• Non ci sono risultati.

Vediamo adesso alcune iniziative italiane a favore del turismo accessibile. Gli esempi che stiamo per trattare sono una chiara dimostrazione del fatto che la collaborazione tra pubblico e privato, se accompagnata da valori saldi e un impegno continuo, può portare a risultati molto soddisfacenti.

2.4.1.Gitando.all – salone del turismo e dello sport accessibile

Gitando.all è l’unico salone in Italia sul turismo accessibile incentrato sulle persone con esigenze particolari e le loro famiglie. Ogni anno, sin dalla sua prima edizione (tenuta nel 2010), ha ricevuto il Premio di Rappresentanza dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le finalità degne di rilevanza sociale che l’associazione persegue. Queste ultime, come asserisce la brochure della fiera di Vicenza, tenuta tra il 21 e il 24 marzo 2013 giunta alla sua 45esima edizione, sono:

a) “Essere il Trait d’union tra i principali buyer internazionali e la migliore offerta turistica nazionale;

70

https://www.change.org/it/petizioni/io-segno-la-lis-ma-lo-stato-italiano-non-riconosce-la- mia-lingua-iosegno

b) Consentire il matching tra la domanda professionale e il consumatore finale;

c) Essere un’esclusiva vetrina italiana del caravanning internazionale; d) Essere la manifestazione di riferimento per il turismo accessibile in

Europa;

e) Creare un network relazionale innovativo tra famiglie, aziende, associazioni e istituzioni;

f) Dare ampia risonanza alla dimensione del wellness nella vacanza creando occasioni di relazione diretta con l’utente finale per approfondire le eventuali esigenze o proposte” 71.

Il fine di Gitando.all è quello di informare i turisti sui requisiti di accessibilità che posseggono i settori quali turismo, sport, tempo libero, cultura e natura presenti in diverse zone del territorio nazionale, rappresentando una occasione di incontro e confronto tra offerta e domanda turistiche.

La fiera di Vicenza mira ad essere un luogo di incontro tra operatori europei che si occupano di accessibilità. Durante l’evento la regione Veneto ha presentato un piano si sostegno triennale al turismo sociale che sarà reso possibile grazie anche al finanziamento del governo italiano. Sono inoltre stati affrontati i seguenti temi: le best practice del turismo accessibile europeo; il progetto “Executives For All” per l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro; un workshop denominato “Buy Italy For All” incentrato sulla promozione del turismo accessibile italiano all’estero; l’inaugurazione della nuova area del Museo Tattile Omero di Ancona; mentre, per quanto riguarda il settore sport, ha ospitato il noto velista disabile Andrea Stella per presentare l’iniziativa “I diritti che solcano l’oceano” che vede la selezione di dieci persone disabili alle quali sarà permesso fare il giro del mondo in catamarano; è stato inoltre dato spazio alla promozione dell’offerta sciistica italiana che vede protagonisti degli istruttori di scii disabili; infine è stato presentato il progetto “Ciao Campeggio Show”, volto a promuovere le aree di campeggio attrezzate per la ricezione di turisti disabili in Italia, Croazia,

Germania, Austria, Slovenia e Grecia. In linea con questo ultimo punto è la collaborazione con il marchio di qualità “Village for all”, volto a garantire un turismo all’aria aperta ed attività sportive per tutti.

Il 22 marzo, all’interno della fiera, si è tenuto il MITA (Meeting Internazionale sul Turismo Accessibile) come momento di confronto tra esperti del turismo accessibile, e il BIFA72 (Buy Italy For All) che ha lo scopo di promuovere il prodotto turistico accessibile a tour operator, agenzie di viaggio e tutte le altre associazioni interessate ad acquistarlo e rivenderlo sul mercato.

2.4.2.La Rete Herculia

Al tempo dell’antica Roma la via Herculia era uno snodo che, insieme con la via Appia, attraversava la Basilicata e fungeva da strada di collegamento tra la periferia e il centro. Ad oggi il significato di ponte tra vecchio e nuovo, passato e futuro, è insito nell’acronimo della via stessa: “Hospitality Equal: Risorse Culturali, Umane, Locali, Imprenditoriali e Ambientali”73. Il progetto ha dunque l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici del luogo, favorire lo sviluppo di una rete diffusa e integrata di servizi turistici accessibili e di aumentare l’occupazione dei soggetti disabili nelle stesse. Un ponte, dunque, che unisce la tradizione e il rispetto delle esigenze, che certamente sono sempre esistite ma di cui si parla solo di recente.

Nato grazie alla collaborazione tra la regione Basilicata, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Cooperativa Sociale Integrata Tandem e il Consorzio di Valorizzazione Turistica Co.Val.Tur, il progetto mira a realizzare una azione integrata tra i diversi attori presenti sul territorio, ivi compresi consorzi, associazioni, albergatori, nonché istituti di ricerca e mondo della scuola.

