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ANALISI DEGLI EQUILIBRI ECONOMICO, PATRIMONIALE E

DEV STD CONFRONTO SERIE A vs NBA

CAPITOLO 3: ANALISI DEGLI EQUILIBRI ECONOMICO, PATRIMONIALE E

FINANZIARIO

3.1 Introduzione

Nel seguente capitolo saranno presentati i principali dati economici patrimoniali e finanziari rilevati nel corso del triennio 2010-2013 relativi alle competizioni di Serie A FIP e di LegaDue FIP. Per disporre di quanto necessario a condurre la suddetta analisi si è attinto principalmente dalle risorse elettroniche messe a disposizione dall’ateneo di Ca’ Foscari, ed in particolar modo dalla banca dati AIDA, che offre la possibilità di consultare l’informativa di bilancio e altre informazioni economiche di molte aziende, tra cui anche buona parte delle società sportive professionistiche. Per la piccola parte di bilanci non raccolti nella banca dati AIDA si è inoltrata richiesta alla Camera di Commercio, la cui collaborazione è stata fondamentale per arricchire il panel di informazioni necessarie.

Al termine della ricerca alcuni dati sono risultati comunque irreperibili, per motivi di varia natura. Quanto alla Lega di Serie A FIP, due bilanci relativi alla stagione 2012/2013, rispettivamente di Mens Sana Basket S.p.A. e S.S Felice Scandone S.P.A., squadre di Siena e Avellino, non risultano depositati presso la Camera di Commercio: nel primo caso le complicate vicende economiche legate alla banca Monte di Paschi di Siena, main sponsor della Mens Sana Basket, hanno comportato la messa in liquidazione della società al termine della stagione ed il conseguente assoggettamento a procedura concorsuale52. Nel secondo caso invece, la situazione societaria è meno complessa, ma risulta comunque in movimento, a seguito dell’ingresso del gruppo SidiGas nella compagine societaria, ad inizio stagione. Questo non dovrebbe costituire motivo per la mancata presentazione del bilancio d’esercizio, ma è possibile ipotizzare un ulteriore controllo da parte delle autorità relativo alla veridicità e correttezza dei dati presentati ed un conseguente ritardo nella pubblicazione dello stesso.

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La Mens Sana Basket SpA parteciperà comunque al campionato 2013/2014, ma non verrà ammessa alla stagione 2014/2015 causa fallimento societario.

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Il campionato cadetto presenta una maggiore instabilità societaria di fondo, correlata ad una maggiore aleatorietà della durata temporale delle istituzioni: fallimenti, acquisizioni del diritto sportivo di altre società, non ammissioni e ripescaggi risultano eventi non del tutto inusuali. La visione di questo contesto dal punto di vista aggregato risulta zoppa di tre elementi dell’informativa obbligatoria, tutti appartenenti all’esercizio economico 2012/2013: non risultano depositati i bilanci di Fortitudo Bologna, Pallacanestro Trieste 2004 e Nuovo Napoli Basketball. Per quanto riguarda i primi due casi bisogna fare riferimento alle difficoltà economiche sfociate nel fallimento societario al termine della stagione. Il terzo caso concerne un contesto ben più complicato: la squadra, dopo aver acquisito il diritto sportivo dalla Pallacanestro Sant’Antimo nel Giugno 2012, è stata addirittura esclusa dalle classifiche FIP a seguito del mancato pagamento dei contributi di partecipazione alla LegaDue 2012/2013. Di questa società,53 si fatica a reperire qualsiasi tipo di informazione, tra cui anche il bilancio d’esercizio, non depositato; inoltre è frequente la confusione con il Napoli Basket, società ben più blasonata e longeva, fondata nel 1978 e sciolta dopo vent’anni.

