Grecia, Regno Unito, Francia, Slovenia e Belgio. In questa classifica l’Italia occupa il 14° posto, rispecchiando la media europea pari al 23% (Figura 2991).

Figura 29 Percentuale di volontari divisi per Stato europeo che effettua attività di volontariato tutti i giorni, diverse volte durante la settimana, una o due a settimana, meno di una a settimana

Fonte: www.eurofound.europa.eu

Si è detto che tale indagine può essere utile ma non esaustiva in quanto:

1. Ad un numero elevato di volontari può corrispondere una presenza attiva da parte dello Stato il quale, sensibile al tema, cerca di coinvolgere i cittadini stimolandone la partecipazione;

2. Ma è anche vero che, sempre un numero elevato di volontari, può rispondere all’esigenza di compensare una assenza dell’azione da parte dello Stato;

3. Così come, viceversa, un numero ridotto di volontari non è indicativo di una ridotta partecipazione da parte dello Stato.

A tal proposito risulta esemplare il caso della Spagna che, pur occupando l’ultimo posto in classifica, è tra gli Stati europei maggiormente impegnati nell’assistenza al disabile prima, durante e dopo il viaggio. A dimostrazione di ciò vediamo alcune delle iniziative promosse dagli operatori turistici in favore del turismo accessibile in Spagna. A seguire vedremo l’esperienza inglese e, per ultima, quella della Danimarca che occupa il primo posto nella classifica di Eurofound.

3.7.1.La Spagna

Il Museo Tiflologico di Madrid92

Aperto nel 1992 per volontà dell’ONCE (Organizzazione Nazionale dei Ciechi Spagnoli), il museo offre la possibilità ai disabili della vista di visitare il luogo culturale attraverso guide e strumenti tattili, così come avviene nel Museo Tattile Omero di Ancona. A differenza di quest’ultimo, però, il museo

tiflologico ospita anche delle opere realizzate nell’Ottocento da artisti ciechi, dimostrando che la disabilità non è un limite alla libera espressione artistica, ma un modo per ribadire che l’arte non ha limiti. Ciò è permesso anche dall’esibizione di strumenti attraverso i quali gli stessi artisti disabili impararono a leggere e scrivere.

La mostra ha per oggetto la storia, dall’era preistorica ai giorni d’oggi, e si articola in due sale: la prima riguarda la cultura spagnola mentre la seconda quella di tutti gli altri Paesi (ne sono alcuni esempi le civiltà greca e romana e quella precolombiana).

L’accesso al bene artistico avviene per mezzo di plastici attraverso i quali i visitatori apprendono i metodi di costruzione dei monumenti, accedono all’estetica del bene stesso, imparando così a distinguere tra diversi stili anche percorrendo le strade caratteristiche di una città. Per far sì che la conoscenza sia approfondita, per alcune opere vengono disposti ulteriori plastici che rappresentano i particolari delle stesse. Non solo, la storia delle opere viene approfondita nella sua evoluzione: si avrà così la possibilità di accedere al modellino dei monumenti greco-romani per come si presentavano anticamente e per come sono adesso (viene per esempio presentata la versione originaria del Colosseo con la possibilità di toccare le sedute degli spalti e le stanze dove i gladiatori e i leoni attendevano l’inizio dei giochi). Questi supporti sono utilizzati anche per le guide ai visitatori normodotati in quanto permettono un maggiore approfondimento nella conoscenza dell’opera.

Naturalmente ogni opera è accompagnata dalla propria descrizione in Braille oltre alla quale il visitatore può scegliere tra la guida audio e l’affiancamento ad una guida professionista.

Il percorso museale è inoltre caratterizzato dall’esibizione di fotografie e stampe e dalla proiezione di film, rivolti ai turisti normodotati.

Il museo rappresenta un caso si eccellenza nel campo del turismo culturale accessibile in quanto riesce ad integrare le esigenze dei disabili a quelle di approfondimento dei turisti normodotati, in un’ottica didattica e accessibile.

