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Angelo Mario Del Grosso 1 , Salvatore Cristofaro 2 , Maria Rosa De Luca 3 , Emiliano Giovannetti 1 , Simone Marchi 1 , Graziella Seminara 3 , Daria Spampinato

1

Istituto di Linguistica Computazionale - CNR, Italia - {angelo.delgrosso, emiliano.giovannetti, simone.marchi}@ilc.cnr.it 2 Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - CNR, Italia - {salvatore.cristofaro, daria.spampinato}@istc.cnr.it

3 Università di Catania, Italia - {mdeluca, g.seminara}@unict.it

ABSTRACT

Nel contesto del progetto “Museo Virtuale della Musica BellinInRete” sarà reso fruibile, attraverso un processo di acquisizione, codifica e pubblicazione digitale, un corpus di lettere di Vincenzo Bellini, compositore catanese del XIX secolo. L’edizione digitale delle lettere belliniane sarà consultabile in rete e, inoltre, sarà integrata in un percorso museale interattivo in allestimento presso il Museo Civico Belliniano di Catania. Inoltre, il progetto prevede l’analisi e l’organizzazione del patrimonio belliniano del Museo, secondo i più recenti e accreditati standard e raccomandazioni per la metadatazione e fruizione dei dati di musei, biblioteche e archivi. Il patrimonio in esame viene reso fruibile attraverso un museo digitale multicanale che racconta i contenuti dei documenti.

PAROLE CHIAVE

Digital Edition, Vincenzo Bellini, Virtual Museum, Music, Computational Philology, Semantic Web, Software Design

1. INTRODUZIONE

Nella sua più ampia articolazione, il progetto si prefigge l'obiettivo di rinnovare e creare un cambiamento duraturo nella fruizione e nella valorizzazione del Museo Civico Belliniano attraverso modalità digitali e sviluppando, al contempo, un nuovo punto di vista comunicativo del patrimonio materiale e immateriale. Questo lavoro prevede, innanzitutto, l’analisi e l’organizzazione del patrimonio belliniano del Museo secondo i più recenti e accreditati standard e raccomandazioni per la metadatazione e fruizione dei dati di musei, biblioteche e archivi. Il patrimonio in esame viene reso fruibile attraverso un museo digitale multicanale che racconta i contenuti dei documenti. Inoltre, è previsto il riallestimento scenografico del museo, evocando i vari ambienti dei teatri dell’epoca, in cui il visitatore viene immerso con l’aiuto della narrazione della “vita in quattro atti” del Maestro, affidata a tecnologie audiovisive strettamente integrate con l’allestimento scenografico.

BellinInRete è un progetto altamente multidisciplinare che si avvale delle competenze musicologiche presenti presso l’Università di Catania e dell’esperienza nel settore delle Digital Humanities dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del CNR di Catania e dell’Istituto di Linguistica Computazionale “A. Zampolli” (ILC) del CNR di Pisa. Ad oggi è stato definito lo schema di codifica del carteggio ed è stato realizzato un prototipo di fruizione dell’edizione digitale delle lettere autografe di Bellini. L’edizione digitale del corpus epistolare è realizzata attraverso una codifica TEI-XML, con particolare attenzione alla gestione dei metadati relativi alla corrispondenza codificati mediante l’utilizzo del modulo

correspDesc. Accanto alla codifica dei dati testuali sono state analizzate le tecniche standard per la descrizione catalografica

e bibliografica del carteggio, come, ad esempio, l’aderenza allo schema UNIMARC per la registrazione degli elementi bibliografici. In tale scenario le buone prassi del Semantic Web (quali il collegamento di informazioni presenti nei documenti a dataset pubblici autorevoli, come VIAF1, Geonames2, CIDOC-CRM3 e RISM4) sono state giudicate le più adatte a rispondere

ai requisiti ermeneutici del progetto. L’edizione digitale accosterà la riproduzione facsimilare di ciascuna lettera autografa con la sua trascrizione digitale, realizzata con criteri conservativi nel rispetto della forma del dettato della missiva originale.

