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Analisi dei risultati dei testi analizzati

2. PARTE SECONDA

2.4 Analisi dei risultati dei testi analizzati

Nell’analisi dei testi di studenti germanofoni e stranieri, effettuata nei paragrafi precedenti, sono stati esaminati i vari errori presenti nei testi. Si è trattato di testi di alunni che fanno fatica nella materia e per questo motivo si sono trovati nei testi degli errori abbastanza gravi, come ad esempio nell’uso dei verbi, dei pronomi o delle preposizioni. In particolare, nell’uso dei tempi verbali si riscontrano difficoltà negli alunni, in quanto è un argomento abbastanza complesso, che adopera tempo, dedizione, ma anche volontà di apprendere.

Alcuni studi sostengono che “la possibilità maggiore di errore nell’apprendimento di una lingua straniera sia costituita dall’interferenza che la lingua materna, o un’altra lingua precedentemente appresa, esercita sulla lingua da imparare” (Grespan 1992: 22). La fonte dei problemi deriva spesso da unità linguistiche e da strutture che sono diverse tra una lingua e l’altra (cfr. Grespan 1992: 22). Tuttavia l’errore non è riconducibile solamente a fattori linguistico-strutturali, ma deriva anche da fattori extralinguistici.27

Gerhard Ernst, nel suo studio sull’analisi degli errori compiuti da studenti germanofoni nell’apprendere l’italiano28, differenzia fra errori interlinguali e intralinguali (cfr. Grespan 1992: 28-29):

“Si considerano errori interlinguali quegli errori derivanti dal contatto fra due lingue (L1 e L2); sono invece intralinguali gli errori causati dall’interferenza provocata dal contatto nel discente della lingua di apprendimento con altre precedentemente apprese.”

(Grespan 1992: 28-29)

Alcuni degli errori riscontrati sono riconducibili a un’interferenza dal tedesco, mentre è difficile individuare degli errori intralinguali nel senso di Ernst, soprattutto nel caso degli alunni stranieri

27 Cfr. E. Zuanelli Sonino 1957, p. 8, cit. in: Grespan 1992 (vedi bibliografia).

28 G. Ernst 1957, pp. 84-104, cit. in: Grespan 1992 (vedi bibliografia).

che non hanno il tedesco come madrelingua (per poter analizzare i rispettivi errori bisognerebbe conoscere e saper parlare le rispettive madrelingue degli studenti).

Vediamo ora di classificare gli errori trovati nei testi degli studenti. Nella tabella che segue gli errori (alcuni esempi solamente) sono stati suddivisi in: modi e tempi del verbo, morfologia, posizione dei costituenti nella frase, lessico/semantica e ortografia.

TIPOLOGIE DI ERRORI

Modi e tempi del verbo Ho detto a Guglielmo questo che ho visto e cosa hano detto i 3 Benedittini (testo 1); ha trovato il libro che abbiamo cercato (testo 2); mi ha detto, che devo andare via e scrivere cosa è sucesso in questo monastero (testo 3); Ad un certo punto, mentre siamo andati intorno al labirinto, non trovavo più Guglielmo e mi spaventavo tantissimo (testo 4); Ad un tratto Jack aveva una idea. Adesso seppe come trovare Balloo (testo 5); Quando la ragazza scoperto che al ragazzo piacevano i cani… (testo 7); Ø Sofia piaceva passeggiare in spiaggia quando si sente solo il rumore delle onde che finirono in spiaggia (testo 8).

Morfologia Volevo tornare a Guglielmo… (testo 1); i mani (testo 1);

…perché è scritto qualcosa Ø molto segreto (testo 1); mi ho tolto… (testo 2); siamo andati del paese (testo 2); abbiamo finalmente fatto di entrare (testo 3); Ø siamo incontrati (testo 3);

con Ø sua testa (testo 3); hanno cominciato di distruggere (testo 3); nell quell posto terribile (testo 4); abbiamo partito (testo 4);

a un giorno bellissimo (testo 5); il bici (testo 5); corse dietro il cane (testo 5); come ci comportare (testo 6); gli salutò (testo 7);

il attesisimo giorno (testo 7); col nome Sofia (testo 8); già da tanti anni Ø desiderava uno (testo 8).

Posizione dei costituenti nella frase

Ho pensato che è non il nostro libro… (testo 1, negazione tra essere e predicato nominale); è andato impaurito via (testo 3).

Lessico / semantica il sacrificio (testo 1); la jugga (testo 2); un scrivatore (testo 2);

ad uno regalo di libri (testo 3); una fila (testo 3); l’ultimo che ho sentito… (testo 3); posteriore c’era una porta piccolissima (testo 4); sono andato circa 20 passi (testo 4); tasca (testo 8); lo prese a casa sua (testo 8).

