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Gruppi che includono composti tratti da gradi diversi del tema verbale

2. Composti in C/Vahv"

3.3 Gruppi che includono composti tratti da gradi diversi del tema verbale

Talvolta, una stessa base verbale dà origine a due (o più) gruppi di aggettivi che si differenziano per il grado apofonico esibito dal SM (p. es. da trevfw si hanno composti in - trefhv", -trafhv" e -trofhv"). In questi casi la classe di composti interessata dal fenomeno può essere suddivisa al suo interno sulla base del vocalismo che caratterizza il SM, in modo tale da poter rilevare eventuali differenze (cronologia, natura del PM, significato) tra i gruppi così individuati. L’alternanza tra SM con gradi apofonici diversi interessa innanzitutto due importanti famiglie, vale a dire gli aggettivi sigmatici derivati da trevfw e strevfw (si noti la fortissima somiglianza formale tra i due verbi), ben attestati a partire da Omero: infatti, i composti che compaiono nel testo omerico − dunque i più antichi − sono costruiti sul grado normale (-trefhv", -strefhv"), mentre dal V a.C. in poi cominciano a diffondersi forme costruite sul grado zero (-trafhv", -strafhv"), caratteristico dell’aoristo p. forte dei rispettivi verbi (ejtravfhn, ejstravfhn)306

.

Il fatto che proprio i composti più antichi non siano caratterizzati dal grado apofonico dell’aoristo in -h- sembrerebbe contraddire il legame presente, almeno nella fase iniziale del processo di derivazione, tra formazioni sigmatiche e la presenza di un aoristo p. forte; tale dato tuttavia risulta meno sorprendente se si considera che sia per trevfw sia per

304

Stavqmhn ijqutenh' molibacqeva dourituph' te/sfu'ran kai; gura;" ajmfidevtou" ajrivda".

305

Vd. DELG s.v. tuvptw; la famiglia dei derivati di tuvptw è molto numerosa e comprende sostantivi (tuphv, tuvpo", tupiv"), verbi denominativi (tupovomai, tupavzw) e composti di vario tipo.

306

La suddivisione tra i gruppi individuabili non è comunque netta a causa di vari fenomeni di interferenza, per cui anche nei codici, per esempio, forme in -e- e forme in -a- costituiscono spesso variae lectiones.

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strevfw l’aoristo p. in -h- è attestato soltanto dal V a.C.307

È probabile dunque che, a causa dell’assenza o della scarsa frequenza di un aoristo p. forte, il ‘prototipo’ omerico di tale classe sia stato creato a partire dal tema verbale puro con il grado normale e, secondo un procedimento che si verifica anche in altri composti. La selezione del vocalismo e può essere a sua volta imputata alla maggiore frequenza delle forme in -trefhv" (ma anche - strefhv", -rehv") rispetto a quelle con grado zero308. A causa poi dell’azione di fenomeni

analogici e di assonanza all’interno della lingua omerica, tutte le forme create in seguito dalla stessa base verbale si sono adeguate al ‘prototipo’ adottandone il vocalismo309

. Solo in seguito, quando nel sistema dei composti si stabilizza la connessione tra aoristo passivo e forma morfologica del passivo, si creano nuovi composti che, in base a un principio di isomorfismo, fanno corrispondere al significato passivo una forma chiaramente caratterizzata come passiva in quanto costruita sullo stesso grado apofonico310. Infatti, nelle radici apofoniche come quelle di trevfw e strevfw, che dispongono per il tipo attivo di SM caratterizzati dal grado forte (p. es. ojresivtrofo", poluvstrofo")311

, le forme a grado zero, nel momento in cui vengono create, sono fortemente marcate come passive312. Questo processo di ricaratterizzazione agisce in modo parziale, in quanto le forme con grado zero risultano nettamente inferiori (soprattutto per strevfw) rispetto a quelle con vocalismo e, e per di più non impediscono neoformazioni con grado normale. Come si avrà poi modo di osservare, i composti di trevfw e strevfw sono interessati in diversa misura da tale fenomeno, che coinvolge principalmente i composti in -trafhv".

