• Non ci sono risultati.

Analisi di “FB.Elezioni.2018” e confronto tra i corpora

ra

Seguendo le stesse procedure adottate per “FB.Posts.2016/17”, `e stato creato il secondo corpus “FB.Elezioni.2018”: la sua analisi rientra nel progetto di monitoraggio della campagna elet- torale condotto da gruppo PoliCom4. Per questo motivo, il campione di politci e il periodo di

tempo esaminati sono ridotti rispetto al primo corpus: si `e infatti scelto di considerare i po- st pubblicati su Facebook e su Twitter dai sei leader (Matteo Renzi, Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Pietro Grasso) e dalle rispettive pagine dei partiti

(PD, Lega, M5S, Fratelli d’Italia, Forza Italia e LeU) durante le quattro settimane precedenti al voto, precisamente dal 31 gennaio al 20 febbraio 2018. In questa sezione vengono confrontati i dati provenienti dai due corpora, al fine di evidenziare i cambiamenti nell’uso dei frame in prossimit`a delle elezioni.

Per la classificazione delle metafore sono state considerate alcune delle macro aree temati- che di “FB.Posts.2016/17” (politica interna, politica estera) e i seguenti sotto temi: l’immigra- zione, la situazione finanziaria italiana, il mercato e l’economia interna, il mondo del lavoro e la questione ambientale. Il tema dell’immigrazione rimane uno dei pi`u prolifici a livello di metafore. Tra i pattern individuati figurano ancora quelli che paragonano il fenomeno a un’invasione da fermare per evitare conseguenze disastrose (Salvini, Meloni), come il pericolo di “importare criminali”, “importare terroristi” (Salvini) e la gi`a citata la “sostituzione etnica” (Lega, Salvini). Da notare come in queste espressioni le persone siano in qualche modo ridotte a oggetti che possono essere sostituiti o a merci da importare. Altre metafore come “chiudere il rubinetto dell’immigrazione” (Salvini, Lega Nord) e “arginare l’immigrazione” (Berlusco- ni, Forza Italia), richiamando il pericolo dell’inondazione, alludono alla necessit`a di fermare l’immigrazione “selvaggia”. Altrove gli immigrati irregolari sono descritti come una “bomba sociale” per l’Italia, pronta a esplodere (Berlusconi, Forza Italia e, per contrasto, M5S e LeU). Complementare alla metafora “lotta” (Lega Nord) all’immigrazione clandestina, si collocano espressioni come “difendere gli italiani”: dai pericoli di questo fenomeno, impedendo che ven- gano fatti dei “regali” immeritati ai profughi: sulla pagina Facebook della Lega leggiamo che l’abolizione del reato di clandestinit`a `e un “regalo all’invasione” (Lega Nord), mentre un altro post ritorna la polemica contro la decisione di “regalare la cittadinanza” a milioni di migranti. A livello quantitativo, si nota tuttavia una notevole riduzione dei frame metaforici riferiti al tema ius soli, che coincide del resto il suo passaggio in secondo piano sulla scena mediatica. Un caso interessante vede la condivisione e la rielaborazione da parte della pagina di Lega Nord della metafora “risorsa boldriniana”, assente in questo corpus, che diventa “risorse salviniane” (Lega Nord) per indicare i sostenitori di Salvini.

La produzione metaforica sul tema immigrazione `e presente anche nelle pagine degli altri schieramenti politici ma con toni decisamente diversi. Grasso e LeU collegano l’immigrazio- ne ai movimenti di grandi masse di acqua quando parlano di “governare il flusso migratorio”,

tuttavia senza alcun riferimento alle possibili conseguenze pericolose di tale fenomeno. An- cora una metafora legata all’acqua viene usata da Grasso per rivolgere critiche alla Lega sul tema razzismo (“fermare l’onda razzista e fascista”). Anche il Partito Democratico ribadisce il concetto che “l’odio etnico” leghista ha portato alla “caccia all’immigrato” (PD) e alla “caccia all’islamico” (LeU).

Per quanto riguarda l’area della politica interna, si nota che i post e i tweet relativi al mondo del lavoro e all’economia italiana contengono molte espressioni metaforiche. Diffuse sono soprattutto le metafore che vedono il mercato come un campo di battaglia: c’`e la necessit`a di “difendere” i prodotti italiani ed evitare che i nostri “gioielli industriali” diventino “terra di conquista” (Meloni), abolire le sanzioni che “massacrano il mercato” (Meloni) ed evitare agli altri partiti di “soffocare l’economia” (Berlusconi).