Ortografia Benedittini (testo 1); qualchosa (testo 1); arrabiato (testo 1);

tocato (testo 2); brucciare (testo 3); libri antici (testo 4); da pertutto (testo 4); marone (testo 5); marcellaio (testo 5);

prepparato (testo 6); attesisimo (testo 7); sopratutto (testo 8);

Pulia (testo 8).

Casi dubbi / speciali: meranviglioso (testo 5); spectacolo (testo 5); giunzaglio (testo 7); staiarsi (testo 8);

Tabella 2: Tipologie di errori

Come già detto, gli errori sono stati classificati secondo le varie tipologie. Vediamo ora di spiegare meglio cosa viene inteso con ognuna di queste tipologie:

 modi e tempi del verbo: vengono mostrati gli errori nell’uso di modi e tempi verbali;

 morfologia: questa tipologia comprende varie classi di parole, come ad esempio l’uso errato di ausiliari, articoli (uso errato o omissione dell’articolo), preposizioni, pronomi, ecc.;

 lessico / semantica: qui sono compresi tutti gli errori che hanno a che fare con il lessico e/o la semantica, ad esempio l’uso semanticamente errato di parole a causa della somiglianza con termini della propria madrelingua o di altre lingue conosciute, il cui significato, però, si allontana notevolmente da quello che si vuole esprimere29, lo scambio di suffissi per analogia (derivazioni per somiglianza da parole straniere o dall’italiano stesso, errori che nascono dall’aver imparato liste di parole, oppure dall’aver confuso vocaboli dello stesso campo semantico)30 oppure la forma delle parole (lo studente, non conoscendo la forma italiana, si aiuta con elementi conosciuti, come suffissi, prefissi ed affissi);

29 ibid.

30 Cfr. Grespan (1992: 29-30)

 posizione delle parole nella frase: errori che hanno a che fare con l’ordine delle parole, dove troviamo ad esempio il verbo posposto, il numero posposto, l’aggettivo posposto, o la posizione sbagliata della negazione tra essere e predicato nominale)31;

 ortografia: in questa tipologia troviamo gli errori di ortografia.

Come si è potuto osservare dall’analisi dei testi, si tratta di vari tipi di errori, molti dei quali ricorrono tra i testi dei vari studenti. La maggior parte degli errori commessi si trova nell’uso dei modi e dei tempi verbali (come vediamo qui ad esempio: Ad un certo punto, mentre siamo andati intorno al labirinto, non trovavo più Guglielmo e mi spaventavo tantissimo – testo 4), nella morfologia (ad esempio nell’uso errato di ausiliari, nelle preposizioni, nei pronomi, negli avverbi e negli aggettivi, ad esempio: Volevo tornare a Guglielmo – testo 1, mi ho tolto – testo 2, come ci comportare – testo 6, gli salutò – testo 7, col nome Sofia – testo 8), nonché nel lessico / nella semantica delle parole (come possiamo vedere qui: la jugga – testo 2, un scrivatore – testo 2, posteriore c’era una porta – testo 4, tasca – testo 8), e nell’ortografia (troviamo ad esempio: qualchosa – testo 1, brucciare – testo 3, antici – testo 4, Pulia – testo 8). Tra gli errori ortografici sono stati rilevati alcuni casi speciali: non si tratta di errori ortografici in senso stretto, ma gli alunni semplicemente non conoscono la parola esatta in italiano e usano una forma di cui si ricordano dal parlato (come ad esempio: meranviglioso – testo 5 o staiarsi – testo 8).

Alcuni errori sono frutto di interferenze, sia intralinguali che interlinguali, che, come abbiamo precedentemente visto, sono dei fattori che influenzano molto l’apprendimento della lingua.

Come è già stato detto, gli errori non derivano solo da fattori linguistici, ma anche da fattori extralinguistici (riguardanti ad esempio il contesto sociale in cui i ragazzi vivono o la motivazione, come si è già discusso nelle interviste ai due insegnanti).

Nelle interviste, i due insegnanti hanno espresso quali siano, secondo la loro esperienza, gli errori più frequenti degli studenti nelle varie competenze: questi errori li possiamo ritrovare anche nei testi analizzati sopra. Possiamo quindi confrontare il risultato delle interviste con quello dell’analisi testuale. A detta dell’insegnante, nell’uso dei tempi verbali ci sono molte difficoltà ad usare il passato remoto e a distinguere il passato prossimo dall’imperfetto quando si tratta di utilizzarlo; nei testi troviamo infatti molti errori nell’uso dei tempi e dei modi (soprattutto nei tempi del passato, in quanto si trattava di scrivere un testo al passato). Con

31 ibid.

l’ausiliare essere/avere gli alunni non hanno così tante difficoltà, ma di più con i verbi riflessivi, come possiamo leggere nei testi degli studenti. Tra gli articoli, un errore frequente è mettere il al posto di lo (*il sgabello, ad esempio), anche se proprio questo errore non è stato rilevato nei testi, ma altri errori nell’uso di articoli. Inoltre, gli studenti sbagliano spesso a mettere l’apostrofo (spesso non lo mettono proprio, come qui ad esempio: nessun Ø altra – testo 2).