2. STATO DELL'ARTE

L’approccio seguito è simile a quello adottato con successo in altre iniziative, dove i corpora epistolari sono stati codificati con le linee guida della TEI [5]. Tra l’altro, uno Special Interest Group di TEI (Correspondence SIG), dal 2008 al 2014, ha lavorato proprio allo sviluppo del tagset correspDesc per la codifica della corrispondenza [10]. Il web service CorrespSearch5

fa uso di questa risorsa e consente l’indicizzazione di lettere per mittente, destinatario, data, luogo di invio e ricezione attraverso il protocollo Correspondence Metadata Interchange Format (CMI) [7].

1Virtual International Authority File, https://viaf.org/ 2http://www.geonames.org/

3http://www.cidoc-crm.org/

4Répertoire International des Sources Musicales, http://www.rism.info/ 5http://correspsearch.net/index.xql?id=about&l=en

Tra i progetti più vicini agli scopi di BellinInRete citiamo innanzitutto WeGa6, un progetto tedesco che coinvolge l’edizione

digitale di opere e scritti del musicista Carl Maria von Weber. Nel progetto Digital Archive of Letters in Flanders7 (DALF), sono state codificate 1500 lettere estratte dalla rivista di letteratura fiamminga “Van Nu en Straks”. Molti tra gli elementi di marcatura prodotti in seno al progetto DALF sono stati riutilizzati per l’edizione digitale del progetto delle lettere di Van Gogh8. “In Mozart’s Words”9 è un progetto di raccolta, conservazione e valorizzazione della corrispondenza del musicista Wolfgang Amadeus Mozart; il progetto, grazie ad una accurata codifica digitale del contenuto delle lettere, consente di scoprire ed approfondire via Web le esperienze più intime della vita del compositore austriaco.

L’ILC ha partecipato al progetto “Clavius on the Web” il cui scopo principale è stato quello di digitalizzare, trascrivere, codificare e annotare a vari livelli alcune lettere indirizzate al matematico gesuita Cristoforo Clavio10 [1]. Seppur non incentrato sull’edizione digitale di lettere, si reputa importante citare il progetto Proust’s drafts prototype11, nel quale sono

proposte interessanti soluzioni per la codifica di edizioni genetiche. Infine, per gli aspetti di catalogo e linking di contenuti nel Semantic Web si sottolinea il progetto “RISM” ritenuto un catalogo di autorità del dominio musicale e che ha approntato un archivio Linked Open Data (LOD) di una vasta collezione di fonti musicali accessibile tramite uno SPARQL endpoint dedicato12.

3. OBIETTIVI E METODOLOGIA

Sebbene l’obiettivo principale del progetto sia quello di produrre, preservare e rendere fruibile l’edizione digitale del carteggio belliniano, ci sono alcuni elementi di innovazione che contraddistinguono BellinInRete. L’edizione digitale sarà consultabile, oltre che online, anche all’interno dell’allestimento del museo belliniano, consentendo al visitatore di poter “toccare con mano” i documenti originali per un’esperienza di fruizione maggiormente immersiva.

La sperimentazione del tagset correspDesc dell’header di TEI (cfr 3.1) e l’uso del paradigma dei LOD all’interno dell’attività di annotazione delle lettere (cfr 3.2) costituiscono due ulteriori elementi a carattere innovativo.

Infine, come ci si aspetta da un progetto di questo tipo, i testi (inediti in rete) che saranno pubblicati e condivisi, consentiranno di far conoscere Vincenzo Bellini anche a un pubblico di non addetti ai lavori.

Di concerto con gli esperti del dominio, nella prima parte del progetto ci si è concentrati sull’edizione digitale delle lettere di Bellini e sul lavoro di schedatura e di catalogazione. La produzione di tale edizione prevede, allo stato attuale, di lavorare in parallelo su due fronti tecnologici: da un lato, la codifica TEI dei fenomeni testuali e dei metadati e, dall’altro, la descrizione delle entità rilevanti per mezzo di formalismi e vocabolari definiti nell’ambito del Semantic Web [11].

3.1. CODIFICA DELLE LETTERE

L’edizione digitale delle missive di Vincenzo Bellini custodite presso il Museo Civico Belliniano di Catania, inserita nel contesto del progetto “Museo Virtuale della Musica BellinInRete”, costituisce un’iniziativa di grande rilevanza culturale e con un chiaro contributo innovativo in quanto al momento non esistono in Italia progetti analoghi relativi ai compositori d’opera del XIX secolo.