Il campo semantico della battaglia torna nei post sul mondo del lavoro, come nella metafora relativa agli operai dell’Ilva che “combattono per difendere il posto di lavoro” (Salvini). Altro- ve, Forza Italia e Lega Nord alludono alla condizione di schiavit`u con l’espressione “liberare il lavoro”. In un tweet pubblicato da LeU viene invece proposta una politica che non “umili il lavoro”, mentre il M5S descrive il contratto a tempo determinato un “lavoro intermittente”. Infine, “mercato del lavoro malsano” (LeU) si ricollega alla metafora concettuale immoral is dirty (Lakoff and Johnson, 1999). Ad essa, e al suo converso moral is clean, si ricollega- no inoltre alcune espressioni come: “politica pulita” (Grasso), “servizio pulito e trasparente” (M5S), “sanare gli abusi edilizi” (Forza Italia), “sanare l’anomalia” (Forza Italia). Un altro te- ma che conta alcune occorrenze metaforiche `e la situazione finanziaria italiana. In linea con le considerazioni sulla retorica berlusconiana [cf. Sezione 3.3.1], le tasse sono viste da For- za Italia come un peso che “opprime” i cittadini (“oppressione fiscale”) e ostacola la crescita del nostro paese. Su questa falsa riga si posiziona anche l’espressione “abbassare la pressione fiscale” (LeU). Lega e Salvini impiegano la metafora “mungere i contribuenti”, dalla connota- zione emotivamente forte che associa i cittadini ad animali da fattoria, mentre le proposte dei leghisti sulla tassa unica porterebbero la “pace fiscale”.

Accanto all’uso di metafore per inquadrare le questioni pi`u attuali, anche in questo corpus si registra la tendenza a usare metafore per screditare gli oppositori politici. In questo ambito rientra una serie di metafore pi`u o meno forti e offensive che fanno leva sui punti deboli degli

avversari. Gli esempi pi`u evidenti sono forniti dalla pagina di Salvini e quella di Lega Nord, che si scagliano indistintamente contro i comunisti (“zecche rosse”), il ministro Boldrini (di nuovo associata alla “bambola gonfiabile”, dopo lo scandalo del 20165), contro la sinistra (accusata di

creare “castelli” per “difendere l’orco” che ha ucciso Pamela Mastropietro a Macerata), contro il PD (“dati choc smontano le balle del PD”, “quanta paura hanno di perdere la poltrona questi incapaci?”), contro il M5S (“il sito ha fatto le pulci ai pentastellati”) e infine contro i media (“stampa buonista”, “aggressione mediatica contro di noi”). Forza Italia rivolge alcune critiche a Renzi e al fallimento del Jobs Act (“si sgonfia la bolla renziana”) o al M5S (“macchina del fango grillina”). Renzi si difende invece dalle accuse del M5S definendole “giochini infantili”, mentre sulla pagina del PD viene puntualizzata l’arretratezza di Berlusconi e di Salvini in merito alle decisioni sui diritti civili (“vogliono fermare le lancette del tempo e della storia”). Anche in questa area tematica si evidenziano esempi di condivisione per contrasto: un caso interessante `e offerto da un post del PD che critica il M5S per non aver espulso le “mele marce” (12 febbraio) dal Movimento, ma anzi di averle candidate al Parlamento. A distanza di un giorno Di Maio ribatte che, a livello di promesse mancate, Renzi si trova “ben al di sotto delle nostre mele marce”. Anche la pagina del M5S non rinuncia agli attacchi personali e si rivolge contro i partiti che “riciclano i personaggi” e a Berlusconi che promette il “tana libera tutti” per i criminali. Interessanti infine le critiche di Meloni, dal gi`a citato no alle alleanze (“inciuci”) con il PD fino alle accuse a Boldrini, per la quale sarebbe normale “vendere e comprare i figli”.

