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7. Descrizione delle attività svolte

7.9. Analisi del rischio

Per individuare le criticità all’interno del processo di protezione, imballaggio e spedizione, si è proceduto con un’analisi del rischio per individuare quali attività sono maggiormente critiche all’interno del processo considerato e quali le possibili failure collegate, con le relative probabilità di accadimento e impatto sul processo. Vista la natura del processo in esame e la limitata quantità di dati registrati, l’analisi è stata sviluppata qualitativamente, fondandola cioè su stime e valutazioni fornite dalle persone che realizzano e gestiscono le attività.

7.9.1. Metodo

L’analisi del rischio è stata applicata per individuare i possibili eventi che potrebbero avere impatti negativi nell’applicazione dei protettivi temporanei e dei materiali di imballaggio. Ampliando i confini dell’analisi viene considerato il processo di protezione dei materiali per la spedizione considerando anche il processo di comunicazione, intesa come scambio di informazioni tra le parti interessate (sia interne che esterne all’organizzazione) relativamente alle misure di protezione dei componenti da adottare.

A partire dal processo analizzato, sono state distinte le fasi in cui vengono svolte le operazioni di applicazione delle protezioni per il trasporto e lo stoccaggio, identificando i seguenti aspetti: applicazione dei protettivi temporanei, operazioni di preimballo, realizzazione dell’imballo. Si è proceduto quindi, tramite il confronto con gli operatori coinvolti nel processo, ad identificare le failure che si sono registrate o che si potrebbero incontrare durante lo svolgimento delle attività. Il coinvolgimento delle persone che si occupano della realizzazione dell’imballaggio ha consentito di documentare l’esperienza riuscendo altresì a stimare la frequenza di accadimento delle failure che è stata inserita nella stima della probabilità. In questo modo si è riuscito ad aggirare l’ostacolo legato alla scarsità di dati a disposizione.

Individuate le failure, il passo successivo consiste nello stimare la probabilità di accadimento e la severità in termini di impatti sul processo. A tale scopo si è provato ad usare scale di valutazione a cinque valori ma i risultati hanno mostrato un livello di risoluzione troppo elevato per chiedere alle parti interessate un giudizio soggettivo, con conseguenti difficoltà di interpretazione dei risultati che conducevano a una sottostima sistematica del rischio classificandoli tutti nelle categorie con grado di rischio minore. Inoltre l’utilizzo di una scala

127 Descrizione delle attività svolte

con un numero di valori dispari porta spesso le persone ad indicare il valore medio ottenendo dei risultati troppo omogenei.

Si è preferito quindi passare a una scala di valutazione a quattro valori. La scelta del numero dei valori tiene conto del fatto che si tratta di valori dettati dall’esperienza delle persone, e aumentare troppo la risoluzione della scala utilizzata creerebbe delle difficoltà di valutazione nelle persone chiamate a stimare le probabilità e la severità. Si sono utilizzate, quindi, le scale indicate nella tabella 7-6, che sono state comunicate alle persone che dovevano fornire le stime prima di chiedere di esprimere il loro giudizio.

Probabilità Valore Descrizione

1

non sono noti eventi di questo tipo e si stima una probabilità trascurabile che si verifichino

2

si sono registrati casi in cui è successo e si stima una media probabilità di accadimento

3 l' evento è giudicato abbastanza probabilità

4 l' evento è giudicato molto probabile

Severità Valore Descrizione

1 di impatto trascurabile sulla protezione del componente

2 di impatto rilevante sulla protezione del componente 3 di notevole impatto sulla

protezione del componente

4 compromette totalmente la protezione del componente

Tabella 7-6 Scale di valutazione probabilità e severità usate nella risk analysis

Sulla base dei valori assegnati alle failure individuate successivamente, si è proceduto a determinare il grado di rischio della failure mediante il calcolo del RPN (Risk Priority Number)5 e a identificare quali siano le attività a cui dedicare maggiore attenzione in fase di analisi del processo e nell’operatività. Per la definizione del rischio si è fatto riferimento ai valori ottenibili combinando i valori di probabilità e severità riportati nelle scale di valutazione. Dopo di che si sono individuati, tre intervalli di valori identificati con i colori convenzionali verde, giallo e rosso a cui vengono associati i livelli di rischio della failure considerata (tabella 7-7).