3.3.1 -trefhv" -trafhv" < trevfw Dal verbo trevfw ‘nutrire, allevare’ vengono derivate tre classi di composti sigmatici, che corrispondono a tre gradi apofonici differenti: gli aggettivi in -trefhv", i più antichi e i più numerosi; le forme in -trafhv", con grado zero come l’aoristo p. forte (ejtravfhn), attestate dal V a.C.; infine, poche forme in -trofhv"313

307

Le attestazioni di forme dell’aor. p. forte di trevfw in Omero sono infatti variae lectiones (vd. LSJ s.v. trevfw); anche Chantraine considera l’aoristo trafh`nai postomerico (vd. DELG s.v. trevfw). Tuttavia, come viene rilevato nel LSJ, in Omero l’aoristo tematico ejvtrafon viene utilizzato in senso passivo; in ogni caso, la base traf- non viene selezionata come partenza per le forme sigmatiche.

308

Vd. Meissner 2006, p. 191 “The choice between the two (i.e. grado zero/grado normale) seems to be determined at least by the frequency with which the verbal forms showing a particular grade occur: forms in sper- are far more frequent than such in spar-, tref- occurs more frequently than traf-, hence -sperhv" and -trefhv"”.

309

Un buon candidato al ruolo di prototipo è diotrefhv", sia per l’elevata frequenza con cui occorre sia per il significato (e i valori associati) di questa forma.

310

È possibile anche un uso intransitivo, come in eujtrafhv", per il quale vd. infra.

311

Per questi composti, originariamente bahuvrihi reinterpretati come deverbali (quindi posti in relazione al verbo trevfw piuttosto che a trofhv), vd. Risch 1974, pp. 196-8 e Meissner 2006, p. 194, etc. trevfw è infatti un verbo con apofonia, e può quindi usare un grado diverso e l’accento per creare composti tematici sia attivi sia passivi; la creazione di una classe di composti sigmatici potrebbe dunque sembrare a prima vista non necessaria.

312

Questo ovviamente non esclude nuovi sviluppi in fasi linguistiche più avanzate.

313

Si tratta di ajtrofhv", eujtrofhv", uJdatotrofhv", spesso attestate come variae lectiones. Nel GI viene accolto anche diotrofhv", v.l. di qeotrefhv" in AP 9.577.4.

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che si configurano come un ‘incrocio’tra gli aggettivi sigmatici e i numerosi composti in - trofo"314

.

I primi composti in -trefhv" sono attestati già nei poemi omerici (aJlio-, ajnemo-, aJpalo-, dio-, za-, uJdato-)315

; si tratta quindi di una classe produttiva fin da antica data, che costituisce inoltre uno dei primi esempi di estensione del processo di derivazione di forme sigmatiche anche a verbi per i quali − almeno al livello cronologico considerato − non è presente un aoristo in -h-316.

I composti omerici, tutti passivi (‘nutrito, allevato’)317, presentano un’ampia gamma di PM, dai prefissi euj-, za-, all’aggettivo aJpalo-, a vari sostantivi, che svolgono diverse funzioni (p. es. aJlio- ‘allevato in mare’ locativa, dio- ‘allevato da Zeus’ agentiva, ajnemo- ‘nutrito dal vento’ causa efficiente)318

. Questa varietà viene ulteriormente ampliata dai nuovi composti, creati a partire da Esiodo (khritrefhv" ‘nato per la sventura’ GI, detto degli uomini in Op. 418) fino a epoca bizantina inoltrata (p. es. brefotrefhv" ‘che nutre un bambino’ in Teodoro Studita, Nativ. BMV 7 e graotrefhv" ‘mantenuto da una vecchia’ in Eustazio di Tessalonica, Comm. ad Hom. 971.41); l’unico elemento escluso dalla posizione di PM sono le preposizioni.

Dal V-IV a.C. i composti in -trefhv" sviluppano un significato attivo-transitivo; il primo composto a presentare tale evoluzione è una forma poetica, muelotrefhv" ‘che nutre il midollo’319

, con PM in funzione di oggetto. Questa tipo di struttura è però poco frequente per i composti in -trefhv"; la si ritrova infatti soltanto in qeotrefhv" ‘che nutre gli dei’320 e nei tardi brefotrefhv" e teknotrefhv"321. L’acquisizione di un valore attivo-transitivo è, tranne poche eccezioni322, di norma un fenomeno che si riscontra nella lingua

314

Per un quadro dei composti tratti da trevfw vd. DELG s.v. trevfw.