L’analisi del secondo corpus conferma le osservazioni emerse a proposito di “FB.Posts.2016/17”. Anche in assenza di un’indagine quantitativa, `e legittimo ipotizzare che i dati relativi ai po- litici e ai partiti pi`u prolifici si discostino poco da quelli ottenuti per il primo corpus. La mi- nore estensione del campione osservato rende pi`u difficile stabilire la presenza di metafore concettuali. Alcune espressioni rientrano tuttavia all’interno di metafore gi`a proposte per l’altro corpus, ad esempio “arginare l’immigrazione” (l’immigrazione `e una minaccia/cata- strofe ambientale oppure “perdere la poltrona” (il posto di lavoro `e una poltrona). Per quanto riguarda le aree tematiche, la comparsa di nuovi ambiti scarsamente metaforizzate in “FB.Posts.2016/17”, ossia il mercato del lavoro e la situazione economica nazionale, `e sinto-

5Articolo di la Repubblica del 25 luglio 2016: “Salvini, bambola gonfiabile e offese alla Boldrini”, reperibile al

mo di uno spostamento dell’attenzione mediatica verso altri argomenti. Queste osservazioni confermano la tesi gi`a espressa nella precedente sezione, secondo la quale l’uso di frame meta- forici nella retorica politica italiana non segue lo schema dicotomico proposto da Lakoff (2002), ma si muove lungo “trend” tematici in continuo mutamento. La riduzione o la scomparsa di pattern presenti nel primo corpus, tra cui regalare la cittadinanza, risors boldriniana, mancia elettorale, sembra sostenere questa considerazione.

5.6

Conclusioni

In base ai risultati ricavati dall’analisi, `e possibile trarre due conclusioni: da un lato, la pluralit`a di voci nel panorama politico italiano rende inadeguata la suddivisione dicotomica tra una retorica di destra e una di sinistra proposto da Lakoff (2002; 2004). Questa tesi `e ulteriormente confermata dal complesso schema di rimandi a livello di frame metaforici, fenomeno che rivela una fitta rete di condivisione di idee e alleanze tra attori appartenenti a schieramenti diversi.

Per motivi analoghi, `e impossibile individuare modelli metaforici tipici di ogni partito, sul- la scia di quelli proposti da Lakoff (Nurturant Parent Model e Strict Father Model). I dati della nostra indagine e soprattutto il confronto tra i due corpora suggerisce invece la presenza di “trend” tematici che vengono concettualizzati metaforicamente. Alcune metafore particolar- mente efficaci sono condivise, per analogia o contrasto, da vari attori politici. La popolarit`a di un frame e la sua persistenza all’interno dei post dipende dalla durata della sua efficacia, ossia dalla capacit`a di suscitare reazioni emotive nel pubblico. Questa considerazione si offre come punto di partenza per nuovi lavori di ricerca, tema che viene approfondito nel prossimo capitolo.

Capitolo 6

Conclusioni e sviluppi futuri

Riassumendo i dati ottenuti, `e possibile fare alcune considerazioni finali. La prima, fonda- mentale, `e che politici italiani si servono di metafore – ovvero dei frame metaforici – per “inquadrare” le tematiche attuali ed esprimere la propria opinione al riguardo, con lo scopo di influenzare quella dell’elettorato. Oltre a ci`o, si nota che una porzione considerevole di me- tafore viene usata per colpire gli avversari e il loro operato, mentre sono in numero inferiore le metafore con valenza positiva. Dall’analisi qualitativa emerge inoltre che la massiccia pre- senza di alcuni frame all’interno dei post di determinati politici o schieramenti pu`o facilitare il collegamento tra questi e i politici, ma che a causa degli schemi di condivisione trasversali non si pu`o parlare di frame di destra o di sinistra. Allo stesso modo, il ciclo di ricambio dei frame metaforici che si intuisce dal confronto tra i due corpora, lascia supporre che i frame cadano in disuso una volta esaurita la loro efficacia o l’attualit`a del tema a cui si riferiscono.

La complessit`a della retorica politica nazionale merita dunque un esame pi`u approfondito di quello proposto in questa sede. Di particolare interesse sembra essere lo studio della “vita” dei frame metaforici, che segue il percorso dalla nascita fino alla loro scomparsa attraverso gli schemi di diffusione e condivisione. A tal proposito, l’analisi della risposta emotiva dei cittadini potrebbe rivelarsi un utile strumento per indagare l’efficacia dei pattern metaforici. Un simile studio sfrutterebbe le caratteristiche del social network Facebook, dove gli utenti possono rispondere ai post attraverso un commento, e le tecniche per la Sentiment Analysis messe a disposizione dalla linguistica computazionale e il Natural Language Processing (NLP). D’altra parte, tale ricerca offre l’occasione di migliorare il procedimento di estrazione au-

