CAPITOLO 3 – I Contratti di Rete
2. Rete Imprese Balneari Viareggio
Il concetto di Rete d'Impresa, come viene oggi inteso con il “Contratto di Rete”, nasce per favorire e sfruttare il connubio tra capacità ed esperienza che diverse imprese possono mettere in comune per raggiungere grandi livelli di competitività, di sicurezza per il cittadino, di capacità innovativa e di tutela ambientale.
termini di sicurezza della vita delle persone, in termini di qualità dei servizi, di innovazione, organizzazione e di tutela del territorio.
Ogni impresa è partecipe di una rete coesa e organizzata che rappresenta uno sforzo aggiuntivo per la singola attività che dovrà prendersi cura, oltre che dei propri processi, di quelli più complessi della rete di cui è parte integrante.
La rete rispecchia la necessità delle piccole e medie imprese di essere maggiormente competitive, il bisogno di internazionalizzazione, di rispondere alla crisi finanziaria e di dimostrare l'unicità delle imprese stesse in ambito europeo nello scenario turistico italiano, toscano e versiliese.
L'interdipendenza delle varie imprese che appartengono alla rete fa sì che gli interessi di tutti i soggetti che fanno parte della rete facciano da garanzia per il credito, arrivando alla possibilità di un sistema di rating che valuti la rete nel suo insieme. Questo si basa sul principio secondo il quale il progetto in una rete è un fattore decisivo per la buona riuscita della rete stessa e, quindi, la valutazione sulla rete nel suo insieme non può trascendere da una valutazione del progetto.
La rete Imprese Balneari Viareggio comprende più di 80 stabilimenti balneari ed è suddivisa in cinque macro-aree che sono uniche in Italia : Terrazza della Repubblica, Passeggiata a Mare, Darsena, Lecciona e Torre del Lago. Si tratta di 10 km di costa diversi tra di loro ma che hanno una caratteristica in comune che è quella di essere “spiagge amiche e sicure” per i turisti e i clienti.
La finalità della rete è quella dell'assistenza costante agli stabilimenti che aderiscono in ambito organizzativo e burocratico, oltre alla garanzia di una forte promozione turistica sul territorio nazionale e internazionale.
L'Associazione cerca di offrire servizi importanti ai propri soci tramite la creazione di collaborazioni con i fornitori, la realizzazione di materiale necessario per la stagione estiva e l'introduzione e la promozione di servizi che garantiscono sicurezza sulla spiaggia e in mare6.
Sulla Rete Imprese Balneari Viareggio è stato intervistato il Dottor Piero Bellandi che ha fornito le seguenti informazioni.
Nel maggio del 2011 quando uscì il primo Decreto Sviluppo dell'allora governo Berlusconi venne colta, con l'art 3 comma 4-5-6, la possibilità di costituire il Distretto
Turistico che era una zona a burocrazia zero. Il Distretto Turistico è il soggetto giuridico che permetteva alle imprese di partecipare ad una zona franca, cosiddetta a “burocrazia zero” con uno sportello dedicato INPS, INAIL e Agenzia delle Entrate con procedure semplificate relativamente alle autorizzazioni e all'esercizio delle attività commerciali. Quindi, questo è stato il motivo a monte per cui si è deciso di costituire la Rete.
Le aziende che partecipano alla rete sono 85, è la rete più grande d'Italia e si tratta di una rete orizzontale, praticamente sono soltanto stabilimenti balneari e quindi le imprese sono teoricamente concorrenti.
La Rete Imprese Balneari Viareggio collabora con una rete di imprese albergatori e commercianti e con la nautica di accoglienza. Queste quattro entità costituiscono il Distretto Turistico al punto che si sta addirittura pensando di costituire una “rete delle reti”.
Prima si pensava al Distretto Turistico come alle imprese turistiche di una città balneare come quella di Viareggio: città balneare, stabilimenti, alberghi, commercio, nautica di accoglienza e, infatti, si hanno tutte le banchine che sono noleggiate da armatori che hanno famiglia e spesso dormono negli alberghi, comprano nei negozi e appartengono, di conseguenza, al concetto di Distretto Turistico.
Un concetto importante è che, a livello turistico, la logica di creazione del valore non è di filiera ma di costellazione e questo induce tutti a promuovere l'ambiente e il territorio con la consapevolezza che ciò possa essere effettuato al meglio soltanto collettivamente. Per fare questo c'è stato il bisogno di ripartirsi i compiti dal momento che ogni rete ha un suo elemento tematico. Ad esempio la rete balneare (quella in questione) è quella più variegata (vi sono bar, ristoranti, chioschi e addirittura cinema) e si è data una struttura in cui vi è un organo direttivo che coincide con quello delle associazioni balneari. Poi ognuno, a seconda di quelle che sono le proprie caratteristiche, si è fatto responsabile di tutti quei progetti che afferiscono ad un argomento in particolare. Ad esempio, vi è chi si occupa del risparmio energetico, chi si occupa del problema sanitario, del problema ambientale, dell'approvvigionamento della materia prima per il ristornante e via dicendo. Si è quindi di fronte ad una serie di tematiche estremamente importanti che vengono gestite attraverso una serie di sottocommissioni sempre su base volontaria, dal momento che non si si ha una struttura organizzativa stabilita per statuto o da un regolamento. Le riunioni tematiche vengono effettuate una volta ogni quindici giorni e
poi, una volta al mese, ci si riunisce come Organo Comune e si selezionano i progetti migliori che provengono dalle commissioni.