Infine, la scrittura, come detto dall’insegnante intervistato e come si è visto dai testi, è “la competenza che meno posseggono e fanno fatica dal punto di vista lessicale, grammaticale e ortografico” (Intervista insegnante 1: 2018). Spesso troviamo anche errori di concordanza, come ad esempio: i genitori rimasero duro (testo 8); i genitori di Sofia non erano contento (testo 8); sua fratello (testo 5); tutti i misteri erano risolto (testo 2); in tutto la biblioteca (testo 2); La biblioteca era così freddo (testo 1).

In quanto segue, verrà presentata infine una tabella presa da un lavoro di Franceschini32, nella quale vengono mostrate le sequenze e gli ordini di acquisizione dell’italiano come lingua seconda, che risulta interessante in questo lavoro.

32 R. Franceschini 1999, cit. in: Franceschini (2016: 663s.) (vedi bibliografia).

1. Il lessico è acquisito prima dei morfemi grammaticali (in un primo stadio non compaiono per es. copule, ausiliari, articoli, preposizioni):

lessico > morfemi grammaticali

2. Fra i morfemi grammaticali, sono acquisiti prima morfemi liberi, poi morfemi legati (per es.: PRO tonici > PRO atoni; PRO deittici > PRO anaforici; io > altre PERS):

morfemi liberi > morfemi legati

3. In genere fra i morfemi sono acquisiti prima i morfemi regolari, poi quelli irregolari:

morfemi regolari > morfemi irregolari

4. La forma base per lo sviluppo della morfologia verbale è la 3 PERS SING IND:

3 PERS. SING. IND. > altre PERS., MODI e TEMPI L’INF subentra con valori particolari, aspettuali e modali.

5. Le forme che fungono da base per le sovraestensioni sono:

3 PERS SING > 2 PERS SING. > 1 PERS SING.

6. Il MASCH SING viene acquisito prima del FEMM SING MASCH SING > FEMM SING

7. Nella morfologia nominale, viene acquisito prima il NUM poi il GEN.

NUM > GEN

8. Per la categoria del NUM, il SING in V e N è acquisito prima del PL:

SING > PL

9. Gli accordi sono fatti su elementi dapprima più vicini: su ART, poi su AGG e infine su PART:

ART > DIM > QUANT > POSS > AGG attributivi > AGG predicativi > PART passati >

OGG. diretti

10. Le relazioni temporali vengono espresse dapprima tramite AVV temporali o con relazioni temporali che si appoggiano sull’ordine naturale della sequenzialità del racconto (si narra prima quanto è accaduto prima). In un secondo momento si sviluppano strategie che esprimono il TEMPO sul verbo:

AVV. temporali (e ordine naturale) > TEMPO verbale

11. Costruzioni analogiche si mostrano dapprima nella morfologia nominale, più tardi in quella verbale. Nella morfologia nominale viene sovraesteso il morfema -a:

morfologia NOMINALE > VERBALE

12. All’interno della morfologia verbale (e in accordo con quanto sub 3.) vengono acquisite prima forme verbali regolari, poi paradigmi suppletivi, e quindi i V della prima coniugazione precedono nell’ordine di acquisizione quelli di altre classi:

forme verbali regolari > irregolari ‑ARE > altre classi

13. All’interno del cosiddetto componente TMA (tempo-modo-aspetto), l’acquisizione dell’aspetto verbale precede quello del tempo verbale e del modo:

ASPETTO > TEMPO > MODO

14. All’intero dell’aspetto, viene acquisita prima l’espressione dell’aspetto perfettivo, poi quella dell’aspetto imperfettivo:

perfettivo > imperfettivo

15. Nell’espressione del tempo verbale, viene acquisito:

Tabella 3: Sequenze di acquisizione (fonte: Franceschini 1999)

Come si può vedere dalla tabella, alcuni aspetti della lingua vengono appresi abbastanza tardi, come ad esempio le relazioni temporali, mentre altri aspetti, come ad esempio il lessico, vengono insegnati fin dal primissimo contatto con la lingua. Nonostante ciò, nei testi analizzati sono presenti tanti errori a livello lessicale (non riguardanti lessemi semplici, ma con una semantica già più complessa).