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Definizione e caratteristiche della rete

CAPITOLO 2 – Le Reti di Imprese

2. Definizione e caratteristiche della rete

Con il termine “organizzazione a rete” si individuano fenomeni diversi che, in comune, hanno una generica relazionalità tra unità organizzative, persone ed imprese (Ricciardi, 2003).

Una rete di imprese può essere definita nel modo seguente: un insieme di aziende autonome da un punto di vista giuridico, che attraverso reciprochi impegni di

cooperazione realizzano in modo consapevole e finalizzato una coordinazione produttiva, sfruttando gli aspetti di complementarietà tecnica ed economica delle rispettive gestioni in vista del conseguimento di obiettivi economici congiunti, da cui ritrarre indirettamente dei vantaggi individuali (Bastia, 1989, citato da Ricciardi, 2003). Quindi, gli attori di una rete sono autonomi da un punto di vista giuridico e sono asimmetrici perché hanno un peso diverso per le diverse funzioni che vengono svolte all'interno dell'aggregazione reticolare. Ci sono alcune imprese che sono definite come centrali, leader, madri e che per spirito di iniziativa, competenze e risorse svolgono una funzione di coordinamento e rappresentano il nucleo centrale della rete. Le altre imprese sono definite nodali e possono subire l'attività dell'impresa leader limitandosi a convogliare nella rete competenze distintive oppure hanno un ruolo più attivo e supportano l'attività di coordinamento.

Le imprese di una rete non sono legate da relazioni occasionali, ma le relazioni tra di esse sono durature e, di solito, si basano su rapporti fiduciari e non gerarchici.

Nel tempo la fiducia1 si crea e si consolida tra i partner ed è alimentata da un

riconoscimento reciproco delle regole del gioco che sono spesso non formalizzate e sono alla base del rapporto di cooperazione. Le relazioni sono durature ma comunque non esclusive e questo fa sì che ogni azienda che partecipa ad una rete possa svolgere in contemporanea la medesima attività economica per conto proprio, collaborando con i partner della rete e insieme a partner di altri aggregati di aziende. Quello che unisce le imprese di una rete è un progetto comune, in base a cui ciascun membro assume dei compiti e mette a disposizione le competenze di cui dispone (Ricciardi, 2003).

La realizzazione di un progetto deve prevedere il conseguimento di vantaggi per ogni partner della rete e per la struttura e, di conseguenza, la collaborazione con altre imprese è tanto più forte quanto maggiori sono le opportunità di mercato e le probabilità di ottenere dei ritorni economici. In quest'ottica, le relazioni ci saranno fino a quando i partner riterranno di poter ricavare dei benefici.

La rete è dinamica perché nel tempo subisce delle modifiche dovute all'entrata di nuovi partner o all'uscita di altri in base a scelte di convenienza di gruppo o individuali. Una caratteristica importante delle reti è dovuta al fatto che, nonostante le forti interdipendenze, sono elastiche e quindi i singoli partner possono uscire senza che il

funzionamento della rete stessa sia messo a repentaglio: vi può essere l'inserimento di altri partner e si possono sviluppare altri rapporti mantenendo intatto il sistema di attività dal punto di vista funzionale.

L'efficienza di una rete dipende dalla sua stabilità e sono tre i fattori che ne ne favoriscono la sopravvivenza (Ricciardi, 2003):

1) lo scambio di informazioni e di conoscenze: il vantaggio competitivo della rete si fonda sull'abilità di utilizzare le relazioni tra le imprese per trasferire le conoscenze di ogni agente aggregato. Quando si è di fronte ad un coordinamento efficiente e ad una cultura imprenditoriale orientata al rapporto fiduciario e alla gestione condivisa, la rete sviluppa delle economie esterne che le permettono una combinazione ottimale della catena del valore di imprese diverse. Per far sì che il suddetto risultato venga raggiunto si ha bisogno di reciprocità nel processo di interazione tra aziende e bisogna evitare di acquisire a senso unico delle competenze specifiche dei partner;

2) il grado di fiducia che si instaura tra i partner: la fiducia relazionale spinge le parti ad agire in modo corretto e contribuisce a far sì che si crei quel clima di corresponsabilizzazione e di cooperazione necessario per lo sviluppo di iniziative creative ed innovative. Un'incrinazione del rapporto fiduciario porterebbe le parti a sviluppare delle relazioni di tipo contrattuale che, in presenza di incertezza e investimenti specifici, determinerebbero dei comportamenti opportunistici che sono difficili da controllare se non sostenendo costi molti elevati;

3) la presenza di un sistema di pianificazione: le reti di imprese sono, di solito, caratterizzate dall'assenza di un sistema di pianificazione e controllo e, a questo riguardo alcuni autori sostengono che “l'essenza distintiva di tale modello organizzativo sembra risiedere proprio in quel “come se vi fosse”, nel senso che la pianificazione delle fasi di creazione del valore è appunto virtuale o ipotetica” (Faedo e Frinet, 1999, p 41. citato da Ricciardi, 2003). Però, nei casi in cui si rileva la presenza di un sistema di pianificazione, si osserva che la rete sopravvive in media più a lungo.

