Capitolo III. La Fondazione e il suo contesto Analisi dei punti di forza e di debolezza
3.1 Un’analisi Swot della Comunità Montana dell’Alta Versilia
Prima di analizzare gli elementi di forza, di debolezza, i rischi e le opportunità riguardanti la Fondazione Terre Medicee e poter quindi procedere alla discussione di alcune proposte strategiche per il suo sviluppo futuro, è utile riassumere i risultati di un’analisi Swot redatta dalla Comunità Montana “Alta Versilia” e relativa al territorio su cui la Fondazione insiste.
Nel 2005 la Comunità Montana “Alta Versilia”, avvalendosi dell’aiuto di esperti, ha deciso di implementare un Piano di Sviluppo Socio-Economico per i comuni versiliesi (ovvero Seravezza, Stazzema e Camaiore) e Montignoso (Provincia di Massa Carrara). La scelta di implementare un Piano Strategico è derivata da problematiche riferibili all’area presa in considerazione dalla Comunità Montana e in particolare dal decremento delle popolazioni locali, dal sempre più evidente venir meno delle antiche tradizioni rurali e dalla conseguente perdita dell’identità del territorio e delle popolazioni locali114.
Dall’analisi è emerso che l’area, pur caratterizzata da un patrimonio storico-culturale, paesaggistico e naturale molto importate che va dal Parco delle Alpi Apuane alle grandi tradizioni della cultura materiale ancora presenti sul territorio, non ha, ad oggi, ancora saputo valorizzare adeguatamente tali risorse soprattutto in chiave turistica.
Tra le cause dello scarso sviluppo del settore, vanno annoverate la carente qualità dei servizi offerti, la mancata valorizzazione del patrimonio disponibile, l’assenza di una politica di marketing e una generale difficoltà del territorio a coordinare la propria offerta.
L’area presa in considerazione, perciò, dovrebbe cercare di implementare delle strategie ad hoc in grado di far diventare il patrimonio di
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cui dispone un’importante risorsa economica in grado di sviluppare e rafforzare l’industria turistica.
Nella Tavola 3.2 si riportano i punti salienti emersi dall’analisi condotta dalla Comunità Montana.
Tav. 3.1 – Analisi Swot redatta dalla Comunità Montana “Alta Versilia”
Punti di forza Punti di debolezza
Buon livello di vivibilità nei borghi storici; Contesto socio-culturale ricco di tradizioni e testimonianze;
Disponibilità di patrimonio edilizio non utilizzato in aree di pregio;
Collegamenti facili fra le vie di interesse regionale e nazionale;
Soglia popolazione montana ancora significativa; Discreto attivismo di associazioni presenti sul territorio; Presenza di risorse energetiche rinnovabili;
Presenza di attività agricole sia di tipo estensivo che part-time familiare;
Presenza di aree protette (Parco delle Alpi Apuane); Presenza di patrimonio naturale e paesaggistico (mare- colline-monti);
Prodotti e materiali tipici;
Esistenza di borghi storici con un interessante patrimonio edilizio, monumentale, di riti, testimonianze religiose, manifestazioni e sagre legate ai prodotti tipici; Buona dotazione di infrastrutture;
Esperienza post-alluvione (progettazione e gestione cantieri, opere pubbliche);
Presenza di specifiche competenze per gestione e manutenzione aree collinari e montane;
Nuove politiche di governance da parte degli Enti locali.
Spopolamento, denatalità e invecchiamento della popolazione;
Scarsa presenza di servizi di trasporto pubblico; rilocalizzazione residenziale a danno della montagna e dei centri minori;
Scarsa presenza di centri culturali-ludici;
Difficoltà ad elaborare strategie comuni finalizzate alla valorizzazione integrata del rilevante patrimonio storico culturale disponibile;
Mancanza di strutture commerciali e di pubblica utilità con conseguente penuria di erogazione di servizi; Invecchiamento classe imprenditoriale;
Dimensione aziendale piccola e medio-piccola con scarsa conoscenza delle possibilità di finanziamento relative a politiche comunitarie;
Degrado o mancata valorizzazione di alcune aree- sistema-ambientali;
Presenza di terreni incolti o abbandonati;
Difficoltà nella meccanizzazione dei procedimenti agricoli dovuti alla conformazione del territorio;
Mancanza di strutture di pubblica utilità con conseguente penuria di erogazione dei servizi;
Scarsa valorizzazione delle risorse in termini di immagine;
Scarso adeguamento tecnologico;
Scarsa progettualità tecnica e socio-economica tra i comuni della Comunità Montana.
Opportunità Minacce
Buona dotazione di spazi per strutture sportive, ricreative;
Organizzazione di servizi associati; Recupero professionalità tradizionali;
Sviluppo di una cultura della solidarietà sociale; Sviluppo di una cultura della salute e del benessere (psichico e fisico);
Riscoperta della montagna ai fini abitativi;
Ricchezza ambientale e disponibilità di risorse naturali; Cultura della prevenzione e della tutela dell’ambiente diffusasi negli ultimi dieci anni;
Aumento generale della domanda di turismo rurale e dei borghi;
Superamento graduale del turismo stagionale; Sviluppo attività integrative aziendali (agriturismo); Sviluppo potenziale agricolo-forestale dell’area; Prospettive legate alla richiesta di sempre più qualità nel settore agroalimentare ampliando il settore dei prodotti tipici e biologici;
Creazione di percorsi eno-gastronomici; Opportunità di potenziare le politiche di marchio; Risorse finanziarie aggiuntive;
Ridurre i costi di gestione dei servizi;
Utilizzare le economie di gestione per attivare nuovi servizi;
Consapevolezza degli amministratori della necessità di una gestione associata dei servizi;
Crescente interesse per i servizi erogabili via web; Costituzione del Consorzio Forestale con positiva ricaduta sia in termini di manutenzione che gestione del territorio che per unità lavorative.
Crisi occupazionale;
Mancata rivitalizzazione dei centri storici; Fenomeni di emarginazione sociale;
Perdita del senso di appartenenza al territorio; Perdita delle tradizioni locali;
Competizione di altre aree simili regionali, nazionali ed europee;
Diminuzione della tutela ambientale a causa dell’esodo e della marginalizzazione rurale, con effetto negativo sul paesaggio e sulla gestione ambientale con l’aumento di rischio idrogeologico;
Diminuzione delle politiche europee di sostegno; Dinamiche di globalizzazione dei mercati;
Carenze nella diversificazione e nel coordinamento dell’offerta turistica;
Carenza di un’opportuna politica di marketing;
Difficoltà nel gestire in modo omogeneo comuni con storie amministrative diverse, appartenenti a province diverse, con forti spinte localistiche e scarsa propensione a politiche comprensoriali;
Scarsa qualità dei servizi offerti;
Difficoltà nel dialogo tra Enti, imprese e cittadini.
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In un contesto di questo tipo, la presenza e l’attività della Fondazione Terre Medicee appare senza dubbio un’ulteriore opportunità per il territorio.