Le attività relative alla conservazione e valorizzazione delle lettere di Bellini consistono principalmente nella codifica e nella pubblicazione in rete di un corpus di 140 missive delle quali quaranta di mano belliniana e le rimanenti redatte dai corrispondenti del musicista. Durante la prima fase del lavoro si è proceduto all’analisi dei documenti per identificare le informazioni testuali e metatestuali oggetto di codifica. In particolare, l’edizione digitale delle lettere di Bellini prevede di riprendere ed estrarre le informazioni d’interesse già edite nello studio filologico condotto in [3].

A completamento dell’edizione cartacea, specifico interesse dell’edizione digitale è stato rivolto agli aspetti metatestuali relativi alla conformazione fisica delle lettere, come ad esempio le modalità di piegatura e le condizioni di conservazione, i timbri postali, la presenza o meno del sigillo in ceralacca. Inoltre, hanno costituito altri elementi di particolare rilevanza i destinatari delle lettere, i nomi citati, nonché gli eventi riferiti nelle missive.

La fase di analisi ha prodotto una schema di codifica13 che consente di registrare e di elaborare i dati relativi al corpus

belliniano al fine di mettere a disposizione dell’utente funzionalità di navigazione avanzate in grado di descrivere informazioni di natura storico-critica, mostrando accanto al testo trascritto, anche l’apparato critico redatto opportunamente dall’editore.

6http://weber-gesamtausgabe.de/de/Index 7http://ctb.kantl.be/project/dalf/index.htm 8http://vangoghletters.org/ 9http://letters.mozartways.com/ 10http://claviusontheweb.it/ 11http://research.cch.kcl.ac.uk/proust_prototype/ 12https://opac.rism.info/index.php?id=8&L=1#c116/

Lo schema XML definito prevede, tra l’altro, l’adozione di due importanti estensioni dell’intestazione TEI (Header): l’elemento correspDesc14 e l’elemento msDesc15, il primo adatto alla rappresentazione della corrispondenza, presente nel descrittore profileDesc, e il secondo utile alla descrizione fisica delle lettere, presente nel modulo TEI “manuscript

description”.

Oltre alla tradizionale codifica delle gerarchie strutturali del documento e delle gerarchie logiche del testo, lo schema consente di rappresentare anche informazioni relative al contenuto delle lettere (attraverso gli elementi front, body e back di text) e alla struttura materiale del carteggio (tramite l’elemento facsimile). Inoltre, lo schema di codifica consente di registrare a diversi livelli di granularità collegamenti testo-immagine mediante tecnologie utili all’identificazione univoca e globale delle regioni d’interesse. A tale scopo sono stati scelti due noti formalismi e protocolli: il framework del Canonical Text Service (CITE- CTS) [4] per gli aspetti citazionali del testo e il protocollo dell’International Image Interoperability Framework (IIIF) [12] per gli aspetti di recupero delle immagini.

Attraverso le diverse modalità di accesso e di ricerca, sarà possibile navigare il carteggio in modo puntuale ed esaustivo, collegandone le informazioni più rilevanti (per esempio le entità nominate, i cataloghi, la bibliografia) a dataset di interesse presenti in rete. Nello specifico, sono state preferite iniziative di descrizione delle entità di dominio come RISM a dataset più

general purpose come quello di DBpedia16.

3.2. CATALOGAZIONE

La Direzione del Museo ha reso disponibili un inventario dei manoscritti (redatto negli anni 2000), alcuni elenchi di materiali documentari presenti nella biblioteca e degli oggetti custoditi nel Museo. Gli elenchi sono redatti senza una specifica struttura di riferimento e senza aderire a particolari convenzioni. Tale patrimonio è solo in parte digitalizzato, non è catalogato, né è presente in cataloghi nazionali e internazionali (SBN, SAN, Europeana Sound, ecc.). Nello specifico sono state prese in considerazione le regole di catalogazione per il materiale musicale alla base della piattaforma SBN: titolo uniforme, manuale di catalogazione dei materiali musicali, descrizione dei manoscritti musicali.