315

In tre casi (aJlio-, ajnemo-, uJdro-) il PM indica l’elemento naturale che fa nascere e crescere un essere vivente, vd. Jouanna-Boudon-Millot 2008, p. 771 n.4 “À ces composes (i.e. donakotrovfo", lwtotrovfo", cloerotrovfo") en -trofo" au sens actif correspond et s’oppose une série de composes en -trefhv" de sens passif où les plantes poussent grâce à l’eau ou grâce à la terre” e “On comparera les composes en -trefhv" de sens passif où le premier élément désigne l’élément naturel qui donne naissance à un être vivant”.

316

Vd. Meissner 2006, p. 92 “Compounds in -trefhv" are extremely frequent since Homer”. L’autore ricorda la presenza di un sostantivo neutro trevfo" attestato soltanto in un frammento di Sofocle e come congettura in Euripide; gli aggettivi in -trefhv" non possono dunque essere fatti derivare da trevfo".

317

Per il significato dei composti in -trefhv" -trovfo" vd. Jouanna-Boudon-Millot 2008, p. 771 n.4 “La traduction traditionelle par «nourrir» dans les composés actifs et «être nourri» dans les composés passifs élimine l’idée de la naissance […] très présente dans les emplois les plus anciens, même quand l’agent du trevfein n’est pas un élément de la nature mais une divinité”.

318

Notevole è la presenza in Omero di due composti in cui il PM svolge il ruolo di agente/causa efficiente; infatti, in Omero l’espressione dell’agente è ancora rara, sia come complemento in dipendenza da un verbo passivo sia nei composti deverbali, vd. Napoli 2004, p. 372 e Meissner 2006, p. 194 “The use of the first member as the agenti s not yet found in Homer”. Più ambiguo risulta uJdatotrefhv", che si presta a un’interpretazione come intransitivo (‘che cresce vicino all’acqua’) oltre che come passivo (‘nutrito dall’acqua/vicino all’acqua’).

319

Timoth. 23 tetamevnon ojrivgana dia; muelotrefh'.

320 oujkevtÆ ejpiyauvw gaivh" posivn, ajlla; parÆ aujtw`//Zani; qeotrefevo" pivmplamai ajmbrosivh" (AP 9.577.3-

4); h} tovte Bavkcon eJlou'sa qeotrefevwn ajpo; mazw'n/ajproi>dh' zofoventi kateklhvise berevqrw (Nonno, D. 9.101-2).

321

Come brefotrefhv", anche teknotrefhv" è attestato in Teodoro Studita (Ep. 497.18). Teknotrofevw e teknotrofiva appartengono invece già al greco di età ellenistica.

322

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postomerica, e che nel caso dei composti in -trefhv" viene ulteriormente ostacolato dalla presenza degli aggettivi composti in -trofo", la cui struttura, come risulta fin dai primi esempi, ammette un significato attivo-transitivo323.

Attivi, anche se non transitivi, sono anche eujtrefhv" ‘nutriente’ (senza specificazione dell’oggetto) in un passo di Teofrasto324

e buqotrefhv" ‘che vive nelle profondità’, attestato nei LXX (3 Ma. 6.8, come attributo di kh`to"325); entrambe queste forme hanno dunque significato intransitivo. In ogni caso, la maggior parte dei composti in -trefhv" rimane passiva; il PM, oltre alla funzione di agente/causa efficiente (la più frequente), può essere anche una semplice determinazione avverbiale (ajrti-) o equivalere a un locativo (ojrei-, ejaro-). Il netto prevalere del valore passivo fa sì che le forme in -trefhv" si sovrappongano semanticamente agli aggettivi verbali in -qrepto"326.

