• Non ci sono risultati.

Irene Carpanese 1 , Guido Lucci Baldassari 2

Università degli Studi di Padova, PhD Student - irene.carpa@gmail.com 2

Software Engineer and Independent Researcher - guido.lucci.baldassari@gmail.com

ABSTRACT

Il progetto A.R.C.A. fa parte di un lavoro di dottorato tutt’ora in corso presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova (tutor prof.ssa Maria Stella Busana, co-tutor prof. Jacopo Bonetto e prof. Nicola Orio).

Liberamente ispirato al pacchetto CMS Museo&Web (sviluppato all’interno del progetto Minerva), che funge da strumento per la creazione guidata di siti web e per la pubblicazione online di collezioni in ambito museale, archivistico, bibliotecario, anche A.R.C.A. ha come obiettivo finale la creazione di un software modulare e flessibile, ma rivolto esclusivamente alla raccolta di dati e metadati specifici provenienti da indagini e scavi archeologici. Più che di un CMS si può parlare in questo caso di una web application ad hoc, configurabile e riutilizzabile, basata su framework, ossia librerie software altamente specializzate, che ben si prestano a gestire in modo efficace l’eterogeneità del dato. Basata sul pacchetto open source MEAN, che offre la massima flessibilità nell’impostazione delle strutture, i prodotti che saranno creati a partire da A.R.C.A. potranno fungere da semplici repository online, da portali web contenenti informazioni e dati archeologici strutturati in una banca dati o divenire delle vere e proprie pubblicazioni online parallele (e interconnesse) alle pubblicazioni cartacee di un progetto o di una ricerca archeologica.

Il prodotto sarà testato in fase di sviluppo con l’inserimento dei dati provenienti da alcuni scavi archeologici e sarà infine sottoposto ad una serie di “test d’utente”, per verificarne la navigabilità e il corretto funzionamento.

PAROLE CHIAVE

Web applications, Scavi archeologici, Pubblicazioni online

1. IL PROGETTO

A.R.C.A. è l’acronimo di Archiving Research Communication in Archaeology ed è il naturale seguito di un lavoro annuale finanziato dal Fondo Sociale Europeo [1], in cui è stato sviluppato un sito web, a carattere divulgativo, inerente alle ricerche multidisciplinari decennali [2] nella Tenuta di Ca’ Tron (TV), dal titolo “Navigare nel passato tra la Marca trevigiana e la Laguna di Venezia” (tutor prof.ssa Maria Stella Busana).

Al termine di questo progetto si è evidenziata la necessità di progettare una web application prototipale, semplice e minimale, specifica per realtà di scavo, studio e ricerca archeologiche, completa dal punto di vista divulgativo, riutilizzabile e gestibile dai fruitori, che permettesse di creare veri e propri portali in cui inserire i dati e renderli direttamente consultabili, per standardizzare ed ottimizzare ricerca e divulgazione. Alcune delle linee guida da seguire per lo sviluppo dell’applicazione sono state estrapolate dalle risposte raccolte da un’iniziale indagine online (dicembre 2015-febbraio 2016), che consisteva in un questionario composto da 50 domande inerenti la diffusione e l’utilizzo del “web culturale”, che ha previsto il coinvolgimento di un centinaio di possibili futuri fruitori del prodotto[3].

Parallelamente è stata avviata un’approfondita ricerca inerente le numerose soluzioni informatiche disponibili online che meglio rispondessero a determinate necessità e si potessero adattare alla tipologia di dati da trattare; il risultato finale è stata la scelta, a livello implementativo, del pacchetto MEAN[4], composto dalla banca dati Mongo DB[5] di tipo no-sql / non relazionale basata sulla tecnologia JSON, da due framework uno di back end e uno di front end, Express e Angular2/4 e NodeJS6, che funge da strato di comunicazione tra il sistema operativo e lo strato applicativo sovrastante. L’intero sistema software ha il vantaggio di essere scritto in unico linguaggio ECMA Script 5/6 (Javascript), che facilita la comunicazione tra i vari componenti ed eventuali customizzazioni da parte dei futuri implementatori[6].