Gli altri elementi del patrimonio belliniano saranno metadatati secondo le schede di catalogo dell’Istituto per il Catalogo e la Documentazione (ICCD). In tal modo sarà possibile sfruttare i protocolli di condivisione messi a disposizione dall’Online Public Access Catalog (OPAC - Z39.50), utili per codificare opportunamente le informazioni di accesso e di indicizzazione del documento da catalogare.

In aggiunta alla pubblicazione dei metadati nei cataloghi nazionali, si prevede di creare un’ontologia dei contenuti del patrimonio belliniano, estraendo i concetti di particolare interesse presenti nelle lettere (nomi di persona, luoghi, ecc.) e negli altri documenti facendo riferimento a schemi di metadati standard, come RDA17, FRBRoo18 e FOAF19. Inoltre, nell'ottica del

riuso e dell’interoperabilità delle risorse del Semantic Web, è stata condotta un’accurata analisi delle ontologie, vocabolari e thesauri esistenti, con particolare attenzione al dominio musicale; quindi sono stati presi come riferimento il sopracitato progetto RISM per il dominio musicale e le risorse VIAF, CIDOC-CRM e GeoNames per gli altri concetti.

3.3. PROTOTIPO DI VISUALIZZAZIONE

Uno degli aspetti più innovativi del progetto BellinInRete è rappresentato dal lavoro di codifica e di implementazione software per la realizzazione, l’indicizzazione e la visualizzazione dell’edizione digitale. A tale scopo è stato realizzato un prototipo (Figura 1) per l’elaborazione del testo basato sulle specifiche discusse precedentemente. Il prototipo20, basato su tecnologie

Web open source, verrà adattato per essere conforme ad EVT (Edition Visualization Technology) [9], un software, anch’esso open source, nato per la creazione e la navigazione Web di edizioni digitali di manoscritti. La gestione delle immagini è stata realizzata con OpenSeadragon21, una libreria conforme alle specifiche IIIF largamente utilizzata per la visualizzazione di

immagini in alta definizione.

14http://www.tei-c.org/release/doc/tei-p5-doc/it/html/ref-correspDesc.html 15http://www.tei-c.org/release/doc/tei-p5-doc/en/html/ref-msDesc.html 16http://wiki.dbpedia.org/

17Resource Description and Access, http://www.rda-rsc.org/

18Functional Requirements for Bibliographic Records object oriented, http://www.cidoc-crm.org/frbroo/home-0 19Friend Of A Friend, http://xmlns.com/foaf/spec/

20http://licodemo.ilc.cnr.it/bellini/ 21https://openseadragon.github.io/

Figura 1 – Prototipo di elaborazione e visualizzazione testo-immagine del corpus epistolare.

Per favorire la manutenzione sia dell’edizione digitale sia delle risorse di progetto sono state adottate tecnologie open source e formati standard in modo da ridurre drasticamente il rischio di obsolescenza e garantire l’accesso e la disponibilità a lungo termine dei dati prodotti. In ultima istanza la Direzione del Museo avrà l’onere di affrontare le problematiche relative ad una adeguata gestione dell’edizione digitale e delle tecnologie ad essa collegate.

4. CONCLUSIONI E LAVORI FUTURI

Il lavoro relativo alla edizione digitale delle lettere di Vincenzo Bellini, qui illustrato, è parte del progetto Museo Virtuale della Musica BellinInRete. Nell’ambito delle attività che interessano il corpus epistolare sono state discusse le scelte adottate per la codifica del testo, con particolare riguardo alla grammatica epistolare, alla codifica delle entità nominate e alla visualizzazione parallela di testo e immagine. Dal punto di vista catalografico sono stati analizzati i vocabolari ad oggi più utili alla creazione di dataset autorevoli e facilmente integrabili in una prospettiva Linked Open Data.

Per quanto riguarda l’indicizzazione del testo, l’applicazione si avvarrà della piattaforma Omega22 [6], in corso di sviluppo presso l’Istituto di Linguistica Computazionale del CNR di Pisa. A sviluppo concluso, EVT e Omega andranno a completarsi in un ambiente integrato di digital scholarly editing funzionale alla consultazione delle lettere di Bellini.

