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L’analisi del recupero dei rifiuti C&D in impianti che producono aggregati misti è stata condotta dal gruppo di ricerca AWARE del DICA (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale), sezione Ambientale, durante la prima fase dello studio. Per la raccolta dei dati di inventario sono stati visitati nove impianti di riciclo, che insieme hanno ricevuto circa il 20% del rifiuto inerte gestito complessivamente in regione nel 2014: tali impianti comprendono due impianti fissi alimentati ad energia elettrica (A1 e A2) e sette mobili alimentati a gasolio (da B1 a B7). In Tabella 2.3 sono riassunte le principali informazioni raccolte, in particolare in riferimento alla quantità di rifiuti conferita e trattata, alla quantità di aggregati riciclati prodotti e agli altri rifiuti separati dal trattamento (metalli ferrosi, legno, plastica, rifiuti misti recuperabili e scarti da inviare a smaltimento) in ciascun impianto, al fine di valutare il bilancio di materia per le due tipologie di impianto. Dai risultati ottenuti emerge che la tecnologia di trattamento più diffusa sul territorio regionale è rappresentata dagli impianti alimentati a gasolio, dove viene conferito l’86,1% dei rifiuti; la restante parte, il 13,9%, è inviata presso impianti alimentati ad energia elettrica. In Tabella 2.4 e Tabella 2.5, invece, sono riportate le quantità di MPS

1 (Materia Prima Secondaria) prodotte in ogni impianto, specificandone la tipologie (i.e. la

classe granulometrica identificata come rapporto tra dimensione minima e massima, d/D) e i rispettivi utilizzi finali, individuati in riferimento agli Allegati C della Circolare Ministeriale n. 5205/2005. Le percentuali delle MPS impiegate nei vari utilizzi sono state calcolate rispetto al quantitativo di aggregati riciclati prodotti da ciascun impianto. Dai risultati si evince che le principali tipologie di aggregati misti prodotte sono:

• aggregati misti grossi (classi 25/63 e 63/125); • aggregati misti fini (classi 0/10 e 0/25);

• aggregati misti in frazione unica (classi 0/63 e 0/80).

Si precisa che i dati forniti dal gestore dell’impianto A2 sono stati esclusi dal calcolo del bilancio di massa per gli impianti alimentati ad energia elettrica in quanto ritenuti poco attendibili; in- fatti, le quantità di rifiuti trattati e di MPS prodotte dichiarate risultano essere molto inferiori rispetto all’informazione contenuta nel MUD riguardo i rifiuti C&D conferiti all’impianto e sot- toposti a recupero. Pertanto, nelle valutazioni non sono stati considerati i dati dell’impianto A2 per i flussi in uscita (aggregati riciclati prodotti, rifiuti separati e scarti) mentre è stata mante- nuta esclusivamente l’indicazione qualitativa relativa alle caratteristiche e ai destini di impiego degli aggregati riciclati.

Tutti gli aggregati riciclati misti prodotti dagli impianti visitati sono marcati CE e risultano con- formi agli allegati C della Circolare Ministeriale n. 5205/2005. In particolare, gli aggregati misti risultano prevalentemente conformi all’utilizzo nella costruzione dei corpi del rilevato (Allegato C1), nella realizzazione di sottofondi stradali o di piazzali (Allegato C2) e in ripristini ambien- tali, come i riempimenti, (Allegato C4). Nell’impianto A1 è prodotta anche MPS grossolana

1

Con MPS si intende un materiale prodotto a valle di un trattamento di recupero dei rifiuti, che quindi è in grado di soddisfare i criteri per la "cessazione della qualifica di rifiuto" dell’articolo 184-ter del D.Lgs 152/2006.