72

http://www.buyitalyforall.com/it

La rete così nata permette di stimolare la crescita dell’imprenditoria locale, di promuovere l’immagine della regione a livello nazionale ed internazionale e punta, attraverso l’utilizzo di fondi europei, a mantenere degli standard qualitativi che possano fungere da base per un turismo per tutti; ma l’aspetto che più risulta rilevante in questa sede è quello di favorire la piena occupazione dei portatori di handicap. Come abbiamo visto nel primo capitolo, infatti, alcune limitazioni funzionali possono essere un grande limite per il disabile in cerca di un lavoro. Un grande merito va dunque riconosciuto alle istituzioni intervenute per facilitare l’integrazione sociale dei disabili. A tal proposito è stato istituito il “Laboratorio permanente delle diversità sul territorio”74: gruppi di volontari, esponenti delle associazioni di categoria, cittadini attivi, si riuniscono per creare manifestazioni di carattere ludico (sportive, teatrali,G) che permettano al cittadino disabile di integrarsi e di effettuare delle esperienze all’interno di un collettivo. Non solo, il laboratorio trova la sua ragione d’esistere anche nella partecipazione attiva dei cittadini disabili nel progetto di valorizzazione e promozione del territorio.

2.4.3.Il progetto SuperAbile

Il progetto SuperAbile nasce dall’iniziativa dell’INAIL nel 1999 come strumento di supporto alle attività dei disabili. Il fulcro su cui ruota è rappresentato da un Call Center, contattabile tramite numero verde, che fornisce informazioni ai disabili assistiti dall’INAIL sulle barriere architettoniche, ausili, sport, tecnologie, turismo e attività della vita quotidiana. E’ inoltre presente sul web un portale75 di stampo giornalistico e accessibile ai vari livelli di disabilità sul quale è possibile trovare articoli su interventi, iniziative, diritti legati alla sfera della disabilità.

Attraverso una stretta collaborazione con organizzazioni che si battono per il riconoscimento dei diritti dei disabili, istituzioni, associazioni no profit, enti di

74

http://www.reteherculia.it/contenuti/laboratorio.htm

75

ricerca a livello nazionale ed internazionale, è stato così istituito un portale a supporto del disabile che ha l’obiettivo di:

fornire informazioni rapide ed esaustive da parte di un esperto normodotato o di un disabile (peer to counseling e peer to support); agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso la

pubblicazione di annunci sul portale;

garantire il diritto all’informazione attraverso la pubblicazione di articoli riguardanti la disabilità;

favorire la collaborazione tra enti pubblici e privati impegnati in campagne e progetti di sensibilizzazione.

Anche SuperAbile, dunque, si batte per l’inserimento del disabile nelle sfere sociale e lavorativa.

2.4.4.Lo sportello vacanze disabili Aias di Milano

Lo sportello milanese nasce nel 1998 grazie all’Associazione Italiana Assistenza Spastici di Milano e rientra nel più ampio progetto “Lo sportello disabili Regione Lombardia”.

Esso agisce sul fronte privato e pubblico: per quanto riguarda il primo organizza corsi di formazione per agenti di viaggio, tour operator, e tutti gli altri attori turistici su come deve essere strutturato e gestito il servizio turistico per disabili; al turista invece vengono fornite le informazioni che richiede nel momento dell’organizzazione del suo viaggio (sulle organizzazioni offrono pacchetti per disabili, sull’accessibilità delle strutture ricettive, dei luoghi culturali e di quelli di consumo, sui mezzi di trasporto più efficienti, eccG). Il punto innovativo del progetto è quello rappresentato dal Camper Mobile: attraverso esso gli operatori possono effettuare un tour della regione

andando ad incontrare ed intervistare direttamente le persone disabili al fine di migliorare i servizi offerti.

Il progetto è ambizioso e spazia dalla sfera lavorativa a quella sportiva, da quella familiare a quella collettiva. E per far ciò è sostenuto dalla collaborazione di:

• Regione Lombardia (Direzione Generale Qualità dell’Ambiente, per il monitoraggio dell’accessibilità dei parchi naturali regionali);

• Comune di Milano (Settore Servizi Socio Sanitari, per la gestione del servizio vacanze estive dell’Area Handicap e dal Settore Turismo, per la rilevazione dell’accessibilità delle strutture turistiche e del tempo libero nel capoluogo lombardo);

• Provincia di Milano (Settore Politiche Sociali, per l’istituzione di corsi di formazione rivolti ai responsabili delle attività di tempo libero);

• “Si Può - laboratorio nazionale sul turismo accessibile”, un’associazione che agisce per garantire un turismo per tutti;

• Case editrici come Touring Club e De Agostini, per la realizzazione di guide sul turismo accessibile in Italia;

• Organizzazioni italiane ed estere che operano per la promozione del diritto alla mobilità e al tempo libero per tutti;

• qualunque organizzazione pubblica e privata interessata a realizzare progetti sui temi della mobilità e del turismo per tutti.

