5. Descrizione del contesto operativo
5.4. Materiali per la spedizione e lo stoccaggio della merce
Le condizioni di trasporto del materiale da spedire verso i clienti rendono necessaria l’adozione di materiali protettivi in grado di proteggere da fenomeni di corrosione, dall’umidità e dagli agenti atmosferici.
L’esigenza di ricorrere ad adeguati materiali di protezione è tanto più necessaria a causa della posizione dei cantieri che spesso sono situati in zone con condizioni climatiche estreme (zone desertiche o zone con temperature inferiori allo zero).
Un altro fattore che ha un impatto rilevante sulle condizioni di conservazione dei componenti è l’ambiente marino a cui gli imballi spesso sono sottoposti durante il trasporto che nella maggior parte dei casi avviene via nave. Le procedure aziendali prescrivono sempre lo stoccaggio sottocoperta durante il trasporto.
Queste condizioni portano alla necessità di adottare materiali di protezione in grado di resistere durante tutto il trasporto e per tutto il periodo di stoccaggio della merce in cantiere dove talvolta le misure di protezione previste per la spedizione sono l’ unica protezione contro l’azione degli agenti atmosferici. Tra i materiali impiegati a tale scopo una prima classificazione può essere fatta distinguendo i protettivi temporanei dai materiali di imballaggio. I primi vengono applicati in apposite operazioni all’interno del ciclo di fabbricazione e montaggio, i secondi durante la realizzazione dell’imballo.
5.4.1. Protettivi temporanei
Vengono inclusi in questa categoria i materiali applicati a protezione delle superfici funzionali (lavorate) esposte (cuscinetti, flange di accoppiamento, parti filettate) che devono essere protette dalla corrosione. Si tratta di materiali che possono essere applicati mediante pennello o aria compressa durante il ciclo di fabbricazione e montaggio del componente seguendo le relative prescrizioni e adottando le misure di protezione richieste dalle schede di sicurezza dei materiali per evitare di nuocere alla salute degli operatori e all’ ambiente. Questo tipo di materiali è in grado di fornire diversi livelli di protezione a seconda dei requisiti di protezione.
Alcuni tipi di protettivi (protettivi leggeri) presentano caratteristiche di protezione dall’ossidazione limitata, e si prestano bene alla protezione di superfici complesse quali filettature e fori ciechi in quanto presentano il vantaggio di non dover essere rimossi nella fase di istallazione dei componenti. Altri protettivi presentano maggiori capacità protettive
45 Descrizione del contesto operativo
dall’aggressione chimica degli agenti atmosferici e maggior durata di protezione però presentano lo svantaggio di dover essere rimossi prima dell’istallazione del componente in cantiere; la rimozione prevede l’utilizzo di vapore, acqua in pressione e/o appositi solventi organici. Attualmente in AEN vengono impiegati protettivi temporanei simili per capacità di protezione e ambito di utilizzo, prescritti dalle ingegnerie di prodotto interessate. Si registra complessivamente l’utilizzo di undici tipi di protettivi temporanei diversi per la protezione delle superfici funzionali, questa numerosità di materiali protettivi è il risultato dello sviluppo indipendente delle varie ingegnerie e della struttura aziendale molto orientata alla divisione lavoro per linea di prodotto, necessità questa dettata dall’alto livello di specializzazione raggiunto in AEN. Si riporta la tabella con i materiali di protezione prescritti dagli enti ingegneria per la Turbina a vapore, per la Turbina a gas e per l’Alternatore. In tabella 5-3 sono indicati i protettivi in ordine decrescente in base al grado di protezione che sono in grado di offrire.
Gas
Vapore
Turboalternatori
Tectyl 122-A
Tectyl 506 Tectyl 506 Tectyl 506
Tectyl 502 c Tectyl 502 c
Protettivi
legg
eri
Index oil agip rustia c
10W20 Index oil agip rustia c 10W20 Multi-function
Anticorit 6120/4 Rustilo 645 Olio esso o shell tipo p5
Rust ban 391 Olio lubrificante per
turbine ISO VG 32 ISO VG 46
46 Descrizione del contesto operativo
I protettivi della famiglia Tectyl sono in grado di offrire elevata protezione dall’ossidazione formando una sorta di barriera tra la superficie metallica del materiale e l’ossigeno ogli altri agenti atmosferici esterni (protezione passiva). Il Tectyl 122-A è un protettivo in grado di formare una pellicola bituminosa di colore nero, adatta a proteggere il materiale in ambiente industriale e marino per lunghi periodi di tempo. Il Tectyl 506 e il 502 sono protettivi che formano una pellicola protettiva cerosa sulla superficie, di colore bruno, sono asportabili con minori difficoltà rispetto al primo e offrono un grado di protezione più basso. I protettivi leggeri sono oli che forniscono un sottilissimo ed invisibile film oleoso con caratteristiche simili agli oli usati tipicamente nella protezione delle superfici di componenti meccanici come i motori a scoppio delle autovetture.