Agli aggettivi in -trefhv" si affiancano a partire dal V a.C. i composti in -trafhv", rifatti sul grado dell’aoristo passivo ejtravfhn, anch’esso attestato a partire dal V a.C. Il più antico è eujtrafhv", attivo (‘nutriente’) in due passi di Eschilo (Th. 308, Cho. 898, dove è detto dell’acqua e del latte), passivo (‘ben nutrito’) in Ippocrate (Aër. 12) ed Euripide (IT 304). I composti di questo gruppo, meno numeroso rispetto al precedente, sono in prevalenza passivi; quando hanno valore attivo, esso è in genere intransitivo (p. es. polutrafhv" ‘molto nutriente’, ajtrafhv" ‘che non cresce - che non nutre’, etc.), e non vi sono composti in cui il PM svolga la funzione di oggetto. In alcuni casi entrambi i valori sono possibili per il composto (oltre al già citato eujtrafhv", anche skiatrafhv" ‘allevato nell’ombra - che conduce una vita ritirata’)327

oppure l’interpretazione oscilla tra passivo e intransitivo, laddove l’agente non è espresso (ajtrafhv" ‘cresciuto/ allevato? in modo puro’). Per quanto riguarda la natura del PM, invece, tra le forme in -trafhv" figura anche un composto con preposizione (uJpertrafhv"), con significato intransitivo (‘cresciuto troppo’); i rimanenti composti presentano come PM un prefisso (aj-, euj-), un aggettivo (aJgno-, polu-) o, più spesso, un sostantivo ( jApollwno-, mhro-, mouso-, oijko-, plouto-, skia-, uJlo-).

Anche i composti in -trafhv" presentano una notevole continuità di attestazioni: nuove forme, sempre passive, vengono create ancora in età bizantina (p. es. mousotrafhv" ‘allevato dalle Muse’ e ploutotrafhv" ‘allevato tra le ricchezze’, entrambi in Eustazio di Tessalonica).

323

Sullo sviluppo degli aggettivi sigmatici in Omero vd. Meissner 2006, p. 222 “Thus, the first member cannot normally be the accusative complement of the second member: a form like *kourotrefhv" ‘nourishing children’ is impossible and in this respect adjectives in -hv" contrast with the type kourotrovfo". A small number of transitive active s-stem adjectives like qumodakhv" ‘heart-biting’ eventually arise, partly because -o" encroached with the domain of -h" […], blurring the distinction between the formations, and partly because such adjectives were supported by neuter nouns in -o" like davko"”.

324

Questa forma già omerica possiede innanzitutto significato passivo (‘ben nutrito’); è adoperata in senso attivo (‘che nutre bene’) da Teofrasto (CP 1.18.1; v.l. -traf-).

325

Forse non è del tutto da escludere un significato passivo (‘allevato/nutrito nell’abisso’).

326

A questo proposito può essere significativo il comportamento di Esichio, che adopera eJlotrefhv" per spiegare ejleovqrepto"; è interessante che in una fase tarda della lingua si faccia ricorso a un aggettivo sigmatico per spiegare una forma tematica.

327

Agath. Hist. 19.17. In questo caso il significato attivo si configura come uno sviluppo dell’accezione di base (passiva) del composto.

65

I composti in -trefhv" e -trafhv" pertanto, considerati nel loro complesso, costituiscono una classe piuttosto numerosa e produttiva dal greco omerico al greco bizantino, che si affianca e in parte si sovrappone da un lato agli aggettivi verbali in - qrepto", dall’altro ai composti in -trofo", formati sul grado forte della radice, che costituiscono il gruppo più antico e numeroso (oltre 200 forme). In particolare, proprio la presenza di questi ultimi, caratterizzati in modo chiaro come attivi o passivi tramite l’accento (parossitoni i primi, proparossitoni i secondi), e che non mostrano alcuna restrizione circa natura e ruolo del PM, rende problematico individuare le motivazioni semantiche e morfologiche che possono aver favorito lo sviluppo delle formazioni sigmatiche. Infatti, non si può neppure affermare che i composti sigmatici abbiano guadagnato terreno a scapito delle forme in -trofo", in quanto queste ultime continuano a essere ampiamente attestate anche in epoca bizantina.

Rimane comunque possibile mettere in evidenza delle differenze tra l’uno e l’altro gruppo. Innanzitutto, gli elementi attestati come PM risultano distribuiti in modo ‘equilibrato’ tra aggettivi sigmatici e forme tematiche, dal momento che i casi di coppie accomunate dal PM328 sono un numero esiguo rispetto al totale, e alcuni PM figurano soltanto o nell’una o nell’altra classe; in particolare, le preposizioni, ammesse nei composti tematici, compaiono in un caso soltanto tra le forme sigmatiche (uJpertrafhv"). Sembrerebbe dunque di essere di fronte a due329 classi di composti parallele, che si ripartiscono uno stesso dominio semantico e si sovrappongono solo parzialmente. Tale impressione risulta poi rafforzata dal fatto che lo sviluppo di un significato attivo-transitivo rimane, come si è visto, un fatto minoritario negli aggettivi in -hv", che restano maggiormente legati all’originario valore passivo (al limite intransitivo). I composti sigmatici deverbali dunque, formazione più recente rispetto ai composti in -trofo", cercano di affermarsi all’interno dello spazio già occupato da questi ultimi senza riuscire a sostituirli completamente, ma riscontrando ugualmente, come classe, un discreto successo330.

