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2.5 Scenari alternativi

3.1.1 Risultati specifici

In Tabella 3.1 sono riportati i valori che gli indicatori di impatto assumono nell’analisi dello scenario base riferiti a 1 tonnellata di rifiuti prodotti, evidenziando i contributi derivanti dalle diverse fasi della gestione ovvero il trasporto per il conferimento dei rifiuti agli impianti, distinto in diretto e secondario, lo stoccaggio, le operazioni di riciclo e lo smaltimento in discarica, nonché il valore complessivo ottenuto come somma dei singoli contributi. Come si nota dalla Tabella 3.1, gli indicatori di impatto ambientale hanno quasi tutti segno positivo, ad eccezione dell’eutrofizzazione in acqua dolce (-1,38E-03 kgPeq) e del consumo di risorsa minerale naturale

(-611,4 kg sabbia e ghiaia): nello scenario attuale, quindi, la sostituzione di prodotti primari (mistone naturale) grazie all’uso degli aggregati riciclati non riesce a compensare gli impatti sull’ambiente associati alle altre fasi di gestione e trattamento, e derivanti, in particolare, dal trasporto dei rifiuti agli impianti.

In Figura 3.1 sono riportati in forma grafica i contributi percentuali per ciascuna categoria di impatto agli impatti delle diverse fasi della gestione rispetto agli impatti complessivi dell’intero sistema di gestione: dai risultati si evince che i trasporti legati al conferimento dei rifiuti hanno un peso determinante per la maggior parte delle categorie di impatto (riscaldamento globale, riduzione dello strato d’ozono, assunzione di materiale particolato, formazione fotochimica di ozono, acidificazione, eutrofizzazione dell’acqua marina e impoverimento delle risorse minerali e fossili). Lo smaltimento in discarica, invece, contribuisce maggiormente nelle categorie di impatto inerenti la tossicità umana (effetti non cancerogeni) e l’ecotossicità in acqua dolce. I benefici legati al riciclo dei rifiuti C&D nella situazione attuale si osservano solo per le categorie

di impatto legate al riscaldamento globale, all’eutrofizzazione in acqua dolce, all’ecotossicità in acqua dolce e, in misura limitata, all’impoverimento delle risorse minerali e fossili (a causa della mancata caratterizzazione dei flussi elementari di sabbia e ghiaia); questi benefici, però, sono limitati in confronto al carico ambientale complessivo del sistema, a cui contribuiscono in maniera rilevante i trasporti, nonostante le distanze di conferimento dei rifiuti non siano molto elevate (27,5 km) e gli impianti siano presenti in maniera omogenea su tutto il territorio regionale.

Figura 3.1: Contributi percentuali agli impatti delle diverse fasi della gestione sugli impatti complessivi del sistema.

3 . RISUL T A T I DELL’ANALISI LCA 103

Categorie di impatto ambientale (ILCD) Unità di misura Totale Trasporto Trasporto Riciclo Stoccaggio Discarica

diretto secondario

Riscaldamento globale kg CO2, eq 3,40 3,77 0,39 -1,06 0,05 0,25

Riduzione dello strato di ozono kg CFC-11eq 9,3E-07 7,1E-07 7,8E-08 4,8E-08 8,9E-09 7,8E-08

Tossicità per l’uomo (effetti non cancerogeni) CTUh 7,32E-06 9,4E-07 9,5E-08 1,9E-07 2,5E-09 6,1E-06

Tossicità per l’uomo (effetti cancerogeni) CTUh 5,00E-06 1,3E-07 1,0E-08 4,7E-06 1,3E-09 1,1E-07

Assunzione di materiale particolato kg PM2.5eq 2,93E-03 2,0E-03 2,2E-04 4,3E-04 6,4E-05 2,4E-04

Formazione fotochimica di ozono kgNMVOCeq 0,03 1,8E-02 1,7E-03 6,6E-03 6,6E-04 2,0E-03