tomatica delle metafore dai grandi corpora. Nel corso del presente lavoro sono infatti stati individuati due punti critici che meritano particolare attenzione. Il primo `e la difficolt`a riscon- trata nel realizzare una lista esaustiva di pattern sintattici in cui `e possibile incontrare metafore. L’operazione `e stata resa particolarmente complessa anche a causa della scarsa letteratura a disposizione sull’argomento. Il secondo problema evidenziato `e l’impossibilit`a, tramite la ri- cerca di pattern di PoS, di riconoscere i casi in cui la metafora non `e contenuta in un pattern sintattico: un esempio sono le metafore costituite da una sola unit`a lessicale, come il termine “Eurotruffa” impiegato da Salvini o l’hashtag “#stopinvasione”. Oltre a queste, il procedimen- to che abbiamo sviluppato non riesce a catturare appieno il fenomeno delle metafore estese, che comprendono pi`u frasi e talvolta interi post, come nel seguente passo tratto dalla pagina Facebook di Brunetta: “Il centrodestra vincente `e il famoso quadrifoglio: i tre petali dei prin- cipali partiti e il quarto petalo che `e quello dei movimenti che si riconoscono nei valori e nei programmi del centrodestra unito” (12 giugno).

Talvolta sono stati individuati dei “filoni tematici” metaforici, grazie ai quali `e stato pos- sibile individuare le espressioni ad essi collegate ricercando le parole chiave nel corpus: ad esempio “inciucio”, “poltrona” o “invasione”. In questi casi, la ricerca di tipo semantico ha in- tegrato e completato quella condotta attraverso l’estrazione di pattern sintattici. Qualsiasi futu- ro lavoro sull’argomento non pu`o prescindere da una riflessione sulle difficolt`a metodologiche riscontrate nella nostra analisi.

A livello di contenuti, il presente lavoro offre interessanti spunti di ricerca. Come abbiamo ribadito pi`u volte, il complesso quadro stilistico della retorica politica italiana non permette di scindere con esattezza la retorica di destra da quella di sinistra. D’altra parte, il consenso guadagnato da partiti e movimenti di matrice populista (ulteriormente confermato dal risul- tato delle ultime elezioni governative) merita di essere analizzato anche da un punto di vista linguistico. La presenza di pattern metaforici identici nei post di esponenti del M5S e dei partiti di (centro)destra suggerisce l’idea che la retorica di tali schieramenti condivida pi`u di qualche frame. L’ipotesi di fondo `e che il successo del populismo derivi anche da strategie linguisti- che ben precise che puntano alla diffusione virale dei contenuti in rete, tra cui ad esempio la ripetizione ossessiva di frame metaforici, l’uso di slogan e di hashtag per incoraggiare la condi- visione da parte degli utenti. Un simile progetto di ricerca trova inoltre il suo posto all’interno

del recente dibattito sugli algoritmi e sui meccanismi – in gran parte oscuri – che regolano la visibilit`a delle notizie su Internet. L’uso di un linguaggio emotivo come quello dei movimenti populisti, che stimola la risposta e la condivisione da parte degli utenti, punta a sfruttare i meccanismi algoritmici per promuovere la diffusione e la visibilit`a del messaggio politico.

Infine, il presente lavoro intende dimostrare l’applicabilit`a dei metodi di ricerca della lin- guistica computazionale a studi dal carattere interdisciplinare e, in particolarit`a, il loro contri- buto nel catturare la realt`a poliedrica e in continuo mutamento della comunicazione politica.

Bibliografia

Abercrombie, N. and Longhurst, B. J. (1998). Audiences: A Sociological Theory of Performance and Imagination. Sage.

Antoniel, M. (2012). Il concetto di metafora in Black, Ricoeur e Blumenberg.

Barile, N. (2014). Il politico come marca. identit`a, posizionamento strategico e canali di comunicazione del brand Matteo Renzi. Mediascapes journal, (3):1–18.

Barisione, M. (2009). Comunicazione e societ`a: teorie, processi, pratiche del framing. Il mulino. Bateson, G. (1972). Steps to an Ecology of Mind: Collected Essays in Anthropology, Psychiatry,

Evolution, and Epistemology. University of Chicago Press.

Benedetti, A. (2004). Il linguaggio e la retorica della nuova politica italiana: Silvio Berlusconi e Forza Italia, volume 2. Erga.

Bentivegna, S. (2014). La politica in 140 caratteri: Twitter e spazio pubblico. FrancoAngeli. Bertocchini, I. (2016). Il populismo in italia: il caso Lega Nord e m5s.

Biorcio, R. (2013). The Three Reasons For the Success of the Movimento 5 Stelle.

Comunicazione politica, 13(1):43–62.

