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Composti omeric

2. Composti in C/Vahv"

3.1 Temi in occlusiva velare

3.1.1 Composti omeric

In Omero i composti deverbali caratterizzati da questa struttura sono i derivati in -aghv~ e -paghv~; entrambi si affiancano a un aoristo in -h- e sono dotati di significato passivo o intransitivo.

-a(h)ghv~ < a[gnumi174

L’unico composto derivato dal tema verbale ajvg-175 (aor. p. forte ejavghn) che si trova in Omero è ajaghv~, che ricorre esclusivamente in un passo

170

B. 9.42 taiv t’ ejp' eujnaei` povrw/ e 1.75; Call. fr. 65.1.

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kakkruvya" uJdavtessin ajeinaevessi notivzoi".

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Spesso accade che attorno a un aggettivo isolato in Omero in seguito si sviluppino delle famiglie.

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Sono esclusi dalla presente trattazione i composti che terminano in -akhv~ e in -eghv~, per quali vd. cap. 2, pp. 98ss. e 109ss.

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A proposito di questa base vd. Dettori 1999. Da notare il mantenimento dello iato non solo in Omero (presenza di ‘digamma’) ma anche in Sofocle. Le forme in -h- sono ioniche.

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dell’Odissea (11.575) e ha significato passivo (‘infrangibile’). Si tratta dunque di una forma che mantiene il significato passivo dell’aoristo e rimane confinata all’ambito poetico; verrà infatti ripresa da Teocrito176 e da poeti epici di vario periodo (Apollonio Rodio, Quinto Smirneo e Nonno di Panopoli)177.

Passivi sono anche i composti attestati successivamente: periaghv~ (‘infranto, a pezzi’, forma di età ellenistica)178, eujhghv~ (‘ben rotto’), aJlihghv~ (‘rotto dal mare’), e skeleaghv~ (‘dalle gambe rotte’), noti a partire dall’età imperiale179

.

L’unica importante eccezione è rappresentata da kumatoaghv~ ‘che si spezza come le onde’, formazione poetica che ricorre in un passo di Sofocle180

; nonostante questo composto sia più antico (V a.C.) delle forme passive sopra elencate, esso viene adoperato come attivo (intransitivo): è possibile in questo caso ipotizzare che l’impiego come attivo rappresenti una sorta di ‘licenza poetica’ di Sofocle, avvertita però come una forzatura semantica da parte degli autori successivi, che si riallineano all’usus omerico, forse anche in ragione del legame avvertito con l’aoristo ejavghn. Probabilmente è proprio il forte nesso tra l’aoristo passivo e il SM -aghv" che impedisce a quest’ultimo di sviluppare un significato attivo-transitivo (nel composto sofocleo la componente verbale è comunque intransitiva).

Il primo elemento del composto è costituito da un prefisso (aj-, dus-), da una preposizione (peri-) o da un sostantivo, in funzione di accusativo di relazione (skele-), strumentale/causa efficiente (aJli-) o avverbiale (kumato-)181. Tra le forme che presentano un sostantivo come primo elemento (si tratta in tutti i casi di hapax), due ricorrono in poesia (kumatoaghv~, aJlihghv~), una nella prosa filosofica di età imperiale (skeleaghv~). Oltre agli aggettivi in -aghv~, da ajvgnumi sono attestati anche alcuni aggettivi verbali in - akto~, tutti dotati di significato passivo e attestati dal V a.C. (mevsakto~ ‘rotto nel mezzo’, Ar. fr. 210). Il PM è costituito da prefissi (aj-, dus-) o preposizioni (kat-), spesso composti (ajkat-, duskat-, eujkat-), e in un solo caso da un aggettivo (mes-); con l’eccezione di mevsakto~, queste forme ricorrono principalmente nella prosa.