(63/125) interamente destinata alla costruzione di strati drenanti (Allegato C5); nell’impianto A2, sebbene in percentuali molto modeste, parte degli aggregati è stato destinato alla realizza- zione di misti cementati in strati di fondazione (Allegato C3), alla costruzione di strati drenanti (Allegato C5) e, la frazione fine 0/10, alla produzione di calcestruzzi magri. Tuttavia, vista l’incertezza dei dati di questo impianto, e i quantitativi piuttosto ridotti di MPS, tali utilizzi sono stati inizialmente trascurati nella definizione dello scenario attuale di recupero dei C&D in regione. Si sottolinea inoltre che in Tabella 2.4 e Tabella 2.5 gli utilizzi dei materiali riciclati nei corpi del rilevato e nei sottofondi sono stati considerati come un’unica categoria perché le carat- teristiche tecniche e prestazionali richieste per la conformità agli Allegati C1 e C2 sono molto simili (vedi schede della Circolare Ministeriale presenti nell’Allegato A.2); infatti, i gestori degli impianti che producono aggregati da utilizzare nel corpo del rilevato (Allegato C1) attestano solitamente anche la loro conformità all’utilizzo nei sottofondi stradali (Allegato C2). Inoltre, in entrambe le applicazioni, il materiale vergine sostituito dall’impiego degli aggregati riciclati è lo stesso, ovvero il mistone naturale. Utilizzi più nobili degli aggregati riciclati, che consentono cioè di sostituire gli aggregati naturali di sabbia e ghiaia, comprendono l’uso in strati di fondazione (Allegato C3) o il confezionamento di calcestruzzi a bassa resistenza (conformi alla norma UNI EN 12620/2005), ma appaiono oggi quasi assenti sul territorio regionale, tranne una percentuale minima (10%) dell’impianto A2. Le informazioni riguardo gli utilizzi dei materiali riciclati emer- se da questa analisi sottolineano che, in Regione Lombardia, gli aggregati riciclati misti vengono utilizzati per lo più in applicazioni di medio-basso livello (sottofondi stradali e riempimenti) e questo può essere dovuto a due aspetti: il primo, è legato al grado di qualità degli aggregati riciclati che potrebbe non essere tale da consentirne l’utilizzo in applicazioni che impongono limiti più restrittivi sulle proprietà tecniche (quali Allegato C3 e UNI EN 12620:2005), probabil- mente a causa delle caratteristiche fortemente eterogenee del rifiuto in ingresso agli impianti, che deriva prevalentemente da operazioni di demolizione non selettiva. Il secondo aspetto, ugual- mente importante, è legato alle caratteristiche locali del mercato e della domanda di aggregati riciclati: infatti, in mancanza di un mercato solido e stabile per questi materiali, i gestori degli impianti non sono incentivati a incrementare l’intensità della lavorazione per ottenere prodotti di maggiore qualità se non è certo il ritorno economico derivante dalla vendita di tali materiali. Oltre agli aggregati riciclati, negli impianti di recupero C&D vengono prodotti anche altri flussi di rifiuti e scarti prodotti dalla lavorazione, che seguono i seguenti destini:

• i metalli ferrosi, costituiti da barre di ferro contenute nelle macerie, sono separati tramite deferrizzatori e destinati a riciclo; il materiale ferroso viene inviato ad un primo impianto che esegue un pre-trattamento, con l’obiettivo di scartare l’eventuale materiale non recu- perabile e di preparare la restante parte all’invio all’acciaieria per la produzione di acciaio secondario;

• il legno, la plastica e altri rifiuti recuperabili misti (ad esempio pezzi di tappezzeria, gomma e cavi) sono separati dalle macerie in ingresso tramite macchinari come classificatori ad aria (solitamente presenti solo negli impianti fissi) oppure tramite cernita manuale, effettuata sia prima che dopo la fase di frantumazione, e successivamente inviati ad appositi impianti

di selezione; qui il materiale, in base alla sua qualità, può essere inviato a recupero di materia, ad incenerimento o smaltito;

CAPITOLO 2 . LCA APPLICA T A AL SISTEMA DI GESTIONE E RECUPER O DEI RIFIUTI C& D INER TI IN REGIONE LOMBARDIA

Tipologia impianto C&D conferiti

1 C&D trattati2 MPS prodotta2 Altri prodotti e scarti [t] 2

nel 2014 [t] nel 2014 [t] nel 2014 [t] Met. ferrosi Legno Plastica Rifiuti misti Scarti in discarica

Impianto ad EE A1 89.477 90.424 90.274 112 - - 38 - Impianto ad EE A2 88.429 25.250 24.0003 - - - - - Impianto a gasolio B1 172.638 138.561 138.555 4,8 1 - - - Impianto a gasolio B2 306.723 309.060 308.913 142,3 2,8 1,8 0,2 - Impianto a gasolio B3 158.133 147.422 146.443 140 88 - 62 689 Impianto a gasolio B4 108.612 103.745 103.642 99 1,2 1,2 1,6 - Impianto a gasolio B5 180.243 202.014 199.029 628 2.221 63 - - Impianto a gasolio B6 130.062 129.872 127.106 208 554 - 563 1.440 Impianto a gasolio B7 43.500 43.497 43.240 191 22 43 - - Totale 1.277.817 1.164.595 1.181.201 1.525 2.890 109 665 1.129

1 Dati ricavati dalle schede MUD degli impianti.

2 Dati raccolti durante le visite agli impianti di trattamento.

2 . LCA APPLICA T A AL SISTEMA DI GESTIONE E RECUPER O DEI C&D INER TI IN REGIONE LOMBARDIA 69

Tabella 2.4: Sintesi dei dati relativi alla tipologia e destini d’uso degli aggregati riciclati prodotti negli impianti di riciclo ad energia elettrica visitati (tipo A).