Biorcio, R. (2015). Il populismo nella politica italiana: da Bossi a Berlusconi, da Grillo a Renzi. Mimesis Milano.

Biorcio, R. and Natale, P. (2013). Politica a 5 stelle: Idee, storia e strategie del movimento di Grillo. Feltrinelli Editore.

Black, M. (1962). Metaphor. Models and metaphors, pages 25–47. Blumenthal, S. (1982). The Permanent Campaign. Simon & Schuster.

Blumler, J. G. (2016). The Fourth Age of Political Communication. Politiques de communication, (1):19–30.

Blumler, J. G. and Kavanagh, D. (1999). The Third Age of Political Communication: Influences and Features. Political communication, 16(3):209–230.

Bode, L., Vraga, E. K., Borah, P., and Shah, D. V. (2014). A New Space For Political Behavior: Po- litical Social Networking and Its Democratic Consequences. Journal of Computer-Mediated Communication, 19(3):414–429.

Bottici, C. (2007). A Philosophy of Political Myth. Cambridge University Press.

Bowdle, B. F. and Gentner, D. (2005). The Career of Metaphor. Psychological review, 112(1):193. Bowles, N. and Thielman, S. (2016). Facebook Accused of Censoring Conservatives, Report

Says. The Guardian,(May 9, 2016), re-trieved November, 14.

boyd, d. m. and Ellison, N. B. (2008). Social Network Sites: Definition, History, and Scholarship. Journal of computer-mediated Communication, 13(1):210–230.

Brooke-Rose, C. (1958). A Grammar of Metaphor. Secker & Warburg.

Bucher, T. (2012). Want to Be on the Top? algorithmic Power and the Threat of Invisibility on Facebook. new media & society, 14(7):1164–1180.

Bucher, T. (2017). The Algorithmic Imaginary: Exploring the Ordinary Affects of Facebook Algorithms. Information, Communication & Society, 20(1):30–44.

Calise, M. (2017). Cronaca di una crisi annunciata. il Mulino, 66(3):461–470. Cameron, L. (2003). Metaphor in Educational Discourse. A&C Black.

Carlson, M. (2018). Facebook in the News: Social Media, Journalism, and Public Responsibility Following the 2016 Trending Topics Controversy. Digital Journalism, 6(1):4–20.

Casadei, F. (1996). Metafore ed espressioni idiomatiche: uno studio semantico sull’italiano. Bulzoni.

Casadio, C. (2009). Effetto framing: come inquadriamo il mondo con le metafore. Paradigmi. Castells, M. (1996). The Information Age: Economy, Society, and Culture. volume i: The Rise

of the Network Society.

Castells, M. (2007). Communication, Power and Counter-Power in the Network Society. International journal of communication, 1(1):29.

Cavallo, M. and Spadoni, F. (2010). I social network: come Internet cambia la comunicazione. FrancoAngeli.

Cennamo, D. (2005). La metafora nelle scienze cognitive. Altavilla digitale.

Charteris-Black, J. (2009). Metaphor and Political Communication. In Metaphor and discourse, pages 97–115. Springer.

Charteris-Black, J. (2011). Politicians and Rhetoric: The Persuasive Power of Metaphor. Springer. Ciaglia, A., Mazzoleni, G., Mazzoni, M., and Splendore, S. (2014). Politica e politicipop.

Come i media di intrattenimento confezionano l’informazione politica, pages 79–95.

Contini, A. (2016). La forza cognitiva della metafora: convergenze e divergenze nel dibattito novecentesco. I castelli di Yale online, (1):14–38.

Corsi, G. (2013-2014). Il rottamatore al governo. narrazioni e strategie comunicati- ve di Matteo Renzi dalle primarie del 2012 all’incarico di Presidente del Consiglio. http://corsi.unibo.it/Magistrale/ComunicazionePubblicaImpresa/Documents/AA

Cosenza, G. (2012). SpotPolitik: Perch´e lacastanon sa comunicare. Gius. Laterza & Figli Spa.

Cosenza, G. (2018). Semiotica e comunicazione politica. Gius. Laterza & Figli Spa. Coudenhove-Kalergi, R. N. (1925). Praktischer idealismus.

Cunningham-Parmeter, K. (2010). Alien Language: Immigration Metaphors and the Jurisprudence of Otherness. Fordham L. Rev., 79:1545.

De Giorgi, G. (2014). Il linguaggio politico di Berlusconi (1994-1996).

de Lobado, M. E. S. and Bonomi, M. (2012). Metafora e vita quotidiana: l’immigrazione nella stampa italiana e spagnola. Lingue migranti e nuovi paesaggi, pages 115–133.