Gli aspetti più importanti circa le caratteristiche delle reti fanno riferimento alla densità, alla centralizzazione e alla stabilità (Mercurio e Testa, 2000).

La densità di una rete si riferisce al numero di relazioni di un certo tipo che sussistono tra gli attori ricompresi nella rete. Una volta che vengono identificati gli attori e un tipo di relazione di interdipendenza si rileva il numero di relazioni di quel tipo che esistono nella rete a fronte del totale possibile, distinguendo eventualmente anche la frequenza delle diverse relazioni. Ad esempio, di fronte ad una relazione di scambio la densità è utile per effettuare una valutazione del grado di coesione interna ad una rete e fare un confronto fra reti.

La centralizzazione non è altro che l'espressione del ruolo svolto all'interno di una rete da un particolare attore in riferimento a relazioni specifiche. Una rete molto centralizzata ha un'impresa guida, un'organizzazione focale da cui tutti gli altri attori del sistema dipendono. Quindi, la centralizzazione della rete va valutata rispetto alla distribuzione del potere tra gli attori coinvolti. La centralità di un'organizzazione focale può essere misurata utilizzando gli indici (Mercurio e Testa, 2000) di centralità di grado, di interposizione e di prossimità o vicinanza: questi valori, se vengono poi calcolati in riferimento a tutti gli attori della rete, esprimono una misurazione della centralità di quella rete utile per fare confronti tra reti diverse.

La centralità di grado viene misurata prendendo in considerazione il numero di legami che ogni attore intrattiene con gli altri attori, rapportato al massimo numero di legami che possono essere intrattenuti dal singolo attore. La misurazione della centralità di tutta la rete può essere calcolata con degli indicatori sintetici che, ad esempio, vengono ottenuti considerando la variabilità degli indici di centralità dei singoli attori che è espressa dalla varianza dei valori dei singoli attori rispetto alla media delle loro centralità di grado. Più è elevata la varianza e più eterogenei sono i gradi di centralità dei singoli attori e quindi, di conseguenza, il grado di centralizzazione della rete sarà più elevato.

Il grado di interposizioni della rete esprime invece la frequenza con cui un attore rappresenta un passaggio obbligato per altri due attori che fossero intenzionati ad entrare in contatto tra di loro. Si ottiene facendo il rapporto tra il numero di attori messi in collegamento da un attore e il numero totale dei collegamenti che questo potrebbe agevolare.

Il grado di prossimità o vicinanza, esprime infine la facilità che ha un attore nell'entrare in contatto diretto con gli altri membri della rete. Anche questo si misura facendo il

rapporto tra il numero delle organizzazioni raggiungibili e il totale delle organizzazioni che sono presenti nella rete. Se una rete è caratterizzata da un grado di interposizione limitato o un elevato grado di prossimità tra i suoi membri, le comunicazioni che si originano da un attore fluiscono facilmente attraverso la rete, con costi limitati e in tempi rapidi.

Infine si ha la stabilità di una rete che rappresenta la misura della persistenza nel tempo di una determinata configurazione di relazioni tra attori. Questa rappresenta un indicatore delle prestazioni dei meccanismi istituzionali che sono presenti in una rete, se l'interruzione delle relazioni tra partner viene considerata un segnale di fallimento economico, di un insanabile conflitto o di una convenienza limitata a mantenere in vita il complesso dei meccanismi istituzionali.

I fattori da cui dipende la stabilità sono svariati. Innanzitutto dalla capacità degli attori coinvolti in relazioni di coppia di mantenere quei rapporti stabili, scegliendo meccanismi di coordinamento adeguati. In secondo luogo, dipende dalle molteplici relazioni che intercorrono fra gli attori stessi, che possono essere legati da molteplici relazioni e meccanismi di coordinamento. Infine, dipende dalla duplicazione delle relazioni, ovvero dalla loro ridondanza all'interno della rete che si riscontra quando diversi attori sono collegati dallo stesso tipo di relazione.

Anche se la molteplicità delle relazione e la ridondanza rappresentano soluzioni non efficienti, costituiscono un fattore inerziale che permette la sopravvivenza della rete anche nel momento in cui dovessero scomparire uno degli attori che la costituivano e le relazioni che facevano capo ad essa.

Conseguentemente, la possibilità che una rete rimanga nel tempo, dipende dalla presenza di relazioni molteplici, dalla stabilità di relazioni di coppia, e da una ridondanza delle relazioni che sia tale da assicurare che, al venir meno di un legame, non vengano interrotte anche le altre relazioni fra gli attori che rimangono.

Le precise correlazioni tra la centralità, la densità, la stabilità di una rete e le prestazioni degli attori ricompresi in essa non possono essere indicate aprioristicamente. La caratterizzazione di una rete mediante tali dimensioni ha più una valenza strategica perché, rispetto a determinati tipi di relazioni, consente di esplicitare i rapporti di potere che all'interno della rete la costituiscono e la sostengono.