• Non ci sono risultati.

2. PARTE SECONDA

2.3 Analisi di alcuni testi

2.3.3 Testo scritto 3

- classe: 3 (scuola di tipo tecnico);

- anni di italiano: dieci (undicesimo in corso);

- tipo linguistico della lingua madre: lingua fusiva

“Dopo questo, abbiamo finalmente fatto di entrare in questa biblioteca. La biblioteca è molto grande e misteriosa. Abbiamo deciso che ognuno di noi va in una differente direzione.

Dopo dieci minuti, non ho più sentito la voce di Guglielmo. Così ho urlato il suo nome ogni tre secondi. Finalmente lui mi ha sentito, ma non l’ho visto. Ho deciso di lasciare una fila del mio mantello ad uno regalo di libri. Così Ø siamo incontrati. Abbiamo deciso di confrontare il più vecchio monaco del monastero. Questo ha detto che lui non sa niente di questi morti e è andato impaurito via. Guglielmo Ø ha pensato un momento e ha detto che il vecchio Jorge sa per sicuro qualcosa.

Solo un giorno dopo i poveri contadini hanno cominciato di distruggere e brucciare il monastero. Sfortunatamente Guglielmo e io erano nella biblioteca per confrontare Jorge una altra volta. Lui ha detto che adesso tutto deve brucciare e lui ha ordinato tutti questi morti. Lui ha paghato i poveri per brucciare il monastero. Guglielmo mi ha detto, che devo andare via e scrivere cosa è sucesso in questo monastero. Sono andato molto veloce e l’ultimo che ho sentito di Guglielmo era: «Corri, mio novizio!». Guglielmo e Jorge sono morti nella biblioteca. Alcuni monaci, uno di questi è Salvatore, hanno cominciato di costruire un monastero nuovo a questo posto.

Io sono andato verso Roma, per provare di riuscire ad essere un inquisitore che pensa con Ø sua testa, non uno che giudizio solo con la fede.”

Passiamo ora alla correzione degli errori:

 “Dopo questo, abbiamo finalmente fatto di entrare…”: invece di usare dopo come preposizione con seguente pronome dimostrativo, bisognerebbe usarlo come semplice avverbio temporale (Dopo…); oltre a ciò, si riscontra un errore ossia un’imprecisione lessicale in quanto l’alunno usa il semplice verbo fare anziché il verbo pronominale farcela o il suo sinonimo riuscire (Dopo ce l’abbiamo finalmente fatta… / siamo finalmente riusciti…); la congiunzione corretta da utilizzare con questi verbi sarebbe a (ad entrare) e non di;

 “Ho deciso di lasciare una fila del mio mantello ad uno regalo di libri.”: in questa frase si riscontrano più errori lessicali, in quanto l’alunno intendeva dire: di legare un filo (che è maschile e non femminile; l’errore è quindi di tipo morfo-lessicale) del mio mantello ad uno scaffale di libri (qui è stato usato un falso amico ossia una falsa traduzione dal tedesco, in quanto scaffale in tedesco si traduce con das Regal);

 “…Ø siamo incontrati.”: incontrarsi è un verbo riflessivo (ci siamo incontrati);

 “confrontare”: invece che confrontare, sarebbe più adatto utilizzare il verbo incontrare;

 “Questo ha detto che lui non sa niente di questi morti e è andato impaurito via.”: qui l’alunno avrebbe dovuto usare il pronome personale egli invece del dimostrativo questo;

inoltre i verbi andrebbero all’imperfetto (egli ha detto che non sapeva niente…), e dal

punto di vista sintattico si dovrebbe lasciare la particella via insieme al verbo andare, in quanto andare via è un verbo sintagmatico e per questo non separabile (è andato via impaurito);

 “Guglielmo Ø ha pensato un momento e ha detto che il vecchio Jorge sa per sicuro qualcosa.”: il primo errore può essere considerato sia di tipo morfo-sintattico sia di tipo lessicale: dal punto di vista morfo-sintattico, manca il pronome atono ci come pro-forma dell’oggettoide (oggetto preposizionale); dal punto di vista lessicale, d’altra parte, si potrebbe dire che l’alunno ha usato il verbo semplice pensare al posto del verbo pronominale pensarci (ci ha pensato); invece di *per sicuro bisogna usare l’espressione avverbiale di sicuro oppure l’avverbio modale semplice sicuramente (sa di sicuro / sicuramente qualcosa);

 “…hanno cominciato di distruggere e brucciare il monastero.”: la congiunzione da usare qui è a e non di, in quanto si dice cominciare a distruggere; nel verbo bruciare è presente un errore di ortografia (cominciato a distruggere e bruciare);

 “Guglielmo e io erano nella biblioteca per confrontare Jorge una altra volta.”: il verbo essere deve essere coniugato alla prima persona plurale (eravamo); inoltre è stato nuovamente utilizzato confrontare invece di incontrare, e invece dell’articolo una bisogna usare la forma con apostrofo un’ (per incontrare Jorge un’altra volta);

 “…tutto deve brucciare e lui ha ordinato tutti questi morti.”: i tempi verbali da usare qui sono l’imperfetto e il trapassato prossimo (tutto doveva bruciare e lui aveva ordinato tutti questi morti);

 “…ha paghato i poveri per brucciare il monastero.”: anche qui il tempo verbale corretto è il trapassato prossimo, e in pagato si nota di nuovo un errore ortografico (aveva pagato i poveri per bruciare il monastero);

 “…mi ha detto, che devo andare via e scrivere cosa è sucesso in questo monastero.”: in questa frase si riscontra un errore di interpunzione (dovuto a un’interferenza dal tedesco), due errori di tempo, un errore di ortografia e un errore morfologico riguardo all’uso del dimostrativo (mi ha detto Ø che dovevo andare via e scrivere cosa era successo in quel monastero);

 “…l’ultimo che ho sentito di Guglielmo era…”: anche qui possiamo osservare un errore lessicale dovuto a una falsa traduzione dal tedesco, dove le ultime parole si traduce con das Letzte (le ultime parole che ho sentito di Guglielmo erano); ;

 “Alcuni monaci, uno di questi è Salvatore, hanno cominciato di costruire un monastero nuovo a questo posto.”: nuovamente ritroviamo alcuni errori già fatti nel corso del testo,

tra cui l’uso scorretto dei tempi verbali (era Salvatore, all’imperfetto e non al presente), le congiunzioni e il dimostrativo sbagliati (hanno cominciato a costruire e un monastero nuovo in quel posto);

 “…per provare di riuscire ad essere un inquisitore che pensa con Ø sua testa, non uno che giudizio solo con la fede.”: utilizzare sia provare che riuscire è inutile in quanto, in questo caso, i due verbi sono semanticamente simili ed esprimono quasi la stessa cosa (per provare ad essere un inquisitore); l’alunno ha dimenticato inoltre di mettere l’articolo davanti al possessivo (che pensa con la sua testa) e ha utilizzato il sostantivo giudizio al posto del verbo giudicare (non uno che giudica solo con la fede);

Questo alunno si esprime ancora con difficoltà. Fa numerosi errori a livello lessicale, nell’uso dei tempi verbali, errori di ortografia e nell’uso di preposizioni, congiunzioni e articoli.