5.4.2. Materiali di imballaggio
Con il termine di materiali di imballaggio si intendono i materiali a protezione dell’oggetto da spedire. Essi devono garantire la protezione dalle sollecitazioni meccaniche e dagli agenti atmosferici durante la manipolazione e l’intero trasporto, per un periodo congruo. L'imballaggio deve rispettare una serie di obiettivi, quali: proteggere la merce ed essere economico, sia in termini di costi per il materiale impiegato, sia in termini di tempo necessario per le operazioni di realizzazione della protezione. Dal punto di vista dell’impatto ambientale è importante che per gli imballaggi vengano usati materiali facilmente riciclabili e nella minor quantità possibile.
Tipicamente la durata dell’imballaggio è previsto essere di 12 mesi. Per periodi superiori i materiali usati devono essere ripristinati e deve essere controllato lo stato di conservazione del componente imballato.
Tra i materiali usati che offrono protezione dagli agenti atmosferici è possibile individuare quelli che offrono una protezione di tipo passivo e quelli che offrono una protezione di tipo attivo. I primi impediscono l’infiltrazione ad acqua o umidità di venire a contatto con le superfici, i secondi invece, saturano la superficie a contatto con le superfici da proteggere mediante agenti inibitori della corrosione. Si riportano i principali materiali usati da AEN per la protezione dei componenti, con una breve descrizione del meccanismo di funzionamento e gli elementi significativi ai fini del processo.
47 Descrizione del contesto operativo
Casse in legno
Rappresentano il materiale di protezione più esterno (figura 5.18). Sono realizzate in abete integro senza difetti o in compensato ad incollaggio fenolico. Il legname usato deve essere sottoposto ad appositi trattamenti fitosanitari che eliminino gli organismi nocivi naturalmente presenti nel
legno rendendolo idoneo all’esportazione in tutti i paesi del mondo. Questo tipo di trattamenti sono disciplinati dalle "Linee Guida per la Regolamentazione di Materiali da imballaggio in legno nel Commercio Internazionale" (ISPM 15) approvate con della FAO in sede di Convenzione Internazionale per la Protezione dei Vegetali (IPPC).
Le Linee Guida ISPM 15 si pongono l'obiettivo di arginare il rischio di infestazioni negli scambi commerciali fra i vari Paesi, introducendo alcune misure fitosanitarie per evitare possibili impatti economici ed ambientali sul patrimonio forestale mondiale. Le misure approvate dallo standard ISPM 15 da applicare agli imballaggi grezzi sono:
- trattamento termico (HT);
- trattamento di fumigazione con bromuro di metile (MB);
L’utilizzo di legname trattato con questi tipi di trattamento viene certificato mediante apposito marchio IPPC stampato sulle casse. (si veda figura 5.19).
Figura 5.19 Schema di marcatura IPPC
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La struttura e lo spessore dei pannelli usati nella costruzione delle casse sono regolamentate dallo standard UNI 9151-1 preso a riferimento nella definizione della documentazione aziendale. Per la spedizione di merci pericolose vengono adoperate apposite casse omologate provviste delle necessarie marcature. Per queste categorie di merci devono essere rispettati i requisiti richiesti dalle rispettive normative di riferimento in relazione alla tipologia di trasporto ovvero:
ADR (European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods
by Road) per il trasporto delle merci via terra,
IMDG (International Maritime Dangerous Goods Code )per il trasporto via mare
IATA Dangerous Goods Regulations manual per il trasporto via aerea. Casse alveari
Si tratta di casse per il trasporto e la protezione delle palette degli stadi compressori e turbina (cfr. figura 5.20). Le palette sono componenti ad alto contenuto tecnologico e devono essere trasportate all’interno di casse con all’interno intelaiature per il fissaggio dei componenti per evitare che eventuali urti e vibrazioni danneggino le superfici lavorate. Le palette vengono avvolte singolarmente all’interno di fogli mille-bolle e poi inserite nelle casse che sono realizzate sia in materiale plastico che in legno. Queste operazioni vengono effettuate in un magazzino dedicato prossimo al reparto di lavorazione delle palette, al magazzino spedizione arrivano le casse alveari già chiuse con all’interno le palette.