Nel novero degli eventi straordinari, vi è anche una variazione del numero di partecipanti nella stagione 2011/2012; per il momento è sufficiente anticipare che la federazione ha proceduto ad un ripescaggio dalla LegaDue alla Serie A, comportando quindi un aumento a 17 club nella massima serie ed una diminuzione di un partecipante nella seconda lega. Il motivo di questa scelta troverà ampio spazio di discussione nel seguito dell’elaborato, in sede di analisi economico- finanziaria aggregata della singola stagione.

Chiarita la questione relativa alla disponibilità di informazioni, un’altra precisazione risulta doverosa: il punto focale della discussione vuole essere l’intero campionato, non la singola società. Pertanto i dati sono stati aggregati in forma di somma algebrica delle poste di bilancio delle singole squadre, e suddivisi per esercizio economico, in modo da consentire l’apprezzamento della situazione globale del campionato in questione durante ogni singola stagione.

In questo modo risulta possibile esprimere un giudizio sull’andamento economico delle competizioni, a seguito di argomentazioni e ragionamenti che costituiranno il cuore dell’elaborato. L’analisi dettagliata riferita alle singole società verrà affrontata nel capitolo successivo, all’interno del quale il punto di vista verrà spostato dalla competizione alla singola entità economico- giuridica.

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La Nuovo Napoli Basketball è esistita per soli due anni e ha partecipato ad un campionato dilettantistico nella stagione 2011/2012 e ad uno professionistico appunto l’anno successivo.

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3.2 Presentazione dati aggregati economici, patrimoniali e finanziari

Di seguito si illustreranno i principali dati economici, patrimoniali e finanziari.

Prima di affrontare le voci numeriche e calarsi nella fase più critica, va chiarita la logica di ragionamento seguita in questa sezione, per agevolare la comprensione del lettore.

Dapprima si prenderà in considerazione la situazione più generale, relativa a tutto l’arco triennale 2010/2013, per poi prendere visione degli andamenti stagionali.

A tal proposito va precisato che verranno illustrati nell’ordine, i dati economici e patrimoniali ricavati dai documenti civilistici, le principali poste relative alle riclassificazioni patrimoniali, per concludere con le considerazioni su alcuni macro-indicatori e sull’andamento finanziario.

Quanto all’andamento reddituale, sono state costruite alcune tabelle di sintesi, che riporteranno gli aggregati principali di conto economico, suddivisi al fine di evidenziare i margini più significativi, quali EBITDA, EBIT, EBT, e risultato netto.

Questa suddivisione consente la focalizzazione di varie aree gestionali, connesse la prima all’attività tipica dell’azienda54, la seconda alla gestione degli investimenti55, la terza all’attività finanziaria e straordinaria, la quarta incentrata sull’aspetto fiscale, a seguito della quale si può apprezzare il risultato netto di tassazione.

Nel caso in cui non si disponga della totalità dei bilanci, si farà riferimento al dato medio, poiché il valore numerico assoluto risulterebbe poco significativo e rappresentativo di una componente parziale.

I dati di tipo patrimoniale saranno esposti anch’essi in forma tabellare basandosi sul valore medio, a partire dal quale si è costruita anche una struttura grafica, con il semplice metodo delle torte, efficace per una comprensione immediata della relazione sussistente tra i vari macro-aggregati di patrimonio.

Di seguito l’analisi transiterà attraverso le riclassificazioni patrimoniali, sia di tipo finanziario, sia secondo logica funzionale, effettuate per ogni club e riportate in aggregato stagionale.

Le riclassificazioni saranno utilizzate al fine di esprimere giudizi di merito sulle modalità di finanziamento e di impiego delle risorse, nonché sugli equilibri economico e finanziario, non senza l’aiuto di alcuni indici di bilancio.