La possibile interoperabilità tra i sistemi che saranno creati attraverso il pacchetto A.R.C.A. si deve ad alcune caratteristiche peculiari del software stesso, estensibile e modulare, ma a cui si è cercato di imprimere una certa standardizzazione semantica, oltre che alla scalabilità intrinseca della banca dati. Il prodotto finale che verrà messo a disposizione online potrà essere dunque riutilizzabile per progetti differenti, anche diversi tra loro sul piano cronologico o per localizzazione geografica, in quanto sviluppato con una struttura interpretabile “a nodi” o ad oggetti, in cui sono presenti nodi geografici (di cui fa parte il nodo di partenza o “nodo radice”), “nodi dati” e “nodi applicativi”, i quali racchiudono quelle meta-informazioni necessarie al funzionamento del sistema stesso. Questa impostazione è stata data con lo scopo di fornire al futuro/i amministratore/i un prodotto modellabile secondo le proprie esigenze, senza imporre uno schema preimpostato che potrebbe tradire la naturale unicità di uno scavo o le necessità di una pubblicazione online, ma impostando comunque delle terminologie ampiamente accettate.

Le uniche accortezze richieste in fase di utilizzo/sviluppo sono quelle di mantenere inalterati i rapporti tra i nodi: il nodo cosiddetto “padre” dovrà rispondere sempre al rapporto 1:n con il nodo/i nodi figlio/i sottostante/i, ma il numero di nodi e la loro denominazione potrà mutare a seconda delle esigenze del singolo prodotto, così come è modificabile la struttura dei nodi stessi.

Lo studio inerente l’interoperabilità dei sistemi ha previsto anche un allineamento terminologico (e in parte strutturale) con le principali ontologie dei beni culturali; nello specifico sono state riprese e adottate le voci stilate dall’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) per i nodi geografici (Ricognizioni Archeologiche, Siti) e per i nodi oggetto (Unità Stratigrafiche, Unità Stratigrafiche Murario, Unità Stratigrafiche di Rivestimento, Reperti Archeologici, Beni Numismatici, Reperti Antropologici), con l’inserimento del relativo codice come riferimento all’interno della banca dati di A.R.C.A. per future implementazioni. Attraverso questo lavoro di allineamento potenzialmente sarà possibile far comunicare, in futuro, i dataset di A.R.C.A. con i principali cataloghi nazionali ed europei (come Europeana, ARIADNE) e predisporre anche un eventuale inserimento delle informazioni.

Il prodotto sarà testato con i dati di almeno due scavi, in modo da poterne verificare le funzionalità, le prestazioni e la sua effettiva flessibilità: il primo caso studio individuato è il sito M di Ca’ Tron, uno scavo archeologico rurale di epoca romana situato in prossimità della laguna di Venezia, interessato da una serie di studi a carattere multidisciplinare, che quindi ben si presta, per la tipologia di dati molto eterogenei da rappresentare, a diventare un caso studio particolarmente articolato. Un altro test significativo sarebbe quello di utilizzare il sistema come canale alternativo per la pubblicazione online di dati di cui già esiste (o è prevista) un’edizione tradizionale; si potrebbe in questo modo osservare le potenzialità di A.R.C.A. come appendice di approfondimento interattiva e facilmente consultabile online, da parte di un pubblico di fruitori più o meno specialistico.

2. BIBLIOGRAFIA

[1] Busana M.S., Carpanese I., Orio N. 2016, La ricerca a portata di click. Database relazionali e siti web: “contenitori” e

“visualizzatori” per i dati archeologici, P. Basso, A. Caravale, P. Grossi (a cura di), Firenze, Edizioni all’Insegna del Giglio, in

«Archeologia e Calcolatori», Suppl. 8, 246-253

[2] Busana M.S., Ghedini F. 2004: M.S. Busana, F. Ghedini (a cura di), La via Annia e le sue infrastrutture, Atti delle Giornate di Studio, Ca’ Tron di Roncade, 6-7 novembre 2003, Treviso

[3] Carpanese I. 2017, “Let’s do it together!” Indagare, progettare, sviluppare la web archaeology con l’aiuto di un questionario, Firenze, Edizioni all’Insegna del Giglio, in «Archeologia e Calcolatori» 28, 271-290

[4] Siti ufficiali: https://expressjs.com/; https://angular.io/; https://nodejs.org/it/

[5] Chodorow K. 2013, Second Edition MongoDB: the definitive guide, published by O’Reilly Media, Inc., Sebastopol, CA. ISBN: 978- 1-449-34468-9

Bibliotheca Perspectivae