• Non ci sono risultati.

1.3 Il riciclo della frazione inerte dei rifiuti C&D

1.4.2 Fasi dell’LCA

L’elaborazione di una analisi di LCA si articola essenzialmente in quattro fasi: definizione degli obiettivi e degli scopi, analisi di inventario, valutazione degli impatti ed interpretazione dei risultati.

Definizione degli obiettivi e degli scopi Nella prima fase viene definito il motivo per cui è svolto lo studio LCA e quale tipo di informazione si vuole ricavare dai risultati, e il livello di dettaglio, in base al tipo di utente cui si rivolge l’analisi. In questa fase viene innanzitutto definita l’unità funzionale FU, ovvero l’unità di riferimento rispetto alla quale vengono normalizzati tutti i flussi in ingresso e uscita dal sistema e a cui sono riferiti i risultati. Tale passo è fondamentale per assicurare la comparabilità dei risultati dell’LCA ed è strettamente correlato allo scopo dell’analisi. Quando l’oggetto dello studio è la ge- stione dei rifiuti, l’unità funzionale viene identificata solitamente con la massa di rifiuto in ingresso al sistema di gestione (nel caso dei rifiuti urbani potrebbe essere la quantità di rifiuti prodotta dalla popolazione della città o della regione in esame) [21]. Nel caso dei rifiuti, oltre a caratterizzare il flusso di riferimento da un punto di vista quantitativo, è di fondamentale importanza indicarne anche la composizione, perché essa influenza le opzioni e modalità di trattamento applicabili e quindi gli impatti sull’ambiente: in particolare è necessario conoscere non solo i marco-componenti del rifiuto (le frazioni in peso dei diversi materiali costituenti il rifiuto), ma anche i singoli costituenti (micro-componenti) soprat- tutto se tossici o se possono influenzare direttamente le scelte più idonee per il trattamento (ad esempio quegli elementi per i quali la normativa prevede limiti di concentrazione nei prodotti secondari come per il compost o gli aggregati riciclati) [21]. In questa fase si definiscono anche i confini del sistema, attraverso la costruzione del diagramma di flusso rappresentativo del sistema, e si determina quali processi includere nella valutazione: "il ciclo di vita inizia quando il materiale diventa un rifiuto (perde il suo valore), continua attraverso i processi di trattamento fino a quando cessa di essere un rifiuto, diventando un’emissione in aria o acqua, un materiale inerte in discarica o tornando ad essere un prodotto utile come risultato di un processo di valorizzazione" [21]. Quando nel sistema

sono incluse operazioni di riciclo/recupero è opportuno "espandere" i confini del sistema, includendo anche gli impatti evitati per la produzione del materiale/ prodotto primario che viene sostituito dall’utilizzo dei prodotti secondari [21].

Analisi di inventario Essa ha come obiettivo la quantificazione dei flussi di materiale ed ener- gia che attraversano i confini del sistema, sia in ingresso che in uscita e la quantificazione delle emissioni. Tutti questi flussi devono essere valutati rispetto all’unità funzionale dello studio e vengono utilizzati per costruire la tabella dei dati di inventario; qui deve essere indicata la fonte dei dati e se si tratta di dati sito-specifici o di valori medi derivati dalla letteratura del settore. È buona norma, per i processi direttamente interessati dallo studio (che costituiscono il foreground system) utilizzare dati specifici direttamente rilevati (i.e dati primari), mentre per quelli che interagiscono con il sistema principale (background system) solo per scambiare materiale o energia è possibile estrapolare informazioni dalle banche dati disponibili o valori di letteratura (dati secondari) [18]. L’importante è esplici- tare sempre la provenienza dei dati utilizzati nell’analisi, le fonti e le modalità di raccolta, valutando anche la qualità dei dati, per incrementare la trasparenza dei risultati finali e permettere a chiunque di ricostruire i passaggi svolti.

Valutazione degli impatti L’LCIA (Life Cycle Impact Assessment) è la fase della valutazione del ciclo di vita orientata ad individuare e quantificare l’entità e l’importanza dei poten- ziali impatti associati ai diversi processi che compongono il sistema oggetto dello studio per avere un bilancio ambientale complessivo del sistema. A tale fine, occorre innanzitutto selezionare le categorie di impatto che si vogliono includere nell’analisi, che comprendono ad esempio l’uso del suolo, il riscaldamento globale, la riduzione della fascia dell’ozono stratosferico, la tossicità umana, l’acidificazione e l’eutrofizzazione. Mediante la fase di classificazione i dati di inventario vengono suddivisi e assegnati alle diverse categorie di impatto; successivamente, mediante la fase di caratterizzazione, vengono quantificati gli impatti ambientali associati ad ogni categoria mediante l’uso di fattori di caratterizzazio- ne. Il fattore di caratterizzazione per una determinata categoria d’impatto è calcolato in riferimento ad una sostanza presa come riferimento ed emblematica per quella categoria: ad esempio, considerando il modello di caratterizzazione sviluppato dall’IPCC (Intergo- vernamental Panel on Climate Change) e un approccio midpoint, per l’impatto sull’effetto serra la sostanza di riferimento è la CO2, quindi tutti i dati di inventario che contribui-

scono all’effetto serra saranno espressi in CO2 equivalente. Seguono poi altre fasi non

obbligatorie, quali la normalizzazione, il raggruppamento e la pesatura:

• la normalizzazione prevede di dividere la quantità calcolata per ogni categoria d’im- patto per un valore preso come riferimento, in modo da comprendere quale categoria d’impatto pesa maggiormente sul sistema;

• il raggruppamento ha l’obiettivo di ordinare e/o classificare le categorie di impatto; ad esempio può essere utile ordinarle in base alla scala spaziale (globale, regionale o locale) o classificarle secondo una gerarchia (come il grado di reversibilità);

• la pesatura consiste nell’aggregazione dei risultati ottenuti attraverso fattori numerici, consentendo di aggregare ulteriormente gli impatti ed arrivare ad un unico valore finale.

Interpretazione dei risultati Una volta effettuata la quantificazione dei potenziali impatti sull’ambiente associati al sistema oggetto dello studio LCA, si riprendono in esame gli obiettivi definiti all’inizio dello studio e si valutano, alla luce dei risultati ottenuti, le opzioni che permettono di ridurre i carichi ambientali per poter giungere alle conclusioni finali. Soprattutto quando vengono messi a confronto scenari alternativi di gestione, questa fase rappresenta il punto di partenza per prendere decisioni in merito alla pianificazione della gestione dei rifiuti.

Di seguito vengono riportati alcuni esempi di studi in cui è stata applicata la metodologia LCA per valutare la gestione, il trattamento e il recupero dei rifiuti derivati da attività di costruzione e demolizione.