CAPITOLO 3 – I Contratti di Rete
3. I.R.F.A
I.R.F.A. (Italian Railway Freight Alliance) è la prima Rete di imprese ferroviarie private italiane e nasce dallo spirito innovativo e dalla voglia di crescere di quattro protagonisti del mondo ferroviario:
1) CFI (Compagnia Ferroviaria Italiana); 2) GTS Rail;
3) ISC (Interporto Servizi Cargo); 4) Oceanogate Italia
Queste quattro aziende hanno deciso di aggregarsi con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la loro capacità innovativa e la competitività sul mercato tramite la creazione di programmi comuni per la formazione e lo sviluppo del personale e l'attivazione di cooperazioni ed iniziative congiunte che si devono attuare attraverso l'interscambio di servizi, attrezzature, materiali e personale.
Un obiettivo importante di I.R.F.A. è stato quello di farsi pioniere nell'apporto di nuove tecnologie e di nuove idee al servizio dell'attività di trasporto merci su rotaia, per garantire standard di sicurezza e qualità di servizio sempre più elevati.
Il principale proposito della rete I.R.F.A. è quello di creare forme di collaborazione stabili e continuative tra gli aderenti alla rete, con l'obiettivo di realizzare sinergie forti e concrete che permettano alle imprese di accrescere le capacità delle proprie organizzazioni in termini di “qualità”, “innovazione” e “competitività” e di essere maggiormente pronte ad affrontare le sfide sempre più complesse che il mercato propone, in particolare in un settore così complesso e in un momento dal punto di vista economico così difficile.
L'I.R.F.A., in un momento di calo dei consumi, di stagnazione della crescita della produzione, di difficoltà economica vuole far sì che le imprese aderenti si possano porre come punti di riferimento nel proporre competitività, affidabilità e flessibilità in modo da poter essere funzionali ai bisogni dei clienti, al rilancio del sistema logistico italiano e, conseguentemente, alla ripresa economica del sistema Paese.
Il potenziamento dei collegamenti con i porti, il rafforzamento dei collegamenti verso i valichi per favorire lo sbocco internazionale, l'intensificazione delle tratte da e per il centro sud, sono soltanto alcuni degli obiettivi che le aziende che partecipano alla rete si
pongono. In Italia, la prevalenza della mobilità di passeggeri e merci avviene su strada e questa è una modalità inefficiente dal punto di vista energetico con grandi impatti sull'inquinamento ambientale, sulla qualità della vita e sulla sicurezza.
Quindi, un ulteriore obiettivo che la rete I.R.F.A. intende ottenere fa riferimento al perseguimento dello sviluppo del trasporto merci su rotaia per sostenere e raggiungere una crescita e uno sviluppo che siano sostenibili dal punto di vista ambientale.
Ma la crescita del trasporto merci su rotaia passa anche attraverso un dialogo e confronto continuo con le istituzioni e questo è un motivo per cui si vuole che I.R.F.A. diventi un costruttore valido per ANSF, RFI e Ministero per portare avanti il comune obiettivo di crescita e di sviluppo del settore ferroviario italiano9
Lorenzo Pastorino, al quale è stata effettuata l'intervista, è il Presidente della Rete ed ex Direttore dell'Impresa Ferroviaria Linea ed ha avuto il compito di portare a realizzazione gli obiettivi condivisi dei partecipanti all'iniziativa.
Qui di seguito la sua testimonianza.
La rete è stata fondata due anni e mezzo fa quando, non ancora presidente, era stato contattato dalle quattro imprese (CFI, GTS Rail, ISC e Oceanogate Italia) con la richiesta di creare una rete.
Al momento non aveva nemmeno un'idea chiara di che cosa fosse una rete e, anche informandosi e svolgendo delle ricerche al riguardo, non era riuscito a trovare quasi niente né da un punto di vista normativo né da un punto di vista di esperienze sul campo.
Tutto questo fa comprendere quanto il tema delle reti e dei contratti di rete sia nuovo e non ancora completamente conosciuto e comprensibile appieno.
Tramite una ricerca su internet, aveva trovata una rete nei pressi di Bologna ma riguardava micro imprese che si riunivano soltanto per bandi di appalto e si trattava solamente di legami regionali.
Ma, durante la sua ricerca, non era riuscito a trovare reti che si fossero raggruppate per perseguire degli obiettivi comuni.