3.3.2 -strefhv" -strafhv" < strevfw La situazione dei composti derivati da strevfw risulta simile a quella esaminata in precedenza: infatti, come accade per trevfw, i primi composti sono attestati in Omero con vocalismo e (-strefhv"), mentre a partire dal V a.C. cominciano a diffondersi forme che presentano grado apofonico zero (-strafhv")331. Anche il verbo strevfw (‘volgere - volgersi’) presenta sia l’aoristo p. debole (ejstrevfqhn, già in Omero) sia forte (ejstravfhn, frequente in attico); il passivo di strevfw ha in genere significato intransitivo. Inoltre, pure in questo caso si assiste alla creazione di due classi

328

Una volta che il gruppo dei composti sigmatici si sia assestato all’interno della lingua, è possibile che alcune forme tarde (età bizantina) in -trofo" siano state rifatte sulle corrispondenti forme in -hv" (p. es. uJdatovtrofo" in Costantino Manasse).

329

Considero in modo congiunto i composti in -trefhv" e -trafhv".

330

Un’ulteriore differenza è rappresentata dal fatto che le forme in -trofo" possono essere anche dei sostantivi; questo ‘passaggio di categoria’ non mi sembra si verifichi nei composti sigmatici; in generale, infatti, tranne che nei casi di uso sostantivato dell’aggettivo (p. es. trihvrh" ‘triereme’) non esistono sostantivi in -hv".

331

Vi è una sola forma sigmatica con grado forte, eujstrofhv", tarda e attestata come v.l. in Gregorio di Nazianzo (Carm. 1.1.3.35).

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parallele di aggettivi composti, le forme sigmatiche da un lato, i composti con SM - strofo" dall’altro. La notevole somiglianza tra trevfw e strevfw, riscontrabile sia a livello formale/fonetico sia morfologico (presenza di apofonia, meccanismi di derivazione simili), probabilmente ha fatto sì che strevfw e derivati si siano in qualche modo modellati sulla famiglia di trevfw, riproducendo su scala più ridotta gli stessi fenomeni332.

Nei poemi omerici sono attestate le forme ajmfistrefhv" ‘che si volta in ogni direzione’ (Il. 11.40)333

ed eujstrefhv" ‘ben ritorto’ (p. es. Il. 15.463, Od. 9.427), entrambe con valore intransitivo. A partire dal V a.C., ai due composti omerici si aggiungono progressivamente nuovi aggettivi, tutti intransitivi334 e generalmente con preposizione e/o prefisso come PM (ejpi-, sun-, ajnepi-). Solo dal II-III d.C. in poi cominciano a figurare quali PM aggettivi (polu-, tapeino-) e avverbi (ajei-); si tratta in tutti e tre i casi di forme poetiche, con attestazioni335 estremamente limitate e di significato attivo-intransitivo (rispettivamente ‘winding’ LSJ/ ‘molto ritorto’ GI, ‘revolving in low spheres’ LSJ/‘volto verso il basso’ GI e ‘che si volge sempre, i.e. volubile’). Nei composti in -strefhv" è possibile dunque rilevare delle forti limitazioni sulla natura degli elementi ammessi come PM, le quali tuttavia non sembrano agire nei composti in -strofo", che presentano al PM anche sostantivi con differenti funzioni (p. es. di oggetto hJniostrovfo" ‘che volge le redini, i.e. auriga’ o locativa in pelagovstrofo"336

‘che si aggira nel mare’). Contrariamente a quanto si è visto con -trofo" -trefhv", in questo caso non si è verificata un’estensione ai composti sigmatici delle proprietà che caratterizzano il tipo tematico (sostantivo come PM, sviluppo di un valore attivo-transitivo).