Accoppiato barriera
L’accoppiato barriera, o sacco barriera è un materiale di protezioneformato da doppio strato di polietilene e tela in alluminio termosaldabile. Per garantire la protezione della protezione contro gli agenti esterni l’accoppiato barriera deve avvolgere completamente il componente da proteggere e deve essere realizzato il vuoto all’interno del sacco prima della chiusura ermetica (cfr. figura 5.21) Tra il fondo del contenitore e il sacco barriera deve essere inserito materiale antifrizione per evitare strappi dovuti a sfregamenti durante il trasporto.
Figura 5.20 Casse alveari per la spedi zione delle palette
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L’applicazione dell’accoppiato barriera è una delle operazioni più critiche per la realizzazione della protezione del componente, del resto è anche il meccanismo di protezione in grado di rispondere meglio ai requisiti di protezione richiesti. Per periodi di stoccaggio superiori ai 12 mesi è
prevista l’applicazione di un igrometro ispezionabile all’esterno della cassa. All’interno dell’accoppiato barriera va inserita una quantità di sali disidratanti sufficiente a mantenere il livello di umidità relativa al di sotto del 35% per i 12 mesi previsti. Gli accoppiati barriera usati in magazzino rispettano i requisiti prescritti dallo standard MIL-PRF-131K-CLASS 1.
Film Plastici anticorrosione e attivatori VCI
Sono materiali di imballaggio che offrono una protezione di tipo attivo. La tecnologia VCI (Volatile Corrosion Inhibithor) è basata su una miscela di sostanze in grado di sublimare e reagire con la superficie del metallo formando un sottile strato invisibile in grado di neutralizzare l’azione degli agenti corrosivi come vapore
acqueo, atmosfera salina, gas solforosi e atmosfera industriale. Questa tecnologia si trova in commercio sotto forma di film plastici (figura 5.22), e sotto forma di pastiglie da usare in combinazione con i primi o da inserire all’interno di contenitori in plastica che consento l’attivazione e la disattivazione dei sali attivi, Gli attivatori VCI vengono usati in combinazione con i teli VCI per
prolungarne l’effetto protettivo e aumentare il grado di protezione.
Vaschette propadry e sali igroscopici
Sono vaschette in grado di assorbire l’umidità dell’ambiente (figura 5.23). A differenza dei comuni sali igroscopici le vaschette propadry presentano il vantaggio di non rilasciare l’umidità all’esterno una volta raggiunto il livello di saturazione. Devono essere usate in combinazione con l’accoppiato barriera per abbassare, e mantenere costante il livello di
Figura 5.21 Componenti protetti da sacco barriera
Figura 5.22 Film VCI applicato nella spedizione di turbina a gas
50 Descrizione del contesto operativo
umidità. Per calcolare la quantità di materiale igroscopico da usare si può usare la seguente relazione:
dove:
Q= numero di sacchetti con 1 u.d2 S= superficie del sacco barriera in m2 p= permeabilità del laminato
d= durata in giorni della protezione
80= quantità di umidità assorbita da 1 u.d. con umidità relativa pari al 30 %
Nella realizzazione dell’imballaggio dei componenti vengono usati sia le vaschette propadry che i sali igroscopici in quanto i secondi hanno il vantaggio di poter essere rigenerati mediante essiccazione in forno.
2
con u.d. si indica l’unità disidratante secondo la norma DIN 55473:2001-2 e definisce la quantità di del materiale di essiccazione che assorbe una quantità minima di 6 g di vapore acqueo, ad una temperatura dell’aria di 23 ±2 °C ed una umidità relativa del 40%
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Vermiculite
La vermiculite è un materiale derivante da una mica (classe di minerali) idrata che viene estratta da miniere e viene successivamente espansa, mediante procedimento termico, a formare grani, usato per le sue capacità assorbenti. Viene usato all’interno delle casse adibite al trasporto nel caso di rotture di contenitori di liquidi classificati come pericolosi, per assorbire le eventuali fuoriuscite, nel caso di rotture di contenitori secondo le specifiche normative internazionali di riferimento .
Tela cerata
Si tratta di un materiale di protezione costituito da un telo di Nylon rinforzato da un lato con un foglio di alluminio che permette al materiale di adattarsi alla superfice da proteggere fornendo protezione meccanica. La superficie a contatto con il componente da proteggere è cosparso di un sottile strato di grasso che protegge il componente dall’ossidazione dovuta agli agenti atmosferici.
Telo stirofilm monopiega
Telo adatto a foderare e coprire le casse all’esterno, resiste alla sovrapposizione, agli sfregamenti ed alle intemperie, garantendo la perfetta impermeabilità. Viene usato per evitare lo stillicidio proteggendo le giunture delle casse.
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