Dell’Orletta, F., Venturi, G., Cimino, A., and Montemagni, S. (2014). t2k2: a System for

Automatically Extracting and Organizing Knowledge from Texts. In Proceedings of the Ninth International Conference on Language Resources and Evaluation (LREC’14), Reykjavik (Iceland).

Desideri, P. (1994). L’italiano della Lega/2. L’italiano e oltre, pages 22–28.

Desideri, P. (1998). Metalinguaggio e retorica dell’attenuazione nel discorso politico di Aldo Moro. La “lingua d’Italia”: usi pubblici e istituzionali, pages 212–225.

Desideri, P. (2011). Linguaggio della politica. Disponibile online.

Di Cuia, F. (2014). La comunicazione politica di Matteo Renzi. H-ermes. Journal of Communication, 2:21–34.

Dini, V. (2014). Political Myth, State, Party, Movement. Filosofia politica, 28(3):435–448. D’Agostino, E. (2015). Modificazioni del linguaggio politico italiano degli ultimi venti anni.

Quaderns d’Itali`a, (20):217–236.

Eco, U. (1975). Trattato di semiotica generale. Bompiani.

Eco, U. (2004). Aspetti conoscitivi della metafora in aristotele. Doctor virtualis, (3). Eco, U. (2008). La metafora nel medioevo latino. Doctor virtualis, (3).

Entman, R. M. (1993). Framing: Toward Clarification of a Fractured Paradigm. Journal of communication, 43(4):51–58.

Evert, S. (2008). Corpora and Collocations. In: L¨udeling, A. and Kyt¨o, M. Corpus Linguistics. An International Handbook, pages 1212–1248.

Facebook, I. (2016). Graph API Overview.

Fauconnier, G. and Lakoff, G. (2013). On metaphor and blending. Conceptual Metaphor Theory: Thirty Years Afters, pages 393–399.

Fauconnier, G. and Turner, M. (2002). The way we think: Conceptual blending and the mind’s hidden complexities. Basic Books.

Fauconnier, G. and Turner, M. B. (2008). Rethinking metaphor. Gibbs, R. W. (ed.), Cambridge Handbook Of Metaphor And Thought.

Fausey, C. M. and Matlock, T. (2011). Can Grammar Win Elections? Political Psychology, 32(4):563–574.

Fedel, G. (1999). Saggi sul linguaggio e l’oratoria politica, volume 4. Giuffr`e.

Fedel, G. (2003). Parola mia. la retorica di Silvio Berlusconi. il Mulino, 52(3):463–473. Flood, C. (2003). Myth and Ideology. In Thinking Through Myths, pages 186–202. Routledge. Forgione, L. (2012). On the concept of frame in political communication. Comunicazione

politica, 12(2):249–266.

Fusaroli, R. and Morgagni, S. (2013). Conceptual metaphor theory: Thirty years after. Cognitive Semiotics, 5(1-2):1–13.

Ghanem, S. (1997). Filling in the Tapestry: The Second Level of Agenda Setting. Commu- nication and democracy: Exploring the intellectual frontiers in agenda-setting theory, pages 3–14.

Giansante, G. (2010). La costruzione strategica dell’eroe e dell’antagonista nel discorso politico di Berlusconi. Comunicazione Politica, (3):389–401.

Giansante, G. (2014). La comunicazione politica online.

Gibbs, R. W. (2009). Why Do Some People Dislike Conceptual Metaphor Theory? Cognitive Semiotics, 5(1-2):14–36.

Gibbs, R. W. (2015). Does Deliberate Metaphor Theory Have a Future. Journal of Pragmatics, 90:73–76.

Gibbs, R. W. (2017). Metaphor Wars. Cambridge University Press. Giudice, T. (2012). Metafora. APHEX, pages 64–95.

Goffman, E. (1974). Frame Analysis: An Essay on the Organization of Experience. Harvard University Press.

Goldsborough, R. (2017). Understanding Facebook’s News Feed. Teacher Librarian, 44(5):61. Grady, J., Oakley, T., and Coulson, S. (1999). Blending and Metaphor. Amsterdam studies in the

theory and history of linguistic science series 4, pages 101–124.

Grice, H. P. (1989). Studies in the Way of Words. Harvard University Press.

Gualdo, R. and Dell’Anna, M. V. (2004). La faconda Repubblica: la lingua della politica in Italia (1992-2004), volume 72. Manni Editori.