Le forme in -strafhv" sono cinque soltanto337; l’unica che non ha un corrispettivo in - strefhv" è palinstrafhv" ‘volto all’indietro’ (Soph. Ichn.117).

Con l’esclusione di palinstrafhv" e tapeinostrefhv", a tutti gli altri composti in - strefhv" corrisponde o un composto in -strofo" o un aggettivo verbale in -strepto", senza differenze significative sul piano semantico.

L’affermazione dei composti in -traf-, -straf- risulta cronologicamente coeva alla diffusione delle forme in -afhv", che risultano assai simili a livello formale, ma derivano

332

La produttività dei derivati di strevfw è infatti più limitata, vd. DELG s.v. strevfw. Chantraine considera i composti in -strefhv" derivati da un non attestato sostantivo neutro *strefo".

Va inoltre ricordato che strevfw può ricorrere anche come PM di composto; si tratta però, tranne che per gli antroponimi, di forme rare e poetiche, tra cui si possono ricordare i verbi strefedivnhqen (Il. 16.792) e steryodikevw (Ar. Nub. 434) e gli aggettivi streyavuchn e streyivmallo".

333

v.l. ajmfistefhv".

334

Non so se questa categoria sia effettivamente adeguata; sotto ‘intransitivo’ possono essere comprese infatti due accezioni principali (‘che si muove’ o ‘ritorto/flessibile’), delle quali la prima descrive effettivamente un’azione, la seconda una proprietà.

335

polustrefhv" Opp. H. 5.132 e Inscr. Magn. 17.33; ajeistrefhv" Greg. Naz. Carm. Mor. 175.2 e Anth.Gr. 175.2; tapeinostrefhv" Meth. Symp. 8.10.196. I composti con primo membro costituito da preposizione o avverbio sono frequenti anche nella prosa.

336

pelagovstrofo" (Opp. H. 3.174.) ha come v.l. pelagovtrofo" ‘nutrito nel/dal mare’.

337

I derivati si presentano raramente vocalismo zero; Chantraine ipotizza possa trattarsi di un trattamento dialettale (dorico?), come sembrerebbe mostrare il PM Strayi- negli antroponimi. Vd. DELG s.v. strevfw. Difficilmente però una forma con può essere considerata dorica; si potrebbe piuttosto trattare di un PM analogico (da SM straf- > PM stray-).

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da verbi con una diversa natura morfologica. Infatti, mentre strevfw e trevfw sono, come si è ricordato, radici apofoniche che formano composti in -strofo" e -trofo", i composti in -afhv" generalmente derivano da verbi (bavptw, gravfw...) che non presentano apofonia, e per i quali dunque non è possibile realizzare una netta opposizione tra composti attivi con grado apofonico o e composti passivi in -af-, dal momento che tutti i composti si creano dalla base -af-.

Le forme in -strafhv" e -trafhv", create con una forte influenza da parte dell’aoristo passivo (vd. supra), possono essere servite da modello analogico per i composti in -afhv" derivati da altri verbi sia dal punto di vista formale sia per il mantenimento del significato passivo.

Tuttavia, a causa della complessità che caratterizza questo genere di fenomeni, non è da escludere un ruolo ‘attivo’ anche da parte delle forme in -afhv", la cui diffusione non può essere considerata un fenomeno posteriore e dipendente da quella dei composti in - strafhv" e -trafhv"; eujrrafhv", infatti, è un aggettivo già omerico, mentre i composti in -bafhv" < bavptw, attestati a partire dal V a.C, costituiscono una classe assai numerosa e produttiva, che può esser stata a sua volta modello di nuove forme in -afhv".

Non essendo dunque possibile ricostruire un quadro chiaro e univoco della situazione, risulta più utile considerare i due processi (ricaratterizzazione dei composti di (s)trevfw, diffusione delle forme in -afhv") in parallelo, con la possibilità di influenze reciproche, senza escludere tuttavia che alcune forme, in virtù della loro frequenza e/o del loro ‘prestigio’, abbiano costituito un modello più forte rispetto ad altre.

3.3.3 -(r)rehv~ -(r)ruhv" < rJevw Con i composti sigmatici da rJevw si verifica un fenomeno analogo a quanto si è osservato con i composti in -tre afhv~ e -stre afhv~; pertanto, essi