Nonostante questa poca mancanza di materiale, ha comunque dato vita alla rete I.R.F.A. tra le quattro aziende che lo avevano contattato e con le quali aveva già avuto rapporti negli anni passati perché suo padre aveva fondato un'impresa nel settore ferroviario.
Dopo che le quattro imprese avevano dichiarato i loro obiettivi che erano perfettamente allineati tra loro, Pastorino si è recato da un avvocato per la stipula del Contratto di Rete.
Delle quattro aziende partecipanti alla rete le più grandi sono CFI e Oceanogate ma non ne esiste una che prevalga sulle altre e quindi non si ha un'impresa capofila.
Un ulteriore motivo per il quale Pastorino è stato contattato riguarda l' imparzialità tra le imprese stesse, dal momento che, essendo un esterno, era in grado di garantire la parità e fare in modo che le aziende non prevalessero l'una sull'altra.
Gli obiettivi che le quattro aziende volevano perseguire, come si è già affermato, erano tutti perfettamente coerenti e, per comprenderli bene bisogna fare un leggero passo indietro.
L'impresa ferroviaria esiste dal 2000, ovvero da quando c'è stata la liberalizzazione delle ferrovie e si è avuta così la possibilità di fare concorrenza a Trenitalia.
Nel momento in cui c'è stata la liberalizzazione si è assistito alla costituzione di aziende nel settore ferroviario e, in Italia, le aziende ferroviarie private sono più o meno venti. Nel campo ferroviario sono molto importanti i controlli di sicurezza e ci sono standard di sicurezza molto rigidi e tutto ciò comporta che i costi siano altissimi.
Quindi, l'obiettivo principale per cui le quattro imprese hanno avuto l'esigenza di mettersi in rete riguardava i margini molto bassi e c'era il bisogno di fare delle economie di scala. Nelle infrastrutture vi sono spese molto elevate e il fatto di poter mettere in comune tali spese era un grandissimo vantaggio. Un motivo ulteriore per cui si è deciso di creare la rete I.R.F.A. è che, nel campo ferroviario, oltre alla legge sulla sicurezza, esiste anche l'ANSF10 e, di conseguenza, di fronte a spese così elevate c'era il timore di
non potervi fare fronte individualmente.
Altri obiettivi riguardano la possibilità di aumentare il potere di acquisto e il mutuo soccorso. Con il mutuo soccorso si fa riferimento al fatto che se una delle quattro aziende della rete si trova in difficoltà, le altre devono soccorrerla e in questo ha la precedenza sulle altre imprese che non fanno parte della rete.
Un altro aspetto è l'innalzamento degli standard dei processi di informatizzazione ed è importante avere un interlocutore comune nei confronti del Ministero dei Trasporti, di fronte al quale è conveniente andarvi in veste di rete di imprese che non singolarmente.
10 L'ANSF è l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie che sorveglia la sicurezza del sistema ferroviario italiano
Come è noto, la fiducia è la base portante di ogni scambio all'interno della rete e in questo caso non si parla tanto di fiducia morale quanto di fiducia pratica.
Infatti, ogni amministratore delegato deve rinunciare ad un po' di individualità sugli obiettivi a favore della collettività e questo non va inteso in senso astratto ma assolutamente pratico.
I principali requisiti affinché un'impresa possa entrare a fare parte della rete I.R.F.A. sono i seguenti: che sia italiana e che non sia partecipata da Trenitalia e il programma di rete prevede che la nuova entrante sia accettata all'unanimità. Per uscire dalla rete, invece, un'impresa deve semplicemente assolvere a tutti gli impegni presi fino a quel momento.
Tra le quattro aziende aderenti vi sono spesso degli incontri. Prima questi erano maggiormente frequenti e venivano addirittura effettuati una volta al mese, poi per motivi logistici (dal momento che ci si deve dividere tra Genova, Roma, Bari, Napoli) sono stati ridotti e si hanno ogni tre, quattro mesi durante i quali vengono scambiate proposte e know-how.
Un aspetto importante da non trascurare è il fatto che si tratta di aziende che fanno parte di uno stesso settore e, quindi, sono alleate perché in rete ma concorrenti sulla carta. Questo, in momenti di difficoltà come ad esempio quello attuale, potrebbe generare dei conflitti non facili da sanare.
Concludendo quello che c'è di interessante da dire su I.R.F.A. è che è una rete “reale” e quindi non è stata creata soltanto per avere delle agevolazioni, ma i rapporti tra le imprese esistono davvero e gli obiettivi delle quattro aziende aderenti combaciano perfettamente.