• Non ci sono risultati.

Altre forme in lhv"

5. Temi in nasale

6.3 Altre forme in lhv"

-filhv~ < filevw Al verbo filevw ‘amare’ sono riconducibili una decina di composti sigmatici (SM -filhv~), documentati a partire dal V a.C. con valore sia attivo (‘che ama’) sia passivo (‘amato da, caro a’); ancora una volta783

, dunque, gli aggettivi in -hv~ presentano fin dalle prime attestazioni la possibilità di assumere un doppio valore. Infatti, tra i composti impiegati dagli autori del V a.C., dusfilhv~ ‘non amato, odioso’ (Eschilo, Sofocle) è passivo, koinofilhv~‘concorde’ (lett. ‘che ama assieme’ hapax in A. Eum. 985), mentre prosfilhv~è adoperato nel duplice significato784 di ‘amico, ben disposto’ (p. es. in S. Ph. 532) e, più spesso, ‘amato, caro, bene accetto’. Anche qeofilhv~, generalmente passivo (‘caro agli dei, amato dagli dei’), ricorre in un passo di Isocrate (4.29.1) nel significato attivo (transitivo) di ‘che ama gli dei’ destinato a divenire più frequente a partire dall’età imperiale (Filone di Alessandria, Luciano). Inoltre, come conseguenza dell’interpretazione in senso attivo, il PM qeo- muta il proprio ruolo da agente a oggetto (o meglio, paziente). Presentano PM sostantivale in funzione di oggetto anche mousofilhv~ ‘che ama le Muse’ (AP 11.44.2), metriofilhv~ ‘che ama l’equità’ (PRyl.114.3, III d.C.), ajgaqofilhv~ ‘che ama il bene’ (Dionigi l’Areopagita), il tardo dhmofilhv~ ‘amico del popolo, che ama il popolo’ (sch. Ar. Pl. 550)785

e, infine, Cristofilhv" ‘che ama Cristo’ (Acta Philippi, Teodoro Studita).

I composti in -filhv~, pur non essendo molto numerosi, danno quindi un’ulteriore prova della versatilità degli aggettivi sigmatici, come dimostrano le molteplici possibilità di impiego attestate (passivo, attivo-intransitivo, attivo-transitivo). In ciò essi si differenziano nettamente sia dai composti con SM -fivlhto", tutti dotati di significato passivo (p. es. mousofivlhto"‘amato dalle Muse’ o ajfivlhto" ‘non amato’) sia dagli aggettivi in cui il PM filo-, che, quando avvertito come di origine verbale, presenta significato attivo-

782

La terminazione -Celhv~ compare anche in una forma problematica, ojligopelhv~ ‘debole’, attestato come composto sigmatico in AP 7.380.5 e in Oppiano di Anazarbo (H. 1.767), anche se in Omero compare un participio presente (ojlighpelevwn) che sembra derivare da un aggettivo in -hv~; anche la base di questo composto risulta incerta (*ajvpelo"? pevlw?). Per una discussione più approfondita vd. Meissner 2006, p. 214. Si fa presente che comunque da pevlw deriva eujpelhv~ ‘facile’, attestato nel IV d.C. (Oribasio, Eusebio di Cesarea).

783

Vd. supra i composti in -melhv~.

784

Il LSJ registra questa possibilità anche per la forma eschilea eujfilhv~, ‘benamato’ in Ag. 34 e ‘che ama bene’ in Eum. 197; nel GI entrambi i passi vengono interpretati come passivi.

785

Grazie alla flessione sigmatica questo aggettivo comune si distingue dall’antroponimo Dhmovfilo"; rispetto a filovdhmo", invece, dhmofilhv" presenta l’inversione dei due membri del composto.

166

transitivo (p. es. filogevlw"‘che ama la risata’, filovqeo"‘che ama Dio’)786. Alle tipologie di composti già menzionate va inoltre aggiunta la classe costituita dagli aggettivi con SM - filo", interpretabili in parte come possessivi (p. es. ajvfilo" ‘senza amici/non amichevole’, poluvfilo" ‘con molti amici’, logovfilo" ‘amico dei discorsi’), in parte come composti verbali (p. es. ponhrovfilo" ‘che ama i malvagi’).

Se dunque si considera la presenza, accanto agli aggettivi sigmatici, di ulteriori tre classi di composti, due delle quali sono particolarmente produttive (filo- e -filo"), la creazione delle forme in -filhv" parrebbe a prima vista non necessaria: tuttavia, è possibile ipotizzare che la loro nascita non derivi semplicemente da una trasposizione alla flessione atematica del SM -filo"787, ma sia legata alla necessità di disporre di composti dotati di un esplicito valore verbale − attivo o passivo (‘che ama’/‘che è amato’) − non percepibile con chiarezza nelle forme con PM filo- o SM -filo", venute spesso a significare semplicemente ‘amico di’788

.