Acidificazione moli H+eq 0,02 1,8E-02 1,6E-03 2,8E-03 5,2E-04 2,2E-03

Eutrofizzazione terrestre moli Neq 0,10 5,9E-02 5,4E-03 2,9E-02 2,4E-03 6,8E-03

Eutrofizzazione (acqua dolce) kg Peq -1,38E-03 3,1E-04 2,4E-05 -1,8E-03 2,2E-06 9,1E-05

Eutrofizzazione (acqua marina) kg Neq 0,01 5,4E-03 4,9E-04 2,6E-03 2,2E-04 6,3E-04

Ecotossicità (acqua dolce) CTUe 226,07 24,7 2,50 66,62 0,06 132,23

Impoverimento delle risorse idriche m3water, eq 0,02 4,3E-04 7,7E-05 1,9E-02 1,4E-06 1,4E-03

Impoverimento delle risorse minerali e fossili kg Sbeq 2,81E-04 3,3E-04 1,9E-05 -8,1E-05 1,6E-07 8,1E-06

Impatto energetico (CED) MJ 65 63,9 6,9 -14,5 0,8 7,9

Tramite l’inventario delle emissioni è stato possibile approfondire l’origine degli impatti e dei benefici che agiscono sul sistema e capire quali sono i processi che maggiormente influenzano il risultato finale all’interno di ogni categoria di impatto ambientale.

• L’impatto legato al cambiamento climatico e quello inerente l’impoverimento delle risorse minerali e fossili hanno entrambi un beneficio associato alle azioni di recupero dei rifiuti. Nel caso del cambiamento climatico il maggiore contributo al saving è da ricondurre al- l’evitata emissione di CO2 fossile, dovuta sia al mancato trasporto del mistone naturale

che al riciclo dei metalli ferrosi separati negli impianti C&D che permettono di evitare la produzione di acciaio primario. Per quanto riguarda l’impatto legato all’impoverimento delle risorse minerali e fossili il maggior beneficio del riciclo è dato dall’evitata estrazione di Nikel e Indio (derivato principalmente dalla lavorazione dello zinco), metalli utilizzati nella produzione dell’acciaio primario.

• Le fasi della gestione (trasporto, riciclo, stoccaggio e discarica) contribuiscono in misura simile all’interno delle categorie di impatto inerenti l’eutrofizzazione terrestre e marina e la formazione fotochimica d’ozono. In particolare, gli impatti del riciclo in queste tre categorie di impatto risultano in segno positivi e sono dovuti per la maggior parte alle emissioni di ossidi d’azoto: tali emissioni derivano da un lato dal consumo di diesel per le operazioni di trattamento dei C&D e dall’altro sono emissioni dirette associate alla produzione di acciaio secondario. Il fatto che questo contributo abbia segno positivo, e che quindi rappresenti un impatto sul sistema, è legato al fatto che il consumo di diesel negli impianti di riciclo dei rifiuti C&D (segno positivo) risulta maggiore del consumo associato alla produzione di mistone (di segno negativo perché è un prodotto evitato) e che l’emissione diretta di ossidi d’azoto derivante dalla produzione di acciaio secondario (riciclo metalli ferrosi) è maggiore rispetto alle emissioni che caratterizzano la produzione di acciaio primario.

• Nelle categorie di impatto inerenti la tossicità umana (effetti cancerogeni) e l’impoveri- mento delle risorse idriche il riciclo presenta impatti molto elevati. Nella categoria legata alla tossicità umana l’impatto in segno positivo è dovuto allo smaltimento in discarica degli scarti della produzione di acciaio secondario, legato principalmente alla lisciviazione del CromoVI nel percolato. Nella categoria di impatto legata all’impoverimento delle ri- sorse idriche, invece, il contributo maggiore all’impatto del riciclo è dovuto alla produzione di energia elettrica (consumata negli impianti fissi)1: infatti, il processo utilizzato per la modellizzazione dell’energia elettrica prodotta "Electricity, medium voltage (IT), market for" fa riferimento al mix energetico italiano, in cui l’idroelettrico rappresenta la modalità di produzione di circa il 14% del totale dell’energia elettrica.