-paghv~ -phghv~ < phvgnumi182 In Omero sono attestati due composti in -paghv~,

messopaghv~ ‘conficcato fino a metà’183

e prwtopaghv~ ‘costruito di recente/per primo’;

175

Il sostantivo neutro ajvgo" (klavsma, qrau`ma) è riportato come glossa da Esichio. Le forme nominali ricavate da questa base sono rare, vd. DELG s.v. ajvgnumi.

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Id. 24.123. 177

Arg. 3.1251; Post. 6.596; D. 2.294. Al di fuori della poesia questo aggettivo si trova nelle opere di grammatici (Apollonio Lex., Erodiano) e commentatori di Omero. In Esichio si trova invece l’aggettivo verbale ajvakto".

178

AP 6.163 (Mel.).

179

Aret. CD 1.13 (d.l.); i{statÆ ejpi; prou[cousan ajnh;r aJlihgeva pevtrhn Opp. H. 3.460; Porph. Zet. 300.5.

180

S. OC 1243 wJ" kai; tovnde kat’ ajvkra"/deinai; kumatoagei`"/a\tai klonevousin ajei; xunou`sai. Forse il PM può essere interpretato anche come ‘contro le onde’. Poiché si tratta di una metafora in cui le onde sono assimilate ai venti che turbinano sul mare, un significato passivo ‘rotto dalle onde’ è da escludere.

181

O forse similativo (‘come le onde’).

182

Vd. Meissner 2006, p. 191 e Ruijgh 2004 per la radice di phvgnumi.

Chantraine fa derivare queste forme ‘con suffisso sigmatico e di senso passivo’ dal sostantivo neutro pavgo", a proposito del quale l’autore afferma “il nous semble plus pausible d’attribuer à ce nom d’action de

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in Omero è presente l’aoristo in -h- ejpavghn184

, dotato del valore stativo-intransitivo ‘essere fissato’185

; i due composti omerici sembrano però testimoniare uno spostamento verso il passivo.

A partire dalle forme omeriche, si assiste a un ampliamento progressivo di questa classe di composti, che continua a essere produttiva fino all’età bizantina e nel greco cristiano186

, con attestazioni in ogni genere di autori e opere187, anche se risultano particolarmente frequenti nella poesia (epigramma ed epica tarda) e nella prosa medica (da Ippocrate a Oribasio). Sebbene molti di questi composti siano degli hapax o delle creazioni poetiche artificiose188, resta comunque da osservare che molte forme occorrono comunque in autori di prosa di vario tipo (filosofia, storia, medicina, retorica)189.

Il secondo elemento -paghv~ è caratterizzato dalla capacità di combinarsi con primi elementi di vario tipo, con un numero notevole di possibilità: prefissi (aj-, dus-, hJmi-, ktl), preposizioni (ajmfi-, sum-, ktl; a queste forme può corrispondere un verbo composto), avverbi (ajei-, ajrti-), aggettivi in funzione avverbiale (ajkro-, kaino-, oJlo-, stereo-, ktl) e qualsiasi sostantivo (in alcuni casi anche più di uno) possa circostanziare meglio l’azione e/o lo stato espresso da pag-. In questo caso, il PM corrisponde a complementi di vario tipo (relazione, di luogo, strumento/causa efficiente), mentre solo in quattro casi (numero esiguo rispetto al totale) ha funzione di oggetto diretto. Si tratta di gounopaghv~ ‘che fa venire i crampi alle ginocchia’, v.l. in pseudo-Hes. Scut. 266 per gounopachv~ ‘dalle ginocchia robuste’ (nel GI solo questa forma è accolta), di guiopaghv~ ‘che irrigidisce le ginocchia’, forma che ricorre in AP 6.219 (Antip.) e in un’iscrizione (IG 3.779.6), ascrivibile al gruppo di composti con guio- come PM (p. es. guiotakhv~); sempre nell’AP si trova ijcqupaghv~ (AP 6.27 Theaet.); nauphghv~190 invece, attestato in Man. 4.323 (ormai nel IV d.C.), sembra una forma poetica creata per ragioni metriche sulla base dei ben più antichi (V a.C.) nauphgov~ (sostantivo) e nauphgevw.