La Sagrada Familia

Per chi volesse ricevere informazioni sulla Sagrada Familia è possibile consultare in loco una guida tattile per non vedenti strutturata in linguaggio Braille. Inoltre, attraverso il percorso sensoriale “Enjoying Nature”, i visitatori disabili possono accedere all’arte gaudiana entrando in contatto con le forme geometriche della chiesa ed i materiali che la compongono. Si tratta così di entrare in comunicazione con l’arte, apprendendone storia, significati e aspetti materiali93.

Iniziative sportive: le Vie Verdi94

Las Vias Verdes (chiamate in inglese “green-ways”) sono aree incontaminate che si estendono per 1600 chilometri del territorio spagnolo dove un tempo passavano le ferrovie statali. A seguito di un periodo di totale abbandono, i binari sono stati estirpati e l’area è stata rivalutata adibendola a luogo del tempo libero dove poter fare passeggiate ed escursioni in mezzo al verde e dove i ciclisti, compresi quelli disabili, possono gareggiare.

Ogni mezzo a motore è assolutamente vietato; il fulcro di questo prodotto turistico è infatti la vita all’aria aperta. La cartellonistica guida alla scoperta di più di 80 itinerari caratterizzati dalla visita di numerose attrazioni del panorama artistico e paesaggistico spagnolo.

Per la via è possibile noleggiare le biciclette e, al termine di una giornata immersi nella natura, è possibile sostare in uno dei ristoranti o in un hotel presenti sul percorso. Il tutto assolutamente accessibile ai disabili.

L’iniziativa rappresenta un modo sano per entrare in contatto con la cultura ed il paesaggio della Spagna, ma soprattutto un esempio di iniziativa turistica

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http://www.sagradafamilia.cat/sf-eng/docs_serveis/infoGuiadesCol.php

che vede il recupero di un’area dismessa trasformata in attrazione, e di turismo accessibile che offre un prodotto sostenibile “per tutti”.

3.7.2.L’Inghilterra

In occasione dei giochi paralimpici tenuti a Londra nel 2012, Visit England, l’ente turistico nazionale dell’Inghilterra, ha realizzato una guida online denominata “Winning More Visitors” (trad. “Vincere più visitatori”) progettata per aiutare le destinazioni a promuovere le proprie strutture accessibili.

L’esigenza di tale iniziativa è partita da un sondaggio realizzato dal consiglio nazionale turistico, il quale aveva rilevato che l’83% dei turisti inglesi programma la propria vacanza su internet, ma che solo il 39% di loro si ritiene soddisfatto dalle informazioni ottenute. Inoltre il 74% dei turisti disabili ha dichiarato che sarebbe maggiormente propenso a scegliere la destinazione che ha realizzato la guida turistica più comprensibile, accessibile e completa. In forza di ciò, Winning More Visitors fornisce agli imprenditori dei consigli su come realizzare una propria guida accessibile, anche dal punto di vista della visualizzazione delle informazioni stesse.

Un’ulteriore iniziativa di Visit England riguarda il lancio di una nuova versione del proprio website nel quale viene inserito uno strumento realizzato in favore dell’industria della ristorazione. Con l’ausilio della British Hospitality Association e della Restaurant Association è stata infatti realizzata una guida online95 sulle informazioni utili alla clientela disabile. A corollario vengono inoltre fornite notizie circa:

Il pre-arrivo: i trasporti e la condizione delle strade per raggiungere il ristorante (pavimentate, irregolari, eccG) anche in formato audio;

Auto e parcheggio: parcheggi liberi, punti di sosta e di presenza di corrimano, gradini e rampe;

Area bar e ristorante: come vi si accede, illuminazione, caratteristiche delle sedute, tavoli, pavimentazioni, percorsi alternativi;

Aree pubbliche: accessibilità agli spazi esterni;

Servizi igienici con la relativa descrizione ed il livello di accessibilità.