• Gli impatti legati all’assunzione di particolato e all’acidificazione presentano contributi simili sia per quanto riguarda il riciclo che per quanto riguarda lo smaltimento in discarica, 1

Il motivo per cui l’impatto dovuto alla produzione di energia idroelettrica ottenuto è positivo in segno è da ricondurre al metodo di caratterizzazione impiegato nell’analisi; nell’Allegato A.9, Tabella A.46, sono mostrati i fattori di caratterizzazione associati a ciascun flusso di risorsa naturale che viene conteggiato all’interno della categoria di impatto legata all’impoverimento delle risorse idriche secondo il metodo ILCD.

che si presentano comunque inferiori rispetto a quelli indotti dal trasporto. Per la categoria d’impatto che descrive l’assunzione di particolato, sia nel riciclo che nello smaltimento, il maggior contributo all’impatto è dato dall’emissione di particolato <2,5µm, derivato dalla combustione del diesel. Per la categoria relativa all’acidificazione, invece, l’impatto è legato all’emissione degli ossidi d’azoto, che deriva principalmente dalla combustione del diesel e dalla produzione di acciaio secondario (come per le categorie di impatto dell’eutrofizzazione terrestre, marina e della formazione fotochimica d’ozono).

• Sia la categoria d’impatto inerente la tossicità umana (effetti non cancerogeni) che quella inerente l’ecotossicità dell’acqua dolce presentano impatti rilevanti legati allo smaltimento in discarica. Il maggior contributo agli impatti associati ad entrambe le categorie di impatto è dovuto alla presenza di Arsenico e Zinco nel percolato che si forma nella discarica dove vengono smaltiti gli scarti della fonderia (sono quindi correlati al recupero dei rifiuti metallici negli impianti di trattamento dei rifiuti C&D).

• L’impatto sull’eutrofizzazione dell’acqua dolce è nel suo complesso di segno negativo, in quanto il beneficio del riciclo riesce a compensare gli impatti legati al trasporto e allo smaltimento in discarica: per questa categoria di impatto, il maggior contributo al sa- ving totale è rappresentato dall’evitato smaltimento in discarica dei residui derivati dalla produzione di acciaio primario.

• Nella categoria d’impatto che descrive la riduzione dello strato d’ozono, il maggior con- tributo agli impatti totali è dovuto al consumo di combustibile nei trasporti. Nel riciclo l’impatto è dato dall’emissione diretta di metano durante la produzione di acciaio secon- dario e dal consumo di gasolio; il beneficio deriva invece dall’evitata estrazione di materie prime.

In Figura 3.2, Figura 3.3 e Figura 3.4 sono riportati gli impatti ambientali (metodo di caratte- rizzazione ILCD), energetici (metodo di caratterizzazione CED) e il consumo di risorsa naturale (sabbia e ghiaia), riferiti ad una tonnellata di rifiuto gestito in regione. Nel presente capitolo si è deciso di mostrare solo le categorie di impatto maggiormente rappresentative per il sistema in esame.

CAPITOLO 3. RISUL T A TI DELL’ANALISI LCA

(a) Riscaldamento globale (b) Riduzione fotochimica dell’ozono

(c) Tossicità umana (effetti cancerogeni) (d) Assunzione di materiale particolato

3 . RISUL T A T I DELL’ANALISI LCA 107

(a) Tossicità umana (effetti non cancerogeni) (b) Eutrofizzazione acqua dolce

(c) Riduzione dello strato di ozono (d) Impatto energetico

Figura 3.4: Consumo di risorsa naturale non rinnovabile (sabbia e ghiaia) associato alla gestione di una tonnellata di rifiuto C&D.