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Le altre regole: la rule of five, la join three rule, la hold rule e la rule of s

Il procedimento in sede di case selection 1 Premessa

4. La discuss list e la friday conference

4.1. Le modalità decisorie in sede di conference 1 La rule of four

4.1.2. Le altre regole: la rule of five, la join three rule, la hold rule e la rule of s

Vi sono issues in cui la Corte solitamente si divide in blocchi di cinque contro quattro: in questa situazione, spesso la minoranza rinuncia al proprio proposito, nella consapevolezza che, anche nel caso in cui riuscisse ad arrivare agli oral arguments, non sarebbe mai in grado di vincere nel merito. In casi come questo129, ecco che la rule of four si

trasforma in rule of five, in quanto si rendono di fatto necessari cinque voti perché il writ sia concesso. Per quanto riguarda la join three rule, invece, più che di una regola autonoma si dovrebbe parlare di una applicazione della rule of four caratterizzata dalla collaborazione tra i Justices, in quanto essa opera nella situazione in cui un giudice sia incerto sul voto da esprimere in sede di case selection, e si dica disposto a rivedere il caso in presenza di altri tre giudici che votino per la review, oppure, di fronte alla posizione favorevole di tre colleghi, sia

opinion, oppure la previsione di una sconfitta nel merito da parte dei giudici che, in

minoranza, hanno concesso il writ.

127 J.M.LEIMAN, The Rule of Four, cit.,p.976. 128 Così FERRARIS, op.cit., p.88.

129 Ad esempio, nel caso degli obscenity cases, che attengono ai comportamenti lesivi

indotto ad appoggiarli130. È poi possibile per almeno tre Justices, di

propria iniziativa o su impulso di parte, ottenere il differimento della pronuncia, ogniqualvolta una normativa sopravvenuta, una imminente decisione della Corte su un caso simile o un’altra decisione di Corti federali inferiori, sia suscettibile di influenzare la concessione o meno del writ: si tratta della c.d. hold rule, tesa a garantire eguaglianza di trattamento ai diversi ricorrenti, per evitare che casi simili vengano differentemente selezionati in dipendenza del solo fattore temporale, id est, del momento di deposito delle petitions131. In un quadro come quello appena delineato, assai garantistico, forti perplessità sono destate da quelle decisioni con cui la Corte ha negato la sospensione dell’esecuzione della pena capitale in un caso hold, senza adattare a tale circostanza la regola invalsa tra i Justices secondo la quale, quando si tratti di un capital case, in presenza di quattro voti a favore della concessione del writ, è accordato da un giudice il quinto voto necessario per la sospensione dell’esecuzione della pena capitale. Ad ogni modo, nonostante le indignate proteste del Justice Brennan, per il quale tale rifiuto “significa distinguere tra chi può vivere e chi morirà in base alla rapidità dell’avvocato nel depositare per primo gli atti, […] a quella che è poco più di una competizione atletica”, la Corte non ha desistito, negli anni seguenti, dal seguire tale prassi.

130 FERRARIS, op.cit., p.90. In proposito, un clerk ha affermato che “it is kind of a

hardy in-between vote”; cfr. PERRY, Deciding to Decide,p.167. Inoltre, l’autore

compie un’interessante comparazione tra justices e congressmen, affermando come i comportamenti degli uni e degli altri differiscano “greatly on the norm of

reciprocity”: mentre i secondi, alle volte, “do favors even when it is quite costly”, tra

i primi, invece, “the norm seems to be to resist”, e concedere il quarto voto “only

where feelings are particularly strong”. ID, op.cit., p.169.

Ancora, è necessario il voto di sei componenti della Corte affinché sia possibile concedere il writ e subito passare a decidere il merito132; tale

situazione, in cui ad operare è sostanzialmente una rule of six, è identificabile col termine di summary disposition e produce delle importanti conseguenze sia sulle corti inferiori, che faticano a trovare una guida in queste sentenze, solitamente molto sintetiche, sia sul comportamento delle parti133, nella misura in cui devono scegliere se

redigere un ricorso conciso e stringato, per non violare i requisiti formali, oppure approfondire il contenuto fattuale, sperando che la Corte scelga la strada della summary disposition ma correndo il rischio che la petition venga rigettata perché factual bound134. La prassi in esame è spesso utilizzata per le sentenze egregious delle corti inferiori e, si ritiene, probabilmente anche per evitare di emettere sentenze dalla motivazione confusa, dunque poco chiare135.