Visit England costituisce, dunque, un esempio di best practice. Le sue iniziative in favore dei disabili sono in continua evoluzione, l’ultima delle quali riguarda una campagna nazionale di marketing per promuovere il turismo accessibile. L’ente lavorerà con altre cinque organizzazioni (Leicester Shire Promotions, Visit Brighton, NewcastleGateshead Initiative, Bath Tourism Plus e Chester&Cheshire) per identificare le imprese turistiche che, nel proprio territorio, costituiscono un esempio di eccellenza nel turismo accessibile. Visit England si occuperà di uniformare gli standard partendo dal servizio di informazioni ai turisti.

L’iniziativa vede l’impiego di 100.000 £ provenienti dal Fondo per la crescita Regionale del Governo (RGF) e da altri partner, per un mercato turistico inglese che già oggi fattura 2 miliardi £.

Questa è la seconda parte di un progetto triennale denominato “Turismo in crescita a livello locale”, finanziato per 19,8 milioni £ dal RGF, 9 milioni £ da Visit England, 12 milioni £ dal settore turistico locale (per un totale di 41 milioni £) che mira a ottenere un introito di 365 milioni £ entro la fine del 2016.

Abbiamo così visto che la posizione elevata in cui si trova l’Inghilterra (e tutto il Regno Unito) è giustificata da una forte presenza da parte delle organizzazioni pubbliche e private, che fanno sì che il settore turistico in generale (e nel nostro caso specifico quello accessibile) sia uno dei motori dell’economia nazionale.

3.7.3.La Danimarca

In vetta alla classifica sul numero dei volontari pubblicata da Eurofound troviamo la Danimarca. A livello nazionale è riconosciuta la validità di un simbolo (Figura 30) che sta ad indicare che la struttura rispetta tutti i vincoli di accessibilità imposti dalla legislazione nazionale ed europea. E’ previsto che il suddetto marchio di qualità possa essere dato in concessione alle strutture ricettive, ristoranti, centri congressi, luoghi della cultura che ne facciano richiesta. Così, nel momento decisionale, il turista può verificare sul sito web www.godagang.dk se la struttura di suo interesse presenta o meno il marchio, in modo da effettuare la scelta che maggiormente soddisfa le sue richieste.

Figura 30: Marchio di qualità riconosciuto in Danimarca

La maggior parte degli uffici turistici danesi sono attrezzati con guide turistiche accessibili ai disabili e sul sito visitdenmark.it (nel nostro caso nella versione italiana) è possibile trovare informazioni pratiche circa attività, attrazioni, alloggi, ristoranti, eventi, vita notturna, uffici turistici e trasporti. A questi ultimi va riconosciuto il merito di essere perfettamente a norma e di riuscire a soddisfare appieno le esigenze dei disabili: i traghetti sono infatti

muniti di cabine ed ascensori più grandi, ed i treni di bagni e rampe a norma per l’accesso e il movimento dei turisti.

In ogni caso, se avesse bisogno di noleggiare una sedia a rotelle, il turista può chiamare diversi numeri messi a disposizione per tale esigenza (Senior Shop, Danish Care Technology, o Falck Aids).

Persino le aree verdi sono studiate in modo da consentire l’accesso ai disabili: sul sito dell’organizzazione Forest and Nature Agency è disponibile una lista di zone attrezzate per l’accoglienza ai disabili.

L’offerta turistica danese, dunque, è composta da una vastissima gamma di servizi attenti ai bisogni dei disabili, che ricoprono tutto il comparto turistico: dalla ristorazione all’hotellerie, dai trasporti ai luoghi del tempo libero. Una filiera turistica così progettata permette alla Danimarca di attrarre flussi turistici in incoming e di aumentare la redditività delle proprie imprese. Ed è proprio questo uno dei punti cardine del prossimo capitolo: l’importanza, in termini numerici, dell’approccio ad un turismo accessibile.