All'interno della rete di impresa, si ha un'organizzazione ben precisa: la rete balneare è organizzata per tipologia di progetto e il suo pane quotidiano è l'ambiente.
Fondamentale, a questo proposito, è anche l'aspetto della sicurezza: trattandosi di una città turistica con 400.000 presenze quotidiane sulla spiaggia, la Rete Imprese Balneari Viareggio, in collaborazione con USL 12 Versilia e il 118, ha acquistato 41 defibrillatori cardiaci di primo soccorso e ha addestrato più di 150 operatori, facenti parte dello staff di salvataggio, che possono intervenire ogni tre stabilimenti balneari in caso di un evento come, ad esempio, un infarto e tutto ciò ha dato vita ad un progetto sociale senza precedenti in ambito turistico.
Un ulteriore aspetto riguarda la formazione imprenditoriale e, paradossalmente, tanti proprietari di stabilimenti balneari non parlano né inglese né francese e, quindi, sono stati organizzati corsi di lingue ad hoc. Al riguardo, una sfida del prossimo anno è quella di lavorare sulla formazione imprenditoriale organizzando, ad esempio, corsi di inglese manageriale e tutto questo viene creato proprio grazie alla rete.
Tutto ciò al fine di valorizzare l'offerta turistica perché, avendo la bandiera blu e la bandiera verde, si vuole anche arrivare ad un marchio che sia in grado di individuare una spiaggia sicura e pulita.
In questo la rete in questione è molto simile alle altre reti di impresa perché quasi tutte gestiscono sostanzialmente dei marchi. In Italia, fino a questo momento, molte reti sono state create per una visibilità anche estera e per una questione reputazionale. Per quanto riguarda l'aspetto fiscale non è stato riscontrato nessun problema ma, al contrario sono stati ottenuti dei vantaggi.
Nonostante ciò, però, la rete non è stata costituita col fine di ottenere vantaggi di questo tipo perché gli obiettivi alla base sono di tipo diverso: la promozione del distretto turistico, del territorio e del mare pulito e sicuro.
Quello che non è ancora stato soddisfatto con la rete riguarda principalmente la mancanza di un buon coordinamento con le altre imprese. Avendo fatto un po' da apripista, ci si trova ancora in una fase di trasferimento della conoscenza.
Si tratta di una delle prime e più grandi reti di imprese in Italia e, quindi, si sta cercando di insegnare anche agli altri. D'altra parte, la mancanza di aggregazione non è affatto
positiva e la rete costituisce una risposta alla globalizzazione.
Per entrare nella rete l'unico requisito richiesto è il codice ATECO7 con l'intestazione di
stabilimento balneare. Uno degli aspetti positivi della rete, in generale, riguarda il fatto che è una struttura altamente democratica perché l'adesione o meno ad essa non obbliga alle scelte di rete.
Occorre un secondo livello di volontà che riguarda l'adesione al progetto che l'impresa compie in quel momento. Quindi, in ogni momento, l'imprenditore che, ad esempio, non condivide o a cui non interessa il progetto può tirarsi indietro mentre in un consorzio rimarrebbe sempre vincolato alle scelte dell'organo amministrativo.
Nella rete si ha molta più libertà e questo consente paradossalmente anche un'appartenenza più forte perché una partecipazione sentita al progetto incrementa la motivazione, diversamente da quanto invece accade nel momento in cui un progetto viene imposto dall'alto. Quindi, detto in altri termini, la rete soddisfa meglio quell'attività di programmazione economica che si potrebbe definire bottom-up piuttosto che top-down. L'adesione alla rete è esclusivamente su base volontaria e, spesso, i problemi che vengono trattatati, molte volte, partono da una motivazione di carattere personale.
Essendo molti, non è possibile che tutti trovino accordo tra di loro e, a questo punto, si ha l'intervento dell'Organo Comune che filtra i progetti che vengono dal basso, stabilisce le priorità e, in seguito, vengono stabiliti quelli che saranno i progetti dell'anno successivo.
Le aziende all'interno della rete sono tutte sullo stesso livello e non si ha nemmeno un regolamento perché l'obiettivo è che le regole vengano create su base volontaria8. Nel
momento in cui l'Assemblea assume un progetto, un aderente della rete può anche decidere di non partecipare non traendo nemmeno i benefici ma nessuno lo costringe a svolgere un compito e questo è un vantaggio che il Contratto di Rete ha rispetto ad un Consorzio.
7 La classificazione delle attività economiche ATECO è una tipologia di classificazione adottata dall'ISTAT per le rilevazioni statistiche nazionale di carattere economico. Si tratta di una classificazione alfa-numerica con diversi gradi di dettaglio: le lettere stanno ad indicare il macro- settore di attività economica e i numeri rappresentano le articolazione e le disaggregazioni dei settori stessi. Le varie attività economiche sono raggruppate, dal generale al particolare, in sezioni, divisioni, gruppi, classi, categorie e sotto categorie.