Impianto

Tipologia Quantità Utilizzi aggregati riciclati [%]

MPS prodotta Rilevati (C1) Fondazioni Ripristini Strati CLS magri

(t) e sottofondi (C2) (C3) ambientali (C4) accessori (C5) (bassa resistenza)

A1 (0/25) 30.091 0 0 100% 0 0 (25/63) 30.091 90% 0 10% 0 0 (63/125) 30.091 0 0 0 100% 0 A2 (0/10) 12.000 90% 0 0 0 10% (10/60) 12.000 80% 10% 0 10 % 0

Tabella 2.5: Sintesi dei dati relativi alla tipologia e destini d’uso degli aggregati riciclati prodotti negli impianti di riciclo a gasolio visitati (tipo B).

Impianto

Tipologia Quantità Utilizzi aggregati riciclati [%]

MPS prodotta Rilevati (C1) Fondazioni Ripristini Strati CLS magri

(t) e sottofondi (C2) (C3) ambientali (C4) accessori (C5) (bassa resistenza)

B1 (0/25) 66.634 0 0 100% 0 0 (25/63) 71.921 90% 0 10% 0 0 B2 (0/25) 153.520 0 0 100% 0 0 (23/63) 155.393 90% 0 10% 0 0 B3 (0/63) 146.443 100% 0 0 0 0 B4 (0/80) 103.642 50% 0 50% 0 0 B5 (0/63) 199.029 90% 0 10% 0 0 B6 (0/80) 127.106 10% 0 90% 0 0 B7 (0/80) 43.240 100% 0 0 0 0

Durante le visite agli impianti sono state raccolte anche informazioni inerenti i consumi di energia elettrica (solo negli impianti fissi), di gasolio e di altri materiali ausiliari, che comprendono la lega di acciaio-manganese per il ricambio delle parti meccaniche maggiormente soggette ad usura (mascelle dei frantoi) e l’acqua, utilizzata per l’abbattimento delle polveri che possono svilupparsi durante la triturazione delle macerie e lo scarico dai nastri delle MPS. I dati, forniti in termini di consumi totali registrati nel 2014, sono stati riferiti al quantitativo di rifiuti trattato nello stesso anno per poter stimare i valori medi dei consumi specifici, riportati in Tabella 2.6 insieme alla rispettiva deviazione standard; si sottolinea che la deviazione standard per i consumi di energia elettrica e di gasolio negli impianti alimentati ad energia elettrica risulta nulla in quanto i risultati si riferiscono ai soli consumi dell’impianto A1. Si nota che negli impianti alimentati ad energia elettrica non compare il consumo di acqua, in quanto, nei due impianti visitati, in corrispondenza dei frantoi sono presenti sistemi di aspirazione che inviano l’aria carica di polveri ad un impianto di abbattimento con filtri a manica; trattamenti così sofisticati non sono presenti negli impianti mobili alimentati a gasolio, dove per l’abbattimento delle polveri vengono usati spruzzi d’acqua attraverso ugelli nebulizzatori disposti in corrispondenza dei punti più critici.

Tabella 2.6: Consumi specifici medi e rispettiva deviazione standard degli impianti di riciclo dei rifiuti C&D.

Consumi1

Energia elettrica Gasolio Acqua Acciaio

[kWh/t] [l/t] [l/t] [kg/t]

Impianti alimentato ad EE 1,13(0) 0,25(0) - 0,02(0,01)

Impianti a gasolio - 0,64(0,166) 1,56 (1,291) 0,02 (0,01)

1 I consumi specifici sono calcolati come rapporto tra i valori di consumo medi annui forniti dai gestori

degli impianti e il quantitativo di rifiuto C&D trattato (riportato in Tabella 2.3).

In Figura 2.3 è rappresentato lo schema complessivo del bilancio di massa di una tonnellata di rifiuto misto in ingresso al sistema di recupero regionale. Dai risultati si evince che i rifiuti ferrosi, il legno, la plastica e gli altri rifiuti recuperabili rappresentano complessivamente una piccola percentuale del rifiuto totale trattato negli impianti, pari allo 0,43%; anche gli scarti prodotti dal trattamento, che vengono smaltiti in discarica, sono piuttosto ridotti (0,17%) e presenti nei soli impianti mobili. Quindi, complessivamente, il sistema di recupero presenta efficienze piuttosto elevate, che si attestano al 99,4%, in termini di MPS prodotte rispetto al totale di rifiuti trattati. Tuttavia, va sottolineato che il bilancio di massa ottenuto sulla base dei nove impianti visitati potrebbe non essere pienamente rappresentativo del contesto regionale, in quanto questi impianti, pur essendo quelli maggiori, hanno trattato solo il 20% del rifiuto C&D inerte complessivamente gestito nel 2014 e rappresentano un campione ristretto rispetto al numero totale di impianti di recupero operativi in regione (pari a 378). Per tali ragioni, verrà effettuata un’analisi di sensitività sui principali parametri relativi agli impianti di recupero.