4.2. La decisione

Salvo quanto si dirà in merito alla recente emersione di alcune prassi136, la pronuncia circa la concessione o il diniego del writ (come,

del resto, quella circa la sua revoca137) non è corredata da alcuna

motivazione. Da più parti si è cercato di spiegare la ratio che sorregge tale secrecy, con risultati diversi: se Devaney, in qualità di Presidente

132 In proposito, un clerk ha parlato di “Zorro concept – where they strike like a

lightening to do Justice”. Cfr. PERRY, Deciding to Decide, p.100.

133 Attraverso la summary disposition, tra l’altro, le parti sono private della possibilità

della possibilità di discutere il caso oralmente.

134 FERRARIS, op.cit., pp.138,139. 135 TIRIO, op.cit., p.54, testo e nota 43.

136 Ci si riferisce alle prassi del dissent from denial e dell’opinion respecting the

denial. Vedi infra, § 4.2.1.

dell’Associazione Nazionale degli Avvocati, la riteneva funzionale a creare un alone di sacralità attorno alla Corte, e quindi a conferire dignità al procedimento di selezione, Butler la considera fondamentale affinché il discretionary power dei Justices si mantenga effettivo; altri, invece, ritengono che la segretezza circa i motivi di accoglimento o di rigetto serva ad un fine tutto politico, ossia ad evitare critiche in merito al proprio operato da parte, soprattutto, del potere legislativo; ancora, vi è chi afferma che la secrecy sostenga esigenze di celerità138. Quale

che sia l’esigenza alla base, e appurati gli indubbi benefici che la Corte da essa trae, sarebbe incompleta una ricerca che ignorasse come la mancanza di motivazione mal si coniughi con la countermajoritan difficulty da cui è affetta la Corte, la quale, non disponendo di forza politica autonoma, deve cercare legittimazione nella sua stessa attività, motivando di fronte al potere legislativo e all’opinione pubblica ogni sua scelta139. Una volta deliberata, la pronuncia è notificata dal Clerk

agli avvocati di parte e alla corte che ha emesso la decisione impugnata140. Qualora i Justices si siano espressi in favore della

review, il caso è iscritto a ruolo per il briefing e l’oral argument141 affinchè si decida il merito, salvo che non intervenga un dismissal for certiorari improvidently granted a revocare il writ; la sospensione della sentenza, per ottenere la quale è necessario il voto di cinque Justices, può essere richiesta al singolo giudice, oppure alla Corte.

138 Cfr. e per approfondimenti, FERRARIS, op.cit., pp. 93,94. 139 Sul punto, BARSOTTI, op.cit., p.194.

140 S.C.R. 16.2. e 16.3. 141 S.C.R. 16.2.

Qualora, invece, il writ sia stato ab origine negato, è comunque possibile che il ricorso venga reinserito nella discuss list su iniziativa dei giudici, ove intendano chiedere al respondent il mancante opponent brief142 o allorché abbiano in mente di scrivere un dissent from denial143, oppure, molto più raramente144, allo scopo di ottenere

l’intero fascicolo dalle corti che hanno in precedenza trattato il caso145;

la suddetta procedura, inoltre, può essere attivata dallo stesso Chief che voglia verificare la solidità delle posizioni dei Justices, in presenza di soli quattro voti favorevoli alla concessione146. In ogni caso, entro

25 giorni dalla pronuncia il ricorrente può chiedere il rehearing della Corte147.

142 PERRY, Deciding to decide, p. 49. Una variante è quella di “call for the views of

the solicitor general”, quando il caso è suscettibile di avere un “potentially significant impact upon the government”.

143 Nel tempo che precede la riunione successiva, il giudice che ha chiesto il relisting

farà circolare tra i colleghi una bozza di dissent from denial con l’obiettivo di persuaderli a votare in favore della review. Sul punto, BARSOTTI, op.cit., pp. 129, 130. Vedi anche infra, nota 165.

144 La Corte, infatti, tende a negare il writ qualora sia necessario approfondire la

vicenda per valutarne la meritevolezza; si parla, in tal caso, di bad facts, ossia casi in cui la vicenda fattuale è così complessa da essere considerata irrilevante, perché la decisione sarebbe “less legal and more factual”. Così FERRARIS, op.cit., p.107, citando H.W.Perry, Deciding to decide, p.235. V. Capitolo III, § 3.2.

145 PERRY, Deciding to Decide, p.50.

146 Si tratta di una prassi invalsa in tempi relativamente recenti. Cfr TIRIO, op.cit.,

p.59.

147 S.C.R. 44.2. Generalmente, una petition for rehearing viene accolta solo ove porti

nuovi argomenti all’attenzione della Corte. Ad esempio, a sudden conflict tra le corti inferiori. V. S.A. BAKER, A Practical Guide to Certiorari, in Catholic University