Solo in questi pochi casi dunque il SM ha significato attivo-transitivo; tutti gli altri composti infatti sono o intransitivi o passivi: per giunta, non sempre il valore è

phvgnumi un sens intransitif «ce qui est fixé, dur»”, vd. DELG s.v. phvgnumi. Diversamente Meissner 2006, p. 186 “a nominal stem *pages- ‘frost’ was inferred from uJperpaghv"”.

183

Il. 21.172; Aristarco preferiva la lezione messopalhv~.

184

È attestata anche la forma di aoristo debole ejphvcqhn, vd. p. es. Il. 8.298; essa risulta comunque minoritaria.

185

Ha valore intransitivo (‘essere fisso, solido/congelarsi’) anche il perfetto pevphga. Meissner nota come il significato dei composti in -phghv~, -raghv~ e di newruchv~ sia vicino a quello del perfetto, ma non sia possibile stabilire una derivazione da quest’ultimo (nel caso di -phghv~); vd. Meissner 2006, p. 191 “It is difficult to prove the point, however, as deverbative compounds with o-vocalism so characteristic for the perfect are very hard to found […] Perhaps the perfect was too highly marked to serve as the basis for such compounds”.

Ruijgh sottolinea invece il valore ingressivo di pavgh (‘it became fixed’), vd. Ruijgh 2004.

186

Composti attestati solo a partire da autori cristiani sono p. es. stauropaghv~ e camaipaghv~.

187

Vd. Appendice, p. 192. I composti più antichi (con l’eccezione dei due omerici) presentano vocalismo lungo (euj-, kaino-, melam-, peri-), i più recenti breve, vd. DELG s.v. phvgnumi.

188

Vd. p. es. shsamoturopaghv~ ‘composto di sesamo e formaggio’ in Phil. Lyr. fr. e19.

189

L’uso dei composti in -paghv~ è però limitato nella prosa del V a.C.: per esempio, in Erodoto si trova solo ajpaghv~, mentre in Tucidide questi composti sono del tutto assenti. Essi diventano più frequenti a partire dagli autori del I-II d.C.

190

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determinabile con esattezza. Chiaramente passivi sono per esempio calkopaghv" ‘fatto di bronzo’, xulopaghv" ‘costruito di legno’ o qeiopaghv" ‘fatto dagli dei’, mentre nei composti in cui -paghv" significa ‘fisso’ o ‘congelato’ sarebbe necessario verificare nei vari contesti se viene espressa la nozione di stato o la conseguenza di un’azione precedente.

La base pag- infatti, come nota P. Chantraine191, a partire dal significato originario di ‘fissare - essere fisso, solido’, ha assunto varie accezioni, in particolare quella di ‘congelare, essere freddo ’, e tutti questi sviluppi semantici si riflettono nei composti in - paghv". Le forme derivate dalla radice pag-, sia semplici sia composte, sono molto numerose: ricordiamo in particolare l’aggettivo verbale phktov~ ‘fissato, piantato, costruito’ (quindi passivo), che ricorre spesso in composizione (vd. p. es. eujvphkto~ ‘ben costruito’ in Omero192

, dourivphkto~ ‘conficcato sulla lancia’ in A. Th. 278,

krustallovplhkto~ ‘congelato’ in E. Rh. 441), gli aggettivi – anch’essi composti – in - phx, oltre che varie formazioni in -phgov~ dotate di significato attivo193

(p. es. aJrmatophgov~ ‘che fabbrica carri’ in Il. 4.485) e verbi composti in -evw. Rispetto all’insieme di queste forme, gli aggettivi in -paghv~, con il loro significato in prevalenza passivo-intransitivo, sembrano costituire una classe intermedia tra gli aggettivi in - phktov~, chiaramente caratterizzati come passivi e i composti attivi in -phgov~.