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loci in ambiente digitale Alessia Scacch

Università di Roma “Sapienza”, Italia - alessia.scacchi@uniroma1.it

ABSTRACT

Il progetto di ricerca che viene illustrato nel presente lavoro si caratterizza per la interdisciplinarità del patrimonio che intende sistematizzare in modo digitale e per la tipicità dei contenuti selezionati dal lavoro di scavo di geografe, letterate e storiche dell'Università “Sapienza” tra le carte d'archivio e la documentazione informatica relativa al Rione Esquilino di Roma. Ciò potrebbe rappresentare una sorta di modello per lavori che convoglino le competenze di diverse discipline su un medesimo focus, ampliando in tal modo le possibilità significative degli studi umanistici, modificando alla radice la forma stessa della ricerca in questo ambito. Infatti, il problema della confluenza di diverse discipline verso un medesimo argomento può rappresentare una palestra per collaborazioni scientifiche che intendano sviluppare media contents e piattaforme

multimediali per l'analisi dei dati e la divulgazione.

PAROLE CHIAVE

Sensus loci, studi interdisciplinari, metodi per la ricerca scientifica

1. PREMESSA

La costituzione di archivi digitali è di frequente una questione che attiene alle singole discipline le quali intendono dotarsi di strumenti elettronici per conservare, valorizzare o studiare corpora tematici o comunque omogenei.

Il progetto di ricerca che viene illustrato nel presente lavoro si caratterizza, al contrario, per la interdisciplinarità del patrimonio che intende sistematizzare in modo digitale e per la tipicità dei contenuti selezionati dal lavoro di scavo di geografe, letterate e storiche dell'Università di Roma “Sapienza”.

Ciò potrebbe rappresentare una sorta di modello per lavori che convoglino le competenze di diverse discipline su un medesimo focus, ampliando in tal modo le possibilità significative degli studi umanistici, modificando alla radice la forma stessa della ricerca in questo ambito. Infatti, il problema della confluenza di diverse discipline verso un medesimo argomento può rappresentare una palestra per collaborazioni scientifiche che intendano sviluppare media contents e piattaforme multimediali per l'analisi dei dati e la divulgazione.

2. RACCOLTA E TRATTAMENTO DATI

Nella fattispecie, la ricerca intendeva studiare e organizzare i risultati sul sensus loci del Rione Esquilino di Roma, facendo confluire in un medesimo strumento differenti competenze e conoscenze disciplinari. Per questo motivo, il Rione è stato osservato da varie angolature.

Le geografe e i geografi hanno raccolto dati statistici e cartografici sulle specificità antropiche e l'organizzazione degli spazi attraverso il tempo. Le letterate hanno cercato ricorrenze lessicali del termine Esquilino e isotopie connesse ai luoghi caratteristici del quartiere, ciò analizzando un corpus testuale che va dall'Ottocento ad oggi. Infine le storiche hanno scandagliato le sedi istituzionali della conservazione archivistica – l'Archivio storico del Comune di Roma e l'Archivio Centrale dello Stato - per ricostruire la storia sociale del Rione, attraversando le fasi più emblematiche del secolo breve, scavando tra le carte dimenticate della storia “minuscola”.

Tutto ciò mirava alla costruzione di uno strumento unico, è per questo che periodicamente si rivelava necessario il confronto sulle metodologie utilizzate per le indagini, sulla terminologia scientifica usata – che difficilmente risultava condivisa -, sugli orizzonti d'attesa dei singoli studiosi. Per sistematizzare la mole di dati che si andavano raccogliendo è stato predisposto un data base in cui potessero confluire differenti forme o generi di risorse, cui si potesse attingere in maniera condivisa e interdisciplinare. Parallelamente si lavorava all'ideazione di un ipermedia che mirasse alla divulgazione dei risultati della ricerca in maniera altresì interdisciplinare e multicentrica, poiché l'interesse verso il singolo argomento, il Rione Esquilino, emergesse sia in ottica disciplinare sia in una prospettiva transmediatica e trasversale.

3. VALORIZZAZIONE DI PATRIMONI TRANSDISCIPLINARI

Il risultato della ricerca sono dunque un data base su Fedora e un ipermedia istituzionale, scritto interamente in HTML5, intitolato “Esquilinonarrante”. Lo strumento, ospitato dai server del CRILeT, si articola in quattro principali sezioni che al loro interno ospitano una ulteriore partizione per campi semantici extradisciplinari, rimescolando le attese delle singole

La Home presenta di fatto l'intero progetto con indicazioni sul gruppo di ricerca, sui presupposti e i metodi utilizzati, sulle possibilità di collaborare al progetto per il tramite di Twitter, Instagram e una mail dedicata. La pagina denominata Storia colleziona al suo interno schede su alcuni degli eventi più significativi del Novecento vissuti nel Rione come segni di cambiamenti epocali – l'urbanizzazione ottocentesca, la Resistenza e la guerra vista da Piazza Vittorio, solo per citare alcuni esempi – e delle specificità artistiche di alcuni luoghi simbolo dell'Esquilino – la Porta magica, l'Acquario romano -. La pagina intitolata Narrazione colleziona schede su testi e questioni relative al sensus loci nelle opere narrative ottonovecentesche – il quartiere in Gadda, Pasolini, nelle scritture migranti, sui quotidiani e sui social network -. Infine la pagina dedicata al Territorio si occupa di organizzare schede sulle questioni demografiche e sulla geografia umana – il territorio dal punto di vista amministrativo, l'immigrazione, gli indicatori demografici -.

4. UN MODELLO DI DECOSTRUZIONE

L'organizzazione in schede ha consentito una maggiore interazione tra campi disciplinari differenti, stante un comune schema di scrittura che imponeva un numero di caratteri determinato e la necessaria sintesi dei contenuti in un abstsract di cinquecento parole. Inoltre l'utilizzo di un data base progettato in team per convogliare contenuti molteplici, sia nella forma sia nella sostanza, rappresenta un ulteriore passo in avanti per lo sviluppo e la cultura stessa del sensus loci che, in tal senso, è stato decostruito dai componenti del gruppo di ricerca e riorganizzato in maniera a-gerarchica proprio grazie al digitale.

Seppure difficile, quindi, l'interazione tra sfere disciplinari differenti è possibile ed ha rappresentato, nel progetto descritto, una effettiva prova di scambio e progresso per ambiti culturali diversi che mirino alla costruzione di nuovi patrimoni transdisciplinari1.

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