Conclusioni

La peculiarità della cultura è quella di appartenere a tutti, in quanto ognuno di noi ha contribuito alla sua realizzazione attraverso la storia, l’educazione, il contesto sociale, l’istruzione, i gusti, le attitudini, le passioni. Essere esclusi dall’accesso alla cultura significa dunque essere discriminati per motivi di salute e/o sociali. E’ per questo motivo che a tutti deve esserne garantita la

fruizione: gli operatori turistici, con l’ausilio di una azione politica presente ed efficiente, devono fare in modo che il bene culturale sia godibile da tutti e garantire la messa a punto di un sistema di servizi (ricettività, trasporti, raccolta delle informazioni) circostanti l’ambito culturale, idonei alle esigenze dei disabili.

In base a ciò è possibile concludere riassumendo gli argomenti trattati in questo capitolo riportando i dieci punti del Manifesto per la Promozione del Turismo Accessibile, proposto dall’ex Ministro Michela Vittoria Brambilla in occasione della XXVI assemblea dell’ANCI tenuta a Torino:

1. “La persona nella sua accezione più completa, con i suoi bisogni derivanti da condizioni personali e di salute (9) è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto qualità/prezzo;

2. L’accessibilità comporta il coinvolgimento di tutta la filiera turistica a livello nazionale e locale, a partire da:

o Il sistema dei trasporti o La ricettività

o La ristorazione

o La cultura, il tempo libero e lo sport

3. L’accessibilità dei luoghi non deve determinare la scelta della vacanza: si deve poter scegliere una meta o una struttura turistica perché piace e non perché essa è l’unica accessibile;

4. E’ necessario pensare l’accessibilità come accesso alle esperienze di vita, ovvero andare oltre il concetto dello “standard” valorizzando invece la centralità della persona/cliente con bisogni specifici;

5. L’informazione sull’accessibilità non può ridursi a un simbolo, ma deve essere oggettiva, dettagliata e garantita, onde permettere a ogni persona di valutare in modo autonomo e certo quali strutture e servizi turistici sono in grado di soddisfare le sue specifiche esigenze;

6. E’ necessario promuovere una comunicazione positiva, che eviti l’uso di termini discriminanti. Essa va diffusa in formati fruibili per tutti, attraverso tutti i canali informativi e promozionali del mondo turistico; 7. Poiché l’accessibilità riguarda non solo aspetti strutturali e

infrastrutturali, ma anche i servizi offerti, occorre promuovere la qualità dell’accoglienza per tutti, ovvero incentivare un cambiamento culturale che generi profondi mutamenti organizzativi e gestionali, ancora prima che strutturali;

8. E’ necessario incentivare la formazione delle competenze e delle professionalità, basata sui principi dello Universal Design e che coinvolga tutta la filiera delle figure professionali turistiche e tecniche: manager, impiegati, aziende, imprese pubbliche e private. Occorre inoltre aggiornare i programmi di studio degli Istituti per il Turismo, Tecnici, Universitari, dei Master e dei Centri Accademici a tutti i livelli; 9. Le Autonomie Locali, ognuna per le proprie competenze e vocazioni,

hanno il compito di implementare l’accessibilità urbana, degli edifici pubblici e dei trasporti locali, pianificando inoltre periodiche azioni di verifica e di promozione delle proposte turistiche per tutti;

10. Per realizzare e promuovere il turismo accessibile in una logica di sistema si auspica la fattiva collaborazione tra gli Operatori turistici, le Autonomie Locali, gli enti Pubblici, le Associazioni delle persone con disabilità e le Organizzazioni del turismo sociale” 76.

Questi punti sono fondamentali per far sì che non esistano più disparità tra normodotati e disabili. Purtroppo però al giorno d’oggi i media ci bombardano con talmente tante notizie che ormai ci hanno resi “insensibili” ad alcune problematiche.

I disagi dei disabili sono molti e, per dargli risonanza, si ricorre spesso all’utilizzo di testimonial del mondo dello spettacolo. Così come prendiamo a modello i personaggi famosi per le loro stravaganze, è giusto che essi

rappresentino un esempio per tutti mostrando solidarietà e apportando il proprio contributo alle associazioni fortemente impegnate in questa tematica.

Ad ogni modo la sensibilità prescinde dalla forma di apatia a cui ci spingono i media. Dobbiamo essere noi stessi, nel nostro piccolo, a contribuire al riconoscimento di una società paritaria.

Capitolo 3

Il turismo accessibile in Europa

Il tema del turismo accessibile verrà affrontato, in questo capitolo, nell’ottica dell’Unione Europea. Dopo aver analizzato dei dati statistici sulla disabilità a livello mondiale ed europeo, andremo ad occuparci della Commissione Europea, principale attore responsabile in materia a livello comunitario, per poi concentrarci sui progetti che la stessa Commissione ha realizzato in favore della disabilità.

Passeremo successivamente all’aspetto turistico della questione trattando, così come è stato fatto nel capitolo precedente dalla prospettiva italiana, il settore dei trasporti e della ricettività a livello europeo.

Il capitolo si concluderà con una classifica stilata da Eurofound sul numero di volontari per Stato europeo impegnati nell’assistenza ai disabili cercando, ove possibile, di giustificare la posizione nella graduatoria dei Paesi per mezzo di iniziative promosse a favore del turismo accessibile.