5

RPN: è l’indicatore usato nell’analisi FMECA(Failure Mode Effect Analysis). Nella sua versione completa è funzione della probabilità che si verifichi il guasto, della severità del danno e della rilevabilità del danno. Nell’ambito di questo lavoro visto il contesto di applicazione è usata una sua variante considerando solo la probabilità del guasto e la sua severità.

128 Descrizione delle attività svolte

intervallo di RPN considerato grado di rischio 1≤RPN≤5 basso 6≤RPN<=10 medio 11≤RPN<=16 alto

Tabella 7-7 Livelli di rischio usati nella risk analysis

Tutti i possibili valori di rischio che si possono registrare, tenendo conto che nascono da combinazioni di valori discreti che le variabili considerate possono assumere, sono schematizzati nella tabella 7-8:

1 2 3 4 Severità 1 Pr o b ab ilit à 1 2 3 4 2 2 4 6 8 3 3 6 9 12 4 4 8 12 16

Tabella 7-8 Livello di rischio in funzione di probabilità e severità stimate

Le attività classificate con alto grado di rischio sono quelle su cui intervenire in via prioritaria, tali attività dovranno essere definite con maggiore grado di dettaglio per riuscire a ridurre il grado di rischio. Per i guasti che risultano essere maggiormente rischiosi, inoltre, potranno essere valutate azioni per il miglioramento per la riduzione del rischio. All’interno del presente lavoro vengono proposte le azioni da mettere in atto per riuscire a ridurre il grado di rischio di tali attività.

7.9.2. Strumento

L’analisi del rischio è un processo strutturato che può essere diviso in quattro fasi : - stima del rischio

- controllo del rischio - comunicazione del rischio - revisione del rischio

Il livello di dettaglio con cui esplodere ogni fase dipende dall’ oggetto dell’analisi, ma il processo dovrà comunque contenere tutte le fasi individuate.

Una corretta analisi del rischio dovrebbe essere svolta da team interdisciplinari con esperienze e capacità tecniche negli ambiti di interesse e persone esperte nell’analisi del rischio.

129 Descrizione delle attività svolte

E’ importante definire chiaramente il problema e/o il rischio analizzato e raccogliere informazioni documentali su processo analizzato per individuare i fattori di rischio.

La fase di stima del rischio è scomponibile in tre sotto-fasi:

- Identificazione del rischio: si usano le informazioni raccolte per individuare gli eventi relativi all’oggetto dell’analisi o a descrivere il problema. Le informazioni possono essere dati storici, analisi teoriche, esperienze delle parti interessate, le domande da porsi in questa fase sono: “cosa può andar male?”,” Quali sono le conseguenze?” - Analisi del rischio: viene stabilita la probabilità di accadimento che si verifichi l’evento

negativo. Per alcune tipologie di rischio potrebbe essere necessario stimare anche la rilevabilità del rischio stesso.

- Valutazione del rischio: viene valutato il grado di rischio combinando gli elementi di severità e probabilità stimati nelle fasi precedenti. La validità dei dati è importante in quanto determina la qualità del risultato.

I risultati della stima del rischio possono essere sia quantitativi se vengono usate scale numeriche, che qualitativi se vengono usati termini come ”alto”, “medio”, “basso”. Il controllo del rischio comprende le decisioni volte a evitare, ridurre, accettare o trasferire il rischio. Possono essere prese azioni per agire sulla probabilità e sulla severità del rischio. Introducendo misure per la riduzione del rischio, talvolta possono essere introdotti nuovi possibili eventi dannosi. La comunicazione del rischio consiste nello scambio di informazioni in merito al rischio tra le diverse funzioni aziendali. La comunicazione è una attività prevista in ogni fase del processo di gestione del rischio.

Infine la revisione del rischio consiste nel controllo dei risultati per tenere conto di nuove conoscenze e esperienze. Avviato il processo di gestione del rischio esso dovrebbe essere aggiornato qualora si verifichino eventi in grado di interferire con le decisioni adottate per fronteggiare il rischio.

7.9.3. Analisi e risultati

Applicando la metodologia riportata sopra al processo di applicazione dei protettivi e realizzazione dell’ imballaggio, si è arrivati a definire la tabella di sintesi (tabella 7-9).