Per quanto riguarda l’analisi del corpus saranno prese in considerazione anche le “minute”, che Bellini redigeva prima di scrivere le lettere “formali”, e che sono di grande interesse per gli interventi di correzione morfologica e stilistica praticati dal musicista.

L’edizione digitale, basata sulla codifica della grammatica epistolare (apertura, corpo, chiusura e imbustamento della lettera), verrà corredata da indici di persone, luoghi e termini del dominio musicale ripresi dal lessico LESMU [8] e ricodificati attraverso l’adozione del modello lessicale lemon23 [2].

5. RINGRAZIAMENTI

Questa ricerca è parzialmente finanziata dal Patto per Catania a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020: Piano per il Mezzogiorno.

6. BIBLIOGRAFIA

[1] Abrate, Matteo, Angelo Mario Del Grosso, Emiliano Giovannetti, Angelica Lo Duca, Damiana Luzzi, Lorenzo Mancini, Andrea Marchetti, Irene Pedretti, and Silvia Piccini. 2014. “Sharing Cultural Heritage: The Clavius on the Web Project.” In Proceedings of

the 9th International Conference on Language Resources and Evaluation (LREC), Reykjavik, edited by Nicoletta Calzolari, Khalid

Choukri, Thierry Declerck, Hrafn Loftsson, Bente Maegaard, Joseph Mariani, Asuncion Moreno, Jan Odijk, and Stelios Piperidis, 627–634. European Language Resources Association (ELRA).

[2] Bellandi, Andrea, Emiliano Giovannetti, Silvia Piccini, and Anja Weingart. 2017. “Developing LexO: A Collaborative Editor of Multilingual Lexica and Termino-Ontological Resources in the Humanities. 19 September 2017 Montpellier (France).” In

Proceedings of LOTKS In Conjunction with the 12th International Conference on Computational Semantics (IWCS).

[3] Bellini, Vincenzo. 2017. Carteggio. Edited by Graziella Seminara. Leo S. Olschki.

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[5] Burnard, Lou. 2015. “TEI P5: Guidelines for Electronic Text Encoding and Interchange. Version 2.9.1.” http://www.tei- c.org/Guidelines/P5/index.xml.

[6] Del Grosso, Angelo Mario, Emiliano Giovannetti, and Simone Marchi. 2017. “Il Modello a Microkernel Di Omega Nello Sviluppo Di Strumenti per Lo Studio Dei Testi: Dagli ADT Alle API.” In Associazione per l’Informatica Umanistica E per La Cultura Digitale, edited by Fabio Ciotti. Roma: Sapienza Università Editrice.

[7] Neuber, Frederike. 2016. “correspSearch.” In . European Society for Textual Scholarship.

[8] Nicolodi, Fiamma, and Paolo Trovato. 2002. “La terminologia musicale italiana, il Lesmu e l’Europa. Con qualche appunto su ‘barbaro’ e ‘gotico.’” Musica e storia, no. 1/2002: 51–70. doi:10.1420/7600.

[9] Rosselli Del Turco, Roberto, and Chiara Di Pietro. 2016. “Between Innovation and Conservation: The Narrow Path of UI Design for the DSE.” In Digital Scholarly Editions as Interfaces.

[10] Stadler, Peter, Marcel Illetschko, and Sabine Seifert. 2016. “Towards a Model for Encoding Correspondence in the TEI: Developing and Implementing correspDesc.” Journal of the Text Encoding Initiative, no. 9.

[11] Vavliakis, Konstantinos N, Georgios Th Karagiannis, and Pericles A Mitkas. 2012. “Semantic Web in Cultural Heritage after 2020.” In 11th International Semantic Web Conference · ISWC 2012. Boston, MA, USA.

[12] Ying, William, and James Shulman. 2015. “‘ Bottled or Tap?’ A Map for Integrating International Image Interoperability Framework (IIIF) into Shared Shelf and Artstor.” D-Lib Magazine 21 (7/8).

23http://lemon-model.net/

Linked data ed edizioni scientifiche digitali. Esperimenti