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differenza tra ricavi e costi

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Si valuterà in seguito l’andamento della situazione monetaria, connessa alle dinamiche di liquidità, aspetto che a prima vista può sembrare di poco conto ma che nella realtà degli avvenimenti può essere cruciale, poiché in grado di discriminare una buona gestione dal punto di vista della creazione di ricchezza, da una buona gestione anche a livello monetario, in grado quindi di assicurare la disponibilità di risorse necessaria al finanziamento della propria attività e all’adempimento delle scadenze.

Fatta questa dovuta introduzione alle finalità del capitolo e al metodo di valutazione dei dati, si procede al raffronto numerico, in modo coeso con quanto finora detto, cercando di non appesantire l’esposizione con un flusso eccessivo di dati.

Si valuterà dapprima il campionato di Serie A ed in seguito la serie cadetta di Legadue FIP, soffermando l’attenzione sui dati triennali in primis, e poi sulle particolarità di ogni stagione.

3.2.1 Dati triennali Serie A

AGGREGATI ECONOMICI SIGNIFICATIVI TOT AGGREGATO MEDIA AGGREGATA

Valore della produzione € 230.602.538,00 € 4.868.127,28 Costi della produzione € 276.733.136,00 € 5.825.556,73

EBITDA -€ 46.130.598,00 -€ 957.429,45

Ammortamenti e accantonamenti € 12.315.076,00 € 261.752,50

EBIT -€ 58.445.674,00 -€ 1.219.181,96

Proventi e oneri finanziari -€ 2.742.250,00 -€ 56.927,78 Proventi e oneri straordinari € 4.367.033,00 € 84.296,59 di cui : Poventi partecipazioni strategiche € 5.586,00 € 116,38

EBT -€ 56.820.891,00 -€ 1.191.813,14

Imposte e tasse -€ 979.044,00 -€ 20.861,81

RISULTATO NETTO -€ 55.841.847,00 -€ 1.170.951,34

Il primo campionato professionistico italiano genera un volume d’affari cumulato di oltre 230 milioni di euro, pari a circa 76 milioni di euro l’anno, collocandosi a grandi linee nel panorama della media impresa. Tuttavia, considerando fin da subito la voce risultato netto, emerge una situazione piuttosto preoccupante: nel triennio, la somma algebrica delle poste delle singole società restituisce un risultato negativo già a livello di EBITDA,56 segno che l’insieme di club non è in grado di generare dei ricavi superiori ai costi da sostenere.

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Questa grandezza è da intendersi come utile d’esercizio lordo di ammortamenti, accantonamenti, gestione fiscale, gestione straordinaria ed effetto dell’imposizione fiscale.

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Se per un momento si ragiona in ottica stagionale, ciò significa che, stante questa situazione57, la partecipazione al futuro campionato potrebbe facilmente rivelarsi un investimento infruttifero, in quanto l’investitore non riuscirebbe a remunerare i propri capitali, e addirittura andrebbe incontro ad una perdita degli stessi.

Uno scenario simile non è certo di buon auspicio per uno sport che comunque esprime un determinato fabbisogno di risorse, ma vive per la maggior parte sui finanziamenti proprietari connessi alla passione sportiva o alla tradizione della città di appartenenza.

Nella fattispecie si raffronta un EBITDA negativo per oltre 46 milioni di euro nel triennio; questo dato sconta tra l’altro la mancanza dei due bilanci 2012/2013 di Siena e Avellino. Tenendo presente che la media dei risultati grezzi delle stagioni precedenti, relativamente alle due società in questione risulta negativa di circa 4,5 milioni di euro, se si provasse ad assegnare questa media al risultato dell’ultima stagione, il valore dell’ EBITDA sforerebbe il tetto dei 50 milioni di euro in negativo, relativamente al triennio in questione.

Procedendo nell’analisi dei dati con la considerazione del valore degli ammortamenti, la situazione si colora ancor più di rosso, poiché si aggiunge al valore dell’EBITDA una componente di costo58. Quanto effetto trova evidenza alla voce EBIT, negativa per oltre 58 milioni; il dato trova lieve conforto nelle aree gestionali meno attinenti all’attività tipica del settore, ovvero gli aspetti finanziario e straordinario. Se unitamente considerati, essi restituiscono un valore positivo59, che consente di ridurre la perdita di circa 1,5 milioni.

