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Analisi degli elementi che inducono le imprese ad andare verso

CAPITOLO 2 – Le Reti di Imprese

6. Analisi degli elementi che inducono le imprese ad andare verso

Le motivazioni strategiche che spiegano la nascita delle forme organizzative a rete sono molteplici e vanno dal potenziamento dei processi di internazionalizzazione, all'incremento della capacità di ricerca e sviluppo e di innovazione, allo sviluppo di competenze o prodotti nuovi, al perseguimento di processi di diversificazione o di specializzazione, alla focalizzazione sulle competenze distintive e la corrispondente

ricerca di efficienza operativa tramite gli attori che sono coinvolti nelle relazioni (Butera et Al, 2005).

Sono due i fenomeni alla base dello sviluppo delle organizzazioni reticolari (Butera et Al, 2005):

 Il riemergere delle comunità di lavoro e delle piattaforme sociali che si sviluppano all'interno e vivono insieme alle strutture relazionali formalizzate;  la ri-articolazione per unità che operano per processo.

Quindi unità che partecipano alla realizzazione di un flusso di eventi controllati che tende ad ottimizzare il rapporto fra il mercato e l'organizzazione, i modi di gestione della catena del valore e di appropriazione dei margini, la divisione del lavoro sia fra imprese e istituzioni che fra tecnologie e organizzazione e soprattutto la divisione del lavoro tra le persone.

I processi che portano alla costituzione di forme a rete di cooperazione tra imprese possono essere ricondotti a due macro-categorie:

 processi di aggregazione;  processi di disaggregazione.

Quindi, i gruppi e le reti di imprese possono risultare da processi di aggregazione che non portano alla costituzione di un'impresa verticalmente integrata, ma sotto il profilo giuridico conservano una pluralità di enti.

In altri casi, i gruppi e le reti di imprese risultano da processi di decentramento produttivo, tramite i quali la grande impresa alloca all'esterno fasi precedentemente svolte all'interno.

L'attenzione rivolta ai processi di aggregazione e di disaggregazione ha rilevanza non soltanto ai fini delle motivazioni che spingono le imprese a costituire una rete, ma anche ai fini delle modalità di relazione che si instaurano tra le imprese. Ad esempio, nel caso in cui il gruppo si sia formato attraverso la progressiva acquisizione di imprese precedentemente autonome, l'autonomia diminuisce dal momento che gli interessi dell'impresa indipendente vengono spesso piegati a quelli della capogruppo. Viceversa, se il gruppo si forma per effetto del decentramento produttivo della grande impresa, l'autonomia degli amministratori delle controllate aumenta rispetto a quella dei manager che erano in precedenza a capo delle divisioni interne all'impresa.

rispetto ad altre forme di governo delle relazioni e questo ha indotto molti autori ad identificare queste condizioni.

Jones e altri (1997) (F. Butera et Al, 2005) hanno individuato quattro condizioni che tendono a favorire l'emergere di forme di coordinamento a rete:

 Scambi personalizzati in cui è importante la specificità del capitale umano: sono situazioni in cui si ha un'interdipendenza elevata tra le parti e dove la necessità di soddisfare i bisogni della controparte aumenta il bisogno di coordinamento. La specificità del capitale umano si riferisce a fattori come le competenze, le routines, la cultura e la capacità di lavorare in gruppo acquisiti grazie al “learning by doing”. Questi scambi hanno bisogno di una forma organizzativa che permetta la prossimità e la conoscenza tra le parti, e non possono essere efficacemente coordinati da meccanismi di mercato e hanno bisogno di ricorrere a gerarchie oppure alle reti;

 Incertezza della domanda: attraverso il sub-contracting o l'esternalizzazione le imprese attuano processi di disaggregazione con il fine di aumentare la flessibilità dei processi produttivi in contesti che sono caratterizzati da un'incertezza elevata. Quest'ultima può dipendere da imprevisti e cambiamenti rapidi nelle preferenze dei consumatori, o da cambiamenti nella tecnologia e nella conoscenza che tendono ad accorciare il ciclo di vita dei prodotti rendendo fondamentale la rapida diffusione della tecnologia, come ad esempio nel caso dei semiconduttori e della biotecnologia. In tutti questi casi, l'incertezza favorisce delle forme organizzative come i mercati o le reti di imprese, mentre la gerarchia viene resa meno efficace ed efficiente;

 Frequenti scambi tra le parti: l'esistenza di frequenti scambi non solo giustifica ma consente anche di ricorrere a reti inter-imprenditoriali come forma alternativa di coordinamento. La frequenza permette di sviluppare la specificità del capitale umano tramite il “learning by doing” e di approfondirla grazie ad una continua interazione. Tutto ciò origina degli scambi dove è fondamentale l'identità delle parti, e semplifica il trasferimento della conoscenza tacita. La frequenza degli scambi informali consente di effettuare un processo di controllo informale attraverso il cosiddetto embeddedness che sottolinea il fatto che le relazioni economiche si originano in un contesto molto influenzato dalla

dimensione sociale e quindi, di conseguenza, ne risentono. Due dimensioni dell'embeddedness sono state evidenziate da Granovetter (1992) (F. Butera et Al, 2005), il quale parla di una dimensione strutturale e di una relazionale. La prima si riferisce alla struttura complessiva della rete: qui la reciprocità e la frequenza delle informazioni permettono un certo grado di controllo informale sugli scambi. La seconda dimensione fa riferimento alla qualità della relazione bilaterale, ovvero alla misura in cui le parti tengono in considerazione i bisogni reciproci e gli obiettivi, e ai comportamenti delle parti in termini di condivisione delle informazioni e di fiducia;

 Compiti complessi in condizioni in cui vi è una scarsità di tempo: con l'espressione “compiti complessi” ci si riferisce al numero dei diversi input specializzati che sono necessari ai fini della realizzazione di un bene o un servizio e tende quindi a creare interdipendenza e ad incrementare il bisogno di coordinamento delle attività. La mancanza di tempo si può ricondurre al bisogno di ridurre i tempi di attesa in mercati che sono caratterizzati da un rapido cambiamento, come nel settore dell'industria elettronica o dell'abbigliamento, oppure di ridurre i costi in mercati molto competitivi, come nel caso del settore automobilistico, e tutto ciò rende inefficiente il coordinamento mediante scambi sequenziali.

In questo caso, la rete permette di integrare parti autonome che sono caratterizzate da competenze diversificate. Serve quindi una combinazione di condizioni particolari affinché la rete rappresenti una forma di coordinamento più efficiente ed efficace sia rispetto alla gerarchia che rispetto al mercato.

Le condizioni di cui sopra si possono riassumere nel modo seguente:

1) elevato bisogno di coordinamento, dovuto alla necessità di integrare competenze specializzate per realizzare dei compiti complessi;

2) elevato bisogno di adattamento, dovuto ai cambiamenti nella domanda;

3) elevato bisogno di controllo, dovuto alla necessità di integrare gli interessi delle parti in scambi personalizzati.