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1. PARTE PRIMA

1.5 Italiano Lingua di contatto

1.5.3 I centri linguistici

Negli ultimi anni il mondo della scuola ha subito numerosi cambiamenti, tra i quali forse il più grande è l’inserimento e l’integrazione di bambini e adolescenti con background migratorio nelle scuole. Oramai non c’è una scuola che non abbia ragazzi o ragazze di lingua madre diversa dall’italiano o dal tedesco.

Con la delibera 1482 del 7.5.2007, la Giunta Provinciale ha istituito i Centri linguistici per l’attuazione di un progetto comune interlinguistico e interscolastico, nonché una rete di consulenza in questo specifico settore. Con la deliberazione della Giunta Provinciale del 7 maggio 2007, nel settembre del 2007 sono stati istituiti inoltre il Centro di Competenza, che ha sede presso l’Istituto Pedagogico di lingua tedesca, e i centri linguistici nei distretti di Silandro, Merano, Bolzano, Bassa Atesina, Bressanone e Brunico (cfr. Pädagogisches Institut für die deutsche Sprachgruppe: 18). Questa delibera è stata attuata al fine di creare un progetto coordinato tra i gruppi linguistici per la creazione di centri interscolastici e interlinguistici atti ad agevolare l’inserimento e l’integrazione degli alunni con background migratorio nelle scuole dei tre gruppi linguistici del territorio. Tale coordinamento ha come obbiettivo quello di

garantire agli immigrati e alle loro famiglie una partecipazione sempre più attiva alla società e all’offerta formativa delle scuole. I centri linguistici dei distretti, inoltre, informano i bambini e i giovani con background migratorio e le loro famiglie sul sistema scolastico e sulle misure di potenziamento linguistico, per favorire una migliore integrazione nell’ambito scolastico e sociale, e, in collaborazione con i centri di orientamento professionale, offrono una consulenza continua, affinché gli alunni possano compiere scelte scolastiche e professionali adeguate (cfr.

ibid.: 18).

Nella scuola si è ormai creata la consapevolezza che l’intercultura è un’importante dimensione dell’insegnamento che accompagna il percorso formativo e orientativo degli studenti attraverso tutte le discipline:

“Educare tutte le alunne/tutti gli alunni a vivere in una società plurale vuol dire educare al dialogo e al confronto ed è per questo che l’educazione interculturale deve essere intesa non come un nuovo contenuto, ma come un metodo di apprendimento centrato sulla interazione, sulla narrazione, sulla problematizzazione della realtà, sul confronto fra punti di vista differenti. […] Le indicazioni normative nazionali sull’educazione interculturale sono fondate su chiare scelte pedagogiche e rappresentano un prezioso contributo alla definizione di un modello integrativo che promuove il dialogo e il confronto tra le culture, valorizza il plurilinguismo, indica azioni per l’integrazione e per l’interazione interculturale.” (Pädagogisches Institut für die deutsche Sprachgruppe:

33-34)

La padronanza delle lingue è un presupposto per inserirsi e integrarsi nella società. Essa consente ai ragazzi di concludere il percorso scolastico e ad accedere al mondo universitario e del lavoro. In Alto Adige la situazione è più complessa, in quanto gli alunni devono apprendere ben due lingue che sono presenti sul territorio, l’italiano e il tedesco, e, dalla quarta elementare, anche la lingua inglese. Si trovano quindi ad apprendere tre lingue praticamente in contemporanea. Tutto ciò richiede un grandissimo sforzo agli alunni, soprattutto a quelli “che vengono inseriti nelle classi più avanzate, che riescono ad affrontare, soltanto se il consiglio di classe elabora piani di studio personalizzati e prevede interventi differenziati ed individualizzati nel percorso di apprendimento” (ibid.: 62).

L’apprendimento linguistico è un processo complicato, perché

“[…] non si tratta solo di acquisire espressioni, parole e frasi nel senso più stretto, ma anche di acquisire aspetti culturali e sociali della lingua stessa. L’apprendimento linguistico è favorito anche da una buona integrazione scolastica e sociale; se i bambini e i giovani non si sentono accettati in classe e non si trovano a loro agio, ciò rappresenta una pessima base il loro percorso [sic] di apprendimento non solo nel campo linguistico, ma anche in altri campi.” (ibid.: 63)

Il plurilinguismo è per gli immigrati che abitano in un territorio come l’Alto Adige, dove la lingua, o meglio le lingue, sono per loro delle lingue straniere, di vitale importanza e “la competenza bilingue e plurilingue rappresenta sempre il presupposto per l’accesso al mondo del lavoro” (ibid.: 80). Ha dunque senso incentivare l’apprendimento linguistico plurilingue per i bambini e i giovani, visto che conoscere più lingue “amplia le capacità comunicative e non le limita e che il plurilinguismo porta ad una maggior comprensione nelle relazioni umane e può creare le condizioni favorevoli alla soluzione dei nuovi problemi che si manifestano” (ibid.:

81).

Si può affermare che la realizzazione dei centri linguistici sia un progetto ben riuscito e di grandissimo aiuto per i ragazzi stranieri che abitano nel territorio altoatesino. L’apprendimento delle lingue (di quelle italiana e tedesca soprattutto, e a volte anche del ladino, per i migranti che abitano in Val Gardena e in Val Badia), rappresenta un aspetto fondamentale del processo d’inclusione scolastica e sociale e un obbiettivo indispensabile per garantire il successo scolastico.

I corsi dei centri linguistici sono strutturati appositamente per gli alunni con background migratorio che, a causa della loro particolare situazione di vita, hanno bisogno di mirata e particolare incentivazione linguistica, e collaborano con le istituzioni scolastiche assieme al personale dirigente, docente e amministrativo per la creazione dei corsi durante l’anno scolastico. Infatti i centri linguistici offrono sia corsi estivi intensivi, prima che inizi la scuola, sia dei corsi che si estendono durante tutto l’anno scolastico e che hanno il fine di accompagnare gli alunni stranieri durante il loro percorso linguistico: nei corsi, tenuti da insegnanti e facilitatori linguistici, vengono ripetuti argomenti di grammatica, lingua, cultura e letteratura italiana o tedesca (dipende se si tratta di una scuola in lingua italiana o in lingua tedesca); i corsi, che vengono soprannominati “laboratori linguistici”, sono inoltre composti da un piccolo numero di studenti, divisi per classe e livello (livello base, intermedio e avanzato), proprio per facilitare la comprensione e per lavorare intensamente con gli studenti.

Per concludere, è stato confermato che l’iniziativa dei corsi linguistici per studenti con background migratorio venga apprezzata molto dalle famiglie dei corsisti e dai docenti delle singole scuole. I corsi dei centri linguistici, soprattutto i corsi estivi, sono quelli più richiesti nel nostro territorio.