A livello aggregato quindi, si realizza una perdita di circa 57 milioni di euro, al netto della gestione dell’imposizione fiscale.

Riguardo quest’ultima componente, è necessario spendere alcune righe per spiegare il valore negativo della stessa, che agli occhi meno esperti potrebbe rivelarsi un elemento di difficile comprensione.

Evitando di tediare troppo i lettori con gli intricati dettagli della normativa fiscale, si pensi semplicemente al significato di un’imposta negativa: ciò potrebbe essere assimilato alla monetizzazione di un credito d’imposta, cosa non consentita dalla legislazione vigente, la quale prevede invece la deducibilità delle perdite pregresse in diminuzione del reddito nei periodi

57 L’ipotesi semplificativa è molto forte; tuttavia costituisce uno degli scenari possibili e si ritiene possa essere una

delle possibili proiezioni future del settore economico in questione

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Si tenga presente che l’ammortamento costituisce un artificio contabile, poiché l’esborso monetario non è effettivamente avvenuto nel corso dell’esercizio, ma viene imputato attraverso la ripartizione del costo di fattori produttivi con utilità pluriennale

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Come illustrato in tabella, la gestione della componente straordinaria comporta un guadagno di circa quattro milioni di euro in tre anni, a fronte di una perdita di due indotta dall’area finanziaria

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successivi60. Il dato fiscale negativo quindi trova la sua origine in quanto finora detto; questo effetto, in termini economici è definito come beneficio d’imposta derivante da una perdita. In termini meno specifici, è consentito sfruttare il beneficio fiscale della virtuale imposta positiva in diminuzione del reddito, in esercizi economici successivi. La normativa trova disciplina all’art.84 del DPR n. 917 del 22 Dicembre 1986.

Spiegato l’aspetto fiscale, si può ultimare la panoramica economica con un accenno al risultato economico finale, che evidenzia una perdita di oltre 55 milioni di euro nel triennio.

Fin qui si è data una rappresentazione molto generale della situazione aggregata; prima di procedere con l’analisi economica stagionale e con la considerazione degli andamenti nel tempo, si completa la panoramica di medio periodo, scorrendo brevemente i dati patrimoniali e finanziari. Evitando un elenco noioso di cifre, si preferirà nel seguito l’osservazione dei valori percentuali; si precisa solamente che il valore triennale attivo, e passivo a pareggio, risulta di circa 148 milioni di euro, che salirebbero verosimilmente a quasi 164 milioni di euro se si imputasse alle società di Siena ed Avellino il valore medio dei due esercizi precedenti. Questo per dare un’idea dimensionale delle attività da finanziare.

Attraverso la rappresentazione grafica, è più agevole comprendere la struttura di attivo e passivo.

La prima sezione dello Stato Patrimoniale, contraddistinta dal colore verde, evidenzia una struttura particolarmente sbilanciata a favore dell’attivo circolante, che occupa il 66% della torta, mentre le immobilizzazioni si attestano su una percentuale pari a circa un terzo del totale. Questa struttura stride non poco se confrontata con il panorama della massima serie calcistica italiana, ove le immobilizzazioni ricoprono un valore pari al 62%61, non lontano dai due terzi del totale e quasi doppio rispetto al mondo basket; è bene precisare quest’ultimo confronto.

Il riferimento giuridico a monte della questione va trovato nel Regolamento Esecutivo FIP62, il quale disciplina i tesseramenti degli atleti e le norme in materia di controlli economico-finanziari,

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DPR 917/86, art.48

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Dati rilevati nel ReportCalcio stagionale, emesso dalla FIGC.

62 http://www.fip.it/regolamenti.asp

66% 34%