I risultati mostrano come si sia ottenuto un alto grado di rischio per due delle attività necessarie all’applicazione del sacco barriera. Quest’operazione quindi dovrà essere

130 Descrizione delle attività svolte

analizzata e definita ad un livello di dettaglio tale da non lasciare margini di errori all’operatore in modo da ridurre la probabilità di accadimento dell’evento indesiderato. Si potrebbe pensare di agire anche abbassando la severità introducendo ulteriori misure di protezione per il trasporto, questa possibilità dovrà essere discussa con le parti interessate per valutarne l’applicabilità.

Per quanto riguarda la fase di preimballo si osserva come la failure con maggior grado di rischio sia legato all’errato inserimento dell’item nelle casse di preimballo. In questi casi infatti si avrebbe un doppio impatto negativo sulle spedizioni: si avrebbe una spedizione incompleta in cui manca un item, e la perdita dell’informazione legata alla localizzazione del componente.

A livello di comunicazione, invece l’attività più rischiosa è legata alla mancata definizione delle prescrizioni fornite all’esterno relativamente alle modalità di imballo. In questo caso infatti, è il fornitore a decidere il grado di protezione più idoneo e questo potrebbe non garantire la protezione del componente per il trasporto. La responsabilità in caso si registrino delle non conformità imputabili all’ inadeguatezza dei materiali scelti dal fornitore ricade sul fornitore, tuttavia, per i componenti giudicati maggiormente soggetti a danni, e per cui si hanno notizie di danneggiamenti avvenuti durante il trasporto o imputabili all’ inadeguata protezione dei materiali, si potrebbe pensare di definire le prescrizioni relative alle misure di protezione minime da garantire, prevenendo in questo caso il danno piuttosto che imputarlo al fornitore una volta occorso.

131 Descrizione delle attività svolte

probabilità severità GRADO DI RISCHIO

FASI ATTIVITA' FAILURE

APPLICAZIONE PROTETTIVI

Pulizia delle superfici non idonea 2 3 6

Spessore insufficiente protettivo 2 3 6

Distribuzione non uniforme

materiale 2 4 8

OPERAZIONI DI PRE-IMBALLO

Materiali di protezione

inadeguati 1 4 4

Mancata sostituzione etichetta

del fornitore 2 4 8

Errato collocamento item 3 4 12

Errata corrispondenza item-

codice identificativo 2 4 8

OPERAZIONI DI IMBALLO

inserimento agenti disidratanti

Mancato inserimento agenti

igroscopici 1 3 3

inserimento apertura per

ispezione igrometro 2 3 6

Inserimento agenti igroscopici in

numero insufficiente 2 2 4

applicazione barriera

Realizzazione vuoto insufficiente 2 3 6

Strappo barriera 3 4 12

Saldatura poco a temperatura

inadeguata 1 4 4

Saldatura incompleta lungo il

perimetro 3 4 12

Mancato inserimento attivatori

VCI 2 2 4

applicazione VCI

Saldatura VCI a temperatura

troppo bassa 2 3 6

Saldatura incompleta lungo il

perimetro 2 4 8

chiusura cassa

Fissaggio pannelli esterno

inadeguato 1 4 4

Mancata applicazione telo di

copertura 1 4 4

Mancata marcatura cassa 1 5 5

132 Descrizione delle attività svolte

probabilità severità GRADO DI RISCHIO

FASI ATTIVITA' FAILURE

OPERAZIONI DI IMBALLO

chiusura cassa

Errata pesatura cassa 2 2 4

Mancata pesatura cassa 2 2 4

Mancato inserimento packing list all'interno cassa

4 2 8

bloccaggio componenti Bloccaggio inadeguato

2 4 8

Assenza di bloccaggio materiale 1 4 4

COMUNICAZIONE Assenza di prescrizioni all'interno

2 4 8

Assenza prescrizioni all'esterno 3 4 12

133 Descrizione delle attività svolte

A seguito dei risultati dell’analisi del rischio si è deciso di elaborare delle checklist da rendere disponibili nelle postazioni di lavoro in modo che possano essere consultate dagli operatori che eseguono le operazioni. In particolare si è deciso di creare una checklist per la fase di preimballo, una checklist per la fase di imballo e una per l’operazione di chiusura del sacco barriera, enfatizzando le operazioni maggiormente critiche a cui prestare maggiore attenzione. Le checklist sono state elaborate con la collaborazione del responsabile del magazzino e con gli operatori più esperti e vengono riportate in allegato 6.

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