-wlh~ < o[llumi La possibilità di una duplice interpretazione in senso attivo e passivo che si è riscontrata per gli aggettivi in -filhv" caratterizza anche i composti in -wlh" < ojvllumi ‘distruggere’. L’esempio più antico è frenwvlh"789

‘distrutto nella mente, i.e. impazzito’, attestato in Ipponatte (fr. 77.5 West) ed Eschilo (Th. 757), autore che fornisce ulteriori due forme, panwvlh" ‘completamente distrutto’ (passiva, p. es. in Th. 552) ed ejxwvlh" ‘funesto, lett. che distrugge’ (attiva, in Supp. 741). Entrambi questi aggettivi conoscono però, sempre in autori del V a.C., anche un impiego opposto rispetto a quello documentato in Eschilo: panwvlh", infatti, in un passo di Sofocle (OC 1015) è adoperato nel valore di ‘distruttivo’, mentre il significato più frequente di ejxwvlh" risulta essere quello passivo di ‘completamente distrutto’ (Erodoto, Aristofane, cfr. ejxwvleia ‘distruzione’).

A questi composti possono essere aggiunte poche altre forme: Kuqnwvlh" ‘che distrugge Kythnos’ (usato in modo proverbiale per indicare una rovina completa)790

, lewvlh" e prowvlh" ‘del tutto rovinato’, il termine tecnico dhmwvlh" ‘che ha perso la cittadinanza di un dh`mo"’ (vd. p. es. IG 12.913) e, in Eustazio di Tessalonica, trisexwvlh" ‘maledetto tre volte’791

.

786

filo- infatti può rappresentare anche l’aggettivo fivlo" (che in composizione assume il significato di ‘amico di’). Chantraine considera i composti con PM filo- possessivi (appellativi e antroponimi) poi avvertiti come composti di dipendenza con PM verbale, come mostrerebbe la creazione analogica, a partire dal V a.C., dei composti in miso- secondo la proporzione miso-ò misei`n = filo- ò filei`n (vd. DELG s.v. fivlo").

787

Così Chantraine, che afferma che i composti in -filo" ‘passano’ alla flessione in -hv" (vd. DELG s.v. fivlo").

788

I composti in -filhv" sono infatti connessi in modo più evidente con filevw, ejfivlhsa. filevw viene considerato in genere denominativo di fivlo"; per un’interpretazione differente vd. Tucker 1990, pp. 88-90.

Per completezza, vanno ricordati i pochi composti maschili della I declinazione in cui il SM si presenta come -filh"/-fila": gunaikofivla" ‘amante delle donne’, ejrhmofivlh" ‘che ama la solitudine’, logofivlh" ‘amante delle parole’ e pornofivlh" ‘amante delle prostitute’.

789

Per l’accento vd. Meissner 2006, p. 199.

790

Vd. LSJ s.v. Kuqnwvlh" “prov. of utter ruin, from the extirpation of the Cythnians by Amphitryon”.

791

Il significato di questo composto deriva probabilmente dall’uso, spesso congiunto, di panwvlh" ed ejxwvlh" nelle formule di maledizione.

Come ulteriore esempio di aggettivo in -wlh" si può citare aujtwvlh", trasmesso da Esichio come glossa di aujtovceir ‘che si uccide di propria mano’.

167

Come risulta dagli esempi, i composti in -wlh" possono assumere valore tanto passivo (‘distrutto’) quanto attivo (‘che distrugge/che perde’), con la possibilità, in quest’ultimo caso, di avere un PM sostantivale in funzione di oggetto. Anche qualora l’oggetto non sia espresso, tutte queste forme corrispondono per significato al valore attivo di ojvllumi (‘distruggere, far perire’)792, e non all’intransitivo ‘perire, morire’, proprio del medio

ojvllumai e del perfetto ojvlwla793

. Un fenomeno analogo si rileva nei composti con PM verbale, per esempio ojleshvnwr ‘che distrugge gli uomini’ o wjlesivkarpo" ‘che perde i propri frutti’, deputati all’espressione di un significato attivo-transitivo. Confrontati con questi ultimi, tuttavia, i composti con SM -wlh" offrono maggiori possibilità, in quanto ammettono anche un impiego con valore passivo oppure attivo senza la necessità di specificare l’oggetto.